sabato 9 dicembre 2017

Yamata no Orochi

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Yamata no Orochi (八岐の大蛇 o ヤマタノオロチ o 八俣遠呂智 o 八俣遠呂知 letteralmente serpente di Yamata), spesso indicato semplicemente con Orochi (大蛇 serpente), è un mostro appartenente alla mitologia shintoista giapponese.

Descrizione

Il numero otto si ripete spesso nelle varie descrizioni che parlano di Yamata no Orochi: esso è infatti descritto come un drago o un serpente avente otto teste e otto code, con gli occhi rossi come ciliegie invernali. Il suo corpo era così gigantesco da poter coprire otto valli e otto colline, il suo ventre era sempre coperto di sangue e di fiamme e sul suo dorso crescevano hikage (muschi), hinoki (cipressi giapponesi) e sugi (cedri giapponesi).

Leggenda

Secondo la leggenda descritta nell'antico testo del Kojiki, Orochi dominava la regione di Izumo, in Giappone, dove chiedeva in sacrificio delle vergini in cambio della promessa di non devastare i terreni. Dopo essere stato esiliato dal paradiso, Susanoo, dio del mare e delle tempeste, giunse nella regione dominata da Orochi dove incontrò tre persone disperate: due genitori ed una giovane ragazza. I due anziani gli riferirono che la ragazza, Kushinada, era la loro figlia e la prossima predestinata al sacrificio alla malvagia creatura. Alcune leggende riferiscono di altre sette figlie che già avevano precedentemente subito la stessa sorte che ora attendeva la fanciulla.
Sempre la leggenda descrive la grande bellezza e gentilezza della giovane Kushinada, qualità evidenti a tal punto che Susanoo non poté far a meno di innamorarsene. Così, il dio promise che avrebbe salvato la sua vita, in cambio della possibilità di sposarla. Ovviamente, i genitori acconsentirono al matrimonio, pur di aver salva la vita della loro figlia. Susanoo, allora, ordinò che fossero raccolti otto barili di sake, da disporre di fronte alla casa dove vivevano i tre, quindi trasformò Kushinada in un kushi (pettine), che usò per acconciarsi i capelli, quindi si nascose in una vicina foresta. Quando Yamata no Orochi giunse di fronte alla casa di Kushinada, trovò gli otto barili di sake e non poté far a meno di ubriacarsi, finché ogni testa cadde addormentata. Solo quando tutte le teste del mostro scivolarono in un sonno profondo, Susanoo abbandonò il suo nascondiglio e le recise, uccidendo il drago leggendario.
Un'altra versione della leggenda racconta, invece, di come Orochi fosse sì ubriaco, ma non addormentato all'arrivo di Susanoo. Ne seguì, quindi, un combattimento che durò per ore, deciso alla fine solo dalla stanchezza e dalla mancanza di lucidità del mostro, che ne decretarono la sconfitta.
Dopo aver tagliato tutte e otto le teste di Yamata no Orochi, Susanoo cominciò a tagliargli anche le otto code. Sempre secondo il mito, riuscì a tagliare senza difficoltà le prime sette ma, quando giunse all'ottava e maggiore di esse, la sua spada impattò contro qualcosa di molto resistente. Fu così che Susanoo trovò la leggendaria spada Ama no Murakumo (in seguito chiamata Kusanagi no tsurugi).
Un'altra versione della leggenda narra che, dopo l'uccisione del drago ad otto teste ed il rinvenimento della spada, Ama no Murakumo fu consegnata alla Dea del sole Amaterasu, sorella di Susanoo, come dono di riconciliazione. Da allora, la spada è ritenuta una dei Tre Tesori Sacri di Yamato.
Dopo la morte di Yamata no Orochi, Susanoo sposò la giovane Kushinada e i due vissero felici in una casa costruita nella regione di Izumo. Attualmente, il luogo dove secondo la leggenda i due vissero in pace è considerato un santuario.



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