sabato 16 gennaio 2021

Quali sono le caratteristiche dell'arte marziale kali filippino?




 

Il kali non è un'arte marziale, ma tutto un gruppo di tecniche, come il kung fu. Tutte le arti marziali filippine una volta formavano il gruppo del kali arnis, che poi è diventato con la dominazione spagnola kali eskrima, che ha forti influenze degli stili di combattimento delle scuole italiane e ispaniche del tempo (pare che addirittura il balisong derivi dal coltello genovese, ma non ho ancora notizie certe al riguardo). In più, le scuole tradizionali e le scuole moderne sono assai diverse tra loro, e spesso non si amano. Dan Inosanto, amico ed ex allievo di Bruce Lee e che gli ha insegnato la lotta coi bastoni, e che ha tra virgolette portato l'eskrima nel mondo, è ancora una figura controversa nonostante i suoi infiniti meriti sul campo.

Come sistema, è di base molto simile al Penkat Silat indonesiano, ne usa anche il karambit, che è originario se non sbaglio del Borneo. Le armi principali del kali rimangono comunque il rattan (bastone di bambù corto) ed il bolu (lame piccole, tra cui appunto il karambit). C'è chi usa anche i sarong, ma non è così diffuso come nel Silat.

Le tre caratteristiche principali che le distinguono dalla maggior parte delle arti marziali più famose sono le seguenti (considera che però non essendo un'arte non codificata è indicativo):

  1. si comincia ad usare le armi e dopo si passa alle mani nude. questo perchè si parte sempre dal principio che è meglio partire con un bastone in mano, facile da trovare, piuttosto che andare di mano nuda (a meno che tu non sia bravo nel kino mutay, che però è giusto un poco vietato).

  2. Le gambe non vengono usate per tirare calci in generale, ma spesso e volentieri usate per rompere la guardia, avvolgere l'avversario, schiacciare, e si usa molto di più bloccare i piedi dell'avversario ed evadere lateralmente.

  3. Al contrario di molte altre arti, nel kali più t'avvicini all'avversario meglio è, cominci con i colpi lunghi, ma poco alla volta devi arrivare abbastanza vicino da potere andare in leva, e dalla leva continuare a colpire senza fermarti, fino a che l'altro non è finito (nel kali è permesso anche mordere e strappare, quindi se blocchi uno lo puoi distruggere, ovviamente in un combattimento vero). Le parate attive sono anche molto usate.

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