La Città
Proibita (紫禁城,
Zǐjìnchéng, letteralmente "Purpurea città proibita") fu
il palazzo imperiale delle dinastie
Ming e Qing. Esso si trova nel centro di Pechino, la capitale cinese.
Per quasi 500 anni, ha servito come abitazione degli imperatori e
delle loro famiglie, così come centro cerimoniale e politico del
governo cinese.
Costruita tra il 1406 e il 1420, il
complesso è composto di 980 edifici divisi in 8.707 camere e copre
720.000 m² che ne fa "il più grande palazzo del mondo".
Il complesso del palazzo esemplifica la sontuosa architettura
tradizionale cinese, ed ha influenzato gli sviluppi culturali e
architettonici dell'Asia orientale.
Nel 1987 la Città Proibita è stata
inserita nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, che la
riconosce come la più grande collezione di antiche strutture in
legno che si sia conservato fino ai giorni nostri.
Dal 1925, la Città Proibita è
diventata un museo, la cui vasta collezione di opere d'arte e
manufatti è stata realizzata grazie alle collezioni imperiali delle
dinastie Ming e Qing. Esso non va confuso con il museo omonimo che si
trova a Taipei ("Museo nazionale del palazzo"), sull'isola
di Taiwan: entrambi i musei derivano dalla stessa istituzione, ma
furono divisi dopo la guerra civile cinese.
I nomi con cui è conosciuta la Città
Proibita sono numerosi. Il più comune, come già accennato, deriva
dal cinese Zijin Cheng (紫禁城),
che significa "Città purpurea". L'aggettivo "Proibita"
deriva dal fatto che, a parte i membri della casa imperiale, nessuno
vi poteva entrare senza l'esplicito permesso dell'Imperatore.
Talvolta nel passato veniva chiamato anche "Palazzo d'Inverno".
Oggi, il sito è comunemente conosciuto in Cina col nome di Gugong
(
故宫), cioè "ex
palazzo". Il museo della Città Proibita viene chiamato Gùgōng
Bówùyùan (
故宫博物院),
cioè "Museo del palazzo".
In manciù è chiamato Dabkūri
dorgi hoton, che letteralmente significa "Città interna
stratificata".
Storia
Il sito dove sorge oggi la Città
Proibita era parte della città imperiale già durante la Dinastia
Yuan. Quando la Dinastia Ming le succedette, l'Imperatore Hongwu
spostò la capitale da Pechino a Nanchino e ordinò che i palazzi
mongoli fossero rasi al suolo (1369). Il figlio Zhu Di, futuro
Imperatore Yongle, ricevette il titolo di Principe di Yan, con
sede a Pechino, dove venne costruito un palazzo. Nel 1402 Zhu Di
usurpò il trono e divenne imperatore, spostando nuovamente la
capitale da Nanchino a Pechino.
La costruzione della Città Proibita
iniziò nel 1406 e durò 14 anni, impiegando (secondo alcune stime)
più di un milione di uomini. L'asse principale del nuovo palazzo si
trovava a est dei palazzi della Dinastia Yuan, un fatto non casuale
perché così facendo quei palazzi si venivano a trovare a ovest del
nuovo edificio (la "zona della morte" secondo il Feng
shui). Il terreno scavato durante la costruzione del fossato che
circonda la Città Proibita venne riportato a nord, dove divenne una
vera e propria collina artificiale.
Fra il 1420, anno del completamento, e
il 1644, la Città Proibita fu la sede della Dinastia Ming fino a
quando venne invasa durante la rivolta contadina guidata da Li
Zicheng, che fu proclamato imperatore della dinastia Shun. In
ottobre, i Manciù avevano raggiunto la supremazia nel nord della
Cina e una cerimonia svoltasi presso la Città Proibita annunciò il
giovane imperatore Shunzhi come sovrano di tutta la Cina sotto la
dinastia Qing. Gli imperatori Qing cambiarono i nomi di alcuni degli
edifici principali al fine di sottolineare "armonia"
piuttosto che la "supremazia", produssero delle iscrizioni
in doppia lingua (cinese e manciù), e introdussero elementi
sciamanici nel palazzo. Anche successivamente la dinastia Qing tenne
qui il quartier generale del potere politico cinese.
Nel 1860, durante la seconda guerra
dell'oppio, l'esercito britannico penetrò nella Città Proibita e la
occupò fino alla fine delle ostilità. Dopo essere stata la
residenza di 24 imperatori (14 della Dinastia Ming e 10 della Qing),
nel 1912 la Città Proibita cessò di essere il centro del potere
politico cinese, con l'abdicazione del giovane imperatore Pu Yi. Egli
ottenne però di poter continuare a vivere all'interno della "parte
interna" della Città Proibita con la sua famiglia, mentre la
"parte esterna" venne occupata dal governo della Repubblica
di Cina e vi venne istituito un museo nel 1925.
Pu Yi restò nella Città Proibita fino
al 1924, quando Feng Yuxiang prese il controllo di Pechino con un
colpo di Stato, espellendo l'ex imperatore. Poco dopo venne istituito
il "museo nazionale del palazzo", in cui erano esposti i
numerosissimi tesori raccolti dagli imperatori nei cinque secoli in
cui avevano dominato la Cina. Durante la seconda guerra
sino-giapponese, la sicurezza di tali tesori venne messa in pericolo
e furono quindi riportati nella Città Proibita. Parte della
collezione è stata poi restituita alla fine della seconda guerra
mondiale.
Nel 1947, dopo che erano stati spostati
in numerosissime località della Cina, Chiang Kai-shek ordinò che
tutti i manufatti che si fosse riusciti a trasportare (provenienti
sia dalla Città Proibita che dal palazzo imperiale di Nanchino)
dovevano venire portati sull'isola di Taiwan. Questi oggetti formano
il cuore del "museo nazionale del palazzo" di Taipei.
Dopo la costituzione, avvenuta nel
1949, della Repubblica Popolare Cinese, la Città Proibita ha subito
alcuni danni per colpa del clima rivoluzionario che ha travolto il
paese. Durante la Rivoluzione Culturale, tuttavia, sono stati evitati
ulteriori danneggiamenti grazie all'intervento del primo ministro
Zhou Enlai, che ha inviato un battaglione dell'esercito a guardia
della città.
Per il ruolo che ha avuto nello
sviluppo dell'architettura e cultura cinese, la Città Proibita è
stata dichiarata patrimonio dell'umanità nel 1987 dall'UNESCO come
"palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing". Nel 2004,
il Palazzo Mukden di Shenyang fu aggiunto come estensione della Città
Proibita, mutando il nome del patrimonio in "palazzi imperiali
delle dinastie Ming e Qing a Pechino e Shenyang". Attualmente si
sta realizzando un progetto di restauro per riparare e ripristinare
tutti gli edifici della Città Proibita al loro stato precedente al
1912.
Negli ultimi anni, la presenza di
imprese commerciali nella Città Proibita è diventata oggetto di
dibattiti e di controversie. Un negozio Starbucks, aperto nel 2000,
ha suscitato obiezioni ed è stato infine chiuso il 13 luglio 2007.
Descrizione
La Città Proibita è il più grande
complesso di palazzi esistente al mondo coprendo 72 ettari. Si tratta
di un rettangolo lungo 961 metri sul lato da nord a sud e di 753
metri su quello da est a ovest. Esso consiste in 980 edifici
sopravvissuti con un totale di 8.707 camere. La Città Proibita è
stata progettata per essere il centro della antica città fortificata
di Pechino. È infatti racchiusa in una più grande area fortificata
chiamata città imperiale. La città imperiale, a sua volta, è
racchiusa dalla città interna, a sud si trova la città esterna.
La Città Proibita rimane importante
nello schema urbanistico di Pechino. L'asse nord-sud centrale rimane
la via principale della Città. Esso si estende verso sud
attraversando la porta di Tienanmen verso la piazza Tienanmen, il
centro cerimoniale della Repubblica popolare cinese, dirigendosi per
Yongdingmen. A nord, si estende attraverso la collina di Jingshan
verso le Torri Bell e Drum. Questo asse non è esattamente allineato
da nord-sud ma è leggermente inclinato di poco più di due gradi.
Gli studiosi ritengono che l'asse sia stato progettato durante la
dinastia Yuan per essere allineati con Xanadu, l'altra capitale del
loro impero.
Muri e porte
La Città Proibita è circondata da
mura alte 7,9 metri e da un fossato di 6 metri di profondità e 52
metri di ampiezza. Le pareti, alla base, sono larghe 8,62 metri per
poi assottigliarsi a 6,66 metri in cima. Queste mura servono sia come
difesa che come sostegno per i palazzi. Esse sono state costruite con
un nucleo in terra battuta e da tre strati di mattoni su entrambi i
lati, con gli interstizi riempiti di malta.
Ai quattro angoli del muro, sono
situate delle torri (E) con i tetti realizzati con 72 creste, che
riproducono la Pagoda della Gru Gialla e la Pagoda del Principe Teng,
come apparivano nei dipinti della dinastia Song. Queste torri sono le
parti più visibili del palazzo per la gente comune che si trova
fuori le mura.
Le mura presentano una porta su ogni
lato. All'estremità meridionale si trova la "Porta meridiana"
(A). A nord si trova la "Porta del volere divino" (B) (la
distanza fra queste due porte è di 960 metri) a cui si affaccia il
parco Jingshan. A est e a ovest le porte sono chiamate "Porta
gloriosa dell'est" (D) e "Porta gloriosa dell'ovest"
(C). Tutte le porte della Città Proibita sono decorate con nove file
di chiodi d'oro, fatta eccezione per la Porta gloriosa dell'est che
ha solo otto file. Le mura sono molto spesse, progettate
specificamente per resistere ad attacchi di cannoni.
Tra la "Porta Meridiana" e la
"Porta Tienanmen" si trova un'ampia piazza in cui spesso
venivano eseguite le punizioni corporali inflitte dall'imperatore.
Questa è la stessa piazza in cui Mao Tse-tung fece il suo celebre
discorso sul comunismo.
La Porta meridiana ha due ali sporgenti
che formano tre lati di un quadrato. Il cancello possiede cinque
porte. L'ingresso centrale è parte della Via Imperiale, un percorso
contrassegnato da pietra che forma l'asse centrale della Città
Proibita e della stessa antica città di Pechino. Solo l'imperatore
poteva passeggiare sulla Via Imperiale, fatta eccezione per
l'imperatrice, in occasione del suo matrimonio e degli studenti di
successo dopo l'esame imperiale.
Corte esterna
Tradizionalmente, la Città Proibita è
divisa in due parti. La Corte esterna (外朝)
o frontale (前朝) comprende le
sezioni poste a sud e veniva usata prevalentemente per scopi
cerimoniali. La Corte Interna (内廷)
o palazzi di retro (后宫)
comprende le sezioni nord ed era la residenza dell'imperatore e della
sua famiglia, oltre ad essere il luogo dove si svolgevano gli affari
di stato. La linea di divisione approssimativa tra le due corti è
indicata con un tratteggio rosso nella pianta sopra riportata.
Generalmente, la Città Proibita è disposta su tre assi verticali.
Gli edifici più importanti sono situate al centro nord-sud.
Entrando dalla Porta di Meridiana, si
incontra una grande piazza, tagliata dal meandro del Fiume dell'Acqua
d'Oro, che è possibile attraversare grazie a cinque ponti. Al di là
della piazza si trova la Porta della Suprema Armonia (F). Dietro
questa vi è la Piazza della Suprema Armonia. Sopra questa piazza
sorgono tre livelli di terrazze in marmo bianco su cui sono disposti
tre palazzi, partendo da sud questi sono: il Palazzo della Suprema
Armonia (太和 殿), il Palazzo
dell'Armonia Centrale (中 和 殿)
e il Palazzo della Preservazione dell'Armonia (保
和 殿).
Il Palazzo della Suprema Armonia (G) è
il più grande e sorge a circa 30 metri sopra il livello della piazza
circostante. Era il centro cerimoniale del potere imperiale e la più
grande struttura in legno sopravvissuta in Cina. Si tratta di un
edificio di nove campate di larghezza e cinque campate in profondità.
I numeri 9 e 5 erano simbolicamente collegati alla maestà
dell'imperatore. Nel soffitto al centro della sala vi è un'intricata
struttura a cassettoni decorata con un drago a spirale, dalla cui
bocca vi è appeso un lampadario realizzato in sfere di metallo,
chiamato lo "Specchio Xuanyuan". Nella dinastia Ming,
l'imperatore teneva qui la corte per discutere di affari di stato.
Durante la dinastia Qing, questa sala veniva utilizzata
prevalentemente per soli scopi cerimoniali, come incoronazioni,
investiture e matrimoni imperiali.
Il Palazzo dell'Armonia Centrale è un
piccolo edificio utilizzato dall'imperatore per la preparazione e del
riposo, prima e durante le cerimonie. Il Palazzo della Preservazione
dell'Armonia veniva invece utilizzato per le prove delle cerimonie ed
anche come luogo dove si svolgeva la fase finale dell'esame
imperiale. Tutti e tre gli edifici dispongono di troni imperiali,
quello più grande ed elaborato è situato nella Sala della Suprema
Armonia.
Al centro delle rampe che portano alle
terrazze dai lati nord e sud, che fanno parte della Via Imperiale, vi
sono dei bassorilievi con elaborati soggetti simbolici. La rampa a
nord, dietro il Palazzo della Preservazione dell'Armonia, è ricavata
da un unico pezzo di pietra di 16,57 metri di lunghezza e 3,07 metri
di larghezza e 1,7 metri di spessore. Pesa circa 200 tonnellate ed è
la più grande scultura del genere in Cina. La rampa sud, davanti al
Palazzo della Suprema Armonia, è ancora più lungo, ma è composta
da due lastre di pietra unite. La giunzione è stata ingegnosamente
nascosta utilizzando la sovrapposizione di bassorilievi ed è stata
scoperta solo quando gli agenti atmosferici hanno allargato il
divario nel XX secolo.
A sud-ovest e sud-est del cortile
esterno vi sono le sale dell'Eminenza Militare (H) e della Gloria
Letteraria (J). La prima è stato utilizzata varie volte
dall'Imperatore per ricevere ministri e tenere la corte. Quest'ultima
è stato utilizzato per le lezioni di cerimoniale da parte di
personale altamente preparato e da studiosi confuciani e più tardi
divenne la sede del Grande Segretariato. Una copia della Siku
Quanshu era situata lì. A nord-est vi sono i tre palazzi del sud
(南 三 所) (K), che furono la
residenza del principe ereditario.
Corte interna
La corte interna è separata da quella
esterna per mezzo di un cortile ortogonale all'asse principale della
città. Essa è stata da sempre la residenza dell'imperatore e della
sua famiglia. Durante la dinastia Qing, l'imperatore ha vissuto e
lavorato quasi esclusivamente nella corte interna, mentre quella
esterna era utilizzata solo per scopi cerimoniali.
Al centro della corte interna, sono
presenti tre edifici (L). Partendo da sud si possono trovare; il
Palazzo della Purezza Celeste (干
清宫), Il Palazzo dell'Unione e il Palazzo della
Tranquillità Terrestre. I tre palazzi furono le residenze
ufficiali dell'imperatore e dell'imperatrice. L'Imperatore, che
rappresenta lo Yang e il Cielo, occupava il Palazzo della Purezza
Celeste. L'Imperatrice, che rappresentano lo Yin e la Terra,
risiedeva nel Palazzo della Tranquillità Terrestre. Tra di loro
c'era il Palazzo dell'Unione, in cui lo Yin e lo Yang si mescolavano
per produrre armonia.
Il Palazzo della Purezza Celeste
è un edificio impostato su un'unica piattaforma di marmo bianco, è
collegato alla Porta della Purezza Celeste posta a sud da una
passerella. Durante la dinastia Ming, fu la residenza
dell'imperatore. Tuttavia, a partire da Yongzheng, imperatore della
dinastia Qing, l'imperatore risiedeva invece presso la Sala minore
del palazzo della coltivazione mentale (N) situato a ovest, per
rispetto alla memoria dell'imperatore Kangxi. Il Palazzo della
Purezza Celeste divenne in seguito la sala delle udienze
dell'imperatore. Il tetto è strutturato a cassettoni con un drago a
spirale. Sopra il trono pende una tavoletta recante la scritta:
"Giustizia e Onore" (cinese: 正大光明;
pinyin: zhèngdàguāngmíng).
Il Palazzo della Tranquillità
Terrestre (坤宁宫) è un
doppio edificio che, durante la dinastia Ming, era destinato alla
residenza dell'imperatrice. Durante la dinastia Qing, grandi porzioni
del Palazzo sono state convertite al culto sciamanico dai nuovi
governanti Manchu. Dal regno dell'imperatore Yongzheng, l'Imperatrice
fu spostata all'esterno del palazzo. Tuttavia, due stanze nel Palazzo
dell'Armonia terrestre sono state conservate per l'utilizzo durante
la prima notte di nozze dell'imperatore.
Tra questi due palazzi vi è la Sala
dell'Unione, che è di forma quadrata con un tetto piramidale. Qui
vengono conservati i 25 sigilli imperiali della dinastia Qing, così
come altri oggetti cerimoniali.
Dietro queste tre sale si trova il
Giardino Imperiale (M). Relativamente piccolo e compatto nel disegno,
il giardino contiene tuttavia numerose caratteristiche paesaggistiche
elaborate. A nord del giardino vi è la Porta della Divina Potenza,
la porta nord del palazzo.
Distribuiti a est e a ovest delle tre
sale principali, vi sono una serie di cortili e palazzi minori, dove
vivevano le concubine dell'Imperatore e suoi figli.
Direttamente a ovest vi è la Sala
dell'Educazione Mentale (N). In origine era un palazzo minore,
questa divenne la residenza di fatto e l'ufficio dell'Imperatore a
partire da Yongzheng. Situati intorno alla sala centrale vi sono gli
uffici del Gran Consiglio e gli altri enti pubblici fondamentali.
Il cortile posto a nord-est è occupato
dal Palazzo della Longevità Tranquilla (宁寿宫)
(O), un complesso costruito dall'imperatore Qianlong in previsione
del suo ritiro. Rispecchia il disegno della Città Proibita e dispone
di un proprio "cortile esterno", un "cortile interno",
giardini e templi. L'ingresso al Palazzo della Longevità Tranquilla
è segnato da un vetro su cui vi sono disegnati nove draghi. Questa
sezione della Città Proibita è stata restaurata grazie ad una
collaborazione tra il Museo del Palazzo e il World Monuments Fund, in
un progetto a lungo termine previsto per essere portato a termine nel
2017.
Religione
La religione era una parte importante
della vita per la corte imperiale. Durante la dinastia Qing, il
Palazzo dell'Armonia terrestre era il luogo per le cerimonie
sciamaniche. Allo stesso tempo, la religione nativa taoista cinese ha
continuato ad avere un ruolo importante per tutte le dinastie Ming e
Qing. Erano presenti due santuari taoisti, uno nel giardino imperiale
e un altro nella zona centrale della corte interna.
Un'altra forma prevalente della
religione nella dinastia Qing fu il Buddismo. Un certo numero di
templi e santuari vennero edificati in tutto il cortile interno,
compresi quelli relativi al culto del buddismo tibetano o lamaismo.
L'iconografia buddista ha proliferato anche nelle decorazioni degli
interni di molti edifici. Di questi, il Padiglione della Pioggia di
Fiori è uno degli esempi più importanti. Ospitava un gran numero di
statue buddiste e icone collocate in diverse modalità rituali.
Dintorni
La Città Proibita è circondata sui
tre lati da giardini imperiali. A nord c'è Jingshan Park,
noto anche come Prospect Hill, una collina artificiale creata
dal terreno scavato per costruire il fossato e dai laghi vicini.
A ovest si trova Zhongnanha, un
giardino in mezzo a due laghi collegati, che ora serve come sede
centrale del Partito Comunista di Cina e il Consiglio di Stato della
Repubblica popolare cinese. A nord-ovest si trova Parco Beihai.
A sud della Città Proibita vi erano
due importanti santuari: il Santuario della Famiglia Imperiale
(cinese: 太庙; pinyin:
Tàimiào) e il Santuario Imperiale di Stato (in cinese: 太
社稷; pinyin: Tàishèjì), dove l'imperatore venerava
rispettivamente gli spiriti dei suoi antenati e quello della nazione.
Oggi questi sono occupati dal palazzo culturale di Pechino e dal
parco Zhongshan (in commemorazione di Sun Yat-sen), al cui interno si
trova uno dei luoghi cerimoniali più sacri della Cina imperiale
ovvero lo Shejitan (社稷坛,
Shèjìtán, letteralmente "Altare della Terra e del Grano").
A sud vi sono due corpi di guardia in
posizione quasi identica lungo l'asse principale. Sono la Porta
verticale (cinese: 端 门;
pinyin: Duānmén) e la porta più famosa, quella di Tienanmen, che è
attualmente decorata con un ritratto di Mao Tse-tung posto al centro
e da due cartelli a sinistra e a destra recanti le scritte: "Viva
la Repubblica popolare di Cina "e" Viva la Grande Unità
dei Popoli del Mondo". La Porta di Tienanmen collega città
Proibita con la moderna Piazza Tienanmen.
Mentre lo sviluppo urbano è
strettamente controllato nelle vicinanze della Città Proibita, per
tutto il secolo scorso demolizioni incontrollate e, talvolta,
politicamente motivate hanno cambiato il carattere delle aree
circostanti alla Città Proibita. Dal 2000, il governo municipale di
Pechino ha lavorato a spostare le istituzioni governative e militari
che occupano alcuni edifici storici e ha istituito un parco intorno
alle restanti parti della città. Nel 2004, un'ordinanza in materia
di altezza degli edifici e pianificazione è stata emanata per
stabilire la zona della città imperiale e la zona nord della città
come una zona cuscinetto per la Città Proibita. Nel 2005, la città
imperiale e il Parco Beihai (come un elemento di estensione al
Palazzo d'Estate) sono stati inclusi nella lista dei Patrimonio
dell'umanità a Pechino.
Simbolismo
Il progetto della Città Proibita,
dalla disposizione generale al più piccolo dettaglio, è stato
meticolosamente pianificato in modo da riflettere i principi
filosofici, religiosi e, soprattutto, a simboleggiare la maestà del
potere imperiale. Alcuni esempi celebri della sua simbologia sono:
Il giallo è il colore
dell'imperatore, colore che domina i tetti della Città Proibita. Ci
sono solo due eccezioni: la biblioteca presso il Palazzo della
Gloria letteraria (文渊 阁)
che ha piastrelle nere, poiché questo colore è stato associato con
l'acqua e quindi antincendio. Analogamente, la residenza del
principe ereditario ha piastrelle verdi, perché il verde era
associato con il legno e quindi con la crescita.
Le sale principali delle corti
esterne ed interne sono tutte disposte in gruppi di tre, a ricordare
il diagramma Quiang che rappresenta il Cielo. Le residenze
della corte interna sono invece disposte in gruppi di sei, la forma
del trigramma Kun, che rappresenta la Terra.
Le creste inclinate di tetti
dell'edificio sono decorate con una linea di statuette
rappresentanti da un uomo in sella a una fenice e seguita da un
drago imperiale. Il numero delle statuette rappresenta lo stato
della costruzione, un edificio minore può avere 3 o 5. La Sala
della Suprema Armonia ne ha 10, l'unico edificio del paese ad essere
ammesso a questo livello. Di conseguenza, la sua statuetta 10,
chiamata "Hangshi" (in cinese: 行
十; pinyin: Hángshí), è anche unica nella Città
Proibita.
La disposizione degli edifici
segue antiche usanze previste dal Libro dei riti. Così, i templi
ancestrali sono di fronte al palazzo. Le aree di deposito sono poste
nella parte anteriore del complesso del palazzo e le residenze nella
parte posteriore-
La Città Proibita oggi
Oggi la Porta Tienanmen è
decorata con un enorme ritratto di Mao Tse-tung, affiancato da
due manifesti. Quello di sinistra reca la scritta zhōnghuá
rénmín gònghéguó wànsuì (中华人民共和国万岁),
che significa "lunga vita alla Repubblica Popolare Cinese",
mentre su quello di destra c'è scritto shìjiè rénmín dà
tuánjié wànsuì (世界人民大团结万岁),
cioè "lunga vita alla grande unità delle popolazioni del
mondo". Queste frasi hanno un enorme significato simbolico,
poiché la frase "lunga vita" (letteralmente: "diecimila
anni") era tradizionalmente riservata all'Imperatore della Cina,
mentre oggi è utilizzabile anche per la gente comune, esattamente
come è successo per la Città Proibita.
Influenze
Architettura
La Città Proibita, culmine di 2.000
anni di sviluppo di architettura classica cinese e orientale, ha
influenzato il suo sviluppo successivo, oltre a fornire l'ispirazione
per molte moderne costruzioni. Alcuni esempi comprendono:
L'imperatore del Vietnam Gia Long
costruì nel XIX secolo un palazzo e una fortezza che intendevano
essere una copia in scala ridotta della Città Proibita. Le rovine
di questi edifici si trovano a Hué ed è a sua volta un Patrimonio
dell'umanità.
Il teatro della 5th Avenue di
Seattle è stato progettato per incorporare elementi di architettura
classica cinese. Il soffitto della sala dispone di un pannello che
rappresenta un drago e altri elementi presenti nella Città
Proibita.
Nel
cinema, nella letteratura e nella cultura popolare
La Città Proibita è servita come scenografia di molte opere di
narrativa. Negli ultimi anni è stata presente in film e serie
televisive. Alcuni esempi notevoli includono:
La Città Proibita (1918),
un film diretto da Sidney Franklin
L'ultimo imperatore (1987)
fu il primo film cui il governo cinese abbia mai dato
l'autorizzazione ad essere girato all'interno della Città Proibita.
Negli anni ottanta la RAI e la NBC
girarono una serie televisiva incentrata su Marco Polo,
effettuando moltissime riprese all'interno della Città Proibita.
Storicamente, però, a quell'epoca la Città Proibita non era ancora
stata costruita, quindi questo fatto va inteso come una "licenza
artistica".
Sede
di manifestazioni e spettacoli
La Città Proibita è servito anche come un luogo di
manifestazioni e spettacoli. Tuttavia, il suo uso per questo scopo è
strettamente limitato, a causa del pesante impatto delle attrezzature
e delle prestazioni sulle strutture antiche. Quasi tutti gli
spettacoli vengono in realtà realizzati al di fuori delle mura del
palazzo.
La Turandot di Giacomo
Puccini, la cui storia è incentrata su di una principessa cinese, è
stata rappresentata all'interno della Città Proibita per la prima
volta nel 1998, con la direzione di Zubin Mehta.
Nel 1988, il musicista
statunitense Marty Friedman ha composto una canzone ispirata alla
Città Proibita, come parte dell'album "Dragon Kiss".
Nel 2004 il musicista francese
Jean Michel Jarre tenne un concerto all'interno della Città
Proibita, accompagnato da altri 260 musicisti, in occasione delle
festività per l'"anno della Francia in Cina".
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