La Dou o Dō
è la corazza tipica dell'armatura giapponese.
Composta da un insieme di cuoio, metallo laccato e stoffa (fond. seta) in quantità variabili, si divide in due tipologie fondamentali:
Composta da un insieme di cuoio, metallo laccato e stoffa (fond. seta) in quantità variabili, si divide in due tipologie fondamentali:
- corazze classiche, sviluppate nel medioevo nipponico vero e proprio e costituite da lamine kozane: corazze leggere per i fantaccini (dō-maru e haramaki-dō) e corazza pesante ō-yoroi per i cavalieri; e
- corazze moderne, sviluppate dagli armorari nipponici dopo il contatto con gli europei (fond. portoghesi) e costituite da piastre di ferro (ita-mono) variamente assemblate.
Storia
I giapponesi cominciarono a produrre
armature da modelli cinesi/coreani nel I secolo. Nel IV secolo, la
produzione di elementi aggiuntivi alla panoplia (fond. elmi) diede
alle armature nipponiche una propria peculiarità stilistica. Le
armature di questa fase "primitiva" (anche detta
"pre-samurai"), costituite da semplici pezzi di ferro
collegati tra loro da strisce di cuoio, furono la tankō
(armatura a lastra), indossata dai fantaccini, e la keikō dei
cavalieri.
Durante il Periodo Heian (794-1185)
venne codificato il modello della corazza pettorale (dō)
composta da lamelle, di piccole dimensioni (hon-kozane), o
lamine, di grandi dimensioni (hon-iyozane), in metallo/cuoio,
interconnesse tra loro da rivetti, lacci o cotta di maglia, ricoperte
di lacca per garantire maggior resistenza alle intemperie.
Nel corso del XVI secolo ("Periodo
del commercio Nanban"), gli scambi commerciali tra giapponesi ed
occidentali (fond. portoghesi) misero a disposizione degli armorari
nipponici corazze europee ed elmetti di tipo morione che vennero
integrati nelle panoplie dei più ricchi samurai per
permettere ai guerrieri di opporsi alla diffusione nel Sol Levante
dell'archibugio, introdotto dai portoghesi nel 1543 e subito adottato
dai daymio per i loro eserciti con il nome di
tanegashima-teppō (lett. "bastone di fuoco di
Tanegashima"). Queste nuove armature "ibride" presero
appunto il nome di tameshi-gusoku, lett. "[armatura]
testata contro le pallottole".
Parallelamente, i continui scontri tra i daymio del Periodo Sengoku aumentare la domanda di armi ed armature al punto da promuovere la produzione di corazze di bassa qualità, soprattutto per armare la milizia degli ashigaru. In questo contestò originò anche una nuova tipologia d'armatura, la tatami gusoku, la cui componente centrale era il tatami dō.
Parallelamente, i continui scontri tra i daymio del Periodo Sengoku aumentare la domanda di armi ed armature al punto da promuovere la produzione di corazze di bassa qualità, soprattutto per armare la milizia degli ashigaru. In questo contestò originò anche una nuova tipologia d'armatura, la tatami gusoku, la cui componente centrale era il tatami dō.
Tipologia
- Corazze classiche
- Dō-maru - corazza leggera con allacciamento sul lato del corpo;
- Haramaki-dō - corazza leggera con allacciamento sulla schiena;
- Ō-yoroi - corazza pesante con allacciamento sul lato
del corpo tramite un pezzo a sé (waidate).
- Corazze moderne
Costruzione
Nella tradizione oplologica nipponica,
la corazza, in quanto elemento fondamentale della panoplia, definisce
la tipologia di armatura. Un'armatura con una corazza tipo hotoke
dō sarà dunque chiamata hotoke dō gusoku, mentre
un'armatura con corazza tipo karuta tatami dō sarà chiamata
karuta tatami dō gusoku.
Kozane dō
La corazza samurai "classica",
in uso prima dell'introduzione delle armi da fuoco, era di tipo
lamellare: kozane è appunto il nome della lamella.
Kiritsuke kozane dō
Corazza di tipo laminare, lett.
"Corazza finto-lamellare".
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