Kubera o Kuvera
(sanscrito कुबेर) è una delle
divinità indiane. Egli è conosciuto anche come Dhanapati,
ovvero il dio della ricchezza. Durante il periodo vedico questo
essere mitologico dall'aspetto di un nano era considerato una figura
demoniaca, e comandava tutte le creature che si celavano nel buio,
nell'Atharvaveda (uno dei quattro Veda), infatti, egli è il signore
delle creature del buio e figlio del dio Vaisravana; nel Shatapatha
Brahmana, invece, egli è descritto come il signore dei ladri e di
tutti i criminali. Fu soltanto con l'introduzione dell'induismo e con
il suo consolidamento che Kubera divenne una divinità benevola, e
addirittura uno degli otto guardiani del mondo. Nell'olimpo induista
egli è raffigurato a cavallo del suo carro magico, Pushpak,
con il quale solca i cieli facendo piovere sui poveri oro ed altre
ricchezze. Secondo la versione induista, quando Brahma era intento a
creare l'universo, gli cadde dal viso un granello di pietra, che si
trasformò in un essere che elesse a custode dei tesori nascosti nel
sottosuolo. Una seconda versione vuole che Kubera, ancora in veste di
capo dei demoni, entrasse nel tempio di Śiva per derubarlo, quando
la sua candela si spense, dopo numerosi tentativi di riaccenderla, ci
riuscì, e lo stesso dio Siva, nel vedere tanta perseveranza lo
premiò facendolo assurgere al rango di essere divino.
Secondo la storia visse per un certo
tempo in un palazzo che Brahma fece costruire per i demoni, che
questi ultimi avevano abbandonato. Tornati per riprenderne possesso,
inviarono con l'inganno al padre di Kubera una vergine-demone, di
nome Kaikesi, che lo sedusse e con il quale concepì i tre
fratellastri di Kubera, Ravana, Kumbhakarna e Vibhishana. È a causa
di Ravana, divenuto invincibile grazie all'intervento di Brahma, a
capo di un esercito di demoni, che Kubera viene infine sconfitto e
cacciato da Lanka. Recatosi al cospetto di Brahma in persona, Kubera
chiede una nuova dimora che il dio fece costruire apposta per lui ad
opera dell'architetto degli dei Vishvakarman, sul sacro monte di
Kailash, nella catena montuosa dell'Himalaya.
Nelle raffigurazioni, Kubera ha 4 mani
in cui tiene un melograno, un sacco di danaro, una clava e un
recipiente d'acqua. Egli è spesso seduto su una base di loto, con al
fianco il suo animale preferito, la mangusta, che sputa continuamente
monete d'oro. Caratteristica peculiare di Kubera, è il magico carro,
Pushpak, fatto costruire per ordine di Brahma da Vishvakarman,
per soccorrere questo dio goffo e obeso; questo carro è così
immenso da poter contenere una intera città. Quando suo fratellastro
Ravana cercò di rapire Sītā, consorte di Rama, egli rubò il carro
di Kubera e lo usò per la sua malefatta narrata nel celebre poema
epico Ramayana. In qualità di tesoriere divino, Kubera è custode
dei nove Nidhi, o tesori ineffabili che custodisce in una sontuosa
città, Alakapuri, situata nel leggendario monte Mandara, menzionato
nei Purana. Nel suo compito di custode dei tesori del mondo, Kubera è
aiutato dai mitici Kinnara, esseri celestiali di sesso maschile, e
dalle loro corrispondenti femminili, le Kinnoris.
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