venerdì 22 gennaio 2021

Qual è stata la prima disciplina di arti marziali?

 



Quando l'uomo primitivo ha ripetuto il gesto che gli permise di battere il suo avversario. Apprese che quel comportamento era funzionale alla sua incolumità e lo trasmise, per imitazione, ai suoi solidali del gruppo.

Le arti marziali sono un sistema di apprendimento e trasmissione del combattimento basate sulla simulazione di gesti e sequenze che l'esperienza dei sopravvissuti ha selezionato come funzionali. Dire quale è stata la prima, da un un punto di vista antropologico, è solo ipotizzabile e si può riferire, come accennato , alla trasmissione di informazioni comportamentali nell'ambito del gruppo. I riferimenti possono essere le pitture murali che rappresentano atteggiamenti della caccia e dipinte per trasmettere, oltre che il ricordo dell'evento, dei suggerimenti da tenere a mente per le cacce, e combattimenti, futuri.

Quando si pensa alle arti marziali, il riferimento ordinario sono quelle orientali: le giapponesi per prime, seguite nella loro diffusione storica dalle cinesi e a seguire le altre assimilabili.

La prima fugace apparizione del ju jitsu in Italia si deve a Pizzarola e Moscardelli, marinai della Regia Marina, che nel 1908 ne diedero una dimostrazione al Re, anche se fu Gino Bianchi (un marinaio) colui che, dopo quaranta anni, portò il ju jitsu in Italia. Alla "lotta giapponese" , diventa in seguito quasi esclusivamente il Ju-do di Jigoro Kano, seguirà negli anni '970 il karate importato agli inizi prevalentemente dalla Francia.

La produzione di film sulle arti marziali cinesi diede un forte impulso alla diffusione di questi sistemi di combattimento armati e non, moltiplicando i dojo per la pratica e aprendo la via a tutta una serie di discipline affini di diverse nazionalità.




Nessun commento:

Posta un commento