Il Digha Nikaya (dīghanikāya,
"Raccolta dei discorsi lunghi") è una scrittura buddhista,
il primo dei cinque Nikaya, o collezioni, del Sutta Piṭaka,
che - a sua volta - è uno dei "tre canestri" che
compongono il Tipitaka: il Canone pāli del buddhismo theravada.
Alcuni dei sutta più noti del Digha Nikaya, sono: il
Maha-parinibbana Sutta (DN 16), che descrive gli ultimi giorni e la
morte del Buddha, il Sigalovada Sutta (DN 31) in cui il Buddha
discute di etica e pratiche per i seguaci laici, e Samaññaphala
(DN 2) e Brahmajala Sutta (DN 1) che descrivono e mettono
a confronto il punto di vista del Buddha, rispetto a quello di altri
asceti dell'India del quinto secolo a.C., in particolare sui temi
dell'Universo e del tempo (passato, presente e futuro). Infine
Potthapada Sutta (DN 9), che descrive i benefici e la pratica
della meditazione śamatha.
Il Digha Nikaya è composto da 34
discorsi, suddivisi in tre gruppi:
- Silakkhandha-Vagga - Il Gruppo della moralità (sutta 1-13), prende il nome da un trattato sulla moralità dei monaci che viene illustrata in ciascuno dei suoi sutta, nella maggior parte degli insegnamenti conduce agli stati jhanici (jhana), obiettivo della meditazione śamatha, alla coltivazione dei poteri psichici e all'ottenimento dello stato di Arahant.
- Maha-Vagga (sutta 14-23)
- Patika-Vagga (sutta 24-34)
1.
Brahmajala Sutta (Jala): 62 punti
di vista sbagliati
2. Samannaphala Sutta (Samanna): il re
Ajatasattu di Magadha chiede al Buddha quali sono i benefici in
questa vita di chi intraprende la strada del samana
(il più delle volte tradotto
come "solitario"). La risposta del Buddha è un invito a
diventare Arahant.
3. Ambattha Sutta (ambaṭṭha):
Ambattha il bramino è inviato dal suo maestro per verificare se il
Buddha possiede i 32 marchi corporei, ma è scortese con il Buddha
per motivi di casta, il Buddha risponde che egli è in realtà
superiore di nascita rispetto a Ambattha, perché la società
considera i Brahmini inferiori agli Aristocratici, mentre il Buddha
considera la saggezza superiore a nobili natali.
4. Sonadanta Sutta (Sonadanda): il
Buddha chiede a Sonadanda il bramino quali sono le qualità che
rendono una persona un bramino; Sonadanda ne definisce cinque, ma il
Buddha le riduce a due: morale e saggezza.
5. Kutadanta Sutta (kūṭadanta):
Kutadanta il bramino chiede al Buddha come si esegue un sacrificio.
Il Buddha racconta una delle sue vite passate, quando era cappellano
di un re, dove si facevano offerte, senza uccidere animali. Kutadanta
chiede se ci sono sacrifici migliori, e il Buddha raccomanda la
protezione nei Tre Rifugi e il rispetto dei cinque precetti.
6. Mahali Sutta (Mahali): in risposta a
una domanda sul motivo per cui un certo monaco ha visioni divine, ma
non sente suoni divini, il Buddha spiega che è a causa del modo in
cui pratica la meditazione.
7. Jaliya Sutta (Jaliya): due bramini
chiedono se l'anima e il corpo sono uguali o diversi, il Buddha di
contro chiede loro se pensano che, una persona che abbia percorso la
via della liberazione, debba porre simili domande.
8. Kassapa Sihanada Sutta (Sihanada):
La parola significa letteralmente "il ruggito del leone":
questo discorso riguarda l'ascetismo.
9. Potthapada Sutta (Potthapada): Il
Buddha spiega la causa del sorgere di saññā, di solito tradotto
come percezione.
10. Subha Sutta: Ananda spiega il
Sentiero
11. Kevaddha Sutta (kevaḍḍha):
Kevaddha chiede al Buddha perché non cerca di convincere nuovi
discepoli con i miracoli, il Buddha spiega che la gente dovrebbe
semplicemente respingere queste magie.
12. Lohicca Sutta: sugli insegnanti
buoni e cattivi.
13. Tevijja Sutta: Unione con Brahma:
il Buddha spiega i quattro Brahma
Viharas.
14. Mahapadana Sutta (mahāpadāna):
racconta la storia di una vita di un Buddha del passato, fino alla
sua illuminazione. Simile a quella del Buddha attuale.
15. Maha nidana Sutta (nidana): Origine
dipendente.
16. Maha Parinibbana Sutta (nibbāna):
Gli ultimi mesi di vita del Buddha, la sua morte, il funerale e la
distribuzione delle reliquie.
17. Mahasudassana Sutta: storia di una
delle vite precedenti del Buddha, come re.
18. Janavasabha Sutta: Re Bimbisara del
Magadha, rinato come il dio Janavasabha, dice al Buddha che il suo
insegnamento ha portato un gran numero di persone a rinascere come
divinità.
19. Maha-Govinda Sutta: storia di una
vita passata del Buddha.
20. Mahasamaya Sutta: lunga lista degli
dei che vengono a onorare il Buddha.
21. Sakkapanha Sutta (Panha): Domande e
risposte del Buddha a Sakka, signore degli dei (una versione
buddhista di Indra)
22. Maha Satipatthana Sutta (Patthana):
uno dei sutta più importanti per chi medita: i quattro pilastri
della consapevolezza. È alla base della tradizione laica birmana di
meditazione vipassana. Recitato al momento del trapasso.
23. Payasi Sutta (pāyāsi-) o Payasi
Rajanna Sutta (rājañña): Il dialogo tra il principe scettico del
titolo e un monaco.
24. Patika Sutta (Patika) o Pathika
Sutta (pāthika): Un monaco ha lasciato l'ordine, perché si dice
deluso del fatto che il Buddha non fa miracoli.
25. Udumbarika Sihanada Sutta o
Udumbarika Sutta: un altro discorso sull'ascesi.
26. Cakkavatti Sihanada Sutta o
Cakkavatti Sutta: storia del declino dell'umanità dall'età dell'oro
ai giorni del Buddha.
27. Agganna Sutta (aggañña): un'altra
storia sul declino dell'umanità.
28. Sampasadaniya Sutta (pasādaniya o
pasādanīya): Sariputta loda il Buddha.
29. Pasadika Sutta (pāsādika): la
risposta del Buddha alla notizia della morte del suo rivale, il
fondatore del giainismo.
30. Lakkhana Sutta (lakkhaṇa):
illustra le azioni del Buddha nelle sue vite precedenti e descrive le
pratiche di un bodhisattva (forse la prima descrizione di questa
importante figura)
31. Singalovada Sutta (siṅgālovāda),
Singalaka Sutta o Sigala Sutta: tradizionalmente considerato come il
vinaya laico.
32. Atanatiya Sutta (Āṭānāṭiya):
Una divinità offre una poesia al Buddha, per la protezione dagli
spiriti maligni e crea un maṇḍala. Una versione di questo sutta è
classificata come un tantra in Tibet e in Giappone
33. Sangiti Sutta (Sangati): Sariputta
su richiesta del Buddha, enuncia una serie di elenchi disposti
numericamente (Anguttara Nikaya).
34. Dasuttara Sutta: simile al
precedente ma sono indicate dieci categorie, questo materiale è
stato poi utilizzato anche nel Patisambhidamagga
Il Digha Nikaya corrisponde in parte a
Dīrgha Āgama del Sutra Pitikas sanscrito di varie scuole dei primi
buddhisti. Una versione completa della Dīrgha Āgama della scuola
Dharmagupta sopravvive nella traduzione cinese con il nome Chang
Ahánjīng 长阿含经.
Contiene 30 sutra anziché i 34 del Digha Nikāya Theravadin.
Inoltre, alcune parti della Dīrgha Āgama sopravvivono nella scuola
Sarvāstivādin in sanscrito e nella traduzione tibetana.