mercoledì 12 aprile 2017

Lanshoumen

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Il Lanshoumen (拦手门, Scuola delle Mani che Bloccano) è uno stile di arti marziali cinesi. Si racconta che fosse popolare sia nel Nord che nel Sud della Cina. È considerato un ramo dello Shaolinquan. Si utilizza anche Lanshouquan (拦手拳, Pugilato Lanshou). Circa tra la fine della dinastia Ming e l'inizio della dinastia Qing, un certo Zheng Tianxing (郑天兴) della provincia di Henan si trasferì a Tianjin dove abitò presso il tempio del grande re (大王庙 Dawang miao) in Dazhizhan (大直沾) nella parte est della città. Qui insegnò il proprio stile a numerosi discepoli. Famosi maestri di questo stile sono Li Jinggang (李金刚), Yu Dequan (于德泉), Wang Haishan (王海山).

Paoquan (炮拳, Pugilato Cannone)

Due maestri di Sesta Generazione, Liu Changhai (刘长海) e Chen Lianfang (陈连芳) hanno creato un proprio stile, che hanno chiamato Paoquan, unendo Caoquan (操拳), Lanshoumen e Fanquan(翻拳).

Taolu

  • Il Sitao Muquan (四套母拳, quattro sequenze di pugilato di origine) è considerato il Taolu unico ed originale del Lanshouquan. In seguito Liu Wanfu (刘万福), un maestro di settima generazione, ha elaborato il Sitao Muquan in Ershiliu Zhao (三十六招, 36 mosse o espedienti) che sono tecniche di combattimento pratico.
  • Questo è l'elenco delle forme a mano nuda: Lanshouquan (拦手拳); Caoquan (操拳); Fanquan (翻拳); Paoquan (炮拳).
  • Questo è l'elenco delle forme con armi: Babu dao (跋步刀); Lanmen jian (拦门剑); Panlonggun (盘龙棍); Lanmen qiang (拦门枪); Simenqiang (四门枪); Wansheng shuangdao (万胜双刀); Lanmajue (拦马撅); Wuzhi Meihua Duo (五指梅花夺); ecc.

Diffusione

Durante il periodo Repubblicano (1911-1949) il Lanshouquan si è diffuso, oltre che a Tianjin, nella provincia di Sichuan e a Shanghai.


martedì 11 aprile 2017

Lianbuquan

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Lianbuquan (Pinyin)), Lien pu ch'uan (Wade-Giles), in cinese viene scritto in due maniere differenti 练步拳 e 连步拳 che in italiano significano rispettivamente "Pugilato per allenare le posizioni" e "Pugilato delle posizioni concatenate". Questa è una forma che è stata utilizzata nella Zhongyang guoshu guan di Nanchino ed in origine sarebbe stata Shaolin Longquan. L'esercizio si compone di 3 Duan per un totale di 36 shi (figure). In Italia all'interno della scuola fondata da Chang Dsu Yao si usa impropriamente questo nome per indicare una forma semplificata di Meihuaquan.

lunedì 10 aprile 2017

Lianchengquan

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Lianchengquan (连城拳, pugilato di Liancheng) è uno stile di arti marziali cinesi, classificabile come Nanquan. È anche chiamato Liancheng Shaolinquan (连城少林拳) oppure Shaolin Dumenquan (少林独门拳). Sarebbe l'unione di Nantian Huangjiaquan (南田黄家拳) e Yangdi Wujiaquan (洋地巫家拳). Negli anni immediatamente successivi alla fondazione della Repubblica Cinese questo stile si diffuse il Malesia, a Singapore ed in Thailandia. Secondo la sua leggenda di fondazione, nel 989 un uomo della famiglia Huang (terza generazione della famiglia) che lavorava in un servizio di scorta studiò a Shaolin, sul Songshan in Henan, da tre eminenti monaci che di cognome facevano Cai (), Dong (), Sun (). Egli era originario del villaggio Getiancun (隔田村), nella contea di Liancheng (连城), e ritornato al proprio paese vi trasmise il proprio pugilato. Sempre secondo il mito nel 1660 il maestro Huang Sihuan (黄思焕) si recò in Zhejiang dove conobbe Huang Baijia e Wang Zhengnan. Essi scambiarono conoscenze e tecniche e diedero vita al Nan Tian Huangjiaquan. Huang Sihuan, era pronipote di tredicesima generazione di quel Huang che era andato a Shaolin, sintetizzo l'essenza dei pugilati Shaolin del Nord e del Sud creando il Lianchengquan. Queste le forme: Laohu Shenyao (老虎伸腰, la vecchia tigre si stira), Lao Huaquan (老花拳, Vecchio Pugilato del Fiore), Xin Huaquan (新花拳, Nuovo Pugilato del Fiore), Kunmaquan (捆马拳, pugilato del cavallo legato), Simenquan (四门拳, pugilato delle quattro porte), ecc.

domenica 9 aprile 2017

Kata del karate

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Il Kata () nel Karate-dō, è un esercizio individuale o a squadre che rappresenta un combattimento reale contro più avversari immaginari.

Caratteristiche

La parola Kata nella lingua giapponese in antichità assumeva il significato di simbolo per enfatizzarne il contenuto spirituale, in seguito assunse il significato più semplice di forma: infatti il Kata è un succedersi di tecniche di parata e attacco prestabilite contro più avversari immaginari e forme. Nell'esecuzione dell'esercizio riveste grande importanza proprio la qualità formale delle singole tecniche, delle posizioni e degli spostamenti.
Non ci si deve però fermare all'aspetto estetico: il Kata è un vero combattimento, seppur codificato, quindi deve esprimere efficacia, sia dal punto di vista tecnico che strategico.
Per i praticanti rappresenta l'essenza dell'arte marziale perché racchiude in sé sia lo studio delle tecniche fondamentali (Kihon) che il ritmo e la tattica del combattimento (Kumite): è perciò basilare per progredire nella ricerca della Via (Dō). E, dal punto di vista strettamente tecnico, si può ben dire che studiare i Kata è studiare il Karate nella sua completezza, senza quelle limitazioni poste dal Karate agonistico: in questo senso, si può affermare con certezza che non soltanto nei Kata risiede tutto il Karate, ma che le caratteristiche di ogni singolo stile possono essere comprese appieno soltanto dallo studio dei Kata propri dello stile medesimo. Non si deve tuttavia commettere l'errore di interpretare questo assunto nel senso che uno stile è tanto più completo quanto più elevato è il numero dei Kata che in esso si praticano: "Ciò che conta non è il numero di Kata presenti in uno stile, ma che in questi Kata siano rappresentati gli elementi distintivi e caratterizzanti dello stile medesimo.
L'esercizio del Kata non si pratica solo nelle discipline marziali, ma in tutte quelle arti orientali che abbiano come fine il : ju-dō (via della cedevolezza), ken-dō (via della spada), kyu-dō (via del tiro con l'arco), aiki-dō (unire l'energia), ma anche sho-dō (calligrafia), ka-dō (composizione floreale) e sa-dō (cerimonia del tè). In tutte queste discipline ci si propone di fondere, attraverso la respirazione, le componenti fisica e mentale eseguendo una predeterminata sequenza di gesti per raggiungere una più elevata condizione spirituale.
Ogni Kata è composto da una serie di movimenti che ne costituiscono la caratteristica evidente, ma presenta altri elementi che sfuggono alla comprensione più immediata: i maestri che li hanno creati hanno spesso volutamente mascherato il significato di alcuni passaggi per evitare che altri se ne impadronissero. Per esempio i Kata vennero mimetizzati in danze innocue, nel periodo in cui ad Okinawa vigeva la proibizione di praticare le arti marziali.
Vi sono dei punti che caratterizzano l'esecuzione di un Kata nel karate. Ogni Kata inizia e finisce col saluto (rei). L'inchino testimonia un mutato atteggiamento mentale dell'esecutore, che da quel momento esprime tutta la sua forza interiore. Tale stato di massima attenzione (zanshin) si evidenzia in particolare al momento del saluto e del Kiai (grido).
Tutte le tecniche devono essere sostenute dal corretto uso della respirazione e della contrazione addominale (Kime) che, in due particolari momenti esplodono nel kiai. Dimenticare il grido o eseguirlo fuori tempo è indice di emotività, ed è un errore.
I Kata si sviluppano su di un tracciato determinato (embusen); se spostamenti e cambi di direzione vengono eseguiti correttamente, il punto di arrivo del Kata corrisponde a quello di partenza. Ogni karateka deve individuare un tukui kata (forma preferita), scelto in funzione dell'obiettivo da raggiungere: esame, gara o miglioramento tecnico. Il tukui Kata deve quindi cambiare nel tempo per le diverse fasi di evoluzione del praticante.

I dieci elementi del Kata

  1. Yio no kishin è lo stato di concentrazione tipico di chi si sente attaccato.
  2. Inyo è l'attacco e la difesa.
  3. Chikara no kiojaku è il grado di forza da impiegare in ogni momento del kata.
  4. Waza no kankyu è il grado di velocità da usare in ogni tecnica.
  5. Taino shin shoku è la contrazione ed espansione dei muscoli del corpo.
  6. Kokyu è la respirazione, sempre in sintonia con i movimenti.
  7. Tyakugan è il significato che deve avere ogni tecnica nel kata, per fare ciò, occorre visualizzare mentalmente un avversario.
  8. Kiai è un urlo causato dalla contrazione della parete addominale; serve per migliorare l'espirazione in un momento di particolare necessità di potenza nel kata.
  9. Keitai no hoji è la corretta posizione da eseguire in ogni movimento; rispettando le posizioni è possibile ritornare al punto di partenza una volta terminato il kata.
  10. Zanshin è lo stato mentale di guardia da tenersi anche al termine del kata: dallo stato di Ioi, allo stato di Yame.

Elenco dei Kata divisi per i vari stili

Shorin-Ryu

  • Kata di base (Kata Pinan o Kata Heian)
    1. Pinan Shodan
    2. Pinan Nidan
    3. Pinan Sandan
    4. Pinan Yondan
    5. Pinan Godan
  • Kata superiori
    1. Ananko
    2. Bassai-dai (o Passai-dai)
    3. Bassai-sho (o Passai-sho)
    4. Chintei
    5. Chintō
    6. Gojushiho
    7. Ishimine-passai
    8. Jiin
    9. Jion
    10. Jitte
    11. Kushanku-dai
    12. Kushanku-sho
    13. Matsumura-passai
    14. Naihanchi Nidan (o Naifanchi Nidan)
    15. Naihanchi Shodan (o Naifanchi Shodan)
    16. Naihanchi Sandan (o Naifanchi Sandan)
    17. Niseishi (o Niseshi)
    18. Rohai Nidan
    19. Rohai Shodan - Visione dell'airone bianco
    20. Rohai Sandan
    21. Sesan - Il vento tra i pini
    22. Sochin
    23. Tomari-passai
    24. Unsū
    25. Wakan
    26. Wanchu (o Wanshu)

Wado – Ryu

Il primo Kata in questo stile, in realtà, è il Kihon Kata, mentre Nidan (secondo livello) e Shodan (primo livello) sono invertiti per facilitarne l'apprendimento.
  • Kata di base (Kata Pinan o Kata Heian)
    1. Pinan Shodan
    2. Pinan Nidan
    3. Pinan Sandan
    4. Pinan Yondan
    5. Pinan Godan
  • Kata superiori
    1. Kushanku
    2. Naihanchi
    3. Seishan
    4. Chintō
    5. Jitte
    6. Jion
    7. Niseishi
    8. Bassai
    9. Wanchu
    10. Rohai

Shotokan

Lo stile Shotokan attinge dalla tradizione dello Shuri - Te, conservando e codificando 26 Kata (escludendo 3 Kata "preliminari" considerati propedeutici). Quindici di questi, considerati la base dello stile, derivano dalle modifiche apportate a scopo didattico dal Maestro Yasutsune "Anko" Itosu, allievo del leggendario Sokon "Busho" Matsumura e a sua volta maestro di Gichin Funakoshi; si tratta, pertanto, di Kata rielaborati nei quali sono certamente visibili le connessioni con i Kata originari dello Shuri - Te, ma che tuttavia risultano profondamente diversi da questi ultimi, rappresentandone delle "stilizzazioni" didattiche successive e funzionali all'addestramento di allievi in età scolare. I quindici Kata rielaborati dal Maestro Itosu e ripresi dal Maestro Funakoshi sono: i cinque Heian (creati da Itosu con l'originaria dizione "Pin-An" e derivati dai Kata Kanku); i tre Tekki (derivati dal Kata Naifanchi, andato perduto); Bassai-dai; Kanku-dai; Jion; Jitte; Enpi; Hangetsu; Gankaku. Questi Kata vengono talvolta definiti fondamentali (Heian e Tekki) e Sentei (i rimanenti). Altri preferiscono classificare Sentei gli stessi Kata con l'aggiunta di Bassai-sho e Kanku-sho, eliminando Gankaku (che non è andato soggetto al processo di "stilizzazione" sopra citato), portando così i Kata di base dello stile a sedici. Tra i Kata di specializzazione alcuni preferiscono considerare come una tipologia separata i Kata Chinte, Meikyo e Wankan. Questi vengono talvolta classificati come hara no kata. I Kata tradizionali derivano da due tipologie stilistiche originarie, non inquadrabili in veri e propri stili: Shōrin-ryū e Shōrei ryū, l'uno caratterizzato da maggior agilità e velocità di spostamento, quindi più adatto ai combattimenti a lunga distanza, l'altro basato su tecniche potenti e posizioni stabili e quindi più adatto ai combattimenti ravvicinati. Una ipotesi accreditata è che i termini si riferiscano alle scuole dello Shaolin del nord e del sud, che in momenti diversi hanno fatto risentire la propria influenza sulle isole di Okinawa, culla del karate. La seguente classificazione va presa con relativa flessibilità.
  • Kata preliminari
    1. Taikyoku Shodan - Forte polo n. 1 (Shorin)
    2. Taikyoku Nidan - Forte polo n. 2 (Shorin)
    3. Taikyoku Sandan - Forte polo n. 3 (Shorin)
    4. Taikyoku Yondan - Forte polo n. 4 (Shorin)
  • Kata Heian (Kata Pinan o Kata Heian)
    1. Heian Shodan - Mente pacifica n. 1 (Shorin)
    2. Heian Nidan - Mente pacifica n. 2 (Shorin)
    3. Heian Sandan - Mente pacifica n. 3 (Shorin)
    4. Heian Yondan - Mente pacifica n. 4 (Shorin)
    5. Heian Godan - Mente pacifica n. 5 (Shorin)
  • Kata Tekki
    1. Tekki Shodan - Cavaliere di ferro n. 1 (Shorei)
    2. Tekki Nidan - Cavaliere di ferro n. 2 (Shorei)
    3. Tekki Sandan - Cavaliere di ferro n. 3 (Shorei)
  • Kata Sentei
    1. Bassai-dai - Assalto alla fortezza (Shorin)
    2. Kanku-dai - Scrutare il cielo' oppure 'Sguardo al grande sole (Shorin)
    3. Jion - Amore di Budda e riconoscenza (Shorei)
    4. Empi - Volo di rondine (Shorin)
    5. Hangetsu - Mezza luna (Shorei)
  • Kata superiori
    1. Bassai-sho - Penetrare la fortezza (Shorin)
    2. Kanku-sho - Scrutare il cielo (Shorin)
    3. Gankaku - Gru sulla roccia (Shorin)
    4. Jitte - Dieci mani (Shorei)
    5. Sochin - Forza e calma (Shorei)
    6. Unsu - Mani di nuvola (Shorin)
    7. Nijushiho - Ventiquattro passi (Shorei)
    8. Gojushiho-sho - Cinquantaquattro passi (Shorei)
    9. Gojushiho-dai - Cinquantaquattro passi (Shorei)
    10. Jiin - Tempio dell'amore di Budda (Shorei)
    11. Chinte - Mano straordinaria (Shorei)
    12. Meikyo - Specchio luminoso (Shorei)
    13. Wankan - Corona di Re (Shorei)

Shito-Ryu

Tra gli stili più diffusi, lo Shito-Ryu è certamente quello che annovera il maggior numero di Kata; ciò è determinato dal fatto che il fondatore dello stile, il Maestro Kenwa Mabuni, era considerato in Okinawa un autentico esperto ed un profondo conoscitore dei Kata tradizionali, tanto che alla sua consulenza in materia, in caso di dubbi, ricorrevano spesso persino maestri di altissimo profilo come Chojun Miyagi e Gichin Funakoshi.
  • Kata di base (Kata Pinan o Kata Heian)
    1. Pinan Shodan - Pace e tranquillità, 1º grado
    2. Pinan Nidan - Pace e tranquillità, 2º grado
    3. Pinan Sandan - Pace e tranquillità, 3º grado
    4. Pinan Yondan - Pace e tranquillità, 4º grado
    5. Pinan Godan - Pace e tranquillità, 5º grado
  • Kata superiori
    1. Annanko - luce del sud
    2. Aoyagi - Salice piangente
    3. Bassai-dai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma lunga
    4. Bassai-sho - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma breve
    5. Chatanyara Kushanku
    6. Chinte - Tecniche non comuni
    7. Chintei
    8. Chintō - Gru sulla roccia
    9. Gekisai Nidan
    10. Gekisai Shodan
    11. Gojushiho
    12. Hannan - pace del sud
    13. Heiku - tigre nera
    14. Ishimine-bassai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma del Maestro Ishimine
    15. Jiin - Tempio dell'amore di Buddha o Amore per la verità
    16. Jion (Shito-Ryu): Il Kata Jion è uno dei Kata che viene insegnato appena acquisita la cintura nera. Il significato letterale di questo Kata è: Al tempio di budda. È un Kata che è composto da movimenti piuttosto lenti.
    17. Jitte - Mano di Buddha
    18. Juroku - Sedici
    19. Kosokun-dai - Sguardo al cielo, o saluto al sole, forma lunga
    20. Kosokun-sho - Sguardo al cielo, o saluto al sole, forma breve
    21. Kururunfa - diciassette posizioni
    22. Matsukase - vento nei pini
    23. Matsumura-bassai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma del Maestro Matsumura
    24. Matsumura-Rohai - Visione dell'airone bianco, forma del Maestro Matsumura
    25. Myojo - Pianeta Venere
    26. Naihanchi Nidan (o Naifanchi Nidan)
    27. Naihanchi Shodan (Shito-Ryu) (o Naifanchi Shodan) viene usato per acquisire la cintura marrone nell'Itosu kai. È un Kata che si sviluppa in un'unica direzione. Esso è composto prevalentemente da difese. Tra queste troviamo il kagetsuki.
    28. Naihanchi Sandan (o Naifanchi Sandan)
    29. Nipaipo - ventotto passi
    30. Niseishi (o Niseshi) - ventiquattro spostamenti
    31. Oyadomari bassai
    32. Pachu - le spire del drago danzante
    33. Paiku - tigre bianca
    34. Papuren - Otto passi allo stesso tempo
    35. Rohai Nidan - visione dell gru 2
    36. Rohai Shodan - visione della gru 1
    37. Rohai Sandan - visione della gru 3
    38. Saifa - Annientamento totale
    39. Sanchin - Tre battaglie
    40. Sanseiru - trentasei
    41. Seienchin - La quiete dentro la tempesta
    42. Seipai - Cinquantaquattro passi
    43. Sesan - 13 mani
    44. Shiho-kosokun
    45. Shinpa
    46. Shisochin
    47. Sochin - La grande calma
    48. Suparinpei - Centootto passi
    49. Tensho - Mani fluttuanti
    50. Tomari-bassai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma della città di Tomari
    51. Unshu - Mani nella nuvola, mani come nuvole
    52. Wankan - Pino nel vento
    53. Wanchu (o Wanshu) - Volo di rondine
    54. Tomari no Rohai

Goju-Ryu

La definizione Goju-Ryu (GoJu: duro-morbido, Ryu: scuola o stile) fu coniata per la prima volta dal Maestro Chojun Miyagi nel corso di una delle esibizioni di Karate al Dai Nippon Butoku Kai di Kyoto. Prima di allora, lo stile di Naha-te fondato dal Maestro Kanryo Higaonna (o Higashionna, secondo una diversa lettura) non aveva un suo nome specifico. Il Kata di base, e quello che sia Miyagi che Higaonna consideravano il più importante e quello da eseguire sempre almeno una volta al giorno, quale che fosse il livello del praticante, è il Sanchin; il più complesso è Suparinpei, un Kata di rara bellezza e di altissimo grado di difficoltà adatto soltanto ai praticanti più esperti ed elevati in grado. Chojun Miyagi creò i primi quattro dei sei Kata Taikyoku (gli altri due li creò Gogen Yamaguchi), creò i due Kata Gekisai e rielaborò moltissimo due Kata di origine cinese e da questi creò i Kata Sanchin e Tensho. Tutti gli altri Kata sono di derivazione cinese e sono stati leggermente modificati da Miyagi e Yamaguchi. Ecco la lista degli attuali Kata del GoJu-Ryu:

Taikyoku kata (Kata di base)
  • 1. Taikyoku Jodan - "Primo corso alto"
  • 2. Taikyoku Chudan - "Primo corso medio"
  • 3. Taikyoku Gedan (o Taikyoku Gedan Ichi) - "Primo corso basso (uno)"
  • 4. Taikyoku Gedan Ni - "Primo corso basso due"
  • 5. Taikyoku Kake uke - "Primo corso parata a gancio"
  • 6. Taikyoku Mawashi uke - "Primo corso parata circolare"
Fukyu kata (Kata intermedi)
  • 1. Gekisai Dai Ichi - "Distruggere numero 1"
  • 2. Gekisai Dai Ni - "Distruggere numero 2"
  • 3. Sanchin (caduto in disuso perché non si fa più la respirazione ibuki) - "3 battaglie"
  • 4. Tensho (caduto in disuso perché non si fa più la respirazione ibuki) - "Mani rotanti"
Kaishuu kata (Kata superiori)
  • 1. Saifa - "Annientamento totale"
  • 2. Seienchin (o Seiyunchin) - "La quiete dentro la tempesta"
  • 3. Sanseru (o Sanseiru) - "36 mani"
  • 4. Sepai (o Seipai) - "18 mani"
  • 5. Shisochin - "Quattro monaci tranquilli"
  • 6. Sesan (o Seisan) - "13 mani"
  • 7. Kururunfa - "Opporsi alle onde"
  • 8. Suparinpei (o Suparimpei) - "108 mani"

Uechi-Ryu

Lo Uechi-Ryu, altrimenti detto Pangai Noon, è lo stile fondato dal Maestro Kanbun Uechi al ritorno da 15 anni trascorsi in Cina, nella stessa zona in cui si era perfezionato qualche decennio prima il padre di quello che divenne successivamente il Goju-Ryu: il Maestro Kanryo Higaonna di Naha. Esistono infatti diverse similitudini tra il primo Goju-Ryu e lo Uechi-Ryu, che sono stili molto duri e caratterizzati da metodologie di allenamento al limite dell'autolesionismo. Lo stile conta soltanto tre Kata originari: Kanbun Uechi sosteneva di non avere avuto il tempo di imparare il quarto, Suparinpei, dal momento che in "soli" 15 anni di permanenza in Cina non aveva avuto che il tempo appena sufficiente ad approfondire i primi tre! Del resto, in ambito Goju-Ryu, sia Kanryo Higaonna che il suo allievo e successore Chojun Miyagi sostenevano che per imparare compiutamente il Kata di base Sanchin e poter quindi passare all'apprendimento del Kata successivo occorressero, ad un allievo con grandi capacità di applicazione, non meno di tre anni.
I tre Kata insegnati da Kanbun Uechi sono:
  • Sanchin- "tre battaglie"
  • Sanseryu
  • Sesan
Il figlio Kanei Uechi inserì successivamente altri tre Kata:
  • Kanchin
  • Kanshiwa
  • Seryu
In seguito, Saburo e Deiki Uehara aggiunsero rispettivamente:
  • Kanshu
  • Sechin

Sankukai

  • Kata di base
    • Taikyoku Shodan
    • Taikyoku Nidan
    • Taikyoku Sandan
    • Heiwa Shodan
    • Heiwa Nidan
    • Heiwa Sandan
    • Heiwa Yondan
    • Heiwa Godan
  • Kata Superiori
    • Hiji no kata
    • Shinsei
    • Jiin
    • Bassai-dai
    • Annanko
    • Matsukaze
    • Kosokundai
    • Seienchin
    • Sanchin
    • Hyakuhachi
    • Seipa
    • Tajima
    • Tensho
    • Goju yon
    • Saifa
    • Ten ryu no kata

Ryūei-ryū

  • Niseishi (ニセーシー?) (Ventiquattro)
  • Sanseru (Trentasei)
  • Seisan (セーサン?)(Tredici)
  • Pachu (パーチュー?) (Sfera rotante)
  • Heiku (ヘイクー?) (Tigre Nera)
  • Paiku (パイクー?) (Tigre Bianca)
  • Anan (Pace del sud)






sabato 8 aprile 2017

Budoka

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Budoka (武道家) è il nome dato alla persona che studia e pratica una delle moderne arti marziali giapponesi, anche chiamati gendai budo. Tuttavia, il termine non si riferisce a quella persona che pratica un'arte marziale come uno sport, perché la sua origine è chiara su quello che ha una profonda conoscenza di vari aspetti delle arti marziali, in particolare la morale e la filosofia. Anche iniziato come una derivazione delle discipline di combattimento dei samurai, le discipline del budo sono eseguite come un modo per migliorare la propria persona.
Chi dà più enfasi sul il allenamento corporale e le competizioni, è visto come un semplice praticante o un atleta. Il termine è composto dal kanji "bu" (guerra), "do" (corso) e "ka" (esperto), significa, in traduzione letterale, "abile nell'arte della guerra". Ogni corrente di arte marziale giapponese ha un tipo di esperto, per esempio, judo ha il judoka e il karate ha il karateka oppure karatedoka.


venerdì 7 aprile 2017

Liu Fengshan Pai

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Liu Fengshan Pai (刘凤山派, Scuola di Liu Fengshan) è una scuola di arti marziali cinesi classificabile come Nanquan. Diffusa nel Guangdong, in particolare nella contea di Meixian (梅县), è praticato dalla minoranza Hakka e quindi considerato Kejiaquan. Il nome è dovuto al fatto che questo stile è stato creato da Liu Fengshan, originario di Potoukeng (坡头坑) nell'area amministrativa di Dabuxian (大埔县). Liu Fengshan sarebbe nato circa a metà dell'epoca della dinastia Qing e si sarebbe guadagnato da vivere come venditore ambulante di medicine e come insegnante. Questo stile praticato in Dabuxian possiede 14 Taolu senza armi, 12 Taolu con armi, e 9 Duichai (对拆, demolire in coppia). Questi alcuni nomi di forme che si studiano in questa scuola nella contea di Chaoshan: Shuangli (双力), Sha Simenquan (杀四门拳), Pan ya Duichai (盘雅对拆)




giovedì 6 aprile 2017

Bōjutsu

Bo



Il bōjutsu (parola giapponese che significa "tecnica del bastone") è l'arte marziale che fa uso del bastone lungo. È generalmente praticata come "complemento" a un'altra disciplina (aikido, karate, kobudo...), e molto più raramente come disciplina indipendente.
L'arma utilizzata è il jyo o (abbreviazione di roku-shaku-bō, "bastone lungo sei shaku", ovvero 180 cm circa). Nonostante il nome, la lunghezza reale del bastone utilizzato varia a seconda delle diverse scuole. Viene utilizzato in diverse arti marziali, ed è solitamente fabbricato in legno di ciliegio o di bambù.
Il bo è un'arma tradizionale del Giappone, nonché una delle prime usate dall'uomo. È un'arma assolutamente svantaggiosa rispetto a quelle dotate di lama, perciò viene usato come arma da difesa di fortuna.
La più conosciuta scuola di bōjutsu è la Masakatsu Bo Jutsu, fondata da Morihei Ueshiba e introdotta in Europa dal suo allievo Gérard Blaize. In questa scuola la tecnica del bastone è vista come complementare all'aikido, e il bastone utilizzato varia a seconda dell'altezza del praticante (da terra fino al suo naso).


mercoledì 5 aprile 2017

Chang Ch'ing P'o

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Chang Ch'ing P'o (Wade-Giles, 张庆朴, Zhang Qingpo Pinyin; 1903 – 1963) è stato un artista marziale cinese.
È un maestro di arti marziali cinesi che avrebbe insegnato a Chang Dsu Yao nell'Accademia Militare di Guilin alcune forme di stili interni: Xingyiquan, Baguazhang e Liangyiquan. Come Chang Dsu Yao e molti altri membri dell'esercito Nazionalista, si sarebbe rifugiato a Taiwan a seguito della disastrosa sconfitta subita dalla sua fazione. Secondo i libri Italiani sarebbe stato un allievo di Yang Chengfu, e sarebbe morto negli anni settanta, ma di lui oggi non sono reperibili tracce significative. Nel libro Taijiquan shiyongfa, tra i vari discepoli di Yang Chengfu c'è un tale Zhang Qinglin 张庆麟, che potrebbe essere identificato con Zhang Qingpo, ma la sua biografia non parla di fughe a Taiwan, infatti sarebbe nato nel 1913 e morto nel 1947.

martedì 4 aprile 2017

Bansenshūkai

Diagramma del Bansenshukai che usa la divinazione e la cosmologia esoterica (onmyōdō) per istruire sul momento ideale per intraprendere determinate azioni.






Il Bansenshukai (萬川集海; letteramente: "Mare dove convergono i diecimila fiumi") è un libro giapponese contenente una raccolta di conoscenze dei clan delle regioni di Iga e Kōga, che si erano dedicate all'addestramento dei ninja.
Fu compilato nel 1676 da un maestro ninja di nome Fujibayashi Sabuji (Fujibayashi Yasutake o Fujibayashi Yasuyoshi), nei primi anni dello shogunato Tokugawa, per preservare le conoscenze che erano state sviluppate durante il quasi costante conflitto militare dalla Guerra Ōnin fino alla fine dell'assedio di Osaka quasi 150 dopo. Oltre a informazioni sulla strategia militare e sulle armi, il libro contiene sezioni sulle credenze astrologiche e filosofiche del tempo, e insieme allo Shōninki del 1681 e al Ninpiden del 1655 compone le tre fonti principali di informazione diretta riguardo a questa oscura professione.

Contenuto

I libri comprendono:
  • Due volumi di pensieri e filosofia
  • Quattro volumi sul comando
  • Tre volumi sullo Yo-nin - camuffamento aperto
  • Cinque volumi sullo In-nin - infiltrazione nascosta
  • Due volumi sull'astrologia
  • Cinque volumi su attezzi e armi



Versioni

Ci sono due versioni:
  1. La versione di Kōga ha ventidue capitoli riuniti in dieci volumi, con un volume aggiunto annesso.
  2. La versione di Iga ha ventidue capitoli riuniti in dodici volumi, con quattro capitoli aggiuntivi in quattro volumi annessi.



Copie

Dopo la Seconda guerra mondiale, furono offerte al pubblico un numero limitato di copie manoscritte. Alcune di queste copie sono in importanti biblioteche nazionali e universitarie. L'opera è stata recentemente ritradotta in varie lingue comprese inglese, francese, tedesco e giapponese.





lunedì 3 aprile 2017

Annan (kata)

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Anan o Annan o Ahnan (安南) che significa pace del Sud è un kata del karate, il che implica che questo sia un combattimento reale contro avversari immaginari, una sequenza tecnica che comprende un succedersi di gesti di attacco e difesa. L'origine così come il suo creatore è sconosciuto. Alcuni dicono che il kata sarebbe stato insegnato da un maestro cinese che viveva a Okinawa e che abbia influenzato lo stile Tomari-te. Un'altra teoria, la più accreditata, dice che l'origine del kata è collegata allo stile Ryuei-ryu della famiglia Nakaima (Naha-te). Seppur le sue origini siano misteriose, è tutt'oggi automatico associare il kata Anan allo stile Ryuei Ryu.
Il Kata è apparso per la prima volta sul palcoscenico mondiale grazie alle imprese del M°Sakumoto Tsuguo, il quale riuscì, negli anni '80, a vincere 7 titoli mondiali (2 World Cup, 2 World Games e 3 World Championship) e nelle finali di categoria gareggiava con Anan.



Origini

Una ipotesi è che l'Annan è stato introdotto che l'ha insegnato nel paese di Tomari sull'isola di Okinawa. On this trip, the kata may have been taught by a teacher named Ryu Ryu Ko.

domenica 2 aprile 2017

Atarashii Naginata

Due praticanti di naginata mentre eseguono un kata
L'Atarashii Naginata è un'Arte marziale giapponese, nata come sintesi di varie tecniche presenti in Giappone
per quanto riguarda l'utilizzo di questa arma.
La sua codificazione, è simile a quello che il Kendo ha avuto nella sua origine per la Katana, traendo origine dalle scuole tradizionali di Kenjutsu. Tale processo avvenne per la Naginata nel 1955 a opera di un'associazione, la Zen Nihon Naginata Renmei, che ne creò le basi (Kihon), i kata, e i regolamenti. In Italia fa riferimento alla C.I.K., confederazione italiana Kendo, insieme al Jodo allo Iaido e, appunto, al Kendo.


Pratica

La Naginata è un'arma lunga, simile ad un'alabarda, consistente in un'asta di legno alla cui sommità è posta una lama. Differisce da una lancia poiché la lama è proporzionalmente molto più lunga della punta di una lancia, ed ha la forma ricurva tipica delle spade giapponesi. In questo senso in alcune scuole essa è vista come la sintesi tra un bastone ed una spada.
Nella pratica dell'Atarashii Naginata, si utilizzano una versione interamente di legno, ed una versione più leggera con asta di legno e punta composta da due listelli di bamboo. Come nel Kendo, la differenza tra le due versioni dell'arma è dovuta al diverso utilizzo: la versione di legno per i kata (come nel Kendo viene usato il Bokken), e la versione "leggera" per il combattimento libero in armatura (come nel Kendo viene usato lo Shinai).
I praticanti utilizzano come abbigliamento un'Hakama (i pantaloni tradizionali giapponesi) blu o nero, e un gi simile a quello del Kendo ma a maniche corte, di colore bianco.



Praticanti di naginata in bogu (senza Men)



I Kata codificati sono 8, e rappresentano stilizzate forme di combattimento preordinato a coppie, in cui un attaccante prova a colpire il suo avversario, che para e contrattacca. L'armatura (bogu) dell'Atarashii Naginata è analoga a quella del Kendo: un elmo (Men), che protegge la testa la gola e le spalle; un corpetto rigido (Do); un gonnellino (Tare); dei guanti (Kote) leggermente diversi da quelli del Kendo, poiché suddivisi in tre parti anziché in due; dei parastinchi (Sune-ate), che invece nel Kendo sono del tutto assenti.



Competizioni

Esistono competizioni di due tipi: Engi e Shiai.
Le prime sono gare a coppie in cui si è valutati in base alla forma con cui vengono rappresentati i Kata.
I secondi sono invece veri e propri combattimenti liberi in armatura, in cui è lecito colpire solo Men, Sune, Kote, Do e Tsuki ("gola"), secondo la filosofia del ki-ken-tai-icchi, il colpo cioè deve essere portato con l'arma (ken, lett. la spada), ma anche con i movimenti giusti (Tai) e lo spirito (Ki). A tal fine, i combattenti per vedere ottenuto il punto (che deve venire convalidato da tutti e tre gli arbitri), devono colpire emettendo kiai, un urlo che manifesta appunto la volontà di inferire il colpo. Il combattimento termina una volta ottenuti due punti da parte di uno dei due contendenti, oppure scaduto il tempo limite oltre il quale gli arbitri esprimono un giudizio complessivo di merito.