martedì 22 marzo 2016

Karambit

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Il karambit o kerambit (fonetica: karambìt) è un piccolo coltello di origine Sud-Est asiatica (Indonesia e Filippine). Il karambit è caratterizzato da una forma a mezzaluna e un anello alla base dell'impugnatura.



Origine

La primissima forma del karambit risale al tredicesimo secolo e veniva chiamato Kuku Bima (Artiglio di Bima). Bima era una divinità induista raffigurata spesso con una piccola lama in mano. Con l'arrivo dei mercanti arabi nell'arcipelago asiatico il design della lama è stato ridisegnato secondo il modello del coltello curvo arabo, il janbiya. La forma definitiva del karambit è nata osservando la natura, in particolare cercando di riprodurre il kuku macan (l'artiglio della Tigre), animale da sempre temuto e rispettato. Il primo prototipo di karambit, molto più grosso rispetto alle dimensioni attuali, nacque come arma da battaglia e veniva chiamata karambit besar (grande karambit). La lama veniva spesso intrisa di veleno per renderla ancora più letale, mentre la forma ricurva favoriva tecniche dirette a tagliare i vasi sanguigni e a recidere i tendini delle braccia e delle gambe. Col tempo la dimensione della lama venne sempre più rimpicciolita per renderla più maneggevole, fino a raggiungere le dimensioni attuali. In tempo di pace il karambit venne relegato ad un uso prettamente di lavoro nei campi o nella lavorazione del legno. Con l'avvento delle armi da fuoco il karambit, in guerra, diventò solo un'arma secondaria, nel caso si venisse disarmati o per agire di nascosto. Attualmente viene usato anche come arma da difesa personale e utilizzato in varie discipline di arti marziali asiatiche, quali il pencak Silat o il kali.

Tecnica

Il karambit può essere impugnato in due modi, rispettivamente chiamati presa positiva (o istintiva), e presa tradizionale (o estesa).
La presa positiva (positive grip) si ha quando si impugna il karambit infilando il mignolo nell'anello. Viene chiamata Istintiva perché impugnato in questo modo è come un coltello qualsiasi. Con questa impugnatura si eseguono principalmente attacchi seguendo gli angoli di attacco 1 e 2.
La presa tradizionale invece si ha quando si impugna il karambit infilando l'indice nell'anello. Viene chiamata estesa perché da questa presa si può far ruotare il karambit sull'indice aumentando quindi il raggio d'azione. Questa presa permette di infliggere tagli ascendentali alla parte inferiore del corpo e di nascondere il karambit nel pugno così da effettuare colpi a sorpresa.

Riferimenti cinematografici

  • In Ong-Bak 2 - La nascita del dragone un combattente impugna due karambit.
  • In Die Hard 3, Sam Philips interpreta Katya la quale uccide un poliziotto con un karambit.
  • In Io vi troverò Liam Neeson affronta una guardia armata di karambit.
  • In The Man From Nowehere, Ramrowan usa più volte un karambit per combattere o giustiziare qualcuno - compreso il protagonista.
  • Nella serie televisiva Nikita (serie televisiva 2010) viene usato da Roan.
  • Nel videogioco Call of Duty Black Ops il protagonista Mason con Woods uccidono due russi usando un coltello karambit in modalità tradizionale.
  • È usato da un sicario incaricato di uccidere il protagonista nel film La promessa dell'assassino
  • È usato nel film The Punisher.
  • È usato nel film The Raid 2: Berandal.
  • È usato nella serie televisiva Fargo dal sicario Lorne Malvo.
  • Nel videogioco Tom Clancy's Splinter Cell: Blacklist il protagonista Sam Fisher usa un coltello karambit.
  • Nel videogioco Counter-Strike: Global Offensive è disponibile come skin rara al posto del coltello di default.
  • È usato nella serie televisiva Lucifer da Mazikeen "Maze" Smith
  • È usato nella serie televisiva Taboo dal protagonista James Keziah Delaney,interpretato da Tom Hardy


lunedì 21 marzo 2016

Ashvin

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Gli Ashvin ("cavalieri" o "domatori di cavalli") sono i gemelli divini del Rigveda, figli di Saranya, la dea della nubi, e moglie di Surya, la principale divinità solare, talvolta identificato con Mitra. Essi appaiono in cielo sul loro carro all'alba e al tramonto. Gli Ashwini Kumaras erano talvolta rappresentati con la testa di cavallo.
Nei Veda sono anche chiamati Nasatya e sono i medici degli dei.
Nell'astronomia indiana gli Ashvin sono collegati alla costellazione dell'Ariete, perché la loro moglie o madre sarebbe Hamal, la stella più luminosa della costellazione (Alpha Arietis). Nel calendario induista Ashvinī è l'asterismo comprendente le stelle β e γ Arietis, che individua il primo dei 27 nakshatra, talvolta chiamati case lunari, cioè segmenti dell'eclittica, che riflettono l'orbita della luna contro le stelle fisse per una durata di 27 giorni e 7¾ ore. Il calcolo dei Nakshatra era già conosciuto al tempo del Rig Veda (secondo-primo millennio a.C.).
Gli Ashvin sono menzionati 376 volte nei Rigveda, con 57 inni dedicati specificatamente a loro: 1.3, 1.22, 1.34, 1.46-47, 1.112, 1.116-120 (cfr. Vishpala), 1.157-158, 1.180-184, 2.20, 3.58, 4.43-45, 5.73-78, 6.62-63, 7.67-74 8.5, 8.8-10, 8.22, 8.26, 8.35, 8.57, 8.73, 8.85-87 10.24, 10.39-41, 10.143.



domenica 20 marzo 2016

Ed Farhat

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Edward "Ed" George Farhat, meglio conosciuto come The Sheik o The Original Sheik (per distinguerlo da The Iron Sheik) (Lansing, 6 settembre 1926 – Williamston, 18 gennaio 2003), è stato un wrestler statunitense.
Fu anche il proprietario della Big Time Wrestling, una delle più famose federazioni di wrestling negli anni sessanta. È anche uno degli ideatori di quello che sarebbe diventato l'Hardcore wrestling. Ha anche allenato altri wrestler popolari del Michigan come suo nipote Sabu, Rob Van Dam, Scott Steiner e Greg "The Hammer" Valentine.

Carriera

Inizi

Farhat iniziò la sua carriera da lottatore nel Midwest e successivamente si spostò in Texas, ma il suo incontro più importante fu uno nel quale non lottò in prima persona. Egli avrebbe dovuto affrontare l'NWA World Heavyweight Champion Lou Thesz a Chicago in un match valido per il titolo ma Thesz aveva la reputazione di ridicolizzare i wrestler che interpretavano delle "gimmick", così The Sheik non si presentò sul ring e si nascose su un autobus. Paradossalmente, la pubblicità ricavata da questo fatto fece crescere la fama del personaggio di The Sheik. Egli andò a New York per unirsi alla compagnia di Vincent J. McMahon dove fece coppia con Johnny Valentine e Bull Curry in faide contro Mark Lewin, Don Curtis, Antonino Rocca, e Miguel Pérez, combattute al Madison Square Garden. Ritornò poi quando McMahon formò la World Wide Wrestling Federation per combattere un feud contro Bruno Sammartino alla fine degli anni sessanta.

La gimmick dello "sceicco pazzo"

Il personaggio di The Sheik era quello del ricco sceicco siriano selvaggio e pazzo. Era solito non smettere di infliggere dolore agli avversari rifiutandosi di fermare le prese di sottomissione alle quali li sottoponeva anche se era l'arbitro ad ordinarglielo. Faceva uso di oggetti illegali nascondendo delle matite appuntite che utilizzava per ferire il volto dei nemici durante gli incontri. Altra tecnica illegale molto impiegata dallo sceicco era la "fireball" (palla di fuoco) che gettava in faccia agli avversari, talvolta provocando loro delle gravi ustioni. The Sheik non parlava alla telecamera, tranne che per le incomprensibili parole "aloo, aloo!" che ripeteva spesso sul ring. Ebbe due differenti manager in carriera: Abdullah Farouk prima, ed in seguito Eddy Creatchman.

Faide principali e match vari

Il suo maggiore feud fu quello che lo vide scontrarsi con Bobo Brazil a Detroit, il territorio principale dello sceicco. I due lottarono per lo NWA United States Championship (versione di Detroit), molto spesso alla Cobo Arena. Spezzoni di questi match sono visionabili nel documentario I Like to Hurt People. Altro avversario storico di The Sheik fu Fred Blassie. Sheik e Blassie si affrontarono numerose volte, inclusi svariati Steel Cage Match alla Grand Olympic Auditorium.
Nel 1968, The Sheik arrivò in WWWF per lottare in alcuni match titolati contro Bruno Sammartino. I due si incontrarono in tre diverse occasioni al Madison Square Garden, The Sheik vinse il primo confronto per count out, venne squalificato nel secondo, e perse in un Texas Death Match cedendo per dolore quando Bruno lo colpì ripetutamente a un braccio con una penna facendolo sanguinare copiosamente. Sammartino e The Sheik ebbero anche una serie di match a Boston, incluso un tutto esaurito il giorno dopo una tempesta di neve, quando ancora il trasporto pubblico non era tornato alla normalità.
A partire dal 1969, Farhat lottò regolarmente a Toronto, dove rimase imbattuto in 127 incontri al Maple Leaf Gardens. Egli sconfisse lottatori del calibro di Whipper Billy Watson, Lou Thesz, Gene Kiniski, Bruno Sammartino, Édouard Carpentier, Ernie Ladd, Jay Strongbow e persino André the Giant durante il suo primo grande tour del Nord America nel 1974. Fu però proprio André che mise fine alla striscia di imbattibilità di The Sheik a Toronto nell'agosto 1974, vincendo per squalifica. Nel 1976 egli perse per schienamento contro Thunderbolt Patterson e Bobo Brazil. The Sheik continuò a combattere a Toronto fino al 1977.
Successivamente Farhat se ne andò in Giappone. In un primo periodo riscosse un buon successo, ma poi la federazione nella quale militava fallì e The Sheik passò alla All Japan Pro Wrestling. Dopo un anno si trasferì nella New Japan Pro Wrestling ma poco dopo tornò a combattere in America a Detroit. Fece ritorno in Giappone nel 1977 per lottare nella All Japan, in coppia e contro Abdullah the Butcher. Il suo incontro insieme ad Abdullah the Butcher contro Dory Funk Jr. & Terry Funk fu uno dei match più celebri e violenti mai disputati in Giappone.

Carriera successiva

A partire dal 1980, egli lottò in varie federazioni del circuito indipendente negli Stati Uniti e in Giappone per tutti gli anni ottanta.
Negli anni novanta, lottò principalmente in Giappone per la Frontier Martial-Arts Wrestling ed ebbe svariati pericolosi incontri di hardcore wrestling. Il 6 maggio 1992, The Sheik combatté un "Fire Deathmatch" con Sabu contro Atsushi Onita e Tarzan Goto, dove le corde del ring erano rimpiazzate da del filo spinato infuocato, rimediando tre ustioni di terzo grado e finendo in coma per qualche tempo.
Nel 1994, passò un breve periodo nella Extreme Championship Wrestling dove fece coppia con Pat Tanaka contro Kevin Sullivan e Tazz. Venne inoltre colpito da un infarto mentre stava prendendo un taxi a Tokyo. Lottò nel suo ultimo match nel 1998 in Giappone.
Quando Sabu entrò nella WCW nel 1995, Farhat lo raggiunse come suo manager. Durante un match con Jerry Lynn, che all'epoca combatteva con il ring name "Mr. JL", Farhat si ruppe accidentalmente una gamba per colpa di Sabu e Lynn durante uno spot del quale non era stato messo al corrente.

Ritiro e morte

Ed Farhat si ritirò dal wrestling nel 1998 e morì poco tempo dopo, il 18 gennaio 2003 a causa di un attacco di cuore.

sabato 19 marzo 2016

Seigo Yamaguchi

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Seigo Yamaguchi, soprannominato "il Genio dell'Aikido" (山口 清吾 (Yamaguchi Seigo); Fukuoka, 13 aprile 1924 – 24 gennaio 1996), è stato un insegnante di Aikido presso lo Hombu Dojo dell'Aikikai di Tokyo col grado di 9º dan.

Biografia

Nacque il 13 aprile del 1924 nella prefettura di Fukuoka, nel Kyushu in Giappone. Da giovanissimo era un avido lettore anche grazie al padre, preside di una scuola, che lo riforniva costantemente di libri, consentendogli di approfondire conoscenze di storia, filosofia e letteratura. Studiò presso un istituto tradizionale fondato dai clan Yanagawa e Han durante il periodo Edo, per poi laurearsi presso l'università Hiroikegakuen. Durante la seconda guerra mondiale partecipò alla guerra del Pacifico, arruolato in uno squadrone Kamikaze della Marina, di quelli che si schiantavano con un sommergibile esplosivo contro le navi nemiche. Per fortuna dell'Aikido moderno la guerra finì prima che gli fosse assegnata una missione.

Incontro con l'Aikido

Dopo la guerra rientrò nella nativa Fukuoka per continuare gli studi e nel 1949 ottenne la qualifica per lavorare per il governo. Decise però di approfondire i suoi studi in Europa, ma prima di partire volle perfezionare le sue conoscenze di cultura giapponese studiando macrobiotica con Sakurawaza Nyoichi, conosciuto in occidente come George Oshawa. Grazie a questo legame, nel 1950 venne presentato a Morihei Ueshiba, il fondatore dell'Aikido, e l'anno dopo divenne uchi deshi (allievo interno al dojo). Dal 1958 al 1960 fu inviato ad insegnare Aikido ai militari in Birmania e, al suo rientro in Giappone, insegnò regolarmente all'Hombu Dojo (Dojo Centrale di Tokyo) in particolare nella famosa lezione del lunedì sera, che tenne per decenni.

Caratteristiche

Aveva il suo dojo privato in un primo tempo a Ikenoue, famoso per la durezza del suo tatami, poi si trasferì a Shibuya dove il tatami era quello del Kendo: di legno. Il dojo di Shibuya divenne il centro della sua ricerca personale in Aikido e gli studenti erano accettati solo per invito. Yamaguchi teneva lezioni anche per le squadre di baseball giapponesi, per le università e per dojo privati (lo Zoshukan di Tokyo, tra i più importanti). Le sue lezioni all'Hombu Dojo erano tra le più seguite, anche dai colleghi insegnanti dell'Hombu Dojo stesso, cosa che non si verifica facilmente. Alto poco meno di 170 cm per un peso di circa 60 kg, sul tatami appariva un gigante e le sue tecniche fluivano senza sforzo, charamente ispirate agli eleganti movimenti della spada giapponese. Studiava Lao Tsu e la filosofia dello Yin e Yang e, nonostante fosse molto severo a lezione, non ammetteva la durezza nell'allenamento e insisteva sul liberarsi dalla rigidità. Non metteva troppa enfasi nelle ripetizioni e non spiegava molto della tecnica, ma praticava di persona con ogni studente. I suoi movimenti erano così rapidi che anche gli istruttori Aikikai di grado più elevato avevano problemi con le sue proiezioni. Tra il 1977 ed il 1995 fu invitato a condurre stage in Europa, principalmente in Francia, Germania ed Inghilterra; l'Università di Mannheim, in Germania, istituì un vero e proprio corso di Aikido e cominciò ad invitarlo regolarmente.
Diversi grandi maestri si ispirano moltissimo a lui; tra di essi Seishiro Endo, Yoshinobu Takeda, Masatoshi Yasuno, Christian Tissier, Philippe Gouttard e William Gleason. Anche il figlio Tetsu è uno Shihan, 7° dan di Aikido. Gli fa onore non aver mai voluto fondare una sua scuola, cosa in cui non credeva visto il suo profondo rispetto verso il fondatore Morihei Ueshiba e quindi verso l'Aikikai, ma che avrebbe potuto fare tranquillamente grazie al suo seguito.

Morte

Lui fu diagnosticata un'ulcera intestinale che rifiutò di curare, da forte sostenitore dell'ordine naturale delle cose quale era. Dopo essere stato attivo in Aikido per più di 45 anni, il 24 gennaio del 1996 il Maestro morì nel sonno per una emorragia interna dopo aver fatto una dimostrazione la sera prima. Alla cerimonia funebre organizzata dalla sua famiglia presero parte più di 1000 persone. Dopo di essa vennero organizzate delle grandi dimostrazioni in memoria del Maestro Yamaguchi a Kamakura, a Katsuta e alle Università di Meiji e Nagoya.

venerdì 18 marzo 2016

Periodo dei regni combattenti

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Con Stati combattenti o Regni combattenti (戰國, 战国, Zhànguó) si indica il periodo storico cinese che va dal 453 a.C. al 221 a.C.
Il periodo degli stati combattenti vide numerosi stati - Han, Wei, Zhao, Qi, Qin, Yan e Chu - combattersi la supremazia nell'antica Cina. Ad imporsi fu lo Stato di Qin, che per raggiungere questo scopo ricorse ad ogni mezzo, dallo scontro militare alla manovra diplomatica, dall'inganno all'assassinio degli avversari.
La fase conclusiva del processo di unificazione ebbe inizio con l'ascesa al trono di Qin del re Ying Zheng nel 246 a.C., sovrano dalle rare capacità organizzative e dall'eccezionale senso strategico, che conquistò nell'ordine: Han (230 a.C.), Wei (225 a.C.), Chu (223 a.C.), Zhao e Yan (222 a.C.) e Qi nel 221 a.C. unificando così la Cina e dando inizio alla dinastia Qin. Yin Zheng si rinominò Qin Shihuangdi, nome che si richiamava agli antichi sovrani mitici.
Il Periodo dei regni combattenti vide il fiorire della lavorazione del ferro, che sostituì il bronzo nelle armi. La sfera d'influenza della cultura cinese si allargò ad aree come lo Shu (l'attuale Sichuan) e lo Yue (l'odierno Zhejiang). Le scuole filosofiche più importanti, come il confucianesimo, il taoismo e il moismo subirono varie elaborazioni e se ne aggiunsero altre, come il legismo formulato da Han Feizi, dando vita alle Cento scuole di pensiero.



Divisione dello stato di Jin

Durante il Periodo delle Primavere e degli Autunni, lo stato di Jin era lo Stato più potente della Cina, ma al termine del periodo esso cadde sotto il potere di sei ministri provenienti da sei potenti famiglie, che ingaggiarono fra loro una dura lotta per la supremazia. All'inizio del Periodo dei regni combattenti erano rimaste quattro famiglie: gli Zhi (), i Wei (), gli Zhao () e gli Han (). Zhi Yao (智瑶), l'ultimo capo della famiglia Zhi, la più potente di Jin, tentò di coalizzarsi con i Wei e gli Han per sconfiggere la famiglia Zhao, ma la coalizione si rovesciò e nel 453 a.C. le tre famiglie Wei, Han e Zhao annientarono gli Zhi. Le tre famiglie si spartirono lo Stato di Jin, dividendolo in tre stati: lo Stato di Wei (stato), lo Stato di Zhao e lo Stato di Han. Nel 403 a.C. il re Zhou riconobbe la spartizione e conferì ai loro sovrani il titolo di marchese (, hóu). Lo Stato di Jin continuò ad esistere come un piccolo territorio fino al 376 a.C., quando anche quest'ultimo frammento fu diviso fra i tre stati.



I regni combattenti




I regni combattenti, verso il 350 a.C.





Il declino della dinastia Zhou







Ornamento in giada intagliata raffigurante un drago, Periodo dei regni combattenti



All'inizio del Periodo dei regni combattenti, lo Stato di Chu era uno dei più potenti stati cinesi. Il suo potere si rafforzò ulteriormente quando nel 389 a.C. il re nominò primo ministro Wu Qi (吳起), che introdusse importanti riforme. Sempre nel 389 a.C., la famiglia Tian () assunse il potere nello Stato di Qi, ed il sovrano Tian ottenne il titolo di duca di Qi.
Nel 371 a.C., il marchese Wu di Wei morì senza lasciare un erede designato, e una guerra di successione si scatenò nello Stato di Wei. Dopo tre anni di guerra civile, gli Stati di Zhao e Han invasero lo Stato di Wei, ma un disaccordo fra i due sovrani permise al marchese Hui di Wei di conquistare il trono e di respingere gli invasori.
Nel 354 a.C. lo Stato di Wei attaccò lo Stato di Zhao e l'anno seguente conquistò una delle maggiori città, Handan (邯鄲). Lo Stato di Qi decise allora di venire in aiuto degli Zhao. Wei fu sconfitto nella battaglia di Guiling (桂陵).
Ancora, nel 341 a.C., lo Stato di Wei tentò di invadere lo Stato di Han, ma di nuovo intervennero i Qi che sconfissero i Wei a Maling (馬陵). Nel 334 i sovrani di Wei e di Qi si riconobbero vicendevolmente come re (), formalizzando così l'indipendenza dei loro stati dalla dinastia Zhou. Il sovrano dello Stato di Chu era già re dal Periodo delle primavere e degli autunni, e da questo momento tutti gli altri stati si dichiararono regni indipendenti: nel 325 il sovrano di Qin, nel 323 quelli di Han e Yan, nel 318 quello di Song, uno Stato minore, e per ultimo, nel 299, il sovrano di Zhao.



La guerra fra i regni

Verso il 359 a.C., Shang Yang (商鞅), ministro dello Stato di Qin, aveva iniziato una serie di riforme basate sulla dottrina politica del legismo, che avevano trasformato profondamente e rafforzato lo Stato.
Nel 340 a.C. lo Stato di Qin, approfittando della serie di sconfitte che avevano indebolito il regno di Wei, sferrò un attacco e conquistò una larga parte dei territori Wei. Il regno di Wei spostò la capitale da Anyi a Daliang, ma perse molto del suo potere.
Il regno di Chu raggiunse il suo massimo nel 334 a.C., quando conquistò lo Stato di Yue. Seguì poi la conquista degli Stati di Song (286 a.C.) e di Lu (249 a.C.). Ma nel frattempo la minaccia rappresentata dall'espansionismo Qin era diventata sempre più temibile.
Intorno al 300 a.C. lo Stato di Qi fu quasi annientato da una coalizione guidata da Yue Yi di Yan. I Qi, al comando del generale Tian Dian, riuscirono a riconquistare i territori perduti, ma la loro potenza non fu più significativa.
Nel 293 a.C. i Qin sconfissero i Wei e gli Han nella battaglia di Yique. Nel 278 a.C., fu la volta dello Stato di Chu: i Qin conquistarono la capitale, Ying, costringendo il re Chu a trasferirsi a Shouchun. Nel 260 a.C. i Qin sconfissero gli Zhao nella sanguinosa battaglia di Changping.



La conquista Qin

Nel 230 a.C. il re An di Han (韓廢王), spaventato dalla possibilità che i Qin attaccassero il suo regno, si arrese senza combattere. Cinque anni dopo, l'esercito Qin invase lo Stato di Wei ed assediò la capitale Kaifeng (大梁). Per far capitolare la città, i Qin la inondarono deviando le acque di un fiume. Il re Jia di Wei si arrese per risparmiare un ulteriore spargimento di sangue.
Il re di Qin, Ying Zheng, decise allora di affrontare lo Stato più forte, il regno di Chu. La prima invasione fu un insuccesso, l'esercito Chu, forte di 500 000 uomini, fermò momentaneamente i Qin. Ma l'aggressione riprese l'anno seguente, e nel 223 a.C. lo Stato di Chu fu definitivamente conquistato.
Nel 222 a.C. fu la volta degli Stati di Yan e Zhao; l'anno seguente il re di Qi si arrese. L'unificazione della Cina era compiuta e si apriva l'era della dinastia Qin.


giovedì 17 marzo 2016

Cortana

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Cortana (altrimenti nota anche come Curtana o Courtain) è la latinizzazione dell'anglofrancese curtein, dal latino curtus, cioè accorciato, utilizzato per un tipo di spada cerimoniale.
È la spada di Edoardo il Confessore re d'Inghilterra, conosciuta anche come Spada di Grazia, che era simbolicamente rotta. Fa parte dei regalia inglesi tradizionali e oggi dei gioielli della corona del Regno Unito.
Curtana è una delle cinque spade che venivano utilizzate per l'incoronazione dei re e delle regine inglesi: la sua forma vuole indicare la qualità della misericordia, indispensabile per un buon sovrano, e secondo la tradizione sarebbe stata spuntata da un angelo così da evitare uccisioni ingiuste.
Prima delle incoronazioni era portata in processione tra la spada della giustizia temporale e quella della giustizia spirituale e si pensa che tutte e tre siano state fabbricate appositamente per l'incoronazione di Carlo I d'Inghilterra; sono inoltre tra i pochi oggetti dei gioielli della corona sfuggiti alla fusione di Oliver Cromwell.
Curtana fu anche, secondo la leggenda, la spada di Ogier il Danese e reca quest'iscrizione: "Il mio nome è Curtana e sono dello stesso acciaio e della medesima tempra di Gioiosa e Durlindana".

mercoledì 16 marzo 2016

Hōjō Ujiteru

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Hōjō Ujiteru (北条 氏照; 1539 – 10 agosto 1590) è stato un samurai e generale giapponese, figlio di Hōjō Ujiyasu e signore del castello di Hachiōji in quella che è oggi Tokyo.
Ujiteru fu il secondo figlio di Hōjō Ujiyasu, potente daimyō del clan Hōjō durante il periodo Sengoku.
Governò prima Takiyama e poi il castello di Hachiōji nella provincia di Musashi, assieme ad altri tre castelli nel corso della sua carriera. Si dice che Ujiyasu considerasse superiore Ujiteru del fratello più grande Ujimasa in molti aspetti, anche se è noto per la sua abilità diplomatica.
Assieme al fratello Ujikuni fu sconfitto nella battaglia di Mimasetoge da Takeda Shingen nel 1569. Consigliò più tardi al fratello Hōjō Ujimasa di formare un'alleanza con Oda Nobunaga. Anche se gli Hōjō e gli Oda cooperarono per l'invasione dei domini Takeda nella primavera del 1582, Ujimasa diffidava sulle intenzioni di Nobunaga e fu irritato dalla sua invasione del Kōzuke. Ignorò i suggerimenti di Ujiteru, che in ogni caso divennero vani con la morte di Nobunaga nel 1582.
Quando gli Hōjō si arresero (vedi Assedio di Odawara) a Toyotomi Hideyoshi nell'agosto 1590, commise seppuku assieme a Ujimasa.
Le loro tombe, oggi a pochi passi dalla stazione di Odawara, si dice siano state collocate in cima alla stessa pietra in cui i due fratelli eseguirono seppuku. Le tombe sono state sistemate dal clan Inaba nel XVII secolo, e anche se furono danneggiate dal grande terremoto del Kantō del 1923, furono riparate nuovamente l'anno successivo.
Esiste un'altra tomba di Ujiteru, vicino al castello di Hachiōji.

martedì 15 marzo 2016

Hōjō Ujitsuna

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Hōjō Ujitsuna (北条 氏綱; 1487 – 10 agosto 1541) fu il figlio maggiore di Hōjō Sōun, fondatore del clan Hōjō. Continuò l'opera del padre di conquista e controllo del Kanto.
Ujitsuna fu il secondo daimyō del clan Hōjō e figlio maggiore di Hōjō Sōun (1432-1519). Assunse la guida del clan dopo la morte del padre nel 1519. Quando Ujitsuna divenne daimyō, gli Hōjō controllavano la provincia di Izu, la maggior parte della provincia di Sagami e stavano iniziando ad avere una certa influenza nella provincia di Musashi. Ujitsuna mosse la capitale del clan al castello di Odawara nella provincia di Sagami. Adottò successivamente il nome Hōjō, probabilmente per aver un maggior prestigio. Sōun è spesso ricordato con quel nome, ma non ci sono prove evidenti a sostegno che fosse così chiamato. Comunque il nome Hōjō fu menzionato per la prima volta nel 1523.
Nel 1524 Ujitsuna conquistò il castello di Edo, che era controllato da Uesugi Tomooki, da cui iniziò una lunga rivalità tra gli Hōjō ed il clan Uesugi. Due anni dopo gli Uesugi attaccarono e bruciarono Kamakura, che fu una grande perdita simbolica, poiché molti anni prima il clan Hōjō, da cui essi presero il nome, l'avevano conquistata nell'assedio di Kamakura del 1333.
Nel 1526 Hojo Ujitsuna fu sconfitto da Takeda Nobutora nella Battaglia di Nashinokidaira. Gli Uesugi attaccarono nuovamente nel 1535, mentre Ujitsuna stava combattendo il clan Takeda; Ujitsuna comunque riuscì a tornare in tempo per sconfiggere Uesugi Tomooki. Quando Tomooki morì due anni dopo, Ujitsuna sfruttò l'opportunità e con l'assedio di Kawagoe si assicurò il suo controllo su gran parte del Kantō.
Ujitsuna vinse successivamente la battaglia di Kōnodai contro le forze congiunte del clan Satomi di Satomi Yoshitaka e degli Ashikaga nel 1538 assicurandosi il controllo della provincia di Shimōsa. Nel 1539 sconfisse il Koga Kubo (titolo equivalente allo shogun) Ashikaga Yoshiaki e prese il controllo della provincia di Awa.
Negli anni prima della sua morte avvenuta nel 1541, Ujitsuna ricostruì Kamakura, facendola diventare simbolo della potenza crescente del clan, assieme ai castelli di Odawara ed Edo. Il figlio Hōjō Ujiyasu prese la guida del clan dopo la sua morte.

lunedì 14 marzo 2016

Fukushima Masanori

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Fukushima Masanori (福島 正則; 1561 – 1624) è stato un generale giapponese e un daimyō, al servizio dei Tokugawa.
Ostile a Ishida Mitsunari simpatizzò subito per Ieyasu Tokugawa; Ishida con un pretesto bruciò il castello di Masanori; durante la battaglia di Sekigahara sferrò il primo attacco alle truppe di Ukita rimanendo in prima linea per tutto il tempo. Vinta la battaglia e catturato Ishida, Masanori ebbe l'onore e il piacere di decapitare l'odiato daimyo a Kyoto insieme ad Anko e Konishi.
Possedeva una delle tre grandi lance del Giappone: Nihongo, o Nippongo (日本号). Usata un tempo nel Palazzo Imperiale, la Nihongo è stata poi posseduta da Masanori Fukushima, per poi passare in mano a Tahei Mori. È stata recuperata, restaurata ed ora si trova al The Fukuoka City Museum.

domenica 13 marzo 2016

Klewang

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Il klewang o kelewang è una spada tradizionale indonesiana. È diffuso e usato in tutto l'arcipelago indonesiano, dove è presente con molte varianti locali. La lama, in acciaio, ha un solo filo e può essere dritta o leggermente ricurva, più larga verso la punta. Solitamente è lunga circa 50 cm. La punta può essere troncata diagonalmente o ricurva verso il dorso della lama. L'impugnatura è costituita d'osso, legno duro o corno di bufalo d'acqua ed è curva o piegata verso la parte anteriore. Il pomolo è prominente e a volte di forma irregolare; può essere ornato con ciuffi di capelli umani. Non sono rare le decorazioni di metallo, per lo più piombo o stagno. Il fodero è in legno ed ha una larghezza sufficiente a contenere la particolare forma della lama. A volte è decorato con strisce di malacca o lamine di stagno o d'argento avvolte intorno ad esso.

sabato 12 marzo 2016

Balarāma

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Balarāma (devanāgarī: बलराम) indicato anche con i nomi di Baladeva, Saṃkarṣaṇa, Balabhadra, Halāyudha è, nello hindūismo, il fratello di Kṛṣṇa e un avatāra di Viṣṇu.

Fonti

Le caratteristiche e le vicende inerenti all'avatāra Balarāma sono narrate in particolar modo nei Bhāgavata Purāṇa (X e XI), Agni Purāṇa (XII), Kūrma Purāṇa (I, 24), Viṣṇu Purāṇa (V), e nel Mahābhārata (I, 18).

Mito

Nel Viṣṇu Purāṇa (V, 1, 59-63) viene spiegato che Viṣṇu, la Persona suprema, il Bhagavat, si strappò due peli dal corpo, uno nero e uno bianco: da questi due peli nacquero Kṛṣṇa e Balarāma.
Nel Viṣṇu-parvan dello Harivaṃśa, ambientato a Mathurā città situata lungo le rive del fiume Yamunā, viene narrata la nascita del dio Kṛṣṇa, pūrṇāvatāra di Viṣṇu, e del divino fratello di Balarāma, anch'esso avatāra del dio. Lo scopo di questa nascite è quello distruggere il demone Kaṃsa, l'usurpatore del trono dei vṛṣni. I genitori dei fratelli Kṛṣṇa e Balarāma sono Vasudeva e Devakī.
Ma Kaṃsa è a conoscenza della profezia del veggente Nārada che ha previsto la sua morte per mano di uno dei figli di Devakī. Questa la ragione per cui Kaṃsa ordina l'assassinio di ogni figlio di Devakī. Ma il settimo, Balarāma, viene miracolosamente trasferito nel grembo della seconda moglie di Vasudeva, Rohiṇī; mentre l'ottavo, Kṛṣṇa, viene scambiato con il figlio di una coppia di pastori, Nanda e Yaśodā, del villaggio di Gokula, questo situato sulla sponda opposta del fiume Yamunā. Kṛṣṇa ucciderà, poi, e con l'aiuto del fratello Balarāma, il demone Kaṃsa.
I due fratelli divini crescono insieme e insieme compiono numerose gesta eroiche. Tra queste l'uccisione del demone Dhenuka (Bhāgavata Purāṇa, X, 15), che aveva le forme di un asino selvatico, scaraventato da Balarāma contro un albero.
Quando era piccolo, un asura cercò di rapirlo conducendolo sulle proprie spalle, ma Balarāma gli spaccò il cranio a forza di pugni (Bhāgavata Purāṇa, X, 43-44).
Quando il figlio di Kṛṣṇa, Sāmba, venne catturato dai Kaurava e condotto a Hastināpura, Balarāma corse in suo soccorso e, divellendo le mura della città con la sua arma-aratro, liberò il prigioniero (Bhāgavata Purāṇa, X, 67).
Non si schierò nella guerra tra i cugini Kaurava e Pāṇḍava , descritta nel Mahābhārata, nonostante i suoi favori fossero per questi ultimi (,Mahābhārata V, 7, 31). Kṛṣṇa, infatti, faticò non poco per evitare che prendesse parte alla terribile battaglia di Kurukṣetra (Mahābhārata, IX, 61, 3-12).
Nel Viṣṇu Purāṇa (V, 25) viene descritta la sua passione per il madhu, un liquore ottenuto dal miele simile all'idromele.
Accadde che quando si ritrovò ubriaco della bevanda, ordinò al fiume Yamunā di raggiungerlo per potersi bagnare. Il fiume rifiutò di obbedirgli, allora Balarāma lancio la sua arma-aratro e lo trascino a sé fino a quando il fiume, assunte delle sembianza umane, non gli implorò il perdono (Viṣṇu Purāṇa, V, 25).
Balarāma si sposò con Revatī, figlia del re Raivata, da cui ebbe due figli: Niśaṭha e Ulmuka (Kūrma Purāṇa, I, 25, 79).
Balarāma lasciò questo mondo mentre era assorto in uno stato meditativo sotto un albero baniano (Bhāgavata Purāṇa, XI, 30).
Essendo la manifestazione del serpente Śeṣa (lett. il "resto", ovvero ciò che resta della distruzione, e quindi garanzia di un prossimo rinnovamento), ovvero del giaciglio di Viṣṇu-Nārāyaṇa dopo la dissoluzione del cosmo, dopo la sua morte si vide tale serpente uscire dalla sua bocca (Viṣṇu Purāṇa, V, 37).

venerdì 11 marzo 2016

Atsushi Onita

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Atsushi Onita (Nagasaki, 25 ottobre 1957) è un wrestler giapponese.

Carriera

Originariamente un peso medio-massimo, divenne il lottatore più rappresentativo della neonata categoria di peso nella All Japan Pro Wrestling: la categoria era stata creata per rivaleggiare con la popolarità della New Japan Pro Wrestling, che aveva proposto al pubblico una categoria apposita dedicata ai lottatori più leggeri del suo parco atleti e guidata da Tiger Mask.
Dopo un primo ritiro nel 1984, si riaffacciò al mondo del puroresu nel 1989, divenendone una delle massime leggende.
Fondò la Frontier Martial-Arts Wrestling nel 1989, federazione di cui fu presidente sino al suo secondo ritiro, avvenuto nel 1995.
In questo breve lasso di tempo, propose una nuova tipologia di lotta, il wrestling hardcore, basato sull'uso di armi e stipulazioni violente, distinguendosi per la propensione a organizzare e partecipare a sfide innovative, elaborate e decisamente rischiose.
Divenuto così l'alfiere del nuovo genere degli incontri della morte, ottenne un successo di pubblico enorme, attirando parecchie decine di migliaia di tifosi.
L'ispirazione per il mutamento radicale che produsse nel wrestling gli venne da alcuni lottatori che l'avevano proceduto e che si erano distinti per aver fatto uso di armi e per aver partecipato a incontri "sopra le righe": tuttavia la FMW fu la prima federazione a presentare tali incontri in modo sistematico, fondando così un genere, e si distinse per una continua innovazione del medesimo.
A partire dal 1995 ha effettuato numerosi ritorni sul quadrato e altrettanti ritiri, ma, a partire dal 2002, data del fallimento della FMW, nel frattempo passata ad una nuova gestione, non ha più avuto occasione di esibirsi davanti a grandi folle.
Recentemente ha intrapreso una carriera politica di successo, riuscendo a farsi eleggere al parlamento giapponese.