sabato 2 febbraio 2019

Fascismo giapponese

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Il termine «fascismo giapponese» (in giapponese 日本ファシズム Nihon fashizumu o 天皇制ファシズム Ten'nosei fashizumu, «fascismo imperiale») è usato da alcuni storici per definire il regime politico che governò l'Impero giapponese a partire dall'inizio degli anni trenta del Novecento sino al termine della seconda guerra mondiale, in analogia con le dittature italiana e tedesca dello stesso periodo.
Fu un insieme sincretico di ideologie di estrema destra di origine occidentale, autoritarismo tradizionalista del periodo Meiji e capitalismo di Stato/statalismo economico. Durante questo periodo il Giappone strinse alleanza con la Germania nazista di Adolf Hitler e con l'Italia fascista governata da Benito Mussolini. L'uso del termine è tuttavia oggetto di controversie, tanto che molti autori negano che si possa parlare di fascismo in riferimento al Giappone, preferendo definizioni come militarismo giapponese o ultranazionalismo giapponese. Altri usano il termine utilizzato dalla storiografia giapponese, ossia statismo Showa (国家主義 Kokka shugi) o nazionalismo Showa, dal nome postumo dell'imperatore Hirohito, che regnò fino al 1989. Il regime terminò drammaticamente con la resa del Giappone in seguito agli unici bombardamenti atomici della storia.

Dibattito storiografico

Le differenze più evidenti tra la forma di governo anteguerra giapponese rispetto ai suoi omologhi italiano e tedesco sono:
  • l'assenza di un dittatore carismatico che incarni il rapporto diretto tra popolo e potere;
  • l'assenza di un partito unico sotto il controllo del dittatore;
  • l'assenza di una presa di potere che segni con nettezza il passaggio dalla democrazia alla dittatura, come invece avvenne in Italia con la marcia su Roma e in Germania con l'incendio del Reichstag;
  • l'assenza di una politica economica di stampo socialista revisionista.
Gli storici che sostengono si possa parlare di fascismo anche per il Giappone ribattono in tal modo:
  • la figura del dittatore in Giappone non era necessaria, sostituita da una parte dalla figura sacra dell'imperatore (anche se l'imperatore non era più il protagonista attivo della vita politica giapponese), dall'altra da una divisione del potere deresponsabilizzante e impersonale tra i diversi membri del governo e in particolare tra i funzionari della burocrazia. Alcuni storici anche giapponesi preferiscono parlare di «fascismo del sistema imperiale» o Tennosei-fashizumu;
  • il partito unico non era necessario, stante il già notevole inquadramento della popolazione tramite associazioni civili e politiche legate in vario modo al governo. Inoltre quasi tutti i primi ministri giapponesi in questo periodo storico erano militari, che pertanto giuravano fedeltà fino alla morte all'imperatore;
  • la presa di potere violenta non è avvenuta in quanto il passaggio da una debole democrazia al regime si è realizzato con gradualità, non essendoci in partenza una forte opposizione politica o sindacale da combattere e stroncare, com'era invece in Italia e Germania.
Da segnalare infine che gli storici che sostengono sia legittimo parlare di fascismo anche per il Giappone riservano particolare attenzione alla situazione economica del Paese, per cui i legami tra strutture politiche autoritarie e un'economia basata sugli interessi dei grandi monopoli industriali, specie quelli militari, sarebbero pressoché uguali tra Italia, Germania e Giappone.
Tuttavia è da notare che in Giappone esistevano due partiti dichiaratamente fascisti e riconosciuti come tali dal congresso fascista di Montreux, il Tōhōkai e il Kokumin Domei, partiti assolutamente minoritari e guardati con sospetto dai governanti giapponesi, tanto che nel 1943 il capo del Tōhōkai Seigō Nakano fu arrestato con l'accusa di avere tramato un colpo di Stato per rovesciare il regime di Hideki Tōjō e il partito venne sciolto.
Dopo l'occupazione del Giappone gli Stati Uniti decisero per una democratizzazione controllata del Paese e i principali gerarchi del periodo militarista furono deposti e giudicati con l'eccezione dell'imperatore, che però venne privato di ogni potere reale e del suo stato divino. Tōjō fu invece condannato per crimini di guerra, crimini di aggressione e crimini contro l'umanità e impiccato a Tokyo.

venerdì 1 febbraio 2019

Clan Mōri

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Il clan Mōri (毛利氏 Mōri-uji o Mōri-shi) fu una potente famiglia feudale giapponese.
Il capostipite del casato fu Oe Hiromoto (1148-1225) un famoso ed importante seguace di Minamoto no Yoritomo il cui figlio fu Mōri Suemitsu (secc. XII-XIII), che per primo assunse il cognome "Mōri".
Suo nipote Mōri Torachika (+ 1340?) stabilì la famiglia nella provincia di Aki, divenendo signore del castello di Kotozaki (ribattezzato in seguito come Koriyama) nel 1336.
I Mōri divennero poi vassalli del potente clan Ōuchi che dominava una buona regione all'estremità occidentale dell'isola di Honshū.
Questo casato rappresenta il tipico caso di un piccolo clan di vassalli che riesce, per fortuna, abilità e meriti, a sostituirsi ai suoi daimyō. Sono quindi una di quelle nuove casate che approfittarono degli sconvolgimenti del XVI secolo per assurgere a posizioni di potere.
All'inizio del XVI secolo il clan Mōri era guidato da Mōri Hirotomo e passò poi sotto la guida del figlio Okitomo (+1516), che lasciò poi suo erede il figlio Komatsumaru (+ 1523) sotto la tutela del fratello Motonari.
Alla morte di Komatsumaru il valoroso e sagace Mōri Motonari (1497-1571) divenne capo del clan e guidò l'ascesa del casato al prestigio ed al potere, succedendo prima agli Ōuchi (1555) e Amako (1566) arrivando fino nel Kyūshū vicino al clan Ryuzoji e al clan Otomo.
Mōri Terumoto (1553-1625) successe poi al nonno alla guida del clan e si trovò nel difficile periodo del confronto con Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e quindi con Tokugawa Ieyasu, riuscendo a mantenere forte il suo clan in uno dei periodi più difficili della storia giapponese.

Membri famosi del clan

  • Mōri Hirotomo
  • Mōri Okitomo
  • Mōri Motonari
  • Mōri Terumoto

giovedì 31 gennaio 2019

Battaglia di Komaki e Nagakute

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La battaglia di Komaki e Nagakute (小牧・長久手の戦い Komaki-Nagakute no Tatakai) fu una serie di battaglie avvenute nel 1584 tra Hashiba Hideyoshi (che diverrà Toyotomi Hideyoshi nel 1586) e l'alleanza tra Oda Nobukatsu e Tokugawa Ieyasu. Sia Hideyoshi che Ieyasu servirono Oda Nobunaga e non ebbero attriti tra loro; questo fu nei fatti il loro unico periodo di ostilità. Nonostante questo episodio della storia sia comunemente ricordato per le sue due più grandi e importanti battaglie, l'evento è spesso chiamato Campagna di Komaki (小牧の役 Komaki no Eki).

Antefatti

Nel 1583, con la battaglia di Shizugatake, Hideyoshi supportò Nobukatsu, secondo figlio di Oda Nobunaga, e sconfisse Shibata Katsuie il quale supportava il terzo figlio di Nobunaga, Nobutaka. Dopo aver vinto la battaglia Hideyoshi invitò Nobukatsu e altri generali alla sua residenza nel castello di Osaka che era stato completato l'anno stesso. Il motivo dell'invito fu per rendere omaggio a Hideyoshi, e avrebbe mutato i ruoli tra Hideyoshi e Nobukatsu a favore del primo. Tuttavia Nobukatsu ignorò gli obblighi verso Hideyoshi e non andò al castello di Osaka. Hideyoshi offrì riconciliazione a tre importanti servitori di Nobukatsu (Tsugawa Yoshifuyu, Okada Shigetaka e Azai Nagatoki), il che fece pensare che il loro supporto fosse cambiato a favore di Hideyoshi. Questo portò Nobukatsu a sospettare dei tre uomini, il quale li fece giustiziare. Queste azioni diedero il pretesto a Hideyoshi per attaccare Nobukatsu e quest'ultimo chiese aiuto a Ieyasu. Il giorno seguente, quando Ieyasu mise in campo le sue forze iniziò la battaglia tra Hideyoshi e l'alleanza Nobukatsu-Tokugawa.

Successione degli eventi

La prima di queste battaglia fu combattuta attorno al monte Komaki e prese il nome di "battaglia di Komaki". Il resto delle battaglie furono combattute presso Nagakute e che diede il nome moderno del conflitto.

Battaglia di Haguro

Il tredicesimo giorno del terzo mese, Ieyasu arrivò al castello di Kiyosu . Lo stesso giorno samurai del clan Oda guidati da Ikeda Tsuneoki si schierarono con Hideyoshi e conquistarono il castello di Inuyama, che era stato costruito da Oda Nobunaga. Ieyasu fu sconvolto nell'apprendere la notizia e si precipitò al castello di Inuyama, arrivando due giorni dopo. Nello stesso momento, Mori Nagayoshi (fratello di Mori Ranmaru, che morì nell'incidente di Honnō-ji con Nobunaga) cercò di conquistare il castello di Kiyosu. Nonostante il feroce fuoco degli archibugi degli uomini di Mori, Sakai Tadatsugu riuscì a fiancheggiare e attaccare Mori dal retro. Mori fuggì, dopo aver subito tremila perdite.
Il sedicesimo giorno del mese, le forze di supporto al castello di Inuyama arrivarono a Haguro. Tuttavia Ieyasu conosceva già le mosse del nemico e ordinò a Sakai Tadatsugu e Sakakibara Yasumasa di guidare 5.000 uomini verso Haguro la sera stessa. La mattina seguente gli uomini di Tadatsugu lanciarono un attacco a sorpresa contro Nagayoshi, le cui truppe riuscirono a malapena a fuggire. Il giorno diciotto, senza aver paura di eventuali nemici, Ieyasu prese il controllo del castello di Inuyama e completò le difese che gli uomini di Tsunneoki avevano iniziato. Ieyasu stabilì nel castello di Komakiyama il suo quartier generale.

Sortita nel Mikawa

Hideyoshi e le sue truppe lasciarono il castello di Osaka il giorno ventuno del mese, e arrivarono al castello di Inuyama il ventisette, e a Gakuden (oggi Inuyama) il primo giorno del mese seguente dove stabilì il suo quartier generale. Erano circa 80.000 gli uomini sotto il comando di Hideyoshi. Ora tutto era pronto per lo scontro diretto, ma nessuno prendeva l’iniziativa. La paura era quella di commettere l’errore di Katsuyori a Nagashino: un attacco frontale contro una posizione troppo fortificata. La situazione di stallo iniziò a spazientire i samurai Toyotomi e fu Ikeda Tsuneoki, il conquistatore di Inuyama, a suggerire una nuova mossa. Visto che la maggior parte delle forze di Ieyasu erano davanti a loro suggerì d'invadere la provincia dei Tokugawa, Mikawa, che probabilmente era poco protetta. La speranza fu che Ieyasu abbandonasse le sue posizioni per tornare a difendere la sua provincia principale.
Ikeda Tsuneoki si mise in marcia al comando di una forza di 20.000 effettivi che fu suddivisa in quattro divisioni così ripartite: all’avanguardia, Ikeda Tsuneoki con 6.000 uomini; divisione di 3.000 uomini sotto Mori Nagayoshi; divisione di 3.000 uomini sotto Hori Hidemasa; alla retroguardia, Hashiba Hidetsugu con altri 8.000 uomini.

Battaglia del castello di Iwasaki

La battaglia del castello di Iwasaki fu combattuta dalle forze di Niwa Ujishige e Ikeda Tsuneoki.
Il settimo giorno del mese Ieyasu scoprì l'accampamento di Hidetsugu a Shinogi (oggi Kasugai) tramite le informazioni avute da agricoltori della provincia di Iga. Ieyasu lasciava Komaki, affidando la difesa a una forza mista (Tokugawa e Oda) di 6.500 uomini, e si lanciò all'inseguimento delle forze Toyotomi. Entrò nel castello di Obata (oggi Nagoya) il giorno successivo e scelse di accamparsi per la sera. All'inizio della mattina successiva, inviò entrambe le forze del clan Niwa e di Sakakibara Yasumasa a inseguire Hidetsugu. Hidetsugu riprese la sua marcia all'ottavo giorno dopo aver sentito l'ingresso di Ieyasu al castello di Obata, ma la mattina seguente la situazione cambiò molto rapidamente. Ikeda Tsuneoki guidò un attacco al castello di Iwasaki ma fu respinto. Il furioso Tsuneoki lanciò così un altro assalto totale al castello. Anche se i difensori si batterono con coraggio, il castello cadde.
Durante la battaglia Mori Nagayoshi, Hori Hidemasa e Hidetsugu fermarono le loro forze nelle attuali città di Owariasahi, Nagakute e Nisshin in attesa di scontrarsi con Ieyasu.

Battaglia di Hakusanmori

Nel momento in cui Ikeda Tsuneoki fu inizialmente respinto al castello di Iwasaki, Toyotomi Hidetsugu mosse le sue forze a Hakusanmori (oggi Owariasahi) per riposarsi, ma fu qui che incontrò le forze di Ieyasu e Sakakibara Yasumasu. La retroguardia di Hidetsugu andò in frantumi e fu messa in rotta da un attacco a sorpresa di Ieyasu. Hidetsugu stesso riuscì a fuggire per miracolo.
Fu in questa battaglia che molti membri del clan Kinoshita (incluso Kinoshita Sukehisa padre della moglie di Hideyoshi) morirono.

Battaglia di Hinokigane

Successivamente alla battaglia di Hakusanmori, Tokugawa fortificò il monte Komaki, creando una situazione di stallo. Così Ikeda Tsuneoki, uno dei comandanti di Toyotomi Hideyoshi, decise di iniziare le incursioni nella vicina provincia di Mikawa con un'armata di 22.000 uomini. Tokugawa previse questa mossa e guidò una forza all'inseguimento delle forze di Tsuneoki. Mizuno Tadashige guidò la retroguardia Tokugawa contro le forze Ikeda e il rumore della battaglia allertò Hori Hidemasa, a capo di una delle divisioni di Hideyoshi.
Hidemasa cercò di portare aiuto ai suoi alleati, prendendo posizione su una collina nei pressi di Nagakute. Gli uomini di Mizuno attaccarono ma furono respinti con pesanti perdite e caricati furiosamente dalle truppe di Hidemasa che divise in due tronconi lo schieramento Tokugawa. Proprio in quel momento arrivò il grosso dell'esercito comandato da Ieyasu alle spalle di Hidemasa che mise in rotta velocemente i samurai Toyotomi.
Nel frattempo anche le divisioni di Ikeda e Mori erano tornate indietro, marciando verso il rumore della battaglia di Nagakute. Ieyasu distribuì il suo contingente di 9.000 uomini circa in due divisioni, assumendo il comando del fianco destro con circa 3.000 uomini e dando a Ii Naomasa il comando di quello sinistro con 3.000 dei suoi "diavoli rossi". La riserva fu affidata a Oda Nobukatsu con i suoi 3.000 effettivi.
Di fronte a loro, Ikeda Tsuneoki divideva le proprie truppe di 9.000 uomini lasciando il comando dell’ala destra (4.000 uomini) ai due figli Terumasa e Yukisuke, mentre sulla sinistra schierava i 3.000 di Mori Nagayoshi e poneva i propri 2.000 di riserva, comandati da lui stesso.

Battaglia di Nagakute

La battaglia iniziò quando gli uomini di Ikeda aprirono il fuoco con i loro archibugi sulle truppe del clan Ii delle forze Tokugawa. Mori Nagayoshi aspettò che Ieyasu mandasse rinforzi al fianco sinistro per poterlo poi colpire aggirandolo sul fianco. Tuttavia Tokugawa attaccò frontalmente con ferocia. Mori Nagayoshi, nel tentativo di galvanizzare i suoi uomini di che iniziavano a vacillare, cavalcò col proprio stendardo davanti alle proprie linee e fu ucciso da un colpo di archibugio. Nobukatsu ne approfittò e caricò sul fianco le linee rimaste senza comandante. Tsuneoki mandò rinforzi sulle linee sinistre traballanti ma arrivarono in ritardo e furono anche loro messe in rotta. Nobukatsu a quel punto puntò sulle poche truppe rimaste di riserva comandate da Tsuneoki in persona. Tsuneoki e suo figlio Yukisuke persero la vita mentre l'altro figlio Terumasa riuscì a ritirarsi.
A battaglia terminata raggiunsero il campo di battaglia i rinforzi di Hideyoshi che erano stati efficacemente rallentati da Honda Tadakatsu. Ieyasu decise di ritirarsi, non volendo rischiare ulteriori vittime, e tornò a Komaki.

Conseguenze

Con Ieyasu saldamente trincerato nei suoi castelli Hideyoshi decise nei mesi seguenti di attaccare le terre di Oda Nobukatsu nella provincia di Ise. Occupò gran parte delle province di Ise, Iga e Mino, territori che gli garantivano un notevole vantaggio materiale. Da una posizione di forza Hideyoshi riuscì a concludere una pace prima con Nobukatsu e successivamente con Ieyasu.

Nome della battaglia

Durante il periodo Edo, le pubblicazioni dello shogunato Tokugawa si riferivano a queste battaglie come Battaglia di Komaki (小牧陣 Komaki no Jin). Tuttavia ci furono altri documenti che le riferivano come Battle di Iwasakiguchi (岩崎口の戦い Iwasakiguchi no Tatakai). Queste avvennero dove i combattimenti di Nagakute furono chiamati Battaglia di Nagakute (長久手合戦 Nagakute Gassen). Durante il rinnovamento Meiji tutte queste battaglie vennero unificate come battaglia di Komaki e Nagakute (小牧・長久手の役 Komaki-Nagakute no Eki).

mercoledì 30 gennaio 2019

Scuole wing chun Italia

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Lineage G.M. Austin Goh

Accademia Tao Wing Chun
Sifu Gianfranco Pompianu
www.wingchunpompianu.it

Centro Studi Wu Shu Cremona
Sifu Giovanni Zapparrata
http://users.libero.it/taiji

Wu Tao Kwoon Kung Fu
Sifu Enrico Iovine
www.wutaokwoonkungfu.it


Lineage Chi Sim (永春)

Centro Arti Marziali A.S.D.
Sifu Mauro Gibin
Sifu Gianluca Giusto
www.centroartimarziali.com

I.D.P.A. (International Dragon & Phoenix Association)
Sifu Massimo Fiorentini
www.idpa-academy.com

International Weng Chun Kung Fu Association - Olanda\Italia
Sifu Cesario Di Domenico
www.wengchun-kungfu.nl

Eternal Spring Kung Fu Bolzano - (International Weng Chun Kung Fu Association)
Istruttore Marco Antonioli
http://eternalspring-bz.blogspot.com


Lineage G.M. Cho Tse Chuen

C.W.C.S.O. (Combat Wing Chun System Organization)
Sifu Fabio Bevilacqua
www.cwcso.com

San Bao Centro Studi Kung Fu
Sifu Simone Sebastiani
www.sanbao.it


Lineage G.M. Leung Ting

Accademia Dei Cinque Anelli
Sifu Paolo Delisio
www.accademiadeicinqueanelli.it
Info: +39 0773605795

Accademia Internazionale Autodifesa
Sifu Paolo Brighi
www.aia-autodifesa.com

Associazione Sportiva "Il Centro"
Sifu Franco Giannone
www.kungfunovara.it

A.W.T.A. (Authentic Wing Tsun Academy)
Sifu Michele Stellato
www.awta.it

Centro Arti Marziali A.S.D.
Sifu Mauro Gibin
Sifu Gianluca Giusto
www.centroartimarziali.com

E.B.M.A.S. (Emin Boztepe Martial Arts System)
Sifu Massimo Giammarinaro
www.ebmas.net

E.M.A.S. (Effective Martial Arts System)
Sifu Marco Mattioni - Sifu Paolo Bonucci
www.emas-selfdefence.it

E.V.T.F. (European Ving Tsun Federation)
Sifu Sergio Vommaro – Sifu Piero Conti
www.evtf.it

FioreRosso
Sifu Antonio Luciani
www.fiorerosso.org

I.D.P.A.    (International Dragon & Phoenix Association)
Sifu Massimo Fiorentini
www.idpa-academy.com

I.D.V.T.A. (International Dynamic Ving Tshun Association)
Sifu Tassos
www.idvta.de

I.W.C.F. (Italian Wing Chun Federation)
Sifu Pietro D’Alesio
www.iwcf.it

I.W.K.A. Italia (International Wing Tjun Kung Fu Association)
Sifu Claudio Legname Caradonna
www.wingtjunitalia.it

I.W.T.K.A. (Italian Wing Tsun Kung Fu Association)
Sifu Emanuele Fracella
www.iwtka.it

L.E.S.W.A. (Lakas Escrima San Yi Wing Chun Academy)
Sifu Costantino Valente
www.leswa.com

Libera Accademia Kung Fu Tradizionale
Sifu Roberto Capponi
www.accademiakungfu.it

Liu Men Academy
Sifu Paolo Russo
info: +39 347 63 53 043
liumenacademy@alice.it

Modus In Rebus
Sifu Michael Fries
www.sifumichaelfries.com

P.A.W.C.O.I. (Professional Amateur WingChun Org. International)
Sifu Giuseppe Aquilia
www.fastcombat.it

Scuola di Wing Tzun "Giunca Rossa"
Sifu Alessandro Messina
www.giuncarossa.it

V.T.K. (Associazione Ving Tjun Kung Fu)
Sifu Salvatore Costantini
www.vingtjun.it

W.C.R.A. (Wing Chun Research Association)
Sifu Paolo Girone
www.wcra.it

W.C.T.I. (Wing Chun Team Italia)
Sifu G. Amato
www.wingchunteam.it

W.E.AC. (Wingtchun Escrima Academy)
Sifu Riccardo Vacirca
www.weacmartialarts.com

Wing Chun Roma
Sifu Stefano Lucaferri
www.wtroma.it

Wing Txun
Sifu Luigi Rossi
www.wingtxun.it

W.K.F. (Wing kung fu)
Sifu Francesco Mavilio
www.wingkungfu.com

W.T.F.A. (Wing Tsun Fighting Association)
Sifu Nunzio Nastasi
www.iwtfa.com

W.T.O.I. (Wing Tsun Organizzazione Italia)
Sifu Filippo Cuciuffo
www.wingtsun.it

Wu Wei Wing Tsun
SiFu Gianluca Paterniti
www.wuweiwt.it


Lineage G.M. Lok Yiu

E.L.Y.W.C.I.M.A.A. (European Lok Yiu Wing Chun International Martial Art Association)
Adriano Tavernelli
www.elywcimaa.com


Lineage G.M. Mai Gei Wong

Mai Gei Wong Wing Chun - Italia
Sifu Guido Schioppa
www.maigeiwongitalia.it


Lineage G.M. Moy Yat

Centro Arti Asiatiche "Le sei armonie"
Sifu Giampaolo Lampis
www.vingtsun6armonie.com


Lineage G.M. Ngo Sy Quy (Vinh Xuan - Wing Chun Vietnamita)

A.S.D. Kim Long - Viet Anh Mon
Maestro Tran Ngoc Dinh
www.vietanhmon.org

A.S.D. Vinh Xuan
www.vinhxuan.net


Lineage G.M. Randy Williams

C.R.C.A. (Close Range Combat Academy)
Vito Armenise
www.crca.it


Lineage G.M. Sam Lau (Lau Kung Shing)

Sam Lau Wing Chun Italia
Sifu Silvio Gazzaniga
Furio Piccinini
www.samlau-wingchun.it


Lineage G.M. Victor Kan
Ving Tsun Sardegna
Sifu Claudio Maurelli
www.vingtsunsardegna.com

VKVT Genova
Sifu Sandro Scali
www.vkvtgenova.com

V.T.I. (Ving Tsun Italia)
Sifu Manolo Gallo
www.vingtsunitalia.com

Wing Chun Street Defence System Association
Sifu Roberto Montalbetti
www.wing-chun-streetdefencesystem.com


Lineage G.M. Wan Kam Leung

Oriental Arts Academy
Sifu Riccardo Simonetti
www.practicalwingchun.net

Wan Kam Leung Practical Wing Chun Kung Fu
Gherardo Mattia Mongardini
www.practicalwingchun.it


Lineage G.M. William Cheung

A.I.W.C. (Associazione Italiana Wing Chun)
Sifu Angelo Nardo
http://digilander.libero.it/1111

B.W.C.K.F.A. (Boccato's Wing Chun Kung Fu Academy)
Sifu Gianluca Boccato
http://utenti.lycos.it/boccatoswingchun/boccatoswingchun


Lineage G.M. Wong Shun Leung
Associazione Wing Chun USacli
Sifu Lino Paleari
www.wingchun.it

Franco Regalzi Wing Chun Italia
Sifu Franco Regalzi
www.francoregalzi.org

O.M.E.G.A. (Organizzazione Marzialisti E Gong-fu Amatori)
Sifu Archimede Tentino
www.omegawingchun.it

Scuola Kung Fu Wing Chun B.A.S.E.
www.scuolabase.com
Istruttore Carlo Bonuccelli


Lineage G.M. Yip Ching
Clan Wing Chun Italia
Sifu Rino Bacino – Sifu Antonio Bacino
www.vingtsun.it

W.E.C.A. (Wing Chun Escrima Combat Association)
Sifu Sebastiano Nello Neri
www.wecaprato.it


Lineage G.M. Yip Chun

I.W.C.K. (Italia Wing Chun Kuen)
Sifu Alberto Riccardi
www.wingchuneskrima.it


Altri Lineage

A.I.S.C.A.M. (Associazione Italiana Sport da Combattimento e Arti Marziali)
Sifu Vincenzo Izzo
www.aiscam.it


Centro Studi Europeo Ng Wha Sum Wing Chun
Sifu Massimiliano Gobbetti
www.kungfuvingtsun.it


Fut Sao Young Chun Kuen
Sifu Flavio Addei
www.futsaoyongchunkuen.com
Info: flavio.addei@tiscali.it


Ku de yi jing wu men Traditional Gong-Fu Research Institute
Sifu Luigi Guidotti
www.guidottikungfu.com


San Men Wu Shu Hui
Sifu Tonino Cosenza
www.kungfutradizionale.it


Scuola Discipline Orientali
Sifu Paolo Cangelosi
www.sifupaolocangelosi.com


S.T.A.M. (Scuola Taoista di Arti Marziali)
Sifu Jaime Luis Vizconde
www.scuola-taoista.it


Z.N.K.R. (Scuola di Arti Marziali Orientali)
M° Tiziano Santambrogio
www.znkr.it

lunedì 28 gennaio 2019

Takigawa Kazumasu

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Takigawa Kazumasu (滝川 一益; 1525 – 21 ottobre 1586) è stato un samurai giapponese del periodo Sengoku.
Takigawa Kazumasu (滝川 一益), noto anche come Sakonshōgen (左近将監), fu un samurai servitore di Oda Nobunaga e successivamente di Toyotomi Hideyoshi durante il periodo Sengoku. Suo figlio Toshimasu fu adottato da Maeda Toshihisa a servì più tardi Nobunaga attraverso lo zio adottato Maeda Toshiie.
Originario della provincia di Ōmi, Takigawa fu nominato Kantō-Kanrei (vice-shogun nell'est) da Nobunaga; in quel posto, con una parte della provincia di Kozuke come dominio, gli fu assegnato il compito di tenere sotto controllo il potente clan Hōjō. Assieme a Nobunaga prese parte in molte grandi battaglie, inclusa Anegawa nel 1570, e le campagne contro gli Ikkō-ikki di Nagashima (1571–1574). Queste includono anche le sconfitte nell'assedio di Nagashima e nella battaglia di Tedorigawa.
Dopo la fine dei Takeda nel 1582, a Takigawa furono assegnati dei territori nello Shinano. Con la morte improvvisa di Nobunaga nel 1582, Takigawa fu attaccato e sconfitto nella battaglia di Kanagawa, fuggì nella provincia di Ise ed assieme a molti servitori Oda inizialmente si oppose a Toyotomi Hideyoshi anche se successivamente entrò al suo servizio dopo la loro disfatta.
Assistette Hideyoshi nella campagna di Komaki e Nagakute contro Tokugawa Ieyasu, partecipando all'assedio del castello di Kanie assieme a Kuki Yoshitaka. Dopo il suo debole contributo in questi eventi Takigawa si rasò la testa e divenne un monaco buddhista. Morì probabilmente a Echizen attorno al 1586.
Lo stendardo di Takigawa era composto da tre cerchi rossi disposti verticalmente.

domenica 27 gennaio 2019

Agopuntura

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L'agopuntura (針刺, 针刺, zhēncì, in cinese) è una medicina alternativa che fa uso dell'inserzione di aghi in taluni punti del corpo umano al fine di promuovere la salute ed il benessere dell'individuo: secondo la medicina tradizionale cinese, stimolando questi punti si possono correggere gli squilibri nel flusso del qi attraverso canali conosciuti come "meridiani".
L'origine dell'agopuntura in Cina è incerta. I primi riferimenti bibliografici a questa pratica sono presenti nell'antico testo cinese Huangdi Neijing, il leggendario Canone di Medicina Interna dell'Imperatore che fu compilato tra il 305 ed il 204 a.C.. Prima di ciò, è ipotizzabile che venissero utilizzati strumenti in pietra o in osso, e quindi assolutamente lontani dalla visione che abbiamo oggi della pratica.
La pratica si diffuse secoli fa in molte parti dell'Asia; essa è inclusa nel corpo teorico-pratico della medicina tradizionale cinese[5], di cui costituisce una delle sue 5 componenti (insieme a dieta, fitoterapia, massoterapia e le ginnastiche psicofisiche quali Qi Gong e Tai Chi); alcune sue forme sono anche descritte nella letteratura della medicina tradizionale coreana (nella quale viene chiamata yakchim) come pure in India.

Storia

La data di inizio precisa dell'utilizzo dell'agopuntura in Cina e la sua evoluzione dai primi tempi sono temi incerti. Una tradizione è che alcuni soldati, feriti da frecce in battaglia, siano stati così guariti da malanni cronici che non erano altrimenti trattabili, ed esistono anche altre varianti su questo tema. In Cina sono state ritrovate pietre affilate, conosciute come Bian shi, suggerendo che la pratica possa essere datata al neolitico o forse anche prima, all'età della pietra. Sono stati trovati geroglifici e pittogrammi, risalenti alla dinastia Shang (1600 – 1100 a.C.), che suggeriscono come l'agopuntura fosse praticata insieme alla moxibustione; è stato anche ipotizzato che l'agopuntura possa avere le sue origini nel salasso o nella demonologia. Nonostante i miglioramenti nella metallurgia nel corso dei secoli, fu solo dopo il II secolo a.C., durante la dinastia Han, che gli aghi in pietra ed osso vennero sostituiti dagli aghi di metallo. I primi esempi di aghi in metallo sono stati trovati in una tomba datata 113 a.C., anche se il loro uso potrebbe non necessariamente essere stato l'agopuntura.
Il primo esempio di utilizzo di un "meridiano" invisibile per la diagnosi ed il trattamento risale al secondo secolo a.C., ma non viene menzionato l'uso di aghi, mentre il più antico riferimento all'inserimento di aghi terapeutici si ha nel testo antico Shiji (史記; tradotto come Memorie Storiche) che però non menziona i meridiani, e potrebbe essere un riferimento all'incisione drenante degli ascessi, piuttosto che all'agopuntura. I testi Mawangdui, anch'essi risalenti al II secolo a.C. (anche se anticipano lo Shiji), citano l'uso di pietre appuntite per aprire ascessi, e la moxibustione, ma non l'agopuntura. Tuttavia, a partire dal II secolo a.C., l'agopuntura sostituì la moxibustione come trattamento primario per le condizioni sistemiche.
La prima testimonianza scritta di agopuntura si trova nel Huangdi Neijing (黄帝内经; tradotto come Canone di Medicina Interna dell'Imperatore), datato circa 300 a.C.. Non c'è distinzione tra agopuntura e moxibustione, e viene data la stessa indicazione per i due trattamenti.
La pratica dell'agopuntura si estese dalla Cina alle aree ora facenti parte di Giappone, Corea, Vietnam e Taiwan, differenziandosi dalle più rigide teoria e pratica adottate nella medicina tradizionale cinese sulla terraferma; Un gran numero di contemporanei al di fuori della Cina seguirono queste pratiche non tradizionali, specialmente in Europa. La Corea è ritenuta il primo paese in cui l'agopuntura si diffuse al di fuori della Cina: in Corea, secondo la leggenda l'agopuntura è stata sviluppata dal leggendario imperatore Dangun, anche se è più probabile che sia stata importata da un prefetto coloniale cinese. In Cina, tra la dinastia Han e la dinastia Song, furono scritte circa novanta opere sull'agopuntura, e l'imperatore Song Ren Zong, nel 1023, ordinò la produzione di una statuetta di bronzo raffigurante i meridiani ed i punti di agopuntura allora in uso. Tuttavia, dopo la fine della dinastia Song, l'agopuntura perse valore ed iniziò a essere vista come una professione tecnica, in opposizione alla professione più teorica dell'erboristeria.
I missionari portoghesi nel XVI secolo furono tra i primi a portare racconti di agopuntura dall'Oriente. Jacobus Bontius, un chirurgo olandese che viaggiò in Asia, descrisse la pratica sia in Giappone che a Giava. Tuttavia in questo periodo in Cina la pratica veniva sempre più associata alle classi inferiori ed analfabete. Nel 1674, Hermann Buschoff, un sacerdote olandese di Batavia, pubblicò il primo libro sulla moxibustione (dal giapponese mogusa) per la cura dell'artrite. Il primo trattato occidentale sull'agopuntura fu pubblicato nel 1683 da Willem ten Rhijne, un medico olandese che aveva lavorato presso l'emporio olandese Dejima a Nagasaki per due anni. Nel 1757 il medico Xu Daqun descrisse l'ulteriore calo dell'agopuntura, descrivendola come un'arte perduta, con pochi esperti ad insegnarla; il declino fu attribuito in parte alla popolarità delle prescrizioni e dei farmaci, e in parte alla sua associazione con le classi inferiori.
Nel 1822, un editto dell'imperatore cinese vietò la pratica e l'insegnamento dell'agopuntura nell'Accademia Imperiale di Medicina, perché inadatta alla pratica degli studenti nobili. In questo periodo, l'agopuntura era ancora citata ancora in Europa con tanto scetticismo quanta ammirazione, con pochi studi e solo una piccola quantità di sperimentazioni.
Attorno agli inizi del XX secolo, nessun documento sull'agopuntura faceva riferimento ai "punti dell'agopuntura": gli aghi venivano semplicemente inseriti in prossimità del punto di dolore; i Qi erano originariamente i vapori derivanti dal cibo, ed i meridiani erano dei canali anatomici o i vasi sanguigni. Un francese, George Soulié de Morant, fu il primo a usare il termine "meridiano" e ad identificare il termine Qi con "energia", nel 1939.
Nei primi anni dopo la guerra civile cinese, i leader del Partito Comunista di Cina ridicolizzavano la medicina tradizionale cinese, tra cui l'agopuntura, considerandola superstiziosa, irrazionale ed arretrata, sostenendo che essa fosse in conflitto con la dedizione del partito verso la scienza come strada del progresso. Il presidente del partito comunista Mao Zedong poi cambiò questa posizione, dicendo che «la medicina cinese e la farmacologia sono un grande tesoro e si dovrebbe compiere sforzi per esplorarle ed elevarle ad un livello superiore». Sotto la guida di Mao, in risposta alla mancanza di medici moderni, l'agopuntura venne riscoperta e la sua teoria riscritta per rispettare le necessità politiche, economiche e logistiche di provvedere alle esigenze mediche della popolazione della Cina. Più tardi la teoria della medicina tradizionale degli anni '50 fu riscritta nuovamente, su insistenza di Mao, come una risposta politica alla mancanza di unità tra medicina cinese tradizionale e scientifica, e per correggere il presunto «pensiero borghese dei medici in medicina occidentale».
L'agopuntura ottenne attenzione negli Stati Uniti quando il presidente Richard Nixon visitò la Cina nel 1972. Durante parte della visita, alla delegazione fu mostrato un paziente, mentre veniva sottoposto ad un intervento di chirurgia maggiore completamente sveglio, apparentemente trattato con l'agopuntura piuttosto che con un'anestesia. Più tardi fu scoperto che i pazienti selezionati per la chirurgia avevano sia un'alta tolleranza al dolore, che ricevuto un pesante indottrinamento prima dell'operazione; questi casi dimostrativi spesso ricevevano anche morfina surrettiziamente attraverso una somministrazione endovenosa, che agli osservatori era stata detta contenere solo liquidi e sostanze nutritive. L'utilizzo dell'agopuntura come anestesia per la chirurgia cadde in disgrazia in Cina con l'avvento dei chirurghi scientificamente addestrati. Una delegazione del Committee for Skeptical Inquiry (Comitato per l'Indagine Scientifica delle Affermazioni sul Paranormale) segnalò nel 1995: «non ci è stata mostrata l'anestesia per la chirurgia tramite agopuntura, questa a quanto pare è caduta in disgrazia con i chirurghi scientificamente addestrati. Il Dr. Han, per esempio, è stato enfatico nel dire che lui ed i suoi colleghi vedono l'agopuntura solo come analgesico (riduttore di dolore), non come anestetico (agente che blocca tutte le sensazioni coscienti)».
La più grande esposizione mediatica in Occidente avvenne quando il reporter del New York Times James Reston ricevette l'agopuntura a Pechino per un dolore post-operatorio nel 1971, e ne parlò compiaciuto nel giornale. Nel 1972 fu anche istituito il primo centro legale di agopuntura negli Stati Uniti, a Washington; durante il 1973-1974, questo centro accolse fino a più di mille pazienti. Nel 1973 l'istituto del Tesoro americano Internal Revenue Service permise la detrazione delle spese di agopuntura come spese mediche.
Agopuntura e moxibustione della Medicina Tradizionale Cinese sono state dichiarate Patrimonio Culturale dell'Umanità dall'UNESCO nel 2010, classificate tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità.

Agopuntura primitiva in Europa

In Europa, gli esami sul corpo mummificato di Ötzi, la Mummia del Similaun, vecchio di quasi 5000 anni, hanno individuato 15 gruppi di tatuaggi, alcuni dei quali sono proprio situati su punti che ora sono visti come punti di agopuntura contemporanea. Questa scoperta è stata dichiarata prova che in Eurasia durante l'età del bronzo si ricorresse a pratiche simili all'agopuntura.

Teorie

L'agopuntura considera il corpo umano come un insieme che coinvolge numerosi "sistemi funzionali" che sarebbero in molti casi associabili approssimativamente ad organi fisici. Alcuni di questi sistemi funzionali come il san jiao non hanno però organi fisici corrispondenti. La malattia viene interpretata come la perdita dell'omeostasi tra i vari sistemi funzionali, ed il trattamento della stessa viene tentato modificando l'attività di uno o più di questi sistemi, mediante l'azione degli aghi, della pressione, del calore, ecc. in parti sensibili e di piccole dimensioni del corpo dette punti di agopuntura o xue (, cavità in cinese).
La teoria generale dell'agopuntura è basata sul presupposto che le funzioni corporee sono regolamentate da un'energia chiamata qi che scorre attraverso il corpo; le interruzioni di questo flusso sono ritenute responsabili della malattia. Si considera che il dolore indichi un blocco o una stagnazione del flusso del qi; un assioma della letteratura medica dell'agopuntura è "niente dolore, niente blocco; niente blocco, niente dolore". L'agopuntura racchiude una famiglia di procedure che mirano a correggere gli squilibri nel flusso del qi tramite stimolazione di sedi anatomiche (solitamente chiamate "punti di agopuntura" o "agopunti") sulla o sotto la pelle , attraverso una varietà di tecniche. Il meccanismo più comune di stimolazione dei punti dell'agopuntura si avvale della penetrazione nella pelle di sottili aghi metallici, che possono poi essere manipolati manualmente o mediante stimolazione elettrica.
Secondo le teorie degli agopunturisti, esisterebbero dodici canali principali, detti meridiani, che si estendono verticalmente, bilateralmente e simmetricamente; ogni canale corrisponderebbe e si connetterebbe internamente ad ognuno dei dodici zang fu ("organi"). Significa che vi sarebbero sei canali yin e sei yang; vi sono tre canali yin e tre yang che corrono su ciascun braccio, tre yin e tre yang su ciascuna gamba:
  • Secondo tali teorie, i tre canali yin della mano (polmone, pericardio e cuore), cominciano dal petto e viaggiano lungo la faccia interna (principalmente la porzione anteriore) del braccio, verso la mano.
  • I tre canali yang della mano (intestino crasso, san jiao e intestino tenue) iniziano dalla mano e viaggiano lungo la faccia esterna (principalmente la porzione posteriore) del braccio, verso la testa.
  • I tre canali yang del piede (stomaco, cistifellea e vescica) cominciano dal volto, nella regione dell'occhio e discendono lungo il corpo lungo la faccia esterna (principalmente la porzione anteriore e laterale) della gamba, verso il piede.
  • I tre canali yin del piede (milza, fegato e reni) cominciano dal piede e viaggiano lungo la faccia interna (principalmente la porzione posteriore e mediale) della gamba, verso il petto o il fianco.
Il presunto flusso del qi attraverso ciascuno dei dodici canali comprenderebbe una via interna ed una esterna. La via esterna è quella normalmente mostrata su una mappa per l'agopuntura ed è relativamente superficiale. Tutti i punti di agopuntura di un canale risiedono nella sua via esterna. Le vie interne costituiscono il corso profondo del canale nel quale entrano le cavità del corpo e gli organi Zang-Fu correlati. I percorsi superficiali dei dodici canali descrivono tre circuiti completi del corpo.
Il presunto flusso di energia attraverso i meridiani sarebbe il seguente: dal canale "polmone" della mano (taiyin), al canale "intestino crasso" della mano (yangming), al canale "stomaco" del piede (yangming), al canale "milza" del piede (taiyin), al canale "cuore" della mano (shaoyin), al canale "intestino tenue" della mano (taiyang), al canale "vescica" del piede (taiyang), al canale "rene" del piede (shaoyin), al canale "pericardio" della mano (jueyin), al canale San Jiao della mano (shaoyang), al canale "cistifellea" del piede (shaoyang), al canale "fegato" del piede (jueyin), e poi nuovamente al canale "polmone" della mano (taiyin).
(Zang)
(Fu)
polmone intestino crasso


milza stomaco


cuore intestino tenue


rene vescica


pericardio San Jiao


fegato cistifellea



Il trattamento dei punti di agopuntura può essere effettuato lungo i dodici meridiani principali o gli otto addizionali. Dieci dei meridiani principali sono chiamati con nomi di organi del corpo (cuore, fegato, ecc.), due con nomi di cosiddette funzioni corporee (protettore del cuore o pericardio, e San Jiao, riscaldatore triplice). I due più importanti degli otto meridiani "addizionali" sono situati nella linea mediana delle facce anteriori e posteriori del tronco e della testa.
Sta agli agopunturisti decidere quali punti trattare, ponendo domande al paziente e avvalendosi degli strumenti diagnostici della medicina occidentale e della medicina tradizionale cinese, come l'analisi del polso radiale destro o sinistro in tre livelli di pressione applicata.
Ci sono molte altre scuole di teoria dell'agopuntura, tra cui:
  • la teoria Zang Fu,
  • l'agopuntura dei cinque elementi,
  • la terapia dei meridiani giapponese,
  • l'agopuntura medica
  • l'Energetica dei Sistemi Viventi
Vi sono tecniche e discipline che non utilizzano gli aghi, ma si basano sulla stessa teoria dei meridiani e dell'energia, queste tecniche utilizzano la pressione o la digitopressione come lo Shiatsu, il Tuinà, oppure il picchiettamento di punti come l'E.F.T. o il PEAT.
L'agopuntura è utilizzata è anche come strumento di diagnosi delle malattie. L'elettroagupuntura secondo Rheinold Voll misura la variazione di resistenza elettrica in alcuni punti, evidenziando malattie, allergie, resistenza o efficacia di singoli farmaci.

Agopressione

L'agopressione è una tecnica terapeutica appartenente alla branca della cosiddetta Medicina tradizionale cinese, basata sulle stesse idee dell'agopuntura: vi sarebbero dunque nel corpo umano dei canali principali, detti meridiani, che possono essere sollecitati meccanicamente.
L'agopressione viene praticata attuando, normalmente con le dita, una pressione fisica su mano, gomito ed altre parti del corpo. L'agopressione moderna viene fatta anche con strumenti di metallo o punte di legno per riprodurre l'antica tecnica cinese che veniva fatta con ossa di animali appuntite.
La tecnica non è invasiva: come l'agopuntura, l'agopressione viene considerata come una forma di medicina alternativa.

Verifiche sperimentali

A partire dalla fine del XX secolo, l'agopuntura è stata sottoposta ad un'enorme mole di studi scientifici volti ad analizzarne l'efficacia in maniera rigorosa, in modo da escludere l'eventualità che dei risultati positivi siano dovuti al semplice effetto placebo: i pazienti vengono divisi in due o più gruppi, e si confrontano i risultati tra il gruppo sottoposto alla vera agopuntura e quello sottoposto all'inserimento di aghi in posizioni casuali. L'argomento rimane tuttavia ancora controverso, e l'accuratezza di alcuni studi è stata messa in dubbio. I risultati sono a volte contrastanti: ad esempio, studi relativi al trattamento del dolore ne hanno dimostrato l'efficacia limitatamente ad alcuni tipi di dolore e l'inefficacia negli altri.
Nel caso della nausea, studi sistematici hanno concluso che la stimolazione di un particolare punto (con l'agopuntura, la digitopressione o altri metodi) ha effetti antiemetici ai fini della riduzione della nausea post intervento chirurgico.
Non esiste invece alcuna prova scientifica o anatomica che esistano il qi o i meridiani che sono i concetti centrali dell'agopuntura.

Dati OMS

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha effettuato un'analisi dettagliata delle sperimentazioni scientifiche riguardo l'agopuntura valutandone l'attendibilità, «al fine di promuovere l'uso appropriato dell'agopuntura in quegli Stati membri in cui l'agopuntura non è stata ampiamente utilizzata»

Legislazione

In alcuni paesi non ci sono requisiti legali riguardo all'istruzione degli operatori, e chiunque può autoproclamarsi agopunturista, rendendo difficile discernere l'effettivo valore delle licenze e dell'istruzione degli agopunturisti. Molti paesi non conferiscono titoli di agopuntore o non richiedono particolari corsi.

L'agopuntura in Italia

L'agopuntura rientra tra le "medicine e pratiche non convenzionali" ritenute rilevanti da un punto di vista sociale in Italia, sulla base delle indicazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio d'Europa nonché in base alla maggiore frequenza di ricorso ad essa da parte dei cittadini, oltre che degli indirizzi medici non convenzionali.
In Italia possono praticare l'agopuntura solo medici e veterinari laureati, poiché la si considera un atto eminentemente medico: «l'Agopuntura, la Fitoterapia e l'Omeopatia costituiscono atto sanitario e sono oggetto di attività riservata perché di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico chirurgo, dell'odontoiatra professionale, del medico veterinario e dei farmacista, ciascuno per le rispettive competenze». Chi la pratica senza questo requisito commette un atto illegale, punibile penalmente (sentenza della Corte di Cassazione, 1982).
Chiunque è stato formato all'estero in Medicina deve sostenere in Italia l'esame di stato per poterla esercitare: centri nei quali l'eventuale agopunturista cinese è "coperto" da un medico italiano o comunque abilitato, sono illegali. Questa posizione si fonda sul principio che qualunque intervento terapeutico debba essere preceduto da una diagnosi corretta. Ciò non toglie che anche il medico debba seguire una formazione precisa per esercitare l'agopuntura, non potendo improvvisarsi.
Il principio era stato ribadito anche a Terni dal Convegno Nazionale della FNOMCeO nel 2002; nonostante alcune proposte di legge risalissero già al 1987, soltanto il 7 febbraio 2013, nella conferenza permanente Stato-Regioni, è stato emanato un accordo che regolamenta sia la qualità della formazione e della pratica dell'agopuntura, sia il riconoscimento legale del profilo professionale di medico agopuntore, istituendo presso gli Ordini professionali provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri, elenchi dei professionisti esercenti l'agopuntura.
Agopuntura e moxibustione sono inoltre trattate in varie strutture ospedaliere e territoriali italiane.

L'agopuntura nel mondo

L'uso dell'agopuntura per determinate condizioni è stato approvato dal National Institutes of Health (Istituti Nazionali di Sanità) degli Stati Uniti, dal National Health Service del Regno Unito, dalla Organizzazione mondiale della sanità e dal National Center for Complementary and Alternative Medicine. Alcuni scienziati hanno criticato queste scelte come eccessivamente ingenue e non tenenti conto delle obiezioni o critiche mosse alle ricerche effettuate per dimostrare l'efficacia dell'agopuntura.

Cina

In Cina, l'agopuntura e le altre tipologie di medicina tradizionale seguono una propria formazione in facoltà ad essa dedicate.

Giappone

In Giappone, per trattare i pazienti è necessaria una licenza nazionale di agopuntore. La licenza di "Harishi" richiede quattro anni di formazione, in istituti di istruzione professionale.

Germania

Dal 1º gennaio 2007 tutte le assicurazioni sanitarie obbligatorie tedesche pagano, in base ad una decisione del Gemeinsamer Bundesausschuss, l'agopuntura come parte della gestione del dolore cronico della parte bassa della schiena o delle ginocchia (causata da artrite del ginocchio). Il trattamento del mal di testa con l'agopuntura non è stato incluso, in quanto non risulta alcun vantaggio rispetto alla terapia standard. Tutti gli altri trattamenti di agopuntura non sono coperti dalla assicurazione sanitaria obbligatoria, e devono essere pagati autonomamente.

Regno Unito

L'agopuntura non è una professione regolamentata. Il principale organismo per gli standard professionali in agopuntura è il British Acupuncture Council. La British Medical Acupuncture Society è un organo professionale interdisciplinare per operatori sanitari regolari che utilizzano l'agopuntura tra le proprie pratiche; inoltre esiste anche la Acupuncture Association of Chartered Physiotherapists.

Stati Uniti

Gli agopuntori negli Stati Uniti sono tenuti a frequentare un programma accreditato di laurea di tre o quattro anni per ottenere la licenza. Mentre alcune scuole sono accreditate regionalmente, la maggioranza dei programmi di formazione professionali sono accreditati dalla Accreditation Commission for Acupuncture and Oriental Medicine, ACAOM (Commissione di accreditamento per l'agopuntura e la medicina orientale). Ogni stato ha le proprie agenzie di abilitazione e conferisce titoli diversi, che vanno da "Medico agopunturista" in Florida, alla "Licenza di agopuntore" nella maggior parte degli Stati. L'abbreviazione "Dipl. Ac." sta per "Diplomate of Acupuncture" ed indica che il titolare è laureato dal NCCAOM. Ventitré Stati richiedono la certificazione di questo ente.
Un sondaggio tra i medici americani nel 2005 ha mostrato che il 59% ritiene che l'agopuntura abbia "almeno un qualche tipo di efficacia" nel trattamento del dolore. Nel 1996 la Food and Drug Administration ha cambiato lo status di aghi di agopuntura da dispositivi medici di "classe III" a dispositivi medici di "classe II", sottintendendo che gli aghi sono considerati come sicuri ed efficaci se utilizzati in modo appropriato da praticanti abilitati. A partire dal 2004, quasi il 50% degli americani iscritti a piani di assicurazione sanitaria del datore di lavoro sono coperti anche per i trattamenti di agopuntura.

Canada

Nella Columbia Britannica, la pratica dell'agopuntura e della medicina cinese è stata professionalmente disciplinata a partire dal 1996, dal CTCMA. In Ontario, la pratica dell'agopuntura è ora regolata dal Traditional Chinese Medicine Act (2006, S.O.2006, capitolo 27). Il governo è in procinto di istituire un collegio il cui mandato sarà quello di sorvegliare l'attuazione delle politiche e normative relative alla professione.

Australia

L'agopuntura è diventata una professione sanitaria registrata presso la Australian Health Practitioner Regulation Agency (AHPRA) nel luglio 2012. Prima, Victoria era l'unico stato in Australia con una lista di iscrizione governativa ufficiale per l'agopuntura (Chinese Medicine Registration Board of Victoria, CMBV). Nel 2012 la CMBV è diventata il Chinese Medicine Board of Australia ed è attualmente in procinto di istituire regimi di abilitazione alla professione in collaborazione con l'AHPRA.

Nuova Zelanda

L'agopuntura non è una professione sanitaria regolamentata. L'assicurazione statale Accident Compensation Corporation rimborsa i trattamenti di agopuntura effettuati da operatori sanitari regolari e da alcuni agopuntori tradizionali e "laici" che appartengono ad associazioni professionali volontarie.

Critiche

La scelta di una medicina alternativa come sostituzione alle moderne cure mediche standard potrebbe comportare l'inadeguatezza della diagnosi, o del trattamento, di condizioni per le quali la medicina moderna ha una soluzione di maggiore efficacia. Come con le altre medicine alternative, personale disonesto od inesperto potrebbe anche indurre pazienti ad esaurire le proprie risorse finanziarie nel perseguire trattamenti inefficaci.
Codici deontologici dettati da organizzazioni accreditate, come il National Certification Commission for Acupuncture and Oriental Medicine, richiedono ai professionisti di effettuare "tempestivi invii ad altri professionisti sanitari se opportuno".
La comunità scientifica ha più volte ribadito che i "presupposti" su cui si basa l'agopuntura sono del tutto privi di valore scientifico. Il NCAHF (National Council Against Health Fraud) nel 1990 ha pubblicato uno studio secondo il quale «La ricerca durante gli ultimi venti anni ha fallito nel dimostrare che l'agopuntura sia efficace contro qualunque malattia» e che «gli effetti percepiti dell'agopuntura sono probabilmente causati da una combinazione di aspettative, suggestione, revulsione, condizionamento e altri meccanismi psicologici». In parole povere, molti degli effetti benefici percepiti sono probabilmente causati da cambiamenti nello stato d'animo, dall'effetto placebo e dalla fallacia regressiva. Tuttavia i ricercatori hanno evidenziato che questo meccanismo dovrebbe essere studiato ancora meglio, per capirne tutte le implicazioni a livello neuroendocrino.
Secondo una ricerca eseguita dalla neurobiologa Maiken Nedergaard e dai suoi collaboratori presso l'University of Rochester Medical Center e pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience, l'agopuntura agirebbe favorendo il rilascio nei tessuti interessati di adenosina, che entra in relazione con i segnali di dolore al cervello.

Rischi ed eventi avversi

L'agopuntura è una tecnica poco invasiva. Il gruppo di studio dei National Institutes of Health, istituzione pubblica statunitense per la ricerca medica, ha rilasciato la seguente dichiarazione riguardo ai rischi associati all'agopuntura: «Effetti collaterali avversi dell'agopuntura sono estremamente ridotti e sicuramente minori dei trattamenti convenzionali». C'è accordo generale sul fatto che l'agopuntura sia sicura se somministrata da operatori qualificati utilizzando aghi sterili e che essa presenti un rischio molto basso di gravi effetti collaterali.
Tuttavia, poiché nell'agopuntura gli aghi penetrano nella pelle, sono comunque procedure invasive e quindi non prive di rischio. Le lesioni sono rare tra i pazienti trattati dai professionisti addestrati in certi paesi. A volte, gli aghi devono, per legge, essere sterili e monouso; in alcuni paesi, gli aghi possono essere riutilizzati se essi sono prima risterilizzati, ad esempio in autoclave. Quando gli aghi sono contaminati, il rischio di infezioni batteriche o di altre infezione ematiche aumenta, come avviene con il riutilizzo di qualsiasi tipo di ago. Anche l'OMS ha pubblicato un documento relativo ai rischi clinici ed alla corretta pratica dell'agopuntura: vengono menzionati rischi infettivi, soprattutto se sono usati aghi multiuso che non sono stati sterilizzati a dovere (i quali potrebbero trasferire infezioni come l'HIV o l'epatite), ed il rischio di provocare ematomi a seguito della puntura accidentale di strutture circolatorie, che può capitare soprattutto se non vengono seguite le indicazioni sulla profondità e l'angolazione dell'infissione.
La stragrande maggioranza degli eventi avversi da agopuntura sono eventi minori, e si stima che si verifichino in circa il 7-12% dei trattamenti, sia negli adulti che nei bambini. Quelli segnalati più comunemente riguardano il sito di inserzione dell'ago: sanguinamento minore (3%), ematoma (2-3%) e dolore da puntura (fino al 3%). Vertigini sono segnalate in circa l'1% dei trattamenti.
Gli eventi avversi gravi sono estremamente rari, nell'ordine di 5 casi su 1 milione e sono di solito provocati da agopuntori scarsamente addestrati o senza licenza. Sono frequentemente causati da un errore medico, e sono estremamente rari e variegati: i più comuni sono le infezioni causate da aghi non sterili e le lesioni da posizionamento improprio degli aghi, come la puntura di una struttura importante o un danno nervoso. La maggior parte dei casi avvengono in Asia, probabilmente riflettendo l'elevato numero di trattamenti eseguiti, od un numero relativamente maggiore di agopuntori scarsamente addestrati. Una revisione sistematica nel 2010 ha calcolato che l'agopuntura, negli anni analizzati, è stata associata ad un numero di decessi pari ad 86, più comunemente a causa di pneumotorace. Le malattie infettive segnalate, dal 1970, includono infezioni batteriche (50 casi) ed epatite B (in più di 80 casi). Anche se molto raramente, nella pratica sono possibili lesioni, per inserimento troppo profondo dell'ago, a qualsiasi sito del corpo, compresi il cervello, qualsiasi nervo, i reni od il cuore. Molti degli eventi avversi gravi non sono intrinseci dell'agopuntura, ma piuttosto causati da cattive pratiche (come punture improprie od aghi non sterili), e questo potrebbe essere il motivo per cui tali complicazioni non vengono rilevate nelle indagini sugli agopuntori adeguatamente addestrati.




sabato 26 gennaio 2019

Kick Boxing Americana e Giapponese

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Nata alla fine degli anni 70 come semplice formula di gara, la kickboxing è rapidamente diventata la disciplina da ring più famosa del mondo.

Non c'è dubbio che oggi, grazie anche ai gettonatissimi film di Jean Claude Van Damme, il termine "Kickboxing" è diventato così popolare da simbolizzare praticamente tutti gli sport da combattimento. Ed in effetti sono sempre più i vip del mondo dello spettacolo, della politica e della cultura a dichiarare pubblicamente di essere entusiasti praticanti di una specialità che, solo pochi
anni fa, era vista come una forma di combattimento brutale e pericolosa. In realtà la Kickboxing, così come viene interpretata oggi, nasce dall'esigenza di permettere un confronto alla pari fra praticanti di vari stili di combattimento.
In altre parole, almeno agli inizi, era una semplice formula di gara che, includendo alcune delle tecniche specifiche delle discipline da ring già esistenti (Pugilato, Full Contact, Savate e Muay Thai) consentiva per la prima volta la possibilità di vedere chi fosse realmente il migliore del mondo in una determinata categoria. Quest'idea di "confronto democratico" non poteva che essere americana ed infatti non è un caso che la prima grande Federazione Mondiale di Kickboxing, la
WKA, ed i primi grandi campioni della specialità fossero "made in USA".
La differenza sostanziale costituita dalla possibilità di potere utilizzare i low-kicks (calci tirati con la tibia alle cosce dell'avversario), permetteva infatti l'ingresso nel circuito competitivo anche da parte dei Thai Boxers e dei Savateurs, del resto troppo penalizzati dal regolamento tipico del Fu1l Contact.
Ciò determinò un formidabile impulso a tutto il movimento Kickboxistico mondiale e la WKA iniziò ad annoverare tra le sue fila campioni leggendari quali Benny Urquidez, Don Wilson e Maurice Smith. Anche sul fronte europeo emersero rapidamente le prime grandi star come Lucien Carbin, Rob Kaman, Fred Royers, Andre Brilleman, Milo El Geubli e tanti altri fortissimi
esponenti di una scuola diversa che traeva le sue origini direttamente dal Giappone.
Non va infatti dimenticato che nel paese del Sol Levante, patria di alcune fra le più popolari
Arti Marziali in assoluto, si praticava da parecchi anni anche una forma particolarmente
efficace di Kick Boxing che rappresentava un po' il rimaneggiamento "made in Japan" della famosa Muay Thai. Il regolamento prevedeva infatti, oltre alle tecniche di pugno, calcio e ginocchio,
anche alcune proiezioni tipiche del judo che rendevano i combattimenti ancora più spettacolari.
Ben presto si venne al confronto diretto fra le due scuole e generalmente i fuoriclasse europei ebbero la meglio dimostrando così tutto il loro valore. Ancora oggi l'Europa è leader mondiale nella Kick Boxing sia per il livello tecnico dei suoi campioni, sia per l'importanza ed il successo delle riunioni che si organizzano in tutte le principali città. Nel regolamento attualmente più seguito sono ammesse le tecniche di pugno e quelle di calcio, inclusi ovviamente i famosi low-kicks.
Oltre ai combattimenti a contatto pieno, si disputano anche match nella versione "Light", ovvero a contatto leggero, che sono alla portata di tutti e costituiscono inoltre un valido test di verifica tecnica.

venerdì 25 gennaio 2019

Donne Guerriere




Alcuni dati presi da www.smartsport.it.
Le differenze anatomiche e fisiologiche tra i due sessi condizionano le rispettive prestazioni in attività motorie e sportive.

Mediamente la donna adulta, rispetto all’uomo:
· ha una statura inferiore di 7,5 – 10 cm;
· ha un peso corporeo minore di circa 11 – 13,5 kg;
· ha una diversa composizione corporea, con 4,5 – 7 kg in più di tessuto adiposo e una percentuale di grasso superiore del 10% (circa 25% contro 15%);
· ha una forza muscolare inferiore del 10 – 30% (in relazione alla sede del gruppo muscolare);
· ha un cuore più piccolo, con massimo consumo di ossigeno, indice della potenza aerobica, inferiore di circa il 20% ;
· ha un minor volume di sangue, meno globuli rossi (circa – 6%) e meno emoglobina (circa – 15%);
· ha torace e polmoni più piccoli, con inferiori parametri ventilatori.
I dati raccolti per oltre un trentennio dall’Istituto di medicina dello Sport di Torino, su alunni delle scuole medie, evidenziano nelle ragazze una minor forza muscolare del 10% a livello degli arti inferiori, del 15% agli arti superiori e del 20% al tronco. Il massimo consumo di ossigeno nelle femmine di 10 – 12 anni è di 35,85 ml/(kg x min), contro i 37,70 dei coetanei maschi. Le diversità appaiono anche osservando la forma del corpo. La donna ha il bacino più largo e gli arti più corti: ciò condiziona i rapporti di leva nelle articolazioni. Il suo baricentro, punto in cui si può immaginare si concentri il peso del corpo, si colloca a un livello più basso: ciò facilita il mantenimento dell’equilibrio ma rende più svantaggiose attività come i salti.
In secoli di guerre, battaglie, duelli, possiamo vedere che le donne hanno combattuto negli assedi al fianco dei loro uomini, quando la situazione si faceva disperata, e in alcuni casi hanno agito come condottieri (Giovanna d’Arco, Matilde di Canossa, Nakano Takeko, ecc..).
Se leggiamo un qualsiasi libro di storia medievale non scolastico, contenente saggi, storie dei vari popoli ecc, scopriamo che, durante l’alto medioevo, le donne guerriere erano di stirpe nordica, prevalentemente celtica, scandinava, irlandese, islandese, scozzese (particolarmente feroci, appartenevano agli Scoti e ai Piti ed erano abili con l’arco), anglosassone, normanna (seguivano i pirati di solito), longobarda e burgunda (anche se più raramente). Ovviamente ci sono anche i sottogruppi di tali popoli, come ad esempio tra i celti spiccavano le donne galliche, che usavano tingersi il corpo con una strana sostanza bluastra chiamata vitrum in latino (De bello gallico di Giulio Cesare). In questi libri non scolastici vi sono vari documenti dell’epoca, riportati con tanto di commento, di come vestivano le donne guerriere e quali armi usavano.
Premesso che non erano di costituzione esile, eccetto per alcune nordiche insulane (irlandesi, piti, scoti), erano capaci di portare armi come spade ad una mano e mezza, archi gallesi (gittata di circa 400 metri), piccole asce e grandi asce (le prime per le nordiche insulane), pugnali ricurvi usati a mo di piccole spade spesso accoppiati (il loro nome era saex). Dai dipinti, dalle sculture e da saggi sulla moda dell’epoca invece si evince che il tipo di abbigliamento era comodo e spartano, nulla di pretenzioso. Questo di solito era l’abbigliamento usato dalle donne in battaglia, ma spesso portavano i pantaloni, soprattutto le celtiche non romanizzate. Gli elmi erano poco usati, anche dai maschi, mentre erano molto importanti spallacci di cuoio e protezioni alle gambe. Erano robuste e comunque anche se magre muscolose e scattanti, capaci di una resistenza davvero notevole, tanto che molti storici dell’epoca se ne meravigliavano.
Alcune donne combattevano anche con gonne lunghe ma abbastanza larghe da non ingombrarle, ma non nel corpo a corpo.”
La forza delle donne guerriere celtiche stava nella loro incrollabile forza di volontà, ferocia e resistenza (avendo meno muscolatura e scheletro più leggero rispetto agli uomini, compensavano i loro limiti con una maggiore agilità) e soprattutto per il loro indomabile spirito combattivo. Gli uomini dell'epoca le ammiravano perchè esse infondevano coraggio ai combattenti. Ma vi era anche di più dietro queste fiere guerriere. Non erano usate come carne da “spada” nelle battaglie. Essendo anche molto sagge (molte di esse erano druide) venivano messe a capo delle spedizioni come consigliere ed organizzatrici. I celti non amavano le strategie, si gettavano nel corpo a corpo, ma dopo aver incontrato i romani cominciarono a ricredersi. E furono le donne, secondo gli storici, ad organizzarli. Il loro primo compito era questo, poi in caso di necessità non disdegnavano di certo di scendere a combattere, ma per lo più facevano le strateghe e difendevano le mura usando gli archi.
Segno che non erano selvagge e rozze, ma forti di fisico e soprattutto di mente.”
Il sax o seax o scramasax veniva utilizzato poi in sostituzione della spada, i sax erano lunghi come vere e proprie spade e spesso oggi si vedono rievocatori vichinghi usarli insieme alla lancia, quando il nemico arriva sotto misura gettano la lancia e puntualmente ti infilano lo scramasax da qualche parte (collo, spalle , dietro la nuca….).
L’arte della guerra sta nell’usare le giuste persone al posto giusto, a prescindere.
Una donna non è meno importante se invece di pestare con un mazzapicchio dirige il servizio logistico.
Le battaglie sono un’altra cosa: contano peso dell’armatura, i giorni di viaggio precedenti, e (sempre dimenticato) il morale. La battaglia è un’operazione di gruppo, se il morale è alto o basso il singolo individuo può rendere in modi molto diversi.



giovedì 24 gennaio 2019

Le 6 Armonie


Il punto di forza della struttura Wing-Chun viene da un corretto allineamento del corpo rispetto al nostro avversario. Con il mantenimento di questa struttura, l'allineamento e il bilanciamento rimangono intatti. Il praticante Wing-Chun cerca di distruggere la struttura del suo avversario ed il suo equilibrio durante il combattimento, mantenendo allo stesso tempo la postura delle sue sei armonie.
Le 6 armonie corrispondono all'allineamento delle spalle, gomiti, polsi, fianchi, ginocchia e caviglie, la sfida è nel mantenere l'allineamento delle, spalle fianchi e le braccia con il vostro corpo, mentre il tuo avversario si muove.
Le spalle e i fianchi dovrebbero essere rivolti verso l'avversario. Il nostro avversario dovrebbe sempre essere situato davanti al nostro corpo, centrato tra le spalle.
Ritroviamo questo principio anche nel Tai-Chi e Ba-Qua-Chang, indicato come il "cilindro/movimento a spirale", dove la parte superiore del corpo è costantemente rivolta verso l'avversario durante il combattimento per mantenere l'allineamento, e quindi, il potere interiore.

mercoledì 23 gennaio 2019

Suggerimenti per gli uomini quando escono per la prima volta con una ragazza cinese







Se non sei cinese o non sei mai stato in Cina, probabilmente conosci poco la Cina e le sue consuetudini, nonostante questo potresti trovare le ragazze molto seducenti in quanto il loro modo di comportarsi è ben distinto da quello delle ragazze europee o delle ragazze di una qualsiasi altra parte del mondo. Con questo non voglio dire che sono una specie completamente diversa, ma che il loro ricco patrimonio culturale le rende molto diverse nel loro modo di vita o di comportamento. La globalizzazione ha portato ad una fusione di più culture, tra terre diverse, nonostante questo potresti aver bisogno di alcuni consigli su come uscire con una ragazza cinese con successo.

1. Non cercare di strappare a tutti i costi un appuntamento a una ragazza cinese. Ciò significa che, non segui le mosse tradizionali della seduzione. Un film, la cena, un bacio della buonanotte occasionale e non la chiamano più. Questo è ciò che hanno fatto altri prima di te, creando troppa pressione durante l'appuntamento riguardo a future e ipotetiche aspettative e comportandosi di conseguenza in modo goffo. Questo è ciò che chi ti ha preceduto ha fatto con lei. Prova invece qualcosa di più semplice, più economico e meno convenzionale. Qualcosa di simile al solo incontro per bere un caffè, senza grandi aspettative o preparativi. Lei sarà meno preparata e tesa. L'atmosfera sarà meno carica, più rilassata e quindi più divertente, senza le aspettative usuali di un appuntamento.

2. Ogni uomo cerca di impressionare una donna cinese con i suoi discorsi. La verità è che lei ha sentito già tutto prima di incontrarti in molte varianti e versioni. In questo caso, meno è meglio. Meno cerchi di impressionarla, più la ragazza cinese è impressionata. Prova ad ascoltarla falla parlare di sé. Tutto ciò che ti serve è un piccolo grado di interesse. Questo la prenderà alla sprovvista, ai suoi occhi sarai diverso e impegnativo, e le ragazze cinesi amano gli uomini impegnativi.

3. Non essere Mr. buonismo. Sii un po' impertinente gettale dei commenti imprevisti e maliziosi e lascia che si chieda se l'hai appena detto veramente. Fai dichiarazioni scherzose e lascia che sia lei a chiederti maggiori informazioni su che tipo di persona sei.

4. Una ragazza cinese di solito ha un sacco di ammiratori e quindi devi essere diverso e lasciare un segno che ti distingua. La maggior parte di loro ti metterà alla prova con piccoli test per vedere come sei messo economicamente. Non cedere ad ogni suo capriccio.
A volte si può scherzosamente ma con fermezza resistere e rifiutarglielo.

5. Che ci credi o meno una ragazza cinese ti si concederà più volentieri se scopre che sei corteggiato da altre ragazze cinesi. Quindi non spendere tutto il tuo tempo con una. Allarga la tua cerchia di amicizie femminili e fai sapere loro che stai cercando di decidere e che hai un sacco di ammiratrici. Rimarrai sorpreso dai risultati.

6. I cinesi sono molto legati alla loro famiglia. Quindi, informati sulla sua famiglia. Essere interessato alla sua famiglia aumenterà sicuramente le tue possibilità di successo.

7. L'onestà è una qualità che è molto rispettata nella società cinese. Un uomo d'onore non mente e non abbandona le sue responsabilità. Se vuoi impressionare una ragazza cinese devi dimostrare ai suoi familiari che puoi essere un uomo d'onore.

martedì 22 gennaio 2019

Jook Wan Huen

Wing Chun è Jook-Wan-Huen

Il nome Jook-Wan-Huen significa "legato con un cerchio di bambù", dove, come Tin-Wan-Huen si riferisce ad un "cerchio di ferro." Entrambi i nomi descrivono la struttura di un'arma di difesa e l'allenamento per affinare e sviluppare un Ging esplosivo nelle braccia di un praticante Wing-Chun. Può anche essere utilizzato in qualsiasi sistema di Kung-Fu del sud come la gru bianca e la mantide religiosa del sud.

La leggenda degli anelli Wing-Chun
All'interno della prima e seconda generazione venne sviluppato l'uso all'interno dello stile Wing Chun, prima di un uso standardizzato del Mook-Yan-Jong, l'anello di bambù è stato utilizzato dai membri del gruppo del diciannovesimo secolo chiamato Compagnia dell'Opera delle Giunche Rosse come attrezzo di allenamento per il loro particolare stile di Kung-Fu.
Coloratissimi ad un primo impatto visivo erano utilizzati per le coreografie, gli anelli consentivano ai praticanti nascosti tra gli attori dell'Opera di sviluppare la loro arte in modo sottile ed essere usati per la difesa (in mano o per essere gettato) contro un attacco armato in caso di necessità.
I praticanti nascosti nella Compagnia dell'Opera delle Giunche Rosse si travestivano da intrattenitori ambulanti, in questo modo era loro permesso di raggiungere i propri obiettivi primari di spionaggio e di assassinio. Quasi tutte le linee di Wing-Chun, con l'eccezione del ramo del Pao-Fa-Lien, che non discendono dai maestri appartenenti alla Compagnia dell'Opera delle Giunche Rosse.

lunedì 21 gennaio 2019

Gerk Jong


Gerk-Jong è il manichino per l'allenamento ai calci. Si tratta di tre pali, conficcati nel terreno. Questo tipo di allenamento viene utilizzato per addestrare gli attacchi multidirezionali e i blocchi, così come l'utilizzo dell'anca e il posizionamento corretto delle gambe, il condizionamento delle gambe attaccando i pali. Il Gerk Jong originariamente era composto da 6 pali a forma di fiore di prugno (Mei Hoa Jong).
Il primo livello nella pratica dello Gerk Jong implica i calci base (questa è la parte più importante dell'addestramento). Si allena l'arco, il bordo del piede, e la parte inferiore del piede.
Livello due condizionamento delle gambe.
Uno o tutti i pali possono essere utilizzati. Non c'è una sequenza pre-impostata per il condizionamento delle gambe - bisogna colpire con la gamba il legno duro con ogni tecnica che si conosce con Tan Gerk, Bong Gerk, Jeet Gerk, Waang Gerk, Fook Gerk, Huen Bo, Bo Kau.
Il livello successivo al precedente nel Wing-Chun è quello di praticare il footwork e Chi-Sao, muovendosi sulla cima dei pali. Questo permette di prendere coscienza del nostro bilanciamento e di acquisire il giusto controllo del nostro baricentro, così come il corretto posizionamento dei piedi. Una volta che questo livello viene padroneggiato, l'utilizzo dei pali diventa casuale, così i praticanti acquisiscono la capacità di muoversi e praticare il chi sao.
A questo livello il praticante viene incoraggiato a tenere il baricentro e le gambe il più vicino possibile al livello del suolo, questo per garantire che il cavallo, le gambe ei fianchi siano addestrati a rimanere bassi per evitare di essere travolti, intercettati, interrotti, o sradicati durante gli spostamenti e l'esecuzione delle tecniche del Wing-Chun.