Il ninjatō (忍刀)
era un'ipotetica arma principale di un ninja.
Essa veniva legata alla cintura (sul
fianco sinistro, oppure destro se mancini). Nel caso lo shinobi
avesse dovuto scalare una parete o compiere azioni, che sarebbero
risultate impedite portando il ninjatō al fianco, lo legava alla
schiena. La sua lunghezza non doveva superare i 60cm e non doveva
essere più corta di 40cm. Differiva dalla katana in quanto non aveva
la classica curvatura ma era diritta; l'impugnatura era più lunga
per un'estrazione più veloce e i materiali con i quali il ninjatō
era costruito erano diversi.
Mentre la katana era forgiata più
volte per darle la classica curvatura e l'affilatura, il ninjatō era
fatto in acciaio meno elaborato, e l'estrazione veniva eseguita in
maniera diversa: in primo luogo un ninja non impugnava il ninjatō
con il dorso della mano rivolto verso l'alto ma verso il basso, una
volta estratta l'arma era tenuta con una sola mano con la punta
rivolta verso il basso. Questa impugnatura inconsueta con la quale lo
shinobi impugnava il ninjatō era dettata dal fatto che il ninja
eseguiva dei gìri (tagli) totalmente diversi da un normale
colpo di spada inoltre prima di ogni gìri vi era un kasumi
(annebbiamento) atto a distrarre l'avversario per qualche attimo
durante il quale lo shinobi sfruttando quest'apertura nella guardia
dell'avversario eseguiva il gìri (mai uno soltanto ma sempre
una serie di gìri atti ad uccidere l'avversario).
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