Nella religione induista, Hari
(sanscrito: हरि, "il Fulvo")
è uno dei nomi di Vishnu e di Krishna, che figura come 650esimo nome
nell'inno Vishnu sahasranama (I mille nomi di Vishnu)
contenuto nell'Anusashana Parva del Mahabharata. Durante le
festività religiose è comune sentire gridare Haribol! Haribol!,
un invito ad invocare il nome di Hari. Il nome compare anche nella
sua forma vocativa nel famoso mantra Hare Krishna.
Nei Veda, Hari viene utilizzato
per indicare, oltre a Vishnu come dio sole, anche Agni, dio del
fuoco, e Indra, dio della folgore.
Etimologia
Secondo la tradizione vaishnava
Gaudiya, Hari significherebbe 'colui che ruba' o 'colui che porta
via', alludendo a come Krishna porti via le sofferenze e le ansie e
di come egli rubi il cuore dei suoi devoti.
Secondo il commentario di Adi Shankara
al Vishnu sahasranama, Hari significherebbe invece "Colui
che distrugge il saṃsāra".
Sikhismo
Nello Sikhismo Hari è uno dei nomi di
Dio, ma in tale religione Dio è senza forma e pertanto gli sikhisti
credono che "Hari" non abbia alcuna connessione né con
Krishna né con Vishnu.
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