La Lotta
olimpica, in Italia a volte chiamata
semplicemente lotta, è uno sport da combattimento in cui due
avversari si confrontano sia in piedi che a terra. È suddiviso in
due varianti: lotta greco-romana e lotta libera (o stile
libero).
Spesso per indicare la lotta si usa il termine inglese
wrestling, che non va confuso con gli spettacoli televisivi del
pro-wrestling (WWE, TNA ed altri).
Regolamento
In primis è necessario spiegare le
differenze tra i due stili di Lotta. Nella lotta greco-romana sono
ammesse solo tecniche effettuate con le braccia al di sopra della
bacino, mentre nella Lotta stile-libero sono consentite anche le
prese delle gambe ed il loro utilizzo attivo per l'esecuzione di
tecniche. La Lotta Femminile rispetta le stesse regole della Lotta
stile-libero con l'aggiunta che è vietata la tecnica denominata
doppia Nelson. I combattimenti si svolgono su tappeti morbidi per
attutire le cadute, e l'area di combattimento è delimitata da un
cerchio rosso largo 1 m e del diametro interno di 8 m. Il regolamento
ufficiale della FILA (Federation Internationale Lutte Amateur)
richiede "ai praticanti di fornire una Lotta totale e
universale nell'onestà e nel fair-play per il piacere degli
spettatori."
Nella specialità greco-romana
(presente alle Olimpiadi dal 1896) è formalmente proibito dal
regolamento afferrare l'avversario al di sotto delle anche, eseguire
sgambetti o spazzate ed utilizzare in ogni situazione gli arti
inferiori; di conseguenza è una disciplina specializzata nella lotta
dal clinch e prevede un ampio repertorio di prese, proiezioni,
sbilanciamenti o difese dall'altezza della cintura alla testa. Nello
stile libero che può essere praticato anche dalle donne, invece, è
permesso afferrare le gambe dell'avversario, effettuare sgambetti,
spazzate, ed utilizzare attivamente le gambe nell'esecuzione di
qualsiasi azione in aggiunta alle tecniche della greco-romana.
La competizione avviene su un tappeto
omologato FILA; i lottatori competono in determinate categorie di
peso (e di età) che negli atleti seniors (21 - 35 anni) sono di 55
kg, 60 kg, 66 kg, 74 kg, 84 kg, 96 kg e 120 kg. L'abbigliamento nelle
competizioni è composto da un costume intero con bretelle che copre
dalle ginocchia fin sopra i fianchi e dalle scarpe alte fino al
malleolo (sempre obbligatorie). È permesso l'utilizzo di protezioni
morbide, come ginocchiere, gomitiere ecc. o i caratteristici
"caschetti". Sono presenti anche le categorie femminili (48
kg, 51 kg, 55 kg, 59 kg, 63 kg, 67 kg e 72 kg), ma soltanto nella
libera e con limitazioni nel regolamento. Entrambe le discipline sono
praticabili da bambini e adulti di tutte le età.
Ogni incontro è diviso in tre round, e
si aggiudica un match battendo l'avversario ai punti o per schienata.
Ad ogni tecnica viene assegnato un punteggio, ma qualora si riuscisse
a "schienare" il proprio rivale, la vittoria sarebbe
immediata. I combattimenti prevedono fasi di lotta in piedi ed altre
a terra che ne sono la continuazione. In entrambe le situazioni si
utilizzano una vasta gamma di tecniche nel tentativo di difendersi,
sbilanciare, atterrare o controllare la forza dell'avversario.
C'è da precisare che la reattività
del lottatore è fortemente condizionata dalla sua condizione
psicofisica e tende a decrescere durante l'incontro, rendendolo più
vulnerabile agli attacchi di un avversario più prestante. Per questo
motivo, la preparazione atletica della lotta è portata ai massimi
livelli sotto il punto della forza, della potenza e della resistenza
fisica.
"I lottatori hanno il divieto di:
Tirare i capelli, le orecchie, le
parti genitali, pizzicare la pelle, mordere, torcere le dita o le
orecchie ecc e, in via generale, compiere qualsiasi azione, gesto o
presa che ha per obiettivo di torturare l'avversario o di farlo
soffrire per costringerlo ad abbandonare.
Dare dei calci, delle testate,
strangolare, spingere, effettuare prese che possono mettere in
pericolo la vita dell'avversario o provocargli una frattura o una
lussazione degli arti, pestare i piedi dell'avversario e toccargli
il viso fra le sopracciglia e la linea della bocca.
Affondare il gomito o il ginocchio
nello stomaco o nella pancia dell'avversario, praticare qualsiasi
torsione suscettibile di far soffrire, di tenere l'avversario per il
costume.
Aggrapparsi e appigliarsi al
tappeto.
Parlare durante l'incontro.
Prendere la pianta del piede
dell'avversario (è permessa solo la presa sopra il piede e il
tallone).
- Di accordarsi tra di loro sul risultato del combattimento."'
I combattimenti vengono diretti da una
terna arbitrale supervisionata da un giudice di gara; i loro compiti
sono: dirigere il combattimento ed assegnare i punteggi (Arbitro),
seguire accuratamente l'incontro e confermare le decisioni arbitrali
(Giudice), coordinare i lavori dell'Arbitro e del Giudice
(Presidente di tappeto), responsabile decisionale in caso di
disaccordo della terna arbitrale (Giudice di gara).
Un incontro può essere vinto ai punti
o per atterramento seguendo un preciso criterio:
1 punto quando l'avversario
esce dal campo di gara;
1 punto quando l'avversario
è portato a terra, a partire da una posizione in piedi, con
passaggio dietro dell'attaccante e tre arti che toccano terra da
parte di chi difende;
2 punti quando viene messo
in pericolo di schienata;
3 punti quando si proietta
l'avversario e lo si mette in posizione di pericolo o lo si proietta
con una proiezione di grande ampiezza (sopra la spalla
dell'attaccante), ma senza posizione di pericolo;
5 punti quando si proietta
con una proiezione di grande ampiezza l'avversario e lo si mette in
posizione di pericolo.
La schienata equivale al ko e la
vittoria è immediata. Quando uno dei due lottatori viene
immobilizzato con entrambe le spalle a terra, la vittoria è
immediata.
Nel caso che un incontro termini in
parità, viene effettuato un sorteggio per poter creare i presupposti
di un'azione di situazione denominata Contatto Obbligatorio o Clinch
che è differente nei due stili ed ha la durata di 30 secondi.
Esistono competizioni dedicate a uomini o a donne, suddivisi per
classe di età o peso.
Esordienti (14-15 anni) kg 30 - 32 - 34 - 37 - 40 - 44 - 48 - 52 -
57 - 62 Cadette (16-17 anni) kg 38 - 40 - 43 - 46 - 49 - 52 - 56 - 60
- 65 – 70 Juniores (18-20 anni) kg 44 - 48 - 51 - 55 - 59 - 63 - 67
– 72 Seniores (21-35 anni) kg 48 - 51 - 55 - 59 - 63 - 67 - 72
Esordienti (14-15 anni) kg 32 - 35 - 38 - 42 - 47 - 53 - 59 - 66 -
73 - 85 Cadetti (16-17 anni) kg 42 - 46 - 50 - 54 - 58 - 63 - 69 - 76
- 85 -100 Juniores (18-21 anni) kg 50 - 55 - 60 - 66 - 74 - 84 - 96
-120 Seniores (21-35 anni) kg 55 - 60 - 66 - 74 - 84 – 96 – 120
Abbigliamento
Abbigliamento per le competizioni. I lottatori devono indossare un
costume (Singlet) omologato FILA di colore rosso o blu; le calzature
devono essere morbide, senza fibbie e con suole in gomma.
Tecniche di lotta
Un combattimento di Lotta si basa su
alcuni principi basilari:
Posizione: La posizione di un lottatore varia sensibilmente
tra la Lotta stile-libero e greco-romana poiché diversi sono i tipi
di attacchi e diverse le parti del corpo da difendere.
Lotta
greco-romana la posizione dei lottatori è piuttosto eretta, testa
alta (perché non può essere usata come strumento), le gambe sono
divaricate e pronte a contrastare le pressioni dell'avversario, le
mani e le braccia sono chiuse davanti al busto e pronte alle
prese.
Lotta stile-libero il baricentro è più basso in modo da
prevenire le tecniche alle gambe, la testa è posizionata in modo da
essere un baluardo agli attacchi dell'avversario, le mani e le
braccia sono posizionate davanti al corpo pronte alle prese.
Le
“armi” di un lottatore sono idonee sia per attaccare che per
difendere e sono quattro:
le mani - possono prendere,
manipolare o bloccare
gomiti - possono essere utilizzati
per contrastare o sbilanciare
testa - può contrastare o
spostare l'avversario
- bacino - è il punto d'unione delle energie del tronco degli
arti superiori e degli arti inferiori, grazie ad esso si ottimizza
la posizione del baricentro e si riesce ad usare il proprio peso per
contrastare le energie dell'avversario.
Controllo: esistono molte tecniche di controllo:
controllo dei polsi (presa
semplice, presa incrociata o presa inversa)
controllo del braccio
controllo del gomito
controllo del busto e della spalla
- controllo del collo
Fughe: vengono considerate fughe tutte quelle tecniche che,
a terra o in piedi, servono a prevenire gli attacchi e a sottrarsene.
Tecniche di attacco: sono tutte quelle tecniche che hanno
come finalità l'atterramento o lo schienamento dell'avversario:
greco-romana:
in piedi - ancata, braccio in spalla,
rovesciata, supplex ed ogni altro tipo di proiezione eseguita con le
braccia.
a terra - ½ o doppia Nelson, hammerlock,
cintura.
stile-libero:
oltre alle tecniche di greco-romana si
possono usare tecniche tipo:
in piedi - presa di una gamba
(single leg), presa di due gambe (duble leg), sgambetti ed agganci
a
terra - cavallina, intreccio di tibie, intreccio di gambe.
Tecniche di difesa: sono tutte quelle tecniche che messe in
atto servono a neutralizzare o contrastare le tecniche di attacco.
Storia
della lotta olimpica
La lotta olimpica nacque nel 708 a.C.
in occasione della XVIII Olimpiade ed il primo vincitore dei Giochi
fu lo spartano Euribato. Uno dei più grandi campioni olimpici della
lotta antica fu Milone di Crotone, vincitore per ben sei volte dal
540 a.C. al 516 a.C. e si affermò anche nelle feste Istmiche, Nemee
e Pitiche. L'imperatore Teodosio I proibì i simboli della civiltà
pagana come i giochi olimpici e di conseguenza la lotta olimpica
sparì come competizione sportiva, ma durante il medioevo sovrani,
nobili e guerrieri praticavano spesso varie forme di lotta come
esercizio.
Il 1800 rappresenta la rinascita della
lotta a livello di popolarità; in questo periodo storico iniziò la
fase della “lotta olimpica moderna”, nata sulla scia delle
numerose discipline tradizionali che ancora oggi influenzano e
caratterizzano il repertorio tecnico degli stili olimpici (libera e
greco-romana). La Francia svolse un ruolo fondamentale verso il
rilancio della disciplina grazie alla nascita di numerose accademie
come quelle di Lione, Bordeaux e Marsiglia. Exbroyat, soldato di
Napoleone, rappresenta il simbolo di questa rinascita; ma negli
stessi anni nacquero delle importanti palestre anche in Italia, in
particolar modo a Milano, Genova e Torino grazie, anche, al prezioso
contributo di Basilio Bartoletti, al quale si deve la denominazione
di "lotta greco-romana".
Il regolamento sportivo della lotta
greco-romana venne scritto il 20 maggio 1848, stilato da 350 delegati
delle accademie di Lione, Marsiglia, Arles, Bordeaux, Tolosa e Nimes.
Il formato richiamava l'antico testo delle regole stabilite sotto il
regno di Ifito, nell'Elide, opportunamente aggiornato ed adattato
alle esigenze dell'epoca moderna, come il divieto di utilizzare o
afferrare le gambe, non presente nell'antichità. Tre grandi nomi di
lottatori dominano la scena internazionale dell'epoca: Felix Bernard,
Pietro Dalmasso ed Abdullah Jeffery, autentici maestri della lotta
che anteponevano la tecnica alla forza. Per quanto riguarda l'Italia,
i nomi più importanti sono quelli di Basilio Bartoletti e Dalmasso.
Nello stesso periodo, la Turchia giocò
un ruolo di fondamentale importanza per le sorti delle discipline
olimpiche in oggetto, complici, in gran parte, le invasioni turche
nell'Europa sud-orientale. In terra turca, nei Paesi balcanici e
danubiani (Bulgaria, Romania, Albania, Jugoslavia), i lottatori di
“yağlı güreş” (stile tradizionale turco) iniziarono ad
affacciarsi alla greco-romana pur trovando non poche difficoltà a
causa del divieto di utilizzare le gambe nelle tecniche (consentito
nello yağlı).
Anche la Svizzera diventò protagonista
nei primi anni del 1800, grazie alla lotta tradizionale “calegon”
e l'introduzione della lotta libera nel 1820, periodo in cui si
accese una forte rivalità fra i due stili. L'Europa era diventata un
vero e proprio motore per la ripresa della lotta, pratica che si
diffuse rapidamente anche in Germania sulla scia del tradizionale
“rangeln”. Le origini francesi della greco-romana non
influenzarono in alcun modo la nascita della lotta libera a cui
vengono attribuite origini anglosassoni strettamente correlate con
gli stili tradizionali praticati nell'attuale UK. Gli stili inglesi
dell'800 avevano diverse affinità con quelli spagnoli “léon” e
“canaria”, mentre in scandinavia venivano praticati forme
tradizionali come il “kragkast” e soprattutto il “glima”,
stilisticamente adatto alla greco-romana che, al contrario della
libera, si diffuse rapidamente in tutta la penisola.
Nell'Europa del 1800-1900 nacquero un
alto numero di accademie ma soprattutto vennero costituite le prime
federazioni nazionali (a partire dal 1891 con quella tedesca).
In Iran venivano praticate ben cinque
forme tradizionali (“gilaki” e “mazanderani” le più
importanti), ma la diffusione della lotta olimpica avvenne intorno al
1930 (nello stesso periodo anche in Belgio ed Olanda). L'India è
stata una delle zone in cui si sviluppò la lotta nel passato, ma
nell'era moderna la completa organizzazione della disciplina avvenne
durante il 1900 inoltrato, come del resto in Pakistan, Cina e
Giappone. Gli stili olimpici raggiunsero anche l'Australia per via
dei soldati inglesi; alcuni anni dopo si diffusero in sud America e
Canada grazie ai viaggi dei lottatori europei.
Fra gli ultimi anni del 1880 ed i primi
del 1900 diversi lottatori di greco-romana furono protagonisti di
sfide interstile in cui dimostrarono la grande efficacia della lotta,
come nel caso di William Muldoon che nel 1887 sconfisse il campione
mondiale di pugilato John L. Sullivan in meno di due minuti. Il
successivo incontro pubblicizzato avvenne alla fine del secolo quando
il futuro campione dei pesi massimi di pugilato Bob Fitzsimmons
affrontò il campione europeo di lotta greco-romana Ernest Roeber.
Roeber ebbe una frattura allo zigomo, ma fu in grado di portare
Fitzsimmons al tappeto e finalizzare l'avversario con una leva al
braccio. Durante i primi anni del 1900, l'italiano Giovanni
Raicevich, campione di lotta greco-romana, sconfisse Akitaro Ono, un
maestro giapponese esperto di judo, ju-jitsu e sumo.
Età moderna
Grazie al congresso del 1894, nel quale
il barone Pierre de Coubertin riaprì le Olimpiadi, le nazioni più
progredite canalizzarono i movimenti sportivi spontanei in strutture
organizzative finalizzate prevalentemente alla partecipazione ai
Giochi Olimpici. La lotta, intesa come disciplina sportiva
regolamentata, riapparve nel XIX secolo prima in Italia e in Francia,
poi dall'inizio del XX secolo in Germania e in Inghilterra. La Lotta
greco-romana entrò a far parte delle Olimpiadi moderne fin dalla
sua prima edizione nel 1896, mentre la Lotta libera vi entrò
nel 1904. Nel 1912 nacque la federazione internazionale della lotta
(FILA) e con essa iniziarono ufficialmente le altre competizioni
internazionali, come i campionati europei e mondiali.
La lotta moderna è stata rilanciata da
professionisti popolari nella seconda metà del XIX secolo e nella
prima metà del XX secolo, come l'italiano Basilio Bartoletti (al
quale si attribuisce la coniazione del termine "Lotta
Greco-Romana").
Dagli anni cinquanta agli anni ottanta
i lottatori sovietici, statunitensi e dell'Est Europa dominarono la
scena. Nella "hall of fame" dei campioni trovano posto il
siberiano Alexander Karelin categoria 130 kg, vincitore di tre ori
alle Olimpiadi del 1988, 1992 e 1996, argento olimpico nel 2000, 9
volte World gold medalist (1989-91, 1993-95, 1997-99), l'americano
John W. Smith vincitore alle Olimpiadi del 1988, 1992 nei 62 kg, 4
volte World gold medalist (1987, 1989-91), ed anche l'italiano
Vincenzo Maenza, o "Pollicino" in allusione alla sua minuta
corporatura, il quale ha conseguito la vittoria alle Olimpiadi del
1984 e del 1988 nella categoria 48 kg e l'argento in quelle del 1992
sempre nella 48 kg. Sono da ricordare anche gli italiani Pietro
Dalmasso e i fratelli Emilio, Massimo e Giovanni Raicevich.
Quest'ultimo ottenne innumerevoli successi ai massimi livelli
mondiali nella sua ventennale carriera.
La continua crescita della lotta
olimpica in termini di popolarità, consentì alla FILA di inserire
un terzo stile alle Olimpiadi del 2004: la lotta femminile. Nello
stesso anno venne introdotto il Beach Wrestling, una forma di lotta
disputata sulla sabbia che nel 2009 è entrato a far parte degli
sport presenti alle Olimpiadi giovanili. Durante il 2008 la
federazione internazionale adottò il Grappling, seguito da Combat
Grappling, dalle MMA e dal Pancrazio nel 2010; questi stili fanno
parte delle discipline di lotta internazionali, ma non olimpiche.
Alle attuali competizioni di lotta
olimpica (sport nazionale in Turchia, Iran, Georgia, Azerbaijan,
Armenia, USA, Uzbekistan, Kazakistan, Mongolia, Gambia ed altre
repubbliche del blocco ex URSS) si confrontano squadre provenienti da
160 nazioni con centinaia di lottatori.
Stili
di lotta non olimpici
Il mondo della Lotta è molto vasto e
spazia dalle discipline olimpiche (libera, greco-romana, femminile)
alle svariate forme "folkstyle" (circa 220 nel mondo),
dalle proiezioni alle leve articolari, fino alle percussioni. Inoltre
viene utilizzata da millenni con svariati scopi: competizioni
sportive, difesa personale, addestramento militare ed attività
educative. Occorre precisare che le forme di lotta non olimpiche
appartenenti alla medesima federazione della libera e greco-romana
(FILA Wrestling) vengono classificate in:
Stili internazionali:
Grappling
MMA & Combat Grappling
Pancrazio
Beach Wrestling
Alysh
Il Grappling (chiamato anche submission
wrestling o submission grappling) è uno stile di Lotta (con e senza
kimono) specializzato nel combattimento a terra che unisce la lotta
(libera, luta livre, catch wrestling, sambo..) con il brazilian
jiu-jitsu. Questo stile, utile per la difesa personale, è stato
inserito nei SportAccord Combat Games, considerati le Olimpiadi delle
arti marziali.
Il Combat Grappling rappresenta una
forma di MMA a contatto pieno composta dalle tecniche di lotta del
Grappling con l'aggiunta delle percussioni (pugni, calci, ginocchiate
e gomitate), in piedi ed al suolo (ground and pound). Il Combat
Grappling è stato ideato dal WGC con il duplice obiettivo di
proporre un sistema completo, realistico e sicuro per la difesa
personale, non a caso è particolarmente indicato per i corpi di
polizia o militari. Per quanto riguarda l'aspetto sportivo della
disciplina vi sono due formati: semi pro ed amatoriale. Questa
disciplina può essere praticata in modo indipendente oppure allenata
come naturale completamento della Lotta Olimpica e del Grappling.
Il Pancrazio è un'antica arte marziale
discendente dalla Lotta che prevede un ampio repertorio di prese,
proiezioni, leve articolari, strangolamenti, pugni, calci,
ginocchiate, gomitate, testate ed altre tecniche. Questo stile è
gestito dalla FILA Wrestling, la federazione internazionale sulla
Lotta, e prevede vari regolamenti. Nella disciplina rivolta agli
amatori, il Pancrazio prevede le stesse regole del Combat Grappling
amatoriale (contatto pieno ma divieto di colpire la testa), mentre
nella variante professionistica (praticata in Russia e nell'est
Europa) l'incontro, sempre a contatto pieno, può essere disputato a
mani nude, senza protezioni e con pochissime regole (sono ammesse
anche le testate). Il Pancrazio è un sistema polivalente che viene
praticato anche da vari corpi di polizia e militari, come nel caso
dell'esercito statunitense, ucraino, francese ed altri nell'est
Europa. Recentemente, la federazione italiana sul Pancrazio ha
sviluppato ed ufficializzato il Pancrazio Amyna, specifico per la
difesa personale; in questo stile non vi sono regole e competizioni.
Dal Pancrazio (presente nelle Olimpiadi del 648 a.C.) è nato il Vale
Tudo e le moderne MMA arti marziali miste. Dal 2010, il Pancrazio è
stato inserito all'interno dei SportAccord Combat Games, confermando
la grande espansione e rinascita della disciplina in tutto il
pianeta.
Il Beach Wrestling è uno stile basato
sulle tecniche della lotta libera, ma a differenza di quest'ultima è
vietato il combattimento a terra. L'intento delle federazioni che
organizzano i tornei di lotta sulla spiaggia è quello di promuovere
e diffondere il wrestling anche al di fuori delle palestre,
sfruttando un ambiente di gara naturale e molto popolato. Il Beach
Wrestling è stato inserito negli Asian Beach Games OACSIA (Olympic
Council of Asia).
Stili folkstyle o tradizionali:
catch wrestling, luta livre, lotta
celtica, lotta turca con olio, lotta svizzera, s'Istrumpa e molti
altri stili (in tutto sono circa 220) caratterizzanti diverse aree
geografiche.
Il
ruolo della Lotta nelle MMA
La Lotta Olimpica (libera e greco-romana) ottenne un ulteriore
incremento di popolarità intorno al 1990 grazie alle sfide "vale
tudo" organizzate nell'ambito della federazione UFC. All'inizio,
nei tornei UFC si confrontavano combattenti di diversi stili
(provenienti da tutto il mondo) per individuare l'arte marziale più
efficace nel combattimento reale a mani nude. Le prime dodici
edizioni del torneo Ultimate Fighting Championship erano
contraddistinte dall'assenza di categorie di peso, guantoni e regole
(per i colpi proibiti vi furono solo sanzioni a livello monetario);
sei edizioni furono dominate dalla lotta olimpica, tre dalla seconda
disciplina risultata più efficace. Oggi, un allenamento di MMA
comprende una forte componente di Lotta Olimpica (per la lotta in
piedi) e di Grappling No-Gi (per la lotta a terra). Questi successi e
la grande popolarità delle arti marziali miste spinsero la FILA ad
adottare il Grappling, il Combat Grappling (MMA semi pro) ed il
Pancrazio come stili internazionali.