Gli
utilizzi medici dell'argento
includono la sua incorporazione in
garze per ferite, creme, e come rivestimento germicida in dispositivi
medici. Nella pratica medica si è avuto utilizzo di bende contenenti
sulfadiazina-argentica oppure nanoparticelle di argento che possono
essere utilizzati in infezioni esterne (come quelle nell'ustione),
tuttavia, recenti studi hanno mostrato come questa pratica può avere
effetti ritardanti sul processo di guarigione della ferita e
l'argento può inoltre avere effetti citotossici sulle cellule; più
in generale, esistono poche prove in letteratura scientifica per
sostenere l'utilità di questo impiego.
L'argento
non ha un ruolo biologico ed è
particolarmente tossico per gli organismi inferiori. Sebbene diverse
formulazioni di argento impiegate in medicina nel secolo scorso siano
prescritte e vendute per trattare determinate condizioni mediche, la
maggior parte dei suoi composti, compresi quelli che mostrano
proprietà eccezionali come agenti antimicrobici o antitumorali, sono
ancora nelle prime fasi della valutazione in studi in vitro e
potrebbe comunque non arrivare agli studi clinici. A differenza di
altri metalli pesanti, non ci sono prove che l'argento sia un veleno
cumulativo, ma a seguito di un'esposizione prolungata, i suoi livelli
possono accumularsi nei tessuti del corpo con conseguenti effetti
indesiderati. In una recente review di S. Medici, M. Peana e al.
viene esaminato l'argento dalla
medicina alternativa o fai-da-te alle prove scientifiche relative ai
suoi usi mettendo in evidenza molte controversie riguardo l'efficacia
e i meccanismi molecolari coinvolti.
L'argento colloidale
è un colloide consistente in
particelle d'argento sospese in un liquido. L'argento colloidale e le
formulazioni contenenti sali di argento sono stati impiegati dai
medici all'inizio del XX secolo, ma il loro utilizzo è stato in gran
parte interrotto dal 1940, a seguito dello sviluppo di antibiotici
più efficienti.
A partire dal 1990, l'argento
colloidale è stato nuovamente venduto come medicina alternativa. I
prodotti a base di argento colloidale rimangono disponibili in molti
paesi come integratori alimentari e rimedi omeopatici, sebbene non
sia nota un eventuale efficacia nel trattamento di alcuna malattia e
comportino il rischio di alterazioni estetiche collaterali e
permanenti, come l'argiria, più una serie di implicazioni, come
reazioni allergiche e interazioni con altri medicinali. Altre
particolari soluzioni con ioni di argento (come ad esempio l'argento
citrato complessato) sono d'altra parte senza prova scientifica circa
la efficacia e la non dannosità; in uno studio commissionato
dall'Unione europea il punto maggiormente critico dei composti a base
d'argento come l'argento citrato è legato alla possibilità che
abbia effetti negativi a lungo termine come appunto l'argiria.
Gli
utilizzi medici dell'argento
includono la sua aggiunta in
garze, creme, e come rivestimento antibiotico sui dispositivi medici.
Nonostante le garze contenenti sulfadiazina di argento o
nanoparticelle di argento possano essere impiegate contro le
infezioni esterne,
lo ione argento (Ag+) è bioattivo
e attraverso una sufficiente concentrazione uccide rapidamente
batteri in vitro. L'argento manifesta una bassa tossicità nel corpo
umano, e i rischi sono minimi in seguito a esposizione clinica
tramite inalazione, ingestione, applicazione cutanea.
L'argento e le nanoparticelle
d'argento sono usate come un antimicrobico in una varietà di
applicazioni industriali, sanitarie e domestiche.
Una revisione sistematica del 2012
riportava che l'argento topico mostrava un tempo di guarigione
significativamente peggiore rispetto ai campioni di controllo e non
mostrava alcuna prova dell'efficacia nel prevenire le infezioni delle
ferite. La revisione sistematica Cochrane concluse che “Ci sono
insufficienti prove per stabilire se le garze contenenti argento o
agenti cutanei favoriscano la guarigione o prevengano dall'infezione
delle ferite”.
La statunitense “Food and Drug
Administration” ha approvato un certo numero di preparazioni
topiche di sulfadiazina d'argento per i trattamenti di ustioni di
secondo e terzo grado.
Una revisione sistematica del 2012
scoprì che i medicamenti contenenti argento non erano più efficaci
dei corrispettivi che non lo conteneva nel trattare le ustioni. Una
revisione Cochrane del 2012 scoprì che i medicamenti idrocolloidali
contenenti argento non erano più efficaci dei comuni medicamenti
alginati nel trattamento delle ulcere da diabete. Una revisione
Cochrane del 2010 non trovò sufficienti prove per determinare se le
garze contenenti argento aumentassero o diminuissero le infezioni o
influenzassero la velocità di guarigione. Un'altra revisione del
2010 invece provò come garze impregnate di argento aumentassero la
guarigione a breve termine di ulcere e ferite. L'autore principale
di questo articolo è però il promotore di un'industria che produce
uno dei medicamenti d'argento sotto studio. Una revisione
sistematica del 2009 stabilì che i medicamenti d'argento aumentava
sia la guarigione delle ferite che la qualità della vita se
applicati a ferite croniche non guaribili. Un'altra revisione del
2009 scoprì che la sua applicazione causava una riduzione delle
dimensioni delle ferita e maggior controllo nella perdita di liquidi
e dell'odore rispetto a garze senza argento. Una revisione Cochrane
del 2008 scoprì che, nonostante alcune potenziali caratteristiche
positive, molti degli esperimenti avevano lacune metodologiche e
quindi erano di scarsa utilità. Le revisioni sollevarono anche
dubbi riguardo ritardi nella guarigione e un numero crescente di
applicazioni della medicazione quando la sulfadiazina d'argento (SSD)
era impiegata per l'intera durata del trattamento. Un'altra
revisione sistematica del 2008 concluse che le prove mostravano un
effetto positivo dei medicamenti con argento colloidale nel
trattamento delle ferite croniche infette, ma espresse la perplessità
che le prove fossero limitate e potenzialmente influenzate. Numerosi
medicamenti a base di argento come antibatterico sono stati rimossi
dalla Food and Drug Administration (FDA).
Limitate prove suggeriscono che i tubi
endotracheali rivestiti con argento possano ridurre l'incidenza della
polmonite associata a ventilazione (VAP) e ritardarne l'esordio,
nonostante nessun beneficio sia stato osservato durante il periodo di
intubazione, nella durata della permanenza in terapia intensiva o nel
tasso di mortalità. Sono stati sollevati dubbi circa la natura cieca
di alcuni studi per cui si rendono necessari studi scientifici di
maggiore qualità.
La Food and Drug Administration nel
2007 rimosse un tubo endotracheale con un sottile rivestimento di
argento, per ridurre il rischio di polmonite associata a
ventilazione.
Le prove non dimostrano una importante
riduzione nel rischio di infezioni nel tratto urinario quando vengono
impiegati cateteri realizzate con leghe d'argento. Questi cateteri
costano di più rispetto ad altri cateteri.
Le lastre a base di alogenuri
dell'argento erano lo standard per rivelare i raggi X nelle tecniche
radiografie prima dell'impiego delle radiografie digitali. Le
tecniche su lastra fotografica con sali fotosensibili di argento
rimane popolare per la sua estrema precisione e i suoi costi ridotti
dove la tecnologia dei raggi X digitali non è ancora disponibile.
I composti dell'argento sono usati in
preparazioni esterne come asettici, includendo sia il nitrato
d'argento che l'argento proteinato, che possono essere utilizzati in
soluzioni diluite, come colliri per prevenire la congiuntivite nei
neonati. Il nitrato d'argento è talvolta usato in dermatologia nella
forma di bastoncini come caustico (“caustico lunare”) per
trattare alcune condizioni cutanee, come calli e verruche. L'argento
è anche impiegato nelle protesi ossee, nella chirurgia ortopedica
ricostruttiva e nei dispositivi cardiaci.
I cateteri venosi centrali di
clorexidina sulfadiazina d'argento riducono significativamente
l'incidenza delle infezioni sanguinee (CR-BSI). L'uso di fluoruro
diammina d'argento è un trattamento efficace per ridurre le carie
dentali.
L'acetato di argento è stato usato
come potenziale aiuto per smettere di fumare. Una revisione della
letteratura nel 2012, comunque, verificò che gli effetti
dell'acetato di argento sullo smettere di fumare erano lievi.
Negli umani e in altri animali,
l'argento colloidale si accumula nel corpo.
Assunzioni croniche di prodotti con
argento colloidale può portare all'accumulo cutaneo di particelle.
Queste si scuriscono con l'esposizione alla luce solare, provocando
una decolorazione blu o grigia della pelle nota come argiria. Una
argiria localizzata può essere il risultato dell'applicazione topica
di soluzioni contenenti argento, mentre un'argiria generalizzata
risulta dall'ingestione di tali sostanze.
L'argiria è generalmente
irreversibile. L'unico accorgimento pratico per minimizzare il
difetto estetico consiste nell'evitare l'esposizione al sole. Per
curarla sono state riportate relazioni preliminari sui trattamenti
con il laser. Questi sono dolorosi e generalmente è necessaria
l'anestesia.
Un trattamento simile al laser è
stato impiegato per ripulire gli occhi dalle particelle d'argento,
una condizione simile all'argiria detta
argirosi.
L'agenzia per il registro delle
sostanze tossiche e per le malattie (ATSDR) descrive l'argiria come
un “problema estetico”.
Sebbene l'argiria sia solitamente
limitata alla decolorazione della pelle, ci sono casi isolati che
presentano complicazioni neurologiche, renali o epatiche più serie,
causate dall'ingestione dell'argento colloidale.
L'argento colloidale può interagire
con alcuni farmaci, riducendo l'assorbimento di alcuni antibiotici e
della tiroxina.
Alcune persone sono allergiche
all'argento e l'uso di trattamenti e dispositivi medici che lo
contengono è controindicato. Nonostante i dispositivi medici
contenenti argento siano raramente impiegati negli ospedali, non sono
ancora stati intrapresi provvedimenti per la standardizzazione di
questi prodotti.
L'argento dissolto elettroliticamente è
stato usato come agente disinfettante dell'acqua, per esempio, per le
riserve d'acqua potabile della stazione orbitale Mir e della Stazione
Spaziale Internazionale. Molti ospedali moderni filtrano l'acqua
calda attraverso filtri di rame-argento per debellare le infezioni di
MRSA e legionella.
L'Organizzazione Mondiale della
Sanità include i filtri di argento in uno stato colloidale prodotto
da elettrolisi di elettrodi d'argento in acqua, e d'argento
colloidale in acqua, come due fra molti metodi di disinfezione,
specifici per fornire acqua potabile salubre nei paesi in via di
sviluppo.
In alcuni paesi in via di sviluppo,
grazie all'impegio di Ron Rivera e Potters for Peace è stato creato
un sistema di filtrazione in ceramica ricoperto di particelle
d'argento e usato per disinfettare l'acqua. Infatti con questa
invenzione l'argento inibisce la crescita microbica sul substrato del
filtro, prevenendone l'intasamento.
L'argento e molti suoi composti hanno
un effetto oligodinamico e sono tossici per batteri, alghe e funghi
in vitro. L'azione antibatterica dell'argento dipende dallo ione
argento. L'efficacia dei composti dello zinco come antisettici è
basata sull'abilità dello ione argento (Ag+), biologicamente attivo,
di danneggiare irreversibilmente il sistema chiave degli enzimi nella
membrana dei patogeni. Da molto tempo è noto che l'azione
antibatterica dell'argento aumenta in presenza di un campo elettrico.
Applicare una corrente elettrica attraverso degli elettrodi di
argento incrementa l'azione antibiotica all'anodo, probabilmente
dovuta al rilascio di argento nella coltura batterica. L'azione
antibatterica degli elettrodi ricoperti con nanostrutture d'argento
viene incrementata dalla presenza di campi elettrici.
Fin da circa il 1990, vi è stata una
rinascita della promozione dell'argento colloidale come integratore
alimentare o rimedio omeopatico, che poteva prevenire numerose
malattie, come cancro, diabete, HIV/AIDS, herpes e tubercolosi.
Nessuna evidenza medica supporta l'efficacia dell'argento colloidale
per questi benefici vantati. L'argento non è un minerale essenziale
per gli esseri umani; non c'è alcuna necessità alimentare di
argento, e non sono noti fenomeni di “carenza” di argento.
Non c'è prova che l'argento colloidale
tratti o prevenga alcuna condizione medica, mentre è noto che può
causare effetti collaterali seri e irreversibili come l'argiria.
Nell'agosto 1999, la FDA proibì ai venditori di argento colloidale
di dichiarare proprietà terapeutiche o preventive del prodotto, per
quanto i prodotti contenenti argento continuino a essere promossi
come integratori alimentari negli Stati Uniti grazie ai vaghi
regolamenti standard applicati per gli integratori. La FDA ha
rilasciato numerose lettere di diffida dirette ai siti internet che
hanno continuato a promuovere l'argento colloidale come antibiotico o
per altri propositi medici. Nonostante gli sforzi della FDA, i
prodotti a base di argento rimangono largamente disponibili sul
mercato. Una indagine sui siti internet promotori di spray nasali
contenenti argento colloidale asserisce che l'informazione per questi
rimedi è aleatoria e inaccurata.
Nel 2002, l'australiana Therapeutic
Goods Administration (TGA) scoprì che non vi erano legittimi usi
medici per l'argento colloidale e nessuna prova a supporto delle
affermazioni pubblicitarie. Il Centro Nazionale per la Medicina
Complementare e Alternativa statunitense (NCCAM) avverte che le
affermazioni pubblicitarie sull'argento colloidale non sono
scientificamente supportate, che il contenuto di argento dei prodotti
commerciali è estremamente variabile, e che l'argento colloidale può
avere seri effetti collaterali, come la argiria. Nel 2009, la USFDA
rilasciò un avvertimento sui potenziali effetti collaterali
dell'argento colloidale, e diceva che ”... non ci sono prescrizioni
legalmente vendute o farmaci da banco contenenti argento che sono
presi per bocca.” Quackwatch riporta che gli integratori alimentari
a base d'argento colloidale non sono stati ritenuti sicuri o efficaci
per il trattamento di qualsiasi condizione. Consumer Reports cataloga
l'argento colloidale come un “integratore da evitare”,
descrivendolo come “probabilmente pericoloso”. Il Los Angeles
Times dichiara che “l'argento colloidale come panacea, è una frode
con una lunga storia, con ciarlatani che affermano potesse curare il
cancro, l'AIDS, la tubercolosi, il diabete e numerose altre
malattie.”
Ippocrate nei suoi scritti discusse
l'uso dell'argento nella cura delle ferite. All'inizio del ventesimo
secolo i chirurghi impiegavano di routine suture d'argento per
ridurre il rischio di infezioni. Negli stessi anni i medici usavano
colliri contenenti argento per trattare problemi oftalmici, per varie
infezioni, e talvolta internamente per malattie come sprue tropicale,
epilessia, gonorrea e il comune raffreddore. Durante la prima guerra
mondiale, i soldati usavano fogli d'argento per trattare le ferite
infettate.
Prima dell'introduzione dei moderni antibiotici, l'argento colloidale
era impiegato come germicida e disinfettante[80] Con lo sviluppo dei
moderni antibiotici nel 1940, l'uso dell'argento come agente
antimicrobico diminuì. La sulfadiazina d'argento (SSD) è un
composto contenente argento e l'antibiotico sodio sulfadiazina,
sviluppato nel 1968.
Nel 2006 il Servizio Sanitario
Nazionale inglese spese circa 25 milioni di sterline in medicamenti
contenenti argento. Tali medicamenti rappresentavano circa il 14 %
dei medicamenti totali usati e circa il 25% dell'intero costo dei
medicamenti.
Dubbi sono stati espressi circa il
potenziale costo ambientale dei nanomateriali d'argento prodotti
nell'applicazione dei consumatori essendo rilasciati nell'ambiente,
per esempio possono creare un problema agli organismi benigni del
terreno.