Il
Daido Juku
(o Daidojuku) conosciuto anche
come
Kudo
è un'arte marziale ibrida fondata
nel 1981 da Azuma Takashi. Daidojuku, tradotto letteralmente dal
giapponese, significa "la grande via". Il Daido juku
combina diversi stili per ottenere come risultato un combattimento
realistico.
Azuma, originalmente un campione di
full contact karate kyokushin, si dimise dall'organizzazione
Kyokushin per fondare il Daidojuku in Giappone. Esso comprende
tecniche che non erano presenti negli stili a pieno contatto del
karate. Azuma, essendo una cintura nera di terzo dan in judo come una
nera di quarto dan in karate kyokushin, riconobbe il potenziale di
un'arte marziale ibrida. Questa non sarebbe stata limitata dai
confini di un singolo stile ma avrebbe utilizzato tecniche di diverse
arti marziali, inizialmente solo judo e karate. Più tardi negli anni
ottanta e novanta tale stile incominciò a comprendere diverse
tecniche da arti marziali come boxe, muay thai, jujitsu, wrestling, e
altre tutte fuse insieme nello stile del Daidojuku. Uno dei precetti
fondamentali nel Daidojuku era la creazione di uno stile di
combattimento realistico e versatile che comprendesse efficaci
tecniche offensive e difensive tra cui pugni alla testa, gomitate,
testate, proiezioni e leve articolari dal Judo unito ad altre
tecniche di combattimento a terra. Nel 1981 il Daidojuku fece il suo
esordio al "1981 Hokutoki Karate Championship".
Inizialmente conosciuto come Karate
Daidojuku, il nome dello stile dovette essere cambiato
inevitabilmente per riconoscere le sue uniche e non ortodosse
tecniche come una mixed martial art. Nel 2001, in un'intervista, il
fondatore rinominò tale arte marziale in Kudo, Basato sulla
filosofia del budō, il Kudo è esteso a livello mondiale e tutti i
suoi istruttori e capi sono certificati e registrati sotto la Kudo
International Federation, conosciuta anche come K.I.F.
Il kudo segue il concetto del budo. Con
esso non si cerca solo la forza fisica, ma piuttosto il perseguimento
della forza spirituale (coraggio, autocontrollo, atteggiamento
inflessibile), il raggiungimento della gentilezza (compassione verso
i deboli e gli smarriti) e l'etichetta (verso i colleghi, gli
anziani, i giovani). Il Budo è un'educazione fisica sociale che mira
a produrre esseri umani che siano in grado di contribuire alla
società dando loro un ambiente in cui sviluppare le qualità
spirituali sopra menzionate.
Dōjō kun tradotto letteralmente
significa regole del luogo in cui si pratica la Via. Esso è come una
sorta di giuramento che riflette i valori che si cercano di
comunicare. Solitamente si cita all'inizio alla fine della sessione
di allenamento.
Il dojo kun del kudo è il seguente:
Attraverso l’apprendimento del
Kudo noi possiamo sviluppare una grande forza fisica e mentale.
Studiando duramente possiamo formare la nostra intelligenza. Noi
speriamo di forgiare il nostro spirito verso una nuova via, vivere
con generosità e umanità tra le persone migliorando la nostra
personalità. In questo modo apportiamo il nostro contributo positivo
alla società.
Gli atleti di Kudo, o kudoka, indossano
un'uniforme ufficiale, "dogi" o "kudogi"(simile
al judo gi, resistente per le proiezioni, ma con le maniche più
corte rispetto a una karate gi tradizionale). Questo design è ideale
per le tecniche di presa e proiezione. Per gareggiare sono anche
richiesti una conchiglia integrale, un paradenti, dei guantini
ufficiali della K.I.F. (che proteggano le nocche ma che lascino
libere e scoperte le dita per permettere le prese) e uno speciale
casco di protezione K.I.F. con visiera in plexiglas per proteggere i
combattenti da gravi danni al volto e traumi cerebrali.
Gli atleti minorenni, oltre al Kudo Gi,
al casco in plexiglas e i guantini, devono indossare i paratibie e il
corpetto. Va detto, però, che il regolamento sulle protezioni dei
minorenni varia da torneo a torneo.
Gli atleti non vengono classificati in
base al peso, ma in base al physical index. Il physical index (PI) è
la somma del peso, in kilogrammi, più l'altezza, in centimetri.
Questo sistema per identificare delle
categorie in cui combattere è l'unico nel suo genere. Solitamente
negli altri sport da combattimento o le altre arti marziali si
classificano le categorie in cui combattere in base al peso in
kilogrammi. Per mezzo di questo sistema di categorie si cerca di
valorizzare non solo il peso ma anche l'altezza che, generalmente, è
sinonimo di un braccio più lungo e quindi un vantaggio sulla lunga
distanza
Il kudo presenta analogie con le Mixed
martial arts in quanto entrambe presentano un contesto di lotta a
360° e quindi con ogni aspetto del combattimento. Tuttavia vi sono
delle differenze nel regolamento, nel modo in cui sono nate e
nell'insegnamento
Il regolamento nel daido juku è
definito, ma ogni torneo utilizza delle regole proprie, ispirandosi a
quest'ultime. Le regole definite, in base al regolamento utilizzato
al mondiale stabiliscono: la lotta al suolo solo per due volte,
rispettivamente non più di trenta secondi, colpi proibiti alla
schiena e alle parti intime.
Lo svolgimento delle competizioni è su
un tatami 13x13 metri con un quadrato interno 9x9 metri, in cui vi è
l'area di combattimento. Sui quattro angoli dell'area del
combattimento vi sono 4 arbitri più uno dentro il tatami.
Il principio con cui si assegnano i
punti è in base alla forza con cui si sono sferrati, poiché essa è
conseguenza della tecnica e delle proprie capacità fisiche. Detto
ciò la compononente chiave che da punti non è la tecnica, ma
l'efficacia che, si può comprendere, in base a quanto l'avversario
ha accusato il colpo. La valutazione è da 1 a 8. I punti, in
giapponese, sono chiamati koka, yuko, wazari e ippon. Essi valgono
rispettivamente 1 punto, 2 punti, 4 punti e 8 punti (se l'avversario
totalizza 8 punti gli viene assegnata la vittoria).
Inoltre la vittoria può avvenire per
sottomissione o strangolamento, k.o. o chi alla fine dell'incontro ha
totalizzato più punti. In caso di pareggio o si delibera o si svolge
un altro incontro. La durata dell'incontro è di 3 minuti.
Il kudo é praticato in 52 paesi con la
maggiore rappresentanza in Russia. La popolarità è dovuta al fatto
che la Russia è stato il primo paese estero con questo sport.
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