domenica 6 dicembre 2015

Higaonna Kanryō

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Kanryo Higaonna (Higashionna) (東恩納 寛量 (Higaonna Kanryō); Naha, 10 marzo 1853 – dicembre 1915) è stato un karateka e maestro di karate giapponese.
Fu un nativo di Nishi-shin-machi, Naha, (Okinawa). Nacque in una famiglia di mercanti, il cui guadagno principale si basava sulla vendita di legna da ardere; una merce parecchio costosa per il Regno delle Ryūkyū. Fu il fondatore del Naha-Te.
Il suo nome di famiglia viene pronunciato "Higaonna" in Okinawense, e "Higashionna" in Giapponese. Nelle lingua occidentali le due varianti vengono spesso interscambiate.
Nei primi Anni 1860 iniziò a studiare le arti marziali sotto un maestro chiamato Seisho Arakaki. A quel tempo la parola karate non era una parola di uso comune e per riferirsi alle arti marziali spesso si usava la parola Te ("mano"). Qualche volta si usava la prefazione riferita al luogo di origine come ad esempio: Naha-te, Shuri-te, o più semplicemente Okinawa-te.

sabato 5 dicembre 2015

Hari

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Nella religione induista, Hari (sanscrito: हरि, "il Fulvo") è uno dei nomi di Vishnu e di Krishna, che figura come 650esimo nome nell'inno Vishnu sahasranama (I mille nomi di Vishnu) contenuto nell'Anusashana Parva del Mahabharata. Durante le festività religiose è comune sentire gridare Haribol! Haribol!, un invito ad invocare il nome di Hari. Il nome compare anche nella sua forma vocativa nel famoso mantra Hare Krishna.
Nei Veda, Hari viene utilizzato per indicare, oltre a Vishnu come dio sole, anche Agni, dio del fuoco, e Indra, dio della folgore.

Etimologia

Secondo la tradizione vaishnava Gaudiya, Hari significherebbe 'colui che ruba' o 'colui che porta via', alludendo a come Krishna porti via le sofferenze e le ansie e di come egli rubi il cuore dei suoi devoti.
Secondo il commentario di Adi Shankara al Vishnu sahasranama, Hari significherebbe invece "Colui che distrugge il saṃsāra".

Sikhismo

Nello Sikhismo Hari è uno dei nomi di Dio, ma in tale religione Dio è senza forma e pertanto gli sikhisti credono che "Hari" non abbia alcuna connessione né con Krishna né con Vishnu.

venerdì 4 dicembre 2015

Irobe Katsunaga

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Irobe Katsunaga (色部 勝長; 1493? – 7 febbraio 1569) è stato un samurai giapponese del periodo Sengoku servitore del clan Uesugi.
Servitore d'alto rango del clan Uesugi, Katsunaga fu uno dei Kita-Echigo no Kokuninshu (北越後の国人衆; patrioti del nord Echigo) ed era uno degli uomini più rispettati di Uesugi Kenshin. Fu in azione nella quarta battaglia di Kawanakajima nel 1561, nella battaglia di Sano nel Kozuke del 1563 ed in molte altre. Per la sua condotta nella battaglia di Kawanakajima gli fu garantito il castello di Hirabayashi.
Katsunaga morì tentando di sedare la rivolta improvvisa di Honjō Shigenaga nel 1569.
Tra i suoi figli ricordiamo Irobe Akinaga e Irobe Nagazane.

giovedì 3 dicembre 2015

La Serbia chiede aiuto a Seagal: "Addestra le nostre forze speciali"

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Attore, artista della arti marziali e produttore cinematografico. Questo è Steven Seagal, l'uomo che negli anni e nei film ha salvato il mondo più e più volte.

Come riporta il quotidiano britannico, Independent una nuova sfida attende l'attore cintura nera 7º Dan di Aikido, e primo straniero ad aprire un dojo ad Osaka in Giappone.
Infatti, al 63enne attore americano sarebbe stato proposto l'incarico di addestrarele forze speciali serbe nell'arte marziale giapponese dell'Aikido. Seagal è stato ospite per alcuni giorni a Belgrado, dove ha incontrato il primo ministro serbo Aleksandar Vucic e il presidente filo-russo Tomislav Nikolic. Nella capitale serba ha ricevuto un premio per motivi umanitari. In passato anche il presidente della Russia ha avuto l'onore di essere premiato con lo stessa onorificenza. "Per me è un onore ricevere lo stesso premio di Putin, amo la Serbia e i suoi abitanti " ha dichiarato l'attore.
L'onorificenza in questione è quella Fondazione Karic, diretta da Bogoljub, il dissidente serbo che evitò il carcere per corruzione e appropriazione indebita di fondi statali ottenendo asilo politico in Russia. Un aiuto che i serbi spreano si ripeti, infatti Putin sarebbe grande amico di Seagal, e potrebbe fare da mediatore. Pare che convincere l'attore americano non sia facile. Più che altro Seagal avrebbe impegni di tipo cinematografico per il 2016 che impedirebbero di accettare la proposta dei serbi.




mercoledì 2 dicembre 2015

Tetsuhiro Hokama

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Tetsuhiro Hokama (外間哲弘; Taiwan, ... 1944) è un karateka giapponese, tra i maestri tradizionalisti più ricercati a livello mondiale, grazie alla sua vasta conoscenza di più linee (ryu-ha) di karate e del kobudo di Okinawa.
Nato da genitori okinawensi, ha iniziato la pratica del karate nel 1952 sotto il nonno, Seiken Tokuyama, addentrandosi allo Shuri-te e al kobudo di famiglia che preserverà per tutta la vita. A sedici anni, presso il Naha Commercial High School Karate Club, inizia lo studio del Goju-ryu sotto Chiyokutani Irashi.
Contemporaneamente conosce il leggendario Seiko Higa Sensei e comincia la frequentazione del suo dojo.
È proprio al dojo di Higa che ha anche la fortuna di conoscere il famoso Shinpo Matayoshi Sensei, e cominciare sotto di lui a studiare il suo kobudo, nonché il Kingai-ryu (lo stile segreto di karate che Shinpo apprese dal padre Shinko, che a sua volta imparò in Manciuria) ed il Hakutsuru-ken (il Pugno della Gru Bianca).
Nel 1966, con la dipartita di Higa Sensei, continua lo studio del Goju-ryu sotto Seiko Fukuchi, che era uno dei "top sudents" di Higa e suo assistente istruttore, e continua lo studio del Matayoshi kobudo.
Nello stesso periodo si addestra anche sotto Yoshitomi Kojo nel suo Kojo-ryu, divenendo uno degli studenti avanzati.
Negli anni Hokama Sensei si addentra nella ricerca/studio di svariate forme di combattimento okinawense e cinese, ad esempio è risaputo che andava spesso da Hohan Soken Sensei per conoscere le tecniche e le strategie del Matsumura Seito Shorin-ryu, questo gli ha permesso di raggiungere una vastissima cultura tecnica in merito al karate di Okinawa e alle sue radici.
Nel 1974 diventa direttore della Okinawan High School Karatedo Association, riunendo svariati dojo di karate, così tre anni dopo viene promosso Shihan. Nel corso degli anni a seguire riveste il ruolo di consigliere tecnico della All Japan Karatedo Kenkyukai, e segretario della All Okinawa Karatedo Association.
Nel 1979 apre un dojo in Yonashiro-cho, mentre nel gennaio del 1987 inaugura il suo attuale dojo in Nishihara-cho, che è anche sede del suo Okinawa Prefecture Karatedo wa Kobudo Museum, il primo museo di karate e kobudo di Okinawa al mondo. Ivi fonda la Okinawa Gojuryu Karate Kobudo Kenshikai Association e la International Karatedo Kobudo Kenshikai Organization (IKO), delle quali riveste il ruolo di presidente.
Hokama Sensei è un calligrafo professionista molto raffinato, ed è anche istruttore di Shiatsu, egli è 10° Dan Hanshi in karate e kobudo, e ha scritto negli anni molti libri e prodotto diversi DVD. Grazie al suo impegno nella diffusione del karate, quale disciplina dall'alto valore educativo, ha ricevuto nel 2002 la laurea ad honorem in educazione fisica dalla IOND University degli USA, e nel 2004 dalla University of Mindanao delle Filippine.
Nella sua carriera ha ricevuto svariati premi, riconoscimenti e gradi onorifici, tra cui:
  • 1971 nomina a Membro della Prefectural High School Physical Education Association
  • 1991 nomina onorifica a Ricercatore per il kobudo da parte del Governo di Okinawa
  • 1999 candidatura ala nomina di Tesoro Culturale Intangibile della Prefettura di Okinawa
  • dal 1993 al 2004 riceve una serie di awards da parte di: Congresso degli USA, Canada Karate Federation, World Kobudo Federation, Okinawa Culture Association, Nishihara Culture Association, Chuo University of Japan, Finland Army
  • 2005 nomina onorifica a 10° Dan Hanshi dalla All Okinawa Karate Kobudo Federation delle Filippine.
Grazie al suo carattere umile e solare, alla sua personale visione sulla pratica e l'insegnamento del karate, e ovviamente alla sua grandissima esperienza tecnica in merito al karate vecchio stile, Hokama Sensei viene ospitato in svariati Paesi esteri per tenere seminari tecnici, e il suo dojo è mecca per centinaia di praticanti da tutto il mondo, infatti la su organizzazione IKO ha Rami nazionali in tutto il mondo: Italia, Germania, Australia, USA, Sud Africa, Filippine, Giappone, etc.
Il 24 giugno 2016 riceve dall'Assemblea della Prefettura di Okinawa il prestigioso Lifetime Achievement Award.

martedì 1 dicembre 2015

Harihara

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Harihara è la rappresentazione della fusione tra Vishnu-Hari e Shiva-Hara, secondo la tradizione portata avanti dall'induismo classico. Conosciuto anche come "Shankaranarayana", con Shankara che è Shiva mentre Nārāyaṇa è corrispondente a Vishnu. Harihara viene in tal maniera venerato sia dai membri del vishnuismo sia da quelli dello shivaismo come una delle forme del Dio supremo.
Harihara viene altresì utilizzata anche come uno dei termini filosofici per indicare l'unità di Vishnu e Shiva nella loro qualità di aspetti differenti di una stessa Realtà ultima denominata Brahman. Questo concetto di equivalenza delle varie divinità induiste come un principio ed unità di tutta l'esistenza viene discussa proprio col termine Harihara nei testi dell'Advaita Vedanta, una delle scuole della filosofia induista.
Alcune delle prime sculture raffiguranti Harihara, con una metà dell'immagine rappresentante Shiva e l'altra metà Vishnu si ritrovano nei templi scavati nella roccia dell'arte e pittura rupestre sopravvissuti dell'India, come accade all'interno di alcune grotte del complesso templare presente a Badami in Karnataka.

lunedì 30 novembre 2015

Han Qingtang

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Han Qingtang (nome in Pinyin di 韓慶堂; Jimo, 1901 – 1976) è stato un artista marziale cinese, che ha avuto numerosi allievi a Taiwan e fondatore di un sistema che riunisce le sue svariate esperienze detto Beishaolin changquan.
Nato a Jimo nel 1901. Nella sua zona di origine apprese Meihuaquan, Jiaomen changquan, Yangshi Taijiquan, Hebei Xingyiquan, ecc. In particolare nella sua gioventù ha avuto tre maestri:Jin Penhe, Zhang Binzhang e Shen Maolin. Nel 1928 è membro importante del Zhongyang guoshu guan di Nanchino. Nell'esercito ottiene il grado di generale. Nel 1949 si rifugia con l'esercito di Chiang Kai Shek a Taiwan dove continua a lavorare per l'Accademia Centrale di Polizia "Guomindang Zhongyang Jingguan Xuexiao". Sempre nel 1949 è tra i primi membri della KFROC Muore nel 1976. È famoso per le sue tecniche di Qinna, tanto che Robert W. Smith gli dedica " Han Qingtang and his seizing art" ed un capitolo nel suo "Chinese boxing: master and methods" Ha un ottimo rapporto di amicizia con Wu Tipang. Pratica ed insegna anche Yangshi Taijiquan ed in particolare una forma 108 figure. Tra i suoi allievi più famosi ci sono: Wang Jianxu 王建緒, Shen Maohui 沈茂惠, Jiang Changgen 姜長根, Tang Kejie 唐克杰, Meng Xianming 孟憲明, che vennero chiamati le "Cinque tigri della scuola di Han", Hanmen wu hu 韓門五虎.

domenica 29 novembre 2015

Katō Kiyomasa

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Katō Kiyomasa (加藤 清正; Nagoya, 25 luglio 1562 – Kumamoto, 2 agosto 1611) è stato un daimyō giapponese durante l'epoca Azuchi-Momoyama ed il periodo Edo. Il suo titolo a corte era Higo-no-kami. Il suo nome d'infanzia era Yashamaru mentre il nome proprio era Toranosuke.

Biografia

Infanzia e inizio della carriera

Kiyomasa nasce a Nakamura-ku, Nagoya (distretto di Aichi, nella provincia di Owari), figlio di Katō Kiyotada. La moglie di Kiyotada, Ito, era la cugina della madre di Toyotomi Hideyoshi. Il padre Kiyotada muore mentre Kiyomasa è ancora giovane ed in seguito verrà conosciuto con il nome Toranosuke. Subito dopo la morte del padre, Toranosuke entra a far parte della famiglia Hideyoshi. Nel 1576, all'età di 15 anni, gli viene riconosciuta una ricompensa di 170 koku. Combatte nell'esercito di Hideyoshi durante la battaglia di Yamazaki, e più tardi, partecipa alla battaglia di Shizugatake. Grazie alla sua partecipazione in questa battaglia, diviene noto come una delle sette lance di Shizugatake. Hideyoshi ricompensa Kiyomasa con un premio di 3.000 koku.
Quando Hideyoshi diventa kampaku nell'estate del 1585, Kiyomasa riceve il titolo di corte Kazue no Kami (主計頭). Nel 1586, dopo la confisca della provincia di Higo a danno di Sassa Narimasa, gli vengono riconosciuti 250.000 koku di terra a Higo (circa metà provincia), oltre al castello di Kumamoto come sua residenza provinciale.

Durante la Guerra di Imjin

Kiyomasa era uno dei tre alti comandanti durante la guerra di Imjin (1592 – 1598) contro la dinastia coreana di Joseon. Insieme a Konishi Yukinaga, conquista Seul, Pusan e molte altre città coreane. Sconfigge il restante esercito coreano durante la battaglia del fiume Imjin (1592) e della pacificata Hamgyong.
Kiyomasa era un eccellente architetto di castelli e fortificazioni. Durante la guerra di Imjin, costruisce numerosi castelli in stile giapponese in Corea con lo scopo di difendere più facilmente le terre conquistate. Il castello Ulsan fu una delle fortezze costruite da Kiyomasa, e ne dimostrò il suo valore quando le forze sino-coreane attaccarono in gran numero, e nonostante l'inferiorità numerica, i giapponesi riuscirono a difendere con successo il castello fino all'arrivo dei rinforzi, costringendo le forze sino-coreane a ritirarsi.
Il re della Corea Seonjo abbandona Seul prima dell'arrivo delle forze armate di Kiyomasa. All'epoca Kiyomasa deteneva come ostaggi due principi coreani disertori che utilizzò come arma di ricatto per costringere i ranghi inferiori degli ufficiali coreani alla resa. Durante la guerra, si dilettava alla caccia di tigri per sport armato di lancia, in seguito regalò le pelli a Hideyoshi. Alcune versioni della storia, riportano che andava a caccia di tigri catturandole vive, in modo da poterne regalare la carne a Hideyoshi al suo ritorno, in quanto credeva che la loro carne potesse migliorare la salute del suo signore. Solo in seguito le tigri furono uccise a causa della carenza di cibo.
La più famosa battaglia combattuta da Kiyomasa fu l'assedio di Ulsan del 22 dicembre 1597. Kiyomasa guidò la difesa del castello, tenendo a bada l'esercito cinese del generale Yang Hao's (楊鎬), il quale contava circa 60.000 uomini. Difese con successo Ulsan fino al 23 novembre 1598. Tuttavia, il suo coraggio non fu reso noto a Hideyoshi dal suo rivale oltremare Ishida Mitsunari che nascose la notizia. Dopo la morte di Hideyoshi, si scontrò con Mitsunari, e si avvicinò a Tokugawa Ieyasu.

La vecchiaia

Come devoto membro del Buddismo Nichiren, Kiyomasa incoraggiò la costruzione dei templi Nichiren. Non vedeva le cose allo stesso modo di Ishida Mitsunari, e Hideyoshi lo richiamò a Kyoto. Entrò in conflitto con Konishi, che governava il dominio vicino di Higo ed era cristiano. Kiyomasa era noto per la brutalità con cui combatteva il Cristianesimo. Alla battaglia di Hondo ordinò ai suoi uomini di aprire la pancia a tutte le donne cristiane incinta e di tagliare la testa dei loro bambini.
Durante la battaglia di Sekigahara, Kiyomasa restò nel Kyūshū. Credendo che i Toyotomi sarebbero caduti con l'aiuto dei Tokugawa (e per l'odio che portava verso Ishida Mitsunari al comando delle forze militari Toyotomi), si schierò con l'esercito orientale di Tokugawa Ieyasu. Per la sua fedeltà verso i Tokugawa, Kiyomasa venne ricompensato con i territori una volta appartenuti al suo rivale Konishi (schierato con Ishida), i quali, una volta aggiunti ai suoi possedimenti esistenti, incrementarono il valore dei terreni del dominio Kumamoto raggiungendo un valore di circa 530.000 koku.
Nei suoi ultimi anni di vita, Kiyomasa tentò di lavorare come mediatore per le sempre più complicate relazioni tra Tokugawa Ieyasu e Toyotomi Hideyori. Nel 1611, durante un viaggio in mare verso Kumamoto a seguito di un incontro diplomatico, si ammalò morendo poco dopo il suo arrivo. Fu sepolto nel tempio di Honmyō-ji a Kumamoto, ma venne eretta una tomba anche nella prefettura di Yamagata e a Tokyo. Kiyomasa è raffigurato in molti santuari Shinto in Giappone, incluso il santuario di Katō a Kumamoto.

Honda Tadakatsu

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Honda Tadakatsu (本多 忠勝 Honda Tadakatsu; 17 marzo 1548 – 3 dicembre 1610) è stato un generale giapponese.
Chiamato anche Honda Heihachirō (本多 平八郎), divenne anche daimyo del periodo Sengoku, come guerriero era posto sotto il comando di Tokugawa Ieyasu. Viene ricordato come uno dei quattro guardiani del clan Tokugawa (Shitennō-Tokugawa 徳川四天王)

Biografia

Nativo della provincia di Mikawa prese parte nella Battaglia di Anegawa (1570) dove in collaborazione con le forze di Oda Nobunaga sconfissero i clan Azai e Asakura comandati da Azai Nagamasa e Asakura Yoshikage.
Per i suoi sforzi fu premiato con gli Han di Ōtaki e Kuwana. Egli ha combattuto più di 50 battaglie fra cui la battaglia di Mikatagahara e la battaglia di Nagashino.

sabato 28 novembre 2015

Shō Kosugi

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Shō Kosugi (nome d'arte di Shōichi Kosugi, 小杉正一Kosugi Shōichi; Tokyo, 17 giugno 1948) è un artista marziale e attore giapponese, uno dei più famosi interpreti del Ninjutsu nei film di arti marziali.

La vita
Nasce a Shiba, un quartiere di Tokyo, da una famiglia di pescatori. Comincia a studiare arti marziali all'età di 5 anni e per rinforzare il fisico studia il Karate Shindo-Jinen Ryu (simile allo Shito Ryu) con il Maestro Konishi. All'età di 6 anni frequenta una scuola di recitazione di Tokyo, ma i suoi insegnanti lo trovano troppo scostante e gli dicono che non sarà mai un attore.
Incontra Yamamoto, un suo anziano vicino di casa, all'età di 7 anni e lo frequenta malgrado il vicinato consideri il vecchietto un po' "strano". Per i successivi 5 anni il giovane Kosugi studia con Yamamoto il Ninjutsu, l'antica arte marziale dei guerrieri ninja. All'età di 12 anni, improvvisamente Yamamoto scompare, e Kosugi non lo rivedrà più né saprà più niente di lui. Passa allora allo studio del Jūdō e del Kendō, mentre a scuola studia il Kobudō e lo Iaidō. All'età di 18 anni Kosugi diventa All-Japan Karate Champion.
Nel 1969, all'età di 19 anni, dopo un forte esaurimento nervoso ed altri problemi personali, Kosugi prende la decisione di trasferirsi negli Stati Uniti. Si stabilisce così a Little Tokyo, a Los Angeles, e studia inglese al Pasadena City College, per poi passare all'Università della California. Mentre intraprende svariati lavori per pagarsi gli studi, continua ad allenarsi nelle arti marziali con Fumio Demura, Maestro di Karate Shito Ryu e taekwondo. Al fianco di Demura, Kosugi partecipa a dimostrazioni di karate e taekwondo al Japanese Village and Deer Park, un parco di divertimenti della Contea di Orange (California). Queste dimostrazioni includono l'utilizzo di musiche, luci e scenografie, che rendono lo spettacolo molto apprezzato.
Nel 1974 Kosugi si ritrova ad aver vinto più di 600 trofei e medaglie in giro per l'America, incluso l'L.A. Open, che vince per tre anni di seguito. In questo periodo conosce e frequenta Shook, una ragazza cinese conosciuta mentre studiava l'inglese, con la quale si sposa una volta terminata l'università. Da lei avrà 3 figli: Kane, nato l'11 ottobre 1974, Shane, nato il 25 maggio 1976, e Ayeesha, nata nel 1983.

Il cinema
Mentre insegna arti marziali nella sua palestra di San Gabriel, California, Kosugi ha piccole parti in film minori, come il film taiwanese Six Killers od il film sud-coreano The Stranger from Korea. Nel 1974 ha un piccolo ruolo ne Il padrino - parte II (The Godfather: Part II) di Francis Ford Coppola, dove è una semplice comparsa.
Il primo successo arriva quando Mike Stone scrive per la casa produttrice Cannon il film L'invincibile ninja (Enter the Ninja, 1981). Nel film diretto da Menahem Golan, dapprima ha il ruolo di "cattivo" e di controfigura, ma l'abbandono della produzione da parte di Mike Stone consente a Kosugi di ricoprire anche il ruolo di coreografo dei combattimenti. Malgrado il film sia di bassa qualità, il successo fra gli amanti del genere marziale è immediato, e dà il via ad una serie di film sui ninja che dura per tutti gli anni ottanta.
Non passa molto tempo che la Cannon, ansiosa di sfruttare il successo del film, fa uscire Ninja la furia umana (Revenge of the Ninja, 1983), diretto da Sam Firstenberg, che in seguito si specializza in film di genere di serie B. Nel film appaiono per la prima volta Shane e Kane, i figli di Kosugi, che da allora lo accompagnano in quasi tutti i suoi film. L'uscita l'anno successivo di Trancers: Ninja III (Ninja III: The Domination), sempre diretto da Sam Firstenberg, consacra Kosugi come uno dei migliori attori di film di arti marziali, nonché migliore interprete del Ninjutsu al cinema.
Il 1984 è anche l'anno dell'uscita della serie televisiva The Master (The Master o Master Ninja), in cui si narrano le avventure di un maestro ninja, interpretato da Lee Van Cleef, che con il suo allievo Max (Timothy Van Patten) gira gli Stati Uniti alla ricerca della figlia scomparsa. Nel far questo deve anche difendersi dagli attacchi di Okasa, un suo ex allievo che lo cerca per vendicarsi. Quest'ultimo è interpretato da Kosugi, il quale cura anche le coreografie e gli stunt della serie. Questa però non ha successo all'epoca della sua uscita, e dopo i 13 episodi della prima serie non ne vengono girati altri. Lo stesso anno, in Aloha Summer di Tommy Lee Wallace, l'attore può dare mostra della propria bravura nel Kendō.
Nel 1985 esce Il colpo segreto del ninja (Nine Deaths of the Ninja), scritto e diretto da Emmett Alston, primo film girato senza la produzione della Cannon. Il risultato è un fiasco, sia per la recitazione scadente dei comprimari, sia per il doppiaggio marcato che rovina in America il ruolo di Kosugi. Quest'esperienza serve all'attore per occuparsi in futuro anche della produzione dei film che lo vedono protagonista. Lo stesso anno Kosugi ritrova il successo con Preghiera di morte (Pray for Death), di Gordon Hessler, dove oltre ad essere il protagonista, il coreografo dei combattimenti e lo stuntman, dà delle consulenze in fase di montaggio. Il film ha talmente successo che viene distribuito anche in Giappone, cosa che non era successa per i precedenti film di Kosugi.
Sfruttando il proprio successo, Kosugi gira anche un breve documentario dove, accompagnato dal figlio Kane, illustra alcune tecniche di autodifesa. Inoltre gira una serie di brevissimi documentari, in ognuno dei quali illustra un'arma del Ninjutsu, che vengono allegati a dei film d'azione, senza averne però niente a che fare.
Sempre Gordon Hessler lo dirige in Questione d'onore (Rage of Honor, 1987), ma il genere si sta esaurendo, e la qualità dei film è sempre più scarsa: così questo è il suo ultimo film ninja. L'attore veste i panni del ninja solo per girare uno spot pubblicitario americano per il modello "Hurricane" della motocicletta Honda.
Il 1988 vede l'uscita di Aquila Nera (Black Eagle), di Eric Karson. Il film, girato a Malta, vede la presenza di un ancora poco famoso Jean-Claude Van Damme, nel ruolo di "cattivo". I combattimenti, coreografati sempre da Kosugi stesso, non raggiungono quei livelli che ci si potrebbe aspettare da due grandi atleti: i loro stili sono troppo diversi per potersi integrare. Nel 1989 Kosugi sguaina di nuovo la katana in un piccolo ruolo in Furia cieca (Blind Fury) di Phillip Noyce, versione moderna ed occidentale della figura di Zatōichi, lo spadaccino cieco.
Negli anni a seguire Kosugi accantona il cinema e si dedica di più a stage di arti marziali in giro per il mondo. In Giappone fonda la Shō Kosugi Corporation, Ltd, società che si occupa della distribuzione nipponica dei suoi vecchi film, e di altre società nonché fan club ufficiali. Inoltre scrive una serie di libri sul suo successo in terra straniera.
Nel 1992 si completa un progetto a cui Kosugi lavorava da tempo. Per la regia di Gordon Hessler, su un soggetto di Kosugi stesso, esce Shogun Mayeda (Kabuto), un film in costume interpretato da moltissimi attori famosi come Toshirō Mifune e Christopher Lee.
Dalla metà degli anni novanta Kosugi si concentra nelle sue collaborazioni con il figlio Kane, che dirige ed interpreta molte serie per la televisione giapponese: in molti degli episodi diretti dal figlio appare Kosugi in ruoli cameo. Fonda lo SKI: Shō Kosugi Institute, una scuola che aiuta gli asiatici ad inserirsi nel mondo hollywoodiano: nel 1998 ha aperto la prima sede ad Hollywood, nel 1999 la seconda a Nagoya e nel 2000 la terza a Tokyo, entrambe in Giappone. Nel 1998 Kosugi fa da modello per il personaggio di Rikimaru del videogioco Tenchu: Stealth Assassins, e lo doppia anche nella versione giapponese.


venerdì 27 novembre 2015

Yoshimi Inoue

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Sōke Yoshimi Inoue (井上庆身; Tottori, 27 settembre 1946 – Tottori, 1º maggio 2015) è stato un karateka giapponese, allievo diretto di Teruo Hayashi a sua volta allievo di Kenwa Mabuni fondatore dello stile Shitō-ryū.


Biografia

A 18 anni, Soke Inoue si trasferisce a Osaka per incontrare il Maestro Teruo Hayashi dove inizia ad allenarsi sotto la sua direzione per diventare successivamente istruttore. Al suo ritorno a Tottori, Soke Inoue inizia il suo programma di karate, restando fedele alla scuola Hayashi Ha Shito Ryu Kai per tutta la vita del Soke Teruo Hayashi. Con grande rispetto per il suo illustre insegnante e dei suoi insegnamenti, integrandoli con l'esperienza dei grandi maestri di karate, Soke Inoue fonda la sua scuola di karate-do, la Inoue Ha Shito Ryu Kai Keishin. Diventa così uno dei più ricercati allenatori del mondo, preparando ben 15 campioni mondiali in vari stili di karate, tra cui Mie Nakayama (4 volte campionessa del mondo), Rika Usami e Antonio Diaz. Il suo metodo personale è chiamato Inoue Ha Shito Ryu. Egli è stato anche l'allenatore del kata squadra nazionale giapponese, insignito dell'ottavo dan e membro esaminatore della JKF.

mercoledì 25 novembre 2015

Tate Krav Maga

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Il Tate Krav Maga è un metodo di combattimento israeliano derivato dal krav maga.
Quest'ultimo è stato sviluppato per essere impiegato in ambienti militari e si adatta poco all'uso nella vita civile. Il tipo di tecniche che lo caratterizzano mira infatti all'annientamento dell'avversario.
Il tate krav maga ha sviluppato tecniche più adatte all'uso quotidiano, laddove le leggi della civile convivenza non permettono di reagire per uccidere, salvo casi eccezionali. Con il termine "tate" si indica proprio lo studio di alcuni maestri di krav maga per adeguare i colpi di questo metodo di combattimento, mitigandone le conseguenze per l'avversario.


martedì 24 novembre 2015

Tiger Hu Chen

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Tiger Hu Chen (cinese semplificato: 陈虎; cinese tradizionale: 陳虎; pinyin: Chén Hǔ) (Chengdu, 3 marzo 1975) è un artista marziale e attore cinese.
Tiger Chen è pupillo di Yuen Wo Ping e maestro di Keanu Reeves, ha fatto anche da controfigura a Uma Thurman.

Biografia

Primi anni

Tiger Chen nasce il 3 marzo 1975 a Chengdu nella provincia di Sichuan, dove studia Kung Fu. All'età di 18 anni entra a far parte della Sichuan Wushu Team. Successivamente vince il National Youth Martial Arts Competition.
A 19 anni Tiger si trasferisce negli Stati Uniti, dove vive in una piccola baracca di legno studia jeet kune do jujitsu e karate. Rimembrando quel difficile periodo Tiger dichiarerà: "In Cina, almeno si può praticare il Kung Fu e partecipare a tornei di arti marziali, ma negli Stati Uniti, Vi troverete a passare la maggior parte del tempo a lavare i piatti e fare il facchino." Tiger divenne studente di Yuen Woo-ping nei primi anni 2000.

Carriera cinematografica

Nel 1998 Tiger debutta nel mondo del cinema come assistente coreografo di Yuen Wo Ping in Matrix, celebre film fantascientifico che vede come protagonisti attori del calibro di Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss, Hugo Weaving, e Joe Pantoliano. Sul set ha avuto modo di diventare grande amico di Keanu Reeves.
Nello stesso periodo, Tiger è il coreografo delle scene di lotta in Charlie's Angels, Once in the Life (2000) e Kill Bill volume 1.
Tiger prese parte, interpretando un ruolo minore, in Matrix Reloaded, seconda pellicola della saga. Nel 2005 prende parte a House of Fury assieme a Anthony Perry, Gillian Chung, Stephen Fung e Charlene Choi. Nel 2012 il primo ruolo da protagonista in Kung Fu Man (2012) assieme a Vanessa Branch e Jiang Mengjie.
Dopo aver preso parte in numerose altre pellicole, sempre recitando ruoli minori, il 2013 è l'anno del film, ad ora più importante, e che ha fatto conoscere Tiger al grande pubblico, Man of Tai Chi, che vede il debutto alla regia del suo amico ed allievo Keanu Reeves, film in cui compaiono anche Karen Mok e Simon Yam.



lunedì 23 novembre 2015

Viet Tai Chi

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Il Viet Tai Chi, la cui traduzione letterale è "coltivare l'Energia (Interna) per elevarsi", è una Disciplina che è stata creata e diffusa in Europa all'inizio degli anni '90 dal Maestro Charles Phan Hoang.
Quest'arte è definita in vari modi: come «l'arte del mantenimento della propria salute», "arte di vivere meglio", "la via dell'uomo forte e felice" o, ancora, «meditazione in movimento». In realtà si tratta di sequenze (quyen) di vario tipo: lente, flessibili, dure, veloci ma proponibili sempre a chiunque.
Il Viet Tai Chi è un insieme di movimenti fisici e tecniche di gestione dell'energia interna (C'hi, o Qi), la quale (secondo le teorie mediche orientali) fluisce nel corpo attraverso canali preferenziali detti meridiani energetici. Grazie a movimenti attentamente studiati e alla respirazione, il Viet Tai Chi aiuta la persona che lo pratica a gestire e migliorare tale circolazione energetica interiore. Si tratta pertanto di un metodo affine ad altre discipline energetiche come il Qigong, il Taijiquan e lo Yoga.
Il Viet Tai Chi è la formalizzazione moderna di conoscenze e movenze codificate dal suo ideatore, insieme a tecniche tradizionali del mondo marziale vietnamita. Elaborato da Phan Hoang in una struttura coerente durante una trentina d'anni di pratica, studio e meditazione, il Viet Tai Chi si pone come tecnica di buona salute, e di gestione delle tensioni personali, insegnando, insieme alle movenze, una semplice visione orientale delle cose, al contempo filosofica e anche di immediato utilizzo pratico. Essendo quindi un metodo di recente ideazione è attualmente legato in maniera stretta appunto al suo creatore, Charles Phan Hoang.
Fare movimento con il Viet Tai Chi è semplice e alla portata di tutti.
Si tratta di una disciplina che trae le sue origini e i principi di base dalla cultura orientale; per questo dà molta importanza alla respirazione, alla postura, alla coordinazione dei movimenti.
Il Viet Tai Chi è utilissimo per chi deve ricominciare a fare attività fisica dopo una pausa, per incidente, malattia o altro. È altrettanto utile a chi pratica già uno sport perché completa l'allenamento e aiuta a ottimizzare le energie.
Viene incontro alle esigenze di tutti perché lo si può praticare con differenti intensità.

Come si pratica
Il VTC dà molta importanza ad un corretto riscaldamento che favorisce l'apprendimento delle sequenze di Viet Tai Chi ed evita l'insorgere di traumi e stiramenti muscolari.
Quindi, di norma, si inizierà l'allenamento con esercizi per la testa, il collo, le spalle, le braccia, il busto, la schiena e le gambe. Nella vita di tutti i giorni tendiamo, infatti, a rimanere seduti, in auto o alla scrivania e sciogliere le articolazioni diventa difficile. Il movimento ci permette di migliorare forma fisica e postura ed ogni esercizio di Viet Tai Chi risulterà più elegante e corretto.
Nella seconda parte dell'allenamento si passerà alla pratica delle forme di Viet Tai Chi, i Quyen, che sono sequenze di movimenti codificate nella tradizione di questa Arte.

Abbigliamento e accessori
Il VTC nasce senza alcuna regola imposta di abbigliamento perché nell'intenzione del Fondatore M° Phan Hoang era importante non costringere praticanti e allievi in regole di carattere marziale, in modo da favorire l'avvicinamento a questa disciplina e la pratica.




domenica 22 novembre 2015

Hirate Hirohide

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Hirate Hirohide (平手汎秀; 1553 – 1572) fu un samurai giapponese del periodo Sengoku servitore del clan Oda. Era conosciuto anche come Hirate Norihide.

Biografia

Hirohide era figlio di Hirate Hisahide e nipote di Hirate Kiyohide (Masahide). Servì Oda Nobunaga e nel 1573 fu spedito (assieme a Sakuma Nobumori e Takigawa Kazumasu) a dare rinforzo a Tokugawa Ieyasu, che era sotto attacco delle forze di Takeda Shingen. Nella successiva battaglia di Mikatagahara Hirohide rimase immobile davanti al nemico anche quando i suoi alleati Sakuma e Takigawa si ritirarono. Le truppe di Hirohide furono sopraffate e Hirohide stesso ucciso. Si dice che Shingen inviò la testa di Hirohide a Oda Nobunaga come simbolo della loro aperta ostilità.
Hirohide morì senza un erede, e la guida della famiglia Hirate passò a uno dei nipoti di Hirate Masahide.

sabato 21 novembre 2015

Aoandon

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L'Aoandon (青行燈 lett. lanterna blu) è uno yōkai del folklore giapponese. Esso appare quando l'ultima candela dello Hyakumonogatari Kaidankai è spenta.

Caratteristiche

Nel bestiario Konjaku Hyakki Shūi (1771), Toriyama Sekien rappresenta lo Aoandon come una donna dai lunghi capelli neri, che ha due piccole corna sulla testa ed indossa un kimono bianco.

Origine

Il nome deriva dal fatto che durante lo Hyakumonogatari Kaidankai (un gioco in cui si raccontano storie di paura), era frequente accendere una lanterna di carta blu per rendere più "lugubre" l'atmosfera.




venerdì 20 novembre 2015

Ishikawa Akimitsu

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Ishikawa Akimitsu (石川 昭光; 1550 – 16 agosto 1622) è stato un samurai giapponese della fine del periodo Sengoku e l'inizio di quello periodo Edo appartenente al clan Ishikawa, più tardi servitore del clan Date.
Conosciuto anche come Jirō (次郎) o con il suo titolo di corte, Yamato no Kami (大 和 守) Akimitsu nacque nel 1550, quarto figlio di Date Harumune. I suoi fratelli includevano Rusu Masakage e Data Terumune, padre di Masamune. Akimitsu fu adottato da Ishikawa Harumitsu, il signore del distretto di Ishikawa a Iwaki. Dopo la distruzione del clan Ashina nella battaglia di Suriagehara (1589), divenne servitore di Date Masamune. Al servizio di Masamune, Akimitsu fu ammesso come capo di uno dei rami del clan Date, o ichimon-hittō (一 門 衆 筆頭).
Servì sia nell'invasione della Corea che nella campagna di Osaka.
Nel 1598, a Akimitsu fu assegnato il castello di Kakuda, con uno stipendio di 10.000 koku.

giovedì 19 novembre 2015

Xian

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Il termine xian 仙人 (pinjin=xiān, Wade-Giles=hsien) (o xianren o il più moderno shenxian), è un sinogramma composto dalle parole "persona" () e "montagna" () e che viene generalmente tradotto come "immortale" o "santo taoista". Lo si trova menzionato nel Daodejing, nello Zhuangzi e in numerosi testi taoisti del periodo dei regni combattenti. Il termine designa esseri mitologici dai poteri sovrannaturali la cui residenza è solitamente collocata in un luogo altrettanto mitico, le grotte celesti o terre della felicità o ancora isole mistiche (洞天福地 dòng tiān fú dì). Lo stato di immortalità è ciò a cui ambiscono le pratiche taoiste, accessibile attraverso pratiche spirituali. Nel Taoismo moderno la nozione di immortalità è andata evolvendosi, perdendo le connotazioni favolistiche e andando ad identificare queste creature con il termine shenxian (神仙), spirito immortale. L'obiettivo del taoista è dunque quello di raggiungere l'immortalità spirituale.

Evoluzione del concetto di xian

Generalmente impossibili da vedere nella loro forma reale, (di cui parla Ge Hong 葛洪 nel suo trattato, il Baopu Zi 抱樸子), essi possiedono la capacità di metamorfosi e di ubiquità e appaiono e scompaiono sotto forma di esseri luminosi.

Origini sciamaniche

Il concetto degli xian come spiriti della natura e patroni di essa è un residuo dell'antica religione sciamanica cinese. Gli xian, come gli Otto Immortali, possono governare gli eventi atmosferici, provocare la pioggia, le tempeste, le nuvole, il vento e sono spesso associati ad animali mitici o comuni. Nel primo capitolo dello Zhuangzi, il santo taoista appare sotto forma di un uccello che vola nel cielo con le sue immense ali piumate e di un pesce, che nuota nelle profondità marine.

Concezione taoista

Nel taoismo gli xian sono esseri che si trovano ad un livello intermedio tra l'uomo e gli shen, anche se essi stessi possono essere annoverati tra gli shen, ovvero gli dèi. Gli immortali, come le divinità, appartengono ad una realtà trascendente, e per questo sono evanescenti e non percepibili con i semplici sensi umani. Essi sono inoltre multiformi, la loro identità non è definita e la loro origine è sconosciuta. Come ogni cosa che esiste, inclusi uomini e dèi, essi fanno parte del grande ciclo del Tao, della natura, e sono sua manifestazione.
Nella religione taoista, il fine di tutte le azioni è il raggiungimento dell'immortalità. In origine la conquista dello status dell'immortalità, implicava essenzialmente delle pratiche di natura fisica, quali ginnastica, pozioni alchemiche, erbe ed elisir. Con lo sviluppo del Taoismo istituzionalizzato venne enfatizzata sempre più la condotta morale, le buone azioni e il piano spirituale, con pratiche quali la meditazione e il Qigong. Sul piano fisico si è affermato invece l'uso di diete vegane. Questa forma di alimentazione si astiene dal consumo di alcuni o tutti gli alimenti di origine animal, e deriva principalmente da considerazioni etiche o, in misura minore, da considerazioni ambientali, salutistiche o religiose. Esistono diversi tipi di diete vegetariane, ma tutte hanno in comune il non consumo di carne di animali di qualsiasi specie(siano essi mammiferi, pesci o insetti). Una dieta latto-ovo-vegetariana non prevede il consumo della sola carne; una dieta latto-vegetariana non prevede il consumo né di carne né di latte né di latticini; una dieta ovo-vegetariana non prevede il consumo né di carne né di uova, mentre una dieta vegana esclude qualsiasi alimento di origine animale (ad esempio, si esclude anche il miele).

Gerarchie degli xian

Le gerarchie più basse, a cui appartengono gli antenati e le forme di concretizzazione del Qi non sono un pantheon ben definito, ma un pantheon variegato in continua espansione. Sopra a questa prima categoria di immortali vi sono i grandi maestri divinizzati, che si trovano ad un livello dimensionale più trascendente. Questa categoria varia generalmente da corrente a corrente, ogni scuola ha la sua classificazione. La gerarchia spirituale della scuola Shangqing 上清, è quella più definita e conosciuta.
Per la corrente Quanzhen moderna, il massimo grado di immortalità è l'immortalità dorata 金仙, un gradino sotto allo status di divinità.

Luoghi di manifestazione

Secondo le dottrine mistiche del Taoismo, gli xian, come dopotutto anche gli shen, sono soliti manifestarsi ai sensi umani in luoghi in cui il confine tra il mondo terrestre e i mondi trascendenti ad esso si assottiglia: le montagne, i mari, le isole, i fiumi, le caverne, le paludi. Esistono luoghi particolari in cui la tradizione attesta spesso l'apparizione di queste energie, ad esempio i monti Wudang. ma in quanto essi sono spiriti della natura e manifestazioni del Tao, possono essere percepiti ovunque, come nello scorrere dell'acqua o nel germogliare di una pianta.

Dimensioni mistiche

Esiste una classificazione dei mondi mistici da cui questi esseri proverrebbero. L'attuale corrente Quanzhen sostiene l'esistenza di dieci di queste dimensioni mistiche, che vengono chiamate in vari modi: grotte celesti, isole galleggianti, isole felici (十洲三島). Tre di queste dimensioni trascendenti prendono il nome di Penglai 蓬萊, Fangzhang 方丈 (menzionate entrambe dalle origini della mitologia cinese) e una terza che ha cambiato il nome da Yingzhou 瀛洲 in Kunlun 昆侖.
Mentre nel Taoismo moderno questi mondi sono considerati mistici, trascendenti e quindi non visibili, non percepibili e non penetrabili dall'uomo se non dopo anni di coltivazione del Tao, gli imperatori dell'antica Cina tendevano ad identificare questi regni con terre realmente esistenti e li immaginavano come luoghi di custodia di chissà quali tesori, tanto che l'imperatore Qin Shi Huang inviò delle spedizioni alla ricerca di questi luoghi, e soprattutto delle erbe dell'immortalità. L'antica mitologia colloca sull'isola di Fangzhang la residenza della divinità che governa gli dèi delle acque e i draghi; mentre identifica Penglai, la più importante, come il luogo di accesso ai nove cieli superiori e luogo dove risiede il guardiano di questi ultimi.

mercoledì 18 novembre 2015

Arti marziali interne ed esterne



Le Arti marziali, soprattutto quelle cinesi, sono spesso classificate in interne ed esterne.
Negli stili interni (i più antichi e contemporanei al buddismo) prevale l'insegnamento spirituale, in quelli esterni forza, potenza e velocità. Naturalmente la divisione tra i due approcci non è così netta, perché arti soprattutto esterne possono avere insegnamenti interni e viceversa.



Arti marziali interne

All'origine degli stili interni vi è probabilmente la fusione tra le pratiche meditative del Buddismo e del Taoismo con quelle marziali preesistenti dei villaggi cinesi. La meditazione richiede, infatti, la ricerca di un equilibrio sia fisico che mentale, idea poi fatta propria da altre arti marziali che hanno posto il lavoro sul baricentro fisico proprio e dell'avversario al centro delle tecniche di difesa e di combattimento.
I praticanti degli stili interni, infatti, perseguono il controllo totale e continuo del corpo che consente loro di passare con leggerezza da una tecnica all'altra, prima neutralizzando gli attacchi avversari attraverso la contrazione della propria energia per poi colpire espandendola.
Per questo motivo vedendo combattere un vero praticante di stile interno non si nota mai l'applicazione di forze, ma solo una ridirezione di quella del suo avversario, senza mai tradire, nella propria espressione o atteggiamento, i reali intendimenti e senza mai mostrare affanno fisico. I loro movimenti, sempre rilassati e morbidi, sono inoltre ottenuti dalla partecipazione di tutta la persona: un pugno nasce dal terreno e passa attraverso il corpo, con piedi, gambe, anche e spalle che lavorano separatamente ma insieme per conseguire l'effetto ricercato.
Essi cercano di conformarsi, cioè, ai principi universali che, secondo la filosofia orientale, sono all'origine di tutti i fenomeni naturali, ben concettualizzati nelle nozioni di tai ji (punto supremo in cui le forze si trasformano), wu xing (5 elementi), bagua (otto trigrammi), yi (cambiamento), qi, yin e yang, tao,...
L'allenamento degli stili interni si fonda, così, sulla ricerca della
  • immobilità, per conseguire lo stato di wu wei (non agire per meglio agire)
  • lentezza dei gesti, per ottenere l'unità tra corpo e spirito
  • rilassamento del corpo, per liberare le tensioni e permettere ai fluidi ed al respiro di circolare meglio
  • elasticità e flessibilità di movimento, per coordinare i gesti dei piedi (terra), della testa (cielo) e delle mani
  • alternanza di pieno (durezza ed esplosività) con vuoto (distensione e rilassamento)
  • introspezione, per coltivare il corpo con lo yi.
Nel XIX secolo i maestri di queste discipline si sono richiamati ai classici letterari della tradizione cinese (yi jing, dao de jing, Sun Tzu) per ritrovare nozioni di strategia ed energetici che hanno consentito di codificare per la pratica marziale degli stili interni un fondamento teorico molto importante.
In particolare, il maestro Sun Lutang (1861-1932) è stato il primo ad aver tentato una sintesi delle tre arti interne per eccellenza: taijiquan, ba qua zhang e xing yi quan.





Arti marziali esterne

Gli stili esterni impiegano forza, potenza e velocità per vincere una opposizione. Per i praticanti non è possibile passare con continuità da una tecnica all'altra perché alternano movimenti lenti con altri veloci, esprimendo potenza fisica e tempismo per colpire l'avversario là dov'è più scoperto. Per questa ragione gli stili esterni, come il Kung Fu Shaolin, ricercano lo sviluppo muscolare per dare potenza e velocità ai movimenti, resistenza fisica per evitare di andare in debito di ossigeno oltre che il condizionamento del corpo a resistere ai colpi dell'avversario per continuare a lottare senza interruzione sempre e comunque.
L'allenamento per preparare il corpo ad assorbire i colpi e continuare a combattere nonostante il dolore è il pai da gong, noto anche come l'allenamento del "corpo di ferro" (letteralmente lavoro del colpire rumorosamente), che fa parte della formazione di gran parte degli stili esterni. I primi rappresentanti furono i monaci del tempio di Shaolin che nel tempo si sono conquistati la reputazione di lottatori invincibili.



martedì 17 novembre 2015

Itagaki Nobukata

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Itagaki Nobukata (板垣 信方; 1489 – 23 marzo 1548) è stato un samurai giapponese del clan Takeda.
Nobukata servì sia Takeda Nobutora che Takeda Shingen e gli fu anche assegnato di seguire il giovane Shingen. Nel 1541 Nobutora fu estromesso dalla guida del clan, e lui servì Shingen come generale spesso guidando le truppe nelle battaglie quando Shingen non poteva. Nel 1542 uccise personalmente Takato Yoritsugu a Ankokuji, appena dopo l'assedio di Fukuyo. Nel 1545 catturò con successo il castello di Takato. Nel 1546 sconfisse Uesugi Norimasa a Usui Toge. Con queste vittorie che furono decisive per guadagnarsi il controllo dello Shinano si dimostrò un abile stratega.
Dopo queste vittorie Nobukata diventò sempre più egoista ed iniziò a compiere cerimonie di vittoria senza aver vinto concretamente le battaglie. Queste vittorie calarono rapidamente. Dal momento che Nobukata era il servitore più anziano ed aveva educato Shingen pochi criticavano le sue azioni. Nel 1547 Nobukata ed i suoi uomini furono spazzati via in una battaglia contro il clan Murakami, e senza il salvataggio tempestivo di Hara Toratane, pure Nobukata sarebbe stato in pericolo. Shingen scrisse il seguente waka a Nobukata per confortarlo:
(JA)
«誰もみよ 満つればやがて 欠く月の 十六夜ふ穴や 人の世の中»
(IT)
«Ognuno vede che anche una bella luna piena può iniziare a cambiare forma, diventando più piccola col passare del tempo. Anche nelle nostre vite umane, le cose vanno così»
Nel 1548 durante la battaglia di Uedahara, Nobutaka, soddisfatto per la presunta vittoria, tenne una cerimonia. Le truppe di Murakami Yoshikiyo si riorganizzarono e contrattaccarono, uccidendo Nobutaka e Amari Torayasu.
È anche conosciuto come uno dei ventiquattro generali di Takeda Shingen.
Il politico del periodo Meiji Itagaki Taisuke era un discendente diretto di Nobukata.