Garuḍa (devanāgarī: गरुड़;
s.m. sanscrito; anche Garuda), è, nello hindūismo, e più in
generale nelle culture religiose orientali, il divino capostipite
della stirpe degli uccelli.
Il nome sanscrito Garuḍa viene reso
così nelle altre lingue orientali:
- cinese: 迦樓羅, Jiālóuluó;
- giapponese: 迦樓羅 Karura;
- coreano: 가루다 Garura, Karura;
- vietnamita: Garuda, Ca-câu-la;
- thailandese: ครุฑ Krut.
Nei Veda appare il nome di
Garutmat, connesso all'espressione di suparṇa (dalle
ali bellissime), volendo indicare un uccello o il sole alato (ad es.:
Ṛgveda, I, 164, 46; X, 149, 3).
Nel Mahābhārata (ad es. in I,
33, 24 e V, 112, 1) Garuḍa viene espressamente indicato con il nome
vedico di Garutmat (Garutman).
Per Alain Daniélou il nome di Garuḍa
conserva la sua origine nella radice sanscrita gṛ="parlare"
(anche Uṇādisūtra, IV, 155), in tal senso Garuḍa
rappresenterebbe le formule ermetiche e magiche dei Veda,
grazie alle quali l'uomo può volare, innalzarsi, verso i cieli
divini.
Il Matsya Purāṇa (256)
ricorda come i Veda sono l'uccello che trasporta il signore
dei sacrifici, Viṣṇu; quindi il suono dei sacrifici è il corpo
di questo uccello (257).
La sua importanza nella religione
induista può essere compresa dal fatto che un'Upaniṣad
indipendente, la Garudopanishada, e un Purana, il Garuda
Purana, sono dedicati a lei. Garuda è nota con molti altri nomi -
Chirada, Gaganeshvara, Kamayusha, Kashyapi, Khageshvara, Nagantaka,
Sitanana, Sudhahara, Suparna, Takshya, Vainateya, Viṣṇuratha e
altri ancora. Nei Veda è presente il più antico riferimento a
Garuda, con il nome Shyena, laddove si dice che questo maestoso
uccello avrebbe portato il nettare degli dei (amrit) sulla
Terra dal Cielo; i Purana, molto successivi, riferiscono lo stesso di
Garuda, indicando che Shyena e Garuda siano la stessa divinità (o lo
siano diventate nel tempo). Una delle facce dello Shri Panchamukha
("cinque facce", metamorfosi di Hanuman) è Mahavira
Garuda, rivolta ad occidente. Si crede che pregando Garuda sia
possibile curare gli effetti del veleno. Nella mitologia buddhista, i
garuda sono una razza divina di uomini-uccello, nemici dei naga, cui
danno la caccia. Nel Mahasamyatta Sutta, si narra che Buddha abbia
ottenuto una pace tra naga e garuda.
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