Sōhei (僧兵,
letteralmente "Monaco soldato") è un termine della
storiografia giapponese che indica i gruppi paramilitari associati ai
templi buddhisti in età medievale, nei quali militavano laici e
monaci ordinati. Il termine coevo più comune era akusō (悪僧,
"monaco cattivo" in senso lato, cioè "in armi").
Il loro potere fu storicamente rilevante in quanto giunsero a
costringere alcuni Daimyō a collaborare con loro. Nati in ambito
buddhista nel IX secolo, i monaci guerrieri rimasero in vita fino al
1580 quando gli shogun compresero che la loro esistenza rappresentava
un grave pericolo per l'unità del Paese. Prima Oda Nobunaga, poi
Hideyoshi Toyotomi assestarono un colpo mortale agli eserciti dei
monasteri.
Gli Sōhei conservavano molte
somiglianze con i "monaci guerrieri" degli ordini monastici
europei. Tuttavia, a differenza di questi, si consideravano
appartenenti al medesimo ordine religioso anche tra nemici. Le basi
dottrinali che poterono consentire a dei monaci buddhisti di prendere
le armi e usare la violenza sono riscontrabili nel Mahayana
Mahaparinirvanasutra (大般涅槃經,
giapponese Dainehankyō, Sutra mahayana del Grande passaggio
al di là della sofferenza) importantissimo sutra buddhista di
origine sanscrita trasferito in Cina intorno al V secolo della nostra
Era e da qui, poco dopo in Giappone. Di derivazione Mahayana, questo
sutra, che evidentemente risente delle distruzioni dei monasteri
buddhisti operate dagli Unni bianchi in Asia centrale intorno al IV e
V secolo d.C., invita i laici, e non solo, a prendere l'armi per
difendere il Dharma buddhista dagli aggressori. Va tenuto inoltre
presente che la maggior parte degli Sōhei erano monaci delle scuole
Tendai, Hossō, Shingon e in seguito Jōdo (Ikkōshū, 一向宗).
I monaci Tendai e (come d'altronde anche gli Zen) erano ordinati
secondo le piattaforme monastiche di derivazione Tendai e quindi non
seguivano il Vinaya monastico tradizionale, ovvero i 250 precetti
contenuti nel Cāturvargīya-vinaya (Quadruplici regole della
disciplina, 四分律 giapponese
Shibunritsu) ma solo i 58 precetti del Brahmajalasutra
(梵網經, giapponese Bonmō
kyō, Il Sutra della rete di Brahma).
Storia
I primi monaci guerrieri apparvero
significativamente in Giappone nella metà del decimo secolo quando i
vari feudi iniziarono a costruire templi diversi tra di loro
dedicandoli a soggetti diversi del Buddhismo. Contemporaneamente a
questo motivo, le eccessive nomine imperiali causarono le prime lotte
tra i membri di questi monasteri e le autorità civili che non
riconoscevano questi monaci. I primi grandi combattimenti tra queste
forze si ebbero nelle zone degli importanti templi di Kyōto e Nara.
Il primo conflitto armato avvenne nel 949 quando un gruppo di 56
monaci organizzò una protesta fuori dalla residenza di un
funzionario imperiale di Kyōto. Queste proteste si protrassero per
tutto il decimo secolo fino a quando non si registrano i primi morti.
Nel 970, in seguito ad una disputa tra il monastero buddhista Tendai
Enryaku-ji situato sul Monte Hiei (giapp. Hieizan) e il
santuario di Yasaka a Kyōto. Enryaku-ji creò il primo esercito di
monaci guerrieri nella storia del Giappone. Tuttavia non è mai stato
chiarito se questo esercito fosse esclusivamente formato da monaci
guerrieri oppure che tra le loro file vi fossero anche dei mercenari.
Sta di fatto che con la costituzione di questo esercito monastico
nacque anche il primo codice comportamentale che tra le altre regole
stabiliva il divieto assoluto per i monaci di abbandonare le armi
prima di 12 anni di esperienza. A partire dal 981 vi furono i primi
conflitti armati tra gli eserciti dei templi di Enryaku-ji e Miidera.
Queste dispute erano considerate fuori da qualunque schema politico o
religioso e gli scontri erano certamente disdicevoli. Spesso la causa
dello scoppio di questi conflitti era la nomina di un "abate"
che per il monastero rivale era considerato privo di qualità. Tali
conflitti proseguirono nel corso dei secoli con brevi interruzioni e
conseguenti violenze fino al 1121 quando gli scontri militari
divennero intensi e sanguinosi. Non mancarono tuttavia le alleanze
contro uno o più monasteri. La più celebre fu l'alleanza tra i due
ex acerrimi nemici, i monasteri di scuola Tendai Enryaku-ji e
Miidera, contro il monastero di scuola Hosso, il Kofuku-ji di Nara.
Nel 1571 lo Enryaku-ji fu distrutto e i suoi monaci massacrati da Oda
Nobunaga in un progetto politico-militare testo alla riunificazione
del Giappone. Ma già nei secoli precedenti alcuni monaci Tendai di
rilievo cercarono di riformare la scuola su un piano esclusivamente
religioso che non consentisse l'esistenza degli Sōhei. Il
tempio Enryaku-ji fu comunque successivamente ricostruito e continua
oggi a rappresentare il tempio principale della scuola Tendai
tramandando le trazioni.
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