lunedì 8 maggio 2023

Paradiso e inferno

 


Un giovane samurai di nome Nobushige andò dal maestro Zen Hakuin e gli chiese:
"Dimmi, maestro, c'è davvero un Paradiso e un inferno?"

"Chi sei tu?" Domandò a sua volta il maestro Hakuin.
"Sono un samurai!" Rispose Nobushige.

"Tu, un samurai?" Chiese con tono adirato il maestro Hakuin, poi continuò:
"Visto il tuo comportamento, riesco solo ad immaginare che qualche condottiero ti abbia assunto come suo servitore. Il tuo aspetto è rozzo, indegno di un samurai. Anche la tua faccia è molto brutta. In verità, la tua attitudine deve essere quella di un mendicante."

Nobushige si sentì offeso da quegli insulti e per l'oltraggio subito. Di riflesso portò la mano alla spada e ne impugnò l'elsa.

Aumentando il tono della voce, il maestro Hakuin lo rimbrottò: "Ah, così, tu hai anche la spada. Con un inetto impostore come te, c'è la probabilità che essa sia oramai corrosa dalla ruggine, per tua imperizia e negligenza. In verità, la tua arma è inutile, così come la tua abilità di scherma, per cui, non saresti in grado nemmeno di tagliarmi la testa!"

Nobushige era furibondo di fronte a quelle provocazioni. La sua spada era ormai completamente sguainata dal fodero.
Ora si trovava in alto, pronta a fendere, verso il basso, la testa del maestro Hakuin.

In quel momento, il maestro Zen proseguì placidamente: "Ecco ora per te si aprono le porte dell'inferno."

Sentendo ciò, Nobushige si rese subito conto che le osservazioni del maestro Hakuin facevano parte della sua tecnica di insegnamento. Il samurai rimise subito la spada nel fodero, cadde in ginocchio, e si inchinò al maestro Hakuin che così concluse:

"Ecco, ora per te si aprono le porte del Paradiso."  



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