domenica 6 ottobre 2024

Qual è la differenza tra Kickboxing e Muay Thai?

 


Se hai mai praticato il Muay Thai, probabilmente qualcuno lo ha paragonato al kickboxing, due discipline di combattimento spesso confuse tra loro a causa delle somiglianze nelle tecniche di base. Entrambi gli sport prevedono calci, pugni e ginocchiate, ma le differenze tra di essi sono sostanziali, specialmente nel modo in cui vengono applicate le tecniche e nella cultura di allenamento che li circonda. Non è raro che chi è poco esperto confonda il Muay Thai con il kickboxing, arrivando persino a fare errori bizzarri come chiamarlo “Tai Chi”. Ma i due sport, pur avendo delle tecniche simili, si distinguono nettamente per regolamenti, approccio e soprattutto per il livello di competizione.

Sulla carta, le tecniche consentite in entrambi gli sport includono calci alla gamba, al corpo e alla testa, così come pugni e ginocchiate. Tuttavia, il Muay Thai permette anche l'uso dei gomiti e consente clinch prolungati, cosa che il kickboxing proibisce. Il clinch, in particolare, è uno degli elementi distintivi del Muay Thai. Nel clinch, i due combattenti cercano di controllarsi a vicenda attraverso prese al collo e al corpo, per poi sfruttare questa posizione per infliggere colpi con ginocchia e gomiti. Nel kickboxing, invece, il clinch è limitato o completamente vietato, il che cambia notevolmente la dinamica del combattimento.

Un’altra differenza rilevante è la durata dei round. Nel Muay Thai, i combattimenti ufficiali sono sempre strutturati su cinque round, indipendentemente dall'importanza del match. Questo significa che i combattenti devono prepararsi per un incontro più lungo e strategico. Nel kickboxing, invece, il numero dei round varia, ma raramente si raggiungono i cinque round standard del Muay Thai, e l'approccio al combattimento è spesso più esplosivo, con una maggiore enfasi sulla potenza immediata.

Per un kickboxer che decide di cimentarsi nel Muay Thai, uno dei principali ostacoli è il clinch. Molti kickboxer non sono abituati a questa fase del combattimento e spesso ne sottovalutano l'importanza. Nel Muay Thai, il clinch è fondamentale, tanto che può essere definito il "punto critico" di un incontro. Esattamente come nel grappling nelle arti marziali miste (MMA), se non sai come gestire il clinch, sei destinato a subire. Un combattente che non ha familiarità con questa fase rischia di essere sopraffatto da ginocchiate e gomitate, che nel Muay Thai possono facilmente decidere l’esito di un match.

Il clinch, però, non è l'unico ostacolo per i kickboxer. Anche la durata dei round richiede un diverso tipo di preparazione fisica. Il Muay Thai richiede resistenza a lungo termine e una strategia che spesso non si adatta allo stile esplosivo e intenso dei combattimenti di kickboxing. Mentre molti kickboxer puntano sulla velocità e sulla forza in brevi scambi, il Muay Thai premia chi sa gestire il tempo e riesce a mantenere il controllo anche nei round successivi.

Un'altra differenza cruciale tra il Muay Thai e il kickboxing è il livello di competizione. In Thailandia, il Muay Thai è lo sport nazionale, e migliaia di atleti si allenano duramente fin da bambini per diventare professionisti. Questo crea una cultura e un sistema che promuovono un altissimo livello di abilità. I pugili thailandesi iniziano ad allenarsi già a 5 o 6 anni, dedicandosi al combattimento sei giorni alla settimana, spesso combattendo più volte al mese.

Questo livello di dedizione porta a un’enorme differenza nell’esperienza accumulata dai combattenti thailandesi rispetto ai kickboxer occidentali. Un pugile thailandese di 16 anni potrebbe avere già decine, se non centinaia di combattimenti alle spalle, mentre un kickboxer professionista occidentale, anche di 25 o 30 anni, difficilmente avrà lo stesso numero di match.

Questa vastissima esperienza crea una dinamica in cui i giovani thailandesi possono essere considerati veterani, prima ancora di aver raggiunto la vetta dello sport. Ciò si riflette anche nella loro tecnica: il livello di precisione e di adattamento strategico nel Muay Thai è estremamente elevato. La tecnica che potrebbe essere considerata eccezionale in un kickboxer medio è, in realtà, abbastanza standard per un praticante di Muay Thai.

È interessante notare che i combattenti di Muay Thai, quando decidono di cimentarsi nel kickboxing, sembrano avere un vantaggio molto più grande rispetto ai kickboxer che tentano di fare il contrario. Questo perché, mentre i praticanti di kickboxing devono aggiungere nuove competenze (come il clinch o i gomiti), i pugili thailandesi, nel passaggio al kickboxing, devono semplicemente "mettere da parte" alcune delle loro abilità. In altre parole, mentre un kickboxer deve imparare nuove tecniche per affrontare il Muay Thai, un pugile thailandese può semplicemente scegliere di non usare gomitate e clinch, ma la sua esperienza e il suo background rimangono intatti.

Questa dinamica spiega perché molti combattenti di Muay Thai riescono a dominare nel kickboxing. Essi hanno un set di abilità più ampio e raffinato, che permette loro di adattarsi facilmente a un contesto in cui alcune tecniche sono limitate. Invece, i kickboxer devono fare un salto qualitativo importante per competere a parità di condizioni nel Muay Thai, soprattutto in contesti competitivi ad alto livello.

Nel corso degli anni, alcuni kickboxer di fama mondiale hanno tentato la transizione verso il Muay Thai con vari gradi di successo. Ramon Dekkers, un kickboxer olandese, è probabilmente uno dei nomi più famosi che ha gareggiato nel Muay Thai, guadagnandosi il rispetto della comunità thailandese per la sua grinta e capacità di tenere testa a combattenti locali. Tuttavia, anche Dekkers, che è considerato una leggenda nelle arti del combattimento, non è stato particolarmente dominante contro i pugili thailandesi nei loro stili di combattimento tradizionali. Nonostante ciò, ha comunque mostrato che è possibile competere ai massimi livelli, anche provenendo da una disciplina diversa.

Un altro esempio significativo è quello di Toshio Fujiwara, il primo non thailandese a vincere un titolo allo stadio Rajadamnern, uno dei templi sacri del Muay Thai. Tuttavia, Fujiwara ha trascorso gran parte della sua carriera combattendo in Thailandia, il che significa che il suo successo è venuto grazie a un’immersione totale nella cultura e nelle tecniche del Muay Thai, piuttosto che mantenendo il suo stile di kickboxing.

D’altro canto, è molto più comune vedere pugili thailandesi riuscire a dominare nel kickboxing. Questo avviene perché, come già accennato, per loro si tratta solo di "limitare" alcune delle loro abilità, piuttosto che doverne imparare di nuove. Inoltre, i pugili thailandesi, abituati a un livello di competizione altissimo e a un rigido regime di allenamento, si trovano perfettamente a loro agio quando affrontano i kickboxer.

Un esempio recente è il successo di Buakaw Banchamek, uno dei pugili thailandesi più noti a livello mondiale. Buakaw è passato al kickboxing e ha dominato per anni, vincendo tornei prestigiosi come il K-1 World Max. La sua abilità nel gestire il clinch, pur non potendolo usare al massimo delle sue capacità, e la sua resistenza sviluppata grazie a decenni di allenamenti durissimi in Thailandia, lo hanno reso un avversario temibile nel kickboxing.

La differenza tra kickboxing e Muay Thai non risiede solo nelle tecniche permesse o nel regolamento, ma in tutto il contesto che circonda le due discipline. Il Muay Thai, con le sue radici profonde nella cultura thailandese e il suo sistema di allenamento intenso e rigoroso, produce combattenti con una preparazione tecnica e fisica superiore. D’altro canto, il kickboxing, soprattutto nella sua variante occidentale, tende a privilegiare uno stile di combattimento più esplosivo e spettacolare, ma che non sempre si adatta alle lunghe battaglie strategiche tipiche del Muay Thai.

Per chiunque voglia praticare una delle due discipline, è essenziale comprendere queste differenze e adattarsi di conseguenza. Se un kickboxer vuole cimentarsi nel Muay Thai, deve essere pronto ad affrontare la sfida del clinch e a migliorare la sua resistenza. Allo stesso modo, un pugile thailandese che si avvicina al kickboxing dovrà semplicemente adattarsi alle limitazioni del regolamento, senza mai dimenticare il bagaglio tecnico che ha sviluppato in anni di allenamento.








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