lunedì 16 luglio 2018

Banzuke

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La Banzuke (番付) è la classifica redatta dai giudici per disporre in ordine gerarchico i lottatori di sumo (rikishi).
La forma in cui viene redatta attualmente è stata stabilita già in epoca Edo (1603-1867). I lottatori sono divisi in est, scritti a destra, e in ovest, a sinistra. Di ogni rikishi viene scritto il nome da lottatore completo (shikona (四股名)), il luogo di origine e il ranking.
All'inizio della pagina si trova la divisione più alta, la Makuuchi, e si prosegue fino alle più basse (Jūryō, Makushita, Sandanme, Jonidan e Jonokuchi).
Lo yokozuna è il grande campione per eccellenza del sumo ed è distinguibile perché indossa una pesante corda annodata detta Tsuna. Ognuna di questa categorie viene formata da molteplici sottolivelli che salgono in maniera decrescente, a seconda dei risultati ottenuti dal lottatore durante il torneo precedente. Ogni lottatore (sumotori tra i non professionisti, sekitori tra i professionisti) sale nella classifica con le vittorie e scende se perde più di quanto vince.
Tra i non professionisti ogni torneo consta di 7 incontri consecutivi, al ritmo di uno al giorno, mentre tra i professionisti gli incontri da combattere salgono a 15. I tornei annuali sono 6.


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domenica 15 luglio 2018

Rikishi

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Rikishi (力士 rikishi) o sumotori (相撲取り sumōtori) è il termine più comune per indicare i lottatori di sumo. Vivono e si allenano in palestre o "scuderie" dette heya, prendendo al posto del nome la shikona, il nome da combattente. Sono divisi in una classifica detta banzuke redatta in base alle vittorie nei tornei precedenti. I lottatori delle due divisioni superiori (Jūryō e Makuuchi) vengono anche chiamati sekitori (関取 sekitori), termine che in originariamente indicava solo il rango di ōzeki.

Rikishi stranieri

  • Takamiyama (高見山) è stato il primo lottatore straniero a raggiungere il rango di Jūryō prima e di sekiwake poi. È stato inoltre il primo rikishi non giapponese ad aver conquistato uno yūshō (a vincere un torneo) nel luglio del 1972.
  • Konishiki (小錦) è stato invece il primo straniero a raggiungere il rango di ōzeki nel luglio del 1987.
  • Akebono () invece, fu il primo a diventare yokozuna nel marzo del 1993. Dopo di lui lo diventeranno anche Musashimaru, Asashōryū, Hakuhō e Harumafuji.
Diversamente dagli altri sport, nel sumo i lottatori stranieri sono obbligati a parlare giapponese sia nelle heya che durante le interviste dopo gli incontri.

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sabato 14 luglio 2018

Shou bo

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Il termine cinese Shou Bo 手搏 significa "combattimento a mani nude" (Shou "mano" e Bo "combattimento") ed è considerata un'arte marziale cinese.

Cenni storici

Le prime tracce di questa pratica vengono fatte risalire al terzo secolo a.C., sotto la dinastia Qin (221-206 a.C.). Questa forma di combattimento proponeva l'utilizzo combinato di diverse tecniche: pugni e calci nella lunga distanza, prese e proiezioni nel corpo a corpo. Tale pratica rimase diffusa fino alla fine della dinastia Song (960-1279). Con l'avvento dei mongoli la pratica viene vietata per timore di rivolte da parte dei cinesi. Solo la lotta, praticata da tempo anche dai mongoli, viene tollerata. Con la dinastia Ming (1368-1644) le tecniche di percussione vengono riabilitate ma l'espressione Shou bo cadrà in disuso. Negli anni a seguire vi sarà una netta divisione tra le pratiche di lotta a corpo a corpo (shuai jiao) e quelle che prevedono tecniche percussive (wu shu).

L'approccio contemporaneo allo Shou Bo

In epoca moderna il termine shou bo viene ripreso per indicare una pratica di combattimento che si rifà agli antichi usi marziali cinesi, ma perseguendo tre nuovi obbiettivi. Il primo è proporre un'attività fisica, salutare ed educativa, che fonda le sue radici nella cultura cinese, adatta ad ogni tipo di praticante. Il secondo è poter riunire in una pratica di combattimento sia le tecniche percussive che quelle di lotta a corpo a corpo, limitando le situazioni di pericolo per i contendenti. Il terzo obiettivo è quello di promuovere una disciplina competitiva che possa essere attrattiva per i praticanti e spettacolare per il pubblico. Per esempio a differenza del Sanda i pugni e calci non sono permessi al viso, e non è contemplato il perseguimento del knock-out, ma sono premiate le proiezioni a terra.

Il lato sportivo dello Shou Bo: rispetto e non violenza

L'orientamento dello shou bo sportivo è fondamentalmente non violento. Richiede qualità come: velocità, agilità, intelligenza, abilità, tattica, strategia, che rispecchiano lo spirito cinese di antagonismo, nel rispetto dell'altro. Gli atleti vestono pantaloni ed una giacca smanicata robusta, portano guantini senza dita che permettono di effettuare le prese sulla giacca. L'area di combattimento è un cerchio di tre metri di diametro, l'uscita dall'area comporta una penalità, quindi è molto importante la mobilità. I punti si assegnano: colpendo con calci e pugni (ma se inferti con troppa forza danno atto a penalità), facendo cadere l'avversario, o facendolo uscire dal cerchio. A partire dal 2000, vengono organizzate competizioni nazionali ed europee.

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venerdì 13 luglio 2018

Ruquan

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Ruquan (儒拳, Pugilato Confuciano) oppure Rujiaquan (儒家拳, Pugilato della Scuola Confuciana) è uno stile di arti marziali cinesi classificabile come Nanquan diffuso nella provincia di Guangdong. Esso è stato trasmesso durante il regno di Qianlong della dinastia Qing nell'area amministrativa di Zhanjiang (湛江). Il Rujiaquan di Shaoguan (韶关) è anche chiamato Shaolin Rujiaquan (少林儒家拳), perché la tradizione vuole che esso sia stato insegnato da un monaco Buddista di Shaolinsi nel Jiangxi e poi insegnato da Zhong Shengyang (钟声扬) in questa contea. Oggi è diffuso in alcune contee adiacenti queste due. Questa scuola possiede due Taolu a mano nuda: il Rujiaquan (儒家拳) e lo Shaolin Rujiaquan (少林儒家拳). Come armi pratica: Dantou gun (单头棍), Danzhi gun (单支棍), Da ba (大钯), shuangdao (双刀), ecc.

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giovedì 12 luglio 2018

Editti di riforma di Taika

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Gli editti di riforma Taika (大化の改新 Taika no kaishin) sono un insieme di provvedimenti legislativi promulgati in Giappone nel 645 durante il regno dell'imperatore Kōtoku.

Storia

Gli editti furono redatti poco dopo la morte del principe Shōtoku e la sconfitta del clan Soga, una delle più influenti famiglie aristocratiche del Giappone che nel corso dei sec. VI-VII monopolizzò il potere politico e influenzò l'ordine di successione degli imperatori. L'ultimo capo del clan, Soga no Iruka, venne eliminato nel 645 da una congiura ordita dal principe Nakano Ōe, il futuro imperatore Tenji (661-672), e da Nakatomi no Kamatari, capo del rivale clan Nakatomi.
L'era Taika (大化 "Grande cambiamento", 645-650), seguita alla sconfitta dei clan locali, segnala il nuovo corso, caratterizzato dal rafforzamento del potere centrale dell'imperatore su tutto il Giappone, dall'affermazione dell'influenza culturale cinese e dello shintoismo sul piano religioso. L'inizio dell'era coincide con l'intronizzazione del principe imperiale Karu con il nome di Kōtoku (645–654). È questa la prima volta che verrà utilizzato il sistema di datazione detto nengō, che scandisce le ere sulla base del regno dell'imperatore corrente.
Le "riforme Taika" ispirate al sistema di governo della dinastia cinese Tang, vengono redatte dal principe ereditario Nakano Ōe e da Nakatomi no Kamatari, ministro degli interni, vincitori sui Soga.

I punti principali della riforma

Lo scopo delle riforme era quello di trasformare l'assetto politico, sociale, economico, amministrativo del paese al fine di indebolire il potere dei nobili e di affermare l'autorità dell'imperatore, investito di un potere assoluto. Questi editti hanno fondato il sistema imperiale giapponese e di governo. Ancora oggi, l'impatto delle riforme sulla vita culturale giapponese resta evidente.
Ambasciatori e studenti furono inviati in Cina per apprendere il sistema di scrittura, la religione, la letteratura, l'architettura. Perfino i costumi alimentari furono modellati sulla base di quelli cinesi.
I punti principali della riforma sono:

Abolizione della proprietà privata

Abolizione dei diritti dei nobili ( uji) di possesso privato delle terre e di controllo sulle aree circostanti ai terreni privati ( be). Tutte le terre vengono dichiarate di proprietà dell'imperatore, unico gestore di tutte le risorse agricole. Amministrate direttamente dallo Stato, le terre possono essere redistribuite o assegnate periodicamente per periodi limitati.

Creazione di un nuovo sistema amministrativo

Il paese venne suddiviso in unità territoriali. Vennero istituiti i kuni (o koku), “province”, gestite da governatori della provincia, kokushi (国司) o kuni no tsukasa (国の司), inviati dalla capitale per svolgere il loro incarico per un tempo circoscritto. Le province vennero suddivise in “vie” o “circuiti”, con il compito di congiungere, attraverso una raggiera di strade, la periferia dell'impero alla capitale e alla regione centrale. All'interno delle province vennero creati i kōri (o gun) “distretti”, guidati da governatori del distretto (小売の司 kōri no tsukasa) che facevano parte della nobiltà e che venivano selezionati fra i più "integri, forti e retti". Governatori e magistrati dipendevano da otto ministeri dell'amministrazione centrale. La suddivisione prevedeva gruppi di villaggi e quartieri urbani, a loro volta distribuiti in gruppi di famiglie in cui ogni famiglia era responsabile del comportamento di ogni singolo membro.
Per gestire la nuova struttura amministrativa vennero creati un Consiglio di Stato Daijōkan (太政官) e otto ministeri da esso dipendenti. Al di sotto vi erano altri due Ministeri, il Ministro della sinistra Sadaijin (左大臣) e il Ministro della destra Udaijin (右大臣) con numerosi dipartimenti e uffici alle loro dipendenze.

Censimento delle terre e riforma fiscale

Venne promosso in ogni luogo il censimento delle terre, delle case e del numero di abitanti, e definito un sistema di tassazione per assicurare le entrate necessarie al mantenimento della corte imperiale e della burocrazia, e al funzionamento dell'amministrazione.
Il censimento delle terre o sistema Kubunden (口分田 il primo kanji significa bocca, il secondo divisione e il terzo risaia), su modello cinese, divideva la popolazione per famiglie (unità di base della tassazione) organizzate in villaggi. Le terre erano suddivise in base al sistema Jōri, che prevedeva la ripartizione di un grande quadrato di terra in altri trentasei quadrati di egual misura, a loro volta suddivisi in dieci strisce, assegnate temporaneamente alle famiglie. Gli assegnatari della terra dovevano in cambio pagare all'imperatore imposte in natura (seta grezza o lavorata, cereali - principalmente riso - e altri prodotti artigianali), o sotto forma di corvée civili e militari, sostituibili con tasse aggiuntive.
Quasi tutte le terre rientrarono nel sistema kubunden, fatta eccezione per le terre sotto la diretta amministrazione dello stato e per le terre assegnate permanentemente (comunque sottoposte a tassazione) a membri della nobiltà, funzionari civili e istituzioni religiose.
Sebbene si abbia una data precisa per l'inizio dell'attuazione della riforma, i cambiamenti apportati furono graduali.

Conseguenze

Queste riforme forniscono la base del sistema del nascente stato del Giappone. Proprio nell'era Taika si ha la trasformazione della società giapponese in una società aristocratica ed avviene lo scardinamento dell'antico equilibrio delle nobiltà locali.
L'antica élite uji ( letteralmente casata o un gruppo di più famiglie che forma una casata) viene trasformata nei kuge (公家). La differenza tra questi due tipi di nobiltà risiede nel fatto che l'antica élite era composta da nobili con vasti possedimenti terrieri, mentre il secondo tipo di nobiltà vivrà nelle Kinai e si concentrerà intorno alla corte imperiale. Gli ex capi degli uji furono compensati degli espropri di terra con l'inserimento nel nuovo sistema politico come governatori delle province e dei distretti (cariche ben retribuite). Se questo da un lato li privava del potere autonomo che detenevano prima, dall'altro li inseriva in una «nuova aristocrazia che trovava ora il suo lustro nell'essere legata alla corte» e che assicurava loro ingenti guadagni.
L'istituzionalizzazione della nobiltà e il conseguente accentramento del potere furono gli effetti più duraturi della riforma Taika, mentre i successi in campo economico ed amministrativo saranno modesti o nulli.
Queste innovazioni portarono a un cambiamento profondo della struttura sociale ed economica del paese. Il sistema Kubunden rispondeva principalmente ad esigenze sociali e fiscali: le tasse erano proporzionate in base a un criterio personale e non in base alla quantità di terra da coltivare. Il motivo di questa scelta è dato dal fatto che il Giappone a quei tempi affrontava un problema di sottopopolamento e quindi vi era un numero eccessivo di terre e poca disponibilità di forza-lavoro che potesse coltivarle.
In quel periodo nasce il termine con cui oggi il Giappone è conosciuto: Nihon (日本): il primo carattere significa sole e il secondo origine. Probabilmente questo nome è da mettere relazione al rapporto diplomatico con la Cina, paese nel quale il Giappone era conosciuto come “radice del sole”.

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mercoledì 11 luglio 2018

Kokugaku

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Il Kokugaku (Kyūjitai: 國學 /Shinjitai: 国学; studi nazionali) fu una scuola filosofica e filologica giapponese che nacque durante il periodo Tokugawa. I discepoli del Kokugaku avevano l'obiettivo di ricondurre la formazione dei giapponesi, al tempo orientata allo studio di testi cinesi confuciani e buddisti, verso i classici del pensiero giapponese.

Storia

Ciò che più tardi fu noto come Kokugaku prese origine nel XVII e XVIII secolo dal Kogaku ("studi antichi") e dal Wagaku ("studi giapponesi"), anche detto inishie manabi da Motoori Norinaga e dalla sua scuola. Radicandosi a fondo nello Shintoismo e nell'antica letteratura giapponese questa linea di pensiero si rivolse al passato verso quella che percepiva come età dell'oro della cultura e della società giapponese. Il termine Kokugaku fu coniato per distinguere questa scuola dal Kangaku (studi cinesi) e fu diffuso da Hirata Atsutane nel XIX secolo. Questa filosofia favorì la nascita del movimento Sonnō jōi e, più tardi, contribuì alla caduta dello shogunato Tokugawa (1868) e alla restaurazione Meiji.

Principi

Secondo la scuola Kokugaku la nazione giapponese era naturalmente pura e avrebbe rivelato tutto il suo splendore una volta che si fosse liberata dalle influenze straniere e, in particolare, cinesi. Il «cuore cinese» veniva considerato diverso dal «vero cuore» o «cuore giapponese». Tale autentico spirito giapponese non avrebbe potuto svilupparsi in modo pieno se non dopo avere annullato mille anni di negativa influenza cinese.

Esponenti celebri del Kokugaku

  • Hagiwara Hiromichi
  • Hirata Atsutane
  • Motoori Norinaga
  • Motoori Ōhira
  • Nakane Kōtei
  • Ueda Akinari
  • Date Munehiro
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martedì 10 luglio 2018

Go-Komatsu

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Go-Komatsu (後小松天皇 Go-Komatsu-tennō; 1º agosto 1377 – 1º dicembre 1433) è stato il 100º imperatore del Giappone secondo il tradizionale ordine di successione.

Biografia

Regnò dal 21 ottobre 1392 sino al 5 ottobre 1412, anche se salì al trono già nel 1382.
Figlio del pretendente al trono Go-En'yū e di Tsūyōmonin no Itsuko (通陽門院厳子), figlia di Sanjō Kimitada (三条公忠). Dalla consorte Sukeko (資子) figlia di Hino Sukekuni (日野資国) ebbe diversi figli fra cui:
  • Mihito (実仁親王) (che diventerà l'imperatore Shōkō)
  • Ogawa-no-miya (小川宮)
  • Riei
Inoltre adottò il principe Hikohito (彦仁王), e con tutta probabilità era il padre naturale di almeno un figlio illegittimo, il celebre maestro zen Ikkyū Sōjun (一休宗純), avuto da una dama di corte di basso rango.


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lunedì 9 luglio 2018

Daoguan

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Un daoguan (termine cinese, in sinogrammi 道观; anche solo guan, ; letteralmente "osservatorio del Tao") è un luogo di culto del Taoismo. Generalmente tradotto come "tempio", la parola daoguan è in realtà una categoria specifica, che comprende sia templi in senso stretto (appartenenti alla tradizione Zhengyi), che monasteri (appartenenti alla tradizione Quanzhen).

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domenica 8 luglio 2018

Bastone d'inchiostro

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Il bastone d'inchiostro (in cinese , , in coreano mŏk o meok, , in giapponese sumi, ) è un tipo d'inchiostro di china solidificato, composto da un impasto di colla e fuliggine ricavata dalla combustione di resina vegetale, estratta da alberi di camelia, di pino e di lacca.
In Estremo Oriente è storicamente usato in alcune arti tradizionali come la pittura a inchiostro e acqua e la calligrafia.

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