Tyson Luke Fury è un pugile inglese nato a Wythenshawe il 12 agosto 1988. Soprannominato “Il re gitano” (“The Gipsy King“) per via delle origini nomadi, è detentore dei titoli mondiali dei pesi massimi WBC e The Ring dal 2020.
É autore assieme al pugile Deontay Wilder di una nota trilogia, conclusasi nel 2021 con la supremazia di Fury.
È due volte campione del mondo dei pesi massimi, avendo ottenuto i titoli WBC e Ring Magazine dalla vittoria contro Deontay Wilder nel 2020; in precedenza si è guadagnato l’Unified WBA (Super), IBF, WBO, IBO e il titolo “The Ring” dopo aver sconfitto Wladimir Klitschko nel 2015. Con la sconfitta di Wilder nel 2021, Fury diventa il terzo peso massimo, dopo Floyd Patterson e Muhammad Ali, ad ottenere il titolo “The Ring” per ben due volte, ed è considerato da Media Butlets il successore lineare del titolo.
Tyson Fury è alto 216 cm ed al suo match contro Wilder del 9 ottobre 2021 ha segnato un peso sulla bilancia di 125.6 kg.
Secondo ESPN, TBRB e BoxRec è il miglior peso massimo in attività dal dicembre 2020.
Biografia
Tyson Fury nasce a Wythenshawe, un sobborgo del sud di Manchester, da genitori di origini irlandesi da una famiglia di pugili. Il padre, conosciuto come John “Gipsy” Fury, è stato un pugile professionista negli anni ottanta, mentre il cugino Andy Lee ha vinto il titolo 2014 dei pesi medi WBO.
Tyson conobbe sua moglie Paris quando lei aveva 15 anni e lui 17: entrambi provenivano da una famiglia nomade irlandese. Si cominciarono a frequentare l’anno seguente e si sposarono nel 2008 a St.Peter nella Chiesa Cattolica di Chains nel Doncaster, South Yorkshire. La coppia ha sei figli: tre figli, chiamati tutti Prince e tre figlie. Sembra che siano stati chiamati così sia per fare onore al suo soprannome “King” (“Io sono un re e loro sono principi finché non guadagnano legittimamente il loro nome”) sia in riferimento al pugile Prince Naseem Hamed, all’epoca il suo fighter britannico preferito.
La moglie di Fury ha perso due figli prima della nascita, entrambi nei giorni in cui Tyson avrebbe dovuto combattere: prima del match annullato contro Ustinov nel 2014 ed al suo comeback contro Seferi nel 2018.
Fury vive a Morecambe, nel Lancashire. Nel settembre 2015 ha ipotizzato la sua candidatura come candidato indipendente al parlamento britannico per Morecambe e Lunesdale, ritenendo che il governo fosse eccessivamente concentrato sulla fornitura di servizi per gli immigrati e non abbastanza sui senzatetto e su persone con problemi di droga e alcol. i problemi. Ha anche sostenuto pubblicamente la Brexit.
Fury lamenta spesso una discriminazione classista nei suoi confronti a causa delle sue origini zingare e nel 2016 ha detto alla stampa: “Non importa quanto io possa fare bene, per tutti sarò sempre lo zingaro bianco e grasso. Sono un campione ma sarò sempre considerato un barbone“.
Fury debutta come professionista il 6 dicembre 2008 vincendo per KO tecnico contro l’ungherese Bela Gyongyosi: successivamente vincerà 6 match di fila tutti per KO e prima del limite, in soli sette mesi, contro i pugili Marcel Zeller, Daniil Peratyakto, Lee Swaby, Matthew Ellis, Scott Belshaw e Aleksandrs Selezens.
L’11 settembre 2009 Fury ha conquistato il titolo inglese dei pesi massimi contro John McDermott (25-5, 16 KO) vincendo ai punti: pur essendo considerato favorito 6 ad 1 non ha convinto durante il match ed il punteggio 98-92 dell’arbitro Terry O’Connor è stato aspramente criticato. La decisione ha portato il British Boxing Board of Control a bandire i tre giudici da tutti i titoli inglesi, e il consiglio ha ordinato un rematch, avvenuto poi nel 2010, dove Fury ha confermato la vittoria, questa volta vincendo per TKO.
Il 23 luglio 2011, Fury ha affrontato alla Wembley Arena di Londra l’imbattuto Derek Chisora per il titolo dei pesi massimi britannici e quello del Commonwealth. Sia Chisora che Fury si sono affrontati con un record di 14-0, nonostante il primo avesse 27 anni e Fury 22. Chisora era il favorito, nonostante la differenza di stazza e portata: tuttavia Fury si aggiudicò il match per decisione unanime al termine di 12 round infuocati, con punteggio 117-112, 117-112 e 118-111. Il promoter Mick Hennessy ha affermato che il match (trasmesso anche da Canale 5 in chiaro, in diretta) ha toccato il picco di circa 3 milioni di telespettatori.
Il 17 settembre 2011 Fury ha combattuto contro il trentaduenne Nicolai Firtha in un incontro non valevole per il titolo al King’s Hall di Belfast. Firtha ha accettato l’incontro con un preavviso di solo due settimane. I primi due round sono stati dominati da Fury, che dopo aver rischiato il KO al terzo round ha ripreso il controllo nel round successivo ed al quinto round ha sopraffatto l’avversario, costringendo l’arbitro a interrompere il match per KO tecnico a 2 minuti e 19 secondi. Il match ha avuto una seguito di 1,03 milioni di telespettatori su Channel 5.
Fury è tornato sul ring il 12 novembre all’Event City di Trafford Park, Manchester per difendere il suo titolo Commonwealth dei pesi massimi contro l’imbattuto campione canadese dei pesi massimi Neven Pajkic. Il match fu un susseguirsi di colpi da KO e lo stesso Fury è stato atterrato al secondo round con un destro, riuscendo a rialzarsi e rischiando il KO al terzo round, dove però riuscì a mettere a segno ben due colpi da KOT che infatti portarono all’interruzione del match da parte dell’arbitro, nonostante le proteste di Pajkic che si riteneva capace di continuare il match. Il verdetto venne aspramente criticato ed in tanti pensarono che l’interruzione del match fosse inadeguata. L’evento ha avuto una media di 1,72 milioni di telespettatori su Channel 5.
Fury ha rinunciato alla cintura nazionale britannica e del Commonwealth, nonostante il parere contrario di molti, per prepararsi ad un titolo mondiale e per conquistare quello Irlandese.
Dirà ai media “Ho lasciato i titoli britannici e del Commonwealth, che alcune persone dicono essere più prestigiosi del titolo irlandese, ma non per me. Ho lasciato quelle cinture per una title shot irlandese perché significava di più per me. Tutta la mia gente viene dall’Irlanda. Sono nato a Manchester ma sono irlandese“.
Il 14 aprile 2012 Fury ha combattuto a Belfast, all’Odissey Arena, per il titolo irlandese dei pesi massimi contro Martin Rogan, un veterano del ring a fine carriera. Fury è riuscito a mandarlo al tappeto al terzo round con un gancio sinistro e l’incontro è stato interrotto dal suo angolo. Il match ha radunato 1.33 milioni di utenti su Channel 5.
Il 7 luglio 2012 Fury combatté per il titolo vacante intercontinentale WBO contro il pugile americano Vinny Maddalone alla Hand Arena a Clevedon, Somerset. Fury era leggermente sottopeso (111.4 kg) rispetto al match contro Rogan; tuttavia riuscì ad imporsi su Maddalone, controllando il match fin dall’inizio e sorprendendolo con una serie di combinazioni perfette nel round di apertura, continuando ad imporsi con colpi pesantissimi ed aprendo un varco sotto l’occhio dell’avversario al quarto round. Al quinto round l’arbitro interruppe la punizione che Fury stava infliggendo a Maddalone, dichiarando il KO tecnico. Il match fu seguito da oltre un milione di utenti su Channel 5.
Il 12 novembre 2012 è stato annunciato il match tra Kevin Johnson e Tyson Fury per il titolo mondiale WBC: si sarebbe tenuto alla Odissey Arena a Belfast, il 1 dicembre seguente. Fury batterà Johnson ai punti per decisione unanime dopo 12 round, anche se molti esperti descrissero il match come noioso (inclusi la BBC e ESPN). Nonostante tutto il match radunò 1.37 milioni di telespettatori su Channel 5.
Il 20 febbraio 2013 venne annunciato un match tra l’americano Steve Cunningham e Fury che avrebbe costituito il debutto di quest’ultimo negli Stati Uniti al Madison Square Garden, il 20 aprile 2013. L’incontro avrebbe costituito una eliminatoria per il titolo IBF, che avrebbe determinato il numero 2 in classifica, mentre il vincitore avrebbe dovuto poi combattere contro l’imbattuto peso massimo bulgaro Kubrat Pulev. Al weigh-in Cunningham pesava 95 kg, ben 20 kg di meno di Fury che ne pesava 115. Combatterono entrambi con ferocia durante i primi round e Cunningham riuscì anche a far conteggiare Fury al secondo round, ma The Gypsy King riuscì a riprendersi e mandare al tappeto Cunningham al settimo round con un micidiale destro che segnò la prima sconfitta per KO dell’americano nella sua carriera.
Durante il match venne contestata a Fury una testata che gli fruttò un punto di ammonizione. Una settimana dopo il match Cunningham sostenne, parlando alla ATG Radio, che Fury utilizzò una tecnica illegale per mandarlo KO: disse che lo trattenne per l’avambraccio, spingendolo all’angolo due volte, spingendogli la testa di lato con l’avambraccio e poi tirando il famoso destro che concluse l’incontro. L’evento raccolse 1.2 milioni di visitatori in media, con picchi da 1.7 milioni, sulla NBC. Nel Regno Unito il match venne trasmesso da Channel 5 e raccolse 1.54 milioni di spettatori. La vittoria contro Cunningham valse a Fury il settimo posto su BoxRec, un secondo posto secondo IBF, un sesto per la WBC ed un quinto per la WBO.
Fury avrebbe dovuto combattere per la prima volta su una piattaforma pay-per-vire contro David Haye il 28 settembre 2013: tuttavia Haye il 21 settembre ha dato forfait dopo aver subito sei punti di sutura per un taglio sopra l’occhio subito durante un allenamento. L’incontro è stato quindi posticipato all’8 febbraio 2014 ma Haye si è ritirato dal combattimento una seconda volta il 17 novembre, affermando di aver avuto un infortunio alla spalla che avrebbe richiesto un intervento chirurgico e che avrebbe messo a rischio la sua carriera accennando anche al suo ritiro.
Fury non ha creduto alle scuse di Haye ed ha dichiarato: “Sono assolutamente furioso ma in tutta onestà questo è esattamente quello che mi aspettavo. Tutti sanno che ero molto sospettoso quando si è ritirato la prima volta e questo mi conferma che ha sempre avuto paura di me e non ha mai voluto questo match.”
A parte le spese per il training camp, il mancato match contro Haye è costato a Fury anche la sua posizione nella classifica mondiale, incluso un match per le eliminatorie IBF che lo avrebbe traghettato verso il match per il titolo mondiale.
Il 24 gennaio 2014 venne annunciato il match contro l’argentino Gonzalo Omar Basile, che si sarebbe dovuto tenere il 15 febbraio seguente alla Copper Box Arena. Il 5 febbraio tuttavia Basile si ritirò dal match a causa di una infezione ai polmoni, venendo così rimpiazzato dall’americano Joey Abell. Fury lo mandò al tappeto ben tre volte prima della fine del quarto round, ponendo fine al match in breve tempo. Dopo la fine dell’incontro Fury prese il microfono e disse “Tyson ‘Troppo Veloce’ Fury, questo è il mio nome. Questi sono dilettanti se confronti a me: io voglio Wladimir Klitschko, mi sta evitando. Forza Wlad“.
Fury avrebbe dovuto combattere per la seconda volta contro Derek Chisora il 26 luglio 2014 per il titolo europeo ed il titolo britannico dei pesi massimi. Il 21 luglio Chisora è stato costretto a ritirarsi dopo aver subito una frattura alla mano in allenamento. Come sostituto di Chisora è stato scelto il russo Alexander Ustinov ma questa volta è stato Fury a ritirarsi dal match in programma alla Manchester Arena dopo che suo zio ed ex allenatore Hughie Fury si è ammalato gravemente.
Fury e Chisora hanno quindi riprogrammato il match per il 29 novembre 2014 all’ExCeL di Londra. L’incontro è stato valido per le eliminatorie al titolo WBO ed è stato trasmesso in diretta su BoxNation.
Fury ha dominato completamente l’incontro fino a quando l’angolo di Chisora ha gettato la spugna alla fine del decimo round. Fury ha anche usato la guardia falsa (da mancino) per la maggior parte del combattimento, nonostante la sua preferenza per la guardia destra. Fury ha chiarito di essere ambidestro e poter combattere “southpaw” (con la guardia falsa, o guardia mancina) o “orthodox” (in guardia destra).
Usando il jab per disturbare Chisora e rimanendo lontano grazie alla portata dei suoi colpi non ha lasciato avvicinarsi Chisora che non è riuscito a mettere a segno pugni significativi oltre ad averlo spinto a colpire sotto la cintura (comportamento per il quale Chisora è stato ammonito dall’arbitro Marcus McDonnell nel primo round). Dopo il match, Fury dirà: “Wladimir Klitschko, sto venendo per te, baby. Sto arrivando. Nessuna ritirata, nessuna resa”. Il promoter Mick Hennessy ha affermato che Fury avrebbe probabilmente combattuto ancora una volta prima di mettersi in gioco per il titolo mondiale.
Il 26 dicembre 2014 Sky Sports News ha annunciato che Fury avrebbe combattuto ancora una volta prima di sfidare Klitschko per i suoi titoli mondiali contro Christian Hammer il 28 febbraio 2015 all’O2 Arena di Londra.
Il match si è concluso con un KO ai danni di Hammer, mandato al tappeto da un gancio destro alla corta di Fury. Dopo il match Fury ha nuovamente chiamato in causa Klitschko, affermando di essere pronto per la title shot.
A luglio 2015 è stato confermato che Fury avrebbe combattuto contro Wladimir Klitschko in un match valevole per i titoli mondiali dei pesi massimi WBA (Super), IBF, WBO, IBO, Lineal e The Ring. Inizialmente previsto per il 24 ottobre 2015, è stato rinviato al 28 novembre 2015 dopo che Klitschko ha subito un infortunio al polpaccio. Per questo match Fury si è allenato con i kickboxer dei pesi massimi più alti in classifica in GLORY, Rico Verhoeven e Benjamin Adegbuyi.
L’evento si è svolto all’Esprit Arena di Düsseldorf, in Germania, non senza polemiche: inizialmente si sono discussi i guanti, poi c’è stata una discussione per la tela del ring. Secondo quanto riferito, Klitschko aveva le mani fasciate senza la presenza di un rappresentante di Fury, quindi ha dovuto rifarle.
Alla fine Fury ha vinto dopo 12 round ai punti per decisione unanime. I giudici hanno segnato una scorecard di 115-112, 115-112 e 116-111. Klitschko e Fury hanno mostrato poca combattività durante i 12 round, ma Fury è risultato più attivo e ha fatto abbastanza in ogni round per aggiudicarsi il titolo. Klitschko ha messo a segno 52 colpi su 231 lanciati (23%) e Fury ne ha tirati 86 su 371 lanciati (23%).
Nell’intervista post-combattimento, un Fury visibilmente emozionato ha dichiarato: “Questo è un sogno che diventa realtà. Abbiamo lavorato così duramente per questo. Ce l’ho fatta. È difficile vincere ai punti in un paese straniero. Significa tantissimo per me venire qui e tornare a casa con una vittoria ai punti“. Poi ha preso il microfono e ha ringraziato Klitschko: “Vorrei dire a Wladimir, sei un grande campione. E grazie mille per avermi ospitato“.
Klitschko non è riuscito a tirare il suo micidiale destro grazie ai rapidi movimenti, finte e schivate di Fury. Ha detto: “Tyson è stato più veloce e migliore stasera. Mi sono sentito abbastanza a mio agio nei primi sei round, ma sono rimasto stupito che sia stato così rapido anche nel secondo tempo. Non ho potuto tirare il mio destro perché ero costantemente tenuto a distanza“.
Klitschko poteva contare comunque su una clausola di rivincita da contratto.
L’8 dicembre 2015, l’IBF ha privato Fury del suo titolo, poiché il contratto per il match contro Klitschko includeva una clausola di rivincita, precludendo così a Fury di affrontare lo sfidante obbligatorio IBF Vyacheslav Glazkov. Fury ha tenuto la cintura IBF per soli 10 giorni. La rivincita contro Klitschko tuttavia non si è concretizzata a causa di problemi di salute mentale di Fury che l’hanno portato all’alcolismo, all’uso di droghe ricreative e ad un enorme aumento di peso.
L’8 aprile 2016, dopo mesi di trattative, è stata finalmente annunciata la rivincita contro Klitschko: questa volta si sarebbe tenuta nella città natale di Fury, Manchester, alla Manchester Arena, il 9 luglio 2016.
Nonostante i termini concordati per la rivincita, Fury ha dichiarato di non essere motivato al combattimento e di aver guadagnato una quantità estrema di peso dopo il primo combattimento, arrivando a pesare oltre 150 kg da aprile 2016.
Il 24 giugno 2016 è stato annunciato il rinvio del match a causa di un infortunio di Fury in allenamento (una caviglia slogata). Lo stesso giorno, Fury e suo cugino, Hughie Fury, sono stati accusati dall’antidoping britannico della “presenza di una sostanza proibita”, ossia il nandrolone, in un campione di sangue prelevato 16 mesi prima nel febbraio 2015. Tyson e Hughie hanno negato con forza ogni accusa di doping.
Il 23 settembre 2016 Fury ha dovuto rinviare nuovamente il combattimento contro Klitschko dopo essere stato dichiarato “non idoneo dal punto di vista medico“. ESPN ha riferito che Fury aveva fallito un test antidroga per la cocaina il giorno prima del secondo rinvio. Fury ha accennato a problemi di depressione in seguito a questo test.
La salute mentale di Fury deteriorò notevolmente dopo aver vinto i titoli mondiali. Il 4 ottobre 2016, in una intervista su Rolling Stone, Fury dichiarò:
“Sto lottando contro un sacco di demoni interiori, cercando di togliermeli di torno… questo non ha niente a che vedere con il combattere, sto avendo a che fare con la mia vita personale. Non sono andato in palestra per mesi. Sono passato attraverso la depressione. Ho perso la voglia di vivere, non so se mi capisci. Ne ho abbastanza di tutto. Lascia perdere la cocaina, non mi interessa. Non voglio più vivere, capito? La cocaina è il meno rispetto al non aver più voglia di vivere. Sto chiedendo aiuto, ma non possono fare niente per me. Quello che ho è incurabile. Voglio farla finita. Tutto il denaro del mondo, la fama e la gloria non significano niente se non sei felice. Sto andando da alcuni psichiatri. Dicono che soffro di una sorta di bipolarismo. Che sono maniaco depressivo. Non mi va nemmeno di svegliarmi. Spero di morire ogni giorno. E non è una cosa bella da dire quando hai tre figli ed una moglie che ti ama, non è vero? Ma non ho più voglia di vivere. E se potessi togliermi la vita – e non fossi Cristiano – lo farei in un secondo. Spero solo che qualcuno mi uccida prima di uccidermi da solo. Dovrei spendere l’eternità all’inferno. Mi sono messo a bere dal lunedì al venerdì alla domenica, mi faccio di cocaina. Non posso più sopportare tutto questo e l’unica cosa che mi aiuta è quando sono completamente ubriaco e fuori di me”.
Dopo che Fury diventò campione nel 2015 i media britannici cominciarono a scavare nel suo passato in cerca di affermazioni controverse. Vennero così fuori numerose frasi discutibili: tra le tante, Fury sostenne che avrebbe “impiccato” sua sorella nel caso fosse stata infedele, ed in una intervista antecedente al match contro Klitscho avrebbe condannato ed accomunato aborto, pedofilia ed omosessualità, sostenendo che la legalizzazione di queste pratiche avrebbe portato ad una punizione divina. Fury è stato nominato per l’edizione 2015 del BBC Sports Personality of the Year Award ma 140.000 persone firmarono una petizione dichiarando che la sua equazione “omosessualità = pedofilia” dovrebbe squalificarlo automaticamente. Quando gli venne chiesta una opinione al riguardo Fury citò frasi religiose, incluso “credi nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato” assieme ad un passo da Giovanni 3:16.
Il 12 ottobre 2016, in attesa dei risultati dell’indagine anti-doping a suo carico sull’utilizzo di cocaina, di nandrolone ed in generale sull’essere ritenuto clinicamente inadatto a combattere, Fury ha deciso di lasciare i titoli dei pesi massimi WBA (Unified), WBO e IBO.
Dichiarò alla stampa: “Ho vinto i titoli sul ring e credo che dovrebbero essere persi sul ring, ma non sono in grado di difendermi in questo momento e ho preso la decisione difficile ed emotivamente pesante di lasciare ufficialmente i miei preziosi titoli mondiali e auguro il meglio ai prossimi contendenti in linea mentre ora entro in un’altra grande sfida nella mia vita che so di poter vincere, come quella contro Klitschko.“
Il promoter di Fury Mick Hennessy ha aggiunto: “Tyson sarà ancora il diretto campione del mondo dei pesi massimi agli occhi di tutti. Ha battuto il piùù grande campione di boxe dell’era moderna in una notte incredibile in Germania guadagnandosi quel titolo e questo non cambierà mai. Anche se è straziante vedere Tyson lasciare i titoli mondiali per cui ha lavorato così a lungo e con fatica per tutta la sua vita, ciò che è fondamentale ora è che riceva le cure mediche insieme all’amore della sua famiglia e dei suoi amici e il supporto del mondo della boxe per recuperare completamente.“
La decisione di Fury era legata al sottrarsi dalla costante pressione dei media, concedendosi il tempo di riprendersi e ricevere assistenza medica professionale per i suoi problemi di salute mentale e potendo così trascorrere più tempo con la sua famiglia. Il 13 ottobre, il British Boxing Board of Control ha deciso di sospendere la licenza di boxe di Fury. Il 1° febbraio 2018, Fury è stato privato del suo ultimo titolo rimasto, quello dei pesi massimi della rivista The Ring.
A dicembre 2016 lo zio di Fury, Peter, ha annunciato che Fury sarebbe ritornato sul ring intorno alla primavera del 2017 e avrebbe puntato a combattere contro il campione WBC Deontay Wilder.
Il 23 dicembre, Fury ha twittato che era tornato ad allenarsi in vista di un ritorno sul ring intorno ad aprile o maggio 2017. Il suo tweet diceva: “Ho avuto un 2016 infernale, ho fatto molte cose di cui non sono orgoglioso, ma mi riprometto di tornare nel 2017.“
Il 6 marzo 2017 Fury ha twittato che il suo match di rientro si sarebbe svolto il 13 maggio 2017 e stava ragionando con il promotore Frank Warren su possibili avversari. Warren divenne il promoter di Fury dopo che Fury abbandonò il suo promotore di lunga data Mick Hennessy. La data fissata per il ritorno avrebbe significato che Fury avrebbe combattuto nella undercard di Josh Warrington che difendeva il suo titolo WBC International dei pesi piuma contro Kiko Martinez alla First Direct Arena di Leeds.
Poche ore dopo che Fury aveva annunciato una data di ritorno, la British Boxing Board of Control (BBBofC) ha annunciato pubblicamente che Fury era ancora sospeso e non avrebbe combattuto a maggio, informazione confermata anche dal loro segretario generale Robert Smith. Ha anche affermato che non c’erano stati contatti da Fury o dai suoi rappresentanti da quando il divieto è stato emanato nell’ottobre 2016. Warren ha detto a Reuters il 7 marzo: “Voglio vederlo tornare sul ring il prima possibile, ma prima che ciò accada ha ancora un paio di problemi da risolvere“. Warren ha detto che insieme alla controversia con il BBBofC ci sarebbe stata un’udienza in tribunale con l’Anti-Doping del Regno Unito (UKAD).
Robert Smith, segretario generale della BBBofC, ha dichiarato nel maggio 2017 che il caso di Fury era “complesso” ed era stato aggiornato. Nel settembre 2017 Fury ha sfidato l’UKAD a dargli una risposta e a bandirlo definitivamente o ripristinare la sua licenza di boxe. Sosteneva di essere stato trattato ingiustamente poiché ci era voluto più di un anno prima che rispondessero, affermando che di solito il problema sarebbe stato risolto nel giro di pochi mesi.
Fury ha twittato: “Per quanto tempo devo essere trattenuto e tenuto fuori dai giochi? Sono 15 mesi che sono stato indagato, stai impedendo a un uomo innocente di compiere il suo destino e di provvedere alla sua famiglia“. L’UKAD ha dichiarato che non era questione di tempo ed ha negato le affermazioni secondo cui stavano prolungando forzatamente l’udienza, chiarendo che stavano cercando di risolvere la questione nel più breve tempo possibile.
Il 12 dicembre l’UKAD ha annunciato di aver trovato un accordo con Fury e la BBBoC e di aver sciolto tutte le accuse a carico del pugile. “Tenendo conto dei ritardi nella gestione ed il fatto che non siano state emesse accuse in relazione ai risultati del nandrolone fino a giugno 2016, considerando anche le sospensioni provvisorie che Tyson e Hughie Fury hanno già effettivamente scontato, il periodo di due anni di ineleggibilità è retrodatato al 13 dicembre 2015 e quindi scade alla mezzanotte del 12 dicembre 2017“.
La vittoria di Tyson nel febbraio 2015 su Christian Hammer è stata annullata, ma il suo trionfo contro Klitschko no. Tyson ha sostenuto che gli elevati livelli di nandrolone erano dovuti all’aver mangiato cinghiali non castrati e ha ribadito l’innocenza sua e di Hughie: “Hughie e io abbiamo sostenuto la nostra innocenza dal primo giorno e ora siamo felici che sia stato finalmente risolto con l’UKAD e che possiamo andare avanti sapendo che non saremo etichettati come imbroglioni drogati.” Il BBBofC ha affermato che avrebbe preso in considerazione il rinnovo della licenza di boxe di Fury nel gennaio 2018. In seguito a questa notizia, Fury ha scritto su Twitter, “Guess who’s back?” (“Indovina chi è tornato?“).
Il 10 gennaio 2018 Fury ha annunciato che avrebbe fatto nuovamente domanda per ottenere sua licenza di boxe attraverso il BBBofC. Il 19 gennaio è avvenuto un colloquio tra Fury ed il BBBofC, in cui quest’ultimo ha accettato di reintegrare Fury purché inviasse loro delle cartelle cliniche aggiornate dopo aver visitato uno psicologo.
Fury ha dichiarato che una motivazione al suo ritorno è stata la prospettiva del match contro Deontay Wilder.
In una conferenza stampa a Londra il 12 aprile 2018 Fury ha annunciato di aver firmato un contratto per più match con la Queensberry Promotions di Frank Warren. Ha dichiarato inoltre che intendeva combattere almeno tre volte prima del 2019, a partire dal 9 giugno alla Manchester Arena.
Dopo settimane di speculazioni, è stato confermato che un match contro l’albanese Sefer Seferi sulle 10 riprese avrebbe avuto luogo a maggio e sarebbe stato mandato in onda in esclusiva su BT Sport.
Seferi era fondamentalmente un peso cruiser ed aveva combattuto solo una volta (perdendo) nei pesi massimi contro Manuel Charr nel 2016. Al momento del peso Fury era ben 30 kg più pesante di Seferi, nonostante avesse perso ben 50 kg dopo essersi messo a dieta stretta in preparazione per il match. Fury ha vinto per abbandono dell’avversario al quarto round, dopo un paio di round pressoché statici ed altri due dove Fury ha cominciato a scaricare colpi pesanti andando a segno. Durante il match venne anche sedata una rissa sugli spalti. Il match toccò il picco di 814.000 spettatori collegati a BT Sport 1.
Dopo l’incontro Warren confermò che Fury sarebbe tornato a combattere nella undercard di Carl Frampton il 18 agosto al Windsor Park di Belfast.
Il 12 luglio 2018 è stato annunciato che Fury avrebbe combattuto lo sfidante (per ben due volte) del titolo mondiale Francesco Pianeta il 18 agosto seguente. Fury è arrivato al match pesando 258 libbre (117 kg), 18 libbre (8,2 kg) più leggero di quanto pesasse contro Seferi. Pianeta arrivò a 254,7 libbre (115,5 kg): nonostante questo sconfiggerà Pianeta ai punti, disputando un match molto calcolato (dichiarerà in seguito di non aver voluto tentare di concludere il match per KO in anticipo). Quel match sarebbe stato infatti il suo traghetto verso l’incontro contro Wilder ed era troppo importante per la carriera di Fury: il 30 luglio infatti venne anticipato che erano in corso trattative per un combattimento che si svolgesse a novembre o dicembre 2018 tra Fury e Wilder. Il giorno seguente Fury ha dichiarato che mancavano solo luogo e data per concludere le trattative.
Il 22 settembre 2018 sia Fury che Wilder hanno confermato di aver firmato il contratto e che il match si sarebbe svolto il 1 dicembre 2018. Secondo la California State Athletic Commission, Wilder avrebbe avuto una borsa base garantita di 4 milioni di dollari mentre Fury ne avrebbe avuto una garantita di 3 milioni. Nonostante l’affermazione originale di Frank Warren che le entrate sarebbero state divise 50-50, è stato rivelato che Wilder avrebbe potuto guadagnare 14 milioni di dollari e Fury avrebbe potuto guadagnare circa 10,25 milioni di dollari, grazie alle loro percentuali dalle entrate della pay-per-view. La cerimonia del peso si è svolta il 30 novembre, fuori dal Los Angeles Convention Center. Fury è salito per primo sulla bilancia segnando 116,3 kg, nemmeno 1 kg più leggero del suo peso contro Francesco Pianeta nell’agosto 2018 pur sembrando più definito. Wilder ha segnato 96,4 kg, il suo minimo dal suo debutto nel 2008, quando è arriato a pesare 94,0 kg: pare tuttavia che sia stato malato durante il suo training camp.
Wilder e Fury hanno combattuto di fronte a una folla di 17.698 persone allo Staples Center sui 12 round ed alla fine Wilder ha mantenuto il suo titolo WBC vincendo ai punti per decisione unanime, nonostante lo sconcerto della folla che ha cominciato a fischiare, convinta che la vittoria spettasse a Fury.
Dopo il match contro Wilder, Fury si è assicurato un contratto di 5 match con ESPN e Top Rank del valore di 80 milioni di sterline (100 milioni di dollari). Ha fatto il suo ritorno sul ring alla MGM Grand Garden Arena a Las Vegas contro il campione intercontinentale WBO Tom Schwarz il 15 giugno 2019, nel suo primo match a Las Vegas. All’epoca Schwarz era secondo nella classifica WBO e nono in quella IBF. Fury pesava 119 kg contro i 106.8 kg di Schwarz. Fury si dimostrò in completo controllo del match sin dall’inizio, concludendolo al secondo round per TKO e strappando a Schwarz il titolo intercontinentale WBO. Durante tutto il match Fury utilizzò la nota tecnica “dope-a-rope” resa famosa da Muhammad Ali, sporgendosi di schiena oltre le corde e mandando a vuoto i colpi dell’avversario, ottenendo applausi dai 9000 spettatori presenti.
Fury ha poi combattuto contro l’ex campione dei pesi massimi WBA Continental Otto Wallin il 14 settembre alla T-Mobile Arena di Las Vegas con un peso di 115,4 kg, il più leggero da quando ha affrontato Klitschko nel 2015, quando pesava 112 kg mentre il mancino svedese Wallin è arrivato a esattamente 107 kg.
Fury si è imposto vincendo per decisione unanime e conquistando così la cintura WBC Mayan Belt, un titolo commemorativo assegnato al vincitore di un combattimento di alto profilo tenutosi durante le feste nazionali messicane. Durante la sua intervista post match sul ring Fury ha elogiato la performance di Wallin, che era stato dato perdente oltre 10-1, ed ha espresso le condoglianze per la morte di suo padre. Fury si è poi rivolto pubblicamente a Wilder per una rivincita nel febbraio 2020.
Nel 2019 Tyson Fury ha spiegato a Mike Tyson durante il podcast “Hotboxin’ With Mike Tyson” l’origine del suo nome e di come abbia iniziato a boxare.
“Mio padre era un pugile peso massimo professionista nei tardi anni ’80, inizio anni ’90 e tu eri il suo eroe” spiegherà Fury, rivolgendosi a Mike Tyson. “Quando sono nato, il 12 agosto 1988, ero prematuro di otto settimane e rischiavo seriamente di morire. Quando alla fine scampai il pericolo di morte, mio padre mi volle chiamare come te, in onore alla mia ed alla tua forza. Il dottore non era d’accordo e disse che non era un nome adatto alla mia corporatura gracile… pesavo solo quattro etti e mezzo. Ora sono alto più di due metri e 120 kg!“
“Non ho fatto alcun match, neanche da amatore, fino circa ai 16 anni. Quando ho cominciato a fare pugilato ero un… topo da palestra. Ogni volta che mio padre andava ad allenarsi io lo seguivo, colpivo i sacchi ed ogni cosa che ci fosse intorno. I miei fratelli, i miei cugini erano tutti pugili e combattevamo uno contro l’altro da ragazzini mentre crescevamo. Ho deciso che sarei diventato campione del mondo dei pesi massimi già da allora.“
Mike Tyson ascoltava ammirato il racconto del suo collega più giovane, sorridendo.
Il 27 novembre 2019 ESPN ha annunciato che Fury avrebbe incontrato nuovamente Deontay Wilder sul ring il 22 febbraio 2020, in un rematch del loro primo incontro del 2018, conclusosi con un pareggio controverso. Durante la preparazione al rematch Fury si separò da Ben Davison, che preparava Fury dal 2017 e che l’ha aiutato a perdere il molto peso guadagnato durante il suo momento di pausa e l’ha riportato ad un livello da fighter professionista. Davison è stato nominato Allenatore dell’anno 2018 grazie al suo successo nel riportare Fury sul ring. La separazione è stata descritta come amichevole e Davison ha augurato buona fortuna a Fury per il suo rematch. Fury ha poi annunciato di aver stretto contratto con SugarHill Steward, nipote del noto trainer Emanuel Steward, e che sarebbe ritornato alla Kronk Gym, dove si è allenato per un breve periodo nel 2010. Il rematch fu annunciato ufficialmente il 27 dicembre 2019 alla MGM Grand Garden Arena a Las Vegas. Il contratto prevedeva una clausola invocabile dal perdente per un eventuale terzo match.
Fury è arrivato al match a 124 kg, il terzo maggior peso della sua carriera professionale e 7,7 kg più pesante rispetto al primo incontro con Wilder. Prima del combattimento ha dichiarato di volere dimensioni e potenza extra per cercare un knockout. Wilder è arrivato a pesare 105 kg, il peso maggiore della sua carriera.
Fury ha iniziato il combattimento prendendo il centro del ring e dominando con il suo jab: ha cercato di piazzare qualche colpo potente, schivando al contempo le bordate di Wilder.
Al terzo round Fury ha colpito Wilder con un destro fortissimo alla tempia: Wilder è stato conteggiato, ha risposto all’arbitro ed è sopravvissuto al round, ma è apparso visibilmente disorientato, mentre il sangue iniziava a fluire dal suo orecchio sinistro.
Wilder è andato poi al tappeto altre due volte, giudicate tuttavia come scivolate dall’arbitro Kenny Bayless, prima che Fury lo atterrasse di nuovo al quinto round con un gancio sinistro al corpo. Wilder è riuscito stavolta a rimettersi in piedi, ma non a contrattaccare ed ha cominciato a sanguinare dalla bocca oltre che dall’orecchio.
L’incontro è stata interrotto a metà del settimo round dopo che una raffica di colpi potenti di Fury ha fatto sì che l’angolo di Wilder gettasse la spugna per salvarlo da un’ulteriore punizione.
Al momento dell’interruzione, Fury era in vantaggio su tutte e tre le scorecard dei giudici 59-52, 58-53 e 59-52, con i punteggi diversi dovuti a Bayless che ha sottratto un punto a Fury nel quinto per aver trattenuto l’avversario.
Secondo CompuBox, Fury ha messo a segno 82 dei suoi 267 colpi totali (31%), inclusi 58 su 160 colpi potenti (36%). Wilder ha messo a segno 34 dei suoi 141 colpi totali (24%), di cui 18 su 55 potenti (33%).
Fury ha ricevuto molti elogi per la sua prestazione ed in molti pensano che sia stato uno dei migliori comeback della storia del pugilato. Alcuni si sono spinti a dire che Fury sia uno dei più grandi pesi massimi della storia.
Questo match lo ha reso il primo uomo a sconfiggere due campioni che avevano 10 o più difese del loro campionato del mondo (Klitschko con 18 difese e Wilder con 10 difese). Fury divenne anche il terzo peso massimo, dopo Muhammad Ali e Floyd Patterson, a detenere due volte il titolo della rivista The Ring e il primo peso massimo della storia ad aver detenuto i titoli WBA (Super), WBC, IBF, WBO e The Ring.
Con un incasso di 16,916,440 dollari, il combattimento ha battuto il record del botteghino per un incontro dei pesi massimi in Nevada stabilito da Evander Holyfield contro Lennox Lewis II nel novembre 1999.
Deontay Wilder ha applicato la clausola per un secondo rematch contro Tyson Fury subito dopo la seconda sconfitta. Si tentò inizialmente di organizzare il terzo match per luglio 2020 ma si dovette postporre la data a causa dell’esplosione della pandemia di COVID-19. L’11 giugno 2020 Eddie Hearn, il promoter di Anthony Joshua, annunciò che Fury e Joshua avevano trovato un accordo per due match, se Fury avesse sconfitto Wilder e Joshua avesse sconfitto il suo sfidante obbligatorio, Kubrat Pulev. Il promoter di Fury Bob Arum dirà ad agosto 2020: “La WBC ha approvato il contratto per una trilogia e si sta organizzando per postporre l’evento a causa della pandemia. Sicuramente non potendolo fare con gli spettatori, accetteremo comunque un ritardo ragionevole. Sarà un modo diverso di combattere“.
Il 12 ottobre 2020 Fury ha dichiarato che avrebbe evitato di fare una trilogia con Wilder dopo che gli organizzatori continuavano a non accordarsi per una data nel 2020. La rivista “The Athletic” ha riportato che Fury aveva ogni intenzione di combattere Wilder nel 2020 ed aveva già fatto numerose concessioni riguardanti lo spostamento delle date: tuttavia non era disposto a ritardare ulteriormente il match, evitando una serie di match contro Joshua e tenendolo fuori dal ring per un lungo periodo di tempo.
Il 17 maggio 2021 l’ipotesi di un match per l’unificazione del titolo tra Fury e Joshua è stata messa seriamente in dubbio quando il giudice dell’arbitrato Daniel Weinstein ha stabilito che Fury avrebbe dovuto onorare una clausola contrattuale che imponeva un terzo combattimento con Wilder.
Poco dopo Bob Arum affermò che l’Allegiant Stadium di Las Vegas era stato riservato per il 24 luglio in previsione della lotta della trilogia di Fury con Wilder. Il 22 maggio 2021, Fury annunciò durante la messa in onda del match di José Ramírez contro Josh Taylor su ESPN di aver firmato il contratto per il terzo match contro Wilder, mostrando in diretta la firma. Anche il manager di Wilder Shelly Finkel confermò la firma del suo atleta.
Prima della conferenza stampa pre-incontro del 15 giugno, la T-Mobile Arena di Las Vegas è stata ufficialmente confermata come location, lo stesso luogo dove Fury aveva precedentemente sconfitto Otto Wallin ai punti il 14 settembre 2019.
Il match venne poi riinviato dalla data originale del 24 luglio al 9 ottobre, a causa di una epidemia di COVID-19 tra lo staff di Fury.
Alla cerimonia del peso pre-match dell’8 ottobre, entrambi gli atleti si sono pesati con i rispettivi pesi massimi in carriera, con il campione Fury che pesava 125 kg e lo sfidante Wilder a 107 kg.
Durante il match entrambi i pugili si sono mandati al tappeto ben 5 volte ed alla fine Fury si è aggiudicato anche questa vittoria, mandando KO Wilder all’undicesimo round.
Dopo il combattimento, Fury ha elogiato il suo avversario, definendo Wilder un “combattente di prim’ordine”, ma lo ha criticato per essere un “pessimo perdente” e rifiutandosi di “mostrare qualsiasi sportività o rispetto“. Nella sua intervista post-combattimento, Fury ha dichiarato: “Io sono uno sportivo. Sono andato da lui per mostrare un po’ di comprensione e rispetto ma lui non ne ha mostrato affatto. Pregherò per lui in modo che Dio ammorbidisca il suo cuore“.
Fury ha poi aggiunto che “è stata una grande lotta stasera, degna della migliore delle trilogie“. Fury ha poi sostenuto di essere il miglior pugile nella sua divisione, affermando anche “ora sono il più grande peso massimo della mia epoca, senza dubbio“.
Al momento dell’interruzione, Fury stava vincendo l’incontro su tutte e tre le scorecard con 95-91, 94-92 e 95-92. Secondo CompuBox, Fury ha messo a segno 150 pugni su 385 (39%), mentre Wilder ha collezionato 72 pugni su 355 (20%). I 150 pugni inferti a Wilder sono il punteggio più alto mai messo a segno da un pugile. Nonostante il match fosse abbastanza equilibrato fino a quel momento, CompuBox ha calcolato che Fury aveva sconfitto Wilder in ogni singolo round del combattimento, incluso il quarto round in cui Fury è stato messo al tappeto due volte.
Il match è stato ampiamente acclamato da osservatori ed esperti per la sua azione e l’intensità di alto livello: il promotore della hall-of-fame Bob Arum ha dichiarato: “Sono stato in questo business 57 anni per promuovere combattimenti e devo dire che non ho mai visto un combattimento dei pesi massimi così magnifico“, mentre la rivista The Ring lo ha descritto come “il combattimento dell’anno, finora” e “una rara e storica trilogia dei pesi massimi“.
Tyson Fury ha poi comunicato al mondo il suo ritiro, non prima di un ultimo match contro Dillian Whyte, sostenendo di aver guadagnato abbastanza soldi, di aver ottenuto i risultati agognati e di non voler rischiare di farsi male sul serio e di ritirarsi prima di un infortunio pesante, cosa molto possibile nei pesi massimi, soprattutto dopo una certa età. Il match contro Whyte si è tenuto il 23 aprile 2022 a Wembley e Fury ha vinto per KO tecnico, demolendo Whyte e costringendolo alla resa al sesto round. Nell’intervista sul ring Fury ha confermato di voler mantenere la parola data alla moglie alla quale aveva promesso il ritiro. Il ritorno trionfale di Fury in Gran Bretagna dopo quattro anni di assenza pare quindi segnare la fine della strepitosa carriera del “Gypsy King” con una difesa del titolo WBC.