giovedì 12 dicembre 2024

Quanto era duro Joe Frazier? E i suoi avversari lo evitavano solo perché sapevano quanto fosse forte sul ring e non volevano perdere le loro cinture contro di lui?

 


Joe Frazier è ricordato come uno dei pugili più duri e determinati nella storia della boxe. La sua resilienza fisica, la volontà incrollabile e la capacità di assorbire punizioni devastanti lo resero una leggenda del pugilato e un esempio di sacrificio e dedizione al proprio mestiere.

Joe Frazier non era solo un combattente, era una forza della natura. Il suo stile aggressivo, caratterizzato da una pressione costante e dal movimento perpetuo verso l'avversario, gli guadagnò il soprannome di "Smokin' Joe". Si allenava con un'intensità feroce, spingendo il suo corpo al limite per essere sempre pronto a entrare sul ring come una "macchina da guerra vivente".

Caratteristiche principali:

  1. Resilienza fisica: Frazier era noto per la sua capacità di assorbire colpi pesanti e continuare a combattere. Nel leggendario "Thrilla in Manila" contro Muhammad Ali, dimostrò una volontà quasi sovrumana, continuando a lottare nonostante i colpi brutali subiti.

  2. Tecnica: Il suo movimento a sciame e il gancio sinistro devastante erano il suo marchio di fabbrica. Questo colpo, reso ancora più letale dalla deformità al braccio sinistro causata da un'infortunio infantile, era capace di mettere a terra qualsiasi avversario.

  3. Psicologia: Frazier combatteva con il cuore e l'anima. Non temeva nessuno e si preparava sempre con l'intenzione di lasciare tutto sul ring.

Sì, molti pugili temevano di affrontarlo, e con buone ragioni. Frazier era noto per essere un pugile estremamente fisico, che non lasciava spazio per respirare o riprendersi. La sua pressione incessante e il suo stile di combattimento sfinivano gli avversari, facendoli spesso crollare prima della fine del match.

  • Paura di perdere: Alcuni pugili temevano che combattere contro Frazier significasse non solo perdere la cintura, ma anche subire danni significativi. Frazier non era un avversario che si limitava a vincere; costringeva i suoi sfidanti a passare attraverso una vera e propria guerra.

  • Età d'oro dei pesi massimi: La competizione era feroce negli anni '60 e '70, e i campioni sapevano che affrontare Frazier significava affrontare una delle sfide più dure della loro carriera.

Le sue battaglie più iconiche

  1. Muhammad Ali:
    La rivalità tra Frazier e Ali è una delle più famose nella storia dello sport. La trilogia tra i due pugili, in particolare il "Thrilla in Manila", è ricordata come un esempio supremo di coraggio e determinazione. Anche Ali, noto per la sua velocità e abilità tecnica, ha definito Frazier come uno dei combattenti più duri che abbia mai affrontato, lodandone la determinazione e il cuore.

  2. George Foreman:
    Foreman rappresentava un problema insormontabile per Frazier. La combinazione di potenza devastante e stazza di Foreman si rivelò troppo per il più piccolo e aggressivo Joe. In due incontri, Foreman mandò Frazier al tappeto ripetutamente, dimostrando che, nonostante la durezza di Frazier, il suo stile non poteva competere efficacemente contro un pugile di quella forza e metodologia.

Frazier ha combattuto durante l'"età d'oro dei pesi massimi", affrontando alcuni dei più grandi pugili della storia. Ha battuto leggende come Muhammad Ali (nel primo incontro), Jerry Quarry, Jimmy Ellis e Buster Mathis, costruendo un record che lo ha consacrato tra i migliori di sempre.

  • L'umanità di Frazier: La sua decisione di ritirarsi dopo le sconfitte contro Foreman e un periodo di declino dimostra quanto si dedicasse completamente al pugilato. Sapeva che non poteva più competere ai livelli che si aspettava da sé stesso e preferì lasciare piuttosto che continuare senza essere al meglio.

  • La stima universale: Quasi tutti gli esperti di boxe concordano nel posizionare Frazier tra i migliori 5 o 10 pesi massimi della storia. La sua combinazione di abilità, cuore e forza mentale lo rende un esempio di grandezza nel pugilato.



Joe Frazier era il pugile che nessuno voleva affrontare. Non solo perché era un grande combattente, ma anche perché costringeva i suoi avversari a mettere alla prova i loro limiti fisici e mentali. Era una leggenda che ha lasciato un'eredità indelebile nella boxe, dimostrando che la determinazione e il cuore possono rendere un uomo immortale sul ring.



Nessun commento:

Posta un commento