Genkan (玄関)
è la tradizionale anticamera d'ingresso che separa l'ambiente
esterno da quello interno nelle abitazioni e in alcune strutture
pubbliche in Giappone. La sua funzione principale è quella di
permettere a chi entra di togliere e riporre le scarpe prima di
accedere alla parte vera e propria dell'abitazione.
Storia ed etimologia
L'usanza giapponese di togliere le
scarpe prima di entrare in casa si crede risalga almeno all'età
preistorica, quando le abitazioni costruite a diversi metri d'altezza
rispetto al terreno erano la norma. Tale consuetudine fu perpetuata
fino ai tempi moderni, anche dopo l'occidentalizzazione delle
abitazioni che ebbe inizio nel periodo Meiji (1868-1912). Durante il
periodo Heian (794-1192) erano soprattutto le classi più abbienti a
ricorrere a tale accorgimento, spinte dall'esigenza di mantenere un
certo livello di igiene all'interno delle zone abitabili: a causa del
clima umido e delle frequenti piogge infatti le abitazioni si
sarebbero rapidamente sporcate se le persone avessero continuato a
indossare scarpe o sandali coperti di fango anche negli ambienti
interni. Un'altra ragione è rintracciabile nell'usanza dei
giapponesi dell'epoca di dormire distesi sul pavimento su stuoie di
paglia, da cui la necessità di mantenere il giaciglio il più pulito
possibile.
Intorno al XVII secolo tra i samurai
prese piede la pratica di edificare dei vestiboli in legno simili a
porticati all'ingresso delle abitazioni, caratterizzati da solide
pareti laterali, pavimenti lastricati e un piccolo gradino (式台
shikidai)
che fungeva da separazione tra ambiente esterno e interno. Di lì a
poco anche i ricchi mercanti seguirono l'esempio e tale pratica si
diffuse ben presto tra la gente comune. Questi vestiboli venivano
chiamati genkan, ossia "passaggio per la profonda
conoscenza", termine originariamente utilizzato per indicare
l'ingresso di un tempio Zen, il cui attraversamento implicava per gli
apprendisti monaci l'inizio del cammino verso l'illuminazione.
In epoca contemporanea il genkan
è presente nelle maggior parte delle abitazioni, dalle case
tradizionali agli appartamenti più moderni.
Caratteristiche e norme di comportamento
La funzione principale del genkan
è quella di permettere a chi entra di togliere le scarpe prima di
accedere alla parte vera e propria dell'abitazione. Rispetto a
quest'ultima la sua pavimentazione è ribassata ed è rivestita di
materiali come pietra o cemento, mentre in passato si utilizzava la
terra battuta.
Una volta tolte, le scarpe si lasciano
rivolte verso l'uscita alla base del gradino che separa il genkan
dal resto della casa. In alternativa possono essere riposte in un
apposito stipo chiamato getabako. Onde evitare di trascinare
lo sporco in casa occorre evitare di camminare nel genkan a
piedi nudi o indossando i calzini. Una volta dentro, è prassi
indossare delle ciabatte o delle scarpe per gli interni dette
uwabaki.
Oltre a separare l'ambiente esterno da quello interno il genkan
riveste anche un importante ruolo sociale nell'economia della casa,
essendo lo spazio adibito all'accoglienza degli ospiti. Per questo è
spesso arredato con fiori o altri ornamenti, ed è credenza diffusa
che si possa capire molto su una famiglia solo dal suo aspetto.
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