venerdì 23 giugno 2017

Pechin

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Il Pechin (親雲上 Pēchin, anche Peichin) è un termine di Okinawa per indicare il guerriero feudale dello scomparso Regno delle Ryūkyū, che si trovava nell'omonimo arcipelago comprendente l'isola di Okinawa, in Giappone. È l'equivalente locale del Samurai giapponese. Sebbene Pechin e Samurai fossero differenti, a partire dal XIX secolo, quando il regno fu annesso dal Giappone, questi guerrieri del Regno della Ryūkyū si fecero chiamare con il termine giapponese di Samurai (conosciuti inoltre come Samurai Ryūkyū o Samurai di Okinawa).


giovedì 22 giugno 2017

Kobudō di Okinawa

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Kobudō di Okinawa (沖縄古武道; conosciuto inoltre come Ryūkyū Kobujutsu, Koryū, o solamente come Kobudō) è un termine giapponese che può essere tradotto come: "antica arte marziale di Okinawa". Ci si riferisce in generale alle tradizionali arti marziali in uso nell'isola di Okinawa, nelle quali si usavano le seguenti armi improprie:
  • Rokushakubo (bastone lungo circa 1,80 metri, conosciuto con il nome di "bō")
  • Sai (pugnale corto)
  • Tonfa (bastone con impugnatura laterale)
  • Kama (falce)
  • Nunchaku (due bastoni collegati tra loro)
  • Tekko (rudimentale tirapugni)
  • Tinbe-rochin (scudo e machete associati)
  • Suruchin (corda di 2 o 3 metri con 2 pesi attaccati alle estremità).
Fra le armi meno comuni di Okinawa vi sono il tambo (bastone di circa 60 cm) e l'eku (remo da barca tradizionalmente progettato ad Okinawa).

Storia

Secondo una storia popolare e la credenza comune, gli attrezzi agricoli di Okinawa si sono evoluti in armi improprie in seguito al divieto di usare armi convenzionali, imposto ai contadini delle isole quando il Giappone si annesse il Regno delle Ryūkyū, di cui Okinawa faceva parte. Trovatisi privi di difese, questi svilupparono tecniche di auto difesa usando gli attrezzi della loro agricoltura tradizionale.
Gli studiosi delle arti marziali moderne respingono tale ipotesi, sostenendo che la casta guerriera Pechin di Okinawa avesse cominciato a praticare queste discipline prima delle leggi proibizioniste degli invasori giapponesi, avendo importato tali tecniche dalla Cina molto tempo prima.


mercoledì 21 giugno 2017

Kiseru

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La Kiseru (煙管) è la pipa tradizionale giapponese.
Caratterizzata da un fornelletto di dimensioni ridotte e forma molto sottile, veniva utilizzata anche come arma di difesa personale dal proprietario.

Storia

La diffusione del tabacco in Giappone fu uno degli esiti dei contatti tra giapponesi e portoghesi nella metà del XVI secolo (v. Periodo del commercio Nanban). La pratica del fumo s'innestò nel solco culturale del Kōdō, l'arte di apprezzare l'incenso. Il vassoio porta-tabacco (tabako-bon) venne derivato dal vassoio porta-incenso ko-bon, mentre il bruciatore dell'incenso fornì la base per il pentolino di carbone da cui il fumatore attingeva la brace per accendere la piccola porzione di filamentoso tabacco kizami. Al termine della sessione di fumo, il braciere della kiseru veniva svuotato in uno scodellino derivato dallo scodellino porta-incenso.
La moda di utilizzare la pipa come arma fu invece invenzione precipua del Sol Levante avvenuta al volgere del secolo e tramutatasi in una consolidata tradizione nel corso del XVII secolo. Nel 1609, a Kyoto, molti capi fazione vennero incarcerati e giustiziati per i disordini provocati, durante i quali, le pipe erano state utilizzate in misura uguale alle spade. La pipa divenne poi arma abituale dei kabukimono (カブキ者), la casta di anti-samurai che si sviluppò durante lo Shogunato Tokugawa. All'atto pratico, è probabile che le pipe venissero utilizzate in combattimento secondo le regole tecniche governanti la scherma. Le pipe venivano «infilate nelle cinture, come una spada, oppure portate da un subordinato o servitore». Durante il Periodo Meiji, non a caso, molti intarsiatori di spade rimasti senza lavoro si dedicarono alla decorazione delle pipe e dei netsuke porta-tabacco.

Costruzione

La kiseru era composta da tre parti:
  • il fornelletto gankubi, in metallo, di piccole dimensioni;
  • il cannello rao, in legno o bambù, lungo e sottile; e
  • il bocchino suikochi (anche suikoci) in metallo.
Il manufatto era solitamente alloggiato in un porta-pipa chiamato kiseru-zutsu.
La pipa da uomo era tradizionalmente lunga 15-20 cm, mentre quella da donna era più lunga (30-60 cm). L'uso dello strumento come arma spinse però in favore di un allungamento delle dimensioni, con kiseru che arrivarono a misurare 100-120 cm di lunghezza oltre al essere munite di guardia tsuba, collocata alla congiunzione tra il bocchino ed il cannello, come fossero delle spade




martedì 20 giugno 2017

Combattimento

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Innanzi tutto dinenticatevi tutto quello che avete visto nei film di arti marziali, dove i protagonisti sono sempre stati rappresentati come atleti che saltano da un tetto a l’altro da una distanza di venti metri come se avessero poteri da super eroi, conoscendo alla perfezione tutte le arti del combattimento, affrontando da soli una moltitudine di persone o addirittura un esercito intero. Il praticante di arti marziali reale è molto diverso da quello visto nei film. Sicuramente deve conoscere molte tecniche di combattimento disarmato e non, deve essere agile e atletico, deve essere capace di cavarsela a combattere contro tre o più avversari.
Chiunque si trovi a lottare per la propria vita regredisce molto rapidamente a uno stato d’animo animalesco. È probabile che vi sia un momento di lucidità della durata di qualche secondo e, se si è ben allenati esso verrà automaticamente utilizzato per programmare l’offensiva. La realtà è che una persona dopo essere stata colpita e stordita da un assalitore smette di pensare, e così si stimola ad un punto tale che da questo momento in poi la lotta deve diventare istintiva. Per realizzare questa semplicità, il passo successivo consiste nell’accertarsi che il praticante sappia a quali zone bersaglio mirare e quali parti del corpo usare come armi, specialmente quelle più naturali, che comprendono il pugno, la mano aperta, la mano ad artiglio, i gomiti, le ginocchia e i piedi per sferrare calci. Al praticante si insegna come provocare il massimo danno nel colpire, spaccare, urtare e calciare contro punti vitali del corpo dell’avversario con pugni, gomiti e tutte le armi descritte prima. Gli viene insegnato anche come alzarsi in piedi, come cadere e rotolare, colpire e bloccare, come atterrare un avversario e come soffocarlo facendo perdergli i sensi. Le tecniche impiegate tengono conto della possibilità che uno possa trovarsi a cadere sulla schiena e debba utilizzare mani e piedi come ultima risorsa, in una situazione che lo vede in stato di inferiorità e prossimo all’esaurimento. Quando è possibile scegliere tra tecniche che richiedono uno sforzo notevole e altre più rapide, più semplici ed efficaci anche se meno sottili, si priviligeranno quest’ultime. Nella foga del vero scontro disarmato, l’economia dei movimenti è essenziale: perché rischiare con un calcio alto quando è sufficiente una ditata in un occhio? Non vi è alcun bisogno di perdere secondi preziosi per seguire una complessa serie di movimenti quando si può ottenere lo stesso risultato con una mossa fulminea.
Nell’autodifesa lo scontro senza armi è caratterizzato da due principi di base: la brevità e la semplicità. Dalla testa ai piedi, una persona può avere una varietà di strumenti per difendersi, i quali se impiegati con tecnica e potenza, possono rivelarsi decisivi per risolvere una situazione: egli però necessita anche di una profonda comprensione delle potenziali conseguenze dell’uso delle proprie armi naturali e deve perciò sapersene servire a seconda dei casi. Nel caso di una lite se possibile evitare colpi come gomitate alla testa poiché sarebbe un modo inopportuno per mettere al tappeto un ribelle, perché potrebbero ucciderlo. Ma se ne dovesse andare di mezzo la vostra vita, allora le tecniche di controllo hanno ben poco senso, quando un assalitore è impegnato con tutte le sue forze nel tentativo di uccidervi.

lunedì 19 giugno 2017

Diaojiaquan

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Il Diaojiaquan (刁家拳, Pugilato della famiglia Diao) o Diaojiajiao (刁家教, Insegnamento della Famiglia Diao) è uno stile di arti marziali cinesi classificabile come Nanquan diffuso nella provincia di Guangdong. Lo stile è stato tramandato nell'area di Xingningxian (兴宁县) da Diao LongKang (刁龙康) e Diao Hulong (刁火龙). Lo stile ha circa 200 anni di storia. Esso possiede 8 Taolu a mano nuda: Jinziquan (金字拳), Pinziquan (品字拳), Yuanziquan (圆字拳), Kouziquan (口字拳), Gongziquan (工字拳), Jingziquan (井字拳), Chuanyangquan (穿羊拳), Zhaojingquan (照镜拳). Cinque armi ed i seguenti esercizi in coppia (Duichai): guandao dui batou (关刀对钯头), dao dui dao (刀对刀), gun dui gun (棍对棍), gun dui deng (棍对凳), Kongshou dui dao (空手对刀).

domenica 18 giugno 2017

Dazunquan

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Il Dazunquan (达尊拳, pugilato riverito da tutti) è uno stile di arti marziali cinesi diffuso nella provincia del Fujian. Il nome Dazun sarebbe un omaggio riverente a Bodhidharma. Utilizzato come esercizio per la salute dai monaci del tempio Kaiyuansi, la sua pratica si diffuse nell'area amministrativa di Zhangzhou. La leggenda vuole che ciò sia accaduto a seguito della distruzione del tempio durante il regno di Tongzhi della dinastia Qing. Caratteristica peculiare di questo pugilato è la forma che assumono le mani, che spesso evocano i mudra buddisti. I Taolu a mano nuda di questo stile sono: Luohan dian; Hudie zhang. Quelli con le armi: Damo hushen gun; Meihuagun; zen; tiechi; shuangjian; fei biao.
È uno degli stili alla base del Wuzuquan.

sabato 17 giugno 2017

Dabeiquan

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Il Dabeiquan (大悲拳, pugilato della grande liberazione dalle sofferenze) è uno stile di arti marziali cinesi di origine buddista. Esso è stato trasmesso a Pechino dal monaco buddista Qiyun (奇云, il cui nome da laico era Shi Zhenggang 史正纲). Leggende ne tracciano l'origine all'epoca della dinastia Tang. Proverrebbe da Shaolin con notevoli caratteristiche che lo avvicinano agli stili interni: tranquillità durante il movimento, impiego dell'intenzione e non della forza, concatenamento lento e fluido dei movimenti, con una costante ricerca dell'equilibrio. Si pratica recitando continuamente il sutra “qianshou qianyan Guanyin guangda yuanman wu'ai dabei xin tuo luo nijing” (千手千眼观音广大园满无碍大悲心陀罗尼经), sutra che viene abbreviato in “Dabeizhou” (大悲咒). Su questo pugilato esiste il libro “Dabei tuoluoni quan tushuo 大悲陀罗尼拳图说” Qiyun insegnò il Dabeiquan negli anni trenta presso il parco Zhongshan gongyuan (中山公园), a Li Yumin (李玉民), Xu Fengjun (徐风俊), Li Daozhong (李道中), ecc.

Sequenze

Le sequenze del Dabeiquan si dividono in 7 Duan (sezioni). Il Taolu principale si compone di 63 shi (figure). Esistono oggi una nuova versione 21 shi, una versione da competizione 42 shi, e due Taolu arrangiati in 84 e 128 shi. Inoltre c'è il Dabeigong (大悲功) ed una forma di spada Dabeijian (大悲剑), ecc. Una Chanmenjian (Spada della Scuola Chan) secondo il libro Dabeiquan appartiene al quarto Duan.

venerdì 16 giugno 2017

Chuojiao

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Il Chuojiao 戳脚, tradotto come Piedi Penetranti, è uno stile di arti marziali cinesi con origini antiche, oggi diffuso nel nord della Cina, nella provincia di Hebei. Per la sua peculiare specializzazione nelle tecniche di gambe viene designato come Beitui zhi jie (北腿之杰, tesoro delle gambe del Nord). Questo stile è anche conosciuto come Yuanyangjiao (鸳鸯脚, Piedi dell'anatra mandarina), Jiuzhizi (九枝子, Nove ramificazioni), Tangzitui (趟子腿, gambe in sequenza), ecc.

Storia e Leggenda

Il Chuojiao avrebbe avuto origine durante la dinastia Song ed è divenuto popolare nei periodi della dinastia Ming e della dinastia Qing. Si racconta che Deng Liang (邓良) creò questo pugilato sulle basi di 18 tecniche di base di piede (十八基本腿法) da cui ricavò 108 varianti (一百零八连环腿, 108 Lianhuantui). Deng Liang insegnò poi a Zhou Tong (周桐), il quale a sua volta lo trasmise a Yue Fei (岳飞). Molti personaggi dello Shuihu zhuan (水浒传, il romanzo sul bordo dell'acqua), sono descritti come praticanti di Chuojiao. La diffusione nella provincia di Hebei, è dovuta a Zhao Canyi (赵灿益), un generale dell'esercito dei Taiping Tianguo, che dopo il fallimento della ribellione venne recluso in Raoyang (饶阳).

Genealogia

Questo è il lignaggio che è descritto nel libro Otto Sequenze di Colpi del Vajra:
  • prima generazione Zhao Canzhang 赵灿章;
  • seconda generazione Duan Xu 段绪 (Laoxu老绪) e Duan Yong 段勇 (Niu);
  • terza generazione Liu Laowang 刘老旺, Li Laoti 李老提 , Shen Laocai 申老开 e Zhang Laoxiao 张老晓;

La tecnica

Il Chuojiao possiede 81 tecniche di gamba (Tuifa), nove Taolu detti "marziali" (Wu) e nove detti "civili" (Wen). Al termine Taolu è preferito il termine Tangzi (趟子, serie di movimenti).

giovedì 15 giugno 2017

Chaquan

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Il Chaquan (查拳) è uno stile di arti marziali cinesi che è popolare nel nord della Cina. È classificato come Changquan (长拳, Pugilato lungo). È sovente praticato da membri della comunità musulmana cinese, la minoranza Hui ed è particolarmente diffuso nelle province di Shandong, Hebei, Henan, Shanxi e nell'area di Pechino. A volte troviamo utilizzati altri ideogrammi:
  1. 插拳;
  2. 叉拳.
Questo stile poi viene anche chiamato Chachui (叉捶, percuotere incrociato).

Origini e sviluppo

Secondo i Chaquan quanpu (查拳拳谱, albi genealogici dello stile Chaquan) e la storia tramandata dalle successive generazioni di praticanti, durante la dinastia Tang oppure durante la dinastia Ming, un generale dell'ovest della Cina, Hua Zongqi (滑宗岐), mentre stava partecipando alla spedizione contro i pirati giapponesi che attaccavano le coste cinesi, si ammalò gravemente e venne curato ed ospitato nella zona di Guanxian (冠县), nella provincia di Shandong. Quando egli si riprese dalla malattia insegnò per gratitudine il proprio pugilato ai residenti. Siccome moltissime persone iniziarono a studiare con lui, Hua chiamò ad aiutarlo Cha Shangyi (查尚义, anche conosciuto come Cha Mi'er 查密尔), un suo Xiongdi (fratello nelle arti marziali e nelle sette) più anziano. Hua Zongqi insegnò un pugilato che si chiamava Jiaziquan (架子拳, pugilato struttura) ed era caratterizzato da movimenti completamente estesi quindi venne chiamato Dajia (大架); Cha Shangyi il Shenfa wu quan (身法武拳, pugilato marziale del metodo del corpo) uno stile compatto e veloce per cui venne detto Xiaojia (小架). I loro successori, in onore dei due insegnanti chiamarono poi i stili rispettivamente Huaquan (滑拳) e Chaquan (查拳), però essi sono conosciuti come un unico stile detto Cha Hua quan (查滑拳). Lo Huaquan si compone di 4 Taolu ed il Chaquan di 10. Durante il regno dell'imperatore Qianlong della dinastia Qing, il Chaquan si è separato in 3 scuole con leggere differenze tecniche:
  • 1)Zhangshi Chaquan (张式查拳), del maestro Zhang Qiwei (张其维) del villaggio Zhangyinzhuang (张尹庄) della contea di Guanxian;
  • 2)Yangshi Chaquan (杨式查拳), del maestro Yang Hongxiu (杨鸿修) dell'area sud est della città di Guanxian;
  • 3)Lishi Chaquan (李式查拳), del maestro Li Enju (李恩聚) di Jining.
Molti famosi maestri di arti marziali cinesi che hanno contribuito alla fondazione del Wushu moderno o sportivo, quali Wang Ziping (王子平), Chang Zhenfang (常振芳)e Zhang Wenguang (张文广), famosissimi in Cina, sono esperti di Chaquan. I movimenti del Chaquan sono eleganti, chiari, continui e ritmici. L'emissione di energia e di forza è improvvisa e senza dispersione.

I dieci Taolu del Chaquan

Nella maggior parte dei casi le sequenze di questo stile sono contrassegnate con un numero progressivo da uno a dieci e perciò chiamate per esempio Yilu Chaquan (prima via del Chaquan), Erlu Chaquan (seconda via del Chaquan) e così via. Ognuna di queste forme, poi, possiede un nome specifico. Questa sequenzialità corrisponde all'ordine di apprendimento di questi Taolu.
Questi sono i nomi:
  • Yilu Chaquan (一路查拳) - Muziquan (母子拳, Pugilato madre figlio)
  • Erlu Chaquan (二路查拳)- Xingshouquan (行手拳)
  • Sanlu Chaquan (三路查拳)- Feijiaoquan (飞脚拳)
  • Silu Chaquan (四路查拳)- Shengpingquan (升平拳)
  • Wulu Chaquan (五路查拳)- Guandongquan (关东拳)
  • Liulu Chaquan (六路查拳)- Maifuquan (埋伏拳)
  • Qilu Chaquan (七路查拳)- Meihuaquan (梅花拳)
  • Balu Chaquan (八路查拳)- Lianhuanquan (连环拳)
  • Jiulu Chaquan (九路查拳)- Longbaiweiquan (龙摆尾拳)
  • Shilu Chaquan (十路查拳)- Chuantongquan (串通拳)

Altri Taolu

A livello di base, vengono appresi le seguenti forme: Shilu Tantui, Shilu Daochui, Shilu Huachao. Al livello superiore, dopo aver appreso le 10 forme, si imparano tre forme di Huaquan (滑拳), tre forme di Paochuan (炮拳), quattro forme di Hongquan (洪拳) e due forme di Tuiquan (腿拳). Vengono poi studiati 5 Duilian (esercizi in coppia) e numerose armi.

mercoledì 14 giugno 2017

Changquan

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Changquan (长拳, Pugno lungo) è un termine legato alle arti marziali cinesi che, comunemente, sta a designare uno stile codificato da gare del wushu moderno. Tuttavia questo termine ha una storia ben più antica ed è stato variamente usato (e viene usato a tutt'oggi) anche per indicare un'intera categoria di stili o anche (più raramente) come sinonimo di Taijiquan.

Il Changquan nella classificazione delle arti marziali cinesi

L'utilizzo del termine Changquan come insieme di stili avviene già all'epoca della dinastia Ming ad opera del generale Qi Jiguang (戚继光) e del maestro di wushu Cheng Chongdou (程沖斗) individuarono e proposero la differenziazione tra il Changquan ed il Duanda (短打). Oggi la classificazione degli stili di wushu si è ampliata ed arricchita, perciò il Changquan si è andato ad identificare con gli stili del nord della Cina, cioè con gli stili malamente definiti Bei Shaolin, in contrapposizione al Nanquan, in un sistema in cui Changquan e Nanquan rientrano negli stili Waijia. Questa contrapposizione è un po' fittizia e di seguito spiegheremo meglio il perché: essa segue un criterio geografico, dovuto al fatto che gli stili Changquan sono praticati nel nord della Cina, inoltre questa distinzione poggia anche sul famoso aforisma “Nanquan Beitui” (南拳, 北腿), cioè “Pugni al sud, calci al nord”, in cui, attuando una estrema semplificazione, si è voluto individuare due grandi famiglie, una a nord e l'altra a sud del Changjiang, il grande spartiacque che divide appunto la Cina geograficamente. Il termine Changquan, usato correttamente in opposizione a Duanda, è qui utilizzato in maniera scorretta, perché esso nasce con una valenza tecnica, legata all'utilizzo di posizioni ampie, strategie di attacco e di difesa sulla lunga distanza, e non in una valenza geografica, a cui infatti non tutti gli stili del nord si adattano. Da quest'ultimo punto di vista sarebbe più corretto utilizzare il termine Beipai (北派) o Beiquan (北拳), mentre risultano più utilizzati, anche se non correttissimi, Changquan, Bei Shaolin o addirittura Bei Pai Shaolin. A questa categoria appartengono per esempio: Chaquan; Hongquan; Huaquan; Meihuaquan; Paochui; ecc.

Il Changquan come categoria da gara del wushu moderno

I Taolu codificati da gara del wushu moderno, sono idealmente l'espressione della classificazione a cui accennavamo sopra, in particolare le forme del Changquan avrebbero la presunzione ed in qualche modo anche il merito di riunire le tecniche dei Pugilati Lunghi. Se a livello ideale e nazionalistico questo risultato è stato raggiunto trasformando tantissimi Laoshi di stili storici in Jiaolian, cioè allenatori di wushu moderno, a livello pratico c'è da registrare una prevalenza dello stile Chaquan (70%) rispetto agli altri stili. Le prime forme ad essere codificate furono, nel 1957 e nel 1958, i tre Chuji changquan (初级长拳, forme di pugilato lungo elementari, 一路 Yilu, 二路 Erlu,三路 Sanlu) ed il Jiazu changquan (甲组长拳) in una versione maschile (, nan) che conta 63 movimenti ed una femminile (, nu) che ne conta 58. In seguito sono stati aggiunti: Yizu Changquan (乙组长拳); Qingnian changquan (青年长拳) che è una forma per i giovani, e la possibilità di creare concatenazioni libere dette Zixuan taolu (自选套路), e naturalmente Duilian e Qixie Taolu.

martedì 13 giugno 2017

Changjiaquan

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Il Changjiaquan (苌家拳, pugilato della famiglia Chang) è uno stile di arti marziali cinesi così chiamato perché sviluppato da Chang Naizhou (苌乃周). Questo stile è anche conosciuto come Changmenquan (苌门拳, pugilato della scuola Chang) o Changshi wuji (苌氏武技, abilità marziale del clan Chang). Lo stile si ispira allo Yijing, alla medicina cinese, oltre che alle numerose scuole di pugilato a cui si è accostato il suo creatore.
Il Changjiaquan comprende i seguenti Taolu a mano nuda:
  • Ershisi ziquan (二十四字拳)
  • Ershisi dazhan (二十四大战)
  • Da e Xiao luohanquan (-小罗汉)
  • Heihuquan (黑虎拳)
  • Baihuquan (白虎拳)
  • Paoquan (炮拳)
  • Xiao Hongquan (小红拳).
I Taolu con armi sono:
  • Yuanhou sanshiliubang (猿猴三十六棒)
  • Huanhou qiang
  • Shuangjian (双剑)
  • Sanshiliu qiang shu (三十六枪术)
  • Chun yang shisan jian (纯阳十三剑)
  • Shuangbang (双棒)
  • Hu wei bian (虎尾鞭)
  • Emei lian (峨嵋镰).
I principali Duilian con armi sono:
  • Danjian di qiang (单剑抵枪)
  • Shuangjian di qiang (双剑抵枪)

lunedì 12 giugno 2017

Caijiaquan

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                                           Un praticante di Cai Jia con un monaco Shaolin
 


Il Caijiaquan (蔡家拳, pugilato della famiglia Cai, Choy Gar Kuen in cantonese) è una delle 5 scuole di arti marziali cinesi più importanti della provincia del Guangdong ed è perciò uno stile classificato come Nanquan.

Origini e Storia

Secondo la tradizione questo stile sarebbe stato creato durante il regno di Qianlong nell'epoca della dinastia Qing dal monaco Buddista Shaolin, Cai Jiuyi (蔡九仪, che è identificato in Cai Zhanguang 蔡展光). Cai Juyi è citato in una sezione del libro Guoshu gailun (国术概论, introduzione all'arte nazionale) del 1937, dal titolo “Shaolinquan shi xi biao”(少林拳世系表, tavola della genealogia dello Shaolinquan) come quattordicesima posizione nella trasmissione dello Shaolinquan. Come per gli altri quattro stili maggiori del Guangdong è legato alla leggenda dei 5 Antenati. Attualmente è praticato a Lianjiang (濂江), Zhanjiang (湛江), Maoming (茂名), Huazhou (化州), Zhongshan (中山), Jiangmen (江门), ecc.

Caratteristiche

Ha posture con posizioni delle gambe e movimenti delle braccia ampi, spesso le mani adottano la forma detta “ad occhio di fenice” (fengyan quan). Nella maggior parte dei casi in questa scuola si ricerca la distanza, ma a Zhongshan Nanlang c'è una variante caratterizzata da colpi a corta distanza. L'articolo Nanquan Ge Menpai Quanzhong Jieshao afferma che questo stile predilige la velocità, da qui il detto L'Hongjiaquan dice posizioni ed avambracci, il Caijia dice colpire velocemente (洪家讲桥马,蔡家讲快打). Queste sono istruzioni ritmate: kuaisu lingqiao,minjie duobian, xiaoshen jieli, yinshilidao, shanhua qiaoqiu, zhi keyi qiaoqiu sheng, bu keyi lizhengheng ( 快速灵巧、敏捷多变、消身借力、因势利导、闪化巧取、只可以巧取胜、不可以力争衡, cioè veloce ed abile, agile e variabile, al corpo fragile presta la forza, guida le azioni in accordo con le circostanze, cambia angolo velocemente, se può ingegnosamente ottenere il successo, non può sforzarsi di produrre la forza ).

Taolu

I principali Taolu a mano nuda del Caijiaquan sono: Shiziquan (十字拳); Da yun tian (大运天); Xiao yun tian (小运天); Tianbian yan (天边雁); Liu sui mei (柳碎梅); Liangyiquan (两仪拳); Sixiangquan (四象拳); ecc. Quelli con le armi sono: Dan tou gun (单头棍); Shuang tou gun (双头棍); Caijia da ba (蔡家大钯); shuangdao (双刀).

domenica 11 giugno 2017

Boziquan

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Boziquan (跛子拳, Pugilato dello Storpio) o Bojiaoquan (跛脚拳) è uno stile di arti marziali cinesi che secondo una tradizione è stato creato durante il regno di Guangxu della dinastia Qing dal Maestro Buddista Jingyun (静云禅师, Jingyun Chanshi) sulle montagne Emeishan (峨眉山), per Zou Defa invece esso sarebbe stato creato nel sud del Sichuan da Luobai Sanye (罗拜三爷) e solo trasmesso dal monaco Jingyun (净云禅师, Jingyun Chanshi). Lo stile, che imita le movenze di una persona disabile, possiede una sola forma che si compone di ottanta figure (八十势, Bashi shi). Può quindi essere inserito tra gli stili imitativi (Xiangxingquan) e tra i pugilati appartenenti alla Emeipai. Oggi lo stile è praticato nell'area amministrativa di Anyuexian (安岳县)

sabato 10 giugno 2017

Bei Shaolin

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Bei Shaolin (北少林, Shaolin del nord, Bak Siulam in cantonese) può riferirsi o al famoso tempio del Sōngshān, in Henan (il tempio Shàolín-sì), oppure ad un presunto tempio che sarebbe sorto alle pendici del Panshan in Hebei, nella contea di Jixian; dell'esistenza di questo secondo tempio rimane solo una pagoda e sono in molti a ritenere che non sia mai esistito. Ma Bei Shaolin è anche una abbreviazione di Bei Shaolinquan (北少林拳, Pugilato Shaolin del Nord) che è un termine molto utilizzato nelle arti marziali cinesi. Oltre ad indicare l'insieme di pugilati del nord della Cina, esso è utilizzato come nome da alcuni stili:

Il Bei shaolin di Gu Ruzhang (Ku Yu Cheung, 顾汝章)

Anche chiamato Bei Shaolinmen. Questo stile è il risultato delle molteplici esperienze di Gu Ruzhang. Il cuore dello stile è rappresentato da 10 Taolu appresi da Gu da Yan Yunqi (嚴蘊齊) in Shandong, che chiamava il proprio stile familiare Shaolinquan. Il maestro Chin Kam, allievo di Gu Ruzhang, è convinto che esso è una variante dello stile Chaquan, anche se la maggior parte dei praticanti lo riconduce al tempio Shaolin del Songshan.
  • i dieci Taolu

Lingua cinese
Pinyin
Lingua cantonese
Ordine di apprendimento

Aprire la porta
開門
Kāi Mén
Hoy Moon
6

Condurre il cammino
領路
Lǐng Lù
Leng Lo
7

Il cavallo seduto
坐馬
Zuò Mǎ
Jo Ma
8

Trafiggere il cuore
穿心
Chuān Xīn
ChunSam
4

Abilità marziale
武藝
Wǔ Yì
Mong I
3

Colpire vicino
短打
Duǎn Dǎ
Tun Da
1

Fiore di prugno
梅花
Méi Huā
Moi fa
2

Sollevare il passo
拔步
Bá Bù
Bat Bo
5

Pugilato concatenato
連環拳
Liánhuánquán
Lein Wan
9

Metodo della figura
式法
Shì Fǎ
Sik Fot
10




L'ordine di apprendimento varia, seppur di poco, da scuola a scuola. Se ci sono pochissime eccezioni all'insegnamento di Duan Da e Mei Hua come forme introduttive, le successive tre forme corte possono essere insegnate secondo l'ordine Wu Yi - Chuan Xin - Ba Bu, oppure Chuan Xin - Wu Yi - Ba Bu o ancora Wu Yi - Ba Bu - Chuan Xin, a seconda di quale aspetto si ritiene caratterizzi la difficoltà di apprendimento: quello puramente tecnico o quello squisitamente fisico/atletico. Oltre ai 10 Taolu, Gu Ruzhang era molto versato ed insegnava Tieshazhang (鐵沙掌) e Xiao jinzhong (小金鍾), l'uso delle armi (Meihua shuangdao -梅花雙刀-, Tilan qiang -提攔槍-, Ersi qiang -二四槍-, Longxingjian -龍形劍-, Damo jian -達摩劍-, Wuhu qin yang gun -五虎擒羊棍-), ed altri Taolu addizionali come Lianbuquan, Tantui (十路彈腿).

Il Bei shaolin di Han Qingtang (韓慶堂)

Questa scuola diffusa principalmente a Taiwan e negli Stati Uniti è l'insieme degli apprendimenti del maestro Han Qingtang. Anche chiamato Bei Shaolin Changquan (北少林长拳) si riferisce proprio alla categoria a cui appartengono gli stili che compongono la scuola, tutti del nord della Cina. Dallo Zhongyang Guoshu Guan (中央國術館):
  • 連步拳, Lianbuquan;
  • 功力拳, Gongliquan;
  • 十路彈腿, Shilu Tantui.
  • 初級拳, Chujiquan;
  • 中級拳, Zhongjiquan.

Dal Jiaomen Changquan (教门长拳, pugilato lungo dei musulmani):
  • 三路炮拳, san lu Paoquan;
  • 四路查拳, si lu Chaquan;
  • 四路奔打, si lu benda;

Dal Meihuaquan (in questo caso si compone di tre forme):
  • 埋伏, Maifu
  • 十字趟, Shizitang;
  • 太祖長拳, Taizu Changquan.

Altro:
  • 六合拳, Liuhequan, forme di Yangshi Taijiquan, di Yangqingquan, di Hongjiaquan, di Qixing Tanglangquan, di Ditangquan, di Luohanquan, ecc.
Qixie (le armi):
  • 七星單刀, Qixing dandao;
  • 八卦單刀, Bagua dandao;
  • 五虎斷門刀, wuhu duanmen dao;
  • 龍虎雙刀, Longhu shuangdao;
  • 行者棍, Xingzhe gun;
  • 九龍棍, Jiulong gun;
  • 盤龍棍, Panlong gun;
  • 少林棍, Shaolin gun;
  • 五虎群羊棍, Wuhu qunyang gun;
  • 天龍八棍, Tianlong ba gun;
  • 三才劍, Sancaijian (dallo Zhongyang Guoshu Guan;
  • 昆吾劍, Kunwujian;
  • 戚門劍, Qimen jian;
  • 子午乾坤劍, Ziwu qiankun jian (dalla Jingwu Tiyu Hui);
  • 青萍劍, Qingpingjian;
  • 赤兔劍, Chitujian;
  • 滿江紅劍, Manjianghongjian;
  • 八仙劍, Baxianjian;
  • 太極劍, Taijijian;
  • 龍鳳雙劍; Longfeng shuangjian;
  • 鴛鴦雙劍, Yuanyang shuangjian;
  • 少林槍, Shaolin qiang;
  • 楊家槍, Yangjiaqiang;
  • ecc.

Duilian (che in questa scuola vengono chiamati Duida):
  • e 小五手, da e xiao wushou (un Duida a mano nuda);
  • 空手對打, Kongshou duida;
  • 三人空手對打, san ren kongshou duida;
  • 擒拿對打, Qinna duida;
  • 空手奪單刀, Kongshou duo dandao;
  • 三才對劍, Sancai dui jian;
  • 單刀進槍, dandao jin qiang;
  • 雙刀進槍, shuangdao jin qiang;
  • 三節棍進槍, sanjiegun jin qiang;
  • 大刀進槍, dadao jin qiang;
  • 雙手帶進槍, shuangshou dai jin qiang;
  • 空手進槍, Kongshou jin qiang;
  • 空手奪匕首, Kongshou duo Bishou;
  • 空手奪雙匕首, Kongshou duo shuang Bishou;
  • 棍對棍, gun dui gun;
  • 棍對槍, gun dui qiang;