Le sup yee sik (dodici forme), conosciute anche come sup yee san sao (dodici tecniche separate) vennero organizzate in una forma unica dal Gran Maestro Sum Nung, che si basò sui san sik (tecniche libere) dei suoi maestri Cheung Bo e Yuen Kay-San.
Storia
Il dott. Sum Nung (Cen Neng) nacque in Sudamerica nel 1925, ma tornò in Cina con la sua famiglia da bambino. A Foshan, Sum Nung iniziò a lavorare al Tien Hoi, un ristorante in una traversa della strada chiamata Kuaizi (bacchette), per aiutare la sua famiglia durante i tempi difficili dell’occupazione giapponese. A Sum Nung le arti marziali erano sempre piaciute, e nel 1938 cominciò a studiare il Wing Chun Kuen con Cheung Bo.
Cheung Bo, conosciuto come “Dai Ngao” (grande toro) Bo, era un uomo forte e possente con un’incredibile fama di combattente che lavorava come cuoco al ristorante Tien Hoi. Cheung Bo aveva appreso l’arte da un medico dell’Esercito Nazionalista, Wai Yuk-Sang, che a sua volta era stato allievo di Ngau Si del mercato della carne di Kuaizi Street. Ngau aveva studiato dal famoso sceriffo di Guangzhou, Fung Siu-Ching (discepolo di “Faccia dipinta” Kam, attore dell’Opera della Giunca Rossa). Riconoscendo il grande potenziale del giovane, nel 1940 Cheung Bo fece in modo che Sum Nung proseguisse il suo addestramento sotto la guida del suo buon amico Yuen Kay-San.
Yuen Kay-San era un maestro abilissimo che aveva appreso il Wing Chun Kuen in gioventù da Fok Bo-Chuen, agente della polizia imperiale di Foshan e allievo degli attori dell’Opera della Giunca Rossa Wong Wah-Bo e “Faccia dipinta” Kam. In seguito, Yuen aveva completato la sua formazione nelle applicazioni avanzate e nel combattimento a cortissima distanza sotto la guida di Fung Siu-Ching.
Sum Nung studiò intensamente con Yuen Kay-San per molti anni e raggiunse una comprensione profonda del Wing Chun Kuen. Alla fine degli anni ’40 si trasferì nella vicina capitale provinciale di Guangzhou per aprire il suo studio medico, ma continuò a frequentare il suo maestro finché Yuen non morì di malattia nel 1956.
A Guangzhou, Sum Nung combinò e perfezionò alcuni dei san sik che aveva appreso da Cheung Bo e da Yuen Kay-San per aiutare i suoi allievi nelle prime fasi dell’addestramento, permettendo loro di costruire delle solide fondamenta.
La natura dei Sup Yee Sik
Compatte nella struttura, pur contendendo molti degli elementi essenziali per un corretto sviluppo del Wing Chun Kuen, le sup yee sik sono ideali nelle prime fasi dell’addestramento. Possono essere organizzate a grandi linee in tre macrocategorie. Le prime quattro tecniche si concentrano sullo sviluppo della struttura del corpo attraverso sequenze di base di pugni, posizioni, rotazioni e passi. Le successive quattro lavorano su cicli e cambi di braccia fondamentali, ponendo le basi essenziali per intercettazione e adattamento. Le ultime quattro comprendono l’allenamento alla sensibilità e combinazioni di tecniche.
Anche se questa serie di tecniche forse non è dettagliata come quelle presenti nelle tre forme classiche a mani nude del Wing Chun Kuen, le caratteristiche di cui sopra la rendono valida come una sorta di corso intensivo di difesa personale del Wing Chun Kuen. Per coloro che vogliono apprendere delle abilità di base, ma non hanno il tempo o il desiderio di approfondire l’arte del Wing Chun, le sup yee sik posso essere un ottimo punto di partenza.
Ciascun punto del sistema aiuta a sviluppare attributi (rilassamento, flessibilità, allineamento strutturale, utilizzo raffinato dei muscoli ecc.), difesa (ridurre sin dall’inizio i possibili angoli d’attacco dell’avversario, intercettare un ponte in movimento, controllare i ponti estesi ecc.), attacco (colpi, leve e proiezioni con tutte le parti del corpo) e i concetti dell’arte (linea meridiana, prendere il fianco ecc.).
L’allenamento viene svolto a solo, con degli attrezzi (sacco di sabbia, anello di rattan, uomo di legno ecc.), e praticando con un compagno sia nel san sao (mani libere) che nel chi sao (mani appiccicose). Ogni punto viene allenato singolarmente e poi in combinazione, per essere poi applicato a seconda delle circostanze.
Le dodici forme
Le dodici forme a volte cambiano leggermente da ramo a ramo, anche se l’essenza rimane la stessa. La presente lista rappresenta la versione appresa e praticata dall’autore, organizzata in modo da renderne agevole la presentazione scritta.
1. Jee ng choi (pugno meridiano) allena la fondamentale yee jee kim yeung ma (posizione trapezoidale che stringe una capra) e introduce il chung choi (pugno spinto) basilare dello stile, che esplode potente lungo la jee ng sien (linea meridiana). Da questo derivano i lien wan choi (pugni a catena) e i sam sing choi (pugni delle tre stelle). Il pugno meridiano insegna l’allineamento lungo la linea meridiana, ad attaccare la linea meridiana dell’avversario e a dominare quella che ci collega a lui.
2. Pien choi (pugno laterale), chiamato anche pien san choi (pugno con il corpo laterale) aggiunge la rotazione pien ma (cavallo laterale)al pugno spinto e lavora sulla forza del corpo connesso in un’unità. Il pugno laterale allena anche la postura necessaria a fronteggiare e a prendere il fianco dell’avversario nel Wing Chun Kuen. Da esso deriva il kwai dei pien choi (pugno laterale in ginocchio), chiamato anche gwai ma choi (pugno del cavallo inginocchiato). 3. Duk lung choi (pugno del drago singolo) combina elementi delle forme precedenti, allenandole in maniera complementare. Alterna un pugno che parte lateralmente dalla posizione frontale e uno che parte frontalmente dalla posizione laterale. Integra anche i pugni a catena e introduce il movimento fondamentale del bong sao (braccio ad ala). Inoltre il pugno del drago singolo aiuta ad allenare i riflessi necessari a intercettare e a rispondere agli attacchi provenienti dai lati e da dietro, completando così le quattro direzioni fondamentali dell’addestramento di base.
4. Jin choi (pugno a freccia) aggiunge alla meccanica del pugno del drago singolo un passo lungo una linea frontale e laterale, integrando il footwork con la struttura del corpo. Allena anche la parte inferiore del corpo nella difesa (radicamento rapido, cambio della linea meridiana ecc.) e nell’offesa (colpire, sradicare, controllare ecc.).
5. Sam pan jeung (palmi a triangolo) allena i movimenti di tan sao (braccio che disperde), chang jeung (palmo che sostiene) e gaun sao (braccio che ara) che riguardano le azioni basilari per intercettare all’interno, all’esterno e verso il basso. Aiuta anche a mostrare la struttura triangolare che sta dietro i ponti del Wing Chun Kuen. Questa forma viene solitamente esercitata anche in coppia, con il compagno che sferra pugni a catena alti e bassi.
6. Loi lim yum yeung jeung (palmi yin e yang interni/esterni),conosciuto anche come tan fook sao (braccia che disperdono e controllano), contiene due dei principali strumenti per intercettare propri del Wing Chun in una forma breve ma intensa. Concentrandosi su un cambio fluido dei ponti, questa tecnica può sfociare anche in jao da (correre e colpire), poon tan bong (mezza dispersione-mezza ala), ecc.
7. Noi dap (collegamento interno), a volte chiamato anche noi lim sao (braccio interno a falce), il primo di due forme collegate, allena i riflessi necessari a chiudere la linea meridiana dall’esterno verso l’interno. Consiste in un ciclo di braccia che controllano interne e di braccia circolari esterne. Le variazioni comprendono noi tan (dispersione interna) e noi lop (afferramento interno).
8. Ngoi dap (collegamento esterno), a volte chiamato anche ngoi lim sao (braccio esterno a falce), complementare al collegamento interno, combina un braccio che controlla esterno di base con un braccio circolare interno. Ngoi tan (dispersione esterna) e ngoi lop (afferramento esterno) sono variazioni del collegamento esterno.
9. Kao dap sao (braccio che unisce a trattenere) utilizza un ampio braccio che trattiene (presente nello stile di Cheung Bo)insieme a un kwa choi (pugno sospeso) che domina la linea verticale e a una struttura soffocante. Questa forma può essere estesa anche nel kao lop sao (braccio che afferra e trattiene).
10. Pok yik jeung (palmi ad ali che sbattono) unisce la forza della rotazione a palmate orizzontali mirate a colpire o sradicare l’avversario. Vengono allenati in vari modi, all’interno e all’esterno, da fermi o uniti a yee ma (cavallo in movimento).
11. Na dan kiu (ponte singolo appiccicoso) alterna una tecnica chum kiu (affondare il ponte) con un pugno orizzontale a controllare, in una sequenza solitamente allenata con un compagno per sviluppare la capacità di dissolvere una grande forza. Alcuni rami praticano invece seung huen sao (doppie braccia circolari).
12. Bak hok kum wu (la gru bianca immobilizza la volpe) utilizza passi a inseguire per mantenere il controllo dell’avversario, e saat kiu (ponte che uccide) e gok ma (posizione angolare) come forbici per abbatterlo. La gru bianca immobilizza la volpe aiuta anche a sviluppare l’utilizzo di tre ponti contemporaneamente.
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