La danza rituale che precede un combattimento di Boxe
Thailandese fra giovani a Bangkok
Il Muay thai (in lingua
thailandese มวยไทย), noto
anche come thai boxe, boxe thailandese o pugilato
thailandese, è un'arte marziale e sport da combattimento a
contatto pieno che ha le sue origini nella Mae Mai Muay Thai (Muay
Boran), antica tecnica di lotta thailandese. Esso utilizza una vasta
gamma di percussioni in piedi e di tecniche di clinch.
La disciplina è nota come "l'arte
delle otto armi" o "la scienza degli otto arti" perché
consente ai due contendenti che si sfidano di utilizzare combinazioni
di pugni, calci, gomitate e ginocchiate, quindi otto parti del corpo
utilizzate come punti di contatto rispetto ai due del Pugilato,
oppure ai quattro della Kick boxing, con un'intensa preparazione
atletica e mentale che fa la differenza negli scontri a contatto
pieno.
Il muay thai originale divenne popolare
nel XVI secolo in patria, ma si diffuse internazionalmente solo nel
XX secolo, dopo alcune modifiche regolamentari e quando diversi
pugili thailandesi si confrontarono con successo con i rappresentanti
di varie arti marziali.
L'unica Federazione Internazionale di
Muay Thai riconosciuta dal CIO è la I.F.M.A. (International
Federation of Muay Thai Amateurs).
Etimologia
Incontro di M-1 Grand Muay
Thai Championship fra Joe Schilling e Kaoklai Kaennorsing
La parola Muay, che significa
"combattimento", "pugilato" o anche "lotta",
deriva dal sanscrito Mavya che significa "unire insieme";
la parola Thai è invece un aggettivo di origine nazionale, il
cui significato originale è "[popolo] libero" (in maniera
analoga al significato del nome dei franchi).
Il termine Muay Thai è quindi
traducibile con "combattimento/pugilato/lotta/scontro
thailandese" o "combattimento dei thailandesi". In
inglese il nome viene spesso tradotto con "thai boxing". A
volte questo genera confusione perché si pensa che esista una
differenza fra il muay thai e la thai boxe, con quest'ultima che
sarebbe una variante regolamentare occidentale. In realtà i due
termini sono sinonimi ed indicano la stessa disciplina.
Un praticante di muay thai è
conosciuto come Nak Muay. I praticanti occidentali sono a
volte chiamati Nak Muay Farang, che significa "pugile
straniero".
Storia e diffusione del muay thai
Il Muay thai ha origine nell'antico
Regno del Siam (attuale Thailandia) e, come per il resto delle altre
arti marziali, le sue origini si perdono nel più remoto e misterioso
passato fatto di guerre e razzie. L'invasione con cui i birmani
posero fine al Regno di Ayutthaya, radendo al suolo la capitale
omonima, provocò la distruzione di gran parte degli archivi storici
e culturali. Le notizie sull'antico Siam si basano sui pochi scritti
salvati dalla distruzione e sulle cronache dei regni confinanti, e
non si possono quindi considerare pienamente attendibili. Sulla
controversa storia del popolo thai e la misteriosa nascita del muay
thai esistono due teorie: la prima sostiene che il popolo degli
Ao-Lai fu costretto a difendersi dai continui attacchi dei predoni e
dei popoli nei territori che attraversarono durante il periodo
migratorio (tibetani, cinesi, khmer, birmani e altri); la seconda
afferma che il popolo degli Ao-Lai era già presente in quei
territori e che doveva difendersi dalle invasioni dei popoli
confinanti.
Prendendo in considerazione la prima
teoria, si narra che tutto abbia avuto origine attorno al I secolo
dalla tribù degli Ao-Lai, che intorno all'anno 200 a.C. migrarono
dal nord dell'India fino alla valle del Mekong per poi raggiungere
quello che sarebbe diventato il Regno del Siam, passando attraverso
il Tibet orientale, a sud delle ricche vallate dell'odierno Yunnan,
nella Cina di sud-ovest, da dove si spostarono in tutte le direzioni
arrivando fino ai confini dell'impero per poi puntare di nuovo verso
sud; a questo punto il popolo degli Ao-Lai si divise in tre gruppi:
- Gli shan, che si stanziarono nel nord-est dell'odierna Birmania
- Gli Ahom, che si diressero ad est fino al Vietnam
- Gli Ao-Lai che mantennero il nome e si diressero verso la terra che sarebbe diventata la loro patria, il "Regno del Siam”
A scopi difensivi gli Ao-Lai crearono
uno stile di lotta che prevedeva l'uso delle armi e il combattimento
corpo a corpo chiamato Krabi Krabong. Intorno al 1700 i due
differenti stili di combattimento si scissero e divennero;
- Krabi Krabong, lo stile che prevedeva l'uso delle armi (spada, lancia, giavellotto, pugnale, bastone).
- Muay thai, lo stile di combattimento corpo a corpo che prevedeva l'uso delle braccia (gomiti, avambracci), delle mani (dita e nocche), delle gambe (tibia e ginocchia), della testa e dei piedi (pianta dorso e talloni).
La storia di quest'antica arte marziale
va di pari passo con la storia della nazione e di conseguenza anche
il muay thai nel corso degli anni ha subito notevoli cambiamenti,
fino a raggiungere la forma odierna. Seguendo questo percorso storico
si può constatare che come tutte le arti marziali anche il muay thai
ha avuto origine nel tempio cinese Shaolin, e le sue prime tracce si
possono collocare nel periodo storico che ha preceduto il Regno di
Sukhothai (200 a.C. – 1238) e attribuire ai monaci buddhisti
indiani, che furono mandati nella regione chiamata Dvaravati (che si
estendeva nelle odierne Bassa Birmania, Thailandia Centrale e
Cambogia orientale).
Contemporaneamente iniziò la
migrazione del popolo degli Ao–Lai con un inesorabile incontro con
le popolazioni locali dove vi fu un'integrazione e scambio culturale
e iniziò la diffusione del muay thai. Dopo tale periodo vii fu l'era
Sukhothai (1238 – 1377), la città divenne la capitale del popolo
siamese e assunse anche una grande importanza religiosa. In questo
periodo il muay thai era conosciuta come Mai Si Sok, divenne
fondamentale per i soldati in tempo di guerra, mentre era usata come
sistema di difesa e come allenamento per tenersi in costante forma in
tempo di pace. Sempre in questi anni il re Ramkhamhaeng scrisse il
Tamrab – Pichei – Songkram, il libro per imparare l'arte
della guerra.
In seguito la Mai Si Sok prese il nome
di Pahuyuth nell'era Ayutthaya (1377 – 1767). La capitale del regno
diventò la città d'Ayutthaya e la Pahuyuth divenne fondamentale
nelle innumerevoli guerre contro i popoli dei regni vicini,
diventando anche un elemento fondamentale per elevare la propria
posizione sociale in quanto era praticata oltre che nei villaggi
anche e soprattutto alla corte reale. Gli stessi re, affascinati e
rapiti dalla bellezza della Pahuyuth, la praticarono la
soprannominarono “l'arte dei re”. I più leggendari di questi
sovrani furono Naresuan (1590 – 1605, durante il cui regno il
popolo siamese fu soprannominato “il popolo delle otto braccia”)
e Sanpeth VIII, conosciuto in seguito come Phra Buddha Chao Sua
(in italiano il Re Tigre) per la ferocia in combattimento
(1703 – 1709). In questo periodo particolare possiamo assistere ad
una prima fase importante della trasformazione della Pahayuth verso
il muay thai sportiva contemporanea.
Prima di allora era utilizzata solo in
guerra, e divenne poi anche come un efficace sistema di difesa, per
poi passare ad una forma sportiva che prese il nome di Dhee Muay o
Dhoi Muay. I contendenti si affrontavano davanti ad un pubblico in
occasione di celebrazioni religiose o di festività ed i duelli si
svolgevano all'interno delle corti o delle piazze. Questi incontri
non avevano limiti di tempo, non avevano categorie di peso e i
contendenti si affrontavano senza protezioni. Gli incontri finivano
per KO, per morte dell'avversario o per abbandono e molto spesso i
lottatori erano costretti ad affrontare più incontri nella stessa
giornata. I sovrani rimasero talmente ammaliati dalla Pahuyuth che
crearono un particolare plotone che sviluppò il muay Luang, una
forma di Pahuyuth molto tecnica e sofisticata che serviva alla
protezione della famiglia reale e alla difesa della patria. Gli
ufficiali di questo plotone prendevano il nome di Dhamruot Luang,
Gong Tanai Luak o Grom Nak Muay.
Solo in seguito, quando ormai gli
incontri erano all'ordine del giorno, fu introdotto per esigenza
l'uso dei Kaad Chiek, protezioni per avambracci e mani fatte di corda
di canapa non raffinata che oltre a proteggere l'atleta servivano ad
aumentare l'incidenza dei colpi con i Gon Hoi (aggiunte di corda di
canapa sulle nocche che formavano delle protuberanze). L'efficacia
dei colpi fu aumentata ulteriormente bagnando prima degli incontri i
Kaad Chiek, che asciugandosi s'indurivano maggiormente. Si narra che
solo in alcune circostanze e con il consenso dei combattenti, i Kaad
Chiek venivano immersi nella resina, o in un qualsiasi altro tipo di
sostanza collosa, per poi cospargerle di materiale abrasivo come
frammenti di vetro o di pietra, rendendo così le mani armi
micidiali. Solo in seguito furono introdotte, al posto dei Kaad
Chiek, i bendaggi in corda con dei nodi sulle nocche per poi passare
ai guantoni. In questi anni grazie alla pratica della Pahuyuth
l'esercito siamese fu molto temuto dai popoli vicini, ma questo non
fermò la Birmania, che nel 1767 riuscì a conquistare la città
d'Ayutthaya dando origine alla "leggenda di Nai Khanom Thom".
Nelle tre successive fasi storiche,
quella di Thomburi (1767 – 1782), nel 1° periodo Rattanakosin
(1782 – 1868) e 2° periodo Rattanakosin (1868 – 1925), la
capitale del Siam fu trasferita lungo le rive del fiume Chao Phraya.
Dopo i 15 anni di Thonburi, venne spostata sulla sponda opposta del
fiume, nell'odierna Bangkok, in un piccolo villaggio che fu
ingrandito e ribattezzato prima Krung Rattanakosin e più tardi un
lungo nome cerimoniale la cui prima parte, Krung Thep Maha Nakorn, è
tuttora il nome ufficiale di Bangkok. Nell'era Rattanakosin la
Pahayuth prese il nome di Mae Mai Muay Thai o Mai Muay Thai e durante
questo periodo ebbe la sua consacrazione. Fu introdotta nelle scuole
come materia di studio e vi rimase fino al 1921. In questi anni tutti
volevano praticare la Mae Mai Muay Thai, ogni paese organizzava
celebrazioni e feste durante le quali vi erano esibizioni di Mai Muay
Thai. Questo comportò un inevitabile confronto fra combattenti di
diverse regioni, ognuna delle quali aveva un proprio stile di
combattimento. Secondo una ricostruzione storica, tre furono le
correnti di stili regionali più importanti che influenzarono il muay
thai moderna, quelle di Korat, Lopburi e Chaya.
- Lo stile di Korat prevedeva una guardia bassa e molto stabile con pugni e calci molto potenti, eseguiti in combinazione di due o tre colpi. Erano usati dei Kaad Chiek che coprivano l'atleta per l'intera lunghezza dell'avambraccio, così facendo si aumentava l'efficacia dei colpi in attacco e migliorava notevolmente la difesa.
- Il Lopburi era basato sulla velocità e sulla precisione d'esecuzione di una sequenza di quattro, cinque colpi. La guardia, a differenza dello stile Korat, è molto alta e meno stabile e ciò permette una maggiore agilità, (caratteristiche principali dello stile Hanuman). I Kaad Chiek ricoprivano solo le mani con dei rinforzi sulle nocche (gon hoi).
- Il Chaya era uno stile che prevedeva colpi di gomito, ginocchio, pugni e calci particolari, colpi d'incontro con continui spostamenti laterali, arretramenti e avanzamenti. I Kaad Chiek coprivano interamente gli avambracci e sulle mani e sulle nocche erano presenti dei rinforzi (gon hoi).
Oltre a questi tre stili, vi era quello
detto Muay Pra Na Korn. Questo stile deriva dalla fusione dei tre
precedenti, avvenuta all'inizio dell'era Rattanakosin. L'esecuzione
dei colpi poteva essere molto veloce o molto potente, anche la
guardia poteva cambiare in base all'evolversi del combattimento. I
Kaad Chiek coprivano interamente le mani e gli avambracci. In questo
periodo furono costruite le prime arene permanenti per i
combattimenti, solo dopo il 1925 si sviluppò la necessità di avere
delle regole ben precise. Solo dopo il 1945 furono introdotte le
categorie di peso, i round, i guantoni per proteggere le mani e la
conchiglia per i genitali (all'inizio fatta di corteccia, in seguito
una conchiglia di mare avvolta in un panno per poi diventare quella
che si usa oggigiorno), gli incontri si spostarono sui ring e si
abbandonarono le strade e le piazze.
Dopo le arene furono costruiti gli
stadi, fra i più importanti ci sono il Rajadamnern Stadium
(costruito fra 1941 e il 1945 ed inaugurato il 23 agosto dello stesso
anno) e il Lumpinee Boxing Stadium (costruito nel dopo guerra e
inaugurato l'8 dicembre del 1956). La Mae Mai Muay Thai prese
definitivamente il nome muay thai nel periodo in cui il regno divenne
una monarchia costituzionale con la cosiddetta rivoluzione siamese
del 1932, che il 24 giugno 1939 fu ribattezzato Regno della
Thailandia ("terra degli uomini liberi"). Durante la
Seconda guerra mondiale tornò di nuovo a chiamarsi Siam per poi
diventare di nuovo e permanentemente Thailandia l'11 maggio 1949.
Solo dopo gli anni settanta il muay thai fu praticata e iniziò a
diffondersi nel mondo occidentale.
Amuleti
Pra Krueng
Piccola immagine sacra del Buddha che
veniva inserita all'interno del Mongkon e del Kruang Ruang
dell'atleta, e serviva come portafortuna e per scacciare gli spiriti
maligni
Kruang Ruang
Bracciale di stoffa, di corda
intrecciata o di qualsiasi altro tessuto, fatto dal proprio maestro,
si può portare singolarmente o su entrambe le braccia del
combattente. Al suo interno può incorporare simboli e/o piccoli
oggetti venerati dall'atleta, il suo significato e il suo contenuto
lo conoscono solo il maestro e l'atleta. Il materiale per creare il
Kruang Ruang viene fornito dall'allievo, questo processo di
preparazione serve per dare protezione al combattente e creare un
legame indissolubile fra allievo e maestro.
Pirod
Bracciale di stoffa, di corda
intrecciata o di qualsiasi altro tessuto, fatto dal maestro, si può
portare singolarmente o su entrambe le braccia. Si prepara come il
Kruang Ruang e si indossa in alternativa su un braccio all'altezza
del bicipite. Si narra che in passato il Pirod poteva essere fatto
anche con un intreccio di stoffa e di legno rattan.
Dhagrut
Piccoli amuleti fatti in bronzo o
alcune volte in argento raffiguranti simboli sacri, che avevano lo
scopo di proteggere il guerriero che li indossava. Si poteva portarne
anche più di uno e talvolta si potevano inserire nei Kruang Ruang o
nei Pirod, se le loro dimensioni lo permettevano e se non erano di
intralcio ai movimenti del combattente.
Pitsamorn
Amuleti fatti con foglia di palma
inserita in un rivestimento di fibra naturale raffiguranti simboli
sacri simili ai Dhagrut. Si possono inserire all'interno del Kruang
Ruang o del Pirod sempre se le dimensioni lo consentono e sempre se
non sono d'intralcio nei movimenti del combattente.
Waahn
Erba che, se associata ad un rituale
magico, forniva all'atleta che la custodiva all'interno del Mongkon,
Kruang Ruang o del Pirod forza e virilità maggiore durante
l'incontro. Alcuni atleti bevono un infuso di quest'erba (simile alla
nostra cipolla) prima dell'incontro per aumentare la propria forza.
Prajied
Bracciale che identifica il grado di
abilità dell'atleta nella pratica del muay thai e che prende il nome
di khan. Spesso viene confuso con il Kruang Ruang, la differenza è
che il Kruang Ruang viene fatto dal proprio maestro e assume un
significato molto importante nella vita del combattente, mentre il
Prajied non ha nessun significato mistico-religioso e può essere
fatto dall'allievo stesso, inoltre il Prajied cambia la propria
colorazione in base al khan di appartenenza.
Mongkon
Amuleto protettivo di forma circolare
che si indossa sul capo prima del combattimento. Il Mongkon viene
applicato all'atleta dal suo maestro e solo da lui rimosso con rito
propiziatorio prima dell'inizio del match, questo rituale prende il
nome di Pitee Tod Mongkon. Il significato di questo amuleto è molto
particolare e molto importante, perché rappresenta il maestro, il
campo di appartenenza, gli insegnamenti ricevuti e tutti i
confratelli del campo. Ad ogni vittoria del combattente, il maestro
prende un pezzo del Kruang Ruang dell'allievo e lo unisce al proprio
Mongkon con una cerimonia propiziatoria, così facendo si trasferisce
il vigore del guerriero vincente nel Mongkon che proteggerà e
infonderà maggiore vigore al nuovo combattente che lo porterà in
seguito. Secondo una leggenda, in tempi antichi per creare questa
corona magica venivano utilizzati serpenti velenosi che donavano al
combattente prosperità e vigore atletico.
Suea – yan e Paa -yan
Tessuti di varia forma (Suea-yan
maglietta tradizionale di colore rosso, Paa-yan fazzoletto
tradizionale) con raffigurazioni e simboli mistici di energia chakra
benedetti dai monaci, che venivano indossati o inseriti all'interno
di altri amuleti come Mongkon o Kruang Ruang. Spesso gli atleti
portano la simbologia magica permanentemente tatuata sul corpo.
Pratica molto diffusa in Thailandia specialmente presso famosi templi
come il Wat Bang Phra, questi tatuaggi praticati dai monaci buddisti
prendono il nome di Sak-yant o Yantra. Le raffigurazioni sacre non
possono essere tatuate sotto la vita perché i simboli sacri non
possono essere fatti in parti del corpo impure. Secondo l'educazione,
la testa è la parte più pura del corpo perché è la più in alto,
mentre i piedi sono la parte più impura.
Chakra
Molte discipline orientali basano il
proprio fondamentale teorico sull'esistenza dei meridiani, che nella
medicina thailandese sono denominati Sen. Secondo questa teoria,
attraverso la respirazione penetra nel corpo l'energia che lo
mantiene in vita. L'energia si diffonde in tutto il corpo, attraverso
dei canali, detti appunto “meridiani”, che confluiscono nei
centri di energia detti chakra. Secondo antiche credenze, ancora oggi
vengono tatuati nei punti meridiani dei simboli chakra o, in
alternativa, preghiere buddiste.
Phuang Malai
Sono ghirlande di fiori (quali
orchidee, garofani, gelsomino e margherite) che vengono portate dal
combattente prima dell'incontro sul petto nudo. Queste ghirlande sono
di buon auspicio, allontanano gli spiriti maligni e favoriscono la
protezione degli spiriti benigni. Vengono utilizzate anche e
soprattutto nella vita quotidiana come segno di felicità e di
benevolenza. Queste ghirlande hanno lunghezze, colorazioni e disegni
differenti in base alle regioni di provenienza; nonostante siano
tutte differenti, hanno tutte le stesse forme (assomigliano a delle
collane).
Whan Nan Chan Kok
La Whan Nan Chan Kok è una radice
tossica che cresce agli argini dei fiumi. Questa radice veniva usata
nel passato prima di un incontro all'ultimo sangue. Il guerriero thai
veniva cosparso di un unguento ricavato dalla lavorazione di questa
radice che provocava un'immediata reazione al contatto con la pelle
del guerriero, provocando una formazione di bolle sulla cute. Queste
bolle servivano per salvare il combattente dalle ferite profonde
create dalle tecniche atte al taglio della pelle negli scontri
all'ultimo sangue. Questa radice velenosa veniva usata per difesa e
non per offesa dei combattenti.
Classificazione dei praticanti
Il Muay thai nacque dall'esigenza del
popolo siamese di proteggersi dalle aggressioni nemiche: per questo
motivo si può supporre che gli allenamenti in passato fossero molto
duri e le tecniche trasmesse erano quelle che potevano migliorare le
doti naturali di combattimento dell'atleta e renderlo invincibile,
forse trascurando le tecniche dall'esecuzione più complessa. Fu
probabilmente questo il motivo per cui non vi erano in Thailandia
gradi o cinture che identificavano la conoscenza delle tecniche di
combattimento come nelle altre arti marziali. Questa filosofia
d'insegnamento ha prodotto formidabili e micidiali combattenti e le
relative leggende, ma ha portato alla scomparsa di molte tecniche che
sono andate perdute.
Con la diffusione in occidente del Muay
thai è maturata l'esigenza di regolamentare questa arte per offrire
agli atleti occidentali una conoscenza più ampia e per assicurare
che le tecniche rimaste non vadano a loro volta perdute: a tale scopo
negli anni Novanta le tecniche del Muay thai furono divise in dodici
gradi, che prendono il nome di Kan.
Una volta stabiliti, i Kan furono
sottoposti all'esame dei migliori maestri dell'epoca i quali, dopo
una scrupolosa analisi, fecero in modo che i Kan diventassero
quindici. Furono quindi scelti i cinque migliori maestri e insigniti
del Mongkon dorato (XV Kan), i quali scelsero a loro volta venti
maestri che furono insigniti con il Mongkon d'argento (XIV Kan); per
tutti gli altri Kan basta sostenere un esame, mentre per gli ultimi
due non esistono esami ma si ottengono per anzianità. Il XIII Kan
viene assegnato dal maestro al proprio allievo quando lo ritiene
pronto per divulgare i suoi insegnamenti e gli dona il Mongkon.
Per distinguere i vari Kan fra loro,
sono stati introdotti i prajied e i mongkon di diverse colorazioni:
possiamo quindi sostenere la tesi secondo cui in realtà i Kan siano
dodici e non quindici, perché non esistono esami per ottenere gli
ultimi due Kan.
Secondo la regolamentazione di alcune
associazioni e federazioni italiane e internazionali, i Kan sono
struttati come segue:
I KAN prajied bianco
II KAN prajied giallo
III KAN prajied giallo e bianco
IV KAN prajied verde
V KAN prajied verde e bianco
VI KAN prajied blu
VII KAN prajied blu e bianco
VIII KAN prajied marrone
IX KAN prajied marrone e bianco
X KAN mongkon rosso
XI KAN 1º livello mongkon rosso e
bianco (tirocinante istruttore base)
XI KAN 2º livello mongkon rosso e
bianco (tirocinante istruttore avanzato)
XII KAN 1º livello mongkon rosso e
giallo (istruttore base)
XII KAN 2º livello mongkon rosso e
giallo (istruttore avanzato)
XIII KAN 1º livello mongkon rosso e
argento (alto istruttore base)
XIII KAN 2º livello mongkon rosso e
argento (alto istruttore avanzato)
XIV KAN mongkon argento (maestro)
XV KAN mongkon dorato (gran maestro)
Mitologia tradizionale
Nai Khanomthom
Si narra che durante la guerra fra il
regno del Siam e la Birmania del 1767, la capitale Ayutthaya venne
distrutta dagli invasori birmani. Coloro che non riuscirono a
scappare furono fatti prigionieri e deportati come schiavi. Il re
birmano Hsinbyushin organizzò dei tornei per celebrare la vittoria,
dove fece combattere i suoi migliori guerrieri contro i guerrieri
siamesi che aveva fatto prigionieri, utilizzati come gladiatori.
Durante questi incontri, il re rimase affascinato dai combattimenti
di uno dei prigionieri, il cui stile assomigliava in parte a quello
dei migliori guerrieri birmani che praticavano il Parma (arte che
prediligeva colpi di braccia in quanto l'abito che indossavano
impediva movimenti molto vistosi delle gambe).
Ammaliato dalla Pahuyuth e dallo stile
di questo guerriero misterioso, il sovrano diede ordine che
affrontasse i dieci migliori guerrieri birmani. Il lottatore siamese
riuscì a vincere tutti i dieci avversari (che fu costretto ad
affrontare) con colpi potenti, veloci e precisi ed il re, stupito
dall'impresa, concesse la libertà a lui e ad altri prigionieri
catturati ad Ayutthaya. Nacque in tal modo una delle più famose
leggende del popolo thailandese: quella di Nai Khanom Thom. Da
allora, la figura di questo eroe viene vista come anima ed essenza
del muay thai, pronto al sacrificio anteponendo ai propri interessi
l'onore, l'amore per la patria, la propria religione, il proprio
maestro e la propria scuola. Il 17 marzo è il giorno in cui viene
celebrata la festa di Nai Khanom Thom.
Phraya Phichai Dab Hak
Nato povero con il nome Choi, figlio di
un coltivatore di riso, iniziò a studiare da monaco, ma poi fu
allontanato per aver osato affrontare e battere un ricco nobile del
paese. Incominciò un percorso di studio e formazione della Pahuyuth.
Percorso che lo portò a vincere molte competizioni fino a diventare
la guardia personale di Phraya Tak, che sarebbe diventato l'unico
sovrano del Regno di Thonburi con il nome di Taksin il Grande. Choi
fu il braccio destro di Phraya Tak e si distinse in molte azioni di
guerra. Fu ricompensato da re Taksin che gli affidò il governatorato
di Phichai, città natale di Choi, con il titolo di Phraya Phichai.
Famosa è la battaglia in cui Phraya Phichai respinse un attacco alla
città portato dai birmani, durante il quale continuò a combattere
con entrambe le proprie spade anche quando una si ruppe. Tale impresa
gli è valsa l'appellativo di Phraya Phichai Dab Hak, letteralmente
"marchese di Phichai dalla spada rotta".
Muen Plan
Nel 1788, durante il regno di Rama I,
due fratelli francesi arrivarono nel Regno del Siam. Si erano fatti
una reputazione sconfiggendo diversi pugili in Indocina e vennero per
battersi con i siamesi, che accettarono la sfida. Fu incaricato un
principe siamese di cercare un difensore dell'onore nazionale, e
scelse un membro della protezione reale del palazzo – Muen Plan.
L'incontro si svolse sul terreno davanti al Grande Palazzo Reale,
Muen Plan indossava un abito reale da battaglia e sul braccio aveva a
protezione il proprio Kruang Rang. Questo abilissimo combattente
sconfisse i due fortissimi francesi in breve tempo e fu dopo
l'incontro che il re Rama I gli assegnò il nome Muen Plan,
letteralmente “regno della distruzione”, a celebrare la sua
supremazia devastante.
Phra Chao Sanphet VIII
Khun Luang Serasak era il figlio del re
di Ayutthaya Petracha, fondatore della dinastia Ban Plu Luang, e salì
al trono con il nome regale Phra Chao Sri Sanphet VIII. In seguito fu
chiamato Phra Chao Sua (“il Re Tigre”) a causa della sua ferocia
che esprimeva anche come combattente di muay thai. Durante il suo
regno il muay thai conobbe un periodo d'oro (dovuto anche al fatto
che lo stesso re la praticava), si narra che il sovrano dovesse
partecipare in incognito ai combattimenti perché se avesse rivelato
la sua vera identità nessuno avrebbe accettato di battersi con lui.
Il re intendeva misurare la propria bravura nella pratica della
Pahuyuth e verificare se le sue vittorie erano dovute al fatto che
era re o perché era un bravo guerriero.
In un tempio di Ban Pajanta nel
distretto di Viset Chaichan, vi fu una celebrazione durante la quale
si svolsero degli incontri di muay thai. Il re raggiunse il tempio
con il proprio seguito e finse di essere un pugile di passaggio in
città accompagnato dagli aiutanti, uno dei quali fu mandato ad
organizzare il combattimento. Il promotore dell'evento volle valutare
l'abilità del nuovo arrivato, che chiese di affrontare il campione
locale. Le cronache di quel tempo definirono la lotta emozionante,
nella quale i due lottatori esibirono grande talento. Il sovrano
sferrò presto il colpo che decretò la sconfitta del campione
locale. In seguito, il Re Tigre continuò a combattere in incognito e
a sconfiggere i migliori atleti del regno.
Hanuman (Il dio scimmia)
Si racconta nel Ramakien che il dio
Phra Narai si reincarnò in Phra Ram (Rama - re della città
d'Ayutthaya) per ricongiungersi con la sua amata Naang Sida e
sconfiggerne il rapitore, il demone Nonthok reincarnatosi in Tosakan
(re dell'isola Lanka). Per riuscire nell'intento, accettò l'aiuto
del dio delle scimmie Hanuman. La leggenda racconta che Hanuman, “la
scimmia bianca” figlio di Phra Phai e di Naang Sawaha, era un
guerriero formidabile in grado di volare e di mutare il suo aspetto a
piacere. Il suo stile di combattimento era basato sulla velocità,
sulle inusuali schivate dei colpi avversari, su speciali colpi
portati contemporaneamente con gomiti e ginocchia, su salti abbinati
a prese o proiezioni portate anche dietro la schiena dell'avversario,
su colpi del palmo della mano e/o con gli avambracci, evitando così
di ferirsi le mani su bersagli molto resistenti. Queste tecniche
erano realizzate senza mai offrire un bersaglio fisso ed evitando il
confronto frontale con l'avversario, che veniva colto di sorpresa e
costretto a scoprire i propri punti deboli rendendoli vulnerabili.
Per molti secoli i maestri siamesi
hanno cercato di creare delle forme di lotta ispirate alle tecniche
del dio scimmia Hanuman narrate nel Ramakian. Tale insieme di
tecniche non sono mai state racchiuse in un sistema tale da poter
essere definito come scuola o stile, ma hanno avuto una notevole
importanza nel bagaglio tecnico di molti maestri.
Terminologia
- Kai muay: palestra-camp
- Nak muay: studente di muay thai
- Nak Su: guerriero muay thai
- Khru: maestro
- Ajarn: gran maestro
- Ian Tao: muoversi in modo generico
- Kum Chum: basculamento (ritmo basculante)
- Phasom Muay: spostamenti sull'asse frontale
- Kom Muay Kee: combinazioni d'attacco/ di difesa
- Chap-Ko: lotta (clinch) tecniche base
- Ram Muay: danza rituale
- Bang: blocco
- Bang Nok: blocco ad incrocio
- Lom: schivata da calcio alto
- Seub: spostamenti nello spazio
- Ghau Cha: perno con rotazione di 90° o 180°
- Ian Sam Kum: passo del gigante
- Den Muay: spostamenti sull'asse laterale
- Wiang: proiezioni
- Ti Lob: schivata con rotazione del busto a destra o sinistra
- Lop Chark: schivata con passo d'uscita a 45°
- Sam Kum: spostamenti (passi) a croce
- Seua Yang: spostamenti in rotazione con cambio di guardia
- Tae Arm Tap: passo del guerriero
- Mah Yong: passo del cavallo
- Narai Kwang Chak: pugni in rotazione
- Kwang Chak Narai: pugno frustato laterale
- Sawasdee Krap: saluto prima dell'allenamento o incontro (Questo è per gli uomini)
- Sawasdee Kaa: saluto prima dell'allenamento o incontro
(Questo è per le donne)
- Pugni
- Yeb: pugno diretto con braccio avanzato
- Mahd Trong: pugno diretto con passo
- Mahd Kohk: pugno gancio
- Mahd Soi: pugno montante
- Mahd Wiang: pugno gancio largo
- Mahd Tawad: pugno con traiettoria discendente
- Gradod Cho: pugno saltato
- Ginocchiate
- Kao Trong Neb: ginocchiata in linea frontale diretta corpo
- Kao Trong Kor: ginocchiata in linea frontale diretta alla testa
- Kao Kee: ginocchiata laterale
- Kao Kratai: ginocchiata frontale diretta alla coscia (linea bassa)
- Kao Chi-ang: ginocchiata ascendente diagonale
- Kao Kone: ginocchiata laterale con caricamento
- Kao Laa: ginocchiata circolare (tecnica di ginocchio)
- Kao Thad: ginocchiata circolare (tecnica di tibia)
- Kao Loy: ginocchiata volante
- Kao Lod: ginocchiata in spinta“stop kick” in lotta
- Kao Ku: ginocchiata doppia
- Gomitate
- Sok Dtad: gomitata circolare orizzontale
- Sok Chi-ang: gomitata ascendente diagonale
- Sok Ngad: gomitata ascendente verticale
- Sok Dti: gomitata orizzontale discendente
- Sok Sab: gomitata discendente verticale
- Sok Pung: gomitata in percussione frontale
- Sok Gratung: gomitata verticale ascendente
- Sok Ku: gomitata doppia
- Sok Glab: gomitata girata
- Sok Glab Fan Lang: gomitata girata discendente
- Sok Glab Quan Lang: gomitata girata orizzontale
- Sok Glab Iak Lang: gomitata girata ascendente
- Sok Kwang: gomitata a spirale
- Ramasun Kwang Kwarn: gomitata saltata discendente con presa
- Rusei Bodi Hac: gomitata saltata discendente senza presa
- Monto Nung Tak: gomitata girata saltata discendente
- Pak Tai Toi: gomitata discendente di rientro dal sok cheng
- Calci
- Tae Kaa: calcio circolare basso
- Tae Laa: calcio circolare basso parallelo al terreno
- Tae Lam Tua: calcio circolare medio
- Tae Ken Kor: calcio circolare alla testa
- Tae Chi-ang Kaa (Tae Pa Mak): calcio diagonale ascendente basso
- Tae Chi-ang Lam Tua: calcio diagonale ascendente medio
- Tae Chi-ang Kor: calcio diagonale ascendente alla testa
- Tae Tawad Kaa: calcio circolare discendente basso
- Tae Tawad Lam Tua: calcio circolare discendente al corpo (medio)
- Tae Tawad Kor: calcio circolare discendente alla testa (alto)
- Tae Tien Pai Laa: calcio ascendente basso
- Tae Tien Pai Lam Tua: calcio ascendente medio (al corpo)
- Tae Tien Pai Kor: calcio ascendente alto (al volto)
- Tae Quad Torani: calcio circolare basso sul polpaccio
- Tae Tawad Quad Torani: calcio circolare basso sul polpaccio discendente
- Tae Trong: calcio circolare diretto
- Tae Thad: calcio circolare basso in incidenza
- Tip: calcio frontale
- Tip Kaang: calcio laterale con la gamba avanzata
- Tip Viroon: calcio frontale alla coscia
- Tip Glab Lang: calcio all'indietro diretto (Kwang Lieu Lang)
- Tae Glab Lang: calcio circolare girato all'indietro (Jarakee Fad Hang)
- Gradob Tae Lam Tua: calcio circolare saltato
- Gradob Tae Songkram: calcio circolare del drago
- Batha Loob Pak: calcio ad ascia (diretto con movimento frustato)
- Lom Khun Thuan: calcio girato verticale
Rituali pre-combattimento
La fase che precede il combattimento è la parte che si può definire come la più importante per l'atleta. In questi attimi, il combattente deve trovare la concentrazione, la tranquillità e il favore degli spiriti benigni per far sì che il combattimento abbia un buon esito. Tutto questo si verifica con lo svolgimento di tre rituali pre-combattimento che sono:- Kuen Suu Weitee
- Ram Muay
- Pitee Tod Mongkon
- Kuen Suu Weitee
L'entrata nel ring è un momento molto importante, essendo un punto
focale nella preparazione dell'atleta all'incontro dal punto di vista
psicologico. È una fase di meditazione, preghiera e incantesimi
nonché un susseguirsi di gesti scaramantici e magici come per
esempio il modo di salire le scale del ring e passare le corde. Tutto
questo serve per infondere fiducia all'atleta e per sgomberare la
mente da pensieri inutili che possono condizionare il modo di
affrontare l'incontro.
Ram Muay
La Ram Muay è una danza rituale che
viene eseguita con movimenti lenti e simbolici accompagnati da una
musica che prende il nome di Dontree Muay (musica che accompagna
tutto lo svolgimento dell'incontro, l'intensità della Dontree Muay
cresce man mano che l'incontro si fa più cruento). Questa danza
serve per ottenere il favore degli spiriti benigni e per scacciare
gli spiriti maligni dal terreno dello scontro. Questo rituale ha una
valenza non solo religiosa ma anche pratica, infatti, viene usata
come forma di stretching per riscaldare i muscoli e prepararli allo
scontro.
L'esecuzione di questa danza viene accompagnata dalla recitazione
in modo silenzioso di preghiere e formule magiche propiziatorie, che
servono per ottenere un buon esito dello scontro. I movimenti che
caratterizzano la Ram Muay possono variare o essere completamente
diversi a seconda della scuola di appartenenza o dello stile di
combattimento utilizzato dall'atleta. La Ram Muay oltre ad avere un
significato mistico-religioso mira fondamentalmente a dimostrare
devozione religiosa, umiltà e gratitudine da parte dell'allievo, nei
tempi antichi il rituale era rivolto a dimostrare devozione al Re e
al proprio mentore, oggi invece è rivolto all'organizzatore
dell'incontro e al proprio allenatore. La Ram Muay si sviluppa in tre
fasi fondamentali:- Whai Khru o Whai Khru Ram Muay
- Taa Phrom Naang
- Phrom Si Na
Wai Khru
Il Wai Khru è una delle
parti più importanti della Ram Muay, è un rito di puro rispetto che
prende varie forme in diversi contesti. Per capire il significato di
Wai Khru in modo corretto nel contesto del muay thai bisogna
sapere che Khru in lingua thai vuol dire ”maestro“, termine che
nella cultura thai viene dato ai genitori nell'ambito famigliare, ai
monaci nel contesto religioso e più in generale al re. Il termine
Wai indica il tradizionale modo thai di riverire e salutare. Chiunque
fruisce degli insegnamenti rispetta in maniera assoluta il proprio
maestro e tratta i suoi pari come se fossero i propri fratelli e
sorelle. Esistono tre diverse forme di Wai Khru che gli allievi
imparano durante il loro tragitto di apprendimento:
- Kuen Khru, Yor Krhu: Questa è la forma che viene eseguita dall'allievo quando viene accettato come studente dal maestro, che si impegna a insegnarli tutto il suo sapere.
- Wai Khru Prajam Pee: Questa è una forma particolare del Wai Khru che viene eseguita in occasioni particolari, (ad esempio in occasione di celebrazioni religiose), come omaggio al proprio maestro e come forma di rispetto per i maestri passati
- Wai Khru Ram Muay: Questa è la forma che gli atleti
eseguono prima di un combattimento e assume questo nome perché il
Wai Khru viene inserito in una danza rituale detta Ram Muay.
Molti sostengono che ci sia una quarta
forma della Wai Khru detta Krob Khru, forma che viene riservata a
coloro che dopo un lungo percorso d'apprendimento vengono iniziati al
ruolo di insegnanti, e ritenuti pronti per diffondere le proprie
conoscenze. Questa danza è senza dubbio un aspetto affascinante e
spettacolare del muay thai e non essendo strettamente legata alla
religione può essere eseguita anche da atleti occidentali.
Oltre ad essere un segno di omaggio e
rispetto verso il proprio maestro, questa danza è ricca di
significati che assumono un valore differente a seconda dell'atleta
che la esegue, ma tutti gli atleti, in segno di rispetto, si volgono
verso il proprio maestro e devono effettuare tre inchini “Saam
Krab” alternandoli alla classica posizione delle mani congiunte in
preghiera che prende il nome di “Thep Panom”. Con questi passaggi
si intende ringraziare e omaggiare la propria nazione, la propria
religione, e il proprio maestro e tutti i guerrieri Thai presenti e
passati. Il termine Wai Khru tradotto letteralmente vuol dire omaggio
al maestro, ovvero a colui che ti ha donato il suo sapere.
Taa Phrom Naang
Questa parte della Ram Muay viene
svolta a terra; l'atleta effettua movimenti lenti e precisi che
simulano i vecchi bendaggi utilizzati nei tempi antichi, il volo del
cigno simbolo di libertà (considerato un animale sacro). I movimenti
vengono ripetuti tre volte per omaggiare il proprio maestro, i
guerrieri passati, la propria patria e la propria religione. In più
questa fase permette all'atleta di fare stretching alle gambe
preparandole per l'incontro.
Phrom Si Na
Questa fase della Ram Muay è la parte
in piedi della danza, in cui l'atleta ripete per tre volte gli stessi
movimenti fatti nel Taa Phron Naang con lo stesso significato, in
questa fase si stimolano le anche per prepararle allo sforzo che
subiranno durante l'incontro. Questa è una parte importante per il
pugile, in quanto egli mette in mostra la propria indole guerriera
all'avversario compiendo ripetute volte il passo del guerriero.
Pitee Tod Mongkon
Una volta finite tutte le fasi della
Ram Muay l'atleta va verso il proprio maestro, che con le mani
congiunte sul volto inizia la recitazione silenziosa di preghiere e
formule magiche propiziatorie per il buon esito del combattimento.
Finite le preghiere, i riti propiziatori e pronunciata la formula "da
uomo diventi guerriero" toglie dalla testa dell'allievo il
Mongkon e lo pone sul proprio angolo con la funzione di proteggere
l'allievo dagli spiriti maligni per tutta la durata dell'incontro.