domenica 19 aprile 2020

Bai He Quan




Provincia del Fujian
La storia scritta e orale tramandata da Shi-fu Liu Hong-Shen ai suoi studenti dice che, Fang Zhong era un discepolo del 'Nan Shao-Lin Si' (tempio buddista Shao-Lin del sud), e che aveva appreso uno dei molti stili di combattimento di Shao-Lin. Quando il Tempio di Shao-Lin fu attaccato dalle forze manciù, Fang Zhong e sua figlia Fang Chi-Niang erano assenti, erano in campagna.
Quando sentì parlare dell'attacco Fang Zhong e sua figlia Fang Chi-Niang fuggirono a Fu-Zhou,
dove lasciò sua figlia Fang Chi Niang nelle mani sicure del 'Bai Lian Si' (Tempio del loto bianco) mentre lui andava a cercare ed aiutare i suoi fratelli Shao-Lin.
Mentre Fang Chi-Niang soggiornava presso il tempio ebbe la notizia che i banditi avevano ucciso suo padre Fang Zhong durante una disputa per il controllo dei villaggi locali. Fang Chi-Niang  ne rimase sconvolta e promise a se stessa che avrebbe avuto la sua vendetta, ma sapeva che il suo kung fu, che suo padre gli aveva insegnato non era abbastanza forte.
Fang Chi-Niang nonostante il suo addestramento divenne ogni giorno sempre più frustrata a causa della sua mancanza di potenza. Un taoista anziano che aveva visto Fang Chi-Niang allenarsi si offrì di insegnargli un metodo interno, che non richiedeva l'uso della forza bruta. Dopo un breve periodo Fang Chi-Niang iniziò a comprendere i meccanismi interni di ciò che il taoista anziano stava cercando di insegnargli, e attraverso la comprensione dei profondi insegnamenti dell'arte interna Fang Chi-Niang combinandola con ciò che aveva imparato da suo padre Fang Zhong, sviluppò il 'Nan Shao-Lin Bai Quan Ha'.
Poco dopo Fang Chi-Niang incontrò un praticante dello stile della tigre di nome Zheng Li, che era in visita al tempio con il suo maestro. Dopo aver visto Fang Chi-Niang allenarsi, la sfidò ad un incontro amichevole, che presto divenne una battaglia vera e propria, poichè Zheng Li non poteva colpire il suo bersaglio. Fang Chi-Niang si spostava rapidamente da lato a lato evitando la forza in arrivo e sconfisse facilmente Zheng Li. Zheng Li non poteva credere che una donna potesse fare meglio del suo stile della tigre e chiese a Fang Chi-Niang di insegnargli. Fang Chi-Niang accettò e Li Zheng apprese il suo stile di nuova concezione.
Quando Li Zheng divenne esperto nello stile di nuova concezione, accompagnò Fang Chi-Niang nel suo viaggio attraverso la Provincia. Mentre Fang Chi-Niang e Zheng Li combattevano contro il fuorilegge locale che stava terrorizzando i villaggi e aveva avuto un ruolo nella morte di suo padre.
Gli abitanti del villaggio rimasero sorpresi dalla capacità di Fang Chi-Niang e del suo discepolo e gli chiesero se poteva rimanere e di insegnare il suo stile marziale.
Fang Chi-Niang accettò, ma dopo un breve periodo decise di tornare indietro a Fu-Zhou per seguire una vita più monastica presso il Lian Bai Si, lasciando il suo discepolo Zheng Li ad insegnare agli abitanti dei villaggi locali.
Zheng Li insegnò a 28 studenti di Yong-Chun e nei villaggi circostanti, che in seguito divennero noti come i '28 eroi di Yong-Chun '.
Questi 28 studenti cominciarono a insegnare nei villaggi circostanti e, infine, l'arte fu trasmessa in tutta la provincia di Fu Jian. Questo stile è oggi conosciuto come 'Yong-Chun ha Bai Quan' (Pugno della Gru Bianca del villaggio di Yong Chun), ed è considerato lo stile originale. Da questi studenti si sono evoluti gli stili diversi di Gru Bianca ognuno con la propria essenza unica. Alcuni degli stili originali sono Fei Lui (Gru che vola), Shi-lui (Gru che si alimenta), Ming-lui, e Su-lui (Gru che dorme).
Mentre nel Fu-Zhou, Fang Chi-Niang ebbe molti studenti provenienti dai villaggi circostanti e anche da milizie locali e le società segrete che trasmisero l'arte in altre parti della provincia.

Taiwan
Nel corso degli anni ci sono stati molti maestri di gru bianca che hanno viaggiato a Taiwan sia per affari che per piacere e tutti hanno lasciato il segno in un modo o nell'altro. Alcuni dei più notevoli sono Fang Shao-Qi, Zhang Chang-Qiu Lin-Zhong Guo, e Lin De Shun.
Tre dei quattro maestri sopra che hanno viaggiato a Taiwan erano o allievi diretti o discendenti in linea diretta del Maestro Shi Fang-Pei.
Fang-Shi Pei (方世培) noto anche come Fang Fei-Shi (方飞石) ha studiato con il maestro Li (李师) presso il Tian Zhu-Tempio, che era uno studente di terza (3°) generazione del Maestro Zheng Long ( 郑龙). Maestro Zheng Long morì nel 1755 ed era uno studente di Li Zheng, che a sua volta era uno dei primi 28 studenti di Yong Chun nella provincia del Fujian.
Mentre studiava sotto Li Shifu, Fang Shi-Pei osservò gli uccelli scuotere l'acqua dalle loro piume e fu incuriosito dall'energia creata da quest'azione, osservò anche i cani scrollarsi l'acqua dal loro pelo con le stesse azioni e cominciò a interrogarsi sull'uso di quest'energia, e l'ha combinata con la sua conoscenza del pugno della gru bianca.
Dopo molti anni di pratica Fang Shi-Pei ha creato il Zong He Quan (纵鹤拳), questo stile è a volte indicato come 'il pugno della gru agitata'.
Fang-Shi Pei ebbe molti allievi, alcuni tra i più notevoli sono;
Fang Shao-Qi (方绍耆) noto anche come A'Feng-Shi (阿凤师), e Fang A 'Feng (方阿凤), uno studente di Fang-Shi Pei che ha viaggiato a Taiwan. Fang Shao-Qi insegnò nelle aree di
Kao-Hsiung, Tai-nan, e Yan-shui.
Fang Shao-Qi aveva molti studenti, alcuni dei più notevoli sono Tong Jin-Long, Lin Xi-Di, Li Dong-Liang, Chen Bo, Lin Se, e molti altri.
Zhang Chang-Qiu (张常球), fu uno studente di Fang-Shi Pei che ha viaggiato a Taiwan e iniziò ad insegnare a Taipei prima di trasferirsi a Tai-Chung (台中) intorno al 1915. Dopo un po' gli venne dato il soprannome di Tai Chung-Er-Gao (台中义高).
Zhang Chang-Qiu ebbe molti allievi, alcuni tra i più notevoli sono Chen Chung-Chen, Huo-Lin Wang, Zheng Bo e molti altri.
Lin-Zhong Guo (林国仲) conosciuto anche come Er Hu-Wei-Ge (虎尾二哥), ha avuto diversi insegnanti che erano studenti di Fang Shi-Pei, come Fang Yong-Cang (方永苍). Lin Zhong Guo-era molto famoso per la sua gru agitata a Taiwan e aveva molti studenti.
Da questi tre maestri ci sono molti rami di pugno della gru bianca che sono emersi a Taiwan, ogni stile con la propria essenza e lo spirito unico. Le arti della gru bianca sono molte e diverse a seconda del lignaggio e si possono far risalire al fondatore Fang Chi-Niang.

sabato 18 aprile 2020

Quale scopo hanno i guanti nella boxe?

Hai presente quando l’eroe di un film di Hollywood prende ripetutamente a pugni il cattivo? Ecco, nella realtà dopo il primo colpo, l’eroe si rotolerebbe a terra dal dolore con falangi fratturate e i metacarpi incrinati.
La mano è delicata, è fatta per raccogliere e maneggiare cose, mentre il cranio è una spessa e solida scatola d’osso che serve per proteggere l’organo più importante del corpo. Per capirci, immagina di lanciare una Smart contro un muro di cemento.
Il guantone nella boxe, e più in generale in tutti gli sport di combattimento, serve proprio a questo: attutire l’urto sulla mano e permettere ripetuti colpi al volto dell’avversario.


Fatto divertente: la boxe senza guantoni è considerata meno pericolosa della boxe tradizionale proprio per questo motivo. I colpi al capo devono essere meno violenti, dunque finisci con la faccia piena di sangue, probabilmente resti sfigurato a vita, ma perlomeno limiti i danni permanenti al cervello.






venerdì 17 aprile 2020

La boxe è efficace nei combattimenti di strada?

Risultato immagini per boxe strada



E' forse una delle arti marziali più efficace.
Poche mosse, molto utile in caso di tensione, paura o situazioni inaspettate.
Eccellente in luoghi stretti, dove invece i calci perdono di efficacia. Perfetta per scontri ravvicinati, quando cioè il classico attaccabrighe si mette faccia a faccia.
Non richiede riscaldamento, un calcio dato a freddo può ritorsi contro di te.
Non rovina i vestiti come il combattimento a terra, al massimo li macchia.
A proposito di combattimento a terra, mma e altre arti marziali. Se ti trovi difronte un altro atleta devi sperare solo che sia meno preparato di te o più alterato da sostanze, una situazione piuttosto rara a mio parere.
Detto questo lo sport migliore in una rissa è la corsa. La vita non è un film di Bruce Lee, le armi esistono e le persone non ti attaccano una alla volta. Non cammini via da una rissa con la musica di Rocky, quello che ti becchi è una denuncia e dei precedenti.

giovedì 16 aprile 2020

Perché il Taekwondo e il Judo sono le uniche forme di arti marziali orientali alle Olimpiadi?


La mia idea è sempre stata questa: perchè appaiono come le meno “violente” agli spettatori


Nello sport c’è tuttora un enorme ostracismo nei confronti degli sport di combattimento. Alle prossime olimpiadi, finalmente, sarà accettato il Karate che per anni non è stato sport olimpico (e bisogna pure vedere con che tipo di contatto, sarà senz’altro una forma coi punti e i colpi trattenuti)
Le discipline di contatto alle olimpiadi non possono essere troppo cruente perchè il pubblico normale probabilmente non ne sarebbe attratto
Il pugilato olimpico si pratica con le protezioni e se ricordo bene non c’è il KO da diverse edizioni
Il Tae Kwon Do olimpico si pratica con le protezioni, compreso il bustino che secondo me in uno sport di contatto è una cosa abbastanza ridicola e il contatto è comunque limitato rispetto a quello tradizionale
La lotta e il judo non hanno colpi ma proiezioni e sottomissioni che visti da fuori non appaiono particolarmente cruenti, per quanto entrambi questi sport siano in realtà molto duri ed efficaci per la difesa ma in ogni caso, è molto più facile vedere un naso rotto o un occhio nero in un match di MMA che di queste due discipline
Arti marziali asiatiche come la Muay Thai thailandese, la Sanda cinese, la KickBoxing giapponese, il karate Kyokushin sempre dal giappone, prevedono scambi pesanti di colpi e KO, già mi immagino le pagine di giornale con cronisti indignati contro “gli sport violenti che rovinano lo spirito olimpico” (ma dove!)
Nel caso di altre invece, non ci sono perchè è abbastanza difficile organizzare incontri. Il Kung Fu ha tante scuole diverse, sarebbe difficile trovare un regolamento comune che vada bene a tutti. L’Akido (correggetemi se sbaglio) non prevede gare o applicazioni sportive
Quindi, penso che salvo importanti rivoluzioni al livello del comitato olimpico, tante arti marziali non avranno mai spazio alle olimpiadi
Ps: niente in contrario alle discipline che ho citato sopra, le seguo comunque con piacere alle olimpiadi ma secondo me è un peccato che ci siano tante limitazioni



mercoledì 15 aprile 2020

Quali sono le principali differenze tra Judo e BJJ?

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L’origine delle due discipline è comune.
Le rispettive evoluzioni le hanno allontanate.
Il Brazilian Jiu Jitsu (BJJ) è infatti un sistema che nasce in Brasile ad opera del Giapponese Mitsuyo Maeda, Judoka del Kodokan. Da questa origine comune le vie si sono poi separate.
Lo Judo ha seguito una evoluzione come disciplina sportiva che ha portato a privilegiare il combattimento in piedi in termini di punteggio.
Il BJJ ha visto nella lotta a terra la carta vincente per salire alla ribalta. Inizialmente attraverso i Vale Judo brasiliani in cui ci si scontrava tra combattenti di diverse discipline in incontri con pochissime regole; in seguito in circuiti come gli UFC che hanno dato vita ai moderni circuiti di MMA.
Oggi anche il BJJ ha un suo regolamento per le competizioni esclusivamente basate su tecniche di lotta ed il punteggio, come è facile aspettarsi, privilegia le azioni di guadagno posizionale e di controllo a terra.
La finalizzazione (resa dell’avversario a seguito di strangolamento o chiave articolare) anche per il BJJ come per lo Judo segna la fine del combattimento ma è, per ovvi motivi legati alla tipologia di competizione, più frequente.

Riassumendo:
Lo Judo moderno privilegia la “lotta in piedi” attraverso le proiezioni (anche se sono presenti tutte le tecniche di controllo a terra e finalizzazione a terra).
Il BJJ privilegia la “lotta a terra” con manovre di controllo e finalizzazioni (anche se sono presenti ed usate con una certa frequenza tecniche di proiezione).

Glossario:
- UFC: Sta per Ultimate Fighting Championship. Si tratta dell’acronimo del primo torneo di combattimenti “senza regole” americano.
- MMA: Mixed Martial Arts è un contenitore generico che sta ad indicare una serie di discipline che raccolgono “il meglio delle arti da combattimento” per partecipare ai vari circuiti di combattimenti senza regole. La composizione di questo mix varia da scuola a scuola e da atleta ad atleta ma in genere prevede sempre una buona disciplina di striking (tecniche di pugno calcio, gomitata e ginocchiata) e di lotta (BJJ, Wrestling, Judo)
- Proiezione: Il termine nelle discipline marziali sta ad indicare un’azione attraverso cui si mette l’avversario al suolo.


martedì 14 aprile 2020

Thangka

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Un thangka (Nepal Bhasa: पौभा), anche noto come tangka, è uno stendardo buddista dipinto o ricamato, appeso in un monastero o su un altare di famiglia e portato in processione da lama o da fedeli. In lingua tibetana la parola “than” significa “piano” e il suffisso “ka” sta per dipinto. Quindi il Thangka è un tipo di dipinto realizzato su una superficie piana, ma che può essere arrotolato quando non ne è richiesta l'esposizione; a volte è detto “dipinto su rotolo”. Il formato più comune del Thangka è il rettangolo verticale.
Mentre alcuni li considerano semplicemente oggetti a vivaci colori da appendere al muro, per i buddisti questi dipinti religiosi tibetani presentano una bellezza ritenuta una manifestazione del divino, e sono di conseguenza visivamente stimolanti.

Tipi di thangka
I thangka possono essere raggruppati per tipo in base alla tecnica e al materiale con cui sono realizzati. In genere si dividono in due ampie categorie: quelli dipinti (tibetano: bris-tan) e quelli su seta, per appliqué (tibetano: go-tang) o per ricamo (tibetano: tshim-tang).
Essi si dividono inoltre nelle seguenti categorie più specifiche:
  • Fondo nero: una linea d'oro su fondo nero (tibetano: na-tang)
  • Fondo oro: un trattamento augurale, usato con giudizio per deità pacifiche, dalla lunga vita, e per buddha pienamente illuminati.
  • Fondo rosso: linea d'oro su fondo vermiglio (tibetano ser-tig)
  • Xilografia: profili grafici su carta o tessuto stampati con blocchi di legno
  • Dipinto a colori: (tibetano: tson-tang)
Il procedimento
I thangka vengono dipinti su tela di cotone con pigmenti solubili in acqua, sia minerali sia organici, temperati con una soluzione di erba e colla. Il procedimento nel suo complesso richiede grande padronanza del disegno e una comprensione perfetta dei principi dell'iconometria.
La realizzazione materiale di un thangka, come del resto avviene per la maggior parte dell'arte buddista, è di natura altamente geometrica. Braccia, gambe, occhi, narici, orecchi e vari utensili rituali vengono tutti sistemati su una griglia sistematica di angoli e linee intersecantisi. Un bravo maestro di thangka sceglie in genere tra una varietà di forme predisegnate quelle da inserire nella composizione, su una gamma che va dalle tazze per le elemosine, agli animali, alla forma, dimensione e angolazione di occhi, naso e labbra di una figura. Il procedimento appare molto scientifico, ma spesso richiede una conoscenza molto profonda del simbolismo della scena che si sta dipingendo, onde coglierne l'essenza o lo spirito.
Per garantire che l'immagine non sbiadisca, oltre all'uso di pigmenti organici e minerali, il dipinto è incorniciato (e protetto) da broccati di seta dai colori vivaci.


lunedì 13 aprile 2020

Sanzang

Son Goku e il "Viaggio in Occidente" - Saiyuki.




Sanzang (三藏, Sānzàng), coreano: 삼장, Samjang, giapponese Sanzō (三藏), è un personaggio letterario protagonista di Viaggio in Occidente, ispirato al monaco buddhista cinese Xuánzàng (玄奘), di cui era in origine un appellativo.

Infanzia
Chen Gangrui
Il romanzo racconta di come Chen Gangrui, filosofo e letterato confuciano, vinca il concorso organizzato dall'imperatore Tang Taizong per selezionare nuovi abili funzionari statali. Grazie a questa vittoria gli viene assegnata la prefettura di Jiangzhou, e mentre viene portato in trionfo nella capitale sulla sua testa cade un velo, e il suo sguardo si incontra con quello della proprietaria, affacciata a un balcone: è Wenqiao, figlia del ministro Yin Kaishan, e i due, innamorati a prima vista, si sposano.
Gangrui così si avvia a prendere il suo posto in Jiangzhou, e porta con sé la madre, che lungo il viaggio si ammala, così si fermano in un albergo lungo la strada. Qui Gangrui avvicina un pescatore per donare alla madre un pesce fresco, ma vedendo in questo uno strano bagliore ha un presagio e dà del denaro al pescatore affinché rimetta in libertà il pesce. La madre però non migliora, così i due sposi le lasciano una forte somma di denaro e si avviano promettendole di tornare in autunno; lungo il viaggio chiedono un passaggio a due barcaioli, ma uno di loro, Liu Hong, colpito dalla bellezza di Wenqiao, si accorda con l'altro per uccidere il funzionario, e gettarne il corpo nel fiume. Così Hong si spaccia per Gangrui, di cui nessuno tranne la moglie conosce il vero volto.
Quando il corpo di Gangrui raggiunge il mare, però, viene ripescato dal Re Drago, che gli rivela di essere la carpa che lui aveva liberato, e per compensarlo della sua bontà fa conservare il suo corpo e gli promette di restituire la sua anima ad esso quando sarà possibile farlo tornare in vita, e nel frattempo lo prende al suo servizio nella corte dei demoni.

Xuanzang, monaco dalla nascita
Intanto scopriamo che Wenqiao non ha rinnegato Hong, perché è incinta e vuole proteggere il suo bambino: quando questo nasce, per nasconderlo al bandito, scrive una lettera in cui racconta la sua storia, morde un ditino in modo da lasciarci una cicatrice duratura, e lo affida alla corrente. La piccola zattera viene ripescata dal capo del monastero buddhista di Jinshan, che lo alleva nella vita monastica col nome Xuanzang.
A 17 anni, il giovane monaco chiede e ottiene di conoscere il suo passato, e va a trovare sua madre, che dopo aver visto la lettera e la cicatrice gli racconta tutto e gli consegna una lettera per il nonno. Lungo la strada il ragazzo si ferma a chiedere notizie della nonna, e quando scopre che è diventata cieca, ed esaurito il suo credito è stata cacciata dall'albergo e vive di elemosina, poggiando le mani sui suoi occhi riesce a guarirla, poi le paga la retta arretrata e quella di un altro anno, quindi procede per la capitale.
Quando il ministro Yin scopre la terribile sorte toccata a sua figlia e suo genero, accetta Xuanzang nella famiglia e parte per Jiangzhou alla testa dell'esercito imperiale: qui senza troppe difficoltà ha la meglio sul brigante, e per un soffio riesce a fermare Wenqiao dal togliersi la vita per rimediare all'onore perduto. I tre allora offrono delle libagioni al defunto Chen Gangrui, ma con loro somma sorpresa il suo corpo riemerge dal fiume e il funzionario torna in vita, e racconta loro la storia del favore ricevuto dal Re Drago del Mare.

Maturità
La morte del drago
Accade che un pescatore racconti a un amico dell'esistenza di un veggente che gli predice dove e quando può trovare del buon pesce; i demoni del mare riferiscono al Re Drago Lung Wang, che infuriato va a trovare il veggente, Yuan Shoucheng, zio dell'astrologo imperiale Yuan Tiangang, e lo sfida a predire l'ora della pioggia del giorno successivo. Essendo il dio della pioggia, è sicuro di non poter perdere la sfida, ma proprio allora riceve l'ordine dell'Imperatore di Giada di far piovere esattamente all'ora indicata dal veggente: non amando perdere, ritarda di poco l'inizio e la fine della pioggia, e poi va dal veggente pretendendo che smetta di vendere consulenze e ammetta la sconfitta. Pacato, il veggente gli spiega che anche se lui ha perso, il Re Drago ha commesso un reato per cui pagherà con la testa.
Terrorizzato, Lung Wang va a supplicare l'imperatore terreno, Tang Taizong, di fermare il ministro Wei Zheng, esecutore del Cielo, ed evitare che gli tagli la testa; Taizong acconsente, e trattiene il ministro a palazzo tutto il giorno per impedire che esegua la volontà del Cielo: ma durante il sonno l'anima del ministro si separa dal corpo e compie il suo dovere, infrangendo la promessa dell'imperatore.

La non-morte dell'imperatore
Dalla sua morte lo spettro del drago bussa più volte alle porte dell'imperatore, e questi, ormai incapace di dormire, si ammala gravemente: poco prima di trapassare, il fedele Wei Zheng gli porge una lettera per un suo amico deceduto che nell'aldilà si è distinto come funzionario, ed è diventato il Giudice Cui.
Nell'aldilà l'imperatore è ospite dei Re dell'Inferno che lo interrogano sulla sua promessa infranta: quando è chiara la sua innocenza, mandano il giudice Cui a prendere il libro dei morti, ma questi prima di portarglielo fa una modifica su di esso e regala 20 anni di vita a Taizong per compiacere il suo amico. I Re allora rimandano l'imperatore sulla Terra, ma per tornare questi deve affrontare un viaggio dantesco e visitare tutti gli inferni fino all'Inferno degli Uccisi Ingiustamente, dove per proseguire deve promettere di organizzare una cerimonia per abbreviare la loro attesa prima di affrontare la successiva rinascita.

La cerimonia
Tornato fra i mortali, l'imperatore mantiene tutte le sue promesse, e manda a chiamare i migliori monaci da tutto l'impero per tenere la più maestosa celebrazione che si sia mai vista: tra questi viene selezionato il più puro e santo affinché sia il maestro di cerimonie, ed il prescelto è Xuanzang, che ha già fama di santità. La cerimonia durerà sette settimane, e ad esse parteciperà anche la famiglia reale.

Il viaggio
La Bodhisattva Guanyin, inviata dal Buddha a cercare un uomo santo capace di portare i sacri sutra del Tripitaka in Cina, ascolta le voci sulla santità di Xuanzang, e decide che sia lui il prescelto, perciò interrompe la meditazione dei monaci dichiarando che con i sutra che i monaci stanno recitando non sarebbero realmente capaci di dare riposo a così tante anime; l'imperatore, preoccupato di mantenere la sua promessa, chiede chi sia disposto a compiere il pericoloso pellegrinaggio a Occidente per visitare il Buddha e chiedergli le Scritture, e Xuanzang si fa avanti. Taizong allora lo adotta come suo fratello, Tang Sanzan o Tangseng, e gli consegna un lasciapassare che lo autorizza a lasciare il Paese (curioso che il personaggio storico Xuánzàng tale lasciapassare non lo ottenne e espatriò illegalmente).
Durante il cammino il monaco rischierà più volte la vita, soprattutto a causa dei demoni, che mangiando la sua carne santa auspicano di ottenere l'immortalità, ed è spesso salvato dall'intervento di Guanyin o dei discepoli che acquisisce strada facendo, in particolare Sun Wukong (in giapponese Son Goku). Il viaggio è in effetti un'allegoria del viaggio interiore verso la salvezza e l'illuminazione, e la crescita dei personaggi riflette questo cambiamento (laddove probabilmente l'intervento dei demoni simboleggia le tentazioni che ostacolano il cammino); quello che cresce meno durante la storia è proprio il povero Sanzang, che anzi cede spesso a comportamenti poco santi: mente, tortura i suoi discepoli, in generale fa poco altro che farsi servire e riverire, e occasionalmente trema terrorizzato.


domenica 12 aprile 2020

Che danno può causare un tirapugni in ottone?


Questo? È un moltiplicatore di forza e protezione. Quando ti viene insegnato correttamente a dare un pugno, ti viene insegnato a dare un pugno con le prime due nocche della tua mano. Questo per due motivi:
1. Nell'orientamento corretto queste due nocche sono allineate in modo tale che l'avambraccio le stabilizzi. In questo modo le rafforzi. Dare un pugno con il "piatto delle dita" (immagine sotto)

Ti porterà a farti del male. Puoi procurarti la frattura del pugile se dai un pugno con la nocca del mignolo.
2. L'altro effetto è l'aumento di pressione e forza che vengono rilasciati sul bersaglio. La superficie più piccola delle nocche indica che la stessa forza che entra nel bersaglio viene applicata su un'area più piccola. Inoltre, le nocche sono più dure, il che significa che assorbono meno la forza d'impatto.
Quindi cosa c'entra tutto ciò con il tirapugni in ottone? Bene, diamo un'occhiata al primo aspetto, la protezione della tua mano.


Quella parte cerchiata delle nocche si appoggia sul palmo della mano, quindi l'impatto invece di essere scaricato sulle nocche, viene applicato direttamente sul palmo, un'area molto difficile da danneggiare.
E il secondo aspetto? Guardalo e basta. C'è uno spazio molto distinto tra ciascuna nocca, riducendo la superficie del punto di impatto, il che significa maggiore pressione.
E l'ottone? Beh, potrebbe non essere il metallo più duro. Ma è più resistente dell'osso.
Quindi tutto questo si traduce in: i tirapugni aumentano intrinsecamente la quantità di pressione del pugno e servono da protezione. Anche i tirapugni in ottone sono pesanti, il che aumenta la forza per pugno. Tutto ciò significa che i tirapugni ti permetteranno di colpire quanto vuoi senza preoccuparti delle rotture aumentando la pressione e la forza totale.
In conclusione, che danno possono causare? 
Possono rompere le ossa con facilità, lacerare la pelle, causare lesioni interne, uccidere evitando la maggior parte dei rischi di lesioni personali.
Possono e sono stati progettati per ferire gravemente, mutilare e uccidere offrendo protezione. Rompono le ossa, causano lesioni interne, lacerano la pelle e debilitano.





sabato 11 aprile 2020

Il pugile Johann Trollmann fu ucciso in un lager per aver steso un kapò?

La storia di Johann Trollmann, pugile tedesco di etnia sinti, forse non sarà nota a tutti, ma merita un posto d'onore nelle vicende della seconda guerra mondiale.


Nel 1933 Trollmann sconfisse Adolf Witt e di fatto era appena diventato campione nazionale dei pesi mediomassimi. Il giudice nazista però gli revocò il titolo, riaffidatogli poi in seguito alle proteste che si ebbero in tutta la Germania. Otto giorni dopo, invece, la federazione tedesca lo accusò di condotta anti sportiva e non ritenne l'incontro valido: ne organizzò un altro tra Trollmann e Gustav Eder, campione dei pesi massimi. In segno di protesta, Johann si rivesciò addosso della farina, si tinse i capelli di biondo (prendendo in giro l'ideale ariano) e perse spontaneamente.
Nel 1941 fu inviato al campo di concentramento di Neuengamme.
Tre anni dopo verrà riconosciuto da ex pugile dilettante, Emil Cornelius, che lo sfiderà. Trollmann lo atterra a metà seconda ripresa, firmando la sua condanna a morte: Cornelius è infatti un kapò, ovvero un prigioniero col compito di controllare gli altri. Tre giorni dopo, il pugile verrà ucciso a colpi di badilate o con un colpo da arma da fuoco da Cornelius.
Curioso notare che in salute era circa 183 cm per 73 kg, mentre nel lager pesava 40 kg e sconfisse comunque un uomo in salute. Spero che il suo ricordo venga mantenuto sempre vivo.
Ah: nel 2003 Berlino lo nominò di nuovo campione dei mediomassimi consegnando la corona a sua figlia Rita Vowe-Trollmann.






giovedì 9 aprile 2020

Qual è stata l'arma portatile più brutta ma brutalmente efficace della storia?

Contro dei nemici senza armatura, nulla batte il makrigga usato dai guerrieri Zande in alcune parti dell'Africa.






Queste lance sono state progettate per agganciare gli organi e strapparli una volta che si estrae la lancia. Questo, a sua volta, aumenta la quantità di danno inflitto causando più sanguinamento e agonia.
Questo ha uno svantaggio, e cioè la lancia è più difficile da estrarre, ma mentre la tiri su e giù viene fatto più danno agli organi interni, e tutto ciò che viene afferrato viene tirato fuori.
Una lancia del genere verrebbe probabilmente resa meno offensiva da abiti spessi e non sarebbe altrettanto efficace contro l'armatura, ma negli altri casi è incredibilmente dolorosa. Non sono state realizzate pensando a nemici con addosso abiti spessi o armature poiché non erano indossati in questa parte del mondo.


mercoledì 8 aprile 2020

Cintura nera

L'atleta reggina Alessandra Benedetto cintura nera 5° Dan di karate


La cintura nera è il segno di riconoscimento di un praticante che ha raggiunto, come minimo, il grado di shodan nelle arti marziali giapponesi. Viene impiegata anche in alcune arti marziali coreane come il Taekwondo. Si ottiene dopo aver sostenuto e superato gli esami precedenti, oppure, in alcuni stili, per conseguimenti agonistici. Gli esami per la cintura nera sono comunemente più rigorosi rispetto a quelli per i gradi inferiori.
Il conseguimento della cintura nera non rappresenta la fine del proprio percorso di apprendimento tecnico, ma l'inizio di uno studio più rigoroso ed efficace dell'arte marziale; man mano che si prosegue nella pratica, si potranno sostenere gli esami per i dan successivi. Il numero dei dan (generalmente 10) differisce a seconda dell'arte marziale praticata.
In alcune discipline, come ad esempio nel Judo, la cintura nera non rappresenta l'ultima cintura: la seguono la cintura bianco-rossa (che si consegue al raggiungimento del 6º dan), la rossa (al 9º dan) e la bianca doppia (la quale è stata riconosciuta solo al fondatore).

Origine
L'uso sistematico del colore della cintura per rimarcare il grado fu usato per la prima volta da Kanō Jigorō, il fondatore del judo, che per primo ha ideato il sistema della cintura colorata usando obi (fascia), assegnando le prime cinture nere per indicare il grado di Dan nel 1880. Precedentemente, gli istruttore del giapponese Koryū tendevano a rilasciare certificazioni. Inizialmente, l'ampia obi, veniva utilizzata; dai praticanti che si allenavano in kimono, solo bianca e nera venivano utilizzate. Questo sistema non fu usato fino ai primi del 1900, dopo l'introduzione del jūdōgi, con il quale fu creato un sistema di cinture colorate per l'attribuzione del grado. Successivamente altre arti marziali adottarono l'usanza o una variante di esso, (e.g., utilizzando fasce colorate) per indicare il grado. Questo includeva quelle arti marziali che tradizionalmente non avevano una formale struttura di gradi. Questo tipo di gerarchia è meno comune in quelle arti che non rivendicano un'origine orientale, anche se vengono utilizzate nel Programma di arti marziali del Corpo dei marine.





martedì 7 aprile 2020

Hanja

Korean Language Bank: Hanja: Chinese Characters In Korean ...



Nella lingua coreana, hanja (한자, 漢字) è la denominazione dei caratteri cinesi (in cinese 汉字, hànzì), utilizzati ampiamente per la resa grafica del lessico di origine cinese, che costituisce una buona parte del lessico coreano in genere.
Il termine è analogo a quello giapponese kanji. Entrambi i termini risalgono alla classica definizione cinese della scrittura, in mandarino hanzi, che letteralmente significa "scrittura Han".
Nonostante fosse stato creato un alfabeto fonetico hangŭl nel 1440, gli hanja continuarono ad essere ampiamente utilizzati da parte della popolazione fino alla fine del XIX secolo. Così, fino a quel momento, per poter leggere i documenti coreani era necessario essere molto abili nella lettura e nell'interpretazione degli hanja. Attualmente essi rivestono un ruolo differente. Sono necessari per leggere gli antichi documenti, e, anche nella vita quotidiana, conoscere un certo numero di hanja risulta molto utile per interpretare alcune parole. Tuttavia nel ventunesimo secolo si preferisce scrivere le varie parole della lingua coreana utilizzando l'alfabeto hangŭl; questo avviene anche per le parole di origine cinese, dette hanja-eo (한자어, 漢字語). Gli hanja venivano usati insieme all'alfabeto hangŭl in una frase, creando un misto di caratteri, esattamente come avviene nella lingua giapponese, dove in una frase, oltre agli ideogrammi kanji, sono utilizzati gli alfabeti hiragana e katakana. In Corea del Sud, gli hanja sono usati solo per scrivere alcuni nomi e a volte visibili in alcune vetrine dei negozi, mentre in Corea del Nord, si usa esclusivamente l'hangŭl (detto chosŏngŭl in Corea del Nord) per scrivere qualunque cosa e gli hanja, non vengono utilizzati già da moltissimi anni, infatti, poco tempo dopo aver ottenuto l'indipendenza dall'Unione Sovietica, entrò subito in disuso l'utilizzo di hanja, anche se sembra che in entrambe le Coree, i coreani hanno una buona conoscenza di hanja e ne conoscono un certo numero.