giovedì 4 luglio 2019

Chuck Norris

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Carlos Ray "Chuck" Norris (Ryan, 10 marzo 1940) è un attore, artista marziale, produttore cinematografico e scrittore statunitense.
Adolescente timido e con scarsi risultati scolastici, Carlos Ray si avvicina al mondo delle arti marziali durante il servizio militare nella base aeronautica di Osan, in Corea del Sud, dove prende anche il nomignolo di Chuck con cui diviene noto in seguito. A partire dalla seconda metà degli anni sessanta conquista diverse vittorie e titoli, prima in tornei californiani di karate professionistico, poi a livello statunitense.
Ottiene la sua prima parte cinematografica come comparsa in Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm del 1969, ma è L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente, dove combatte contro Bruce Lee al Colosseo, a dare l'avvio alla sua carriera. Dopo alcuni film di arti marziali, a partire dagli anni ottanta è protagonista di numerosi film d'azione che lo rendono noto al grande pubblico, come Rombo di tuono, Delta Force, Una magnum per McQuade e Il codice del silenzio.
Nel 1988 pubblica la sua autobiografia "The Secret of Inner Strength" (Il segreto della forza interiore), che diviene in breve un best seller. Dopo pochi anni seguirà il secondo libro, "The Secret Power Within: Zen Solutions to Real Problems".
Nel 1990 sarà (secondo una sua testimonianza) il primo occidentale nella storia del Tae Kwon Do a ottenere la cintura nera di ottavo grado. Nello stesso anno fonda anche una nuova arte marziale ibrida, il Chun Kuk Do, derivata dal Tangsudo, a sua volta progenitore del Tae Kwon Do.
Dal 1993 al 2001 ha recitato nella serie televisiva Walker Texas Ranger, nel ruolo del protagonista Cordell Walker, che gli ha dato la fama e la maggior popolarità in tutto il mondo. Oltre a una lunga carriera cinematografica, svolge numerose attività filantropiche. Dal 2006 è inoltre protagonista del fenomeno del web denominato Chuck Norris Facts.

Biografia
Gioventù
Chuck Norris è nato a Ryan nell'Oklahoma, figlio della diciottenne Wilma Scarberry e di Ray Norris (camionista e meccanico). Il nonno materno come la nonna paterna erano nativi americani cherokee, mentre la nonna materna e il nonno paterno erano emigrati irlandesi. Chuck ha due fratelli più giovani, Weiland (deceduto in Vietnam nel 1970) e Aaron (un produttore di Hollywood). I genitori divorziarono quando aveva 10 anni e andò a vivere con la madre e i fratelli prima a Prairie Village (Kansas) e in seguito a Torrance (California).
Descrisse la sua infanzia come infelice ("Un brutto colpo"): non era fisicamente dotato, era timido e scolasticamente mediocre. Gli altri ragazzi lo prendevano in giro per la sua mista etnicità e Chuck sognava di trovare un giorno i mezzi per difendersi dai bulli che lo tormentavano.
Nella sua autobiografia, Chuck Norris accenna al fatto che suo padre aveva un problema di alcolismo. Dopo la fine delle scuole superiori sposò la fidanzata, Dianne Holechek. Nel 1958 entrò nella United States Air Force come poliziotto di sicurezza e fu trasferito all'Osan Air Base, in Corea del Sud.
Fu proprio in Corea del Sud che Norris acquisì il soprannome di "Chuck" e iniziò il suo allenamento di Tangsudo, un interesse che lo avrebbe portato a diventare cintura nera e, dopo anni di studio e pratica di varie arti marziali, a fondare il Chun Kuk Do ("La via universale"). Studiò inoltre jujitsu, seguito da Bruce Lee, diventando cintura 6º dan.

Ascesa e affermazione
Quando ritornò negli Stati Uniti, continuò a svolgere le funzioni di AP nella March Air Force Base in California. Fu congedato nell'agosto del 1962. In seguito lavorò per la Northrop Corporation e aprì una catena di scuole di karate e di taekwondo stile WTF . Tra gli allievi di tali scuole figurano vari personaggi famosi, tra cui Chad McQueen, il figlio di Steve McQueen.
Norris creò anche un'associazione istruttiva, la United Fighting Arts Federation, e la KickStar  (formalmente "Kick Drugs Out of America"), una scuola fondata per lo scopo di migliorare la propria vita e trovarvi uno scopo, attraverso le arti marziali.
Norris fu sconfitto nei suoi primi due tornei di karate e di taekwondo WTF, cadendo al tappeto contro Joe Lewis, Allan Steen e, in due match al campionato internazionale di karate, contro Tony Tulleners; nel campionato di Taekwondo WTF perse contro Joe Pa Son. Dal 1967, Norris iniziò a dimostrare le sue abilità iniziando a vincere incontri importanti di taekwondo e karate contro Skipper Mullins, Arnold Urquidez, Victor Moore, Ron Marchini, Won Su e Steve Sanders.
Nel 1968, Norris subì la quinta ed ultima sconfitta della sua carriera, perdendo un difficile incontro di karate con Adel Saidi. Successivamente; il 24 novembre 1968 ebbe la rivincita su Saidi, vincendo il titolo di campione mondiale dei pesi medi di karate, che conservò per sette anni consecutivi e il titolo di campione del mondo di taekwondo. Nel 1969, vinse la tripla corona di karate per il maggior numero di tornei vinti nell'anno e il premio di combattente dell'anno dalla prestigiosa rivista di taekwondo Black Belt Magazine.
Nel 1970 suo fratello minore Weiland venne ucciso in Vietnam. Dopo molti anni Norris dedicò il suo film Rombo di tuono (Missing in Action - 1984) alla sua memoria.

Vita privata
Norris si sposò con Dianne Holechek nel 1958. La coppia ebbe due figli: Mike, nato nel 1963 ed Eric, nato nel 1965, che diventerà regista e sceneggiatore. Nel 1964 ebbe una figlia, Dina, nata da una relazione extraconiugale. Nel 1988, dopo trent'anni di matrimonio, Norris e Holechek divorziarono. Si sposò di nuovo il 28 novembre 1998 vicino a Dallas con la modella Gena O'Kelley, conosciuta nel 1997; la coppia ebbe due gemelli nel 2001: Dakota Alan Norris, un maschio, e Danilee Kelly Norris, una femmina. I figli di Norris si sposarono entrambi ed ebbero 6 figli, tra i quali l'attrice americana Gabby Di Ciolli.
Il 22 settembre 2004 all'Enternainment Tonight Norris ha rivelato che sua figlia Dina è frutto di una relazione extraconiugale. Norris l'ha incontrata soltanto quando lei aveva 26 anni, anche se lei stessa sapeva che Norris era suo padre da quando ne aveva 16. Dina informò il padre inviandogli una lettera a casa sua per dirgli la verità.
Verso la fine degli anni ottanta fu coinvolto marginalmente nel caso McMartin riguardante abusi su minori, che in seguito si rivelò essere una montatura.
Attualmente, Norris vive nel nord di Dallas e ha un ranch in Texas tra Navasota e Anderson. Ha anche un piccolo residence a Los Angeles per quando gira film o show televisivi. Lavora per la KickStart, situata a Dallas e Houston.
Norris nel 1997 fu il primo occidentale ad apparire in un documentario sulla storia del taekwondo WTF, essendo cintura nera ottavo dan. Il 1º giugno 2000 fu premiato dalla Golden Lifetime Achievement della World Taekwondo Union.
La notte tra il 16 e 17 luglio 2017, l'attore è vittima di due arresti cardiaci di seguito che non sono stati letali grazie alla rianimazione da parte dei medici.

Carriera cinematografica
Anni sessanta: gli esordi sul grande schermo
Nella sua carriera, ha preso parte ad oltre trenta film nel ruolo di protagonista.
Norris mosse i primi passi nel mondo del cinema verso la fine degli anni sessanta.
Nel 1965 cominciò ad essere avvicinato nel mondo del cinema da Steve McQueen, allora suo allievo di arti marziali, che riuscì a convincerlo a esordire inizialmente in piccoli ruoli, parallelamente alla sua carriera di artista marziale. La prima apparizione di Norris fu nel film Quella sporca dozzina diretto da Robert Aldrich, ma negli anni la sua brevissima comparsata sarà eliminata dal montaggio del film. L'anno successivo fece di nuovo una comparsa nel film di John Wayne Berretti verdi, ma anche stavolta le sue scene vennero eliminate dal montaggio finale.
Intanto nel 1969 Norris incontrò, durante una dimostrazione di karate a Long Beach, il celebre artista marziale Bruce Lee, e i due di lì a breve divennero grandi amici. Sarà Lee ad offrirgli il primo ruolo cinematograficamente rilevante nel 1972 con il celebre L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente. Lo stesso anno prese parte, sempre nel ruolo di comparsa, al film Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm, con Dean Martin e Sharon Tate, in una scena di combattimento nella quale, nonostante sia inquadrato sempre di spalle, è riconoscibile il suo volto all'epoca. È proprio in questo periodo che Bruce Lee decide di chiamarlo per il suo nuovo film.

L'arrivo nello star system
Nel 1972 recitò in L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente (Way of Dragon), diretto ed interpretato da Bruce Lee. Nel film interpreta il campione americano di arti marziali, ingaggiato per uccidere Yen Chen (Lee). Lo scontro finale tra i due nel Colosseo è una scena rimasta nella storia del cinema, che ebbe un grande successo e gli permise di iniziare la sua carriera nello star-system. Quella scena richiese 4 giorni di riprese, e oltre 20 pagine di copione scritte e disegnate dallo stesso Lee, che insegnò anche al neo-attore Norris diversi espedienti per dimenarsi nel cinema durante le scene di combattimento. In Asia fu conosciuto principalmente per il suo ruolo in quel film. Nel 1974, il suo allievo, Chad McQueen lo incoraggiò nuovamente a prendere lezioni di recitazione alla MGM. Chuck Norris si ritirò dall'agonismo con un record di 75 vittorie e 5 sconfitte di karate e 45 vittorie e 8 sconfitte di Taekwondo stile WTF.
Negli anni settanta Norris inizia così a dedicarsi completamente al cinema. Il primo film interpretato da protagonista è Massacro a San Francisco nel 1974, diretto da Lo Wei. La pellicola inizialmente doveva essere interpretata da Bruce Lee e sarebbe dovuta essere la terza collaborazione con Lo Wei, ma i rapporti tra i due si erano da tempo incrinati e quindi Wei optò per Norris, il pupillo di Lee all'epoca, come protagonista. In questo film l'attore interpreta per la seconda e ultima volta nella sua carriera il ruolo del cattivo, un boss della malavita americana alle prese con un poliziotto cinese che tenta in tutti i modi di arrestarlo. Nonostante non ottenga lo stesso risultato dei precedenti successi di Bruce Lee, l'interpretazione di Norris viene ben vista dalla critica cinematografica. In questo periodo Lee lo chiama nuovamente per recitare assieme a lui nella sua pellicola successiva, L'ultimo combattimento di Chen, ma Norris rifiuta il ruolo, volendo elevarsi ora in pellicole da protagonista. Il 20 luglio 1973 Norris partecipò al funerale di Lee, trasportando la bara insieme ad altri cari amici dell'attore.
Dopo aver preso parte nel 1976 al documentario The Warrior Within (realizzato in memoria di Lee),  ritornò sugli schermi cinematografici nel 1977 interpretando il film d'azione Breaker! Breaker!, uno dei suoi film meno ricordati in cui interpreta un camionista campione di arti marziali. A questo successero poi altre pellicole come il film d'avventura Commando Black Tigers (1978), in cui interpreta il capo di uno squadrone speciale per le missioni in Vietnam, e il poliziesco La polvere degli angeli (1979), dove stavolta è un agente della Narcotici, in un ruolo secondario con Jennifer O'Neil. Tutti questi film ebbero un discreto successo e Norris cominciò ad entrare nello star-system dei film d'azione.

Anni ottanta: Rombo di tuono, Delta Force e il flop de Il tempio di fuoco
Inizia così la sua carriera nei film d'azione. Nel 1980 recitò in The Octagon (1980) insieme al veterano dei film western Lee Van Cleef, mentre collaborò con Christopher Lee e Richard Roundtree in Triade chiama Canale 6 (1981), per poi interpretare Vendetta a Hong Kong (1982) di James Fargo; tutti questi film, che avevano all'incirca lo stesso filo conduttore a livello di trama, furono dei grandi successi al botteghino e Norris cominciò ad essere notato da numerosi registi oltre che dal pubblico di Hollywood. Un successo ancora maggiore lo raggiunse nel 1983 quando interpretò Una magnum per McQuade insieme a David Carradine e Barbara Carrera, film che ottenne grandi lodi dalla critica, incassando oltre 60 milioni di dollari. Questo è più volte citato come il miglior prodotto della filmografia di Norris, sia a livello recitativo che a livello di azione. In questa pellicola fece conoscenza con David Carradine, che diventerà un altro grande amico di sempre.
Nel 1984, Norris interpretò quello che è considerato dai fan il suo miglior film: Rombo di tuono,  che lo consacra come star mondiale nel cinema d'azione, oltre ad incassare 120,4 milioni di dollari. Si tratta del primo film di una serie prodotta dai cugini israeliani Menahem Golan e Yoram Globus, dove Chuck Norris è il colonnello James Braddock, ex-capo dei Berretti verdi durante la guerra del Vietnam (questo in onore del fratello di Norris, Weiland, morto nel 1970 durante tale guerra). Il film fu stroncato dalla critica, la quale riteneva la trama un plagio di Rambo 2 - La vendetta, ma viene comunque considerato dai fan come una delle migliori pellicole della sua filmografia. Rombo di tuono è il suo maggior successo dal punto di vista commerciale.
Nei successivi anni, Norris diventò una star prominente nella Cannon Films, comparendo in quattro film che ottengono uno straordinario successo di pubblico. Nel 1985 è il poliziotto Eddie Cusack nel poliziesco Il codice del silenzio, recitato al fianco di Henry Silva, che si trova a dover fare i conti con una Chicago corrotta e mal governata; la pellicola sfonda il botteghino americano. Sempre nello stesso anno interpreta Matt Hunter in Invasion U.S.A., diretto nuovamente da Joseph Zito, che ritorna sullo stile di Rombo di tuono con un Chuck Norris stavolta ex agente della CIA alle prese con un criminale russo.
Il 1986 è l'anno di Delta Force, interpretato con Lee Marvin e Martin Balsam. Il film riesce a superare molti fenomeni dell'epoca, come Cobra, e dal punto di vista della critica è il punto massimo della sua filmografia. Nello stesso anno presta la sua immagine per Karate Kommandos, cartone animato della Ruby Spears in cui Norris veste i panni di un supereroe. Sempre nel 1986 è protagonista di Il tempio di fuoco con Louis Gossett Jr., nel quale tenta di distaccarsi dal ruolo di action hero, puntando più sul lato comico. Norris produsse la sua pellicola utilizzando cifre folli (budget di circa 80 milioni di dollari), ma il film risultò un flop memorabile al botteghino (incasserà poco più di 20 milioni di dollari) e fu duramente stroncato dalla critica. Ne seguirà poi una battaglia legale tra la Cannon e l'attore.
Nel 1985 girò il sequel di Rombo di Tuono Missing in Action, che ottenne critiche tiepide, ma fu comunque un successo al botteghino. Il terzo e ultimo capitolo della serie, Braddock: Missing in Action III (1988) ottiene scarsi risultati e non raggiunse un incasso paragonabile a quello dei capitoli precedenti. Dopo la tremenda disfatta de Il tempio di fuoco, Norris gira (solo perché obbligato per contratto) Un eroe per il terrore, rivelatosi poi un quasi fallimento al botteghino americano (incasserà 16 milioni di dollari a fronte di un budget di 30 milioni). Alla fine degli anni ottanta, la Cannon Films fallì e con essa svanirono gli appelli nel ruolo di attore di Norris. Riprese quindi il suo film Delta Force per la MGM, che acquisì la Cannon Library per bancarotta.

Anni novanta
Nel 1990 uscì Colombia Connection - Il massacro, seguito del più famoso Delta Force, diretto dal fratello Aaron Norris, sul cui successo la Cannon Films progettava di recuperare i finanziamenti, dopo l'enorme perdita causata dall'insuccesso di Il tempio di fuoco. Alla sua uscita la pellicola si rivelò un insuccesso di pubblico e critica e non raccolse neanche la metà delle spese di produzione. Inoltre la produzione del film fu travagliata e segnata dalla tragica morte di 5 stuntman durante la ripresa di una scena con l'elicottero. La Cannon, oltre ai problemi finanziari, dovette così affrontare anche le denunce da parte delle famiglie degli stuntman. Nei successivi anni Norris interpretò una serie di film diretti dal fratello Aaron. Il 6 agosto 1991 fu invitato come ospite al The Arsenio Hall Show.
Nel 1991 fu protagonista del thriller Omicidio incrociato in cui recitava insieme a Michael Parks, nel ruolo di un poliziotto alle prese con una vecchia conoscenza. I freddi consensi sia della critica che del pubblico però continuano, e la situazione non migliora con il successivo Pugno d'acciaio (1992) nel quale interpreta se stesso in un ruolo secondario riscuotendo un discreto successo al botteghino, e che ad oggi rimane il suo ultimo grande successo commerciale. Dopo aver rifiutato il ruolo da protagonista in Basic Instinct, nel 1994 con Hellbound - All'inferno e ritorno si affaccia per la prima volta sul genere horror: Norris è un poliziotto di Chicago che insieme al collega deve fermare un inviato di Satana che sta compiendo numerosi omicidi. Il film viene quasi ignorato dalla critica cinematografica, nonostante in seguito divenga il suo film più ricordato di questo periodo. In questa pellicola inoltre recita insieme a lui Sheree J. Wilson, sua futura partner in Walker Texas Ranger.
Nel 1995 Norris è nuovamente nelle sale con il comedy-action Il cane e il poliziotto. Anche stavolta decide di tuffarsi in una nuova avventura, quella dell'action comedy affrontato già con successo dieci anni prima da Eddie Murphy con Beverly Hills Cop - Un piedipiatti a Beverly Hills. Il film non ebbe fortuna al botteghino americano, a causa anche del contemporaneo Attentato di Oklahoma City, e quello che doveva essere il film di rilancio di Norris sul grande schermo finì per sortire la stessa sorte dei precedenti film, chiudendo con incassi sconfortanti e critiche universalmente negative. Dopo questa pellicola, Norris interpretò solo un altro film, L'ultimo guerriero (1996), uscito direttamente in DVD, prima di allontanarsi per alcuni anni dal grande schermo.

Walker Texas Ranger[
Nel 1993 è considerato l'anno della rinascita di Chuck Norris: sulla CBS infatti va in onda la serie televisiva Walker Texas Ranger, che lo vede impegnato nel ruolo del ranger Cordell Walker, incentrata sulle avventure dei tutori della legge a Dallas. Il ranger Walker, insieme a colleghi e amici come James Trivette (Clarence Gilyard), il procuratore Alex Cahill (Sheree J. Wilson) e il capitano dei ranger C.D. Parker (Noble Willingham), è intento a mantenere l'ordine nella città texana, liberandola dai vari criminali che si susseguono nelle varie puntate. I temi della serie sono incentrati sui valori fondamentali dell'amicizia come l'amicizia, l'aiuto reciproco, la lotta alla violenza, in particolare tra le gang giovanili. Il Ranger Walker e i suoi colleghi hanno il ruolo di funzionari onesti e specchiati, rispettosi della legge e non estremisti.
La serie, nata da un'idea di Paul Haggis e Albert S. Ruddy, ottiene un clamoroso successo sulla CBS, diventando una delle fiction più viste degli anni novanta. Ottiene anche numerosi riconoscimenti, tra cui molti Emmy Award. Per Norris grazie alla serie ottiene una seconda giovinezza e le sue sorti recitative, sempre più in calo, cambiano radicalmente. A partire dalla terza stagione ha anche cantato la sigla iniziale. Il successo porta alla produzione di altre tre stagioni, andate in onda con strepitosi ascolti televisivi fino al 1996. La sesta e la settima stagione, andate in onda tra il 1996 e il 1998, fanno balzare la serie al primo posto delle fiction più viste, superando anche La signora in giallo. Il successo è papabile anche all'estero, dove la serie viene trasmessa in più di 100 paesi al mondo.
Numerosi episodi sono inoltre ambientati nel far west, con Norris nel ruolo del ranger Cooper impegnato a difendere il malcapitato di turno dal sadico sindaco/governatore della città. Il continuo successo della serie porta alla realizzazione di altri media, tra cui un film per la tv Walker Texas Ranger - Riunione Mortale (1994) e uno spin-off Sons of Thunder (1999), oltre a un numero considerevole di imitazioni che si protrarranno negli anni a venire, prime fra tutti quelle del comico Conan O'Brien durante il suo omonimo show. La serie prosegue ininterrottamente fino al 2001, realizzando in tutto nove stagioni e 231 episodi e vedendo anche l'introduzione, in alcune puntate, di numerose guest star internazionali. A partire dal 2002 la notorietà della serie è cresciuta ulteriormente grazie alle numerose riproposizioni sul canale americano CBS, e per oltre 10 anni è stata una delle fiction più replicate della televisione italiana.
Nonostante l'allontanamento, seppur temporaneo, dal cinema, Chuck Norris continua a recitare in altre produzioni oltre a Walker Texas Ranger. Nel 1998 scrive, produce e dirige il film-tv La vendetta di Logan avente con protagonista Eddie Cibrian, mentre nel 2000 compare in un episodio della serie americana Più forte ragazzi. Precedentemente, nello specifico nel 1993, Norris ha recitato in un film-tv chiamato Wind in the Wire che ad oggi è difficilmente reperibile, tanto che alcuni siti che riportano la filmografia dell'attore negano persino l'esistenza di tale pellicola.

Anni duemila
Tra il 2000 e il 2005 Norris recita solo in cinque film. Nel 2000 è protagonista del film per la televisione The President's Man, nel ruolo di un agente dei servizi segreti scelto dal presidente per una missione ad alto rischio. Il film ottiene un discreto successo di ascolti, e nel 2002 viene realizzato un sequel, sempre per la televisione, The President's Man 2 - Attacco al centro del potere interpretato insieme al collega di Walker Texas Ranger Judson Mills.
Dopo la chiusura di Walker Texas Ranger, nel 2001 inizia la lavorazione di un nuovo film Birdie & Bogey, di cui firma la produzione, interpretato dal figlio Mike Norris e le amiche attrici Janine Turner e Sheree J. Wilson. Il film racconta la storia di un padre che dovrà fare i conti con una malattia mortale che colpirà sua figlia. Pellicola molto diversa dai soliti canoni di Norris, il film viene riscoperto nel 2009 dopo la sua uscita in DVD e ottiene un discreto successo.
Il 17 ottobre 2005 la CBS premiò come "Film della settimana" del sabato sera Walker, Texas Ranger: Processo infuocato, film TV basato sulla serie terminata 4 anni prima. Inizialmente, era stato scritto per essere un seguito della suddetta serie televisiva, strutturato in più episodi, ma in via definitiva venne realizzato per essere un film riassuntivo destinato alla televisione, in cui Norris ha ripreso l'interpretazione del ranger Cordell Walker. La pellicola è diretta da Aaron Norris e vede la riconferma di gran parte del cast della serie originale.

Il ritorno al cinema e il nuovo film
Nel 2003, dopo sette anni di assenza, Norris ritorna sul grande schermo con la pellicola Bells of Innocence, film fantasy in cui è protagonista il figlio Mike Norris mentre Chuck ricopre il ruolo secondario di guida spirituale del figlio. Il film viene distribuito direttamente in DVD negli USA, e qualche tempo dopo anche nel resto del mondo. Sempre nel 2003 fa un'apparizione nei panni di se stesso in un episodio della quarta stagione della serie Prima o poi divorzio intitolato "Una guardia speciale". L'anno successivo compare di nuovo nei panni di se stesso nel film comico Palle al balzo - Dodgeball diretto da Rawson Marshall Turber.
A settembre 2005 produce, scrive e interpreta il thriller The Cutter - Il trafficante di diamanti, che segna il suo definitivo ritorno sugli schermi da protagonsita. Il film, nel quale interpreta un investigatore privato che dovrà aiutare una donna a ritrovare lo zio rapito, esce ufficialmente in DVD il 23 novembre 2005, prodotto da Avi Lerner e interpretato assieme all'artista marziale Daniel Bernhardt. Grazie al successo del film, la carriera di Norris riceve un nuovo impulso. Subito dopo decide di lasciare gli schermi cinematografici: The Cutter sarà il suo ultimo film fino al 2012.

I mercenari 2
Nell'estate 2011 cominciano a sollevarsi numerose indiscrezioni che vorrebbero Chuck Norris aggiungersi al cast del sequel de I mercenari - The Expendables diretto da Sylvester Stallone, insieme ad altre stelle dell'action. Il 6 settembre 2011 la Millennium Films, casa produttrice del film, ufficializza l'entrata nel cast di Norris. Il 3 ottobre sono quindi iniziate a Sofia le riprese de I mercenari 2, in cui Norris è stato ingaggiato per un ruolo secondario, Booker un ex mercenario creduto morto, ed ha avuto la possibilità di recitare in un cast costituito prevalentemente da tutte le stelle del cinema d'azione hollywoodiano: Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Jean-Claude Van Damme, Dolph Lundgren, Jason Statham, Jet Li, Terry Crews e Randy Couture.
Il 18 gennaio 2012, poco prima della fine delle riprese del film, viene diffusa la notizia che la pellicola avrà rating PG-13, anziché 17 come il primo capitolo, a causa di Norris, il quale avrebbe imposto alla produzione di modificare buona parte della sceneggiatura, in particolare di eliminare molte delle scurrilità e volgarità presenti nella pellicola, che a suo dire "avrebbero impedito a molti giovani di vederlo. [...] I produttori hanno accettato le mie condizioni e il film sarà classificato nella categoria PG-13". La notizia viene confermata poche ore dopo dallo stesso Stallone, che però ribatte che sarà un film pieno d'azione. Molti fan però contestano questa decisione della produzione, e dopo circa due mesi, il 19 marzo 2012 Stallone riconferma il PG-17 come il film precedente, ufficializzato anche dalla produzione il 30 marzo.
Il film è uscito sia nelle sale statunitensi che in quelle italiane il 17 agosto 2012. Si tratta del ritorno sul grande schermo di Norris dopo sette anni dall'ultimo film The Cutter. Durante la première del film tenutasi a Los Angeles, in un'intervista ha dichiarato che sarebbe stato l'unico film della saga in cui avrebbe preso parte, riconoscendo di essersi trovato molto bene a lavorare con tutte quelle icone che hanno aderito al progetto.

Progetti futuri
Nel 2009 la Metro-Goldwyn-Mayer ha annunciato di aver stipulato un contratto con la WWE Studios per la realizzazione di una serie-tv sulla saga di Missing in action, ambientata anni dopo l'ultimo film, con Norris nella veste di supervisore e sceneggiatore della storia. La stesura della sceneggiatura è cominciata nei primi mesi del 2010, e la serie sarebbe dovuta andare in onda nell'autunno 2011 sulla CBS, ma nel dicembre 2010 la MGM non ha ufficializzato la messa in onda della serie, e nell'estate 2011 ha annunciato che l'idea è stata praticamente accantonata.
Chuck Norris era destinato a ritornare sul grande schermo nel 2013 con The Novice. Una pellicola di cui non si è più avuta una conferma definitiva per quanto riguarda l'inizio della sua produzione.
In un'intervista del 6 novembre 2014 all'emittente brasiliana Estadao TV, Norris afferma che avrebbe recitato in un nuovo film intitolato "The Finisher", le cui riprese sarebbero dovute partire a marzo 2015. Il progetto, che avrebbe segnato il suo ritorno sugli schermi da protagonista dopo dieci anni da The Cutter - Il trafficante di diamanti, non ha avuto però altre conferme.

Attività
Arti marziali e la creazione del Chun Kuk Do
Trasferitosi all'età di 16 anni con la madre e i fratelli in California, si arruola nell'Aviazione Militare Statunitense che lo porta in Corea; qui ha i primi contatti con le arti marziali e si specializza nell'arte autoctona del Tangsudo.
Tornato in California nel 1962, si dedica all'insegnamento delle arti marziali, aprendo diverse scuole e diventando atleta agonista. Vince per 7 anni consecutivi, dal 1968 al 1974, il titolo di campione del mondo di karate e nel 1968viene inserito nella Hall of Fame riservata alle cinture nere per il conseguimento nell'anno 1996 dell'ottavo Dan nel Taekwondo stile WTF . Nel 1975 viene nominato Istruttore dell'anno, mentre nel 1977 diventa "Uomo dell'anno".
Norris creò l'arte marziale Chun Kuk Do, che era basata sul tangsudo e includeva altre cose da ogni stile di combattimento che conosceva. Come molte altre arti marziali il Chun Kuk Do comprende un codice d'onore e delle regole di vita. Queste regole sono tratte dal codice personale di Chuck Norris, sono le seguenti:
  1. Svilupperò al massimo le mie potenzialità in ogni modo.
  2. Dimenticherò gli errori del passato e farò pressione sulle ambizioni più grandi.
  3. Sarò sempre in uno stato mentale positivo e comunicherò questa sensazione a tutte le persone che incontro.
  4. Lavorerò continuamente per lo sviluppo dell'amore, felicità, lealtà nella mia famiglia e riconoscerò che altro successo non potrà compensare il fallimento nella mia casa.
  5. Cercherò la parte buona in tutte le persone e farò diventare utile questo sentimento.
  6. Se non ho niente di buono da dire riguardo ad una persona, non dirò niente.
  7. Dedicherò così tanto tempo al miglioramento di me stesso che non avrò tempo per criticare gli altri.
  8. Sarò sempre entusiasta per il successo degli altri come lo sono per il mio.
  9. Terrò un atteggiamento di mente aperta verso un punto di vista di un'altra persona, mantenendo come punto fermo quello che so essere veritiero e onesto.
  10. Manterrò rispetto per le autorità e manifesterò questo rispetto sempre.
  11. Rimarrò sempre leale a Dio, il mio Paese, la famiglia e i miei amici.
  12. Rimarrò molto orientato per i miei obiettivi in tutta la mia vita perché questo atteggiamento positivo aiuta la mia famiglia, il mio paese e me stesso.
Il riconoscimento più importante lo riceve però nel 1997 quando viene nominato gran maestro cintura nera di ottavo grado (dan) di taekwondo. Questa rappresenta una delle onorificenze più importanti in questa arte marziale, e Chuck Norris è stato il primo occidentale ad ottenerla.


Gradi ottenuti
Chuck Norris ha raggiunto il grado di cintura nera in diverse arti marziali:
— cintura nera 10° Dan nel Chun Kuk Do
— cintura nera 9° Dan nel Tangsudo
— cintura nera 8° Dan nel Taekwondo
— cintura nera 5° Dan nel Karate Shotokan
— cintura nera 4° Dan nel Jiu Jitsu Brasiliano
— cintura nera 1° Dan nel Judo
I "Chuck Norris facts"
Chuck Norris è stato coinvolto negli ultimi anni da un fenomeno di Internet noto in inglese come Chuck Norris facts; attraverso numerosi media legati a Internet (e-mail, newsgroup, siti web) vengono continuamente diffuse, a scopo goliardico, notizie inventate e inverosimili su di lui.
Molte di esse hanno a che vedere con la forza, la mascolinità e l'abilità nelle arti marziali dell'attore, esagerate con intenti umoristici. Altre esaltano la figura di Chuck Norris come ad un gradino più alto di ogni divinità esistente.

Curiosità
  • È grande amico degli ex presidenti George H. W. Bush e George W. Bush, e degli attori Robert Duvall, David Carradine, Steve McQueen, Bruce Lee, Sheree J. Wilson, Whoopi Goldberg, Arnold Schwarzenegger e Clint Eastwood.
  • Nel 1991 a WrestleMania VII fece parte del pubblico e fu intervistato da Gene Okerlund, accanto a Norris tra il pubblico parteciparono anche altri volti noti tra cui Donald Trump, Lou Ferrigno e Henry Winkler. Nel 1994 alle Survivor Series fece da Special Guest Refree nel main event che vedeva The Undertaker contro Yokozuna in un famoso Casket match.
  • Nel 2004 interpreta se stesso nel film Palle al balzo - Dodgeball, dove è uno dei giudici nella sfida finale.
  • In Crash of the Titans, c'è una mossa sbloccabile chiamata Norris Roundhouse.
  • In Rayman Raving Rabbids TV Party, uno dei "Coniglietti Pazzi" è vestito da Chuck Norris, infatti il suo nome è "Chucky Morris".
  • Declinò i ruoli da protagonista nei film Rambo, Lo specialista,, Basic Instinct mentre rifiutò di prendere parte ai film L'ultimo combattimento di Chen, I mercenari 3 e Diabolique.
  • Nel terzo episodio del videogioco The Walking Dead uno dei personaggi si presenta dicendo "Il mio nome è Chuck. Puoi chiamarmi Charles se sei lezioso." in chiaro riferimento ad uno dei più celebri "facts" su Chuck Norris.
  • In un episodio del cartone animato Numb Chucks i due protagonisti, patiti di Kung Fu, seguono i consigli di Numbchuck Norris (ovvia parodia dell'attore) per ricatturare la loro nonnina.
  • Chuck Norris è stato il primo occidentale ad essere nominato gran maestro cintura nera ottavo dan di taekwondo. Questo riconoscimento gli venne conferito nel 1997.



mercoledì 3 luglio 2019

Jigen-ryu


Jigen-ryu (示现流: la realtà rivelata) è una scuola tradizionale (Koryu) di arti marziali giapponesi fondata nel tardo 16° secolo da Togo Chui (1561-1643) in provincia di Satsuma, oggi prefettura di Kagoshima, Kyushu, in Giappone. Si concentra principalmente sull'arte della spada. La scuola Jigen-ryu è nota per la sua enfasi sul primo colpo: nella scuola Jigen-ryu viene insegnato che un secondo colpo non è nemmeno da prendere in considerazione.
La tecnica di base è quella di tenere la spada in una posizione alta (hasso-no-kamae) chiamata tonbo-no-kamae (蜻蛉 构), la spada viene tenuta in posizione verticale al di sopra della spalla destra. L'attacco viene eseguito avanzando verso il proprio avversario e poi tagliandolo in diagonale verso il basso partendo dall suo collo. Il kiai è un forte "Ei!".
Tradizionalmente questa tecnica viene allenata utilizzando un lungo bastone di legno, e colpendo un palo verticale, o anche un vero albero. Nel corso di una dura seduta di allenamento, il legno si dice che emani odore di fumo. Durante il periodo Edo, al culmine della sua popolarità, gli adepti del Jigen-ryu si dice che si allenassero a colpire il palo 3.000 volte al mattino, e altre 8.000 volte nel pomeriggio.
Lo stile è ancora insegnato al Jigen-ryu, nella città di Kagoshima.

martedì 2 luglio 2019

Dell'arte della guerra

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Dell'arte della guerra è un'opera di Niccolò Machiavelli scritta tra il 1519 e il 1520 e pubblicata l'anno seguente. Benché si tratti dell'unico lavoro storico-politico dell'autore pubblicato mentre questi era ancora in vita, è un libro meno letto e conosciuto del Principe o dei Discorsi, editi soltanto postumi.
L'opera, in forma di dialogo, è scritta con lo scopo, dichiarato in principio da Fabrizio Colonna (alter ego dello stesso Machiavelli):
«di onorare e premiare le virtù, non dispregiare la povertà, stimare i modi e gli ordini della disciplina militare, costringere i cittadini ad amare l'uno l'altro, a vivere sanza sètte, a stimare meno il privato che il pubblico»

Struttura
Dell'arte della guerra è diviso in sette libri preceduti da un proemio e composti da una serie di dialoghi tra Cosimo Rucellai, un amico di Machiavelli morto in giovane età, e Fabrizio Colonna, con altri patrizi e membri della recente Repubblica fiorentina. Quest'opera è dedicata a Lorenzo di Filippo Strozzi, patrizio fiorentino.
Fabrizio è affascinato dalle legioni romane dell'inizio della Repubblica e sostiene fortemente la possibilità di adattare quello stesso sistema alla Firenze rinascimentale.
Fabrizio domina le discussione con la sua conoscenza e saggezza. Gli altri personaggi fanno da semplici contraltari. I dialoghi, quindi, spesso si risolvono in monologhi di Fabrizio che indica come un esercito dovrebbe essere formato, allenato e organizzato.

Critiche
Critiche all'opera di Machiavelli non sono mancate. In molti per sottolineare il carattere poco pratico dell'opera si rifanno alle parole di Matteo Bandello a Giovanni dalle Bande Nere:
«Egli vi deveria sovvenir di quel giorno quando il nostro ingegnoso messer Niccolò Machiavelli sotto Milano volle far quell'ordinanza di fanti di cui egli molto innanzi nel suo libro de l'arte militare diffusamente aveva trattato [...] Messer Niccolò quel dì ci tenne al sole più di due ore a bada per ordinar tre mila fanti secondo quell'ordine che aveva scritto [...] Ora veggendo voi che messer Niccolò non era per fornirla così tosto, mi diceste: - Bandello, io vo' cavar tutti noi di fastidio e che andiamo a desinare. - E detto alora al Machiavelli che si ritirasse e lasciasse far a voi, in un batter d'occhio con l'aita dei tamburini ordinaste quella gente in vari modi e forme con ammirazione grandissima di chi vi si ritrovò»

lunedì 1 luglio 2019

Arthaśāstra

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L'Arthaśāstra è un antico trattato indiano di scienze politiche, economiche e strategia militare.
Tradizionalmente il suo autore è identificato in Kauṭilya (350–283 a.C.), «l'Insidioso», patronimico del nome personale Cāṇakya, detto anche Viṣṇugupta, erudito brahmano e mentore di Candragupta Maurya, fondatore dell'Impero Maurya.

Traduzione del titolo
Diversi studiosi hanno tradotto il termine "arthaśāstra" in modi differenti.
  • R.P. Kangle – "scienze politiche" un trattato che aiuta un Re "nell'acquisizione e protezione del territorio"
  • A.L. Basham – un "trattato di gestione e organizzazione politica"
  • D.D. Kosambi – "scienza del guadagno materiale"
  • G.P. Singh – "scienza di amministrazione politica"
  • Roger Boesche – "scienza di politica economica"
  • Gianluca Magi – "codice del potere". Lo studioso italiano così spiega la sua scelta di traduzione:

«Il termine artha, eloquente e vitale per il nostro trattato, abbraccia un’ampia varietà di valenze semantiche: «benessere materiale», «attività economicamente produttiva», «prosperità economica», «ricchezza» (anche nel senso di stato finanziario della nazione), «interesse», «profitto», tutti termini che esprimono il principio dell’azione razionale diretta verso fini egoistici; denota dunque l’aspetto pratico della vita teso all’acquisizione interessata e ponderata della ricchezza materiale, in un’indifferenziazione tra l’economico, l’amministrativo e il politico. Sulla scorta di tali considerazioni e sul fatto che śāstra – che indica un intero campo del sapere così come un determinato manuale – può essere tradotto con «leggi», «insegnamento», «scienza», «trattato»,«codice», «testo», si è scelto di tradurre il titolo Arthaśāstra in Il Codice del Potere
(Gianluca Magi (a cura di), Kauṭilya, Il Codice del Potere (Arthaśāstra). Arte della guerra e della strategia indiana, Edizioni Il Punto d'Incontro, Vicenza 2011, pp. 28-9)

Contenuti
Roger Boesche descrive l'arthaśāstra come "un libro di realismo politico, un testo che analizza e descrive come il mondo politico funzioni effettivamente più che come un testo che voglia indicare come la politica dovrebbe essere.
In questo senso può essere interpretato come un manuale che svela ad un Re i segreti dell'arte del governo non disdegnando di dispensare consigli che invitano deliberatamente al ricorso a misure estreme e brutali se queste siano indirizzate al bene comune del popolo e dello Stato. "
Essenzialmente, l'arthaśāstra descrive come amministrare un'autocrazia per mezzo di una solida ed efficiente economia.
Dibatte di etica dell'economia e dei doveri e degli obblighi di un sovrano.
L'obiettivo dell'arthaśāstra è quello di fornire ad un sovrano qualcosa di più di un trattato di politica e gestione degli affari di Stato.
Il trattato offre una panoramica su aspetti legislativi e burocratici, sull'organizzazione della struttura statale con dettagli anche inerenti argomenti come la mineralogia, la scienza dei metalli, l'agricoltura, la zootecnica, la medicina e l'utilizzo degli animali selvatici.
L'arthaśāstra affronta anche la tematica dello stato sociale (ad esempio la redistribuzione delle risorse durante una carestia) e dell'etica sociale che contribuisce a mantenere unita una collettività.

Paragone con Machiavelli
A causa del suo spiccato pragmatismo politico, l'arthaśāstra è stato spesso paragonato a Il Principe di Machiavelli.
«Esiste forse un altro libro che parli così apertamente di quando l'uso della violenza sia giustificato? Di quando l'assassinio di un nemico sia utile?
Quando uccidere gli oppositori interni sia saggio? Come utilizzare agenti segreti? Quando sia necessario sacrificare un proprio agente sotto copertura? Come per un sovrano sia possibile usare donne e bambini come spie e persino assassini?
Quando uno Stato dovrebbe violare un trattato ed invadere una nazione confinante? Kautilya — e per quanto mi è dato sapere solo Kautilya — sa dare una risposta a questi quesiti.
In quali casi è lecito per un Re spiare i suoi sudditi? Come dovrebbe un sovrano mettere alla prova i propri ministri oltre che i membri della propria stessa famiglia al fine di verificarne la lealtà?
Quando un Re può arrivare ad uccidere un principe, un proprio figlio erede al trono?
Come proteggere un Re da tentativi di avvelenamento? Quali precauzioni prendere contro un eventuale tentativo di omicidio da parte della propria moglie?
Qual è il momento più appropriato per porre in stato di arresto un agitatore sulla base di un sospetto? Quando è lecita la tortura?
Ad un certo punto il lettore può arrivare a domandarsi: possibile non esista una sola domanda che Kautilya trovi troppo immorale o eccessiva da porre apertamente in un testo di dottrina politica? La risposta è no. Ed è questo ciò che inquieta. Ma questo è anche il motivo per cui Kautilya è stato il primo vero grande realista politico.»
(Boesche 2002, p.1)

Commentando l'arthaśāstra Max Weber ebbe modo di osservare:
«Nel senso più estremo, ciò che nell'accezione più popolare del termine, identifichiamo come “machiavellico”, nella letteratura indiana è classicamente espresso nell'arthaśāstra di Kautilya (scritto molto tempo prima della nascita di Cristo, probabilmente al tempo di Candragupta Maurya): paragonata ad esso il Principe di Machiavelli è un'opera “innocua”.»
(Max Weber, Politics as a Vocation (1919))

Tuttavia va detto che la portata dell'opera è molto più ampia di quanto di solito viene riportato su di essa.
È infatti possibile trovare nel testo anche riferimenti alla compassione nei confronti dei più deboli come i poveri, gli schiavi e le donne; degli esempi di ciò si hanno nella difesa da parte dell'autore di provvedimenti di riforma agraria in favore di fasce più povere della popolazione e altrove nel richiamo al dovere di garantire la protezione della castità delle schiave.

I libri dell'Arthaśāstra
L'Arthaśāstra è composto da 15 libri:
  • I La disciplina
  • II La condotta dei sovrintendenti
  • III La giustizia
  • IV Estrazione delle spine
  • V La condotta segreta
  • VI L'origine della sfera geopolitica
  • VII Le sei strategie politiche
  • VIII Le avversità dello Stato
  • IX L'azione dell'invasore
  • X La Guerra
  • XI La condotta nei confronti delle corporazioni
  • XII Il nemico più potente
  • XIII Stratagemmi per espugnare piazzeforti
  • XIV Mezzi occulti
  • XV Metodologia del trattato

Il Rajarishi
L'arthaśāstra tratta in dettaglio quali debbano essere le qualità di un sovrano saggio e virtuoso Rajarishi e quali discipline egli debba praticare e approfondire come materie di formazione personale.
"Nella felicità dei suoi sudditi è riposto il segreto della felicità di un Re, il loro benessere è il SUO benessere. Egli non prende in considerazione come buono semplicemente ciò che gli piace, ma considera come autentico beneficio per se stesso solo quanto piace ai suoi sudditi e sottoposti." - Kautilya.
Secondo Kautilya, un Rajarishi è colui che:
  • Ha il dominio di sé, avendo sottomesso le ostili tentazioni sensi;
  • Ha cura di coltivare la ragione e l'intelletto per mezzo della frequentazione di uomini d'esperienza e cultura;
  • Tiene gli occhi aperti tramite le sue spie e informatori;
  • È sempre all'opera nel promuovere la sicurezza e il benessere della popolazione;
  • È abile nell'assicurarsi il rispetto del popolo per mezzo del dharma, dell'autorità e dell'esempio dato;
  • Migliora la propria disciplina attraverso l'apprendimento in tutti i rami del sapere; e
  • Si accattiva la simpatia e la benevolenza delle persone arricchendole e facendo loro del bene.
Un sovrano così disciplinato dovrebbe inoltre:
  • Tenersi lontano da una moglie altrui;
  • Non bramare cose altrui;
  • Praticare l'ahimsa (non-violenza nei confronti di tutti gli esseri viventi);
  • Evitare sogni ad occhi aperti, pensieri oziosi, capricci, falsità e stravaganze; e
  • Evitare di accompagnarsi a persone dannose o nocive così come indulgere in attività della medesima natura.
Kautilya dice che l'artha (“l'obiettivo materiale” e in una delle sue possibili estensioni di significato “l'utile economico”) è la cosa più importante; dharma e kama (significando con quest'ultimo “l'atto della volizione” in sé più che il semplice desiderio) sono entrambi dipendenti da esso.
Un autentico Rajarishi terrà sempre in alta considerazione quei consiglieri che lo ammoniranno rispetto ai pericoli derivanti dalla trasgressione dei limiti di una buona condotta, rammentandogli, se necessario anche bruscamente, i tempi prescritti per l'adempimento dei suoi doveri di uomo di Stato e ammonendolo persino quando egli dovesse commettere errori riguardanti la sua condotta nella vita privata.

I doveri di un Re
Se un Re è energico, così saranno i suoi sottoposti. Se egli è fiacco o pigro nell'adempimento delle proprie funzioni, anche i suoi sottoposti saranno altrettanto negligenti e perciò consumeranno in qualche modo la sua ricchezza. Inoltre, un re pigro cadrà più facilmente nelle mani dei nemici. Da ciò deriva la necessità per un Rajarishi di mantenere sempre se stesso in forza e attività.
Il sovrano dovrebbe sempre essere attivo nell'amministrazione dell'economia. La fonte della ricchezza è l'azione (in campo economico) e una eventuale carenza in questo campo recherebbe difficoltà materiali.
In assenza di una solida economia, tanto la prosperità presente quanto la crescita futura sarebbero impossibili. Un re può raggiungere gli obiettivi desiderati e l'abbondanza di ricchezze intraprendendo redditizie attività economiche.
Un sovrano ideale è colui il quale possiede le più alte qualità di leadership, intelligenza, energia e attributi personali.
Le qualità di leadership (che attraggono seguaci) sono: la nascita in una famiglia nobile e possidente, la fortuna favorevole, l'intelligenza e l'abilità, le frequentazioni di persone anziane, di saggi e persone dotate di esperienza, l'essere giusti, sinceri e risoluti, entusiasti e disciplinati, rispettare la parola data, il mostrare gratitudine (verso coloro che gli offrono aiuto), avere nobili fini, non essere dilatorio, avere cura di divenire più forti dei Re vicini e sapersi circondare dai ministri e dai funzionari di grandi qualità.
Le qualità di intelligenza sono: desiderio di imparare, il saper ascoltare gli altri, afferrare, trattenere, comprendere a fondo e riflettere sulla conoscenza, rifiutando opinioni false e aderendo a quelle vere.
Un re energico è colui che è valoroso , determinato, veloce e abile. Per quanto riguarda gli attributi personali, un re ideale dovrebbe essere eloquente, audace e dotato di intelletto acuto, una memoria efficace e una mente acuta.
Egli deve essere aperto ai suggerimenti. Dovrebbe avere una formazione adeguata in tutte le arti ed essere in grado di guidare un esercito. Egli dovrebbe essere giusto nel premiare come nel punire e avere la lungimiranza di sapersi avvalere delle tutte le opportunità offerte dal momento, luogo e azioni presenti in una determinata situazione.
Egli deve saper governare in tempi normali come in tempi di crisi. Dovrebbe sapere quando combattere e quando fare la pace, quando stare in agguato, quando rispettare i trattati e quando colpire la debolezza del nemico.
Egli dovrebbe conservare la sua dignità in ogni momento e non ridere in maniera poco dignitosa. Dovrebbe essere dolce nel parlare, guardare dritto negli occhi le persone ed evitare di sembrare corrucciato. Deve astenersi da passione, rabbia, avidità, ostinazione, volubilità e maldicenza. Egli deve condurre la propria vita, conformemente al parere degli anziani.

Conflitti interni
Kautilya afferma - I litigi tra persone possono essere risolti con la vittoria sui capi dei litiganti ovvero rimuovendo la causa del litigio – i cittadini che lottano tra di loro con la loro reciproca rivalità posso risultare utili al re.
I conflitti di potere all'interno della famiglia reale, d'altro canto, finiscono per portare persecuzioni e distruzione presso il popolo e costa grande fatica riuscire a porre fine ai conflitti del genere.
Da ciò deriva che un conflitto di potere interno alla famiglia reale sia potenzialmente molto più deleterio che una lotta tra fazioni di comuni sudditi. Sappia dunque il sovrano fare un buon uso della discrezione ed essere scaltro nel giudicare.

Dissertazione sui vizi
I vizi sono corruzioni causate da ignoranza e indisciplina; un uomo incolto non sa percepire le dannose conseguenze dei suoi vizi. Kautilya così sintetizza: considerando il fatto che il gioco d'azzardo è più pericoloso nei casi in cui vi sia una condivisione del potere, il vizio con la conseguenza più grave è senza dubbio l'alcolismo, seguito dal correre dietro ad ogni donna, dal gioco d'azzardo e infine dalla caccia.

La formazione di un futuro re
L'importanza dell'autodisciplina
La disciplina è di due tipi: innata e acquisita.
Istruzione e addestramento possono favorire la disciplina soltanto in chi sia capace di trarre da esse il massimo beneficio, gli incapaci non sapranno beneficiarne in ogni caso. La cultura dona disciplina soltanto a coloro che siano provvisti di determinate caratteristiche mentali:
capacità di obbedienza a un insegnante, desiderio e capacità di imparare, capacità di trattenere ciò che è stato appreso, comprendere ciò che è appreso, riflessione su di esso e in ultimo la capacità di fare inferenze operando con i dati delle conoscenze acquisite.
Coloro che siano privi di tali facoltà mentali non avranno alcun beneficio dall'istruzione, questo, a fronte di qualsiasi quantità o qualità di formazione offerta loro.
Colui che sarà un re dovrà acquisire disciplina e seguirla con rigore acculturandosi nelle scienze sotto la guida di insegnanti di qualità.

La formazione di un principe
Per il miglioramento della propria auto-disciplina, egli dovrebbe sempre accompagnarsi ad anziani colti ed eruditi. Al fine di ottenere un intelletto ben allenato dovrebbe addestrarsi nelle discipline dello yoga, dalle quali deriva l'autocontrollo. Questo è ciò che si intende per efficienza nell'acquisizione della conoscenza. Solo un re, che sia saggio, disciplinato, dedito a un modo illuminato di governare e che sia attento al benessere di ogni essere, potrà godere incontrastato il dominio sulla terra.

I sette modi di rendere omaggio ad un vicino
Kautilya raccomandò al re Chandragupta Maurya sette fondamentali modalità di relazione con le potenze confinanti.
Le strategie consigliate sono:
  1. Sanman – La Pacificazione, Patto di non aggressione
  2. Danda – La Forza, la Punizione
  3. Dana – Il Dono, La Corruzione
  4. Bheda - La Divisione, Lo Scindere, La Separazione delle Forze Opposte (il Divide et impera romano)
  5. Maya - L'Illusione, l'Inganno
  6. Upeksha - L'ignorare il nemico
  7. Indrajala - Falsificare l'autentica Forza Militare

Il mantenimento della legge e dell'ordine
È necessario che un dato ambiente sia propizio e favorevole affinché l'economia e le finanze di uno Stato possano essere prospere. Ciò richiede che la legge e l'ordine di uno Stato siano mantenuti al loro massimo livello. L'arthaśāstra raccomanda sanzioni pecuniarie e punizioni per sostenere una rigorosa applicazione delle leggi all'interno della giurisdizione dello Stato. La scienza del diritto e delle forze dell'ordine viene chiamata da Kautilya daṇḍanīti (retto uso della forza e dell'autorità).

La fauna, le foreste e le risorse
La dinastia reggente l'Impero Maurya guardò in primo luogo alle foreste come fonte di risorse. Per loro, il “prodotto” più importante che le foreste offrivano fu l'elefante. La potenza militare in quei tempi non dipese solo dal numero di uomini o cavalli da combattimento, ma anche dall'uso di elefanti da battaglia. Gli elefanti svolsero un ruolo decisivo nella sconfitta di Seleuco, governatore di Alessandro Magno a quei tempi signore della regione del Punjab.
I Maurya cercarono di sostenere e mantenere la disponibilità di elefanti dal momento che era più conveniente in termini di tempo catturare, domare e addestrare elefanti selvaggi piuttosto che allevarli. L'arthaśāstra di Kautilya scende nel dettaglio indicando quale sia il compito di un determinati funzionario, il cosiddetto “Protettore degli Elefanti delle Foreste”:
«Al confine della foresta, egli dovrebbe delimitare una foresta per gli elefanti sorvegliata da guardie forestali. Il soprintendente dovrebbe, con l'aiuto delle guardie ... proteggere gli elefanti per montagne, lungo i fiumi, i laghi oppure in tratti paludosi ... Dovrebbero uccidere chiunque tenti di uccidere un elefante»
(Arthashastra)

L'arthaśāstra riporta anche che i Maurya designarono specifiche foreste destinate alle fornitura di legname e come il funzionario addetto alla protezione degli animali fosse anche impiegato nella lotta contro ladri, bracconieri, ladri di bestiame e altri predatori naturali al fine di rendere i boschi più sicuri per il pascolo degli animali d'allevamento.

Idee economiche
Un resoconto esaustivo delle idee economiche presenti nell'arthaśāstra è stato fornito dallo studioso Ratan Lal Basu[ e da altri rinomati esperti studiosi dell'arthaśāstra in un volume edito da Sen & Basu Il libro contiene documenti presentati da autori provenienti da tutto il mondo presenti alla Conferenza Internazionale tenutasi nel 1902 presso l'Oriental Research Institute di Mysore, India per celebrare il centenario della scoperta del manoscritto dell'arthaśāstra.


domenica 30 giugno 2019

Il codice del guerriero body builder


Il body building non ha solo una psicologia ma anche una morale, usando una metafora, esso nn ha solo una testa ma anche un cuore. Il seguente codice è una sfida... perchè non ogni bodybuilder è un guerriero,e molti ne sono veramente lontani. il codice non va accetato ciecamente ma sviluppato....



1 - I GUERRIERI SONO PERSONE DISCIPLINATE E DEDITE ALL'ECCELLENZA.
I guerrieri sono dediti al body building e gli danno una priorità nella loro vita quotidiana. Non hanno paura d sognare o di aspirare a qualcosa ma fanno in modo di incanalare questi sogni in obbiettivi e fini specifici, appropiati e raggiungibili.

2 - I GUERRIERI SONO PERSONE POSITIVE.
I guerrieri sanno che nell'affrontare una situazione hanno solo due possibilità: essere positivi o essere negativi. Essi scelgono di essere positivi, di costruirsi realisticamente e avvicinarsi ad ogni situazione con l'attitudine del "posso farcela". I guerrieri esercitano un controllo attivo sulle proprie esistenze credendo in se stessi. Essi sanno di non dover essere solo positivi,ma di dover anche far trasudare la loro positività. Il pensare bene deve andare in copia con l'agire bene.

3 - I GUERRIERI VEDONO GLI ALLENAMENTI COME CAMPI DI PROVA PERSONALI.
I guerrieri si avvicinano al proprio allenamento come gli antichi guerrieri si avvicinavano alle loro battaglie, con la differenza che i moderni guerrieri non combattono contro nessuno. Essi non combattono neanche contro i pesi. Il loro obbiettivo è unirsi ai pesi per diventare il meglio che possono. La loro sfida è combattere contro paure, dubbi e insicurezze. I guerrieri del body building sono persone con degli obiettivi che si concentrano interamente e creativamente sui compiti a portata di mano. Si concentrano nel fare correttamente serie e ripetizioni. Essi avvertono un interiore senso di soddisfazione nell'allenarsi bene.

4 - I GUERRIERI SONO PERSEVERANTI.
Essi sanno che devono allenarsi alla lunga. i guerrieri valutano e amano persino il loro sforzo. Sopportano il disagio sappendo che quello è proprio il momento in cui stanno ampliando se stessi fisicamente e mentalmente. spingono continuamente se stessi verso le proprie frontiere di crescita e sviluppo. I guerrieri accetano i fallimenti ed imparano dalle proprie delusioni per migliorarsi in quello che fanno. I guerrieri desiderano sempre ampliare se stessi. Essi sono coinvolti nel pumping iron per "la vita".

5 - I GUERRIERI VIVONO UNA VITA EQUILIBRATA.
I guerrieri sanno che per fare allenamenti produttivi devono avere ordini negli altri ambiti della vita. Essi hanno integrato il loro credo e la loro pratica in ogni area delle loro esistenze e di conseguanza sono non conttraditori e congruenti. Hanno imparato ad aggirare le proprie funzioni sociali per dare attenzione a tutto, mantenendo un ritmo complessivo. Essere un guerriero significa esserlo in ogni aspetto della propria vita.

6 – INFINE, I GUERRIERI SERVONO IL PROSSIMO.
Essi capiscono che parte del loro dovere è dare qualcosa in cambio aiutando il prossimo. Insegnano ed assistono gli altri cosìcchè gli altri possano massimizare i loro progressi. insomma, i guerrieri servono da modelli affinchè i body builders novizi e intermedi diventino anch'essi guerrieri. Spartendo continuamente con gli altri la loro conoscenza ed esperienza, i guerrieri fanno anche avanzare lo sport che amano.

sabato 29 giugno 2019

La non forma




Kung Fu... duro lavoro, sudore, volontà, sacrificio.
Un pittore può avere l'arte del Kung Fu o un macellaio che arriva a tranciare le carni senza che il coltello tocchi mai l'osso.
Impara la forma ma cerca la non forma. Ascolta il non suono.
Impara tutto e poi... dimentica. Impara la strada e poi trova la tua... strada.
Il musicista può avere l'arte del Kung Fu o il poeta che dipinge quadri di ideogrammi e contribuisce a rendere grandi gli imperi. Tutto questo è il Kung Fu.
Ma non dargli un nome, amico mio... perché è come l'acqua. Niente è più leggero dell'acqua che può aggirare la roccia. Non combatte, ti gira intorno... l'opposto... senza forma... senza nome.
Il vero maestro sa conviverci.
Solo tu puoi liberarlo.

venerdì 28 giugno 2019

SCREENING


Con il termine Screening s’intende l’insieme di strategie volte allo studio istantaneo del profilo psicologico di un aggressore per poter valutare nel minor tempo possibile il grado di pericolosità della situazione e le tecniche d’adottare più efficaci per neutralizzarla. Gran parte della strategia suggerita dalle tecniche di screening sono date dall’esperienza e dalla raccolta e l’analisi statistica delle varie tipologie d’aggressione. Questa branca della scienza applicata alla psicologia suddivide le aggressioni in varie categorie:
Aggressione da parte di malviventi abituali
Aggressione da parte di teppisti
Aggressione conseguenti a liti
Aggressione da parte di soggetti in stato di alterazione mentale

In una situazione di diverbio che può portare ad una reazione violenta, la differenza principale tra una persona esperta di autodifesa professionale (non di combattimento, sono due cose diverse) e una persona "normale", è che quest’ultima cederà immediatamente alla violenza in maniera istintiva, o quasi.
Il professionista valuta la violenza come prima opzione, ma la tiene come ultima scelta.
Se si esaminano la maggior parte delle liti che si scatenano fra due persone è facile suddividere gli eventi in corso in varie fasi:
Innesco
Escalation
Conclusione

L’innesco è la fase in cui il diverbio muta in una situazione che non permette ai due individui di interrompere l’evento in corso. Segue immediatamente l’escalation, più che altro una questione di conflitti di Ego tra i contendenti.
In questa fase il professionista e/o la persona saggia riesce verbalmente a sedare la situazione e a bloccare lo sbocco alla violenza, che è una conclusione più che auspicabile, sempre. Altrimenti l’altra conclusione è ovviamente l’uso della violenza. Chi scatta per primo dei due individui è colui che sente l’impulso di dimostrare che "ha ragione". Deve dimostrare al proprio ego ed a eventuali persone che assistono al litigio che deve "vincere". Di solito il non-professionista cede all’opzione della violenza per uno o più dei seguenti motivi:
Non ha valutato le conseguenze che la reazione violenta può portare (fisiche e/o morali)
E’ certo che non si ferirà nello scontro
E’ convinto che è il modo migliore per impartire una "lezione" a qualcuno
E’ in preda agli effetti di sostanze stupefacenti e/o alterazioni psichiche

In compenso il professionista deve sapere riconoscere sempre per tempo i segnali premonitori di uno scontro e una volta coinvolto deve reagire nella maniera più rapida e definitiva possibile; non tanto per applicare la logica del "vincere" e "dimostrare" qualcosa a qualcuno, ma per limitare al massimo i danni dello scontro. In generale lo screening ci suggerisce che quando siamo in piena escalation l’individuo non professionista prima di scattare all’attacco aumenta il ritmo respiratorio e ha un brivido, un tremito, più o meno ampio su tutto il corpo, oppure limitato a degli arti.
A questa categoria di segnali appartengono le persone che non sono abituati alla violenza, ma stanno sfogando una grande collera. Telegrafando in maniera così vistosa le loro intenzioni, sono gli individui relativamente più semplici da gestire. Una situazione un pò più ostica la possono creare coloro che sono abituati all’opzione violenza, anche se non sono dei combattenti professionisti,
in quanto hanno imparato il concetto di non "trasmettere" le proprie intenzioni, ma piuttosto, prima di attaccare, tendono ad appiattire le loro emozioni.
In ogni caso la reazione chimica dell’adrenalina nel corpo di chi ha deciso di attaccare è spesso evidente: aumento del respiro, cambiamento di colore repentino del viso, e il già citato tremore corporeo. L’esperto sarà in grado di mascherare in maniera efficace uno o più di questi segnali in modo da sfruttare al massimo la sorpresa.
La reazione di massima efficacia si ha quando, avendo interpretato correttamente il linguaggio del corpo, si riesce ad eseguire una tecnica di anticipo.
Il concetto è espresso nelle arti marziali giapponesi con il termine sen-no-sen.
Per anticipo si intende una tecnica mirata a bloccare un arto che si carica per sferrare un attacco. Essendo in fase di caricamento il colpo non ha ancora espresso la massima forza, quindi le possibilità di immobilizzazione e di reazione sono molto alte.
Un altro dettaglio da esaminare in questa fase è il fatto che il non-professionista, nel suo attacco (per quanto pericoloso sia), sicuramente dimentica di proteggere alcune parti del suo corpo.
Il corpo umano si può suddividere in quattro settori (alto dx, alto sx, basso dx, basso sx).
Avendo solo due braccia possiamo coprire solo due settori alla volta.
L’inesperto non si preoccuperà di coprirne nemmeno uno in maniera efficace. Ecco che quando
scatta l’attacco, probabilmente si è in grado, se non si riesce ad anticiparlo, almeno ad evitarlo e ad eseguire una tecnica percuotente su un settore scoperto.
Queste che seguono sono situazioni di base che hanno origini e moventi diversi e che di conseguenza determinano strategie di reazione differenziate.

Aggressioni da parte di malviventi abituali
Potenzialmente sono le aggressioni più pericolose e che potrebbero necessitare della reazione più decisa. L’individuo in questione fa uso di tre componenti fondamentali per portare a termine il suo scopo: sorpresa, decisione, abilità.
Bisogna sempre considerare la peggiore delle ipotesi tattiche nel caso che si abbia a che fare con aggressori armati (ad es. di coltello), ovvero che siano degli esperti, e che siano abituati a questo tipo di azioni. Valutare sempre se le richieste del malvivente (ad es. una rapina) siano tali da giustificare una reazione. Per esempio non è il caso di rischiare delle lesioni permanenti per pochi contanti. Il più delle volte, in caso di rapina, l’aggressore non cerca e rifiuta lo scontro fisico, anche se bisogna sempre pensare che sia in grado di sostenerlo. Nel caso che l’aggressione sia rivolta ad intaccare la nostra incolumità (ad es. uno stupro) bisogna solo aspettare il momento giusto per la reazione più decisa e definitiva possibile. Darsi sempre alla fuga dopo uno scontro con un malvivente per cercare aiuto.

Aggressione da parte di teppisti
E’ il caso di due o più individui che attaccano una persona per motivi futili, più che altro per dimostrare qualcosa. Minaccia di alta pericolosità.
Un approccio verbale potrebbe essere tentato, con le stesse regole applicate alla potenziale lite con sconosciuti, ma appena si valuta che questo non ha effetto allontanarsi immediatamente e/o attirare l’attenzione per aiuto. In caso di mancanza di opzioni reagire con lo scopo di ferire in maniera permanente, in quanto se il gruppo è numeroso, non ci si può permettere di perdere tempo per controllare un assalitore quando gli altri attaccano.

Aggressione conseguente a liti
Si dividono in due categorie: liti tra conoscenti e tra sconosciuti.
Il primo caso difficilmente si presenta. Di solito tra conoscenti (familiari ed amici) le discussioni si possono sedare dimostrando di scendere a compromessi e a dimostrare la propria volontà a non voler far degenerare la situazione.
E’ semplicemente una questione di scendere a patti con il proprio orgoglio.
Nel caso di diverbi con sconosciuti la situazione è di maggiore pericolosità. In questo caso, di solito, ci troviamo di fronte ad aggressioni di tipo psichico.
Se l’aggredito si sente colpito ed offeso potrebbe reagire non con coerenza. Rispondere a tono, con urla ed offese fa perdere la calma e lo fa passare immediatamente dalla parte del torto, il che giustifica l’eventuale reazione violenta dell’aggressore. Quindi mai cedere a questi comportamenti perché:
Non sappiamo con chi abbiamo a che fare
Non sappiamo a priori le reali intenzioni dell’interlocutore nei nostri confronti
L’unica via è un dialogo che dimostri la nostra determinazione, ma non la nostra volontà di ricorrere alla violenza. In questi casi non bisogna alzare la voce e non accelerare il ritmo delle parole, entrambi sintomi di debolezza che potrebbero essere sfruttati dallo sconosciuto per innescare una colluttazione.
Più passa il tempo e più le possibilità d’innesco dello scontro diminuiscono, se la questione in gioco è irrilevante. Ricordare che in questi casi violenza richiama solo violenza. Occorre possedere una precisa autocoscienza di sé stessi e dei propri diritti e del concetto del rispetto di sé stessi e del prossimo.

Aggressione da parte di soggetti in stato di alterazione mentale
Situazione di estrema pericolosità. L’individuo soggetto all’influenza di sostanze stupefacenti e/o alcool è da considerare estremamente violento e non risponde alle tecniche di dialogo che sono state illustrate precedentemente.
Inoltre la sua percezione del dolore è distorta dalle sostanze che ha assunto, quindi normali tecniche di autodifesa rivolte al solo controllo dell’avversario potrebbero non essere efficaci. L’unica cosa che potrebbe andare a vantaggio di chi si difende è la possibile mancanza di coordinazione e di equilibrio dell’aggressore, se ha molto abusato di certe sostanze. Nel caso di persone psicolabili, e quindi con il pieno possesso delle proprie capacità motorie, bisogna sempre valutare la fuga, oppure in mancanza di altre opzioni di una difesa con tutti i mezzi possibili.

Sostanze stupefacenti ed alcool
Al giorno d’oggi, la reperibilità e la società rendono l’uso di sostanze stupefacenti molto più semplici degli anni addietro. Per questo motivo, la possibilità di doversi difendere da un aggressore sotto l’uso di sostanze stupefacenti, è aumentata a tal punto da dover essere presa in considerazione
come nozione di difesa personale. Gli stupefacenti sono sostanze di natura sintetica o naturale in grado di alterare una o più funzioni dell’organismo umano. Gli stupefacenti possono dare o meno dipendenza fisica, questo fatto è molto importante in quanto una sindrome da astinenza provoca sintomi inversi rispetto agli effetti che induce la droga usata. Questo ci permette di sfruttare la nostra conoscenza per ritorcere la suddetta crisi contro l’aggressore stesso.
Ecco le principali classi di stupefacenti suddivise per azione.
Psico-depressive (danno dipendenza fisica e psichica)
Alcool etilico
Sedativi (sonniferi e barbiturici maggiori e minori)
Oppiacei (morfina, eroina, codeina)
Narcotici sintetici(metadone, talwin, ecc)
Psico-stimolanti (danno solo dipendenza psichica)
Anfetamine
Cocaina
Psico-alteranti o Dislettici o Allucinogeni (danno dipendenza psichica)
LSD
Mescalina
Psilocibina
Derivati dalla canapa indiana (marijuana o hashish)
Possiamo ora esaminare i vari tipi di Sostanze Stupefacenti per conoscerne gli effetti psichici e caratteristiche fondamentali.
Morfina: provoca sul sistema nervoso centrale, effetti di analgesia, torpore mentale, ottundimento delle sensazioni dolorose, depressione del riflesso della tosse, depressione dei centri respiratori, vomito, vasodilatazione periferica da liberazione d’istamina. Gli effetti psichici sono invece, benessere diffuso, senso di tranquillità ed euforia, vivace flusso delle idee, stato di torpore e
di sonnolenza. Se assunta in vena provoca un accentuato effetto flash con perdita di realtà.

Eroina: dopo l’assunzione, che avviene per via endovenosa, intramuscolare o inalatoria, ha un effetto che perdura per 4-6 ore. La sua potenza analgesica è tripla della morfina, provoca quindi stati di euforia, ideazione fluida, la realtà esterna è vissuta con distacco emotivo e attenuazione delle sensazioni dolorose.
E’ quindi da tenere in forte considerazione per quanto riguarda la metodologia di comportamento e di difesa, in quanto una semplice percussione dolorosa non potrebbe dare nessun effetto. Sarà quindi il caso di orientarsi su un comportamento inabilitante alle articolazioni o una percussione tale da provocare una perdita di coscienza.

Cocaina: via d’assunzione nasale o endovenosa. Ha una potente azione stimolante su tutte le strutture cerebro-spinali. A livello psichico provoca euforia, aumento dell’attività mentale, stato di benessere e diminuzione della sensazione di fatica. A dosaggi superiori insorgono anche tremori, convulsioni, stimolazione del centro respiratorio, del centro termoregolatore, e del centro ematico, in alcuni casi anche di allucinazioni. I soggetti in questione saranno quindi riconoscibili per sbalzi di colorito al viso, fiatone e mancanza di equilibrio.

Anfetamine: assunzione per via orale o endovenosa. Provocano aumenti di vigilanza, aumento del morale, riduzione della sensazione di fatica, aumento della capacità di concentrazione e sopportazione di sforzi fisici e mentali prolungati. Per un uso prolungato compaiono cefalee, idee deliranti, allucinazioni, tremori e ansia.

Mariujana e hashish: gli effetti compaiono dopo pochi minuti dall’inalazione dopo una mezz’ora dall’assunzione per via orale. Consistono in senso di benessere fisico, rilassamento, euforia, stato sognante, alterazione del tempo e dello spazio, ideazioni accelerate ed incoerenti, flusso incontrollato di pensieri. Per dosaggi elevati, la fantasia e la realtà si fondono con un’accentuazione dei colori, allucinazioni visive, acustiche, alterazione dello schema corporeo, stati d’angoscia.

LSD: dopo pochi minuti dall’assunzione determina: tachicardia, salivazione, alterazioni della sfera emotiva, stati euforici, allucinazioni, alterazioni corporee come senso di allungamento degli arti, senso di leggerezza o pesantezza del corpo. Lo stato di introspezione indotto dall’uso può far arrivare al suicidio facendo emergere problemi dell’inconscio che appaiono al soggetto di estrema gravità.

Alcool: La sostanza che provoca alterazioni psichiche/motorie più comune è l’alcool. Dì per sé stesso l’alcool è categorizzato come un depressore del sistema nervoso centrale. Questo significa che i suoi effetti sono presenti a livello sia fisico che comportamentale. L’assunzione di alcool provoca sempre un’intossicazione all’organismo, la gravità di questa è determinata dalla concentrazione sanguigna che questo raggiunge. Il livello di tollerabilità dell’alcool dipende dal sesso e dalla massa corporea dell’individuo. Sono stati definite quattro fasi d’intossicazione da alcool:

Alterazione avvertibile del comportamento
Appena l’alcool inizia ad interessare la fisiologia dell’organismo di una persona a livello chimico, questa potrebbe iniziare a perdere le proprie inibizioni. C’è chi reagisce diversamente alle intossicazioni leggere da alcool. Manifestazioni incontrollabili di emozioni, improvvisi cambi d’umore, propensione ad aperture con estranei, comportamento meditabondo, disinteresse, comportamento anti-sociale, comportamento chiassoso, comportamento irritante, immaturità, scadimento del linguaggio, desiderio di attirare l’attenzione.

Comportamento temporaneo dissociato
Come la concentrazione specifica d’alcool cresce nel sangue dell’individuo, più il suo pensiero razionale diminuisce. Chi è bevitore abituale solo in questa fase presenta i sintomi illustrati nella fase precedente. Inoltre si aggiungono i seguenti sintomi: diminuzione dell’allerta, incapacità di fare semplici comparazione tra situazioni, oggetti ecc…ecc…, aumento del desiderio di continuare a bere, perdita memoria a breve termine, ripetizione di concetti appena espressi, affermazioni incoerenti, aggressività, predisposizione alla violenza, comportamento di sfida verbale.

Perdita parziale delle normali funzioni cerebrali
L’alcool induce un’alterazione del peso specifico del liquido contenuto nell’orecchio medio. Questo liquido viene utilizzato dal corpo per determinare in che posizione si trova nelle tre dimensioni. La sua alterazione porta al cervello informazioni sbagliate sulla posizione della testa, gambe, busto ecc…
Questa situazione porta alla perdita totale/parziale dell’equilibrio nell’individuo, nonché al manifestarsi di vertigini più o meno violente.

Perdita totale di coordinazione e di controllo muscolare
In questa fase l’alcool inizia ad influenzare in maniera pesante il sistema nervoso centrale e questo punto anche semplici movimenti di coordinazione risultano difficili. Difficoltà ad articolare parole, impossibilità di camminare. Questa è la fase precedente al coma etilico.
E’ da notare che gli effetti dell’alcool si intensificano fino al 25% nell’ora successiva all’ultimo bicchiere bevuto. Quindi una persona può essere nella "fase due" di intossicazione da alcool e smettere di bere ed entro un’ora finire perfettamente nella fase successiva. La fase più pericolosa, a livello di aggressione, è la seconda, dove l’individuo ha ancora relativamente il controllo del proprio corpo, ma sta perdendo gradualmente le proprie inibizioni. Qui il rischio di violenza è piuttosto alto, specialmente quando il soggetto fa uso di alcool intenzionalmente per liberare la propria carica aggressiva.

I quattro tipi di violenza
Tutti i vari comportamenti violenti che portano ad uno scontro fisico sono stati raccolti in quattro categorie:

Paura
Violenza sprigionata dalla persona che si sente minacciata da una situazione, da un gruppo di persone e/o singolo. E’ di solito una reazione a degli stimoli neurochimici che mandano la persona in panico e cerca con la violenza di togliersi dalla minaccia. Persone in questo stato reagiranno sempre e comunque con la massima violenza.
Come affrontare la situazione:
La tecnica per maneggiare questa situazione è di mimare il panico della persona in oggetto, convincendola che noi siamo esattamente spaventati come essa, quindi non siamo una minaccia. E’ controproducente atteggiarsi in maniera autoritaria, bisogna semplicemente mettersi allo stesso livello emotivo della persona in panico e calmarla.

Delirio
Violenza di chi non percepisce limiti di alcuna natura (fisica, morale, sociale…). In questa sezione rientrano chi è sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e/o alcool.
Come affrontare la situazione:
La maniera di affrontare questo caso è di dare alla persona degli stimoli che by-passano il loro processo interno di auto-esaltazione. Per riportarlo alla realtà bisogna far focalizzare la sua attenzione su qualsiasi cosa che non sia lui stesso.
Voce convinta ed autoritaria e impossibilità di dare opzioni di scelta al soggetto. Spesso basta un approccio verbale per fare desistere i propositi violenti persone ubriache, magari assecondandole il più possibile nei loro ragionamenti.

Capriccio irragionevole
Violenza basata su comportamento irragionevole auto-alimentante (possibile sindrome psicotica di rabbia cronica da manifestare all’esterno).
Come affrontare la situazione:
Il soggetto in questo caso intenzionalmente vuole provocare la violenza per sfogarsi di qualcosa. E’ la situazione più difficile da maneggiare. Bisogna affrontare la situazione con due azioni contemporanee:
togliere "l’innesco emotivo" alla persona (per esempio non dando importanza alle sue richieste) e fargli capire che il suo comportamento/richieste non verranno più tollerate e soddisfatte. Spesso queste persone sembrano a tutti i costi cercare lo scontro (più che altro verbale), ma difficilmente accettano il rischio dello scontro fisico vero e proprio.

Criminale
Violenza usata a livello coercitivo per ottenere qualcosa da qualcuno (soldi, potere…).
Come affrontare la situazione:
La risposta può essere incredibilmente semplice. Il criminale vuole qualcosa da noi, di tutto, tranne che una sfida con una persona pronta a combattere per difendersi. Uno scontro fisico, se fatto in pubblico attira troppa attenzione. Il soggetto criminale si basa sul binomio <>, e per lui è territorio sconosciuto quando ci sono possibilità che la situazione venga stravolta. Dobbiamo dimostrare, a seconda delle circostanze naturalmente (siamo disarmati contro una persona armata? Siamo di fronte ad un professionista?), di trasmettere all’aggressore il seguente messaggio: <>.

giovedì 27 giugno 2019

IL SIGNORE DEL MARE: YI SUN-SIN (1545-1598)





Uno dei più grandi ammiragli di tutti i tempi, che non perse mai una battaglia, che affondò centinaia di navi nemiche con perdite risibili anche se in costante inferiorità numerica, nacque nel 1545 a Seoul. Di nobili natali, non si arruolò prima dei trentadue anni, sebbene da giovane avesse praticato talmente bene il tiro con l'arco da stupire i suoi esaminatori, oltre a studiare strategia e mostrare innate doti di comandante. Il neo-ufficiale venne inviato a nord per difendere i confini dalle tribù dei nomadi Jurchen che periodicamente sconfinavano per saccheggiare i territori di frontiera. Yi ottenne un successo dopo l'altro, fino a che riuscì ad attirare i nomadi in battaglia e infliggergli una sconfitta decisiva nel 1583. Le sue vittorie gli valsero una sfolgorante ascesa ma gli procurarono anche l'invidia degli altri generali, che ordirono un complotto a suo danno, accusandolo ingiustamente di aver disertato durante la battaglia. Nonostante i suoi grandi meriti, il generale venne arrestato, torturato quasi fino alla morte e degradato a soldato semplice, un disonore insopportabile. Nonostante tutto però, Yi tornò a servire con tale devozione ed efficienza che scalò di nuovo i ranghi dell'esercito, diventando infine ammiraglio. Dunque rafforzò immediatamente la flotta, riformata e potenziata dall'aggiunta della rinata nave-testuggine, una sorta di nave corazzata pesantemente armata e inattaccabile tramite arrembaggio. Appena un anno dopo, nel 1592, Toyotomi Hideyoshi scatenò le forze del Giappone ora unito contro la Corea, con l'obbiettivo di usarla come base per conquistare poi la Cina dei Ming. Sebbene non avesse mai studiato strategia navale e non avesse mai intrapreso un singolo combattimento in mare, Yi Sun-sin attaccò i giapponesi nella battaglia di Okpo, riuscendo ad affondare 26 navi nemiche avendo solo tre marinai feriti (di cui due per fuoco amico). Dopo un'altra vittoria a Sacheon seguita da una serie di ulteriori vittorie senza perdite, Toyotomi Hideyoshi provò a ingaggiare due galeoni portoghesi e potenziò enormemente la flotta, consapevole che il controllo del mare era fondamentale per rifornire le truppe vittoriose sul suolo coreano. Ma nonostante il grande numero delle loro navi, i giapponesi furono attirati in una trappola e sconfitti presso l'isola di Hansan, per poi subire un devastante bombardamento nella loro base a Busan. Avendo affondato centinaia di navi nemiche, ucciso migliaia di marinai e assicurato ai coreani il dominio dei mari, Yi fu una delle cause della tregua del 1593. Era chiaro che finché egli fosse stato al comando della flotta coreana, ogni tentativo di invasione sarebbe fallito. Per questo i giapponesi inviarono un loro agente che, fingendo di lavorare per i coreani, convinse re Seonjo a comandare di tendere un'imboscata a una fantomatica flotta giapponese che sarebbe arrivata di lì a poco. Ma Yi, non fidandosi delle spie e sapendo che il luogo indicato dall'agente era pieno di infide rocce sommerse, rifiutò di portare a compimento l'ordine suicida. I suoi nemici a corte ebbero allora gioco facile a convincere il monarca ad arrestarlo, torturarlo quasi fino alla morte e ancora una volta degradarlo a soldato semplice. Solo l'influenza dei suoi amici riuscirono a salvarlo dall'esecuzione, mentre il comando passava all'incompetente ammiraglio Won Gyun. Oltre a non riuscire ad impedire lo sbarco della seconda forza di invasione che attaccò la penisola nel 1597, Won condusse tutta la flotta, addestrata e creata da Yi Sun-sin e rinforzata dagli alleati cinesi, contro i giapponesi senza nemmeno curarsi di usare esploratori e spie per conoscere la situazione del nemico. La luna sopra Chilcheollyang fu testimone di un massacro: presi in trappola e alla sprovvista, i marinai coreani furono massacrati dai loro rivali nipponici, insuperabili nel combattimento ravvicinato. Delle 150 navi e dei 30.000 marinai tornarono solo 13 vascelli con poche centinaia di superstiti. Won Gyun e gli altri ammiragli rimasero uccisi a loro volta, e per la Corea sembrava essere arrivata la fine. Disperato, re Seonjo implorò Yi Sun-sin di riprendere il comando della flotta, scrivendogli però di abbandonare le navi e far unire i marinai all'esercito di terra. "...il vostro servitore ha ancora dodici navi al suo comando e finché sarà vivo, il nemico non potrà essere al sicuro nel Mar Giallo" fu la celebre risposta del condottiero. Nella battaglia di Myeongnyang 13 vascelli coreani affrontarono l'armada giapponese grande almeno dieci volte tanto, in un epico scontro che alla fine vide trionfanti e praticamente illesi i coreani. Dopo quella che fu una delle più grandi vittorie navali di tutti i tempi, i coreani tornarono in vantaggio. E proprio come nelle grandi storie giunse la battaglia finale. Presso Noryang la flotta coreana e quella cinese affrontarono l'armada giapponese agli ordini di Shimazu Yoshihiro, mettendola in rotta dopo un feroce combattimento. Proprio al culmine della battaglia, durante l'inseguimento delle navi nipponiche, un proiettile vagante colpì il grande ammiraglio al fianco. Capendo di stare per morire, le sue ultime parole furono: "Stiamo per vincere la guerra. Suona il tamburo e indossa la mia armatura. Non annunciare la mia morte". Il figlio Yi Hoe portò il corpo sotto coperta di nascosto, mentre il nipote Yi Wan indossò l'armatura dello zio e continuò a battere il suo tamburo, per evitare che la notizia della morte dell'amato leader demoralizzasse l'intera flotta.
Grazie alla sua abilità tattica e strategica, grazie alla cura che dedicava all'addestramento, ai rifornimenti e alle navi, grazie alle preziose informazioni fornitegli da pescatori e semplici cittadini ispirati dalla sua figura, grazie alla conoscenza di venti, correnti e coste, grazie al sapiente uso della maggior potenza di fuoco delle sue navi riuscì a trionfare in 23 battaglie, affondando centinaia di vascelli nemici con quasi nessuna perdita ogni volta. Amato dal popolo e dai soldati per la sua integrità, lealtà, coraggio, gentilezza e rispetto, l'uomo che aveva salvato la penisola coreana venne pianto amaramente e gli vennero tributati grandiosi onori postumi, sebbene fosse inviso alla corrotta corte della dinastia Joseon. Ancora oggi Yi Sun-sin è considerato uno dei più grandi eroi coreani di tutti i tempi, ed è spesso stato considerato pari o addirittura superiore a Horatio Nelson.