lunedì 10 marzo 2014

Il kung fu tradizionale e la difesa personale


Quando parlando con qualcuno viene fuori che faccio kung fu la frase che immancabilmente mi sento dire è: <>, dando per scontata la mia abilità nella difesa personale. Ma davvero chi pratica un’arte marziale come il kung fu (o il karate, il judo, l’aikido, etc.) è capace di difendersi in modo efficace?
Secondo me non è così ovvio. Praticare un’arte marziale significa apprendere delle tecniche e modalità di combattimento, ma non significa affatto allenarne l’applicabilità in una situazione di pericolo reale.
Quasi sempre, praticare kung fu significa apprendere uno o più stili, ossia imparare i principi e le forme che caratterizzano lo stile. Si eseguono esercizi nati come allenamento di tecniche da combattimento, la cui difficoltà aumenta man mano che cresce il livello del praticante, fino ad arrivare a livelli superiori dove le forme possono essere anche molto complesse. Tuttavia (almeno in Italia secondo la mia esperienza) l’applicazione delle tecniche nella simulazione di una situazione reale è spesso tralasciata o studiata in modo superficiale, ossia senza sperimentarle.
Tale approccio al kung fu è determinato da due fattori:

  1. forma mentis. L’idea che il kung fu tradizionale e il combattimento siano due settori separati; 
  2. il maestro. Se si cresce nella propria carriera marziale seguendo il filone cosiddetto tradizionale, “separato dal combattimento”, si insegnerà il kung fu relativo all’allenamento delle forme.

Il punto 2 dipende dal punto 1. Se non esiste il concetto di uno stile tradizionale che sia una forma di allenamento di tecniche utilizzabili nel campo della difesa personale, difficilmente si possono formare insegnanti di “kung fu applicato”.
Ma il kung fu tradizionale è applicabile realmente? In caso di pericolo potrei difendermi applicando le tecniche shaolin, o tang lang?
Dipende. Se cerco di applicare le tecniche così come sono eseguite in una forma probabilmente mi troverei in grossa difficoltà. Se invece ho studiato i principi di base che hanno portato, molti anni fa, alla creazione degli stili allora la musica cambia. Ci sono degli elementi comuni in tutti gli stili che si ritrovano anche in discipline come il wing chung, considerato la difesa personale per eccellenza. Esistono concetti come equilibrio, centro, angoli, che sono l’intersezione non solo di tutti gli stili di kung fu, ma di tutte le arti marziali. Nell’hung gar, ad esempio, esiste la tecnica di bong sao, come nel wing chung.
Ciò che cambia è il modo in cui si sfruttano e allenano tali concetti, ma qui si entra nel discorso dell’efficacia; allora ci si potrebbe chiedere quale arte marziale è più efficace nella difesa personale … e questa è un’altra storia …

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