martedì 17 dicembre 2024

Come si preparò Muhammad Ali per George Foreman?

 

Muhammad Ali si preparò meticolosamente per affrontare George Foreman nel celebre incontro del 1974, noto come "The Rumble in the Jungle", disputato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. Ali era consapevole della potenza distruttiva di Foreman, che nel corso della sua carriera aveva dimostrato di possedere una forza incredibile, con una serie di vittorie rapide, spesso con knockout nei primi round.

Ali, un maestro della psicologia del combattimento, ha studiato approfonditamente i filmati dei match di Foreman. Analizzò con attenzione il suo stile, le sue abitudini e i suoi punti deboli. Foreman era noto per la sua forza bruta e il suo approccio aggressivo, ma Ali riconobbe che il suo avversario non aveva molta esperienza nei combattimenti lunghi, essendo abituato a terminare gli incontri rapidamente. Ali si rese conto che la chiave per vincere sarebbe stata proprio la resistenza. Sapeva di non poter sperare di sfuggire al suo avversario per tutti i 15 round, quindi pianificò di sfruttare la sua intelligenza tattica e la sua capacità di resistere.

Uno degli aspetti più importanti della preparazione di Ali fu l'analisi onesta della sua condizione fisica. Riconobbe che non avrebbe potuto mantenere il suo solito movimento frenetico per tutta la durata del combattimento. Non avrebbe potuto ballare, come era solito fare, per 15 round, quindi doveva adattare la sua strategia. La sua soluzione fu quella di adottare il famoso approccio "rope-a-dope", in cui si appoggiava sulle corde del ring, lasciando che Foreman si sfogasse nel cercare di colpirlo ripetutamente. Ali sapeva che, se fosse riuscito a sopravvivere ai primi round, avrebbe aumentato le sue possibilità di vincere man mano che Foreman avrebbe esaurito la sua energia.

Ali osservò che Foreman tendeva a stancarsi dopo aver speso tanta energia nei primi round e che, se il combattimento fosse andato oltre il quinto round, le probabilità di vittoria di Ali sarebbero aumentate. Foreman non aveva esperienza nella gestione dei combattimenti lunghi, e Ali puntò proprio su questo punto debole. Sapeva che, una volta che Foreman avesse esaurito la sua energia, sarebbe stato vulnerabile e Ali avrebbe potuto sfruttare la sua superiorità tecnica, il suo gioco di gambe e le sue capacità di contrattacco.

Durante il combattimento, Ali non si limitò a subire passivamente i colpi di Foreman. Piuttosto, ha utilizzato la sua esperienza per rimanere nella "battaglia mentale" con il suo avversario. Mentre Foreman lo colpiva ripetutamente, Ali lo provocava, facendo sembrare che stesse soffrendo di più di quanto in realtà stesse accadendo. Questo serviva a far credere a Foreman che sarebbe stato in grado di abbattere Ali rapidamente, mentre in realtà Ali stava semplicemente aspettando il momento giusto per attaccare.

Alla fine, il piano di Ali funzionò. Foreman, esausto e frustrato, perse la sua energia, e Ali, alla fine del 7° round, sferra un colpo decisivo che manda Foreman al tappeto, conquistando la vittoria per knockout tecnico.

In sintesi, la preparazione di Ali per George Foreman non si limita solo all'aspetto fisico, ma fu una preparazione mentale e strategica. Ali riconobbe le forze e le debolezze di Foreman, progettando un piano che sfruttasse la sua resistenza e il suo istinto per il momento giusto per colpire. La sua intelligenza tattica e la capacità di gestire la pressione furono determinanti per il suo successo in quello che è ancora considerato uno dei combattimenti più leggendari della storia della boxe.


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