Non esiste "la tecnica più efficace oggi".
L'Aikido comprende l'uso delle armi, la MMA no. La boxe (occidentale, thai ecc.) prevede un ring e il combattimento uno a uno, ed è adatta per quello. E così via.
Ogni tecnica è adatta allo scenario per cui è stata prevista. Ti sei mai chiesto perché si chiamano "arti marziali" e non "tecniche marziali"? Nascono come tecniche di combattimento, è vero, ma non bastano. Niente basta, da solo.
Conoscere perfettamente una tecnica non significa saper combattere, così come avere tanti attrezzi non significa essere un bravo meccanico. Essere un bravo meccanico, come essere un bravo combattente, è di più: è comprensione profonda, è capacità di analisi e di sintesi. E' intelligenza (dal latino: inter legere): saper leggere dentro una macchina, saper leggere dentro una situazione. Il combattimento è un confronto di volontà, come diceva Clausewitz, ma è pure una forma di comunicazione. Un buon combattente lo sa bene.
Preso atto di questo, l'unica scelta possibile per chi vuole insegnare a combattere senza essere un cialtrone è sì insegnare tecniche (non si può prescindere) ma anche dire, fin dal principio, che… non basta, e non basterà: e lo fa proprio dicendo "Io insegno un'arte, non una tecnica".
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