lunedì 23 gennaio 2012

Ventagli da combattimento giapponesi

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Numerosi ventagli da combattimento vennero usati nelle guerre del Giappone feudale, in varie dimensioni e materiali, per scopi differenti. Uno dei più significativi, e forse il più interessante, degli utilizzi fu come mezzo di comunicazione. Furono tre i tipi di ventagli per comunicazioni: uno fatto di nastri, uno in ferro e uno fatto di legno e carta, simile a quello usato oggi dagli arbitri di sumo. Il comandante sollevava o abbassava il ventaglio e lo puntava in varie direzioni per impartire i comandi ai soldati, che sarebbero poi passati ad altre forme di comunicazione visive e sonore. L'arte marziale del ventaglio è il tessenjutsu.

Tipi di ventagli da combattimento
  • Dansen uchiwa (断線団扇) - erano larghi ventagli in ferro, a volte costruiti con una struttura il legno, che venivano portati dagli ufficiali di alto grado. Venivano usati per difesa contro le frecce, come parasole, e per dare ordini alle truppe.
  • Gunsen (軍扇) - erano ventagli chiudibili usati dai guerrieri feudali (Daimyō) durante i combattimenti o per dare ordini. Le stecche interne erano fatte di legno, (cipresso o bambù), e le stecche esterne erano in ferro o acciaio, rendendoli assai pesanti e robusti. Sopra queste ultime era di solito applicato il Kamon, cioè lo stemma di famiglia. I guerrieri tenevano i loro ventagli in vari posti, tipicamente nella cintura o nel pettorale dell'armatura, nonostante il secondo caso impedisse spesso l'uso dell'arco o della spada.
  • Tessen (鉄扇) - erano o dei ventagli chiudibili con le stecche di ferro che apparivano come innocui ventagli comuni oppure clave di ferro a forma di ventaglio chiuso. Era usato per difesa.
  • Tanto - erano pugnali con lama di acciaio ed impugnatura di vario materiale (legno) protetti da un astuccio a forma di ventaglio chiuso. Erano usati per difesa personale e ve ne erano per uso maschile e femminile.



domenica 22 gennaio 2012

La storia del DiShu Quan (Stile del cane)



A Fujian, vi è una diffusa diceria sul kung fu, cioè "三寸 金莲 贴膏 底". Dove i primi quattro caratteri, "三寸 金莲" significano letteralmente tre pollici dei piedi, riferendosi ai piedini di una donna, il risultato di anni di bendaggio dei piedi, tortura alla quale venivano sottoposte le donne durante l'epoca del sistema feudale nella vecchia Cina. Gli ultimi tre caratteri, "贴膏 底", letteralmente significano attaccare una pasta alla suola, riferendosi alla pasta, come piatti di ferro attaccati alla suola delle scarpe delle donne. Complessivamente questa diceria, significa che una donna apparentemente debole è in realtà un'abile combattente di Kungfu.
Dal momento che le donne, in generale, non sono forti come gli uomini in termini di condizioni fisiche, si sono venuti a crerare e successivamente tramandati stili che pongono una maggiore attenzione alle tecniche di combattimento. Di conseguenza, gli stili che le donne hanno studiato o creato sembrano essere più intelligenti, più nascosti e più mutevoli. Sulla lista degli stili di Kung fu creati o prediletti dalle donne nel Sud della Cina, si trova il Quan DiShu (地 术 拳) insieme ad altri stili come la Gru Bianca.
Il DiShu Quan è uno dei sistemi di Kungfu Shaolin del sud. Anche se il DiShu Quan gode di un'alta reputazione nella provincia del Fujian in Cina, solo una manciata di persone sono realmente in possesso di tutto il sistema a causa di molti fattori storici. Per anni, il DiShu Quan rimane circoscritto ad un clan formato da poche persone e segreto di Kungfu.
Le origini e la storia di DiShu Quan ad oggi
Il DiShu Quan è uno stile segreto di Kung fu studiato dalle suore ed è stato praticato e conservato solo nei monasteri buddisti. La leggenda vuole che il DiShu Quan abbia cominciato a diffondersi fra la gente, quando la dinastia Ming crollò (1368-1644), a cui fece seguito la dinastia Qing. Quando la dinastia Ming caddè nel 1644, i monaci del Tempio Shaolin del sud e le suore nei conventi del Fujian, si unirono alla ribellione guidata dai lealisti Ming, cercando di rovesciare il regno della dinastia Qing. Per sopprimere la rivolta, le autorità Qing inviarono i soldati a distruggere la ribellione e ad uccidere i ribelli. Di conseguenza, i ribelli si sparsero e molti di loro si nascosero tra  la popolazione. Tra loro vi era una suora chiamata SiYueDaShi, "四月 大师", che un tempo viveva nel monastero Lianhua (莲花 庵) a est della città di Quanzhou, nel Fujian. SiYueDaShi fuggì a Yongtai (永泰 县), nel Fuzhou, e fu accolta da una vecchia signora della famiglia Chen. Sentendo di avere un debito di gratitudine per la clemenza della vecchia signora, SiYueDaShi, in cambio,  decise di insegnare il DiShu Quan a Chen Biao (陈 彪), il figlio della vecchia signora, che era un praticante entusiasta di Kungfu. Un giorno, la suora, SIYueDaShi disse a Chen Biao, "Vorrei insegnarti un sistema buddista di Kungfu". Nel momento in cui Chen Biao iniziò la sua formazione, scoprì la profondità del DiShu Quan e le sue caratteristiche uniche. Chen Biao praticò il DiShu Quan in segreto per tutta la sua vita e poi lo insegnò a suo figlio, Chen Ayin (陈 阿 银).
Per difendere un uomo debole, Ayin Chen uccise un bullo del suo villaggio. Per evitare di essere catturate, Ayin Chen fuggì a Singapore e cominciò a lavorare come insegnante di Kung fu lì, insegnò lo stile della Tigre invece del DiShu Quan. Nello stesso periodo, un uomo fuggì a Singapore per evitare la carestia che colpì la sua città natale, Fuzhou, nel Fujian. L'uomo si chiamava YiJiu Chen (陈 依 九). A Singapore, YiJiu Chen fu assunto in un piccolo negozio e si guadagnava da vivere facendo decorazioni in oro-argento. Un giorno, YiJiu Chen vagando per il centro città, arrivò davanti alla palestra di Kungfu dove Ayin Chen insegnava. A causa del fatto che essi provenivano dalla stessa città, il loro incontro si rivelò molto piacevole per entrambi. La loro amicizia crebbe nel tempo. Più tardi, Ayin Chen insegnò il DiShu Quan a YiJiu Chen in segreto.
Nel 1937, YiJiu Chen tornò nella sua città natale, a Fuzhou, nel Fujian.
In questo modo, il DiShu Quan ancora una volta, cominciò a essere praticato nel Fujian.
Il Maestro Zai Pei Lin è stato uno degli studenti di YiJiu Chen e cominciò ad apprendere il DiShu Quan nel 1964 all'età di 20'anni. Fu poi selezionato come membro di una squadra di lavoro politico. Sapendo che uno dei suoi compagni di squadra aveva studiato arti marziali, gli chiese di insegnargli. Egli era ZhengLu Chen, uno dei figli del Gran Maestro YiJiu Chen. Il Maestro ZhengLu Chen insegnò a Zai Pei Lin i fondamentali dello stile. Studiarono insieme per circa sei mesi. In seguito, il Maestro ZhengLu Chen portò Zai Pei Lin a casa sua e lo presentò a suo padre, il Gran Maestro YiJiu Chen. Zai Pei Lin chiese al Gran Maestro Chen YiJiu se lo poteva accettare come suo discepolo e lui annuì con la testa.
Diversi giorni dopo l'incontro, si tenne per lui una cerimonia di ammissione tradizionale insieme ad un altro fratello di Kung fu. Il Gran Maestro YiJiu Chen scrisse i loro nomi, i compleanni e gli indirizzi su una cartella rossa e furono bruciati in una ciotola di incenso. Il Gran Maestro YiJiu Chen era seduto in una poltrona. In seguito, diventarono suoi discepoli a porte chiuse.
Il Maestro Zai Pei Lin insegnò lo stile Di Shu al suo devoto figlio ZhengQuan Lin che insegna a tutt'oggi a Fuzhou.
La storia della boxe del cane continua ....