giovedì 6 gennaio 2022

Le persone che praticano arti marziali possono davvero cavarsela con successo contro la maggior parte delle aggressioni o delle persone che minacciano la loro sicurezza?

Una domanda particolare.

In primo luogo, la maggior parte delle arti marziali sono sostanzialmente inutili, come l'aikido, il ninjutsu o il wing chun. Un delinquente di strada medio potrebbe stendere benissimo una cintura nera di aikido o un ninja.



In secondo luogo, le principali arti marziali si concentrano solo su uno o due aspetti del combattimento. Nel wrestling ad esempio non puoi impartire colpi, nel pugilato invece non puoi usare calci, nel kickboxing è vietato lottare per terra, ecc.



In terzo luogo, le arti marziali più versatili sono assai poche, come mma, combat sambo, krav maga. Anche se pratichi diverse di queste arti marziali, non diventi di certo imbattibile. Un pugile esperto può battere chi fa boxing e un wrestler se la caverà benone contro un praticante di mma. E lasciamo perdere il krav maga che è meglio...


In quarto luogo, i combattimenti nella vita reale sono caotici, senza regole e raramente sono uno contro uno. Ci sono stati maestri di arti marziali di livello mondiale e campioni vari che sono stati uccisi per strada. La realtà di solito è così: i pesci più grandi aggrediscono quelli più piccoli, gruppi numerosi aggrediscono gruppi in minoranza, e così via…

In quinto luogo, se ferisci o uccidi qualcuno andando ben oltre il concetto di autodifesa, puoi finire in prigione.



In conclusione, chi pratica arti marziali può solo avere un vantaggio contro qualcuno della sua stazza (e comunque non è sempre detto). Se è sfortunato, può anche rimetterci le penne o finire in prigione. Altro che "cavarsela con successo contro la maggior parte degli aggressori".


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