venerdì 21 marzo 2014

Shuriken







Shuriken (手裏剣,手離剱), alternativamente shiriken nel dialetto della capitale, è una parola giapponese che indica dardi di varie dimensioni e fogge.
Nel caso sia scritto 手裏剣 il termine shuriken può essere tradotto come lama nascosta in mano (il primo kanji vuol dire mano; il secondo è la radice del verbo nascondere; il terzo ha il significato di spada o lama).


Tipologia

Essi sono suddivisibili in due categorie principali: i Bo Shuriken e gli Hira Shuriken. La prima è la più diffusa ed è costituita da proiettili di sezione quadrata, lunghi dai 12 ai 21 centimetri, pesanti dai 35 ai 150 grammi e somiglianti a grossi chiodi. L'altra comprende vari dardi a forma di croce (jūjiken, 十字劔) o di stella con svariati numeri di punte, a volte più precisamente denominati shaken (車劔, lame rotanti), scagliati manualmente imprimendo al proiettile un moto rotatorio. Questa seconda categoria è più nota in italiano col termine di "stelle ninja". L'arte marziale che ne tramanda le tecniche d'uso è nota come Shurikenjutsu (手裏剣術).


Tecniche di lancio

Esistono fondamentalmente due metodi per lanciare uno hira shuriken:
1. Dal basso verso l'alto: In questa tecnica lo shuriken viene tenuto tra la nocca dell'indice e il polpastrello del pollice ed il lancio dato da un movimento tipo frusta del tricipite che finisce con un analogo movimento del polso. I pro di questa tecnica sono che è molto veloce e non scopre il torace, i contro sono che il movimento di frusta rende difficile un tiro preciso; inoltre lo shaken viene lanciato in verticale e quindi è più facile da schivare. Si consiglia di usare questa tecnica solo se si è sicuri di poter colpire il bersaglio.


2. Dall'alto verso il basso: in questa tecnica lo shuriken viene tenuto tra la nocca dell'indice e il polpastrello del pollice ed il lancio è dato da un movimento che coinvolge tutti i muscoli del braccio. Il movimento parte da una situazione in cui il braccio è steso in avanti, viene portato velocemente con la mano sopra la spalla e poi sfruttando il peso del braccio e dello shaken stesso viene steso in avanti in modo da aumentare la potenza. I pro di questa tecnica sono la potenza che deriva da questo movimento e il raggio d'azione che ne consegue. I contro sono che un movimento così ampio risulta più evidente e scopre la parte del torso relativa al braccio usato per lanciare, il che risulta particolarmente pericoloso nel caso di un lanciatore mancino perché scopre più facilmente il cuore. Se ne suggerisce l'uso solo nel caso il bersaglio sia molto lontano.
In tutti e due i casi bisogna tenere conto che il rilascio deve avvenire quando la linea tracciata dal percorso dello shaken viene ad incrociare quella tracciata in avanti a partire dalla bocca dello stomaco. In sintesi immaginando che a partire dalla bocca dello stomaco parta una retta che si protrae in una lunghezza uguale a quella del braccio lo shaken deve essere lasciato in corrispondenza del punto in cui il suo centro viene a coincidere con questa linea.












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