sabato 18 agosto 2018

Fitoterapia

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La fitoterapia, dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura) è, in senso generale, quella pratica che prevede l'utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere psicofisico. Il termine fitoterapia compare per la prima volta nel trattato di Lineamenti di fitoterapia del medico francese Henri Leclerc (1870-1955).
Data l'antichità di questa pratica, che con tutta probabilità rappresenta il primo esempio di pratica terapeutica umana, e data la sua generalizzata distribuzione geografica, è impossibile dare una descrizione di essa in termini di un sistema terapeutico specifico (come ad esempio è possibile fare per l'omeopatia). Piuttosto è sensato dire che l'utilizzo terapeutico delle piante si ritrova in tutti i sistemi terapeutici umani, da quelli più antichi e basati su osservazione ed empirismo, a quelli più sofisticati e con livelli di complessità teorica elevata, fino alla moderna biomedicina. La medicina popolare si serve di rimedi fitoterapici da tempi immemorabili. Ippocrate citava il rimedio come terzo strumento del medico accanto al tocco e alla parola.
Dal punto di vista terminologico, limitandosi alla Unione europea, solo da pochi anni, e limitatamente alla Gran Bretagna, esiste una categoria professionale istituzionalizzata di fitoterapeuti, con percorso formativo universitario distinto da quello previsto per la biomedicina, e con protezione legale del nome. Negli altri stati membri della UE il termine fitoterapeuta non ha valore legale, e la fitoterapia non è una branca riconosciuta dalla biomedicina.

Principi attivi

Le piante sono fra le principali fornitrici di sostanze medicamentose. Vanno considerate veri e propri produttori e contenitori dinamici di sostanze chimiche (Firenzuoli, 2009). Nella loro evoluzione esse hanno sviluppato innumerevoli metaboliti secondari che svolgono per la pianta varie funzioni ecologiche (repellenza, difesa dagli erbivori, lotta contro altre specie vegetali per il controllo delle risorse, difesa dai parassiti, attrazione degli impollinatori, ecc.). Questi stessi metaboliti secondari hanno mostrato importanti attività farmacologiche nell'uomo. Ecco una lista esemplificativa dei vari principi attivi:
  • fenoli semplici
  • polifenoli - tannini e flavonoidi
  • glicosidi (fenilpropanoidi, antrachinoni, glucosinolati, iridoidi, glicosidi cianogeniche)
  • terpeni
  • terpenoidi e saponine (fitosteroli, glicosidi cardioattive, triterpeni)
  • olii essenziali e resine
  • alcamidi
  • alcaloidi
Le attività che questi metaboliti possono esercitare sulla fisiologia umana sono molteplici e sarebbe impossibile riassumerle brevemente, tuttavia una lista sommaria comprenderebbe:
  • sostanze tossiche
  • sostanze con attività ormonoregolatrici
  • sostanze ad attività antimicrobica
    • battericidi
    • virostatici
    • fungicidi
  • sostanze lassative
  • sostanze antinfiammatorie
  • sostanze attive sul sistema nervoso centrale e periferico
  • sostanze antiossidanti
Le moderne preparazioni fitoterapiche sono ottenute a partire dal materiale vegetale, sia fresco che essiccato, tramite estrazioni con solventi e metodiche diverse: se il solvente è l'etanolo in percentuali diverse si parla di estratti idroalcolici, solitamente chiamati tinture madri (o, tinture officinali, o estratti fluidi); se il solvente è l'acqua si parla di infusi, decotti o macerati a freddo; se il solvente è un olio grasso si parla di oleoliti; l'estrazione con solventi diversi e non alimentari (esano, cloroformio, ecc.), che vengono poi eliminati, permette la preparazione di estratti molli e secchi. Alcune preparazioni sono costituite da estratti di singole piante, altri da combinazione di estratti da diverse piante. In particolare i medici hanno la possibilità non di preparare ma di prescrivere preparazioni vegetali che poi prepara il farmacista (medicinali galenici magistrali) Le preparazioni in libera vendita devono sottostare a vari standard di tipo qualitativo, mentre gli standard di efficacia e tossicologici vengono applicati (nella UE) solo a quei preparati ai quali venga riconosciuto lo status di farmaci vegetali (herbal medicines). Per i preparati che non rientrano in questa categoria valgono le regolamentazioni dei singoli stati membri.

Pericoli

L'uso di piante e dei loro derivati può essere utile nella terapia e nella prevenzione di molte malattie. Talvolta tuttavia si possono verificare anche "sfruttamenti promozionali" di piante ed erbe delle quali si vantano proprietà terapeutiche non documentate e delle quali talvolta si ignorano i possibili pericoli, ma fortunatamente esiste oggi in Italia una specifica regolamentazione dei prodotti naturali (Firenzuoli, 2009; Silano, 2006). L'equazione "naturale = benefico" è infatti spesso un semplice tranello atto ad abusare della credulità di alcune persone: anche i virus, difatti, sono naturali, come pure i funghi velenosi o la cicuta che Socrate fu costretto ad assumere.
Anche le interazioni con i farmaci tradizionali devono essere valutate con attenzione così come gli effetti collaterali, ampiamente descritte fin dal 1996 (Firenzuoli, Le insidie del Naturale) e poi successivamente approfondite (Firenzuoli, 2001, 2008). Attenzione va ad esempio posta al sistema enzimatico epatico ed intestinale P450 e alle sue varie isoforme, oltre che alla proteina di trasporto denominata P-gp (P.Campagna, 2008). In particolare oggi sappiamo che esistono molte piante che interagiscono con i farmaci, riducendone l'attività o al contrario aumentandone la tossicità, tutte situazioni che devono essere ben conosciute onde prevenire interazioni pericolose o al contrario sfruttarne tutte le sinergie (Firenzuoli, 2008).

Premesse fitoterapiche

Nel sistema sanitario italiano, la fitoterapia non esclude l'autoprescrizione, tanto che esistono fitoterapici da banco senza obbligo di ricetta medica dispensati dal farmacista in farmacia e parafarmacia (Silano, 2006). Per la prescrizione, che è un atto medico, occorrono:
  • la laurea in medicina e chirurgia, l'abilitazione all'esercizio professionale e l'iscrizione all'Ordine dei Medici
  • anche se auspicabile, non è indispensabile una formazione specifica, come un master post-laurea, il quale tuttavia fornisce adeguate competenze circa la composizione delle piante, tecniche estrattive, conoscenze di galenica, e soprattutto l'acquisizione di competenze all'uso clinico delle piante medicinali.

venerdì 17 agosto 2018

Hatsuyume

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Hatsuyume (初夢), nella cultura giapponese, è la parola con cui si indica il primo sogno dopo il capodanno. Tradizionalmente, il contenuto del sogno sognato dal sognatore predirebbe eventi prosperi per l'anno venturo.
In Giappone, la notte del 31 dicembre di solito si passava in bianco, di conseguenza l'hatsuyume' era il sogno del 1º gennaio. Questo spiega perché il 2 gennaio (il giorno dopo il "Primo sogno") è conosciuto come Hatsuyume nel tradizionale calendario giapponese.
È auspicio di buona fortuna sognare del Monte Fuji, un falco, oppure una melanzana. Il credo esiste sin dal periodo Edo ma ci sono varie teorie riguardo alle origini e al perché della prosperità di tali combinazioni. Si pensa che sia tutto dovuto all'imponenza del Monte Fuji, la vettà più alta del Giappone, alla forza e acume del falco e alla parola nasu (melanzana) che suggerisce qualcosa di grandioso finalmente raggiunto o ottenuto (nasu 成す). Una combinazione ulteriore suppone che l'auspicio sia positivo perché il Monte Fuji, la falconeria e le piantine giovani di melanzane erano le cose favorite dallo shōgun Tokugawa Ieyasu.
Sebbene comune in Giappone, questa superstizione, elencata come Ichi-Fuji, Ni-Taka, San-Nasubi (一富士、二鷹、三茄子 - 1. Fuji, 2. Falco, 3. Melanzana), il resto della lista è per lo più ignoto. La lista contiene altri tre elementi:Yon-Sen, Go-Tabako, Roku-Zatō (四扇、五煙草、六座頭 - 4. Ventaglio, 5. Tabacco, 6. agopuntore cieco. Le origini di questo trio sono ignote ed è ignoto e questi ultimi elementi siano stati aggiunti in seguito alla lista oppure siano stati presenti sin dall'inizio.

giovedì 16 agosto 2018

Hansei

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Lo Hansei (反省 "auto-riflessione") è un concetto centrale della cultura giapponese. Il suo significato fa riferimento all'idea di trarre insegnamento dai propri errori passati al fine di evitarli in futuro e ottenere il massimo da quest'esperienza negativa (questo atteggiamento trova un parallelo nel proverbio tedesco "Selbsterkenntnis ist der erste Schritt zur Besserung", ovvero "La comprensione è il primo passo verso il miglioramento").
Un esempio circa questo atteggiamento è dato dal comportamento assunto dai politici giapponesi coinvolti in episodi di corruzione: appaiono in pubblico per chiedere pubblicamente scusa dei loro gesti passati e scompaiono dalla scena politica per alcuni anni. Dopo alcuni anni tuttavia ritornano nuovamente sulla scena politica, godendo del fatto che a quel punto il giapponese medio ritiene che abbiano "imparato la lezione".
Nelle aziende lo hansei è l'atteggiamento che un dirigente si attende da un suo sottoposto che abbia compiuto un errore. Il manager di livello superiore si assume ogni responsabilità mentre la divisione aziendale lavora per risolvere il problema.
Hansei significa anche l'accogliere il successo in ambito lavorativo con modestia e umiltà. Fermare lo hansei significherebbe di fatto bloccare il processo di crescita personale, in quanto un individuo diventerebbe a tal punto convinto della propria superiorità che smetterebbe di operare al meglio nel contesto in cui opera, in maniera egoistica e controproducente.

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mercoledì 15 agosto 2018

Feng shui

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Il feng shui (風水, 风水, fēng shuǐ) è un'antica arte geomantica taoista della Cina, ausiliaria dell'architettura, affine alla geomanzia occidentale. A differenza di questa prende però in considerazione anche aspetti della psiche e dell'astrologia. Attualmente non esiste alcuna prova scientifica delle sue ipotesi.

Origini

Non esiste una dottrina unificata o testi canonici sul feng shui, ma esistono numerose scuole che hanno sviluppato una serie complessa di regole, le due più importanti sono San Yuan Pai e San He Pai.
Feng shui significa letteralmente "vento e acqua", in onore ai due elementi che plasmano la terra e che col loro scorrere determinano le caratteristiche più o meno salubri di un particolare luogo. Secondo il taoismo esistono due principi generali che guidano lo sviluppo degli eventi naturali, essi sono il Ch'i e l'equilibrio dinamico di Yin e Yang. Lo yin è il principio umido oscuro e femminile, mentre lo yang è il principio caldo luminoso e maschile. Nel feng shui lo yin è rappresentato dall'acqua e lo yang è il vento inteso forse più come respiro, in fondo acqua e aria sono indispensabili per la vita. Nel feng shui l'I Ching viene praticato nel Bagua quando si arreda l'interno di edifici.
Una delle principali scuole di pensiero è quella che pone le origini del feng shui nell'astrologia, ed in particolare nel Ki delle 9 stelle, anch'esso basato sui principi di Yin e Yang. Questo oroscopo consta di 9 numeri,associati ai 5 elementi (fuoco, terra, metallo, acqua, legno), ognuno dei quali corrisponde ad una direzione. Il fuoco è associato al Sud, e sta ad indicare la luminosità, la creatività e l'estro, lo spirito. L'acqua è associata al Nord e riguarda il riposo, l'interiorità e i rapporti interpersonali. Il metallo al Nord-Ovest e all'Ovest e riguarda l'organizzazione, le attività finanziarie, gli investimenti. La terra al Nord-Est e al Sud-Ovest e riguarda il governo, il sociale, l'alimentazione e la salute. Il legno all'Est e al Sud-Ovest e riguarda i viaggi, il commercio, le invenzioni e l'informatica.
Le origini del feng shui, per quanto incerte, appaiono antichissime e sono state scoperte delle tombe risalenti al Neolitico che sembrano seguirne i principi nella costruzione. I progressi nella conoscenza dell'insieme delle arti che concorrono al feng shui vengono tradizionalmente attribuiti a sovrani mitici quali Fu Hsi e Huang Di. Nei secoli che precedettero i primi imperatori della dinastia Qin il feng shui, chiamato Ka Nyu ("studio della Terra"), faceva parte delle arti divinatorie di cui si occupavano consiglieri politici e militari. Altri autori però lo riportano fino ai tempi della dinastia Xia con l'osservazione dei gusci di tartaruga nel quadrato lo shu scoprendo insieme anche l'I Ching, l'astrologia e la numerologia cinese.
Trovò una prima sistemazione e definizione organica nel fondamentale Zang Shu ("il libro delle sepolture") di Guō Pú (郭璞, 276-324). L'autore descrive come l'energia del Drago (il Qi) scende dalle montagne, disperdendosi attraverso i venti, e si arresta dinanzi a uno specchio d'acqua, dove si raccoglie e condensa. L'energia vitale benefica è quindi il risultato di un equilibrio di forze, creata dalla presenza di elementi e conformazioni paesaggistiche che creano i presupposti per la "fortuna" di un luogo o edificio.

I principi in una abitazione

Secondo i sostenitori delle ipotesi del feng shui, esisterebbero direzioni più propizie per le varie attività nella casa, nella vita, e nei viaggi, come anche la forma e il colore di mobili e oggetti hanno assonanze con i 5 elementi.
Ad esempio, secondo i principi del feng shui, una casa per essere ben costruita dovrebbe essere quadrata o rettangolare senza angoli o parti mancanti e con forma regolare, dovrebbe avere un drago verde ad Est (delle piante alte che proteggano questo lato), una tigre bianca ad Ovest (possono esservi anche da questa parte delle piante, ma più basse), una tartaruga nera a Nord (una collina o un grosso masso) e la fenice rossa a Sud (può essere anche sotto forma simbolica, ad esempio un sasso con un filo rosso avvolto intorno). La parte sud dell'edificio è la più esposta alla luce ed al calore del sole (almeno nel nostro emisfero) quindi è considerata corrispondente al fuoco e allo yang. La parte nord della casa è considerata corrispondente all'acqua e alla carriera. Proprio perché l'acqua corrisponde all'elemento più Yin dell'oroscopo, è la direzione più indicata per il riposo. Infatti, uno dei suggerimenti (quasi un brocardo) del feng shui è dormire con la testa rivolta verso nord e i piedi verso sud. Ogni direzione ha una relazione con un aspetto della vita, famiglia, figli, felicità, amicizia, carriera e fama, aiuto da parte dei genitori, ricchezza ecc.
Presso i cinesi ed alcune popolazioni limitrofe (soprattutto in Corea e nel Sudest asiatico) ci si rivolge spesso ad un esperto di feng shui per la scelta del terreno su cui edificare, per come orientare la casa e la porta principale in base alla data di nascita del capofamiglia, e per scegliere anche la data di inizio della costruzione e la data di trasferimento della famiglia nella nuova casa. Secondo le tradizioni culturali, un esperto feng shui è ritenuto inoltre in grado di valutare una casa dal punto di vista energetico, e di decidere quali sono i "rimedi" da adottare per armonizzare l'energia all'interno della casa e portare alla famiglia che la abita prosperità e serenità. Le strade di una città, pur essendo diritte, dovrebbero presentare svolte ad angolo retto, perché le strade eccessivamente lunghe e rettilinee secondo le teorie del Feng shui potrebbero convogliare energia venefica; questo stile è presente in molte antiche città in tutto il mondo, costruite con strade a zig-zag (o anche 'a baionetta') per ostacolare le invasioni. I tetti degli edifici tradizionali possiedono gli angoli girati verso l'alto, mentre nel giardinaggio le siepi percorrono il limite perimetrale per proteggere l'interno dando le basi per gli stili di giardinaggio.

Riferimenti storici al Feng Shui

I primi accenni alle pratiche di feng shui (o geomanzia) in scritti di testimoni occidentali si possono leggere nelle opere di missionari gesuiti come Matteo Ricci e Martino Martini. Di solito questi autori tendono a liquidare questo genere di pratiche come sciocche superstizioni, anche se Martini - che scrive alcuni decenni dopo Ricci - sembra manifestare maggiore comprensione per il ruolo dei geomanti nella pianificazione delle grandi opere pubbliche. Nelle opere dei gesuiti i geomanti sono definiti come "geo-lògi" o come "oro-lògi", perché interpretano la forma della terra o delle montagne.

Le Corrispondenze ed i cicli nel Feng Shui

Il concetto del Tao sta alla base del Taoismo e del feng shui. Il Tao può essere definito come il processo cosmico di continuo divenire che coinvolge ogni cosa o essere. Questo eterno divenire si sviluppa in cicli (ad es. il ciclo giorno/notte, quello delle stagioni, degli anni, delle ere; o anche quello della vita umana ecc). Secondo la cosmologia taoista, prima della sua manifestazione il Tao è senza forma, perfetto, sereno, vuoto, solitario, immutabile, infinito, eternamente presente. Il Taoismo spiega che il Tao si manifesta attraverso un processo di dualizzazione e poi di pluralizzazione. Ognuno di questi stadi ha un nome:
0) Wu Chi (o Wu ji): è lo stato puro, infinito, senza fine e senza confini in cui l'energia non è ancora manifestata
1) Tai Chi (o Tai ji): è l'"Uno originale", lo stato assoluto e indifferenziato con infinite potenzialità. In esso avviene una prima dualizzazione
2)Yin e Yang: sono i due poli opposti di positività e negatività che hanno origine dall'Uno originale
3) Chi (o Qui): è l'energia, cioè la manifestazione del Tao nell'universo attraverso il ciclo di Yin e Yang
4) I "Cinque elementi" o le "Cinque fasi dell'energia". Dall'interazione tra Ying e Yang l'energia si esprime in 5 modi detti "elementi": l'"Acqua" (elemento che, se indisturbato, diviene spontaneamente calmo e statico), il "Legno" o "Albero" che si sviluppa dalla prima (l'energia in quiete ha un enorme potenziale, che prima o poi si manifesta; questa esplosione è rappresentata dall'albero che entra in attività in primavera), il "Fuoco" in cui l'energia fluisce con uniformità costante (l'elemento è quindi in grado di sostenere un alto livello energetico per lunghi periodi). Terminata l'espressione dell'energia appare il "Metallo" in cui essa si condensa. Si arriva così all'equilibrio, armonia e interconnessione tra tutti gli altri 4 stati energetici: questa fase è rappresentata dalla "Terra"
5) Le "Otto forze della natura": risultano anch'esse dall'interazione tra Yin e Yang. Insieme formano gli 8 trigrammi del bagua e combinate danno origine ai 64 esagrammi dell'I Ching.

I punti cardinali e i colori del Feng shui

Nella geografia cinese si attribuisce molta importanza al Centro, quasi come se fosse a sua volta un punto cardinale. Aggiungendo anche il Centro ai quattro punti cardinali della geografia occidentale (ciò è frutto della tradizione antica, islamica e cristiana medievale) si ottiene un sistema di cinque direzioni particolarmente adatta alle relazioni con i Cinque Elementi o Wu Xing.
Blu - Colore del Nord, si riflette positivamente sulla carriera e il successo
Viola - È il colore dell'amicizia, degli scambi e dei viaggi e va a Nord-Ovest
Giallo - ad Ovest stimola la creatività ed è perfetto per i bambini
Arancione - Sud-Ovest, protegge il matrimonio e le relazioni sociali
Rosso - Da posizionare a Sud, evoca saggezza e buona forma fisica
Marrone - Salute e ricchezza da preferire a Sud-Est
Verde - Ad Est, perfetto per chi studia, evoca conoscenza e illuminazione
Azzurro - All'insegna della famiglia il colore di Nord-Est

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martedì 14 agosto 2018

Metodo globale di autodifesa

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Il metodo globale di autodifesa (in sigla MGA) è un sistema di difesa personale ufficialmente riconosciuto dalla FIJLKAM, nato con l’obiettivo di fornire ai suoi praticanti un repertorio tecnico mutuato da diverse arti marziali, con particolare enfasi sulle tecniche cedevoli.
MGA è basato su tecniche difensive utilizzabili da chiunque, indipendentemente dal genere o dalla foza fisica del praticante, e prevede insegnamenti anche in ambito giuridico e psicologico.


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lunedì 13 agosto 2018

Sensei

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Sensei (先生 lett. "persona nata prima di un'altra") è un termine giapponese che ha spesso l'accezione di "maestro" o "insegnante",il più famoso è "sensei Saiya". Il termine viene spesso erroneamente pronunciato con la i finale, quando in realtà quella non è altro che un allungamento dell'ultima e, che quindi andrebbe pronunciata "sensee".
Oltre a indicare i docenti scolastici, viene adoperato anche all'interno delle scuole buddhiste, delle arti e tecniche tradizionali, dove il "maestro" non viene visto come semplice insegnante di nozioni, ma anche come un individuo dotato di autorità ed esperienza, ovvero un "maestro di vita".
Il termine è adoperato anche per quelle personalità che, in ambito artistico, hanno raggiunto un notevole livello di eccellenza e popolarità: grandi registi, scrittori, artisti o fumettisti vengono quindi chiamati sensei.
L'espressione sensei usa gli stessi caratteri della parole cinese pronunciata xiānshēng in cinese. Xiansheng è un titolo di cortesia che equivale a gentiluomo o signore. Prima dello sviluppo del linguaggio moderno, xiansheng era usato per riferirsi ad insegnanti di entrambi i sessi.
In giapponese, è tuttora usato per maschi e femmine.

Uso nel buddhismo giapponese

Nelle scuole del buddhismo zen, sensei è usato normalmente per riferirsi ai maestri di rango inferiore al roshi. Altre scuole del buddhismo giapponese usano questo termine per tutti i monaci, senza tenere conto dell'anzianità e del grado. Negli Stati Uniti questo titolo è usato anche per i ministri della scuola Jodo Sinshu, indipendentemente dal fatto che siano giapponesi o no. Alla Kwan Um School of Zen, secondo il maestro zen Seung Sahn, il titolo Ji do poep sa nim risulterebbe molto simile al giapponese sensei.
Anche l'attuale presidente della Soka Gakkai - l'organizzazione laica che diffonde l'insegnamento buddhista giapponese propugnato dal monaco Nichiren (XIII secolo) - Daisaku Ikeda, viene indicato dai suoi membri come sensei, in quanto anche questa organizzazione buddhista si basa sul rapporto maestro - discepolo.

Uso nelle arti marziali

Sensei è spesso usato per rivolgersi ai maestri di arti marziali giapponesi durante le lezioni di kendo, iaido, aikido, judo, karate, ju jitsu ed autodifesa.

Ōsensei, daisensei e wakasensei

Ōsensei (翁先生) è un titolo giapponese usato per distinguere due insegnanti (o dottori, ecc.) con lo stesso nome. Il più anziano o superiore è quindi chiamato ōsensei, e l'altro wakasensei (若先生). Nella maggior parte dei casi, l’ōsensei è il padre del wakasensei.
Nelle arti marziali e nelle pratiche spirituali, un altro sinonimo è daisensei (大先生), come si può trovare nei templi buddisti. Ōsensei è usato anche per riferirsi al fondatore dell'aikido, Morihei Ueshiba ed a Masutatsu Oyama, fondatore del kyokushinkai karate.

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domenica 12 agosto 2018

Hiroyuki Hamada

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Hiroyuki Hamada (Satsumasendai, 29 ottobre 1925 – 16 settembre 2003) è stato un karateka e maestro di karate giapponese.
Fu il fondatore del karate Nihon Koden Shindo Ryu e maestro di Felton Messina.

Storia

Nel 1939, all'età di 15 anni iniziò a praticare lo stile di karate Okinawense chiamato: Tomari-Ha. Nel marzo 1943, raggiunse il diploma al liceo, dopo aver perso due anni di scuola a causa della seconda Guerra mondiale, lo stesso tempo lo utilizzò per allenarsi nel Karate. In quell'anno iniziò lo studio di stili okinawensi della corrente dello Shuri-Te. Fra l'aprile 1943 e marzo 1944 si dedicò a tempo pieno alla pratica e al perfezionamento del Karate.
Nell'aprile 1944 entrò nei marine giapponesi. Dagli inizi della guerra al 1945 fece parte di una delle squadre dell'Aeronautica di Kurashiki. Quando ricevette la notizia della sconfitta giapponese, rifletté per 10 giorni sulla possibilità di praticare il Seppuku. Dopo quei dieci giorni si decise fermamente a vivere ed aiutare gli altri attraverso il Karate-Do. Nell'Agosto 1945, fece ritorno nella città di Satsumasendai.

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sabato 11 agosto 2018

Sakugawa Kanga

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Sakugawa Teruya Kanga (佐久川親雲上寛賀, Sakugawa Teruya Kanga; 1733 – 1815) è stato un karateka giapponese.
Originario di famiglia nobile, fu spesso capo delle delegazioni inviate in Cina per il pagamento dei tributi; da questi viaggi tornò con una approfondita conoscenza del Kempo.
Con tutta probabilità fu il primo maestro a tentare la sistematizzazione del Tode, termine da lui coniato per individuare l'arte del combattimento a mano vuota, quindi più che tutto ebbe una fama leggendaria per il suo influsso nell'evoluzione del Karate. È ritenuto il maestro di Sokon Matsumura, purché non esistano prove certe che confermino questa tesi.

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