domenica 26 novembre 2017

Ricaut Bonomel



Ricaut Bonomel (... – ...) è stato un cavaliere templare e trovatore in Terrasanta al tempo dell'ottava crociata. Era pervicacemente avverso a Carlo I di Napoli e ai suoi tentativi di assicurarsi un trono in Italia e alla politica papale che dirotta i fondi destinati alla Terrasanta per altri obiettivi. È stato inoltre uno tenace critico del clero europeo, tutt'altro che propenso a predicare le crociate.

L'Ir'e dolors s'es dins mon cor asseza

L'accusa di Bonomel non era propriamente rivolta ai crociati italiani in generale, ma contro il fatto che si deviassero i fondi destinati ai crociati per finanziare le ambizioni angioine in Italia, quando avrebbero dovuto essere destinati alla Terrasanta. La sua sola canzone pervenutaci, Ir'e dolors s'es dins mon cor asseza, un sirventes, è un contrafactum di una canso di Peirol, M'entencio ai tot'en un vers mesa. Ricaut dimostra una certa abilità nel ritrarre le emozioni di frustrazione e rabbia, impiegando inoltre la psicologia inversa nel tentativo di stimolare il fervore per la crociata: la Terrasanta è perduta, la cristianità è sconfitta, Dio sta dalla parte dei pagani. Si tratta di un gioco consapevole in merito all'implicito assunto, come in molte chansons de geste, che l'approvazione divina viene rivelata dal successo sul campo di battaglia.
(OC)
«[...] crotz ni lei no'm val ni guia
contr'als fels Turcs, cui Dieus maldia;
anz es semblans, segon qu'hom pot vezer,
c'al dan de nos los vol Dieus mantener.»
(IT)
«[...] né la croce né la fede mi son d'aiuto
contro il turco fellon, che dio maldice;
anzi sembra, come può ogni uom vedere,
che a danno nostro li voglia Dio tenere.»
(Ricaut Bonomel, Ir'e dolors s'es dins mon cor asseza, vv. 5-8)
(OC)
«Lo papa faid de perdon gran largueza
contr'als Lombartz, a Carl'e als Frances
e sai, ves nos, en mostra gran cobeza
que nostra crotz perdona per tornes.
E qui vol camjar romaria
per la guerra de Lombardia
nostre legatza lor en dara poder,
qu'il vendon Dieu e'l perdona per aver.»
(IT)
«Il papa concede perdono in abbondanza
a Carlo e a' francesi in guerra coi lombardi,
e qui, verso noi, mostra grande avarizia,
che nostra croce perdona per denaro.
E chi il pellegrinaggio vuol permutare
per la guerra che si fa in Lombardia
il nostro legato [papale] gliene darà potere,
ché per aver, Dio vendono e il perdono.»
(Ricaut Bonomel, Ir'e dolors s'es dins mon cor asseza, vv. 33-40)
Il componimento poetico può essere datato nel lasso di tempo che va dalla cattura del castello degli ospitalieri di Arsuf a Baibars il 29 aprile 1265 a quella della fortezza dei templari a Saphet nel tardo luglio del 1266.

sabato 25 novembre 2017

Pichangatti

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Il pichangatti è un'arma bianca originaria dell'India meridionale (diffusa principalmente nel Distretto di Kodagu). È un particolare coltello a lama sostanzialmente dritta ad un solo filo. Il termine "pichangatti" in lingua tamil significa letteralmente "pugnale a mano". La lama, lunga circa 20 cm, è larga e piuttosto pesante; tende ad allargarsi verso la punta per poi restringersi con una forma a "clip point", simile a quella del bowie. L'impugnatura, che solitamente può essere costituita da due pezzi d'argento o di corno fissati al codolo, ha un pomolo rotondo e abbastanza sporgente ed è leggermente inclinata verso il lato tagliente della lama. Il fodero solitamente è dotato di un gancio nella parte superiore e di una catena, utile per attaccarvi l'arma. È in legno, spesso decorato, e presenta ornamenti d'ottone o d'argento. In alcuni esemplari di pregio sono presenti ornamenti d'oro.

venerdì 24 novembre 2017

Amefurikozō

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L'Amefurikozō (雨降り小僧 lett. "Bambino della pioggia") è uno spirito del folclore giapponese illustrato da Toriyama Sekien nel suo libro Konjaku Gazu Zoku Hyakki.

Nella letteratura

Letteratura classica

Nel "Konjaku Gazu Zoku Hyakki," porta un ombrello giapponese ed una lanterna di carta. Nel testo di spiegazione è scritto che "parlando del dio della pioggia Ushi, c'è l'amefurikozō, che lavora al suo jidō (雨のかみを雨師(ushi)といふ 雨ふり小僧といへるものは めしつかはるる侍童
jidō)にや)," dicendo che essi sono i jidō (bambini impiegati dalla nobiltà) del dio cinese della pioggia Ushi.
Poiché Ushi (雨師) è un titolo onorifico della nobiltà (大人, "ushi"), e dato che jidō (侍童) può essere inteso come jidō (児童) che significa "bambino," si può interpretare che questo yōkai sia un gioco di parole per indicare "un bambino impiegato da un adulto".
Nel libro kibyōshi del periodo Edo, proprio come il personaggio tōfu-kozō, essi appaiono come degli yōkai che svolgono il ruolo di servitori. Nel kibyōshi "Gozonji no Bakemono (御存之化物)" di Jihinari Sakuragawa ed illustrato da Utagawa Toyokuni nel (1792), quando un uomo cammina in una notte piovosa, un amefurikozō con un occhio solo che indossa un kasa di bambù e che stringe qualcosa in entrambe le mani. Poiché essi appaiono nelle notti piovose, e dato che possiedono qualcosa in ambedue le mani, possono essere confusi con i tōfu-kozō che appare anch'esso durante le notti piovose con in mano un tōfu.

Letteratura moderna

Per la letteratura sugli yōkai pubblicata dopo il periodo Shōwa e durante l'attuale periodo Heisei, ci sono delle teorie secondo cui se gli si rubasse l'ombrello e lo si indossasse, non si potrebbe più toglierlo, o che egli si diverta a bagnare le persone ed a vederle turbate. Secondo le spiegazioni di Mizuki Shigeru Road, a Sakaiminato, nella prefettura di Tottori, l'amefurikozō avrebbe il ruolo di regolare la pioggia, qualcosa che è fortemente legata alla vita ed al lavoro di ciascuno.
Nel parte intitolata "Amefurikozō" del saggio di Norio Yamada "Tōhoku Kaidan no Tabi", c'è una storia in cui, nel distretto di Kamihei nella prefettura di Iwate, una volpe chiese ad un amefurikozō se poteva far cadere la pioggia, perché ci doveva essere un matrimonio di volpi, e quando l'amefurikozō mosse la lanterna di carta la pioggia cominciò improvvisamente a cadere, ed il matrimonio di volpi poté svolgersi.

giovedì 23 novembre 2017

Han Qichang

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Han Qichang (韩其昌; Yuantou, 1895 – Pechino, 1988) è stato un artista marziale cinese, maestro di Ganzhi Wushi Meihuazhuang sedicesima generazione.
Grazie al suo insegnamento oggi lo stile, che solitamente aveva un largo seguito nelle campagne, è molto diffuso a Pechino.

Note biografiche

Han Qichang 韩其昌 è nato nel villaggio Yuantou nella contea di Shenxian nella provincia di Hebei in Cina. Fin da bambino inizia a praticare arti marziali cinesi ed in particolare Chuojiao. Diventa poi allievo del celebre Li Cunyi nello stile Xingyiquan. All'età di 22 anni, dopo alcuni anni di pratica, viene accolto come discepolo dal maestro di Meihuaquan Zhao Yinglian. Dopo un periodo a Tianjin in cui Han fu messo in contatto con Zhang Zhaodong da Li Cunyi, egli fu raccomandato per un posto da istruttore in una scuola di Wushu a Baoding. Nel 1929 partecipò e vinse una competizione nazionale di Wushu che si era tenuta ad Hangzhou. Dal 1932, Han Qichang si trasferì a Pechino. Qui ebbe numerosissimi allievi tra cui Wang Zhizhong, Yan Zijie, Li Mingqing ed il figlio Han Jianzhong. Han Qichang è morto nel 1988.


mercoledì 22 novembre 2017

Teruo Hayashi

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Teruo Hayashi (Nara, 21 ottobre 1924 – Osaka, 24 settembre 2004) è stato un karateka giapponese, maestro giapponese di Karate (10. Dan), e fondatore del Japan-Karate-Do-Hayashi-Ha-Shitoryu-Kai e Kenshinryu-Kai-Okinawa-Kobudo.

Biografia

Teruo Hayashi è stato uno dei più grandi e famosi maestri del karate moderno. Gli è stato conferito il massimo grado 10° Dan ed è stato fondatore degli stili della Japan Karate-Do Hayashi-Ha-Shitoryu-Kai Kenshin-Ryu e Kobudo di Okinawa-Kai.
Da giovane Hayashi ha studiato l'arte del karate presso altri famosi e grandi maestri di karate (come ad esempio Kosei Kokuba, Seko Higa, Choshin Nagamine, Taira Shinken, Shōgō Kuniba e Nakaima Kenko. Negli anni quaranta del ventesimo secolo, ha praticato il Mobutu-Ha-Shitoryu-Seishin-Kai. Contestualmente allo studio del karate e del kobudo, Hayashi ha praticato molti altri stili tradizionali della Cina, di Okinawa e del Giappone.
La sua vasta esperienza e competenza lo hanno portato ad essere, per più di dieci anni, presidente della Commissione Arbitri della WUKO (World Union of Karate-Do Organization).
Maestro Hayashi era il presidente e fondatore della Kenshin-Ryu-Kai-Okinawa Kobudo e della Japan Karate-Do Hayashi-Ha-Shitoryu, presidente onorario del consiglio giudici della WUKO, direttore del FAJKO, uno dei giudici capo della FAJKO e presidente del comitato direttivo dell'associazione per lo sviluppo del karate di Osaka.
Uno dei suoi rappresentati internazionali migliori è il maestro Seinosuke Mitsuya.

martedì 21 novembre 2017

Palitai

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Il palitai (conosciuto anche come palite, parittei e pattei) è un pugnale tradizionale del popolo Mentawai, originario delle omonime isole, situate ad ovest di Sumatra, in Indonesia.


Descrizione

Il palitai è dotato di una lama diritta a doppio filo, mentre il manico, piuttosto affusolato, è ricurvo. Entrambi i taglienti sono paralleli per quasi tutta la lunghezza della lama, eccetto che nella parte terminale, dove convergono per formare una punta acuminata. È inoltre presente una nervatura in rilievo al centro della lama. L'acciaio usato per produrre le lame veniva in origine importato da Sumatra, dal momento che l'uso del metallo era ignoto nelle isole Mentawai, e subiva le fasi finali della lavorazione in loco. La lunghezza totale dell'arma può variare dai 30 ai 100 cm circa. L'impugnatura, lunga e sottile, è ancora abbastanza larga verso la lama, ma si restringe fino a diventare quasi appuntita all'estremità opposta, che può essere decorata. Nella parte terminale può essere presente una decorazione a forma di anello più larga del resto del manico. Il palitai è tradizionalmente portato a destra, alla cintura, e può fare parte della dote.

lunedì 20 novembre 2017

Fan Zhiyong

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Fan Zhiyong 樊志涌 (cinese) (Pechino, 1840 – 1922) è stato un insegnante cinese.
Fan Zhiyong (樊志涌), soprannominato “Fan il Pazzo” (樊疯子, Fan Fenzi) è un Mancese che apprese il Baguazhang da Dong Haichuan e che diede vita allo Stile Fan di Baguazhang (樊氏八卦掌, Fanshi Baguazhang). Egli era membro della Bandiera Zheng Bai (正白旗, Zheng Bai Qi) dell'esercito Mancese.

Biografia

La famiglia di Fan viveva da generazioni a Pechino. Sin dalla giovinezza studiò per otto anni Shaolinquan e Tantui. In seguito incontrò Dong Haichuan e ne divenne discepolo, studiando duramente con lui per lungo tempo.
Secondo Lu Jinggui (卢景贵) nel suo scritto Manuale Completo del Baguazhang di Cao (曹氏八卦掌全谱, Caoshi Baguazhang Chuan Pu), Fan durante la sua preparazione stette per 49 giorni da solo con Dong Haichuan ed apprese un metodo combinato di Buddismo e di Taoismo: il Wuji Baguazhang (无极八卦掌) anche detto Neiquan Baguazhang (内圈八卦掌).
Nel 1898, invitato da Liu Baozhen (刘宝珍), si trasferì con la famiglia a Gu'anxian (固安县) nella provincia di Hebei. In questo luogo, più precisamente presso il tempio buddista Xihongsi (西红寺), egli uccise un famoso capo criminale locale detto Hei Luozi (黑骡子, Mulo Nero).
Fan Zhiyong ebbe come allievi:
  • Wang Zhi(王志)
  • Ning Hongliang (宁洪亮)
  • Li Ziyan (李子燕)
  • Za Lifen (扎力芬)
  • Ao Qinghua (敖庆华)
  • Tao Yongfu (陶永福)
  • Fan Fenglan (樊凤兰, la figlia)
  • Shi Qingsheng (石庆生)

domenica 19 novembre 2017

Hideyuki Ashihara

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Hideyuki Ashihara (芦原 英幸 (Ashihara Hideyuki); Hiroshima, 5 dicembre 1944 – 24 aprile 1995) è stato un karateka e maestro di karate giapponese. Fu il fondatore dello stile di karate Ashihara kaikan nel 1980.

Morte

Nel 1987 iniziò a mostrare i primi segni della sclerosi laterale amiotrofica. Negli Anni 1990, le sue condizioni peggiorarono e morì a seguito di complicazioni nel 1995. Suo figlio Hidenori Ashihara divenne alla guida del sistema. (Il capo di questo stile viene nominato Kancho.) Continua ad essere a capo dell'organizzazione NIKO.

sabato 18 novembre 2017

Imagawa Ujizane

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Imagawa Ujizane (今川 氏真; 1538 – 27 gennaio 1615) è stato un samurai e daimyō giapponese del clan Imagawa durante il periodo Sengoku.

Primi anni

Ujizane nacque a Sumpu ed era il figlio maggiore di Imagawa Yoshimoto. Nel 1554 sposò la figlia di Hōjō Ujiyasu (Lady Hayakawa) per saldare l'alleanza a tre formata dai clan Imagawa, Takeda e Hōjō. Ujizane divenne capo clan nel 1558, quanso suo padre si ritirò per concentrarsi sull'avanzata Imagawa nelle province di Totomi e Mikawa.

Caduta del clan Imagawa

Dopo la morte del padre Yoshimoto nella battaglia di Okehazama del 1560, Ujizane fu attaccato da Takeda Shingen e dal'ex vassallo Tokugawa Ieyasu.
Ujizane si vendicò più tardi dei Takeda con un embargo sul sale, che era molto importante all'epoca per conservare la carne. Questo ebbe poco effetto poiché venuto a conoscenza di questo embargo, Uesugi Kenshin raccolse l'opportunità e vendette il sale ai Takeda, con l'unico risultato di indebolire ancor di più quel che rimaneva del clan Imagawa. Siccome Ujizane aveva sposato la figlia di Hōjō Ujiyasu, gli Hōjō offrirono il loro aiuto ma questo non riuscì ad evitare che i Takeda bruciassero la capitale Imagawa di Sumpu. Dopo l'assedio di Kakegawa del 1569, Ujizane si alleò con Ieyasu per l'aiuto a recuperare i suoi territori nella provincia di Suruga. Dato che Sumpu era stata bruciata, Ujizane si spostò nella provincia di Sagami ed attese gli sviluppi, ma dopo che i Takeda si erano fermamente stabiliti nella provincia di Suruga e le ultime truppe Hōjō erano state cacciate nel 1571, Ujizane si ritirò a Kyoto nel 1575.
Quando i Takeda furono sconfitti nel 1582, Ujizane sperò di ricevere Sumpu e Ieyasu lo supportò, ma Oda Nobunaga rifiutò. Probabilmente raggiunse più tardi Ieyasu ad Edo, prendendo il nome di Sōkan e la tonsura.
Sebbene ricordato come un povero governante, Ujizane era culturalmente dotato ed i suoi discendenti divennero maestri cerimoniali durante lo shogunato Tokugawa. Era giocatore di kemari e poeta.

Ultimi anni e morte

La famiglia Imagawa divenne servitrice dei Tokugawa durante la fine del periodo Sengoku ed il periodo Edo, con il rango di Kōke (maestri cerimoniali). Ujizane morì nella tenuta di famiglia a Shinagawa nel 1615.

Famiglia

  • Padre: Imagawa Yoshimoto (1519–1560)
  • Moglie: Lady Hayakawa (morta 1613)
  • Figli:
    • Imagawa Norimochi
    • Shinagawa Takahisa

venerdì 17 novembre 2017

Kenneth Chung

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Kenneth Chung (...) è un artista marziale cinese.
Kenneth Chung (鐘萬年 / Chung Maan-Nin) è un insegnante di Wing Chun Kung Fu. Considerato come uno dei migliori allievi di Leung Sheung, il primo allievo di Yip Man a Hong Kong. Il suo Wing Chun si caratterizza e si differenzia dagli altri per l'enfasi particolare data ad una corretta struttura, rilassatezza al posto di velocità e forza muscolare, risultando in una dolce ma penetrante potenza. "Puoi passare tutta la vita a praticare Wing Chun ma se non conosci le basi, prima o poi te ne pentirai. Puoi aver praticato Wing Chun per 40 anni ma senza le basi non sei niente."
Nel 2003, in riconoscimento ai servizi prestati alla comunità di Cupertino e della Bay Area di San Francisco e alle migliaia di studenti di Wing Chun a cui Kenneth Chung ha insegnato nel corso degli anni, la città di Cupertino in California ha proclamato il 23 agosto la "Giornata di Kenneth Chung".
Kenneth Chung attualmente insegna Wing Chun al Club Wing Chun della Stanford University. Egli conduce anche seminari in giro per il mondo. Nel 2011 Kenneth Chung è stato eletto Maestro dell'anno dalla World Ving Tsun Athletic Association (WVTAA) .

Lignaggio

Lignaggio nel Wing Chun

Yip Man (葉問)
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Leung Sheung (梁相)
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Kenneth Chung




giovedì 16 novembre 2017

Ikeda Mitsumasa

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Ikeda Mitsumasa (池田 光政; 10 maggio 1609 – 27 giugno 1682) fu un daimyō giapponese del periodo Edo appartenente al clan Ikeda.

Biografia

Figlio di Ikeda Toshitaka e di Tsuruhime, figlia di Sakakibara Yasumasa a figlia adottiva di Tokugawa Hidetada.
Dopo la morte del padre nel 1616 Mitsumasa ereditò i suoi domini nella provincia di Harima.
Nel 1617 fu trasferito nel dominio di Tottori (325.000 koku) con le provincie di Inaba e Hoki.
Nel 1632 fu nuovamente trasferito nel dominio di Okayama (315.000 koku) nella provincia di Bizen. I suoi discendenti continuarono a vivere a Okayama.
Amava la scienza e favoriva l'istruzione al massimo del suo potere. Nel 1672 abbandonò la gestione dei suoi domini a favore di suo figlio.
Fu anche uno studioso confuciano e patrono di Kumazawa Banzan, importante studioso confuciano del XVII secolo.

mercoledì 15 novembre 2017

Kyoketsu-shoge

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Il kyoketsu-shoge (距跋渉毛 letteralmente "correre intorno per i campi e le montagne") è un'arma giapponese, formata da una lama a doppio taglio, con un'altra lama ricurva attaccata vicino all'elsa con un angolo di 45-60 gradi. La seconda lama è attaccata a una corda, catena o filo lungo da 30 a 45 centimetri, che termina poi con un grosso anello di metallo. Si pensa che si sia sviluppata prima del più conosciuto kusarigama (falce e catena) e, come quest'ultima, era un'arma dei ninja. Poiché costoro appartenevano solitamente alla classe contadina, non sorprende che la lama del kyoketsu-shoge fosse originariamente un attrezzo agricolo.
Usata quasi esclusivamente dai ninja, il kyoketsu-shoge aveva una moltitudine di applicazioni utili. La lama poteva essere usata per assestare colpi sia di taglio che di punta. La catena o la corda, talvolta fatta di capelli umani o di crine di cavallo per la forza e la resilienza, poteva essere usata per scalare, bloccare o legare un nemico e molti altri usi simili. La lunga gittata dell'arma combinava uno strumento da taglio insieme alla capacità di colpire o intrappolare un nemico a quella che l'utilizzatore percepiva come una distanza "sicura". Quando l'utilizzatore era abile con quest'arma, essa poteva essere usata per bloccare una spada e strapparla dalle mani dell'avversario rendendola inerme. La corda e l'anello del kyoketsu-shoge erano usati talvolta per avvolgere le gambe di un nemico e farlo inciampare.
Tipicamente l'anello rotondo era piatto, ma rotondo nella sezione trasversale per consentire una presa più ferma e solida nonché per avere uno spessore maggiore contro i fendenti di taglio, dal momento che l'anello era usato anche per colpire e parare. Questo strumento si usava anche come ausilio per le scalate e, a tal fine, poteva essere lanciato e sganciato a forma di V.

martedì 14 novembre 2017

Hatakeyama Shigeyasu

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Hatakeyama Shigeyasu (畠山 六郎 重保; ... – 1205) è stato un samurai giapponese del periodo Kamakura appartenente alla prima linea del clan Hatakeyama.

Biografia

Hatakeyama Rokurō Shigeyasu (畠山 六郎 重保) fu un samurai del periodo Kamakura che cadde vittima di intrighi politici nel 1205. La tomba sotto ad un albero tabu no ki a Kamakura, subito dopo il Santuario Tsurugaoka Hachiman, tradizionalmente si suppone gli appartenga. La relazione tra questa tomba e Hatakeyama Shigeyasu è sconosciuta. Il motivo di questa attribuzione probabilmente risiede nel fatto che la tomba si trova nei pressi di quella che era la tenuta degli Hatakeyama, ed è noto che Shigeyasu fu ucciso in battaglia dal clan Hōjō nei dintorni di essa.
A fianco del hōkyōintō si trova una stele nera eretta nel 1920 che racconta le circostanze della sua morte.

La stele recita:
Residenza di Hatakeyama Shigeyasu
Hatakeyama Shigeyasu fu il figlio maggiore di Hatakeyama Shigetada. Ebbe un litigio con Hiraga Tomomasa, figlio adottivo di Hōjō Tokimasa. Tomomasa non dimenticò il fatto e lo raccontò a Tokimasa. Tokimasa stesso non aveva dimenticato che Shigetada, seguendo la volontà di Minamoto no Yoritomo, cercò di proteggere il figlio ed erede dello shogun Yoriie, e cercava una scusa per ucciderlo. Dopo aver ricevuto dallo shogun Sanetomo l'ordine di arrestare gli Hatakeyama, circondò la residenza di Shigeyasu con i suoi soldati. Shigeyasu combatté con coraggio ma alla fine fu ucciso. Era il 22 giugno 1205, e questo è il posto dove si trovava la residenza. Il giorno successivo il padre Shigetada fu attirato con un inganno a Musashinokuni (una regione nella parte nord est di Kanagawa) dove fu ucciso.
Eretta nel marzo 1922 da Kamakurachō Seinendan



Shigeyasu fu uno dei samurai che, nel dicembre 1204, fu scelto per andare a Kyoto a prendere la moglie dello shōgun Sanetomo, e fu in quell'occasione che durante una festa ebbe un acceso diverbio con Hiraga Tomomasa, il quale era responsabile della difesa della capitale. Sembra che questo fatto, unito all'ostilità tra Shigetada e Tomomasa, che avevavno feudi confinanti, offri agli Hōjō il pretesto per sbarazzarsi del clan Hatakeyama, il quale si estinte dopo questi avvenimenti.
Il nome del clan venne fatto rivivere successivamente da Hōjō Tokimasa.

lunedì 13 novembre 2017

Ichijō Nobutatsu

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Ichijō Nobutatsu (一条 信龍; 1539 – 2 aprile 1582) è stato un samurai giapponese del periodo Sengoku.
Nobutatsu era un fratello di Takeda Shingen anche se aveva madre diversa dei suoi fratelli più grandi. Servì Shingen in numerose battaglie inclusa Mikatagahara e prese parte alla battaglia di Nagashino servendo suo nipote Takeda Katsuyori. Nel 1582 fu catturato dai Tokugawa e giustiziato assieme al figlio Nobunari. È ricordato come un uomo di cultura e possedeva molte abilità diplomatiche.
Nobutatsu è anche conosciuto come uno dei ventiquattro generali di Takeda Shingen.


Famiglia

  • Padre: Takeda Nobutora (1493-1574)
  • Fratelli:
    • Takematsu (1517-1523)
    • Takeda Shingen (1521-1573)
    • Inuchiyo (1523-1529)
    • Takeda Nobushige (1525-1561)
    • Takeda Nobumoto
    • Takeda Nobukado (1529-1582)
    • Matsuo Nobukore (ca. 1530s-1571)
    • Takeda Souchi
    • Takeda Nobuzane (ca. 1530s-1575)
  • Sorelle:
    • Joukei-in (1519-1550), sposò Imagawa Yoshimoto
    • Nanshou-in (born 1520) sposò Anayama Nobutomo
    • Nene (1528-1543) sposò Suwa Yorishige

domenica 12 novembre 2017

Istunka

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Istunka è un festival annuale di arti marziali che si tiene nella città di Afgooye, in Somalia, durante il nuovo anno somalo. Il torneo fu introdotto durante il Medioevo nello Stato Ajuuraan e fu "standardizzato" sotto il sultano Ahmed Yusuf durante il XIX secolo nella Dinastia Gobroon. Il torneo si compone di tanti team impegnati nello stick-combat.

Origine

Il torneo Istunka fu sviluppato nel periodo Ajuuraan e fu celebrato successivamente in ogni nuovo anno somalo insieme ad altri festival come per esempio: il Nowruz. Fu solo a partire dalla Dinastia Gobroon e dal regno del sultano Ahmed Yusuf che il festival dell'arte marziale divenne un torneo centrale con squadre separate e supportato da assemblee di poeti, vocalists femminili e gruppi di ballo per tutta la durata del torneo.

sabato 11 novembre 2017

Hara Masatane

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Hara Masatane (原 昌胤; 1531 – 23 giugno 1575) è stato un samurai e generale giapponese del periodo Sengoku. È anche conosciuto come uno dei ventiquattro generali di Takeda Shingen.
Masatane era parente di Hara Toratane, anche se provenivano da rami differenti della famiglia, e fu anche un abile comandante. Combatté nella battaglia di Mimasetoge (1569) e fu ucciso combattendo in prima linea nella battaglia di Nagashino.

venerdì 10 novembre 2017

Hōjō Ujiyasu

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Hōjō Ujiyasu (北条 氏康; 1515 – 21 ottobre 1571) fu figlio di Hōjō Ujitsuna e daimyō del clan Hōjō. Sua moglie fu Suikeiin, sorella di Imagawa Yoshimoto.

Primi anni e ascesa

Dopo la morte del padre nel 1541, numerosi nemici degli Hōjō colsero l'opportunità di assaltare le maggiori roccaforti Hōjō. Due fazioni Uesugi unite con il Koga kubō attaccarono Kawagoe nel 1542 in uno scontro notturno ancora celebrato dagli annuali dei militari giapponesi. "Il risultato fu una completa sconfitta degli Uesugi e del contigente Koga. Da quel giorno il clan Hōjō iniziò una serie di trionfi, a cominciare dalla distruzione della famiglia Uesugi."

Assedio di Kawagoe

Ōgigayatsu Tomosada tentò senza successo di conquistare il castello di Edo, e pochi anni dopo, nel 1545, un'armata guidata da Ashikaga Haruuji (足利 晴氏) e Uesugi Norimasa assediò il castello di Kawagoe (vedi Assedio di Kawagoe). Hōjō Tsunashige (北条 綱成), figliastro del fratello di Ujiyasu, Tamemasa (北条 為昌), ed il genero di Ujitsuna, furono in inferiorità numerica di 3.000 contro 80.000 mentre Ujiyasu guidava una forza di rinforzo di 8.000 soldati. Ujiyasu riuscì a far passare un samurai in mezzo alle linee nemiche per informare Tsunashige dell'avvicinamento dei nemici, e fece uso di ninja per conoscere le strategie nemiche. Con molta audacia guidò un attacco notturno alle forze Ashikaga-Uesugi. Nonostante fossero in elevata inferiorità numerica, l'armata Hōjō sconfisse gli assedianti poiché su ordine di Ujiyasu non furono indossate armature pesanti e nessuno si fermò a raccogliere teste-trofei. Questa battaglia portò alla fine del ramo Ōgigayatsu del clan Uesugi e distrusse il prestigio di Norimasa del ramo Yamanouchi-Uesugi come Kantō Kanrei (vice-shogun del Kantō) della regione, almeno fino all'arrivo di Uesugi Kenshin.
Alleatosi con Takeda Shingen nel 1563, conquistarono il castello di Matsuyama nella provincia di Musashi.

Battaglia di Konodai e conflitto con Shingen

Hōjō Ujiyasu espanse i territori Hōjō, che ora coprivano cinque province, gestendo e mantenendo quello che il padre ed il nonno avevano conquistato. Conquistò Kōnodai nel 1564 dopo una battaglia contro Satomi Yoshihiro. Verso la fine dei suoi anni iniziò un conflitto più grande tra il suo clan e Takeda Shingen, che voleva diventare il più grande daimyō di quel tempo.
In risposta all'invasione Hōjō della provincia di Suruga, Shingen entrò nella provincia di Musashi dal Kai, attaccando Hachigata ed il castello di Takiyama, dove i figli di Ujiyasu lo respinsero. Tuttavia, nonostante avesse diverse fortezze nemiche intatte dietro alla sua armata, Shingen si spinse fino alla roccaforte Hōjō di Odawara, bruciando la città attorno al castello e ritirandosi dopo tre giorni (vedi Assedio di Odawara). Due dei sette figli di Ujiyasu si scontrarono con i Takeda nella battaglia di Mimasetōge nel 1569, finendo così la prima campagna Takeda contro gli Hōjō.

Morte

Per metter fine al periodo turbolento, Ujiyasu cercò di costruire una pace con Uesugi Kenshin e Takeda Shingen, gli avversari più forti degli Hōjō, lasciando adottare il suo settimo figlio da Kenshin e accettando il fatto compiuto del dominio di Shingen sulla provincia di Suruga. Per saldare l'alleanza tra i Takeda, Imagawa e Hōjō, Ujiyasu donò le sue due figlie ai due clan; lady Hayakawa divenne moglie di Imagawa Ujizane mentre lady Hōjō (Hōjō Masako) divenne la seconda moglie di Takeda Katsuyori.
Ujiyasu morì nel 1571, passando la guida del clan a suo figlio maggiore Ujimasa in una situazione relativamente favorevole.

Figli

  1. Hōjō Ujimasa
  2. Hōjō Ujiteru
  3. Hōjō Ujikuni
  4. Hōjō Ujinori
  5. Hōjō Ujitada
  6. Hōjō Ujimitsu
  7. Uesugi Kagetora

giovedì 9 novembre 2017

Date Terumune

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Date Terumune (伊達輝宗; 1543 – 1585) Fu un samurai e daimyō del periodo Sengoku.
Succedette al padre Harumune e divenne il 16° capo della famiglia Date della provincia di Mutsu all'età di 16 anni espandendo il clan negli anni seguenti fino a controllare trenta distretti.
Quando Oda Nobunaga fu assassinato nel 1582, Terumune supportò Toyotomi Hideyoshi nella disputa per il potere che ne seguì.
Terumune era padre di Date Masamune, il quale gli succedette alla guida del clan nel 1584. Masamune continuò la perenne guerra contro i loro rivali locali, il clan Nihonmatsu-Hatakeyama fino a quando Hatakeyama Yoshitsugu chiese a Terumune di intercedere. Nell'incontro che ne seguì Yoshitsugu rapì Terumune che morì durante un tentativo di salvataggio del figlio Masamune.
Terumune era molto disponibile ed amato dai propri servitori e molti di essi commisero junshi (殉死; suicidio dopo la morte del proprio signore) dopo la sua morte. Era sposato con una figlia di Mogami Yoshimori della provincia di Dewa.
Terumune è ricordato anche per la corrispondenza con Oda Nobunaga il quale gli mandò una serie di lettere dopo il 1574 per assicurarsi la sua alleanza nel lontano nord.

mercoledì 8 novembre 2017

Collabora col mio blog!

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“Non è bene che l’uomo sia solo” (cfr. Genesi cap . 2) disse Dio dopo aver creato l’essere umano. Nessuno deve sentirsi isolato, neppure un blogger! Il mio blog, ormai ben avviato, necessita della collaborazione di bloggers interessati, per poter crescere e diffondersi. Una collaborazione che può avvenire attraverso lo scambio di articoli, idee e recensioni, permettendo così alla gente di farsi un’idea su questioni cruciali come quelle trattate nel blog. Sono già diversi i collaboratori fissi del mio blog, ai quali va il mio personale e grato riconoscimento.
Se vuoi, il mio blog è a tua disposizione anche per recensioni o segnalazioni librarie.
Se dunque sei interessato alle mie proposte puoi inviarmi una mail a: bloodsport1437@libero.it oppure puoi rispondere direttamente a questo post.



martedì 7 novembre 2017

Hōjō Ujinao

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Hōjō Ujinao (北条 氏直; 1562 – 19 dicembre 1591) fu il quinto e ultimo capo del clan Hōjō e daimyō di Odawara durante il periodo Sengoku.

Nascita e primi anni

Il 19 dicembre 1562, lo stesso anno che Oda Nobunaga entrò per la prima volta a Kyoto, Kuniomaru nacque come primo figlio di Hōjō Ujimasa e Ōbai-in (figlia maggiore di Takeda Shingen). Nella cerimonia per aver raggiunto la maggiore età il suo nome cambiò in Hōjō Ujinao.

Prime campagne

Prima di assumere il ruolo di daimyō degli Hōjō, Ujinao accompagnò il padre Hōjō Ujimasa durante la campagna contro i Takeda. Gli scontri tra i due clan furono intermittenti e non portarono a nessun risultato fino a quando Oda Nobunaga e Tokugawa Ieyasu lanciarono la loro invasione dei domini Takeda nel 1582 che terminarono con il seppuku di Takeda Katsuyori nella battaglia di Temmokuzan.
Ora gli Hōjō avevano ai propri confini un clan molto più forte, gli Oda. Le relazioni tra i due clan divennero velocemente ostili e il generale Oda Takigawa Kazumasu iniziò la sua avanzata nella provincia di Kozuke. Fortunatamente per gli Hōjō, Akechi Mitsuhide si ribellò contro Oda Nobunaga il 21 giugno 1582, uccidendolo a Honnō-ji. Ujimasa e Ujinao ne approfittarono sconfiggendo Kazumasu nella battaglia di Kanagawa. Dopo questa vittoria Ujinao catturò diversi territori Oda nella regione del Kantō.

Daimyō

Dopo una disputa tra Hōjō e Tokugawa su chi doveva governare le province di Shinano e Kai, si arrivò ad un compromesso col quale gli Hōjō ricevettero parte di quest'ultima provincia. Poco dopo la cessazione delle tensioni tra i due clan, Ujinao sposò Matsudaira Tokuhime, figlia di Tokugawa Ieyasu, nel 1584. Fu circa in questo periodo che Ujinao divenne daimyō, anche se in realtà era il padre Ujimasa che continuava a prendere le decisioni importanti.
Con la presa del potere di Toyotomi Hideyoshi avvenne l'unione di tutto il Giappone sotto un'unica bandiera, eccetto gli Hōjō. Tokugawa consigliò gli Hōjō di sottomettersi a Hideyoshi, ma loro rifiutarono e tutto finì nell'assedio di Odawara. Hideyoshi portò in campo 200.000 soldati contro i 50.000 degli Hōjō, e dopo un assedio durato tre mesi si arresero.
Il padre e lo zio commisero seppuku mentre Ujinao fu risparmiato probabilmente per il legame con i Tokugawa. Fu comunque esiliato assieme alla moglie sul monte Kōya. Ujinao poi fu spostato a Kawachi assieme allo zio Hōjō Ujinori, dove si crede morì poco dopo di vaiolo. Sua moglie Tokuhime fu successivamente data in sposa a Ikeda Tadatsugu da Hideyoshi.

lunedì 6 novembre 2017

Gozo Shioda

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Gozo Shioda (塩田 剛三 (Shioda Gōzō); Shinjuku, 9 settembre 1915 – 17 luglio 1994) è stato un artista marziale giapponese. Fu un maestro di aikido fondatore dello stile di aikido Yoshinkan.
Fu uno degli studenti più anziani del fondatore dell'Aikido Morihei Ueshiba. Shioda deteneva il grado di 10° dan in aikido.

Gioventù

Shioda nacque il 9 settembre 1915, a Shinjuku, Tokyo. Suo padre era Seiichi Shioda, un medico che insegnava anche judo e kendo. Shioda fu un bambino gracile e si racconta che la sua sopravvivenza la si deve alle competenze pediatriche del padre. Ai tempi della scuola, Shioda si allenò nello judo, raggiungendo il grado di 3º dan ancor prima di completare la scuola secondaria. Durante la giovinezza si allenò anche nel kendo.

Aikido

Shioda iniziò ad allenarsi sotto il fondatore dell'aikido, Morihei Ueshiba, nel 1932. Si allenò come un uchi-deshi (live-in student) sotto Ueshiba e continuò per otto anni. Shioda era un piccolo uomo, in piedi era alto circa 155–157 cm e pesava intorno ai 46–49 kg. Shioda si laureò alla Takushoku University nel 1941, e fu inviato a ricoprire posizioni amministrative in Cina, Taiwan, e nel Borneo durante seconda guerra mondiale. In un incidente in Cina, mentre beveva in un bar con un commilitone a Shanghai, quando l'amico ebbe una discussione con un membro di una banda locale. Tre dei membri della band giunsero in aiuto. Shioda e l'amico furono circondati. Nella lotta che ne seguì, Shioda ruppe una gamba ad un membro della gang, il braccio ad un altro e ne fermò un altro ancora colpendolo con dei pugni allo stomaco, il tutto utilizzando le sue abilità nell'aikido. Shioda, successivamente, descrisse questo incidente come 'l'illuminazione dell'aikido' e scrisse che si poteva veramente apprezzare come l'aikido una volta lo aveva utilizzato in una situazione di vita o di morte.



domenica 5 novembre 2017

Shohei Baba

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Shohei Baba (馬場 正平 Baba Shōhei), meglio conosciuto con il ring name Giant Baba (ジャイアント馬場 Jaianto Baba, lett. "Gigante Baba") (Sanjō, 23 gennaio 1938 – Tokyo, 31 gennaio 1999) è stato un wrestler giapponese, divenuto uno dei più rappresentativi del puroresu.

La famiglia

Shohei Baba nacque a Sanjō, nella prefettura di Niigata, il 23 gennaio 1938. Secondo figlio maschio di Kazuo Baba, un commerciante di frutta e verdura a Yokkaichi, nella città natale, e di sua moglie Mitsu, aveva un fratello, Shōichi, maggiore di vent'anni e prediletto della madre, e due sorelle, Yoshi e Aiko, maggiori rispettivamente di sedici e quattro anni.
Quando era bambino, il padre, un uomo silenzioso, era malato e non poteva fare molto lavoro. Dopo la morte del fratello maggiore, arruolato dalle truppe di Sendai e ucciso all'isola di Guadalcanal, un campo di battaglia della guerra del Pacifico, dall'esercito americano nel febbraio 1943, la madre dovette sostenere interamente l'industria ortofrutticola di famiglia. Per aiutarla nei lavori pesanti con le due sorelle maggiori, per sette anni a partire dalla quinta elementare, con una bicicletta e un carro posteriore carico, ogni mattina presto, prima di andare a scuola, portava frutta e verdura al mercato di Nagaoka, a 12 km di distanza, che si teneva due volte alla settimana.
La sera del 14 agosto 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, quando entrò nella scuola elementare, Nagaoka fu attaccata dalle bombe incendiarie della grande formazione degli aerei militari statunitensi B29. La famiglia aveva costruito una capanna temporanea in legno su un campo di riso, a circa 500 m di distanza da casa, e si rifugiò quando suonò l'allarme. Il giorno dopo, dove si teneva il mercato mattutino, divenne un campo bruciante.
Il padre morì nel novembre 1968, a 80 anni. A dicembre, dopo aver combattuto con Gene Kiniski, tornò nella città natale per visitare la tomba. La madre morì meno di tre anni dopo, nel luglio 1971, a 75 anni.

Nel baseball

Nel gennaio 1955, mentre era ancora un lanciatore con la squadra di baseball del liceo industriale di Sanjō, dopo l'iscrizione in ingegneria meccanica nel 1953, venne assunto dai Tōkyō Yomiuri Giants con l'uniforme numero 59, divenendo il primo giocatore di baseball professionista da Niigata. Il suo più grande sogno era diventare un giocatore professionista e, per questo motivo, lasciò il liceo per entrare direttamente nei Giants come lanciatore.
Nonostante le sue conquiste di successo nella lega secondaria, venne licenziato dai Giants nel novembre 1959 e si unì agli Yokohama Taiyō Whales nel febbraio 1960. Tuttavia, per una caduta contro la porta di vetro nel bagno del dormitorio, si ferì al gomito sinistro prima del suo primo gioco nella nuova squadra e si ritirò dal baseball.

Nel puroresu

Japan Pro-Wrestling Association (1960–1972)

In marzo, durante la riabilitazione in una famosa palestra giapponese, incontrò Rikidōzan, vera icona del puroresu, il quale, intuendo il potenziale del gigante, ne fece il suo allievo. In aprile, iniziò ad allenarsi nel dojo di Rikidōzan insieme ad un altro studente dal futuro radioso, Kanji Inoki. Divenne rapidamente il pro-wrestler di punta sul ring della Japan Pro-Wrestling Association, dominando la categoria individuale e, assieme all'eterno rivale Inoki, quella di coppia.
I due debuttarono il 30 settembre 1960 a Tokyo dove Baba sconfisse Yonetaro Tanaka e Inoki, ribattezzatosi "Antonio", perse contro Kintaro Ohki. Il periodo 1967-1971 viene ricordato nel wrestling giapponese per l'alleanza di Baba ed Inoki in un tag team che prima vinse l'NWA International Tag Team Title il 31 ottobre 1967 battendo Bill Watts & Tarzan Tyler, e poi lo avrebbe detenuto per quattro volte in totale, record che Baba avrebbe infranto in seguito con un altro partner di coppia, Jumbo Tsuruta.
Nei primi anni sessanta, lottò anche negli Stati Uniti sotto contratto con Vince J. McMahon Sr. per affrontare Buddy Rogers e Bruno Sammartino, perdendo in entrambi i match.
Negli anni seguenti la morte del maestro, tra gli allievi, fu proprio lui ad accollarsi la grande responsabilità di prendere il suo posto come nuova stella che sapesse mantenere in auge il puroresu, orfano dell'uomo che lo aveva reso grande.

All Japan Pro Wrestling (1972–1999)

Main Event Superstar (1972–1984)

Nell'ottobre 1972, essendo la Japan Pro-Wrestling Association in forte declino e svariati mesi dopo la formazione da parte di Inoki della New Japan Pro-Wrestling, abbandonata la federazione, fonda la All Japan Pro Wrestling, di cui è presidente, grazie all'aiuto finanziario della Nippon TV. La All Japan strinse forti rapporti d'affari con la National Wrestling Alliance, e merito dello spirito d'affarista di Baba, la collaborazione si rivelò proficua e molti talenti NWA riscossero grande successo in Giappone. La All Japan Pro Wrestling, assieme alla New Japan Pro-Wrestling di Inoki, dominerà il panorama del puroresu sino alla morte del suo fondatore. Al contrario della federazione di Inoki, che si basava sullo strong style (uno stile molto shoot e simile al vero combattimento), la All Japan Pro Wrestling divenne famosa per lo stile particolarmente spettacolare dei suoi match.

NWA World Heavyweight Championship (1974)

Divenne il primo wrestler giapponese a conquistare il titolo NWA World Heavyweight Championship, sconfiggendo Jack Brisco in un 2 Out of 3 Falls Match svoltosi il 2 dicembre 1974 a Kagoshima, in Giappone. Avrebbe rivinto il titolo in altre due occasioni, ma i suoi regni da campione furono brevi e si limitarono al territorio giapponese. Dominò comunque la scena della All Japan Pro Wrestling, guadagnandosi il primato come primo giapponese a detenere quel titolo, all'epoca prestigiosissimo, sino a che non cedette le luci della ribalta al suo pupillo Jumbo Tsuruta, e al suo rivale Genichiro Tenryu.

Declino (1984–1993)

Nel 1984, iniziò a diradare le sue apparizioni sul ring e a farsi da parte per lasciare spazio all'ascesa delle nuove generazioni di wrestler, guidate da Jumbo Tsuruta e Genichiro Tenryu. Per il resto della sua carriera, la sua presenza sul quadrato si fece meno intensa e di minore qualità per via dei problemi dovuti alla sua eccessiva statura. La sua popolarità in Giappone andò ben oltre lo sport: era infatti spesso ospite di numerosi programmi televisivi. Sotto la sua direzione, negli anni novanta la All Japan Pro Wrestling divenne la più importante federazione di wrestling in Giappone, sfornando nuovi talenti quali Toshiaki Kawada, Kenta Kobashi, Akira Taue e Tsuyoshi Kikuchi. Viene anche ricordato per essere uno dei più grandi booker di sempre; infatti fu lui negli anni novanta a far smascherare Mitsuharu Misawa dalla sua maschera di Tiger Mask II, e a fargli intraprendere con Jumbo Tsuruta uno dei feud più belli di sempre, che porterà Misawa, Kobashi e Kawada ad essere il top della federazione per tutti gli anni novanta.

Ultimi anni e morte (1994–1999)

Nel 1994, dopo alcuni match combattuti in coppia con André the Giant in Giappone nei primissimi anni novanta, tornò a combattere nella World's Strongest Tag Determination League, dove lottò insieme con il vecchio rivale Stan Hansen per cercare di vincere il World Tag Team Championship. La coppia arrivò in finale, ma fu sconfitta da Mitsuharu Misawa & Kenta Kobashi.
L'ultimo match disputato, prima di essere confinato su un letto d'ospedale, si svolse il 5 dicembre 1998 al Nippon Budokan di Tokyo, dove in coppia con Rusher Kimura e Mitsuo Momota affrontò Masanobu Fuchi, Haruka Eigen, e Tsuyoshi Kikuchi.
Un accanito fumatore di sigari, morì come risultato di cancro ai polmoni la mattina del 31 gennaio 1999. Dopo la sua morte, il prodotto della All Japan Pro Wrestling divenne molto scadente e la maggior parte delle star della federazione se ne andarono nella Pro Wrestling NOAH, la federazione fondata da Misawa.

Vita privata

Il 16 settembre 1971, due mesi dopo la morte della madre, si sposò alle Hawaii con Motoko Kawai, ma non hanno avuto figli.

Shohei Baba nella cultura di massa

  • Nella serie manga e anime L'Uomo Tigre, creata da Ikki Kajiwara, Giant Baba compare come personaggio fisso, nelle vesti di campione della federazione di pro-wrestler di cui fa parte il protagonista. In un'occasione, combatte in coppia con Tiger Mask, celando la sua identità dietro la gimmick di "Giant Zebra" ("Grande Zebra").
  • Parte della sua vita viene raccontata nella serie manga Giant Typhoon, dello stesso autore.




sabato 4 novembre 2017

Hori Hidemasa

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Hori Hidemasa (堀 秀政; 1553 – 28 giugno 1590) fu un samurai giapponese del periodo Sengoku, conosciuto anche come Hori Kyūtarō (堀 久太郎), servitore prima di Oda Nobunaga e successivamente di Toyotomi Hideyoshi. Fu uno dei più importanti generali di Hideyoshi e guidò la maggior parte delle sue battaglie durante la sua ascesa.

Biografia

Nato nella provincia di Mino, fu cresciuto assieme al cugino Hori Naomasa da suo zio, un sacerdote Ikkō. All'inizio servì Ōtsu Chōji e Kinoshita Hideyoshi. All'età di tredici anni entrò al servizio di Oda Nobunaga. A sedici divenne bugyō per la costruzione della residenza dello shōgun Ashikaga Yoshiaki a Hongaku-ji lavorando con Sugaya Nagayori, Ōtsu Nagaaki, Yabe Iesada, Hasegawa Hidekazu, Manmi Shigemoto e Fukutomi Hidekatsu. Tuttavia iniziò a passare sempre più tempo nei campi di battaglia. Nel 1575 aiutò Nobunaga nella campagna contro gli Ikkō-ikki della provincia di Echizen e successivamente contro i Saika-ikki due anni dopo, guidando un'armata degli Oda assieme a Hashiba Hideyoshi e Sakuma Nobumori.
Hidemasa seguì Nobunaga contro Araki Murashige nel 1578 e nel 1579, e contro i Takeda nel 1581. Nello stesso anno gli fu assegnato il feudo di Sakata nella provincia di Ōmi, con un ricavo di 25.000 koku. Anche se alcune fonti riportando che controllasse il castello di Nagahama durante quel periodo, molte altre indicano che fu Hideyoshi il vero assegnatario. Durante questo periodo fu ancora un bugyō e supervisionò la costruzione di un palazzo per i missionari Portoghesi. Giocò un ruolo importante durante la disputa religiosa degli Azuchi (安土宗論 Azuchi shūron) nel 1579. Servendo come rappresentante di Nobunaga mantenne buoni rapporti con Tokugawa Ieyasu, Niwa Nagahide, e altri.
Nel 1582, Oda Nobunaga fu ucciso nell'incidente di Honnō-ji. Hidemasa entrò al servizio di Toyotomi Hideyoshi dopo la lotta per la successione all'interno del clan Oda e divenne l'assegnatario della maggior parte dei vecchi territori Oda.
Hidemasa guidò l'avanguardia di Hideyoshi nel 1582 durante la battaglia di Yamazaki assieme a Nakagawa Kiyohide e Takayama Ukon, e l'anno seguente ricevette grandi lodi da Tokugawa Ieyasu per la sua abilità nel combattimento. A questo punto Hideyoshi iniziò la sua battaglia con Shibata Katsuie, e Ieyasu espresse la propria fiducia nel fatto che la campagna sarebbe stata vinta senza problemi. Hidemasa fu promosso al quinto rango, prendendo il grado di Saemonfu (Ufficiale di sicurezza di Corte (左衛門)) e gli fu assegnato il feudo di Sawayama nella provincia di Ōmi con un ricavo di 90.000 koku. In seguito gestì per Hideyoshi i negoziati con la setta Ikkō che si opponeva fermamente a Nobunaga; il capo sacerdote di Renshō-ji era il cugino di Hidemasa, Hori Rokuemon, e così gli attriti furono velocemente risolti.
Hidemasa guidò nuovamente le forze di Hideyoshi nel 1584. Nella campagna di Komaki e Nagakute venne sconfitto dalle forze di Tokugawa Ieyasu. Colto di sorpresa da Ōsuga Yasutaka e Sakakibara Yasumasa riuscì a mantenere la posizione e respingere gli attacchi ma dovette successivamente ritirarsi dopo l'arrivo delle forze principali Tokugawa di 9.000 soldati. L'anno seguente Hideyoshi divenne Kampaku (Reggente Imperiale) e Hidemasa fu promosso al quarto rango di Corte. Dopo l'assedio di Negoro-ji e l'invasione di Shikoku, gli furono assegnate le terre di Niwa Nagahide nella provincia di Echizen, con una rendita di 180.000 koku. Si racconta che per la maggior parte della campagna non abbia mai riposato combattendo battaglia dopo battaglia senza interruzione.
Nell'assedio di Odawara del 1590 Hidemasa guidò per l'ultima volta le forze di Hideyoshi. Guidò il fianco sinistro dell'armata assediante con valorosi guerrieri sotto il suo comando, conquistando numerose fortificazioni minori.
Hidemasa si ammalò improvvisamente quell'anno e morì. le sue terre furono ereditate dal figlio maggiore Hori Hideharu.

venerdì 3 novembre 2017

Hong Xiguan




Hong Xiguan 洪熙官 (cinese) (1745 – 1825) è stato un insegnante cinese.
Hong Xiguan (洪熙官), più conosciuto nella pronuncia cantonese di Hung Hei-gun, è un personaggio semi-storico, che è considerato il fondatore dell'Hongjiaquan. Sarebbe vissuto durante il regno di Qianlong della dinastia Qing, ma potrebbe essere il frutto dell'immaginazione dei romanzieri di fine secolo. Qualunque sia la verità, la tradizione lo descrive come un mercante di Tè che avrebbe appreso arti marziali cinesi dal monaco buddhista Zhishan (至善禅师 Zhishan chanshi) del monastero Shaolin del Fujian. La leggenda racconta che la sua forza era tale che “le sue dieci dita, dure come acciaio, potevano sbriciolare una pietra come si polverizza del legno marcio”. Sempre secondo il mito, durante un duello egli avrebbe ucciso il proprio avversario e per questo motivo dovette fuggire dalla sua provincia natale, nascondendosi a bordo di un battello (il battello si chiamava Hongchuan 红船, nave rossa) di una troupe teatrale. Assunto come cuoco all'interno di tale compagnia, presto rivelò il suo talento marziale, difendendo i suoi amici contro la malavita di Canton.

Cinema e altro

Hong Xiguan è spesso un personaggio al centro di film del genere Kungfu.
  • Hong Xiguan xue jian Liujiacun (洪熙官血溅柳家村) è un film del 1949, in cui si narra della distruzione del tempio shaolin da parte delle truppe Mancesi e delle successive avventure di Hong Xiguan.

giovedì 2 novembre 2017

Clan Abe




Il clan Abe (阿部氏 Abe-shi) fu uno dei clan più antichi e potenti del Giappone. Raggiunse il massimo dell'influenza durante il periodo Heian, conservò il potere durante il periodo Sengoku e il periodo Edo, e conobbe una rinascita nel XVIII secolo. Le origini degli Abe sono controverse, così come la loro connotazione etnica. Si è ipotizzato che esistessero già nel periodo Yamato, e che fossero discendenti degli Emishi, gli abitanti aborigeni della regione di Tōhoku.
Nel IX secolo si ha testimonianza dell'esistenza di due Abe che ricoprirono la carica di chinjufu-shōgun, Abe Koretaka nel 878 e Abe Mitora nel 884, e di due governatori di Mutsu, Abe Kiyoyuki nel 886 e Abe Tsunemi nel 940.
Abe è un cognome piuttosto comune nel Giappone dei tempi moderni, ma non tutti coloro che lo portano discendono necessariamente da questo clan.



Origini e Storia

Secondo il Nihon Shoki, gli Abe discendevano da un figlio dell'Imperatore Kōgen. Un certo numero di famiglie con il patronimico Abe, originarie dalla Provincia di Iga (oggi Prefettura di Mie), affermano di discendere da una figura leggendaria di nome Abi. Questi si sarebbe opposto all'Imperatore Jimmu, il primo leggendario Imperatore del Giappone, nei suoi piani di conquista del Regno Yamatai, spingendo le varie famiglie Abe ad insediarsi nel lontano nord dell'Honshū. Il clan avrebbe qui acquistato un'influenza crescente fino a raggiungere la massima espansione nel periodo Heian.
La regione settentrionale, conosciuta come territorio delle provincie di Mutsu e Dewa, fu conquistata dai giapponesi nel IX secolo, ed il popolo nativo Emishi che là viveva venne soggiogato o scacciato. Mentre molte provincie a quel tempo erano supervisionate da un governatore, Mutsu vide l'ascesa di potenti e ricche famiglie indipendenti chiamate gōzoku che amministravano gli affari locali. Gli Abe furono nominati "sovrintendenti degli sborigeni", apparentemente per controllare per conto del governo centrale la popolazione locale, rappresentata da un mix di immigrati giapponesi ed ex tribù Emishi. Di fatto però la loro nomina confermava la difficoltà del governo di Kyoto di tenere sotto il proprio diretto controllo la regione. Il clan Abe sfruttò la posizione acquisita per estendere il controllo ai sei distretti roku-oku-gun, situati nell'attuale prefettura di Iwate, riscuotere le tasse e confiscare i beni in totale autonomia.
Per riaffermare la propria autorità e contrastare il potere del clan Abe, il governo imperiale designò governatore e chinjufu-shōgun ossia "comandante in capo per la difesa del nord", il capo del clan Minamoto, Minamoto Yoriyoshi.
Minamoto Yoriyoshi e suo figlio Minamoto no Yoshiie durante quella che fu definita "prima guerra dei nove anni" (前九年合戦 guerra Zenkunen, 1051-1063), uccisero Abe no Yoritoki e sconfissero suo figlio Abe no Sadato, aiutati da un'altra potente famiglia, i Kiyohara della vicina provincia di Dewa.

Altre famiglie Abe

Anche se molte altre figure importanti nel corso della storia sono state chiamate Abe, è difficile sapere quali fossero imparentati con il clan Abe di Iga e Mutsu. Ad esempio, Abe no Nakamaro, un importante nobile di corte dell'VIII secolo, si chiamava così perché proveniente dalla città di Abe vicino Nara.
Ugualmente problematico è determinare la linea di discendenza della famiglia di nome Abe che acquistò un certo rilievo nel periodo Edo, occupando il ruolo di rōjū durante lo shogunato Tokugawa. Abe Tadaaki fu il primo a servire come rōjū, mantenendo la carica dal 1633 al 1671. Molto probabilmente era un figlio, o comunque era imparentato, con Abe Masatsugu (1569-1647) che servì Tokugawa Ieyasu e combatté per lui nella decisiva battaglia di Sekigahara. Altri membri della famiglia Abe sarebbero succeduti a Tadaaki nella carica di rōjū per gran parte del periodo Edo (1603-1867). L'ultimo di questi fu Abe Masahiro, che fu a capo del consiglio dei rōjū al tempo dell'arrivo del Commodoro Perry.

Membri del clan

  • Abe no Hirafu (c. 575-664) conosciuto anche come Abe no Ōmi, uno dei generali più importanti nelle guerre contro gli Ainu
  • Abe no Yoritoki (morto nel 1057) chunjufu-shōgun durante la guerra Zenkunen
  • Abe no Sadato (1019 - 1062)
  • Abe Masatsugu (1569 - 1647) Combatté a Sekigahara, divenne un fudai-daimyō sotto i Tokugawa
  • Abe Tadaaki - primo membro del clan Abe ad essere un rōjū
  • Abe Masahiro - tra gli ultimi dei rōjū, firmò il trattato di Kanagawa
  • Abe no Seimei - famoso praticante di onmyōdō

mercoledì 1 novembre 2017

Benzaiten

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Benzaiten (弁財天 talvolta indicata come Benten), originariamente personificazione del fiume indiano Sarasvati, venne adottata nel pantheon buddhista come una dea che forniva benefici a coloro che cercavano saggezza, eloquenza e longevità e l'eliminazione della sofferenza. Attraverso la Cina, nel VII secolo, si è diffusa in Giappone, divenendo una delle sette dee della felicità, oltre a tutelare il matrimonio, la letteratura e la musica.

Etimologia

Il kanji zai che compone una parte del suo nome può voler dire sia “ricchezza” che “talento”, due dei benefici che si possono ricevere da questa divinità.

Iconografia

Come Kannon, Benzaiten viene rappresentata iconograficamente con molte braccia, di solito quattro oppure otto. Il primo braccio dalla parte sinistra afferra una lancia appuntita, con la seconda il Rimbō, con il terzo un prezioso arco, con la quarta un'arma. Il primo braccio di destra tiene una spada, il secondo una mazza, il terzo una chiave e il quarto delle frecce. La corona della sua testa è adornata con il gioiello Nyoishu, dal quale viene emanata un'aureola di luce che sormonta la testa. In altre rappresentazioni iconografiche la sua corona può essere sormontata da un cigno oppure da un torre shintō, sopra il quale è attaccato un serpente bianco con il volto di un uomo anziano.
Intorno a Bishamonten stanno i quindici ōji, i figli del re Rājakumāra o Kumārarāja. Gli ōji, sotto l'aspetto di fanciulli, tengono i simboli delle stagioni oppure il gioiello Nyoishu.
Nel Bentenkyō si narra di quando Benzaiten, con i suoi quindici accoliti, dopo aver finito di recitare il dharani, la terra tremò per sei volte facendo piovere dal cielo gioielli. Nelle sue versioni iconografiche più popolari, Benzaiten viene rappresentata con un liuto, in quanto viene considerata la dea della musica, della bellezza e dell'amore.
Benzaiten viene anche chiamata Kōtokutenno, dea delle opere meritevoli, o Myōontenno, dea dalla voce meravigliosa, o, infine, Biintenno, dea dalla bella voce. Quest'ultima designazione rimanda al sanscrito Madhurasvara, nome di un monarca del Gandharva, e Benzaiten apparterrebbe a una classe di esseri soprannaturali musicisti della corte del dio Indra.

Mitologia e leggende

La leggenda considera Benzaiten figlia di un re drago. Per volere del padre è costretta a sposare un drago divoratore di bambini, che però, grazie all'amore della dea, perderà questo difetto mostruoso. In un'altra leggenda Benzaiten svolge il ruolo di intermediaria per una coppia inedita ed esaudendo le ferventi preghiere di un giovane alla ricerca della autrice di alcuni mirabili versi poetici trovati su un foglio di carta, materializza la scrittrice al cospetto del giovane. I due finiranno per sposarsi.

Bishamonten

Sebbene Bishamonten abbia origini indiane, ci sono leggende giapponesi in cui viene sostenuta l'origine nazionale di questa divinità.
Una delle più popolari narra la storia di un uomo ricco che aveva una figlia di nome Bunshō, identificata con la dea Benzai, la quale andò in sposa a Shinyosu Daimyōjin. Passarono molti anni, ma Bunshō non riusciva a dare alla luce un figlio, sebbene fossero stati fatte numerose offerte e preghiere al kami. Alla fine Bunshō rimase incinta, ma al posto di un bambino partorì 500 uova. Terrorizzata dall'idea di cosa potesse schiudersi da quelle uova ordinò che fossero poste in un cesto e gettate nel fiume. Il cesto venne trovato da un pescatore che le portò alla moglie. Sperando che le uova producessero dei pulcini, li pose nella sabbia calda, ma una volta dischiuse le uova, invece di 500 pulcini, nacquero 500 bambini. A fatica la coppia riuscì a mantenere la moltitudine di bambini e quando questi ebbero raggiunto una certa età, vennero mandati dal signore locale, nella speranza che Bunshō si prendesse cura di loro. Così i bambini andarono nel castello, dicendo che erano nati da 500 uova abbandonate in una cesta in balia del fiume. Bunshō riconobbe che erano suoi figli e permise loro di vivere all'interno del castello. Infine Bunshō venne posta nel rango degli dèi e venerata con estrema devozione.

Altre rappresentazioni

Un'altra forma di Benzaiten sarebbe quella di Uga no kami, conosciuta anche come Ukemochi no Kami (il kami protettore del cibo), divinità dei cinque tipi di cereali molto popolare in Giappone. Uga no kami viene considerata la divinità centrale nel pantheon di Inari e riceve culto nel terza vetta del monte Inari, a Mannaka Shino no Yashiro. In questo santuario Uga no kami e Inari vengono combinati insieme per creare Ugadama: essi sono Kuku no kami, la divinità degli alberi e Kaya no hime no kami, la dea dell'erba e delle alghe. Benzaiten inoltre viene conosciuta anche come la bianca dama serpente. Il serpente, oltre a essere un simbolo di fertilità e di sessualità, viene associato ai fiumi, mari e all'acqua in generale e viene vista come una divinità agricola in grado di assicurare la fertilità dei campi di riso, i quali richiedono inondazioni durante i primi periodi della coltura del riso. Per questo motivo Benzaiten viene associata a Uga no kami. Benzaiten riceve culto in modo particolare all'isola di Enoshima e al santuario di Ikutsushima, a Miyajima, vicino a Hiroshima.