Tyson Luke Fury è un pugile
inglese nato a Wythenshawe il 12 agosto 1988. Soprannominato “Il re
gitano” (“The Gipsy King“) per via delle origini nomadi, è
detentore dei titoli mondiali dei pesi massimi WBC e The Ring dal
2020.
É autore assieme al
pugile Deontay Wilder di una nota trilogia,
conclusasi nel 2021 con la supremazia di Fury.
È due volte campione del mondo dei
pesi massimi, avendo ottenuto i titoli WBC e Ring Magazine dalla
vittoria contro Deontay Wilder nel 2020; in precedenza si è
guadagnato l’Unified WBA (Super), IBF, WBO, IBO e il titolo “The
Ring” dopo aver sconfitto Wladimir Klitschko nel 2015. Con la
sconfitta di Wilder nel 2021, Fury diventa il terzo peso massimo,
dopo Floyd Patterson e Muhammad Ali, ad ottenere il titolo “The
Ring” per ben due volte, ed è considerato da Media Butlets il
successore lineare del titolo.
Tyson Fury è alto 216 cm ed al suo
match contro Wilder del 9 ottobre 2021 ha segnato un peso sulla
bilancia di 125.6 kg.
Secondo ESPN, TBRB e BoxRec è il
miglior peso massimo in attività dal dicembre 2020.
Biografia
Tyson Fury
nasce
a Wythenshawe, un sobborgo del sud di Manchester, da genitori di
origini irlandesi da una famiglia di pugili. Il padre, conosciuto
come
John
“Gipsy” Fury,
è
stato un pugile professionista negli anni ottanta, mentre il cugino
Andy Lee ha vinto il titolo 2014 dei pesi medi WBO.
Tyson conobbe sua
moglie Paris quando lei aveva 15 anni e lui 17: entrambi provenivano
da una famiglia nomade irlandese. Si cominciarono a frequentare
l’anno seguente e si sposarono nel 2008 a St.Peter nella Chiesa
Cattolica di Chains nel Doncaster, South Yorkshire. La coppia ha sei
figli: tre figli, chiamati tutti
Prince
e
tre figlie. Sembra che siano stati chiamati così sia per fare onore
al suo soprannome “King”
(“Io sono un re e loro sono principi
finché non guadagnano legittimamente il loro nome”)
sia in riferimento al pugile Prince Naseem Hamed, all’epoca il suo
fighter britannico preferito.
La moglie di
Fury
ha
perso due figli prima della nascita, entrambi nei giorni in cui
Tyson
avrebbe
dovuto combattere: prima del match annullato contro
Ustinov
nel
2014 ed al suo
comeback
contro
Seferi
nel
2018.
Fury
vive
a Morecambe, nel Lancashire. Nel settembre 2015 ha ipotizzato la sua
candidatura come candidato indipendente al parlamento britannico per
Morecambe e Lunesdale, ritenendo che il governo fosse eccessivamente
concentrato sulla fornitura di servizi per gli immigrati e non
abbastanza sui senzatetto e su persone con problemi di droga e alcol.
i problemi. Ha anche sostenuto pubblicamente la Brexit.
Fury lamenta spesso
una
discriminazione
classista
nei
suoi confronti a causa delle sue
origini
zingare
e
nel 2016 ha detto alla stampa:
“Non
importa quanto io possa fare bene, per tutti sarò sempre lo zingaro
bianco e grasso. Sono un campione ma sarò sempre considerato un
barbone“.
Fury debutta come
professionista il 6 dicembre 2008 vincendo
per KO tecnico contro l’ungherese Bela Gyongyosi: successivamente
vincerà 6 match di fila tutti per KO e prima del limite, in soli
sette mesi, contro i pugili Marcel Zeller, Daniil Peratyakto, Lee
Swaby, Matthew Ellis, Scott Belshaw e Aleksandrs Selezens.
L’11 settembre 2009 Fury ha
conquistato il titolo inglese dei pesi massimi contro John McDermott
(25-5, 16 KO) vincendo ai punti: pur essendo considerato favorito 6
ad 1 non ha convinto durante il match ed il punteggio 98-92
dell’arbitro Terry O’Connor è stato aspramente criticato. La
decisione ha portato il British Boxing Board of Control a bandire i
tre giudici da tutti i titoli inglesi, e il consiglio ha ordinato un
rematch, avvenuto poi nel 2010, dove Fury ha confermato la vittoria,
questa volta vincendo per TKO.
Il 23 luglio 2011, Fury ha affrontato
alla Wembley Arena di Londra l’imbattuto Derek Chisora per il
titolo dei pesi massimi britannici e quello del Commonwealth. Sia
Chisora che Fury si sono affrontati con un record di 14-0, nonostante
il primo avesse 27 anni e Fury 22. Chisora era il favorito,
nonostante la differenza di stazza e portata: tuttavia Fury si
aggiudicò il match per decisione unanime al termine di 12 round
infuocati, con punteggio 117-112, 117-112 e 118-111. Il promoter Mick
Hennessy ha affermato che il match (trasmesso anche da Canale 5 in
chiaro, in diretta) ha toccato il picco di circa 3 milioni di
telespettatori.
Il 17 settembre 2011
Fury ha combattuto contro il trentaduenne
Nicolai Firtha in un incontro non valevole per il titolo al King’s
Hall di Belfast. Firtha ha accettato l’incontro con un preavviso di
solo due settimane. I primi due round sono stati dominati da Fury,
che dopo aver rischiato il KO al terzo round ha ripreso il controllo
nel round successivo ed al quinto round ha sopraffatto l’avversario,
costringendo l’arbitro a interrompere il match per KO tecnico a 2
minuti e 19 secondi. Il match ha avuto una seguito di 1,03 milioni di
telespettatori su Channel 5.
Fury è tornato sul ring il 12 novembre
all’Event City di Trafford Park, Manchester per difendere il suo
titolo Commonwealth dei pesi massimi contro l’imbattuto campione
canadese dei pesi massimi Neven Pajkic. Il match fu un susseguirsi di
colpi da KO e lo stesso Fury è stato atterrato al secondo round con
un destro, riuscendo a rialzarsi e rischiando il KO al terzo round,
dove però riuscì a mettere a segno ben due colpi da KOT che infatti
portarono all’interruzione del match da parte dell’arbitro,
nonostante le proteste di Pajkic che si riteneva capace di continuare
il match. Il verdetto venne aspramente criticato ed in tanti
pensarono che l’interruzione del match fosse inadeguata. L’evento
ha avuto una media di 1,72 milioni di telespettatori su Channel 5.
Fury ha rinunciato alla cintura
nazionale britannica e del Commonwealth, nonostante il parere
contrario di molti, per prepararsi ad un titolo mondiale e per
conquistare quello Irlandese.
Dirà ai media “Ho
lasciato i titoli britannici e del Commonwealth, che alcune persone
dicono essere più prestigiosi del titolo irlandese, ma non per me.
Ho lasciato quelle cinture per una title shot irlandese perché
significava di più per me. Tutta la mia gente viene dall’Irlanda.
Sono nato a Manchester ma sono irlandese“.
Il 14 aprile 2012 Fury ha combattuto a
Belfast, all’Odissey Arena, per il titolo irlandese dei pesi
massimi contro Martin Rogan, un veterano del ring a fine carriera.
Fury è riuscito a mandarlo al tappeto al terzo round con un gancio
sinistro e l’incontro è stato interrotto dal suo angolo. Il match
ha radunato 1.33 milioni di utenti su Channel 5.
Il 7 luglio 2012 Fury combatté per il
titolo vacante intercontinentale WBO contro il pugile americano Vinny
Maddalone alla Hand Arena a Clevedon, Somerset. Fury era leggermente
sottopeso (111.4 kg) rispetto al match contro Rogan; tuttavia riuscì
ad imporsi su Maddalone, controllando il match fin dall’inizio e
sorprendendolo con una serie di combinazioni perfette nel round di
apertura, continuando ad imporsi con colpi pesantissimi ed aprendo un
varco sotto l’occhio dell’avversario al quarto round. Al quinto
round l’arbitro interruppe la punizione che Fury stava infliggendo
a Maddalone, dichiarando il KO tecnico. Il match fu seguito da oltre
un milione di utenti su Channel 5.
Il 12 novembre 2012 è stato annunciato
il match tra Kevin Johnson e Tyson Fury per il titolo mondiale WBC:
si sarebbe tenuto alla Odissey Arena a Belfast, il 1 dicembre
seguente. Fury batterà Johnson ai punti per decisione unanime dopo
12 round, anche se molti esperti descrissero il match come noioso
(inclusi la BBC e ESPN). Nonostante tutto il match radunò 1.37
milioni di telespettatori su Channel 5.
Il 20 febbraio 2013
venne annunciato un match tra l’americano Steve
Cunningham
e
Fury che avrebbe costituito il debutto di quest’ultimo negli Stati
Uniti al
Madison
Square Garden,
il
20 aprile 2013. L’incontro avrebbe costituito una eliminatoria per
il
titolo
IBF,
che
avrebbe
determinato
il numero 2 in classifica,
mentre
il vincitore avrebbe dovuto poi combattere contro l’imbattuto peso
massimo bulgaro
Kubrat
Pulev.
Al
weigh-in
Cunningham
pesava
95 kg, ben 20 kg di meno di
Fury
che
ne pesava 115. Combatterono entrambi con ferocia durante i primi
round e
Cunningham
riuscì
anche a
far
conteggiare Fury al secondo round,
ma
The
Gypsy King
riuscì
a riprendersi e
mandare
al tappeto Cunningham al settimo round
con
un micidiale destro che segnò la
prima
sconfitta per KO dell’americano nella sua carriera.
Durante il match
venne contestata a
Fury
una
testata che gli fruttò un punto di ammonizione. Una settimana dopo
il match
Cunningham
sostenne,
parlando alla
ATG
Radio,
che
Fury
utilizzò una tecnica illegale per mandarlo KO:
disse
che lo
trattenne
per l’avambraccio, spingendolo all’angolo
due
volte,
spingendogli
la testa di lato con l’avambraccio
e
poi tirando il famoso
destro
che
concluse l’incontro. L’evento raccolse 1.2 milioni di visitatori
in media, con picchi da 1.7 milioni, sulla NBC. Nel Regno Unito il
match venne trasmesso da Channel 5 e raccolse 1.54 milioni di
spettatori. La vittoria contro
Cunningham
valse
a
Fury
il
settimo posto su
BoxRec,
un
secondo posto secondo
IBF,
un
sesto per la
WBC
ed
un quinto per la
WBO.
Fury
avrebbe dovuto combattere per la prima volta su una piattaforma
pay-per-vire contro David Haye il 28 settembre 2013: tuttavia Haye il
21 settembre ha dato forfait dopo aver subito sei punti di sutura per
un taglio sopra l’occhio subito durante un allenamento. L’incontro
è stato quindi posticipato all’8 febbraio 2014 ma Haye si è
ritirato dal combattimento una seconda volta il 17 novembre,
affermando di aver avuto un infortunio alla spalla che avrebbe
richiesto un intervento chirurgico e che avrebbe messo a rischio la
sua carriera accennando anche al suo ritiro.
Fury non ha creduto alle scuse di Haye
ed ha dichiarato:
“Sono assolutamente furioso
ma in tutta onestà questo è esattamente quello che mi aspettavo.
Tutti sanno che ero molto sospettoso quando si è ritirato la prima
volta e questo mi conferma che ha sempre avuto paura di me e non ha
mai voluto questo match.”
A parte le spese per
il
training
camp,
il
mancato match contro
Haye
è
costato a
Fury
anche
la sua posizione nella classifica mondiale, incluso un match per le
eliminatorie IBF che lo avrebbe traghettato verso il match per il
titolo mondiale.
Il 24 gennaio 2014
venne annunciato il match contro l’argentino Gonzalo
Omar Basile, che si sarebbe dovuto tenere il 15 febbraio seguente
alla Copper Box Arena. Il 5 febbraio tuttavia Basile si ritirò dal
match a causa di una infezione ai polmoni, venendo così rimpiazzato
dall’americano Joey Abell. Fury lo mandò al tappeto ben tre volte
prima della fine del quarto round, ponendo fine al match in breve
tempo. Dopo la fine dell’incontro Fury prese il microfono e disse
“Tyson ‘Troppo Veloce’ Fury,
questo è il mio nome. Questi sono dilettanti se confronti a me: io
voglio Wladimir Klitschko, mi sta evitando. Forza Wlad“.
Fury avrebbe dovuto combattere per la
seconda volta contro Derek Chisora il 26 luglio 2014 per il
titolo europeo ed il titolo britannico dei pesi massimi. Il 21 luglio
Chisora è stato costretto a ritirarsi dopo aver subito una
frattura alla mano in allenamento. Come sostituto di Chisora è stato
scelto il russo Alexander Ustinov ma questa volta è stato Fury a
ritirarsi dal match in programma alla Manchester Arena dopo che suo
zio ed ex allenatore Hughie Fury si è ammalato gravemente.
Fury e Chisora hanno quindi
riprogrammato il match per il 29 novembre 2014 all’ExCeL di Londra.
L’incontro è stato valido per le eliminatorie al titolo WBO ed è
stato trasmesso in diretta su BoxNation.
Fury ha dominato completamente
l’incontro fino a quando l’angolo di Chisora ha gettato la
spugna alla fine del decimo round. Fury ha anche usato la guardia
falsa (da mancino) per la maggior parte del combattimento, nonostante
la sua preferenza per la guardia destra. Fury ha chiarito di essere
ambidestro e poter combattere “southpaw” (con la guardia falsa, o
guardia mancina) o “orthodox” (in guardia destra).
Usando il jab per disturbare Chisora
e rimanendo lontano grazie alla portata dei suoi colpi non ha
lasciato avvicinarsi Chisora che non è riuscito a mettere a
segno pugni significativi oltre ad averlo spinto a colpire sotto la
cintura (comportamento per il quale Chisora è stato ammonito
dall’arbitro Marcus McDonnell nel primo round). Dopo il match, Fury
dirà: “Wladimir Klitschko, sto venendo per te, baby. Sto
arrivando. Nessuna ritirata, nessuna resa”. Il promoter Mick
Hennessy ha affermato che Fury avrebbe probabilmente combattuto
ancora una volta prima di mettersi in gioco per il titolo mondiale.
Il 26 dicembre 2014 Sky Sports News ha
annunciato che Fury avrebbe combattuto ancora una volta prima di
sfidare Klitschko per i suoi titoli mondiali contro Christian Hammer
il 28 febbraio 2015 all’O2 Arena di Londra.
Il match si è concluso con un KO ai
danni di Hammer, mandato al tappeto da un gancio destro alla corta di
Fury. Dopo il match Fury ha nuovamente chiamato in causa Klitschko,
affermando di essere pronto per la title shot.
A luglio 2015 è stato confermato che
Fury avrebbe combattuto contro Wladimir Klitschko in un match
valevole per i titoli mondiali dei pesi massimi WBA (Super), IBF,
WBO, IBO, Lineal e The Ring. Inizialmente previsto per il 24 ottobre
2015, è stato rinviato al 28 novembre 2015 dopo che Klitschko ha
subito un infortunio al polpaccio. Per questo match Fury si è
allenato con i kickboxer dei pesi massimi più alti in classifica in
GLORY, Rico Verhoeven e Benjamin Adegbuyi.
L’evento si è svolto all’Esprit
Arena di Düsseldorf, in Germania, non senza polemiche: inizialmente
si sono discussi i guanti, poi c’è stata una discussione per la
tela del ring. Secondo quanto riferito, Klitschko aveva le mani
fasciate senza la presenza di un rappresentante di Fury, quindi ha
dovuto rifarle.
Alla fine Fury ha vinto dopo 12 round
ai punti per decisione unanime. I giudici hanno segnato una scorecard
di 115-112, 115-112 e 116-111. Klitschko e Fury hanno mostrato poca
combattività durante i 12 round, ma Fury è risultato più attivo e
ha fatto abbastanza in ogni round per aggiudicarsi il titolo.
Klitschko ha messo a segno 52 colpi su 231 lanciati (23%) e Fury ne
ha tirati 86 su 371 lanciati (23%).
Nell’intervista post-combattimento,
un Fury visibilmente emozionato ha dichiarato:
“Questo è un sogno che diventa
realtà. Abbiamo lavorato così duramente per questo. Ce l’ho
fatta. È difficile vincere ai punti in un paese straniero. Significa
tantissimo per me venire qui e tornare a casa con una vittoria ai
punti“. Poi ha preso il microfono e ha ringraziato Klitschko:
“Vorrei dire a Wladimir, sei un
grande campione. E grazie mille per avermi ospitato“.
Klitschko non è riuscito a tirare il
suo micidiale destro grazie ai rapidi movimenti, finte e schivate di
Fury. Ha detto:
“Tyson è stato più veloce e
migliore stasera. Mi sono sentito abbastanza a mio agio nei primi sei
round, ma sono rimasto stupito che sia stato così rapido anche nel
secondo tempo. Non ho potuto tirare il mio destro perché ero
costantemente tenuto a distanza“.
Klitschko poteva contare comunque su
una clausola di rivincita da contratto.
L’8 dicembre 2015, l’IBF ha privato
Fury del suo titolo, poiché il contratto per il match contro
Klitschko includeva una clausola di rivincita, precludendo così a
Fury di affrontare lo sfidante obbligatorio IBF Vyacheslav Glazkov.
Fury ha tenuto la cintura IBF per soli 10 giorni. La rivincita contro
Klitschko tuttavia non si è concretizzata a causa di problemi di
salute mentale di Fury che l’hanno portato all’alcolismo, all’uso
di droghe ricreative e ad un enorme aumento di peso.
L’8 aprile 2016, dopo mesi di
trattative, è stata finalmente annunciata la rivincita contro
Klitschko: questa volta si sarebbe tenuta nella città natale di
Fury, Manchester, alla Manchester Arena, il 9 luglio 2016.
Nonostante i termini concordati per la
rivincita, Fury ha dichiarato di non essere motivato al combattimento
e di aver guadagnato una quantità estrema di peso dopo il primo
combattimento, arrivando a pesare oltre 150 kg da aprile 2016.
Il 24 giugno 2016 è stato annunciato
il rinvio del match a causa di un infortunio di Fury in allenamento
(una caviglia slogata). Lo stesso giorno, Fury e suo cugino, Hughie
Fury, sono stati accusati dall’antidoping britannico della
“presenza di una sostanza proibita”, ossia il nandrolone, in un
campione di sangue prelevato 16 mesi prima nel febbraio 2015. Tyson e
Hughie hanno negato con forza ogni accusa di doping.
Il 23 settembre 2016 Fury ha dovuto
rinviare nuovamente il combattimento contro Klitschko dopo essere
stato dichiarato “non idoneo dal punto di vista medico“. ESPN ha
riferito che Fury aveva fallito un test antidroga per la cocaina il
giorno prima del secondo rinvio. Fury ha accennato a problemi di
depressione in seguito a questo test.
La salute mentale di Fury deteriorò
notevolmente dopo aver vinto i titoli mondiali. Il 4 ottobre 2016, in
una intervista su Rolling Stone, Fury dichiarò:
“Sto lottando contro un sacco di
demoni interiori, cercando di togliermeli di torno… questo non ha
niente a che vedere con il combattere, sto avendo a che fare con la
mia vita personale. Non sono andato in palestra per mesi. Sono
passato attraverso la depressione. Ho perso la voglia di vivere, non
so se mi capisci. Ne ho abbastanza di tutto. Lascia perdere la
cocaina, non mi interessa. Non voglio più vivere, capito? La cocaina
è il meno rispetto al non aver più voglia di vivere. Sto chiedendo
aiuto, ma non possono fare niente per me. Quello che ho è
incurabile. Voglio farla finita. Tutto il denaro del mondo, la fama e
la gloria non significano niente se non sei felice. Sto andando da
alcuni psichiatri. Dicono che soffro di una sorta di bipolarismo. Che
sono maniaco depressivo. Non mi va nemmeno di svegliarmi. Spero di
morire ogni giorno. E non è una cosa bella da dire quando hai tre
figli ed una moglie che ti ama, non è vero? Ma non ho più voglia di
vivere. E se potessi togliermi la vita – e non fossi Cristiano –
lo farei in un secondo. Spero solo che qualcuno mi uccida prima di
uccidermi da solo. Dovrei spendere l’eternità all’inferno. Mi
sono messo a bere dal lunedì al venerdì alla domenica, mi faccio di
cocaina. Non posso più sopportare tutto questo e l’unica cosa che
mi aiuta è quando sono completamente ubriaco e fuori di me”.
Dopo che Fury diventò campione nel
2015 i media britannici cominciarono a scavare nel suo passato in
cerca di affermazioni controverse. Vennero così fuori numerose frasi
discutibili: tra le tante, Fury sostenne che avrebbe “impiccato”
sua sorella nel caso fosse stata infedele, ed in una intervista
antecedente al match contro Klitscho avrebbe condannato ed accomunato
aborto, pedofilia ed omosessualità, sostenendo che la legalizzazione
di queste pratiche avrebbe portato ad una punizione divina. Fury è
stato nominato per l’edizione 2015 del BBC Sports Personality of
the Year Award ma 140.000 persone firmarono una petizione dichiarando
che la sua equazione “omosessualità = pedofilia” dovrebbe
squalificarlo automaticamente. Quando gli venne chiesta una opinione
al riguardo Fury citò frasi religiose, incluso
“credi nel Signore Gesù
Cristo e sarai salvato”
assieme ad un passo da Giovanni
3:16.
Il 12 ottobre 2016, in attesa dei
risultati dell’indagine anti-doping a suo carico sull’utilizzo di
cocaina, di nandrolone ed in generale sull’essere ritenuto
clinicamente inadatto a combattere, Fury ha deciso di lasciare i
titoli dei pesi massimi WBA (Unified), WBO e IBO.
Dichiarò alla stampa:
“Ho vinto i titoli sul ring e
credo che dovrebbero essere persi sul ring, ma non sono in grado di
difendermi in questo momento e ho preso la decisione difficile ed
emotivamente pesante di lasciare ufficialmente i miei preziosi titoli
mondiali e auguro il meglio ai prossimi contendenti in linea mentre
ora entro in un’altra grande sfida nella mia vita che so di poter
vincere, come quella contro Klitschko.“
Il promoter di Fury Mick Hennessy ha
aggiunto:
“Tyson sarà ancora il
diretto campione del mondo dei pesi massimi agli occhi di tutti. Ha
battuto il piùù grande campione di boxe dell’era moderna in una
notte incredibile in Germania guadagnandosi quel titolo e questo non
cambierà mai. Anche se è straziante vedere Tyson lasciare i titoli
mondiali per cui ha lavorato così a lungo e con fatica per tutta la
sua vita, ciò che è fondamentale ora è che riceva le cure mediche
insieme all’amore della sua famiglia e dei suoi amici e il supporto
del mondo della boxe per recuperare completamente.“
La decisione di Fury era legata al
sottrarsi dalla costante pressione dei media, concedendosi il tempo
di riprendersi e ricevere assistenza medica professionale per i suoi
problemi di salute mentale e potendo così trascorrere più tempo con
la sua famiglia. Il 13 ottobre, il British Boxing Board of Control ha
deciso di sospendere la licenza di boxe di Fury. Il 1° febbraio
2018, Fury è stato privato del suo ultimo titolo rimasto, quello dei
pesi massimi della rivista The Ring.
A dicembre 2016 lo zio di Fury, Peter,
ha annunciato che Fury sarebbe ritornato sul ring intorno alla
primavera del 2017 e avrebbe puntato a combattere contro il campione
WBC Deontay Wilder.
Il 23 dicembre, Fury ha twittato che
era tornato ad allenarsi in vista di un ritorno sul ring intorno ad
aprile o maggio 2017. Il suo tweet diceva:
“Ho avuto un 2016 infernale,
ho fatto molte cose di cui non sono orgoglioso, ma mi riprometto di
tornare nel 2017.“
Il 6 marzo 2017 Fury ha twittato che il
suo match di rientro si sarebbe svolto il 13 maggio 2017 e stava
ragionando con il promotore Frank Warren su possibili avversari.
Warren divenne il promoter di Fury dopo che Fury abbandonò il suo
promotore di lunga data Mick Hennessy. La data fissata per il ritorno
avrebbe significato che Fury avrebbe combattuto nella undercard di
Josh Warrington che difendeva il suo titolo WBC International dei
pesi piuma contro Kiko Martinez alla First Direct Arena di Leeds.
Poche ore dopo che Fury aveva
annunciato una data di ritorno, la British Boxing Board of Control
(BBBofC) ha annunciato pubblicamente che Fury era ancora sospeso e
non avrebbe combattuto a maggio, informazione confermata anche dal
loro segretario generale Robert Smith. Ha anche affermato che non
c’erano stati contatti da Fury o dai suoi rappresentanti da quando
il divieto è stato emanato nell’ottobre 2016. Warren ha detto a
Reuters il 7 marzo:
“Voglio vederlo tornare sul ring
il prima possibile, ma prima che ciò accada ha ancora un paio di
problemi da risolvere“.
Warren ha detto che insieme alla
controversia con il BBBofC ci sarebbe stata un’udienza in tribunale
con l’Anti-Doping del Regno Unito (UKAD).
Robert Smith, segretario generale della
BBBofC, ha dichiarato nel maggio 2017 che il caso di Fury era
“complesso” ed era stato aggiornato. Nel settembre 2017 Fury ha
sfidato l’UKAD a dargli una risposta e a bandirlo definitivamente o
ripristinare la sua licenza di boxe. Sosteneva di essere stato
trattato ingiustamente poiché ci era voluto più di un anno prima
che rispondessero, affermando che di solito il problema sarebbe stato
risolto nel giro di pochi mesi.
Fury ha twittato:
“Per quanto tempo devo essere
trattenuto e tenuto fuori dai giochi? Sono 15 mesi che sono stato
indagato, stai impedendo a un uomo innocente di compiere il suo
destino e di provvedere alla sua famiglia“.
L’UKAD ha dichiarato che non era
questione di tempo ed ha negato le affermazioni secondo cui stavano
prolungando forzatamente l’udienza, chiarendo che stavano cercando
di risolvere la questione nel più breve tempo possibile.
Il 12 dicembre l’UKAD ha annunciato
di aver trovato un accordo con Fury e la BBBoC e di aver sciolto
tutte le accuse a carico del pugile. “Tenendo conto dei ritardi
nella gestione ed il fatto che non siano state emesse accuse in
relazione ai risultati del nandrolone fino a giugno 2016,
considerando anche le sospensioni provvisorie che Tyson e Hughie Fury
hanno già effettivamente scontato, il periodo di due anni di
ineleggibilità è retrodatato al 13 dicembre 2015 e quindi scade
alla mezzanotte del 12 dicembre 2017“.
La vittoria di Tyson nel febbraio 2015
su Christian Hammer è stata annullata, ma il suo trionfo contro
Klitschko no. Tyson ha sostenuto che gli elevati livelli di
nandrolone erano dovuti all’aver mangiato cinghiali non castrati e
ha ribadito l’innocenza sua e di Hughie:
“Hughie e io abbiamo
sostenuto la nostra innocenza dal primo giorno e ora siamo felici che
sia stato finalmente risolto con l’UKAD e che possiamo andare
avanti sapendo che non saremo etichettati come imbroglioni drogati.”
Il BBBofC ha affermato che avrebbe
preso in considerazione il rinnovo della licenza di boxe di Fury nel
gennaio 2018. In seguito a questa notizia, Fury ha scritto su
Twitter, “Guess who’s back?” (“Indovina chi è tornato?“).
Il 10 gennaio 2018 Fury ha annunciato
che avrebbe fatto nuovamente domanda per ottenere sua licenza di boxe
attraverso il BBBofC. Il 19 gennaio è avvenuto un colloquio tra Fury
ed il BBBofC, in cui quest’ultimo ha accettato di reintegrare Fury
purché inviasse loro delle cartelle cliniche aggiornate dopo aver
visitato uno psicologo.
Fury ha dichiarato che una motivazione
al suo ritorno è stata la prospettiva del match contro Deontay
Wilder.
In una conferenza stampa a Londra il 12
aprile 2018 Fury ha annunciato di aver firmato un contratto per più
match con la Queensberry Promotions di Frank Warren. Ha dichiarato
inoltre che intendeva combattere almeno tre volte prima del 2019, a
partire dal 9 giugno alla Manchester Arena.
Dopo settimane di speculazioni, è
stato confermato che un match contro l’albanese Sefer Seferi sulle
10 riprese avrebbe avuto luogo a maggio e sarebbe stato mandato in
onda in esclusiva su BT Sport.
Seferi era fondamentalmente un peso
cruiser ed aveva combattuto solo una volta (perdendo) nei pesi
massimi contro Manuel Charr nel 2016. Al momento del peso Fury era
ben 30 kg più pesante di Seferi, nonostante avesse perso ben 50 kg
dopo essersi messo a dieta stretta in preparazione per il match. Fury
ha vinto per abbandono dell’avversario al quarto round, dopo un
paio di round pressoché statici ed altri due dove Fury ha cominciato
a scaricare colpi pesanti andando a segno. Durante il match venne
anche sedata una rissa sugli spalti. Il match toccò il picco di
814.000 spettatori collegati a BT Sport 1.
Dopo l’incontro Warren confermò che
Fury sarebbe tornato a combattere nella undercard di Carl Frampton il
18 agosto al Windsor Park di Belfast.
Il 12 luglio 2018 è stato annunciato
che Fury avrebbe combattuto lo sfidante (per ben due volte) del
titolo mondiale Francesco Pianeta il 18 agosto seguente. Fury è
arrivato al match pesando 258 libbre (117 kg), 18 libbre (8,2 kg) più
leggero di quanto pesasse contro Seferi. Pianeta arrivò a 254,7
libbre (115,5 kg): nonostante questo sconfiggerà Pianeta ai punti,
disputando un match molto calcolato (dichiarerà in seguito di non
aver voluto tentare di concludere il match per KO in anticipo). Quel
match sarebbe stato infatti il suo traghetto verso l’incontro
contro Wilder ed era troppo importante per la carriera di Fury: il 30
luglio infatti venne anticipato che erano in corso trattative per un
combattimento che si svolgesse a novembre o dicembre 2018 tra Fury e
Wilder. Il giorno seguente Fury ha dichiarato che mancavano solo
luogo e data per concludere le trattative.
Il 22 settembre 2018 sia Fury che
Wilder hanno confermato di aver firmato il contratto e che il match
si sarebbe svolto il 1 dicembre 2018. Secondo la California State
Athletic Commission, Wilder avrebbe avuto una borsa base garantita di
4 milioni di dollari mentre Fury ne avrebbe avuto una garantita di 3
milioni. Nonostante l’affermazione originale di Frank Warren che le
entrate sarebbero state divise 50-50, è stato rivelato che Wilder
avrebbe potuto guadagnare 14 milioni di dollari e Fury avrebbe potuto
guadagnare circa 10,25 milioni di dollari, grazie alle loro
percentuali dalle entrate della pay-per-view. La cerimonia del peso
si è svolta il 30 novembre, fuori dal Los Angeles Convention Center.
Fury è salito per primo sulla bilancia segnando 116,3 kg, nemmeno 1
kg più leggero del suo peso contro Francesco Pianeta nell’agosto
2018 pur sembrando più definito. Wilder ha segnato 96,4 kg, il suo
minimo dal suo debutto nel 2008, quando è arriato a pesare 94,0 kg:
pare tuttavia che sia stato malato durante il suo training camp.
Wilder e Fury hanno combattuto di
fronte a una folla di 17.698 persone allo Staples Center sui 12 round
ed alla fine Wilder ha mantenuto il suo titolo WBC vincendo ai punti
per decisione unanime, nonostante lo sconcerto della folla che ha
cominciato a fischiare, convinta che la vittoria spettasse a Fury.
Dopo il match contro Wilder, Fury si è
assicurato un contratto di 5 match con ESPN e Top Rank del valore di
80 milioni di sterline (100 milioni di dollari). Ha fatto il suo
ritorno sul ring alla MGM Grand Garden Arena a Las Vegas contro il
campione intercontinentale WBO Tom Schwarz il 15 giugno 2019, nel suo
primo match a Las Vegas. All’epoca Schwarz era secondo nella
classifica WBO e nono in quella IBF. Fury pesava 119 kg contro i
106.8 kg di Schwarz. Fury si dimostrò in completo controllo del
match sin dall’inizio, concludendolo al secondo round per TKO e
strappando a Schwarz il titolo intercontinentale WBO. Durante tutto
il match Fury utilizzò la nota tecnica “dope-a-rope” resa famosa
da Muhammad Ali, sporgendosi di schiena oltre le corde e mandando a
vuoto i colpi dell’avversario, ottenendo applausi dai 9000
spettatori presenti.
Fury ha poi combattuto contro l’ex
campione dei pesi massimi WBA Continental Otto Wallin il 14 settembre
alla T-Mobile Arena di Las Vegas con un peso di 115,4 kg, il più
leggero da quando ha affrontato Klitschko nel 2015, quando pesava 112
kg mentre il mancino svedese Wallin è arrivato a esattamente 107 kg.
Fury si è imposto vincendo per
decisione unanime e conquistando così la cintura WBC Mayan Belt, un
titolo commemorativo assegnato al vincitore di un combattimento di
alto profilo tenutosi durante le feste nazionali messicane. Durante
la sua intervista post match sul ring Fury ha elogiato la performance
di Wallin, che era stato dato perdente oltre 10-1, ed ha espresso le
condoglianze per la morte di suo padre. Fury si è poi rivolto
pubblicamente a Wilder per una rivincita nel febbraio 2020.
Nel 2019 Tyson Fury ha spiegato a Mike
Tyson durante il podcast “Hotboxin’ With Mike Tyson” l’origine
del suo nome e di come abbia iniziato a boxare.
“Mio padre era un pugile peso
massimo professionista nei tardi anni ’80, inizio anni ’90 e tu
eri il suo eroe” spiegherà Fury, rivolgendosi a Mike Tyson.
“Quando sono nato, il 12 agosto 1988, ero prematuro di otto
settimane e rischiavo seriamente di morire. Quando alla fine scampai
il pericolo di morte, mio padre mi volle chiamare come te, in onore
alla mia ed alla tua forza. Il dottore non era d’accordo e disse
che non era un nome adatto alla mia corporatura gracile… pesavo
solo quattro etti e mezzo. Ora sono alto più di due metri e 120 kg!“
“Non ho fatto alcun match, neanche
da amatore, fino circa ai 16 anni. Quando ho cominciato a fare
pugilato ero un… topo da palestra. Ogni volta che mio padre andava
ad allenarsi io lo seguivo, colpivo i sacchi ed ogni cosa che ci
fosse intorno. I miei fratelli, i miei cugini erano tutti pugili e
combattevamo uno contro l’altro da ragazzini mentre crescevamo. Ho
deciso che sarei diventato campione del mondo dei pesi massimi già
da allora.“
Mike Tyson ascoltava ammirato il
racconto del suo collega più giovane, sorridendo.
Il 27 novembre 2019 ESPN ha annunciato
che Fury avrebbe incontrato nuovamente Deontay Wilder sul ring il 22
febbraio 2020, in un rematch del loro primo incontro del 2018,
conclusosi con un pareggio controverso. Durante la preparazione al
rematch Fury si separò da Ben Davison, che preparava Fury dal 2017 e
che l’ha aiutato a perdere il molto peso guadagnato durante il suo
momento di pausa e l’ha riportato ad un livello da fighter
professionista. Davison è stato nominato Allenatore dell’anno 2018
grazie al suo successo nel riportare Fury sul ring. La separazione è
stata descritta come amichevole e Davison ha augurato buona fortuna a
Fury per il suo rematch. Fury ha poi annunciato di aver stretto
contratto con SugarHill Steward, nipote del noto trainer Emanuel
Steward, e che sarebbe ritornato alla Kronk Gym, dove si è allenato
per un breve periodo nel 2010. Il rematch fu annunciato ufficialmente
il 27 dicembre 2019 alla MGM Grand Garden Arena a Las Vegas. Il
contratto prevedeva una clausola invocabile dal perdente per un
eventuale terzo match.
Fury è arrivato al match a 124 kg, il
terzo maggior peso della sua carriera professionale e 7,7 kg più
pesante rispetto al primo incontro con Wilder. Prima del
combattimento ha dichiarato di volere dimensioni e potenza extra per
cercare un knockout. Wilder è arrivato a pesare 105 kg, il peso
maggiore della sua carriera.
Fury ha iniziato il combattimento
prendendo il centro del ring e dominando con il suo jab: ha cercato
di piazzare qualche colpo potente, schivando al contempo le bordate
di Wilder.
Al terzo round Fury ha colpito Wilder
con un destro fortissimo alla tempia: Wilder è stato conteggiato, ha
risposto all’arbitro ed è sopravvissuto al round, ma è apparso
visibilmente disorientato, mentre il sangue iniziava a fluire dal suo
orecchio sinistro.
Wilder è andato poi al tappeto altre
due volte, giudicate tuttavia come scivolate dall’arbitro Kenny
Bayless, prima che Fury lo atterrasse di nuovo al quinto round con un
gancio sinistro al corpo. Wilder è riuscito stavolta a rimettersi in
piedi, ma non a contrattaccare ed ha cominciato a sanguinare dalla
bocca oltre che dall’orecchio.
L’incontro è stata interrotto a metà
del settimo round dopo che una raffica di colpi potenti di Fury ha
fatto sì che l’angolo di Wilder gettasse la spugna per salvarlo da
un’ulteriore punizione.
Al momento dell’interruzione, Fury
era in vantaggio su tutte e tre le scorecard dei giudici 59-52, 58-53
e 59-52, con i punteggi diversi dovuti a Bayless che ha sottratto un
punto a Fury nel quinto per aver trattenuto l’avversario.
Secondo CompuBox, Fury ha messo a segno
82 dei suoi 267 colpi totali (31%), inclusi 58 su 160 colpi potenti
(36%). Wilder ha messo a segno 34 dei suoi 141 colpi totali (24%), di
cui 18 su 55 potenti (33%).
Fury ha ricevuto molti elogi per la sua
prestazione ed in molti pensano che sia stato uno dei migliori
comeback della storia del pugilato. Alcuni si sono spinti a dire che
Fury sia uno dei più grandi pesi massimi della storia.
Questo match lo ha reso il primo uomo a
sconfiggere due campioni che avevano 10 o più difese del loro
campionato del mondo (Klitschko con 18 difese e Wilder con 10
difese). Fury divenne anche il terzo peso massimo, dopo Muhammad Ali
e Floyd Patterson, a detenere due volte il titolo della rivista The
Ring e il primo peso massimo della storia ad aver detenuto i titoli
WBA (Super), WBC, IBF, WBO e The Ring.
Con un incasso di 16,916,440 dollari,
il combattimento ha battuto il record del botteghino per un incontro
dei pesi massimi in Nevada stabilito da Evander Holyfield contro
Lennox Lewis II nel novembre 1999.
Deontay Wilder ha applicato la clausola
per un secondo rematch contro Tyson Fury subito dopo la seconda
sconfitta. Si tentò inizialmente di organizzare il terzo match per
luglio 2020 ma si dovette postporre la data a causa dell’esplosione
della pandemia di COVID-19. L’11 giugno 2020 Eddie Hearn, il
promoter di Anthony Joshua, annunciò che Fury e Joshua avevano
trovato un accordo per due match, se Fury avesse sconfitto Wilder e
Joshua avesse sconfitto il suo sfidante obbligatorio, Kubrat Pulev.
Il promoter di Fury Bob Arum dirà ad agosto 2020: “La WBC ha
approvato il contratto per una trilogia e si sta organizzando per
postporre l’evento a causa della pandemia. Sicuramente non
potendolo fare con gli spettatori, accetteremo comunque un ritardo
ragionevole. Sarà un modo diverso di combattere“.
Il 12 ottobre 2020 Fury ha dichiarato
che avrebbe evitato di fare una trilogia con Wilder dopo che gli
organizzatori continuavano a non accordarsi per una data nel 2020. La
rivista “The Athletic” ha riportato che Fury aveva ogni
intenzione di combattere Wilder nel 2020 ed aveva già fatto numerose
concessioni riguardanti lo spostamento delle date: tuttavia non era
disposto a ritardare ulteriormente il match, evitando una serie di
match contro Joshua e tenendolo fuori dal ring per un lungo periodo
di tempo.
Il 17 maggio 2021 l’ipotesi di un
match per l’unificazione del titolo tra Fury e Joshua è stata
messa seriamente in dubbio quando il giudice dell’arbitrato Daniel
Weinstein ha stabilito che Fury avrebbe dovuto onorare una clausola
contrattuale che imponeva un terzo combattimento con Wilder.
Poco dopo Bob Arum affermò che
l’Allegiant Stadium di Las Vegas era stato riservato per il 24
luglio in previsione della lotta della trilogia di Fury con Wilder.
Il 22 maggio 2021, Fury annunciò durante la messa in onda del match
di José Ramírez contro Josh Taylor su ESPN di aver firmato il
contratto per il terzo match contro Wilder, mostrando in diretta la
firma. Anche il manager di Wilder Shelly Finkel confermò la firma
del suo atleta.
Prima della conferenza stampa
pre-incontro del 15 giugno, la T-Mobile Arena di Las Vegas è stata
ufficialmente confermata come location, lo stesso luogo dove Fury
aveva precedentemente sconfitto Otto Wallin ai punti il 14 settembre
2019.
Il match venne poi riinviato dalla data
originale del 24 luglio al 9 ottobre, a causa di una epidemia di
COVID-19 tra lo staff di Fury.
Alla cerimonia del peso pre-match
dell’8 ottobre, entrambi gli atleti si sono pesati con i rispettivi
pesi massimi in carriera, con il campione Fury che pesava 125 kg e lo
sfidante Wilder a 107 kg.
Durante il match entrambi i pugili si
sono mandati al tappeto ben 5 volte ed alla fine Fury si è
aggiudicato anche questa vittoria, mandando KO Wilder all’undicesimo
round.
Dopo il combattimento, Fury ha elogiato
il suo avversario, definendo Wilder un “combattente di
prim’ordine”, ma lo ha criticato per essere un
“pessimo perdente”
e rifiutandosi di
“mostrare qualsiasi
sportività o rispetto“.
Nella sua intervista
post-combattimento, Fury ha dichiarato:
“Io sono uno sportivo. Sono
andato da lui per mostrare un po’ di comprensione e rispetto ma lui
non ne ha mostrato affatto. Pregherò per lui in modo che Dio
ammorbidisca il suo cuore“.
Fury ha poi aggiunto che “è stata
una grande lotta stasera, degna della migliore delle trilogie“.
Fury ha poi sostenuto di essere il miglior pugile nella sua
divisione, affermando anche
“ora sono il più grande peso
massimo della mia epoca, senza dubbio“.
Al momento dell’interruzione, Fury
stava vincendo l’incontro su tutte e tre le scorecard con 95-91,
94-92 e 95-92. Secondo CompuBox, Fury ha messo a segno 150 pugni su
385 (39%), mentre Wilder ha collezionato 72 pugni su 355 (20%). I 150
pugni inferti a Wilder sono il punteggio più alto mai messo a segno
da un pugile. Nonostante il match fosse abbastanza equilibrato fino a
quel momento, CompuBox ha calcolato che Fury aveva sconfitto Wilder
in ogni singolo round del combattimento, incluso il quarto round in
cui Fury è stato messo al tappeto due volte.
Il match è stato ampiamente acclamato
da osservatori ed esperti per la sua azione e l’intensità di alto
livello: il promotore della hall-of-fame Bob Arum ha dichiarato:
“Sono stato in questo
business 57 anni per promuovere combattimenti e devo dire che non ho
mai visto un combattimento dei pesi massimi così magnifico“,
mentre la rivista The Ring lo ha descritto come
“il combattimento dell’anno,
finora” e “una
rara e storica trilogia dei pesi massimi“.
Tyson Fury ha poi comunicato al mondo
il suo ritiro, non prima di un ultimo match contro Dillian Whyte,
sostenendo di aver guadagnato abbastanza soldi, di aver ottenuto i
risultati agognati e di non voler rischiare di farsi male sul serio e
di ritirarsi prima di un infortunio pesante, cosa molto possibile nei
pesi massimi, soprattutto dopo una certa età. Il match contro Whyte
si è tenuto il 23 aprile 2022 a Wembley e Fury ha vinto per KO
tecnico, demolendo Whyte e costringendolo alla resa al sesto round.
Nell’intervista sul ring Fury ha confermato di voler mantenere la
parola data alla moglie alla quale aveva promesso il ritiro. Il
ritorno trionfale di Fury in Gran Bretagna dopo quattro anni di
assenza pare quindi segnare la fine della strepitosa carriera del
“Gypsy King” con una difesa del titolo WBC.