Nell'induismo,
Hanuman
(devanāgarī: हनुमत्;
nominativo singolare हनुमान्
Hanumān), anche noto come
Anjaneya, è una delle
figure più importanti del poema epico indiano Rāmāyaṇa; è un
vānara (spirito dall'aspetto di scimmia) che aiutò il
Signore Rāma
(avatar di Viṣṇu) a liberare
la sua consorte, Sītā, dal re rakshasa Rāvaṇa.
Simboleggia la bhakti, ed è talvolta
considerato l'undicesimo avatar Rudra del Signore Shiva (Rudra è una
forma di Shiva nei Rig Veda); è conosciuto come Figlio (spirituale)
del deva Vāyu, la divinità indù del vento.
Secondo alcuni studiosi la sua epica
avrebbe ispirato nella mitologia cinese la figura di Sun Wukong, poi
reso famoso dal romanzo Viaggio in Occidente.
Hanuman è la personificazione di
saggezza, brahmacharya, bhakti (devozione/fede), giustizia, onestà e
forza; questo si manifesta nel suo incrollabile impegno per la
giustizia, impeccabile esecuzione degli incarichi che gli sono
affidati, e infallibile talento nel servire il suo padrone prescelto.
Il suo indispensabile ruolo nel riunire Rāma con Sītā è accostato
da alcuni a quello di un maestro che aiuta l'anima individuale e
scoprire il divino; sebbene per i non induisti potrebbe sembrare
strano venerare una scimmia, ciò si spiega nella venerazione per gli
attributi inumani che rappresenta.
Non c'è benedizione che non possa
concedere: Sītā gli garantì il potere di concedere le otto siddhi
e nove tipi di ricchezza; tuttavia anche questo impallidisce dinanzi
al dono più grande che si può ricevere da lui: le incredibili
qualità di elevazione spirituale per cui Hanuman stesso è famoso.
Si dice anche che mentre Rāma agisca per spirito di giustizia,
Hanuman agisca per compassione.
È facilmente raggiungibile, solo
cantando il mantra 'Ram'; d'altra parte si dice che un modo molto
efficace per raggiungere il Signore Rama sia di venerare Hanuman - lo
Hanuman Chalisa ha un verso che recita "Tumharae bhajan Ram ko
paavae", cioè "cantando inni su di te, Rama è raggiunto".
Hanuman nacque nel Treta Yuga, figlio
di Anjana, una vānara (Hanuman è perciò chiamato Anjaneya, cioè
'figlio di Anjana'); Anjana era in realtà una apsara (creatura
celeste) di nome Punjikasthala, che, a causa di una maledizione,
nacque sulla Terra come una vānara. L'unico modo per rimuovere la
maledizione era che partorisse un'incarnazione del
Signore Shiva.
Anjana era moglie di Kesari, un fortissimo vanara che una volta aveva
ucciso da solo un grande elefante che infastidiva saggi e eremiti; fu
perciò chiamato 'Kesari' (leone) e con l'appellativo Kunjara Südana
(uccisore di elefanti - sic). Insieme a Kesari, Anjana pregò
intensamente il Signore Śiva; commosso dalla loro devozione, Shiva
gli concesse quel che desideravano.[senza fonte] Mentre Anjana stava
venerando il Signore Shiva, Dasaratha, re di Ayodhya, stava recitando
il Putrakama Yajña per chiedere dei figli; il suo desiderio fu
esaudito, e ricevette del budino sacro, da dividere con le sue tre
mogli. Questo portò alla nascita del Signore Rāma, Lakshmana,
Bharata e Shatrughna. Per volere divino, un nibbio rubò un frammento
del budino, e lo lasciò cadere sulla foresta in cui Anjana era in
venerazione; Vāyu, divinità induista del vento, portò il budino
nelle mani di Anjana, che lo mangiò, e rimase incinta di Hanuman
come conseguenza.
Il padre spirituale di Hanuman è Vāyu
(noto anche come Marut, Pavan, ecc...); perciò Hanuman è anche
chiamato Pavan-putra (cioè 'figlio di Pavan') o Maruti.
Ereditò le qualità del padre, come la
velocità nel volo, la resistenza fisica e una forza sovrumana; da
bambino, credendo che il sole fosse un frutto maturo, spiccò il volo
per coglierlo. Indra, re dei deva e protettore della legge
universale, osservando questa scena, rivolse la sua arma, Vajra
(fulmine), contro Hanuman, che ricadde in terra, rompendosi il mento
e perdendo conoscenza. Infuriato, Vāyu dichiarò sciopero, e portò
con sé l'atmosfera: quando ormai tutti gli esseri viventi erano in
pericolo d'asfissia, Indra per far la pace con Vayu annullò gli
effetti del suo fulmine, e i deva curarono Hanuman e lo benedissero,
ma rimase la cicatrice sul suo mento (hanuhH in sanscrito).
Riconoscendo Sūrya come maestro
onnisciente, Hanuman portò il suo corpo in orbita attorno al sole e
gli chiese di accettarlo come discepolo: Surya rifiutò, spiegando
che poiché viaggiava sempre sul suo carro sarebbe stato impossibile
per Hanuman imparare qualcosa. Per nulla preoccupato dal viaggio di
Surya, Hanuman ingigantì il suo corpo; pose una gamba ad occidente e
l'altra a oriente, con la faccia rivolta al sole, e ripeté la sua
richiesta. Compiaciuto dalla sua insistenza, Surya accettò; Hanuman
allora seguì Surya in tutto il suo percorso, e apprese tutto il suo
sapere. Quando poi Hanuman chiese a Surya di accettare la sua
'guru-dakshina' (tributo al maestro), questi rifiutò, affermando che
il piacere di insegnare a qualcuno così dedito era il miglior
tributo; Hanuman insistette, e allora Surya gli chiese di ricambiare
aiutando il suo figlio spirituale Sugriva. La scelta di Hanuman di
avere Surya per maestro indica Surya come Karma Saakshi, testimone
eterno di tutte le cose.
Hanuman era malizioso nella sua
infanzia, e talvolta infastidiva i saggi in meditazione rubando le
loro cose o disturbandoli mentre recitavano le loro venerazioni;
trovando le sue azioni insopportabili, ma rendendosi conto che
Hanuman era solo un bambino, (sebbene invincibile), i saggi posero
una modesta maledizione su di lui: a causa di questo, Hanuman si
dimenticò della sua superiorità, e se ne sarebbe ricordato solo
quando altri gliene avessero parlato. È stato ipotizzato che senza
la maledizione l'intero corso del Rāmāyaṇa sarebbe stato
differente, perché Hanuman dimostrò abilità fenomenali durante la
guerra, nonostante la maledizione.
Il Sundara Kanda, il quinto libro del
Rāmāyaṇa, si concentra particolarmente sulle avventure di
Hanuman.
Hanuman incontrò Rāma mentre questi
era in esilio, e con il fratello Lakshmana era alla ricerca di sua
moglie Sītā, rapita dal re rakshasa Rāvaṇa; la loro ricerca li
aveva portati nelle vicinanze della montagna Rishyamukha, dove
Sugriva, con i suoi seguaci e amici, si stava nascondendo da suo
fratello maggiore Vali, il re vānara con il quale aveva avuto una
grave incomprensione: rifiutandosi di ascoltare le ragioni di
Sugriva, Vali lo aveva bandito dal regno, e aveva trattenuto sua
moglie com prigioniera nel suo palazzo. Vedendo arrivare Rama e
Lakshmana, Sugriva mandò Hanuman ad accertarsi delle loro identità.
Hanuman avvicinò i due fratelli travestito da brahmino; le sue prime
parole furono così convincenti che Rama disse a Lakshmana che
nessuno avrebbe potuto parlare in quel modo senza aver padroneggiato
i Veda. Osservò anche che non c'erano difetti nel contegno, negli
occhi, nella fronte, nelle sopracciglia o in alcuna parte del
brahmino; fece notare a Lakshmana che il suo accento era
affascinante, e che ogni nemico con la spada sguainata si sarebbe
commosso; elogiò a lungo Hanuman (travestito), dicendo che
sicuramente la fortuna avrebbe atteso il re che inviava un emissario
così perfetto. Quando Rama rivelò la Sua identità, Hanuman gli si
prostrò dinanzi e Rama lo abbracciò caldamente.
In seguito, la vita di Hanuman sarebbe
stata inestricabilmente legata a quella del Signore Rama; Hanuman fu
artefice di un'amicizia e alleanza tra Rama e Sugriva, e Rama aiutò
Sugriva a riguadagnare il suo onore e lo fece re di Kishkindha (il
regno dei vanara), e Sugriva con i suoi vanara aiutò Rama a
sconfiggere Ravana e riabbracciare Sita, con Hanuman che giocherà un
ruolo fondamentale nell'avventura.
Nella loro ricerca per Sita, un gruppo
di varana raggiunse le rive del mare del Sud; dinanzi al vasto
oceano, cominciarono a lamentarsi di non poter superare l'ostacolo;
anche Hanuman era preoccupato della possibilità che la sua missione
fallisse, finché gli altri vanara, specialmente il saggio orso
Jambavantha cominciò a elogiarne le virtù. Hanuman allora si
ricordò delle sue capacità, ingigantì il suo corpo e attraversò
in volo l'Oceano. Hanuman quindi giunse sull'isola di Lanka e trovò
Sita; le rivelò la sua vera identità, rassicurandola e
confortandola, ed elevò il suo spirito: le offrì di portarla da
Rama sulla sua schiena, ma lei rifiutò, dicendo che sarebbe stato un
insulto a Rama. Hanuman che porta il messaggio di Rama a Sita è
accostato da alcuni studiosi ad un maestro divino che insegna ad un
allievo del Dio Supremo.
Dopo l'incontro con Sita, Hanuman
cominciò a distruggere tutto ciò che trovava sull'isola di Lanka;
per fermarlo, Indrajit, figlio di Ravana, usò il Brahmāstra.
Sebbene immune all'astra, Hanuman, per rispetto di Brahmā, si fece
catturare; portato al cospetto di Ravana, Hanuman colse l'opportunità
per valutare la forza dell'esercito di Ravana: riferì il messaggio
di avvertimento di Rama a Ravana, e chiese il ritorno di Sita,
informandolo che in quel caso Rama l'avrebbe perdonato. Infuriato,
Ravana ordinò che Hanuman fosse messo a morte, ma Vibheeshana,
fratello di Ravana, intervenne, facendo notare come fosse empio
uccidere un messaggero. Ravana allora commutò la sentenza, ordinando
che fosse dato fuoco alla sua coda; Hanuman prima li disorientò
variando la lunghezza della sua coda, ma dopo averli frustrati un
po', li lasciò fare, se ne andò con la coda in fiamme e bruciò
gran parte dell'isola di Lanka sul suo cammino, prima di spegnere le
fiamme nel mare, e fare ritorno da Rama.
Durante la guerra, quando Lakshmana fu
severamente ferito da Indrajit, Hanuman fu inviato a cogliere il
Sanjivani, una potente erba medicinale, per curarlo; Ravana comprese
che se Lakshmana fosse morto Rama si sarebbe probabilmente arreso, e
diede allo zio l'incarico di tentare Hanuman con i lussi. Hanuman
uccise il rakshasa, ma non fu capace di trovare l'erba prima del
tramonto, così sollevò l'intera montagna Dronagiri e la portò a
Lanka, dove si fece aiutare da altri a cercare salvando Lakshmana;
Rama lo abbracciò, dicendo che Hanuman gli era caro quanto il suo
amato fratello Bharata.
In un'altra occasione durante la
guerra, quella che lo spinse ad assumere la sua forma Panchamukha,
Rama e Lakshmana furono catturati dal rakshasa Mahiravana (anche
Ahiravana), un potente praticante di magia nera e arti oscure, e
tenuti prigionieri nel suo palazzo nel Patalpuri o Pātāla (mondo
degli Inferi); quando Hanuman raggiunse Patala per salvarli, trovò
che i cancelli del Patala erano protetti da una creatura molto
giovane detta Makardhwaja (o Makar Dhwaja o Magar Dhwaja), in parte
pesce e in parte vanara. La storia della nascita di Makardhwaja è
interessante; sebbene Hanuman sia rimasto celibe tutta la vita,
Makadhwaja era figlio suo: quando Hanuman aveva spento la sua coda in
fiamme nell'oceano, senza che lo sapesse una goccia del suo sudore vi
era caduta dentro, e questa goccia era stata inghiottita da una
pesciolina, che era rimasta incinta. Quando il pesce fu portato alle
cucine di Mahiravana per essere cotto, questi si rese conto di essere
di fronte a una creatura straordinaria, così lo crebbe e gli diede
l'incarico di guardare le porte di Patalpuri. Hanuman era
naturalmente inconsapevole di avere un figlio, e sebbene Makardhwaja
sapesse che Hanuman era suo padre, non lo riconobbe poiché non lo
aveva mai visto; quando Hanuman gli si presentò egli voleva averne
la benedizione, ma decise di combatterlo per attenersi al suo
incarico di proteggere le porte di Patalpuri. Hanuman lo vinse e lo
legò all'ingresso di Patalpuri, quindi proseguì per liberare Rama e
Lakshmana.
Quando entrò nel Patala, Hanuman
scoprì di dover spegnere cinque lampade insieme per uccidere
Mahiravana; allora assunse la sua forma Panchamukha (Pancha - cinque,
mukha - facce) con le facce di Shri Varāha, Shri Narasiṃha, Shri
Garuḍa, Shri Hayagriva e la sua, Shri Hanuman, poi soffiò e spense
tutte le lampade insieme. Dopo aver ucciso Mahiravana, Hanuman liberò
Rama e Lakshmana, e poi incoronò Makardhwaja nuovo re di Patalpuri.
Hanuman continuò a giocare un ruolo
fondamentale per tutta la guerra.
Quando la guerra finì, i 14 anni di
esilio di Rama erano quasi finiti. Rama allora si ricordò del voto
di Bharata di suicidarsi se Rama non fosse tornato a regnare su
Ayodhya alla fine dei 14 anni, e calcolando che per raggiungere
Ayodhya avrebbe impiegato troppo tempo e sarebbe arrivato in ritardo,
fu preso dall'ansia e dal timore: allora Hanuman volò a Ayodhya e
riferì a Bharata che Rama era sulla via del ritorno.
Poco dopo il suo ritorno a Ayodhya,
Rama fu fatto re, e decise di ricompensare tutti coloro che lo
avevano aiutato a sconfiggere Ravana; alla grande festa che organizzò
a corte, tutti i suoi amici e alleati a turno salirono al trono e
furono onorati. Anche Hanuman salì, ma senza alcuna intenzione di
essere ricompensato: vedendo Hanuman venire a lui, Rama lo abbracciò
e disse che non avrebbe mai potuto ricompensare adeguatamente Hanuman
per l'aiuto da lui ricevuto. Sita, allora, insistette che fosse
Hanuman a scegliere il suo dono: Hanuman chiese a Sita la collana di
pietre preziose che aveva al collo, e dopo averla ricevuta cominciò
a levare le pietre ad una ad una ed esaminarle. Sorpresi, i presenti
chiesero a Hanuman perché stesse distruggendo il dono, e Hanuman
replicò che si stava accertando che nelle pietre ci fossero Rama e
Sita, perché altrimenti la collana non avrebbe avuto alcun valore
per lui; qualcuno insinuò che il suo rispetto e amore per Rama e
Sita non potesse essere così profondo, al che Hanuman si aprì il
petto, e tutti furono sorpresi di vedere che Rama e Sita erano
letteralmente nel suo cuore.
Ogni faccia di Shri Panchamukha Hanuman
ha un diverso significato:
- Sri Hanuman guarda a Est; dona purezza di mente e successo.
- Sri Narasiṃha guarda a Sud; dona vittoria e assenza di paura.
- Sri Garuḍa guarda a Ovest; protegge dalla magia nera e dal veleno.
- Sri Varāha guarda a Nord; dona prosperità e abbondanza.
- Sri Hayagriva guarda il Cielo, ma poiché non sarebbe visibile, è generalmente rappresentata appena sopra quella di Hanuman; dona conoscenza e buona discendenza.
Dopo la vittoria, e dopo aver regnato
per molti anni, arrivò per Rāma il tempo di ascendere alla sua
dimora celeste; molti nella sua corte, compresi vanara come Sugriva,
decisero di seguirlo; sorprendentemente, Hanuman chiese di rimanere
sulla terra fintanto che il nome di Rama fosse venerato. Sītā
esaudì il suo desiderio, e ordinò che la sua immagine fosse affissa
in molti luoghi pubblici e di culto, così che egli potesse udire i
fedeli che intonavano il nome di Rama; Hanuman è perciò uno dei
ciranjiva (immortali) dell'induismo, e i fedeli credono che Hanuman
sia ancora vivo. Ad esempio nel Mahābhārata, ambientato alcuni
millenni dopo il Ramayana, compare più di una volta.
Si racconta che successivamente Hanuman
andò sull'Himalaya per continuare a venerare Rāma; lì scrisse la
prima versione del Rāmāyaṇa usando le sue unghie, registrando
ogni dettaglio delle avventure di Rama. Quando Maharishi Vālmīki
andò a visitarlo per mostrargli la sua versione del Ramayana, vide
la sua, e cadde in depressione; quando Hanuman gli chiese la causa
della sua tristezza, egli spiegò che la sua versione non poteva
reggere il paragone con quella di Hanuman, e nessuno avrebbe letto la
sua opera che aveva scritto con tanta fatica. Udito ciò, Hanuman
caricò Maharishi sulle spalle, andò sulla costa, e gettò la sua
versione nel mare, offrendola a Rama. Questa leggendaria versione
viene detta
Hanumad Ramayana
e non ne esistono copie.
Maharishi Valmiki fu così sconvolto
dall'episodio che dichiarò che non gli sarebbe bastata un'altra vita
per cantare la gloria di Hanuman, che nella sua versione era stata
addirittura sminuita; si racconta che il Santo Tulsidas che compose
il Ramcharit Manas fosse in realtà Maharishi Valmiki rinato per
soddisfare questo suo desiderio.
Si dice anche che una tavola sia
tornata a riva, durante l'epoca di Mahakavi Kālidāsa, ed esposta in
pubblico affinché gli studiosi la decifrassero; sembra che Kalidasa
sia riuscito a tradurla e riconoscerla come frammento dello Hanumad
Ramayana inciso da Hanuman stesso, e si disse fortunato di poter
leggere anche solo un verso (o pada) della strofa.
In un altro grande poema epico
induista, il Mahābhārata, Hanuman appare come una vecchia e debole
scimmia, per vincere l'arroganza del suo fratello spirituale, il
principe Bhima dei Pandava, ed insegnargli il valore dell'umiltà.
Più significativa la sua apparizione
nella Guerra di Kurukshetra: Hanuman promise che si sarebbe posto
nell'effigie del carro di Arjuna, da cui avrebbe emesso versi
spaventosi per terrorizzare i nemici; Hanuman ebbe perciò la fortuna
di udire la Bhagavad Gita dalla bocca dello stesso Krishna. Molti
fedeli di Krishna conservano bandiere con l'effigie di Hanuman in
segno di rispetto per la sua grande devozione.
Ci sono stati molti santi che hanno
visto Hanuman in tempi moderni, ad esempio Tulsidas (XVI secolo),
Samarth Ramdas (XVII secolo), e Raghavendra Swami (XVII secolo).
Altri hanno testimoniato la sua
presenza ovunque si legga il Ramayana:
(SA)
«Yatra Yatra Raghunath KirtanamTatra Tatra Krita Mastaka anjalim Bashpawari Pari purna lochanam Marutim nammascha rakshas antakam» |
(IT)
«Ovunque le gesta di Sri Rama sono cantate,in tutti questi posti Hanuman piange lacrime di devozione e gioia, in tutti questi posti la sua presenza scaccia la paura dei demoni.» |
Ci sono molti templi in onore di
Hanuman, e sue effigi sono generalmente presenti in ogni tempio in
cui ci sono immagini degli avatar di Viṣṇu. I templi di Hanuman
sorgono in molti luoghi perché si crede che la loro presenza liberi
l'area circostante dai rakhshasa e gli altri demoni maligni; questo
potere (varam) fu un dono di Rama e Sita. Si trovano inoltre
statuette di Hanuman nelle strade poco illuminate perché si crede
che proteggano le persone dagli incidenti.
Nella fede induista, Hanuman e Vinayaka
sono due aspetti della divinità liberi dall'influenza di Shani; c'è
anche la credenza che tutti i pianeti siano al comando della coda di
Hanuman. Nel Rāmāyaṇa, Hanuman liberò Shani, cioè il pianeta
Saturno, dalle grinfie di Rāvaṇa; per gratitudine, Shani promise a
Hanuman che coloro che lo avessero venerato sarebbero stati liberati
dagli effetti malefici di Saturno, che secondo l'astrologia indù
avrebbe simili influssi negativi sulla vita delle persone.
Un'altra versione dell'incontro tra
Shri Hanuman e Shani Bhagavan racconta invece che il secondo sia
salito sulle spalle del primo, a significare che Hanuman sarebbe
caduto sotto gli influssi di Shani; al che, Hanuman ingigantì il suo
corpo, e Shani rimase intrappolato tra le spalle di Hanuman e il
soffitto. Quando il dolore divenne insostenibile, Shani implorò
Hanuman di liberarlo, promettendo in cambio che avrebbe moderato i
suoi effetti malefici su ogni persona che avesse pregato Sri Hanuman,
e questi acconsentì.
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