Viṣṇu (devanāgarī: विष्णु;
adattato in Vishnu, in italiano anche Visnù) è una
divinità maschile vedica che nei secoli appena precedenti la nostra
era assorbì altre figure divine come Puruṣa, Prajāpati, Nārāyaṇa
e Kṛṣṇa acquisendo nel periodo epico del Mahābhārata
la figura divina protettrice del mondo e del Dharma e, nella
letteratura religiosa post-epica, la volontà di intervenire per
proteggere i suoi devoti. Assorbendo l'antico culto di Vasudeva
divenne il culto principale dell'Induismo che va sotto il nome di
Viṣṇuismo o Vaiṣṇavismo (dall'aggettivo sanscrito vaiṣṇavá,
"devoto a Viṣṇu").
Origine e sviluppo del culto di Viṣṇu nelle religioni vedica e brahmanica
Viṣṇu è un deva poco
menzionato nel più antico dei Veda, il Ṛgveda,
ciononostante tale divinità fu considerata fin dall'inizio più
importante di quanto non appaia.
Nel Ṛgveda Viṣṇu è il
deva che compie i tre passi per delimitare l'intero universo
dove si collocano tutti gli esseri:
(SA)
«viṣṇornu kaṃ vīryāṇi
pra vocaṃ yaḥ pārthivāni vimamerajāṃsi yo
askabhāyaduttaraṃ sadhasthaṃ vicakramāṇastredhorughāyaḥ
pra tad viṣṇu stavate vīryeṇa mṛgho na bhīmaḥ kucaro
ghiriṣṭhāḥ yasyoruṣu triṣu vikramaṇeṣvadhikṣiyanti
bhuvanāni viśvā pra viṣṇave śūṣametu manma ghirikṣita
urughāyāya vṛṣṇe ya idaṃ dīrghaṃ prayataṃ
sadhasthameko vimame tribhirit padebhiḥ»
|
(IT)
«Io celebro le gesta
eroiche di Viṣṇu , che misurò le regioni terrene e ha reso
stabile la regione di sopra compiendo lui, dal vasto incedere, tre
passi. Per questa impresa eroica Viṣṇu è lodato, lui che
abita sulla montagna come una bestia selvaggia, aggirandosi
ovunque, nei suoi tre grandi passi abitano tutti gli esseri, che
la mia invocazione possa raggiungere Viṣṇu il toro che abita
la montagna e che da solo ha misurato con i tre passi queste ampie
sfere»
|
(Ṛgveda, I,154,1-3) |
Tale caratteristica risiede anche nel
suo nome, Viṣṇu, che indica la "pervasività". Il passo
più alto di Viṣṇu è nel cielo, luogo non comprensibile da ciò
che è mortale. La sua natura celestiale, e quindi non mondana, è
resa dal caratteristico colore della pelle azzurro intenso con cui,
successivamente, questa divinità verrà raffigurata e che indica lo
spazio etereo.
Nei Brāhmaṇa con Viṣṇu
si indica lo stesso sacrificio e nel Śatapatha Brāhmaṇa
viene descritto il rito del viṣṇukramá (Il passo di
Viṣṇu).
(SA)
«atha viṣṇukramān
kramate devānvā eṣa prīṇāti yo yajata [...] sa devānprītvā
teṣvapitvī bhavati teṣvapitvī bhūtvā tānevābhiprakrāmati
[...] lokastadevamimāṃl lokāntsamāruhyāthaitāṃ gatimetāṃ
pratiṣṭhāṃ gacati parastāttvevārvāṅ krameta [...] iṣa
etadapasaraṇata evāgre jayañjayati divamevāgre
'thedamantarikṣamatheto 'napasaraṇātsapatnānnudata »
|
(IT)
«Si compiono dunque i passi di Viṣṇu chi offre i sacrifici
gratifica i Deva con questo sacrificio [...] avendo gratificato i
Deva con tale sacrificio puà accompagnarsi con loro, accettato
alla loro presenza procede a raggiungerli [...] si innalza a
questo modo fino ai mondi dei Deva e vi risiede trovandovi uno
stabile posto, ma poi necessita di ridiscendere per ritornare
[...] in questo modo inizialmente conquista il cielo in modo
vittorioso ma lascia aperta l'uscita, poi allo stesso modo per
l'aria, e per ultimo non lasciando alcuna apertura per uscire
quaggiù egli rigetta finalmente i suoi nemici»
|
(Śatapatha Brāhmaṇa, I,9,3, 8-10) |
Tre passi deve fare infatti l'adhvaryu
tra lo spazio della vedi e lo āhavanīya per compiere
lo yajña vedico, così come fece Viṣṇu quando generò lo
"spazio" cosmico.
Viṣṇu è quindi localizzato nello
stesso palo collocato al centro dello spazio sacrificale come asse
cosmico che unisce il cielo dei Deva con la terra degli uomini
consentendo loro di comunicare: i primi elargendo beatitudini, i
secondi inviando doni e suppliche.
Egli è anche amico di Indra, il dio
guerriero che durante la conquista dell'India da parte degli Arii
diviene di massima importanza per queste popolazioni di nomadi
invasori.
Viṣṇu nello hindūismo
Gli avatāra di Viṣṇu
Iconografia
Nelle rappresentazioni artistiche e
devozionali dello hindūismo Viṣṇu indossa spesso una corona
(kirīṭa mukuṭa, corona regale che lo individua come
Cakravartin, "Signore dei mondi"); con le quattro
braccia regge i suoi attributi: il disco o ruota (chakra) nel
duplice significato di "ruota" solare o del carro celeste
che trasporta la divinità solare e di "disco" inteso come
arma da lancio e quindi con il significato di potere e protezione,
esso ha il nome di Sudarśana (Bello da vedere); la mazza (gadā)
che ha il nome di Kaumodakī, l'arma con cui Viṣṇu uccise il
demone Gada, essa simboleggia anche il potere del tempo che tutto
distrugge; la conchiglia (śaṅka, la Charonia tritonis) è
anch'essa un'arma in quanto soffiandoci dentro procura un suono che
atterrisce i demoni e li fa fuggire, il nome della śaṅka di
Viṣṇu è Pāñcajanya dal demone a cui la strappò Pāñcajana
(Cinque elementi); il fiore di loto (padma) simbolo della
divinità solare.
I nomi di Viṣṇu
Come altre divinità hindu, Viṣṇu
conserva diversi altri nomi e appellativi tradizionalmente elencati
nel Viṣṇusahasranāma ("I mille nomi di Viṣṇu "),
contenuto all'interno del Mahābhārata. In questo elenco
Viṣṇu è celebrato come il Dio Supremo.
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