Un
thangka
(Nepal Bhasa: पौभा),
anche noto come
tangka, è uno stendardo
buddista dipinto o ricamato, appeso in un monastero o su un altare di
famiglia e portato in processione da lama o da fedeli. In lingua
tibetana la parola “than” significa “piano” e il suffisso
“ka” sta per dipinto. Quindi il Thangka è un tipo di dipinto
realizzato su una superficie piana, ma che può essere arrotolato
quando non ne è richiesta l'esposizione; a volte è detto “dipinto
su rotolo”. Il formato più comune del Thangka è il rettangolo
verticale.
Mentre alcuni li considerano
semplicemente oggetti a vivaci colori da appendere al muro, per i
buddisti questi dipinti religiosi tibetani presentano una bellezza
ritenuta una manifestazione del divino, e sono di conseguenza
visivamente stimolanti.
I thangka possono essere raggruppati
per tipo in base alla tecnica e al materiale con cui sono realizzati.
In genere si dividono in due ampie categorie: quelli dipinti
(tibetano: bris-tan) e quelli su seta, per appliqué (tibetano:
go-tang) o per ricamo (tibetano: tshim-tang).
Essi si dividono inoltre nelle seguenti
categorie più specifiche:
- Fondo nero: una linea d'oro su fondo nero (tibetano: na-tang)
- Fondo oro: un trattamento augurale, usato con giudizio per deità pacifiche, dalla lunga vita, e per buddha pienamente illuminati.
- Fondo rosso: linea d'oro su fondo vermiglio (tibetano ser-tig)
- Xilografia: profili grafici su carta o tessuto stampati con blocchi di legno
- Dipinto a colori: (tibetano: tson-tang)
I thangka vengono dipinti su tela di
cotone con pigmenti solubili in acqua, sia minerali sia organici,
temperati con una soluzione di erba e colla. Il procedimento nel suo
complesso richiede grande padronanza del disegno e una comprensione
perfetta dei principi dell'iconometria.
La realizzazione materiale di un
thangka, come del resto avviene per la maggior parte dell'arte
buddista, è di natura altamente geometrica. Braccia, gambe, occhi,
narici, orecchi e vari utensili rituali vengono tutti sistemati su
una griglia sistematica di angoli e linee intersecantisi. Un bravo
maestro di thangka sceglie in genere tra una varietà di forme
predisegnate quelle da inserire nella composizione, su una gamma che
va dalle tazze per le elemosine, agli animali, alla forma, dimensione
e angolazione di occhi, naso e labbra di una figura. Il procedimento
appare molto scientifico, ma spesso richiede una conoscenza molto
profonda del simbolismo della scena che si sta dipingendo, onde
coglierne l'essenza o lo spirito.
Per garantire che l'immagine non
sbiadisca, oltre all'uso di pigmenti organici e minerali, il dipinto
è incorniciato (e protetto) da broccati di seta dai colori vivaci.
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