Bodhiruci (菩提流支, Pinyin: Pútíliúzhī, Wade-Giles: P'u-t'i-liu-chih, giapponese: Bodairushi) è stato un monaco buddhista e traduttore indiano del VI secolo. Originario dell'India settentrionale, Bodhiruci ha lasciato un'impronta indelebile nella storia delle traduzioni dal sanscrito al cinese di opere buddhiste.
Bodhiruci è stato uno dei traduttori più prolifici del suo tempo, operando nel Tempio di Shàolín, situato nei pressi dell'allora capitale Luoyang. Qui, completò la traduzione di oltre trenta sutra e commentari mahāyāna. La sua maestria si estendeva a testi della scuola Cittamātra, come il Laṅkāvatārasūtra e il Saṃdhinirmocana-Sutra, oltre a lavorare su altri importanti sutra mahāyāna, tra cui il Sutra del Diamante e il Sutra del Loto.
Tra le sue notevoli traduzioni, spiccano il Saṃdhinirmocanasūtra, tradotto nel 514, il Laṅkāvatārasūtra, tradotto nel 513, e il Vajracchedikā-prajñāpāramitā-sūtra, tradotto nel 509. Bodhiruci è anche ricordato per aver redatto un commentario sul Sutra del Loto, noto come Saddharmapuṇḍarīka-sūtra-upadeśa.
Bodhiruci si distinse ulteriormente per la traduzione del Daśabhūmikasūtra-śāstra, un commentario dell'Avataṃsakasūtra di Vasubandhu, e del Mahāsatyanirgranthasūtra, un sutra mahāyāna che presenta insegnamenti fondamentali sulla pratica delle sei pāramitā e lo sviluppo della bodhicitta.
È importante notare che il Bodhiruci del VI secolo non deve essere confuso con un omonimo monaco indiano traduttore che operò nel VII secolo durante la Dinastia Tang. Quest'ultimo è noto per la traduzione del Dà bǎojī jīng, un Sutra del cumulo di gioielli, tra il 706 e il 713.
Bodhiruci è un'icona nel mondo delle traduzioni buddhiste, le cui opere hanno contribuito significativamente alla diffusione e comprensione del buddhismo mahāyāna in Cina nel VI secolo. La sua eredità si perpetua attraverso i testi che ha reso accessibili alle generazioni future di praticanti e studiosi.
Nessun commento:
Posta un commento