Il Pechin (親雲上
Pēchin, anche
Peichin)
è un termine di Okinawa per indicare il guerriero feudale dello
scomparso Regno delle Ryūkyū, che si trovava nell'omonimo
arcipelago comprendente l'isola di Okinawa, in Giappone. È
l'equivalente locale del Samurai giapponese. Sebbene Pechin e Samurai
fossero differenti, a partire dal XIX secolo, quando il regno fu
annesso dal Giappone, questi guerrieri del Regno della Ryūkyū si
fecero chiamare con il termine giapponese di Samurai (conosciuti
inoltre come Samurai Ryūkyū o Samurai di Okinawa).
venerdì 23 giugno 2017
giovedì 22 giugno 2017
Kobudō di Okinawa
Kobudō di Okinawa (沖縄古武道;
conosciuto inoltre come Ryūkyū Kobujutsu, Koryū, o solamente come
Kobudō) è un termine giapponese che può essere tradotto come:
"antica arte marziale di Okinawa". Ci si riferisce
in generale alle tradizionali arti marziali in uso nell'isola di
Okinawa, nelle quali si usavano le seguenti armi improprie:
- Rokushakubo (bastone lungo circa 1,80 metri, conosciuto con il nome di "bō")
- Sai (pugnale corto)
- Tonfa (bastone con impugnatura laterale)
- Kama (falce)
- Nunchaku (due bastoni collegati tra loro)
- Tekko (rudimentale tirapugni)
- Tinbe-rochin (scudo e machete associati)
- Suruchin (corda di 2 o 3 metri con 2 pesi attaccati alle estremità).
Fra le armi meno comuni di Okinawa vi
sono il tambo (bastone di circa 60 cm) e l'eku (remo da barca
tradizionalmente progettato ad Okinawa).
Storia
Secondo una storia popolare e la
credenza comune, gli attrezzi agricoli di Okinawa si sono evoluti in
armi improprie in seguito al divieto di usare armi convenzionali,
imposto ai contadini delle isole quando il Giappone si annesse il
Regno delle Ryūkyū, di cui Okinawa faceva parte. Trovatisi privi di
difese, questi svilupparono tecniche di auto difesa usando gli
attrezzi della loro agricoltura tradizionale.
Gli studiosi delle arti marziali
moderne respingono tale ipotesi, sostenendo che la casta guerriera
Pechin di Okinawa avesse cominciato a praticare queste discipline
prima delle leggi proibizioniste degli invasori giapponesi, avendo
importato tali tecniche dalla Cina molto tempo prima.
mercoledì 21 giugno 2017
Kiseru
La Kiseru (煙管)
è la pipa tradizionale giapponese.
Caratterizzata da un fornelletto di dimensioni ridotte e forma molto sottile, veniva utilizzata anche come arma di difesa personale dal proprietario.
Caratterizzata da un fornelletto di dimensioni ridotte e forma molto sottile, veniva utilizzata anche come arma di difesa personale dal proprietario.
Storia
La diffusione del tabacco in Giappone
fu uno degli esiti dei contatti tra giapponesi e portoghesi nella
metà del XVI secolo (v. Periodo del commercio Nanban). La pratica
del fumo s'innestò nel solco culturale del Kōdō, l'arte di
apprezzare l'incenso. Il vassoio porta-tabacco (tabako-bon)
venne derivato dal vassoio porta-incenso ko-bon, mentre il
bruciatore dell'incenso fornì la base per il pentolino di carbone da
cui il fumatore attingeva la brace per accendere la piccola porzione
di filamentoso tabacco kizami. Al termine della sessione di
fumo, il braciere della kiseru veniva svuotato in uno
scodellino derivato dallo scodellino porta-incenso.
La moda di utilizzare la pipa come arma
fu invece invenzione precipua del Sol Levante avvenuta al volgere del
secolo e tramutatasi in una consolidata tradizione nel corso del XVII
secolo. Nel 1609, a Kyoto, molti capi fazione vennero incarcerati e
giustiziati per i disordini provocati, durante i quali, le pipe erano
state utilizzate in misura uguale alle spade. La pipa divenne poi
arma abituale dei kabukimono (カブキ者),
la casta di anti-samurai che si sviluppò durante lo Shogunato
Tokugawa. All'atto pratico, è probabile che le pipe venissero
utilizzate in combattimento secondo le regole tecniche governanti la
scherma. Le pipe venivano «infilate nelle cinture, come una spada,
oppure portate da un subordinato o servitore». Durante il Periodo
Meiji, non a caso, molti intarsiatori di spade rimasti senza lavoro
si dedicarono alla decorazione delle pipe e dei netsuke
porta-tabacco.
Costruzione
La kiseru era composta da tre parti:- il fornelletto gankubi, in metallo, di piccole dimensioni;
- il cannello rao, in legno o bambù, lungo e sottile; e
- il bocchino suikochi (anche suikoci) in
metallo.
Il manufatto era solitamente alloggiato
in un porta-pipa chiamato kiseru-zutsu.
La pipa da uomo era tradizionalmente
lunga 15-20 cm, mentre quella da donna era più lunga (30-60 cm).
L'uso dello strumento come arma spinse però in favore di un
allungamento delle dimensioni, con kiseru che arrivarono a
misurare 100-120 cm di lunghezza oltre al essere munite di guardia
tsuba, collocata alla congiunzione tra il bocchino ed il
cannello, come fossero delle spade
martedì 20 giugno 2017
Combattimento
Innanzi tutto dinenticatevi tutto
quello che avete visto nei film di arti marziali, dove i protagonisti
sono sempre stati rappresentati come atleti che saltano da un tetto a
l’altro da una distanza di venti metri come se avessero poteri da
super eroi, conoscendo alla perfezione tutte le arti del
combattimento, affrontando da soli una moltitudine di persone o
addirittura un esercito intero. Il praticante di arti marziali reale
è molto diverso da quello visto nei film. Sicuramente deve conoscere
molte tecniche di combattimento disarmato e non, deve essere agile e
atletico, deve essere capace di cavarsela a combattere contro tre o
più avversari.
Chiunque si trovi a lottare per la
propria vita regredisce molto rapidamente a uno stato d’animo
animalesco. È probabile che vi sia un momento di lucidità della
durata di qualche secondo e, se si è ben allenati esso verrà
automaticamente utilizzato per programmare l’offensiva. La realtà
è che una persona dopo essere stata colpita e stordita da un
assalitore smette di pensare, e così si stimola ad un punto tale che
da questo momento in poi la lotta deve diventare istintiva. Per
realizzare questa semplicità, il passo successivo consiste
nell’accertarsi che il praticante sappia a quali zone bersaglio
mirare e quali parti del corpo usare come armi, specialmente quelle
più naturali, che comprendono il pugno, la mano aperta, la mano ad
artiglio, i gomiti, le ginocchia e i piedi per sferrare calci. Al
praticante si insegna come provocare il massimo danno nel colpire,
spaccare, urtare e calciare contro punti vitali del corpo
dell’avversario con pugni, gomiti e tutte le armi descritte prima.
Gli viene insegnato anche come alzarsi in piedi, come cadere e
rotolare, colpire e bloccare, come atterrare un avversario e come
soffocarlo facendo perdergli i sensi. Le tecniche impiegate tengono
conto della possibilità che uno possa trovarsi a cadere sulla
schiena e debba utilizzare mani e piedi come ultima risorsa, in una
situazione che lo vede in stato di inferiorità e prossimo
all’esaurimento. Quando è possibile scegliere tra tecniche che
richiedono uno sforzo notevole e altre più rapide, più semplici ed
efficaci anche se meno sottili, si priviligeranno quest’ultime.
Nella foga del vero scontro disarmato, l’economia dei movimenti è
essenziale: perché rischiare con un calcio alto quando è
sufficiente una ditata in un occhio? Non vi è alcun bisogno di
perdere secondi preziosi per seguire una complessa serie di movimenti
quando si può ottenere lo stesso risultato con una mossa fulminea.
Nell’autodifesa lo scontro senza armi è caratterizzato da due
principi di base: la brevità e la semplicità. Dalla testa ai piedi,
una persona può avere una varietà di strumenti per difendersi, i
quali se impiegati con tecnica e potenza, possono rivelarsi decisivi
per risolvere una situazione: egli però necessita anche di una
profonda comprensione delle potenziali conseguenze dell’uso delle
proprie armi naturali e deve perciò sapersene servire a seconda dei
casi. Nel caso di una lite se possibile evitare colpi come gomitate
alla testa poiché sarebbe un modo inopportuno per mettere al tappeto
un ribelle, perché potrebbero ucciderlo. Ma se ne dovesse andare di
mezzo la vostra vita, allora le tecniche di controllo hanno ben poco
senso, quando un assalitore è impegnato con tutte le sue forze nel
tentativo di uccidervi.lunedì 19 giugno 2017
Diaojiaquan
Il Diaojiaquan (刁家拳,
Pugilato della famiglia Diao) o Diaojiajiao (刁家教,
Insegnamento della Famiglia Diao) è uno stile di arti marziali
cinesi classificabile come Nanquan diffuso nella provincia di
Guangdong. Lo stile è stato tramandato nell'area di Xingningxian
(兴宁县) da Diao LongKang
(刁龙康) e Diao Hulong (刁火龙).
Lo stile ha circa 200 anni di storia. Esso possiede 8 Taolu a mano
nuda: Jinziquan (金字拳),
Pinziquan (品字拳),
Yuanziquan (圆字拳),
Kouziquan (口字拳),
Gongziquan (工字拳),
Jingziquan (井字拳),
Chuanyangquan (穿羊拳),
Zhaojingquan (照镜拳). Cinque
armi ed i seguenti esercizi in coppia (Duichai): guandao dui batou
(关刀对钯头), dao dui dao
(刀对刀), gun dui gun (棍对棍),
gun dui deng (棍对凳),
Kongshou dui dao (空手对刀).
domenica 18 giugno 2017
Dazunquan
Il Dazunquan (达尊拳,
pugilato riverito da tutti) è uno stile di arti marziali cinesi
diffuso nella provincia del Fujian. Il nome Dazun sarebbe un omaggio
riverente a Bodhidharma. Utilizzato come esercizio per la salute dai
monaci del tempio Kaiyuansi, la sua pratica si diffuse nell'area
amministrativa di Zhangzhou. La leggenda vuole che ciò sia accaduto
a seguito della distruzione del tempio durante il regno di Tongzhi
della dinastia Qing. Caratteristica peculiare di questo pugilato è
la forma che assumono le mani, che spesso evocano i mudra buddisti. I
Taolu a mano nuda di questo stile sono: Luohan dian; Hudie zhang.
Quelli con le armi: Damo hushen gun; Meihuagun; zen; tiechi;
shuangjian; fei biao.
È uno degli stili alla base del
Wuzuquan.
sabato 17 giugno 2017
Dabeiquan
Il Dabeiquan (大悲拳,
pugilato della grande liberazione dalle sofferenze) è uno stile di
arti marziali cinesi di origine buddista. Esso è stato trasmesso a
Pechino dal monaco buddista Qiyun (奇云,
il cui nome da laico era Shi Zhenggang 史正纲).
Leggende ne tracciano l'origine all'epoca della dinastia Tang.
Proverrebbe da Shaolin con notevoli caratteristiche che lo avvicinano
agli stili interni: tranquillità durante il movimento, impiego
dell'intenzione e non della forza, concatenamento lento e fluido dei
movimenti, con una costante ricerca dell'equilibrio. Si pratica
recitando continuamente il sutra “qianshou qianyan Guanyin
guangda yuanman wu'ai dabei xin tuo luo nijing”
(千手千眼观音广大园满无碍大悲心陀罗尼经),
sutra che viene abbreviato in “Dabeizhou” (大悲咒).
Su questo pugilato esiste il libro “Dabei tuoluoni quan tushuo
大悲陀罗尼拳图说” Qiyun
insegnò il Dabeiquan negli anni trenta presso il parco Zhongshan
gongyuan (中山公园), a Li
Yumin (李玉民), Xu Fengjun
(徐风俊), Li Daozhong (李道中),
ecc.
Sequenze
Le sequenze del Dabeiquan si dividono
in 7 Duan (sezioni). Il Taolu principale si compone di 63 shi
(figure). Esistono oggi una nuova versione 21 shi, una
versione da competizione 42 shi, e due Taolu arrangiati
in 84 e 128 shi. Inoltre c'è il Dabeigong (大悲功)
ed una forma di spada Dabeijian (大悲剑),
ecc. Una Chanmenjian (Spada della Scuola Chan) secondo il libro
Dabeiquan appartiene al quarto Duan.
venerdì 16 giugno 2017
Chuojiao
Il Chuojiao 戳脚,
tradotto come Piedi Penetranti, è uno stile di arti marziali cinesi
con origini antiche, oggi diffuso nel nord della Cina, nella
provincia di Hebei. Per la sua peculiare specializzazione nelle
tecniche di gambe viene designato come Beitui zhi jie (北腿之杰,
tesoro delle gambe del Nord). Questo stile è anche conosciuto come
Yuanyangjiao (鸳鸯脚,
Piedi dell'anatra mandarina), Jiuzhizi (九枝子,
Nove ramificazioni), Tangzitui (趟子腿,
gambe in sequenza), ecc.
Storia e Leggenda
Il Chuojiao avrebbe avuto origine
durante la dinastia Song ed è divenuto popolare nei periodi della
dinastia Ming e della dinastia Qing. Si racconta che Deng Liang (邓良)
creò questo pugilato sulle basi di 18 tecniche di base di piede
(十八基本腿法) da cui
ricavò 108 varianti (一百零八连环腿,
108 Lianhuantui). Deng Liang insegnò poi a Zhou Tong (周桐),
il quale a sua volta lo trasmise a Yue Fei (岳飞).
Molti personaggi dello Shuihu zhuan (水浒传,
il romanzo sul bordo dell'acqua), sono descritti come praticanti di
Chuojiao. La diffusione nella provincia di Hebei, è dovuta a Zhao
Canyi (赵灿益), un generale
dell'esercito dei Taiping Tianguo, che dopo il fallimento della
ribellione venne recluso in Raoyang (饶阳).
Genealogia
Questo è il lignaggio che è descritto
nel libro Otto Sequenze di Colpi del Vajra:
- prima generazione Zhao Canzhang 赵灿章;
- seconda generazione Duan Xu 段绪 (Laoxu老绪) e Duan Yong 段勇 (Niu牛);
- terza generazione Liu Laowang 刘老旺,
Li Laoti 李老提 , Shen
Laocai 申老开 e Zhang
Laoxiao 张老晓;
La tecnica
Il Chuojiao possiede 81 tecniche di
gamba (Tuifa), nove Taolu detti "marziali" (Wu) e nove
detti "civili" (Wen). Al termine Taolu è preferito il
termine Tangzi (趟子, serie di
movimenti).
giovedì 15 giugno 2017
Chaquan
Il Chaquan (查拳)
è uno stile di arti marziali cinesi che è popolare nel nord della
Cina. È classificato come Changquan (长拳,
Pugilato lungo). È sovente praticato da membri della comunità
musulmana cinese, la minoranza Hui ed è particolarmente diffuso
nelle province di Shandong, Hebei, Henan, Shanxi e nell'area di
Pechino. A volte troviamo utilizzati altri ideogrammi:
- 插拳;
- 叉拳.
Questo stile poi viene anche chiamato
Chachui (叉捶, percuotere
incrociato).
Origini e sviluppo
Secondo i Chaquan quanpu (查拳拳谱,
albi genealogici dello stile Chaquan) e la storia tramandata dalle
successive generazioni di praticanti, durante la dinastia Tang oppure
durante la dinastia Ming, un generale dell'ovest della Cina, Hua
Zongqi (滑宗岐), mentre stava
partecipando alla spedizione contro i pirati giapponesi che
attaccavano le coste cinesi, si ammalò gravemente e venne curato ed
ospitato nella zona di Guanxian (冠县),
nella provincia di Shandong. Quando egli si riprese dalla malattia
insegnò per gratitudine il proprio pugilato ai residenti. Siccome
moltissime persone iniziarono a studiare con lui, Hua chiamò ad
aiutarlo Cha Shangyi (查尚义,
anche conosciuto come Cha Mi'er 查密尔),
un suo Xiongdi (fratello nelle arti marziali e nelle sette) più
anziano. Hua Zongqi insegnò un pugilato che si chiamava Jiaziquan
(架子拳, pugilato struttura)
ed era caratterizzato da movimenti completamente estesi quindi venne
chiamato Dajia (大架); Cha
Shangyi il Shenfa wu quan (身法武拳,
pugilato marziale del metodo del corpo) uno stile compatto e veloce
per cui venne detto Xiaojia (小架).
I loro successori, in onore dei due insegnanti chiamarono poi i stili
rispettivamente Huaquan (滑拳)
e Chaquan (查拳), però essi
sono conosciuti come un unico stile detto Cha Hua quan (查滑拳).
Lo Huaquan si compone di 4 Taolu ed il Chaquan di 10. Durante il
regno dell'imperatore Qianlong della dinastia Qing, il Chaquan si è
separato in 3 scuole con leggere differenze tecniche:
- 1)Zhangshi Chaquan (张式查拳), del maestro Zhang Qiwei (张其维) del villaggio Zhangyinzhuang (张尹庄) della contea di Guanxian;
- 2)Yangshi Chaquan (杨式查拳), del maestro Yang Hongxiu (杨鸿修) dell'area sud est della città di Guanxian;
- 3)Lishi Chaquan (李式查拳), del maestro Li Enju (李恩聚) di Jining.
Molti famosi maestri di arti marziali
cinesi che hanno contribuito alla fondazione del Wushu moderno o
sportivo, quali Wang Ziping (王子平),
Chang Zhenfang (常振芳)e
Zhang Wenguang (张文广),
famosissimi in Cina, sono esperti di Chaquan. I movimenti del Chaquan
sono eleganti, chiari, continui e ritmici. L'emissione di energia e
di forza è improvvisa e senza dispersione.
I dieci Taolu del Chaquan
Nella maggior parte dei casi le
sequenze di questo stile sono contrassegnate con un numero
progressivo da uno a dieci e perciò chiamate per esempio Yilu
Chaquan (prima via del Chaquan), Erlu Chaquan (seconda via del
Chaquan) e così via. Ognuna di queste forme, poi, possiede un nome
specifico. Questa sequenzialità corrisponde all'ordine di
apprendimento di questi Taolu.
Questi sono i nomi:
- Yilu Chaquan (一路查拳) - Muziquan (母子拳, Pugilato madre figlio)
- Erlu Chaquan (二路查拳)- Xingshouquan (行手拳)
- Sanlu Chaquan (三路查拳)- Feijiaoquan (飞脚拳)
- Silu Chaquan (四路查拳)- Shengpingquan (升平拳)
- Wulu Chaquan (五路查拳)- Guandongquan (关东拳)
- Liulu Chaquan (六路查拳)- Maifuquan (埋伏拳)
- Qilu Chaquan (七路查拳)- Meihuaquan (梅花拳)
- Balu Chaquan (八路查拳)- Lianhuanquan (连环拳)
- Jiulu Chaquan (九路查拳)- Longbaiweiquan (龙摆尾拳)
- Shilu Chaquan (十路查拳)- Chuantongquan (串通拳)
Altri Taolu
A livello di base, vengono appresi le
seguenti forme: Shilu Tantui, Shilu Daochui, Shilu Huachao. Al
livello superiore, dopo aver appreso le 10 forme, si imparano tre
forme di Huaquan (滑拳), tre
forme di Paochuan (炮拳),
quattro forme di Hongquan (洪拳)
e due forme di Tuiquan (腿拳).
Vengono poi studiati 5 Duilian (esercizi in coppia) e numerose armi.
mercoledì 14 giugno 2017
Changquan
Changquan (长拳,
Pugno lungo) è un termine legato alle arti marziali cinesi che,
comunemente, sta a designare uno stile codificato da gare del wushu
moderno. Tuttavia questo termine ha una storia ben più antica ed è
stato variamente usato (e viene usato a tutt'oggi) anche per indicare
un'intera categoria di stili o anche (più raramente) come sinonimo
di Taijiquan.
Il Changquan nella classificazione delle arti marziali cinesi
L'utilizzo del termine Changquan come
insieme di stili avviene già all'epoca della dinastia Ming ad opera
del generale Qi Jiguang (戚继光)
e del maestro di wushu Cheng Chongdou (程沖斗)
individuarono e proposero la differenziazione tra il Changquan ed il
Duanda (短打). Oggi la
classificazione degli stili di wushu si è ampliata ed arricchita,
perciò il Changquan si è andato ad identificare con gli stili del
nord della Cina, cioè con gli stili malamente definiti Bei Shaolin,
in contrapposizione al Nanquan, in un sistema in cui Changquan e
Nanquan rientrano negli stili Waijia. Questa contrapposizione è un
po' fittizia e di seguito spiegheremo meglio il perché: essa segue
un criterio geografico, dovuto al fatto che gli stili Changquan sono
praticati nel nord della Cina, inoltre questa distinzione poggia
anche sul famoso aforisma “Nanquan Beitui” (南拳,
北腿), cioè “Pugni al sud,
calci al nord”, in cui, attuando una estrema semplificazione, si è
voluto individuare due grandi famiglie, una a nord e l'altra a sud
del Changjiang, il grande spartiacque che divide appunto la Cina
geograficamente. Il termine Changquan, usato correttamente in
opposizione a Duanda, è qui utilizzato in maniera scorretta, perché
esso nasce con una valenza tecnica, legata all'utilizzo di posizioni
ampie, strategie di attacco e di difesa sulla lunga distanza, e non
in una valenza geografica, a cui infatti non tutti gli stili del nord
si adattano. Da quest'ultimo punto di vista sarebbe più corretto
utilizzare il termine Beipai (北派)
o Beiquan (北拳), mentre
risultano più utilizzati, anche se non correttissimi, Changquan, Bei
Shaolin o addirittura Bei Pai Shaolin. A questa categoria
appartengono per esempio: Chaquan; Hongquan; Huaquan; Meihuaquan;
Paochui; ecc.
Il Changquan come categoria da gara del wushu moderno
I Taolu codificati da gara del wushu
moderno, sono idealmente l'espressione della classificazione a cui
accennavamo sopra, in particolare le forme del Changquan avrebbero la
presunzione ed in qualche modo anche il merito di riunire le tecniche
dei Pugilati Lunghi. Se a livello ideale e nazionalistico questo
risultato è stato raggiunto trasformando tantissimi Laoshi di stili
storici in Jiaolian, cioè allenatori di wushu moderno, a livello
pratico c'è da registrare una prevalenza dello stile Chaquan (70%)
rispetto agli altri stili. Le prime forme ad essere codificate
furono, nel 1957 e nel 1958, i tre Chuji changquan (初级长拳,
forme di pugilato lungo elementari, 一路
Yilu, 二路 Erlu,三路
Sanlu) ed il Jiazu changquan (甲组长拳)
in una versione maschile (男,
nan) che conta 63 movimenti ed una femminile (女,
nu) che ne conta 58. In seguito sono stati aggiunti: Yizu Changquan
(乙组长拳); Qingnian
changquan (青年长拳) che è
una forma per i giovani, e la possibilità di creare concatenazioni
libere dette Zixuan taolu (自选套路),
e naturalmente Duilian e Qixie Taolu.
martedì 13 giugno 2017
Changjiaquan
Il Changjiaquan (苌家拳,
pugilato della famiglia Chang) è uno stile di arti marziali cinesi
così chiamato perché sviluppato da Chang Naizhou (苌乃周).
Questo stile è anche conosciuto come Changmenquan (苌门拳,
pugilato della scuola Chang) o Changshi wuji (苌氏武技,
abilità marziale del clan Chang). Lo stile si ispira allo Yijing,
alla medicina cinese, oltre che alle numerose scuole di pugilato a
cui si è accostato il suo creatore.
Il Changjiaquan comprende i
seguenti Taolu a mano nuda:
- Ershisi ziquan (二十四字拳)
- Ershisi dazhan (二十四大战)
- Da e Xiao luohanquan (大-小罗汉)
- Heihuquan (黑虎拳)
- Baihuquan (白虎拳)
- Paoquan (炮拳)
- Xiao Hongquan (小红拳).
I Taolu con armi sono:
- Yuanhou sanshiliubang (猿猴三十六棒)
- Huanhou qiang
- Shuangjian (双剑)
- Sanshiliu qiang shu (三十六枪术)
- Chun yang shisan jian (纯阳十三剑)
- Shuangbang (双棒)
- Hu wei bian (虎尾鞭)
- Emei lian (峨嵋镰).
I principali Duilian con armi sono:
- Danjian di qiang (单剑抵枪)
- Shuangjian di qiang (双剑抵枪)
lunedì 12 giugno 2017
Caijiaquan
Il Caijiaquan (蔡家拳,
pugilato della famiglia Cai, Choy Gar Kuen in cantonese) è una delle
5 scuole di arti marziali cinesi più importanti della provincia del
Guangdong ed è perciò uno stile classificato come Nanquan.
Origini e Storia
Secondo la tradizione questo stile
sarebbe stato creato durante il regno di Qianlong nell'epoca della
dinastia Qing dal monaco Buddista Shaolin, Cai Jiuyi (蔡九仪,
che è identificato in Cai Zhanguang 蔡展光).
Cai Juyi è citato in una sezione del libro Guoshu gailun (国术概论,
introduzione all'arte nazionale) del 1937, dal titolo “Shaolinquan
shi xi biao”(少林拳世系表,
tavola della genealogia dello Shaolinquan) come quattordicesima
posizione nella trasmissione dello Shaolinquan. Come per gli altri
quattro stili maggiori del Guangdong è legato alla leggenda dei 5
Antenati. Attualmente è praticato a Lianjiang (濂江),
Zhanjiang (湛江), Maoming
(茂名), Huazhou (化州),
Zhongshan (中山), Jiangmen
(江门), ecc.
Caratteristiche
Ha posture con posizioni delle gambe e
movimenti delle braccia ampi, spesso le mani adottano la forma detta
“ad occhio di fenice” (fengyan quan). Nella maggior parte dei
casi in questa scuola si ricerca la distanza, ma a Zhongshan Nanlang
c'è una variante caratterizzata da colpi a corta distanza.
L'articolo Nanquan Ge Menpai Quanzhong Jieshao afferma che
questo stile predilige la velocità, da qui il detto L'Hongjiaquan
dice posizioni ed avambracci, il Caijia dice colpire velocemente
(洪家讲桥马,蔡家讲快打).
Queste sono istruzioni ritmate: kuaisu lingqiao,minjie duobian,
xiaoshen jieli, yinshilidao, shanhua qiaoqiu, zhi keyi qiaoqiu sheng,
bu keyi lizhengheng ( 快速灵巧、敏捷多变、消身借力、因势利导、闪化巧取、只可以巧取胜、不可以力争衡,
cioè veloce ed abile, agile e variabile, al corpo fragile presta
la forza, guida le azioni in accordo con le circostanze, cambia
angolo velocemente, se può ingegnosamente ottenere il successo, non
può sforzarsi di produrre la forza ).
Taolu
I principali Taolu a mano nuda del
Caijiaquan sono: Shiziquan (十字拳);
Da yun tian (大运天); Xiao
yun tian (小运天); Tianbian
yan (天边雁); Liu sui mei
(柳碎梅); Liangyiquan (两仪拳);
Sixiangquan (四象拳); ecc.
Quelli con le armi sono: Dan tou gun (单头棍);
Shuang tou gun (双头棍);
Caijia da ba (蔡家大钯);
shuangdao (双刀).
domenica 11 giugno 2017
Boziquan
Boziquan (跛子拳,
Pugilato dello Storpio) o Bojiaoquan (跛脚拳)
è uno stile di arti marziali cinesi che secondo una tradizione è
stato creato durante il regno di Guangxu della dinastia Qing dal
Maestro Buddista Jingyun (静云禅师,
Jingyun Chanshi) sulle montagne Emeishan (峨眉山),
per Zou Defa invece esso sarebbe stato creato nel sud del Sichuan da
Luobai Sanye (罗拜三爷) e
solo trasmesso dal monaco Jingyun (净云禅师,
Jingyun Chanshi). Lo stile, che imita le movenze di una persona
disabile, possiede una sola forma che si compone di ottanta figure
(八十势, Bashi shi). Può
quindi essere inserito tra gli stili imitativi (Xiangxingquan) e tra
i pugilati appartenenti alla Emeipai. Oggi lo stile è praticato
nell'area amministrativa di Anyuexian (安岳县)
sabato 10 giugno 2017
Bei Shaolin
Bei Shaolin (北少林,
Shaolin del nord, Bak Siulam in cantonese) può riferirsi o al famoso
tempio del Sōngshān, in Henan (il tempio Shàolín-sì), oppure ad
un presunto tempio che sarebbe sorto alle pendici del Panshan in
Hebei, nella contea di Jixian; dell'esistenza di questo secondo
tempio rimane solo una pagoda e sono in molti a ritenere che non sia
mai esistito. Ma Bei Shaolin è anche una abbreviazione di Bei
Shaolinquan (北少林拳,
Pugilato Shaolin del Nord) che è un termine molto utilizzato nelle
arti marziali cinesi. Oltre ad indicare l'insieme di pugilati del
nord della Cina, esso è utilizzato come nome da alcuni stili:
Il Bei shaolin di Gu Ruzhang (Ku Yu Cheung, 顾汝章)
Anche chiamato Bei Shaolinmen. Questo
stile è il risultato delle molteplici esperienze di Gu Ruzhang. Il
cuore dello stile è rappresentato da 10 Taolu appresi da Gu da Yan
Yunqi (嚴蘊齊) in Shandong,
che chiamava il proprio stile familiare Shaolinquan. Il maestro Chin
Kam, allievo di Gu Ruzhang, è convinto che esso è una variante
dello stile Chaquan, anche se la maggior parte dei praticanti lo
riconduce al tempio Shaolin del Songshan.
- i dieci Taolu
|
Lingua cinese |
Pinyin
|
Lingua cantonese
|
Ordine di apprendimento |
|
---|---|---|---|---|---|
Aprire la porta |
開門
|
Kāi Mén
|
Hoy Moon
|
6
|
|
Condurre il cammino |
領路
|
Lǐng Lù
|
Leng Lo
|
7
|
|
Il cavallo seduto |
坐馬
|
Zuò Mǎ
|
Jo Ma
|
8
|
|
Trafiggere il cuore |
穿心
|
Chuān Xīn
|
ChunSam
|
4
|
|
Abilità marziale |
武藝
|
Wǔ Yì
|
Mong I
|
3
|
|
Colpire vicino |
短打
|
Duǎn Dǎ
|
Tun Da
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1
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Fiore di prugno |
梅花
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Méi Huā
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Moi fa
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2
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Sollevare il passo |
拔步
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Bá Bù
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Bat Bo
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5
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Pugilato concatenato |
連環拳
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Liánhuánquán
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Lein Wan
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9
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Metodo della figura |
式法
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Shì Fǎ
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Sik Fot
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10
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L'ordine di apprendimento varia, seppur
di poco, da scuola a scuola. Se ci sono pochissime eccezioni
all'insegnamento di Duan Da e Mei Hua come forme introduttive, le
successive tre forme corte possono essere insegnate secondo l'ordine
Wu Yi - Chuan Xin - Ba Bu, oppure Chuan Xin - Wu Yi - Ba Bu o ancora
Wu Yi - Ba Bu - Chuan Xin, a seconda di quale aspetto si ritiene
caratterizzi la difficoltà di apprendimento: quello puramente
tecnico o quello squisitamente fisico/atletico. Oltre ai 10 Taolu, Gu
Ruzhang era molto versato ed insegnava Tieshazhang (鐵沙掌)
e Xiao jinzhong (小金鍾),
l'uso delle armi (Meihua shuangdao -梅花雙刀-,
Tilan qiang -提攔槍-, Ersi
qiang -二四槍-, Longxingjian
-龍形劍-, Damo jian -達摩劍-,
Wuhu qin yang gun -五虎擒羊棍-),
ed altri Taolu addizionali come Lianbuquan, Tantui (十路彈腿).
Il Bei shaolin di Han Qingtang (韓慶堂)
Questa scuola diffusa principalmente a
Taiwan e negli Stati Uniti è l'insieme degli apprendimenti del
maestro Han Qingtang. Anche chiamato Bei Shaolin Changquan (北少林长拳)
si riferisce proprio alla categoria a cui appartengono gli stili che
compongono la scuola, tutti del nord della Cina. Dallo Zhongyang
Guoshu Guan (中央國術館):
- 連步拳, Lianbuquan;
- 功力拳, Gongliquan;
- 十路彈腿, Shilu Tantui.
- 初級拳, Chujiquan;
- 中級拳, Zhongjiquan.
Dal Jiaomen Changquan (教门长拳,
pugilato lungo dei musulmani):
- 三路炮拳, san lu Paoquan;
- 四路查拳, si lu Chaquan;
- 四路奔打, si lu benda;
Dal Meihuaquan (in questo caso si
compone di tre forme):
- 埋伏, Maifu
- 十字趟, Shizitang;
- 太祖長拳, Taizu Changquan.
Altro:
- 六合拳, Liuhequan, forme di Yangshi Taijiquan, di Yangqingquan, di Hongjiaquan, di Qixing Tanglangquan, di Ditangquan, di Luohanquan, ecc.
Qixie (le armi):
- 七星單刀, Qixing dandao;
- 八卦單刀, Bagua dandao;
- 五虎斷門刀, wuhu duanmen dao;
- 龍虎雙刀, Longhu shuangdao;
- 行者棍, Xingzhe gun;
- 九龍棍, Jiulong gun;
- 盤龍棍, Panlong gun;
- 少林棍, Shaolin gun;
- 五虎群羊棍, Wuhu qunyang gun;
- 天龍八棍, Tianlong ba gun;
- 三才劍, Sancaijian (dallo Zhongyang Guoshu Guan;
- 昆吾劍, Kunwujian;
- 戚門劍, Qimen jian;
- 子午乾坤劍, Ziwu qiankun jian (dalla Jingwu Tiyu Hui);
- 青萍劍, Qingpingjian;
- 赤兔劍, Chitujian;
- 滿江紅劍, Manjianghongjian;
- 八仙劍, Baxianjian;
- 太極劍, Taijijian;
- 龍鳳雙劍; Longfeng shuangjian;
- 鴛鴦雙劍, Yuanyang shuangjian;
- 少林槍, Shaolin qiang;
- 楊家槍, Yangjiaqiang;
- ecc.
Duilian (che in questa scuola vengono
chiamati Duida):
- 大 e 小五手, da e xiao wushou (un Duida a mano nuda);
- 空手對打, Kongshou duida;
- 三人空手對打, san ren kongshou duida;
- 擒拿對打, Qinna duida;
- 空手奪單刀, Kongshou duo dandao;
- 三才對劍, Sancai dui jian;
- 單刀進槍, dandao jin qiang;
- 雙刀進槍, shuangdao jin qiang;
- 三節棍進槍, sanjiegun jin qiang;
- 大刀進槍, dadao jin qiang;
- 雙手帶進槍, shuangshou dai jin qiang;
- 空手進槍, Kongshou jin qiang;
- 空手奪匕首, Kongshou duo Bishou;
- 空手奪雙匕首, Kongshou duo shuang Bishou;
- 棍對棍, gun dui gun;
- 棍對槍, gun dui qiang;
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