mercoledì 24 maggio 2017

Yawara

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Lo yawara (anche detto pasak o dulodulo nelle arti marziali filippine) è un'arma giapponese utilizzata in diverse arti marziali, costituita da una asticella solitamente in legno lunga da 15 a 20 centimetri, a seconda della dimensione della mano del combattente, e modellata in modo da favorirne la presa. Un esperto nell'uso dello yawara può disporre di un'arma pericolosissima, seppur legale nella maggior parte delle giurisdizioni, e facile da nascondere.

Utilizzo

Lo yawara è spesso utilizzato in coppia per eseguire tecniche di percussione (uchi waza), tecniche di parata (uke waza), di proiezione (Nage waza) o di attacco diretto (tsuki waza) colpendo determinati punti sensibili del corpo umano (kyusho). Un colpo ricevuto con uno yawara può facilmente rompere ossa o bloccare l'utilizzo di un arto o di un muscolo, se portato su determinati punti come le arterie o i nervi.

Storia

Lo yawara, come moltissime delle armi delle arti marziali quali nunchaku, sai o bō, è una delle armi nate durante il periodo del Giappone feudale, secondo le cui leggi era proibito ai civili utilizzare armi con lama; per questo motivo nacquero molte scuole di arti marziali che insegnavano l'utilizzo per difesa personale di vari oggetti nella vita quotidiana. Uno di questi era lo yawara: facile da nascondere e leggero da usare. L'utilizzo dello yawara è stato largamente diffuso tra i poliziotti giapponesi a partire dagli anni '40 dal professor Frank A. Matsuyama e reso popolare in Occidente negli anni '70 dal Gran Maestro Soke Kubota Takayuki, in una sua variante denominata kubotan in dotazione alle forze di polizia di Los Angeles.

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