Gli editti di riforma Taika
(大化の改新
Taika no kaishin)
sono un insieme di provvedimenti legislativi promulgati in Giappone
nel 645 durante il regno dell'imperatore Kōtoku.
Storia
Gli editti furono redatti poco dopo la
morte del principe Shōtoku e la sconfitta del clan Soga, una delle
più influenti famiglie aristocratiche del Giappone che nel corso dei
sec. VI-VII monopolizzò il potere politico e influenzò l'ordine di
successione degli imperatori. L'ultimo capo del clan, Soga no Iruka,
venne eliminato nel 645 da una congiura ordita dal principe Nakano
Ōe, il futuro imperatore Tenji (661-672), e da Nakatomi no Kamatari,
capo del rivale clan Nakatomi.
L'era Taika (大化
"Grande cambiamento", 645-650), seguita alla
sconfitta dei clan locali, segnala il nuovo corso, caratterizzato dal
rafforzamento del potere centrale dell'imperatore su tutto il
Giappone, dall'affermazione dell'influenza culturale cinese e dello
shintoismo sul piano religioso. L'inizio dell'era coincide con
l'intronizzazione del principe imperiale Karu con il nome di Kōtoku
(645–654). È questa la prima volta che verrà utilizzato il
sistema di datazione detto nengō, che scandisce le ere sulla base
del regno dell'imperatore corrente.
Le "riforme Taika" ispirate
al sistema di governo della dinastia cinese Tang, vengono redatte dal
principe ereditario Nakano Ōe e da Nakatomi no Kamatari, ministro
degli interni, vincitori sui Soga.
I punti principali della riforma
Lo scopo delle riforme era quello di
trasformare l'assetto politico, sociale, economico, amministrativo
del paese al fine di indebolire il potere dei nobili e di affermare
l'autorità dell'imperatore, investito di un potere assoluto. Questi
editti hanno fondato il sistema imperiale giapponese e di governo.
Ancora oggi, l'impatto delle riforme sulla vita culturale giapponese
resta evidente.
Ambasciatori e studenti furono inviati
in Cina per apprendere il sistema di scrittura, la religione, la
letteratura, l'architettura. Perfino i costumi alimentari furono
modellati sulla base di quelli cinesi.
I punti principali della riforma sono:
Abolizione della proprietà privata
Abolizione dei diritti dei nobili (氏
uji) di possesso privato delle terre e di controllo
sulle aree circostanti ai terreni privati (辺
be). Tutte le terre vengono dichiarate di proprietà
dell'imperatore, unico gestore di tutte le risorse agricole.
Amministrate direttamente dallo Stato, le terre possono essere
redistribuite o assegnate periodicamente per periodi limitati.
Creazione di un nuovo sistema amministrativo
Il paese venne suddiviso in unità
territoriali. Vennero istituiti i kuni (o koku), “province”,
gestite da governatori della provincia, kokushi (国司)
o kuni no tsukasa (国の司),
inviati dalla capitale per svolgere il loro incarico per un tempo
circoscritto. Le province vennero suddivise in “vie” o
“circuiti”, con il compito di congiungere, attraverso una
raggiera di strade, la periferia dell'impero alla capitale e alla
regione centrale. All'interno delle province vennero creati i kōri
(o gun) “distretti”, guidati da governatori del distretto (小売の司
kōri no tsukasa) che facevano parte della nobiltà e
che venivano selezionati fra i più "integri, forti e retti".
Governatori e magistrati dipendevano da otto ministeri
dell'amministrazione centrale. La suddivisione prevedeva gruppi di
villaggi e quartieri urbani, a loro volta distribuiti in gruppi di
famiglie in cui ogni famiglia era responsabile del comportamento di
ogni singolo membro.
Per gestire la nuova struttura
amministrativa vennero creati un Consiglio di Stato Daijōkan (太政官)
e otto ministeri da esso dipendenti. Al di sotto vi erano altri due
Ministeri, il Ministro della sinistra Sadaijin (左大臣)
e il Ministro della destra Udaijin (右大臣)
con numerosi dipartimenti e uffici alle loro dipendenze.
Censimento delle terre e riforma fiscale
Venne promosso in ogni luogo il
censimento delle terre, delle case e del numero di abitanti, e
definito un sistema di tassazione per assicurare le entrate
necessarie al mantenimento della corte imperiale e della burocrazia,
e al funzionamento dell'amministrazione.
Il censimento delle terre o sistema
Kubunden (口分田
il primo kanji significa bocca, il secondo divisione e il
terzo risaia), su modello cinese, divideva la popolazione per
famiglie (unità di base della tassazione) organizzate in villaggi.
Le terre erano suddivise in base al sistema Jōri, che prevedeva la
ripartizione di un grande quadrato di terra in altri trentasei
quadrati di egual misura, a loro volta suddivisi in dieci strisce,
assegnate temporaneamente alle famiglie. Gli assegnatari della terra
dovevano in cambio pagare all'imperatore imposte in natura (seta
grezza o lavorata, cereali - principalmente riso - e altri prodotti
artigianali), o sotto forma di corvée civili e militari,
sostituibili con tasse aggiuntive.
Quasi tutte le terre rientrarono nel sistema kubunden, fatta
eccezione per le terre sotto la diretta amministrazione dello stato e
per le terre assegnate permanentemente (comunque sottoposte a
tassazione) a membri della nobiltà, funzionari civili e istituzioni
religiose.
Sebbene si abbia una data precisa per
l'inizio dell'attuazione della riforma, i cambiamenti apportati
furono graduali.
Conseguenze
Queste riforme forniscono la base del
sistema del nascente stato del Giappone. Proprio nell'era Taika si ha
la trasformazione della società giapponese in una società
aristocratica ed avviene lo scardinamento dell'antico equilibrio
delle nobiltà locali.
L'antica élite uji (氏
letteralmente casata o un
gruppo di più famiglie che forma una casata) viene
trasformata nei kuge (公家).
La differenza tra questi due tipi di nobiltà risiede nel fatto che
l'antica élite era composta da nobili con vasti possedimenti
terrieri, mentre il secondo tipo di nobiltà vivrà nelle Kinai e si
concentrerà intorno alla corte imperiale. Gli ex capi degli uji
furono compensati degli espropri di terra con l'inserimento nel nuovo
sistema politico come governatori delle province e dei distretti
(cariche ben retribuite). Se questo da un lato li privava del potere
autonomo che detenevano prima, dall'altro li inseriva in una «nuova
aristocrazia che trovava ora il suo lustro nell'essere legata alla
corte» e che assicurava loro ingenti guadagni.
L'istituzionalizzazione della nobiltà
e il conseguente accentramento del potere furono gli effetti più
duraturi della riforma Taika, mentre i successi in campo economico ed
amministrativo saranno modesti o nulli.
Queste innovazioni portarono a un
cambiamento profondo della struttura sociale ed economica del paese.
Il sistema Kubunden rispondeva principalmente ad esigenze sociali e
fiscali: le tasse erano proporzionate in base a un criterio personale
e non in base alla quantità di terra da coltivare. Il motivo di
questa scelta è dato dal fatto che il Giappone a quei tempi
affrontava un problema di sottopopolamento e quindi vi era un numero
eccessivo di terre e poca disponibilità di forza-lavoro che potesse
coltivarle.
In quel periodo nasce il termine con
cui oggi il Giappone è conosciuto: Nihon (日本):
il primo carattere significa sole e il secondo origine. Probabilmente
questo nome è da mettere relazione al rapporto diplomatico con la
Cina, paese nel quale il Giappone era conosciuto come “radice del
sole”.
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