I termini bakuhan
(幕藩),
bakuhansei
(幕藩制)
o bakuhantaisei
(幕藩体制)
indicano il sistema governativo di tipo feudale e gerarchico in auge
in Giappone durante lo shogunato Tokugawa, introdotto sotto il
governo di Ieyasu (1543-1616) e definitivamente consolidato sotto
Hidetada (1579-1632) e Iemitsu (1604-1651).
Durante il periodo Edo lo shogunato
divenne l'autorità politica più importante, mentre i daimyō
conservarono il ruolo di governatori locali, soggetti al potere
centrale ma detentori di maggiore autonomia nella gestione dei propri
territori. Il sistema introdotto, un ibrido tra un governo
centralizzato del bakufu e il modello di feudalesimo suggerito
dalla realtà dell'autonomia degli han, si basò su una
federazione di circa 270 feudi.
Caratteristiche
Nei primi anni del periodo Edo lo
shogunato Tokugawa si impegnò a ristabilire l'ordine politico e
sociale nel Paese attraverso l'emanazione di riforme radicali,
sottoponendo i cittadini a rigide norme di condotta. La nazione,
plasmata in base ai modelli confuciani, chiuse le porte ai contatti
con gli stranieri ed assunse inizialmente le caratteristiche tipiche
di una società feudale. Quando Tokugawa Ieyasu assunse il titolo di
shōgun, il bakufu si insediò nella città di Edo (la
moderna Tokyo), mentre l'imperatore, privato di qualsiasi potere
militare ed economico, rimase nella città di Kyoto.
La società venne suddivisa secondo una
scala gerarchica il cui vertice era rappresentato dallo stesso
shōgun, affiancato da rōjū ("consiglieri
anziani"), wakadoshiyori ("giovani consiglieri")
e bugyō (commissari, sovrintendenti), e dai samurai. Un
gradino più sotto vi erano i contadini, seguiti dagli artigiani e
dai mercanti.
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