martedì 9 febbraio 2021

Lo stile di boxe peek-a-boo è efficace nei combattimenti di strada?

Sì, credo che sia probabilmente lo stile di boxe più efficace sia per un combattimento di strada che per una situazione di autodifesa.



Le mani in alto e ai lati della testa formano un buon scudo difensivo per il punto più vulnerabile: il mento. Il concetto di sorpresa, travestimento e furtività sono tutte grandi caratteristiche del peekaboo e, guarda caso, sono anche molto importanti in uno scontro di strada. Gli aspetti difensivi di questo stile e il contrattacco aggressivo sono molto applicabili anche a un incontro non di boxe.

In uno scenario di autodifesa, l'obiettivo principale di una persona è sicuramente quello di porre fine alle cose rapidamente e subire danni minimi nel processo. Ancora una volta lo stile peekaboo si adatta perfettamente a questo modello perché il potenziale del primo colpo è ciò che conta.

Guardando il periodo d'oro di Tyson in azione, sappiamo che questo stile è ad alto rischio e richiede un'enorme esercizio e pratica. Quindi il peekaboo non è sicuramente per i deboli di cuore, ma se eseguito correttamente è senza dubbio lo stile di boxe più dominante.


lunedì 8 febbraio 2021

Quanto è efficace colpire con un pugno in faccia qualcuno che ti sta soffocando da dietro con una presa

È efficace quanto colpirti in faccia da solo mentre sei soffocato da dietro! Non ci pensare nemmeno!


Le prese da dietro hanno principalmente lo scopo di ridurre il flusso di sangue ossigenato al cervello attraverso la carotide e, in secondo luogo, di comprimere la trachea e tagliare il flusso di ossigeno ai polmoni.

L'ipossia risultante può causare incoscienza in pochi secondi.

Le tue prime mosse dovrebbero essere per proteggere il collo e la gola tirando il braccio dell'attaccante verso il basso e lontano dalla gola, scrollando le spalle verso l'alto per rendere inutile la sua angolazione di attacco e piegare il mento verso il basso per bloccare i suoi tentativi di eseguire di nuovo la presa

Dopo aver rimosso la minaccia immediata, hai molte alternative: colpi, prese e blocchi articolari in base al tuo allenamento e alla situazione.

  • Colpi. A meno che tu non sia stranamente flessibile, i pugni in faccia saranno inefficaci, se non impossibili. Invece, prova un colpo col gomito all'indietro che punta verso le costole, il plesso solare, l'inguine o persino il lobo inferiore del suo fegato (appena sotto la costola inferiore sul lato destro). Anche se non gli fai rilasciare la presa, puoi allentarla e creare opportunità per una presa o un blocco articolare.

  • Prese. Con la pressione sul collo ridotta, gira il viso verso la spalla del braccio che ti sta soffocando. Con una mano spingi il suo gomito verso l'alto; con l'altro, tira il polso verso il basso. Questo creerà spazio per liberare la testa. Potresti essere in grado di applicare un Aikido Sankyo (una presa dell'aikido), oppure puoi provare a colpire il suo corpo.

  • Joint Locking (Chin Na). Con la pressione ridotta, afferra le dita di una delle sue mani (io preferisco prendere la sua mano che è dietro la mia testa). Isolane una o due e "girale"come una manovella tentando letteralmente di staccare le dita. Usa questa leva per sfuggire allo strangolamento, voltati verso di lui e, pur mantenendo una pressione dolorosa sulle articolazioni delle dita, colpisci con calci bassi alle gambe, all'inguine e altrove nel "triangolo bikini".

Il "Rear Naked Strangle" (presa al collo da dietro) è una tecnica molto efficace per mettere fuori combattimento un avversario. Se ti trovi nella situazione di subirla devi muoverti rapidamente e con decisione per scappare. Nei miei primi giorni di Judo passavamo ore a praticare applicazioni e fughe.

Tempo trascorso molto bene!

Quindi, se qualcuno ti stra strangolando da dietro (ipotizziamo quella che nel BJJ e nelle MMA viene chiamata "mataleao") è pressapoco impossibile colpirlo nel volto con un pugno.



Molto più efficace sarebbe colpirlo con la nuca, dando una testata; un lottatore che non sia principiante però starebbe ben attento a tenere la testa su una delle tue spalle, per evitare questa evenienza.

Molto più utile afferrare il braccio che ci sta strangolando, cercando di creare così anche un po' di spazio, e tentare una proiezione per togliere l'avversario dalla propria schiena. Non sono un esperto di judo, ma credo che una proiezione adatta a questo scopo possa essere l'Hane Goshi.





domenica 7 febbraio 2021

La cosa più grandiosa che gli umani hanno creato con le proprie mani?

Questo è un set composto da tre sigilli incatenati tra di loro appartenenti al periodo della Cina Imperiale. Sono stati ottenuti da quarzo calcedonio giallo e appartengono alla Dinastia Qing (清朝) (1644–1912).

Il fatto assurdo è che questi sigilli sono stati ottenuti da un singolo blocco di quarzo; nulla è stato incollato dopo, nemmeno le catene.

Ho sentito che ci sono volute diverse generazioni per consentire agli artisti di ultimarli. Ci sono anche altri artefatti simili appartenenti alla cultura Cinese, ma questo in particolare mi ha affascinato parecchio.




sabato 6 febbraio 2021

Perché esistono arti marziali diverse? La forza, la velocità e dei riflessi superiori non sconfiggerebbero qualsiasi stile di combattimento con semplici pugni e calci?

Questo è (in parte) ciò che la UFC(s) originale decise di scoprire. Era un torneo che vedeva schierati contro i partecipanti di diversi stili di arti marziali. C’erano pugili di pesi massimi, judoka, lottatori di sumo, e molti altri combattenti.

Tra i primi partecipanti del torneo c’erano i fratelli Shamrock, Ken e Frank:



Oltre alla loro grande esperienza con le arti marziali, questi sembravano usciti dalla copertina della rivista Men’s Fitness. Erano libbra per libbra tra gli atleti più forti e veloci del posto ed avevano perfino una notevole resistenza. Alla fine, loro e quasi tutti gli altri hanno perso per mano di questo tipo:

Royce Gracie.


Era 170 libbre (~80 kg) di sudore. Non era in gran forma. Non era neanche il miglior combattente DELLA SUA FAMIGLIA. La sua arma segreta era il Jiu Jitsu Brasiliano (BJJ), un’arte marziale specificamente studiata per i più piccoli e deboli, per sconfiggere gli avversari più grossi e forti; principalmente tramite leve articolari e strangolamenti. A quanto pare, non importa quanto tu sia atletico, devi sempre respirare per rimanere cosciente e fa comunque male quando qualcuno ti piega il gomito al contrario. Vinse la UFC 1, 2 e 4 (fu squalificato per condizioni mediche dalla UFC 2, dopo essersi disidratato gravemente al punto da non reggersi più in piedi). Oggi fa parte della Hall of Fame della UFC.

Per fare un esempio di un altro sport, Jamarcus Russel era uno dei quarterback più forti e veloci che abbia mai giocato nel Football Americano.


Era alto 6’6”, pesava 260 libbre (~2m, 120 kg) e riusciva a lanciare una palla fino a 60 yard (poco meno di 60 metri) mentre stava seduto sulle ginocchia. Probabilmente è anche il QB meno professionale. Per quanto fosse atletico, non aveva la giusta tecnica per giocare bene.

Poi prendi un quarterback come Drew Brees. È alto 5’11”-6’0” e pesa 220 libbre (~1.80 m, ~100 kg), e non è considerato particolarmente forte, veloce o atletico. Lui è, comunque, uno dei QB più astuti mai esistiti e possiede una delle tecniche più sopraffini mai viste.


Detiene quasi tutti i record della NFL, compresi il maggior numero di yard passate, di passaggi completati, di passaggi da touchdown ( dopo la stagione 2019-2020), è stato il Miglior Giocatore Offensivo dell’anno della NFL nel 2011 ed è stato nominato MVP del Super Bowl 44, assieme a molti altri riconoscimenti.

Tutto questo per dire che gli stili fanno il combattimento, ma è la tecnica a vincere, specialmente quando la tecnica è stata sviluppata nello specifico contro gli avversari più forti, veloci ed atletici.

L' arte marziale ha lo scopo di coordinare tutti gli elementi citati.
Il fattore che determina lo sviluppo di diverse arti marziali sono le caratteristiche fisiche delle persone.
In India, dove hanno origine le arti marziali asiatiche, al Nord vivono persone di alta statura, che sviluppano uno stile di Kalary Payat basata su calci alti e combattimento sulla lunga distanza.
Da esso, in Cina nasce lo Shaolin del Nord.
Nel Sud vivono persone di statura mediamente molto più bassa, con differenze anche di 30 cm e oltre.
Un uomo alto 155 cm non può lottare come uno alto 190 cm.
Lo stile è molto chiuso, basso, niente calci alti, corta distanza.
In Cina nasce il Pakwa, Hsing Hi, la Mantide…

In Europa… Greci e Romani creano il pancrazio.
Molti combattimenti avvengono fra schiavi, ma anche alle Olimpiadi vi era il culto del bel fisico, della forza.
Gli schiavi erano scelti fra quelli pià grossi e muscolosi, per cui si prediligevano tecniche di grappling.
Il combattimento di pancrazio durava di più, se avessero usato solo i calci, il ko poteva arrivare in un minuto, con grande delusione del pubblico.

Un altro fattore che determina lo sviluppo delle arti sono gli strumenti usati dal popolo di riferimento.
Il nunchaku è uno strumento dell'agricoltura, si usava anche in Europa per battere il riso o il grano.
A Okinawa sono pescatori e usano il remo, poi il nuntebo, che è un gancio con cui recuperavano reti da pesca.
Il bastone corto può caderti di mano, per cui viene modificato nel tonfa.
Il tonfa non ferma la katana, per cui si creano i sai.

Nascono così e si sviluppano le varie arti.

Non ci si deve porre il problema di chi può prevalere su chi.
Voi ragazzi di 20 anni, come me, allenatevi duro tutti i giorni.
Se vi troverete ad affrontare qualcuno, non vi sarà chiesto nulla di particolare, ma solo di fare bene ciò che vi è stato insegnato.
Non ha nessuna importanza quale percorso ha fatto il vostro avversario, perchè ormai è giunto al capolinea.

Un tizio ha detto: "Non me ne frega niente di chi puoi essere. Io sono cattivo quando mi incazzo, adesso ti faccio a pezzettini e l'ho già fatto a tanti".

Marco Merani alzò finalmente lo sguardo verso di lui e, con voce bassa, quasi sussurrando, gli disse:

"Un uomo che sta per morire dovrebbe chiedere perdono dei propri sbagli e non vantarsi di essi".

Forza e velocità in azione e reazione fanno parte degli asset necessari a chi vuole combattere, ma ci sono alcune cose da puntualizzare (in ordine sparso):

  • Non sono gli unici: conoscenza del corpo umano, delle armi, capacità di usare e capire l'ambiente in cui ci si muove, improvvisazione, stamina, fermezza mentale. Tutti argomenti non matematici, che non hanno valore assoluto e non sono prevedibili. Vanno quindi allenati, in modo che il corpo e il cervello li sappiano gestire autonomamente e senza dover ricorrere al pensiero, ma ogni arte marziale ha trovato i suoi modi per farlo. Il corpo umano è sempre lo stesso, ma i modi di allenarlo e gli ambiti in cui farlo sono infiniti.

  • Non sono durevoli: con la vecchiaia, con gli infortuni, anche con l'umore: il fisico cambia, reagisce, si muove. Se anche fossi l'artista marziale più veloce del mondo, un giorno potrei avere una contrattura ad una gamba che mi cambia tutta la catena cinetica. Cosa faccio quindi, se non conosco altro se non forza e velocità? Da praticante di Ju Jitsu ho sconfitto avversari più grossi e forti di me, e sono stato messo al tappeto da gente che pesava dieci, quindici kg in meno. Ho perso contro le stesse persone con cui avevo vinto due giorni prima, e viceversa.

  • A distanza ravvicinata, pugni e calci non esistono più: il combattimento è composto da molteplici momenti e distanza. Fuori tiro, a tiro, a contatto, a terra. Tutti momenti in cui la forza, velocità e riflessi necessari (oltre a conoscenze di anatomia e biodinamica) cambiano radicalmente. Allenarli tutti è un lavoro a tempo pieno!

  • Il combattimento può avere scopi diversi: la guerra, lo sport, il fitness, la difesa personale urbana, il combattimento in ambienti diversi. Scopi diversi, modi diversi di allenarsi e tecniche diverse sulle quali concentrarsi.



venerdì 5 febbraio 2021

Che tipo di difficoltà avrà un pugile UFC in un incontro di boxe?

 

Più volte guardo il "match di boxe" McGregor vs Mayweather, più mi convinco che Mayweather stava spingendo McGregor.Quando lasciava volare le mani era sorprendente la facilità con cui Mayweather catturava il suo fresco avversario.



giovedì 4 febbraio 2021

E' necessario allenarsi nelle arti marziali per l'autodifesa? Sono di qualche aiuto in caso di emergenza?

Posso capire l'allenamento nelle arti marziali per i seguenti casi:

  • tenere il corpo in forma

  • migliorare la propria autodisciplina

  • fare amicizia con altri appassionati di arti marziali


Quello che un arte marziale non è:

  • Ribaltare la situazione di una rapina a mano armata

Ci sono dei corsi di autodifesa fatti apposta, ma usano mosse che sono proibite in incontri di arti marziali, perché puntano a debilitare l'avversario, piuttosto che avere uno scontro equo.
Che è un pò come esercitarsi con la spada (Kendo) oppure andare al poligono a sparare.



In caso di emergenze, non di malviventi, invece le arti marziali possono essere utili. Quello che caratterizza tutti gli atleti praticanti è una migliore forza fisica, calma, e maggiore resistenza, che sono doti utili in caso di disastri naturali, incidenti o salvataggi.


mercoledì 3 febbraio 2021

Si può battere un praticante di arti marziali in una lotta senza avere alcuna preparazione specifica?

 



Si, essenzialmente perché la maggior parte delle arti marziali presuppongono azione e reazione a condizioni controllate e coerenti. Si combatte in un ring o in un dojo, non nel vagone di un treno, in un ristorante, in acqua… ci si confronta uno contro uno, senza distrazioni, ad armi pari ed accedendo allo stesso portfolio di attacchi e difese consentite e previste. Oppure…

Pensa ad esempio ad un praticante professionista, magari campione, di un arte marziale occidentale come scherma o lotta greco-romana. Il contesto é essenziale per l'impiego della loro arte.

Tieni anche presente che quasi nessuna arte marziale insegna le tecniche di difesa più efficaci in quasi tutte le situazioni di combattimento: diplomazia e fuga.

Il segreto per vincere qualsiasi confronto é sedurre l'avversario fuori dalla sua area di supremazia e spingerlo nella tua area di controllo. Battere un campione di Kung Fu a mani nude é molto difficile, improbabile se non sei tu stesso un esperto di arti marziali, a meno che… a meno che tu non abbia davvero compreso bene qual é il terreno del confronto, il suo scopo e la misura del successo. Se lo scopo fosse la sopravvivenza, batterlo significherebbe non combatterlo fisicamente o, se questo fosse precluso, approfittare della prima occasione propizia per darsi alla fuga e svanire il più rapidamente possibile. Questa non é codardia, ma saggezza. Affrontarlo nel suo campo di supremazia non é coraggio ma stupidità: se hai appena imparato come muovere i pezzi su una scacchiera, non hai alcuna possibilità contro un maestro di scacchi. Un neopatentato finirà malamente in pista contro un pilota esperto.

Ma come un principiante di Ju Jitsu può avere agevolmente la meglio in un confronto fisico sul migliore scacchista che non abbia una preparazione marziale, allo stesso modo non c'è ragione per cui tu non debba battere il più grande maestro di arti marziali al mondo nel tuo regno, con le tue regole e nel tuo gioco. Se non puoi vincere la montagna con il pugilato, lo farai con la corsa.


martedì 2 febbraio 2021

Come fanno i karateka a distruggere una pila di tegole solo con il taglio della mano?

 


La pratica si chiama "tameshiwari".

Il karateka concentra una considerevole forza in un punto ristretto (nel caso del taglio della mano, questo colpo si chiama "Shuto" nel karate) della mano, scagliando la sua potenza sulla/e tavola/e. La forza viene focalizzata in un solo punto e sovrasta la flessibilità dell'oggetto da rompere, in modo che quest'ultimo si spezzi. Non si fa solo con gli shuto, ma anche con i gomiti (enpi), con le dita (nukite) ecc. E anche con la testa.

Questa pratica richiede tuttavia un rigoroso condizionamento delle ossa. Secondo la "legge di Wolff", la densità delle ossa aumenta, dopo che esse guariscono dai danni.

Cosa vuol dire? Che i karateka che praticano il tameshiwari si allenano a colpire i makiwara (paletti di legno rivestiti di corde o materiali abrasivi), immergono le loro mani in sacchi di riso, a tutta forza, fanno piegamenti sulle dita ecc. Impiegano spessori di tavole crescenti, man mano che progrediscono nella tecnica e nell'abilità.

Sì, perché è questione di tecnica, oltre che di potenza espressa. Ci si deve isolare mentalmente, visualizzare il punto preciso di rottura della tavola, concentrare sia fisicamente che mentalmente. Spesso chi esegue la rottura si esercita con un paio di colpi a vuoto, prima del colpo decisivo. Lo fanno per visualizzare la corretta tecnica, per assicurarsi di stare eseguendo propriamente il movimento.

Comunque, ti svelo il segreto…Non colpiscono con il taglio della mano. O meglio, non solo con quello. Perché prima dell'impatto, ruotano la mano leggermente, in modo da colpire la tavola soprattutto con l'osso del polso, molto più resistente delle ossa delle mani. Oltretutto, facendo così, concentrano la potenza del colpo in un punto ancora più piccolo, con effetti ancora più dirompenti.

Perché fare il tameshiwari? Perché esprime tutto ciò che dovrebbe esprimere il karate: il colpo giusto al momento giusto. Potenza e precisione. Un colpo, un morto. Perfetta connessione corpo/mente.

Si pratica anche in altre arti marziali, come il taekwondo.

Non esiste solo una tecnica con cui farlo, ne esistono tre o quattro, una basata sulla potenza, una sulla velocità, una su concetti fisici e una sulla propagazione della forza espressa.

Comunque, non molti lo praticano, almeno in Italia. Non si usa molto il makiwara e l'indirizzo del karate odierno è lo sport, non gli esercizi tradizionali, che sono permeati di "marzialità".

Non praticatelo da soli, fatelo con un maestro. Non è facile come sembra, richiede preparazione.


lunedì 1 febbraio 2021

Perché i poliziotti giapponesi indossano i guanti bianchi?

In Giappone i guanti bianchi li portano un po' tutti, tanto è vero che la categoria più associata con il portarli non sono i poliziotti ma i tassisti. La radice ultima di questo amore per i guanti bianchi è probabilmente l'estremo igienismo giapponese, che a sua volta deriva dalla paura del kegare. Il bianco è un colore di buon augurio proprio perché è testimone della pulizia e della solerzia di chi li porta.

In Giappone ci sono poi tre tipi di guanti, quelli normali, i cosiddetti gunte e quelli che portano i poliziotti.. Ecco i gunte.



Sono guanti da lavoro e li portano tutti gli operai.

I guanti bianchi che portano poliziotti e di tassisti sono di tipo diverso, più raffinati.

I poliziotti apparentemente hanno cominciato a portarli dopo la visita dei Beatles negli anni 60. Il responsabile della loro protezione pensò che aggiungesse qualcosa all'ospitalità data ai quattro inglesi.

Ma il fatto che abbiano attecchito è dovuto soprattutto all'igienismo parareligioso dei giapponesi.


domenica 31 gennaio 2021

Dove trova il suo senso il praticare arti marziali in questo periodo storico?

 



Da amante degli sport di endurance all’aperto ed ex triathleta, che odia la palestra e gli sport indoor devo riconoscere che le arti marziali sviluppano delle qualità trascurate da altri sport.

Reattività, flessibilità, prontezza di riflessi, equilibrio e forza sono le doti meglio sviluppate da questi sport che considero i più completi perché richiedono inoltre potenza e resistenza aerobica

Fra le arti marziali includo anche la scherma.


sabato 30 gennaio 2021

Una tecnologia antica tra le più sorprendenti che sia mai stata creata

Questo carretto con un pupazzo che punta il dito è un'invenzione geniale se posta in relazione con il periodo storico in cui fu pensata e realizzata.

Infatti, l'omino col dito puntato, comunque il carretto si muova, indica SEMPRE il SUD.

L'invenzione si colloca tra il 200 e il 300 d.C., l'inventore è tale Ma Jun e il segreto del "carretto che punta sempre a sud" è l'inserimento tra le ruote di un "meccanismo differenziale" che fu riscoperto molti secoli dopo.



venerdì 29 gennaio 2021

Come si chiama la spada da samurai dritta?

Un mito di Hollywood.



Questo (il "ninjato") è stato inventato da Hollywood e non è mai stato utilizzato nella storia.

I samurai avrebbero usato katana, nodachi, kanabo, yumi e più tardi nella loro storia, il Tanegashima (una pistola archibugio).

Inoltre, no, ninja/shinobi e samurai non si escludevano a vicenda, uno shinobi era una spia e un samurai era un signore proprietario terrierio. Non c'è stata una guerra segreta tra gli shinobi e i samurai, anche questa è un'invenzione di Hollywood.


giovedì 28 gennaio 2021

Le coppie giapponesi si baciano come fanno gli occidentali?

L'arte Shunga, che era il porno della sua epoca (principalmente dal XVII all'inizio del XX secolo), offre alcuni indizi:



Ci sono infiniti esempi in Shunga di coppie che si abbracciano e si baciano. Ma questo evidenzia anche alcune differenze culturali che ancora influenzano il Giappone moderno. Prima dei tempi moderni, non c'era molta raffigurazione nell'arte di mariti e mogli o coppie che si scambiavano baci casuali. Le donne che baciano neonati o bambini, ad esempio, sono comunemente mostrate, ma non tanto mariti e mogli. Il bacio è sempre stato più intimo in Giappone di un breve tocco sulle labbra o un bacio sulla guancia. Il bacio era generalmente associato all'atto sessuale stesso. Nello shunga, molte delle donne (e talvolta degli uomini, poiché anche lo shunga omosessuale era abbastanza comune) erano cortigiane dei quartieri del piacere (bordelli), come Yoshiwara a Tokyo.

Nei tempi moderni, i giapponesi si sono un po' rilassati riguardo i baci, ma è altamente improbabile che si bacino di fronte agli altri, poiché è ancora visto come un atto sessuale intimo e borderline. Raramente vedrai giovani coppie che si baciano in pubblico rispetto ad altri paesi del mondo. Un marito o una moglie moderni possono forse sperare in un bacio veloce sulla guancia ogni tanto, ma qualsiasi azione linguistica è probabilmente riservata al sesso stesso.

Per coloro che sposano un uomo o una donna giapponese, probabilmente non dovresti aspettarti di essere baciato quanto ti aspetti o speri. Mentre le cose stanno cambiando un po', il Giappone è ancora estremamente timido nel reparto dei baci. E ovviamente non dovresti mai aspettarti un bacio sulla guancia da un amico o un collega come faremmo in Francia o in Italia. Il giapponese medio diventerebbe rigido come un asse di legno anche solo al tentativo, e negli affari verresti richiamato dal dipartimento delle risorse umane.

Per la cronaca, la prima volta che ho frequentato una donna giapponese al college, il mio tentativo di "primo bacio", un breve bacio sulla guancia, è andato molto male


mercoledì 27 gennaio 2021

Cosa c'è di unico nell'antica civiltà cinese?

Di solito taglio fuori l'"antica Cina" dall'unificazione sotto il Ch'in / Qin nel III secolo a.C. 

Torniamo un po 'più indietro per il momento, al neolitico e alla prima età del bronzo.

Due cose sono uniche in Cina. Il primo è che non trovi templi o spazi dedicati al culto religioso. Sembra che in quasi tutte le altre civiltà primitive si trovassero santuari o luoghi dominati dalla statua di un dio. Questi semplicemente non compaiono all'inizio della storia della Cina.

C'erano alcuni dei e dee nel nord, nella cultura 紅山 Culture Hungshan (4700 ~ 2900 a.C.), ma erano alla periferia. Sebbene interagissero con il popolo Yangshao, gli Hungshan erano più vicini alle steppe rispetto alla Cina agricola.



Questa è la famosa dea dell'Hungshan. Non trovi niente di paragonabile in Cina.

Un'altra cosa unica dei siti archeologici cinesi è la simmetria generale. Molte culture avevano attenzione per la simmetria, ma i cinesi erano davvero entusiasti di mantenere l'equilibrio delle parti.

Quando entri nell'età del bronzo, Confucio era unico. Il suo pensiero rivoluzionario ha portato l'apprendimento a tutti, quindi il potere non era concentrato nell'aristocrazia. Di conseguenza, da allora il governo cinese è stato guidato più da persone qualificate dalle loro capacità piuttosto che dalla loro linea di sangue. Non importa quanto fosse umile la loro nascita, chiunque sarebbe potuto salire ai vertici del governo se ne avesse avuto la capacità.


martedì 26 gennaio 2021

Cose sciocche che si vedono nei film a proposito di arti marziali



Alcune cose sono ridicole e anche molto diffuse. Ecco alcuni esempi di cose che un vero artista marziale non farebbe mai in un combattimento reale:

Mosse volanti: saltare al collo dell'avversario con le gambe? Andare in verticale e afferrarlo con le gambe? Ruotare dietro la sua schiena e ribaltarlo? Queste cose esistono davvero, ma come ben sa chiunque faccia arti marziali, non si usano per combattere seriamente. Sono tecniche spettacolari, ma comportano andare a terra (sono spesso tecniche di sacrificio) e quindi possono fare male più a noi che all'altro, potendo inoltre anche farci perdere la posizione vantaggiosa che avevamo per ritrovarci a terra e doverci rialzare. Il che, come si può immaginare, non è di grande aiuto quando si hanno più avversari. Sono nei film fai tre tecniche volanti di fila e gli avversari stanno in fila uno per uno, aspettando il loro turno per farsi pestare.

Lasciare che l'avversario si rialzi: nei film spesso capita che l'eroe butti a terra l'avversario, dopodiché faccia un sorriso beffardo mentre l'altro, un po' acciaccato ma illeso, si rialza. In un combattimento reale ci sarebbe un controllo a terra, con leve, soffocamenti o colpi. Ancora più necessario è controllare l'avversario o metterlo ko subito quando si hanno più avversari contemporaneamente. In quel caso, meno gente si rialza, meglio è.

Lunghezza del combattimento: davvero, una lotta all'ultimo sangue tra l'ero e il suo arcinemico dura venti minuti. Più realisticamente, due o tre minuti di combattimento serrato e spietato renderebbero chiunque o gravemente contuso o quantomeno incredibilmente stanco. Niente duelli da venti minuti in location esotiche. Più probabile che parta un setto nasale dopo cinque minuti.

Stanchezza: visto che ne abbiamo parlato, combattere stanca. Tanto. Non è possibile che l'eroe di turno abbia appena pestato otto persone ma sia calmo, riposato e fresco come una rosa.

Impatto dei colpi: se prima ho detto che nei duelli campali i colpi sembrano non arrecare danno e i combattimenti durare ore, ciò non vale per le schermaglie con gli sgherri del cattivo di turno. Omaccioni brutti e cattivi e grandi e grossi che cadono a terra come sacchi di patate dopo uno o due pugni. Metterne tanti aiuta: fa sembrare il nostro eroe una furia pazzesca e nasconde il fatto che la gente si sta praticamente buttando a terra.

C'è ne sarebbero altre, ma direi che c'è già abbastanza materiale per ridere del prossimo successone di Hollywood.


domenica 24 gennaio 2021

Se vuoi iscriverti ad un corso di autodifesa, quale genere di arte marziale ti consigliamo

L'autodifesa è un concetto differente da quello di arte marziale, tuttavia un buon praticante di arti marziali è, spesso, una persona capace di difendersi in condizioni di pericolo.

Il nostro consiglio è quello di provare, provare perché avrete bisogno di capire il metodo d'insegnamento, la qualità dello stesso e se questo sia davvero sufficiente a darvi i mezzi per affrontare una situazione in cui la maggior parte delle persone viene congelata dalla paura, dal timore di farsi male, dal timore di doversi poi rivolgere ad un avvocato, di passare le ore in tribunale, di portarsi addosso una cicatrice che non andrà mai via.

Molti maestri preferiscono l'approccio filosofico al contenimento delle emozioni.
Ma questo può andar bene solo se sei un monaco tibetano e pratichi meditazione 20 ore al giorno.
Se hai una vita da occidentale (cioè lavori, discuti in famiglia, vai fuori di sera e via dicendo) hai ben altro su cui meditare, perciò quando qualcuno ti punta e tu non sei preparato, anche se pensi di esserlo, fai una brutta fine.
L'unico modo per sviluppare la giusta confidenza è quella di praticare, praticare e praticare, far diventare abitudini le tecniche ed i movimenti, allenare la forza, l'equilibrio, la rapidità d'esecuzione.
Personalmente ci piacciono molto le discipline derivate dal kung fu, tuttavia è facile trovare in queste dei vezzi tecnici che bisogna prendere "tanto al grammo" per capire che sono delle semplici linee guida, in un reale combattimento non avrai mai quegli spazi, quelle aperture, quel tipo di resistenza, tutto serve semplicemente a darti la giusta dimensione delle tue capacità, così da essere pronto ad adattarti e colpire nel modo giusto quando la situazione lo richiede.

In fondo è già tutto in quello che disse Bruce.



Be water, my friend.



Un'arte marziale consigliata per una persona di bassa statura (sotto 160 cm)

 




Consiglieremmo il Ba Ji Quan (si legge Pa Ci Chuan).

Ottimo in questo caso, e saprebbe trarre massimo vantaggio dalla bassa statura trasformandola di fatto nel punto di forza (e che forza!).

La forza maggiore del Ba Ji Quan risiede infatti nel modo in cui sfrutta il terreno di fatto "arpionandolo" con posizioni mirate allo scopo. Ed è soprattutto questo il motivo per cui le mosse di calci o di salti sono praticamente inesistenti (ti costringerebbero ad abbandonare l'attaccatura con il terreno indebolendo la posizione del tuo corpo), calci che tra l'altro potrebbero essere una difficoltà con la bassa statura. Inoltre le posizioni sono mirate non solo alla massima stabilità ottenuta tramite "arpionamento" del terreno e basso baricentro, ma sono anche studiate per allineare le strutture ossee in modo preciso tanto che un semplice colpo di pugno o di spinta risulterà sorprendentemente forte (così forte che non si capisce bene come è possibile) perchè riuscirà a trasferire e sommare forze provenienti sia dal terreno (ancora si vede il vantaggio del baricentro basso), sia dalla gravità, sia dalla rotazione dell'anca, sia dal movimento orizzontale del baricentro, sia dalla pancia (eh sì, anche la pancia, con un meccanismo di compressione un po' particolare), sia dalla spalla, sia dall'avambraccio (e paradossalmente la parte di forza che arriva dall'avambraccio e dal pugno stesso è la parte minore).


sabato 23 gennaio 2021

Qual è qualcosa che era accettabile in passato ma sarebbe considerato inaccettabile oggi


Tra il 1800 e l'inizio del 1900, una donna tipica della Malesia o dell'Indonesia si vestiva così. Ed era comprensibile, poiché non solo era comodo e flessibile, ma era ottimo per lavorare nei climi caldi.

Non importava se la donna fosse musulmana, indù, cristiana. Questo era socialmente accettabile. Non solo, ma questo era addirittura considerato modesto.

Ma 200 anni dopo, questo stile è stato soppresso dalle influenze islamiche conservatrici. Molti imam influenzati dai salafiti hanno predicato contro di esso perchè rivelatore e degradante per le donne.

Anche se è piuttosto comune vedere le donne nelle zone più tradizionali e rurali sia dell'Indonesia che della Malesia indossarlo oggi, una donna potrebbe essere molestata, multata, potrebbe esserle ordinato di cambiarsi o essere arrestata se indossa questo abito in alcune città e/o province.

Ed è importante chiarire che non stiamo in alcun modo dicendo che l'Indonesia o la Malaysia hanno una polizia per l'abbigliamento. È assurdo. Ma alcune province hanno alcune leggi che potrebbero accusare una donna di "disturbo dell'ordine pubblico" per aver indossato abiti rivelatori. Sebbene l'Indonesia e la Malesia siano conservatrici, non è affatto un'Arabia Saudita wahhabita. Almeno non ancora.


venerdì 22 gennaio 2021

Qual è stata la prima disciplina di arti marziali?

 



Quando l'uomo primitivo ha ripetuto il gesto che gli permise di battere il suo avversario. Apprese che quel comportamento era funzionale alla sua incolumità e lo trasmise, per imitazione, ai suoi solidali del gruppo.

Le arti marziali sono un sistema di apprendimento e trasmissione del combattimento basate sulla simulazione di gesti e sequenze che l'esperienza dei sopravvissuti ha selezionato come funzionali. Dire quale è stata la prima, da un un punto di vista antropologico, è solo ipotizzabile e si può riferire, come accennato , alla trasmissione di informazioni comportamentali nell'ambito del gruppo. I riferimenti possono essere le pitture murali che rappresentano atteggiamenti della caccia e dipinte per trasmettere, oltre che il ricordo dell'evento, dei suggerimenti da tenere a mente per le cacce, e combattimenti, futuri.

Quando si pensa alle arti marziali, il riferimento ordinario sono quelle orientali: le giapponesi per prime, seguite nella loro diffusione storica dalle cinesi e a seguire le altre assimilabili.

La prima fugace apparizione del ju jitsu in Italia si deve a Pizzarola e Moscardelli, marinai della Regia Marina, che nel 1908 ne diedero una dimostrazione al Re, anche se fu Gino Bianchi (un marinaio) colui che, dopo quaranta anni, portò il ju jitsu in Italia. Alla "lotta giapponese" , diventa in seguito quasi esclusivamente il Ju-do di Jigoro Kano, seguirà negli anni '970 il karate importato agli inizi prevalentemente dalla Francia.

La produzione di film sulle arti marziali cinesi diede un forte impulso alla diffusione di questi sistemi di combattimento armati e non, moltiplicando i dojo per la pratica e aprendo la via a tutta una serie di discipline affini di diverse nazionalità.




giovedì 21 gennaio 2021

Perché in Giappone festeggiano la kanamara matsuri?

Il Kanamara Matsuri, tradotta letteralmente in festa del pene di ferro, è una festa scintoista (religione nativa del Giappone che prevede l’adorazione dei kami, divinità, spiriti naturali o semplicemente presenze spirituali) che ricade ogni anno la prima domenica di aprile e si svolge a Kawasaki, in Giappone.



La leggenda risale al 1600 e narra di una giovane ragazza colpita da una maledizione che la portò a nascondere all’interno della sua vagina un demone che castrava i malcapitati che avevano rapporti intimi con la stessa. Un fabbro realizzò per lei un pene di ferro in grado di rompere i denti del demone, nacque così il santuario Wakamiya in suo onore. Questo luogo sacro divenne poi meta delle prostitute che chiedevano protezione contro le malattie veneree.

Il festival, che consiste di una parata di giganteschi falli, si tenne per la prima volta nel 1977 ed è ora legato al tema della fertilità e della felicità coniugale.