Il bacinetto (de. Beckenhaube
o Kesselhaube; fr. Bassinet; en. Basinet; po.
Przyłbica) era una tipologia di elmo di origini italiane in
uso nell'Europa medievale (XIV secolo). Si distingue per la forma
appuntita, leggermente inclinata all'indietro, del coppo.
Differentemente dalla cervelliera, suo archetipo, il bacinetto era
dotato di un camaglio agganciato al coppo e non da calzarsi sotto
all'elmo. Complice la massiccia diffusione, il manufatto venne
arricchito da parti aggiuntive per la protezione del viso: nasali
prima e visiere corazzate poi. Al principio del XV secolo, lo si
rinforzò sostituendo il camaglio con una gorgiera a piastre
metalliche.
Il bacinetto fu la tipologia di elmo
più in uso durante la Guerra dei Cento Anni. Venne soppiantato nel
Quattrocento dalla celata e dalla bigoncia.
Storia
Origini
Il bacinetto compare in Italia al
volgere del XIII secolo. La parola "bazineto" figura in un
documento padovano datato 1281 per descrivere una tipologia di elmo
in uso alla fanteria cittadina. Si trattò, originariamente, di
un'evoluzione della cervelliera, dalla quale si distingue per il
coppo appuntito, che venne rapidamente impiegata in sostituzione del
troppo ingombrante grande elmo. Alla base dell'evoluzione ci fu,
forse, l'influsso sull'operato degli armorari italiani di modelli
d'elmo orientali: bizantini o turchi.
Sviluppi
Entro il 1350, il bacinetto assume la
sua forma definitiva, con il coppo che si prolungava verso il basso
ed i lati del cranio del portatore "integrando" una gronda
e delle paragnatidi. Come già occorso per la cervelliera, il
bacinetto venne impiegato dai cavalieri come rinforzo per il grande
elmo, calzandolo sotto quest'ultimo. Per questioni sia di praticità
sia di risparmio, molti cavalieri cominciarono però a calzare il
solo bacinetto, preferendo relegare il grande elmo ad un uso ludico
nei tornei.
La massiccia diffusione del bacinetto
comportò continue migliorie ed evoluzioni che trasformarono
l'arcaica evoluzione della cervelliera in un manufatto sempre più
vicino ai livelli di altissima protezione della testa precedentemente
garantiti dal troppo ingombrante grande elmo.
Fin da subito
rinforzato con un camaglio, non calzato sotto all'elmo come per la
cervelliera ma agganciato al coppo (prima direttamente e poi per
tramite di una gorgiera di cuoio rimovibile), il bacinetto venne poi
dotato di apparati difensivi per il volto. Nelle terre del Sacro
Romano Impero Germanico ebbe larga diffusione (1330-1370) il
bretache, un nasale composto da una pezzuola triangolare di
maglia di ferro o da lamine di metallo ribattuto agganciato al
camaglio ed assicurata ad una protuberanza sulla sommità del coppo.
Dalla Germania, l'uso del bretache passò in Italia, come
testimoniato dalla statua equestre di Cangrande I della Scala in
Castelvecchio (Padova) e la lapide di Bernardino dei Barbanzoni a
Modena.
Sempre in Germania venne sviluppata (ca. 1330-1340) una
particolare visiera per il bacinetto con un unico punto di aggancio
nella linea mediana alta del coppo: la "klappvisier".
Nella seconda metà del XIV secolo (ca. 1370), la visiera, sempre
caratterizzata da una sezione tronco-conica ed un profilo appuntito
("a muso di cane" - de. "Hundsgugel" -,
anche "a becco", o "a muso di porco" più
larga/tondeggiante), ha due punti di aggancio, uno per ogni lato del
coppo, è rimovibile e si protende sotto il bordo inferiore dello
stesso, sovrapponendosi a parte del camaglio. La visiera a due punti
d'aggancio venne in realtà sviluppata nel decennio 1340-1350
(compare nel catafalco di Sir Hugh Hastings, morto nel 1347, nella
Chiesa di Santa Maria di Elsing, Norfolk), coabitando dunque con la
"klappvisier". Si trattò, comunque, della tipologia
più largamente diffusa in Italia laddove, invece, la "klappvisier"
restò in uso in Germania ancora nel XV secolo. Nel Regno di Francia,
invece, sotto Giovanni II (ca. 1350), la visiera del bacinetto venne
scomposta in due parti per migliorarne la solidità: una visiera
superiore ed una barbozza inferiore sulla quale la visiera andava a
chiudersi.
Intorno al 1410 si iniziò a dismettere l'uso del
camaglio agganciato al bacinetto in favore di una gorgiera in piastre
metalliche avvolgenti che scaricasse il peso dell'apparata difensivo
non più sulla sola testa ma anche sulle spalle. La giunzione tra il
corpo del bacinetto e la gorgiera avveniva per tramite di un nuovo
pezzo aggiunto alla parte inferiore del coppo, la "baviera".
Al principio, per continuare a garantire una certa mobilità alla
testa del portatore, la gorgiera era realizzata in due pezzi ed il
coppo era assicurato al solo pezzo posteriore. Nella versione
successiva del manufatto, il cosiddetto "gran bacinetto",
il coppo e la parte posteriore della gorgiera sono fusi in un unico
pezzo di metallo che scarica integralmente il peso dell'elmo sulle
spalle rendendolo però immobile e quindi, ironicamente, affatto
dissimile dal solido ma ingombrante grande elmo che il bacinetto era
stato concepito per soppiantare. Bacinetti con visiera e camaglio,
ora indicabili come "Piccolo Bacinetto", restarono comunque
in uso presso i guerrieri meno abbienti.
Il bacinetto è quasi onnipresente
nell'iconografia della Guerra dei cento anni, calzato
indiscriminatamente sia dalle forze di cavalleria (i cavalieri stessi
cominciano ad essere indicati, nella documentazione, come
"bacinetti") sia da quelle di fanteria, soprattutto gli
arcieri. Le fonti ci confermano inoltre che, ancora in quel periodo,
nonostante il contemporaneo sviluppo del Gran Bacinetto, l'uso
congiunto del grande elmo e del bacinetto privo di protezioni
facciali non era ancora stato dismesso. Alla Battaglia di Agincourt
(1415), Enrico V d'Inghilterra, colpito alla testa, si salvò proprio
perché, sotto al grande elmo, calzava un bacinetto.
Fu solo dopo la metà del XV secolo che
il bacinetto iniziò ad essere dismesso in favore di due nuove
tipologie di elmo più congruenti con il nuovo elaborato tipo di
armature a piastre gotica e all'italiana: la celata italiana e la
bigoncia nordeuropea.
Costruzione
Il "Bacinetto" si componeva di:
un coppo in metallo con sommità
appuntita e rivolta all'indietro, discendente sulle guance e la nuca
del portatore. Per mezzo di una fila di piccoli fori sui bordi
un'imbottitura interna veniva fissata al coppo, onde rendere
l'oggetto non solo più confortevole, ma anche più idoneo ad
assorbire gli urti inflittigli;
un camaglio agganciato
direttamente al coppo (bacinetto pre-1320) o assicurato ad una
fascia di cuoio che si agganciava sull'elmo grazie ad una fila di
sporgenze forate applicate al margine inferiore esterno del coppo
(bacinetto post-1320). Quest'ultima tipologia di camaglio poteva
essere foderato con un'imbottitura, atta anch'essa a trasmettere il
meno possibile i colpi all'armatura sottostante. Col passar del
tempo si tese spesso ad utilizzare per il camaglio anelli di maglia
sempre più rigidi e resistenti, a sezione appiattita;
un nasale a bretache, in
maglia di ferro o metallo ribattuto; o
- una visiera in metallo incernierata al coppo, con un punto di
aggancio ("klappvisier") o due punti d'aggancio. A
prescindere dal tipo di aggancio e dalla foggia ("a muso di
cane", "a muso di porco", "a becco"), le
visiere erano sempre dotate di fori per la ventilazione e per
garantire un minimo visibilità.
Il "Gran Bacinetto" si
discosta dal modello del bacinetto classico perché sostituisce il
camaglio con una gorgiera in piastre d'acciaio. Nelle forme più
tarde, il gran bacinetto ha coppo e visiera arrotondati, non più
puntuti, e la parte posteriore della gorgiera fusa al coppo.