giovedì 20 marzo 2014

Lethwei

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Il pugilato birmano si chiama lethwei o Myanma yuya louvi (Myanmar traditional boxing in inglese). La sua versione sportiva è anche chiamata dagli anni 1960: bando kickboxing.


Definizione

Questa pratica di scherma delle mani e dei piedi nudi risalirebbe al III secolo, quando i monaci volevano intrattenersi e difendersi. È un pugilato "detto marziale" che prende in prestito dall'eredità tecnica dal guerriero birmano tutta la sua abilità di stratega. Divenne popolare a partire dal XI secolo sotto i Re Anawratha, con combattimenti plurietnici senza alcuna regola e di una violenza senza misura. Il modo di affrontarsi è molto specifico, tiene conto molto spesso del comportamento animale e ha pochi tratti in comune con le altre pratiche orientali.


Regolamento: il pugilato birmano o "superlativo" dei pugilati

Ancestralmente, l'opposizione è diretta da due arbitri e si svolge in un cerchio dove ogni forma di percussione e di proiezione è autorizzata. L'era moderna ha introdotto le regole del pugilato occidentale, particolarmente i guanti, le protezioni, i round e il ring. Il panel tecnico del combattente è molto largo ed i comportamenti si ispirano alle altre pratiche di combattimento della Birmania. Si trovano numerose azioni spettacolari particolarmente le tecniche volanti (calcio in volo, colpo di ginocchio e di gomito in volo), e tecniche in marcia di scala (calcio e colpo di ginocchio). Nel passato, il pugilato birmato tradizionale era l'antitesi di Thaing, per il suo aspetto brutale e primario. Oggi, non è così, poiché organizzato nelle condizioni moderne, può essere piacevole a vedere.


Caratteristiche tecniche: "tutto il corpo è un'arma"

Nove tecniche tradizionali compognono la pratica del pugilato birmano. Le caratteristiche tecniche del lethwei tengono tre componenti principali, le armi utilizzate, gli scopi mirati e le distanze di combattimento. Troviamo:
  1. un'utilizzazione di tutto l'arsenale corporale disponibile, di percussione e di proiezione (nove armi principali: cranio, due pugni, due gomiti, due ginocchia e due piedi),
  2. la ricerca di percussione dell'insieme del corpo avverso,
  3. la gestione di tre distanze di combattimento: distanza lunga (in particolare di calcio), distanza media (colpi di ginocchio, pugno e gomito), corpo a corpo (prese e proiezioni).
Da un punto di vista strategico, e per essere facilmente ricordato, un insieme di principi è decretato. Per esempio, troviamo i principi seguenti:
  1. colpire le armi avverse prima di attaccarsi al centro del corpo (ex.: scossa in colpo di testa nel muscolo in stesso tempo di un colpo di pugno circolare avverso o percussione della coscia avversa in calcio frustrato (fr. fouetté) in occasione di un'offensiva in calcio circolare in linea mediana),
  2. le proiezioni hanno a effettuarsi nello spazio vicino per portare una percussione immediata in arrivando al suolo,
  3. utilizzare le strategie degli animali del thaing (ex. percussione nei membri inferiori avversi di tipo cinghiale, o colpo di zampa di tipo pantera nelle braccia avversi per aprirsi un camino verso gli scopi, o scopaturo rotativo della tigre in un'offensiva in calcio alla faccia).

 

Particolarità culturali del lethwei

Tradizionalmente il combattimento si svolge in un cerchio. Nei villaggi birmani, ancora nel XXI° secolo, questo combattimento ha mantenuto il suo carattere ancestrale. Solo l'apparizione di un ring occidentale e delle divisioni sembra essere segno di modernità.
L'incontro è diretto da due arbitri, per potere meglio separare i protagonisti, ed è valuato da sei giudici. Tutte le tecniche sono autorizzate, si può colpire un uomo in terra. I round sono intervallati da riposi completi durante i quali si svolgono altri incontri.
L'attrezzatura è sommaria, portando dei pantaloncini da pugilato, mani bendate, una noce di cocco come protezione dei genitali, una correggia di cuoio tra i denti. Molti pugili birmani si tatuano il tronco e le gambe con delle rappresentazioni di animali (aquila, cobra, pantera, tigre, ecc.) simboli di forza e coraggio.

Il lethwei-yei

Una danza guerriera eseguita all'inizio di combattimento, per dimostrare abilità e coraggio. Alla fine della danza, con le braccia incrociate il pugile si colpisce ciascuna delle sue spalle con la mano opposta in modo da annunciare che è pronto a combattere. Una danza di vittoria viene eseguita dopo la decisione dei giudici.

Il let-khamaungnkhat

Presentazione delle armi utilizzate durante il combattimento di lethwei, dal pugile stesso. Colpisce con la sua mano aperta l'arma opposta. La presentazione si effettua dall'alto in basso, inizialmente coi pugni ed i gomiti, poi le ginocchia ed infine i piedi.

1 commento:

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