venerdì 23 dicembre 2022

Il Moraingy

 



Il Moraingy è un’arte marziale tradizionale del Madagascar, che si basa sull’uso delle mani nude per colpire l’avversario. Ha origine nella costa occidentale del Madagascar, durante la dinastia Maroseranana (dal 1675 al 1896) del regno dei Sakalava. Con il tempo, si è diffusa in tutto il Madagascar, soprattutto nelle zone costiere, ma anche nelle isole vicine come Riunione, Comore, Seychelles e Mauritius..

Il Moraingy era praticato inizialmente solo da giovani di ambo i sessi, per dimostrare la loro forza e abilità, e per guadagnare prestigio e rispetto. Oggi, i praticanti di questa disciplina sono chiamati kidabolahy (uomini giovani) o kidabo mpanao moraingy (giovani che praticano Moraingy) e sono ammirati e temuti dai loro concittadini.

Il Moraingy si svolge in ampi spazi all’aperto, come campi da calcio, e prevede una serie di incontri tra due lottatori, di solito provenienti da villaggi diversi. Prima dell’inizio degli incontri, i lottatori si radunano per scegliere i loro avversari, mentre il pubblico li incita e li provoca. Gli incontri sono accompagnati da musica tradizionale, come il Salegy , per indurre uno stato di trance nei combattenti e nei partecipanti, contribuendo all’esperienza spirituale e comunitaria della lotta.

Il Moraingy è considerato un’arte marziale a mezza distanza o a lunga distanza, con i pugni che predominano ma con alcuni calci permessi. I tipi di pugni includono pugni diretti ( mitso ), ganci (mandraoky), pugni bassi (vangofary) e un pugno simile a un montante (vangomioriky). Le difese includono la guardia e le schivate, ma né gli attacchi né le difese sono standardizzati, creando una maggiore variabilità tra i singoli lottatori e tra le regioni rispetto alla boxe internazionale.

L’incontro prevede un solo round e la vittoria può avvenire se una delle seguenti condizioni si avvera: uno dei due lottatori esce dall’area di combattimento svenimento di uno dei contendenti impossibilità da parte di uno dei lottatori di continuare l’incontro per infortunio manifesta inferiorità di un lottatore sull’altro.



giovedì 22 dicembre 2022

Kiyohime

 


La storia di Kiyohime è ambientata nella provincia di Kii (oggi prefettura di Wakayama), dove viveva la bella e giovane figlia di un signore locale. La sua famiglia era abituata ad ospitare i monaci in pellegrinaggio verso il santuario di Kumano, e fu così che Kiyohime conobbe Anchin, un affascinante sacerdote che le fece battere il cuore. Kiyohime si innamorò perdutamente di lui e gli chiese di sposarla, ma Anchin rifiutò le sue avances e le mentì, dicendole che sarebbe tornato da lei dopo aver completato il suo viaggio. Kiyohime credette alle sue parole e lo aspettò con ansia, ma quando scoprì che Anchin l’aveva ingannata e stava fuggendo via, si infuriò e lo inseguì fino al fiume Hidaka. Lì, si gettò in acqua e si trasformò in un enorme serpente sputafuoco, determinata a uccidere il suo amato traditore. Anchin riuscì a scappare e si rifugiò nel tempio Dōjō-ji, dove i monaci lo nascosero sotto la campana del tempio. Ma Kiyohime sentì il suo odore e avvolse la campana con le sue spire, per poi scatenare le sue fiamme così potenti da fondere il metallo e bruciare Anchin.

La leggenda di Kiyohime è una delle più celebri del folklore giapponese e ha ispirato molte opere letterarie, artistiche e teatrali. Una delle più famose è il dramma Nō intitolato Dōjō-ji, che mette in scena la scena finale della caduta della campana del tempio. La storia di Kiyohime è anche un esempio di honnari-hannya, ovvero una donna che diventa un demone per la sua gelosia eccessiva e acquisisce poteri soprannaturali. La figura di Kiyohime rappresenta il tema della passione amorosa che si trasforma in follia omicida, ma anche il contrasto tra il mondo profano e quello sacro, tra la natura umana e quella animale.


mercoledì 21 dicembre 2022

Glíma

 


La glima è un’arte marziale tradizionale originaria della Scandinavia, che si basa sulla lotta a mani nude o con armi. Si tratta di una forma di combattimento che risale ai tempi dei Vichinghi, che la usavano per allenarsi, divertirsi o risolvere le dispute. La glima si svolge in un cerchio di terra battuta, dove due contendenti si afferrano per la cintura o per le braccia e cercano di far cadere a terra l’avversario con varie tecniche. La lotta termina quando uno dei due tocca il suolo con una parte del corpo diversa dalla pianta dei piedi.

La glima ha diverse varianti, a seconda delle regole e delle armi usate. Le principali sono:

  • La brokartök, o lotta della cintura, che si basa sull’uso della forza e dell’equilibrio per sbilanciare l’avversario afferrandolo per la cintura.

  • La lausatök, o lotta libera, che si basa sull’uso della velocità e dell’agilità per sbilanciare l’avversario afferrandolo per le braccia o per il collo.

  • La hryggspenna, o lotta della schiena, che si basa sull’uso della tecnica e della strategia per sbilanciare l’avversario colpendolo alla schiena con il ginocchio o il gomito.

  • La stafnaglima, o lotta del bastone, che si basa sull’uso di un bastone corto come arma e scudo per colpire o parare i colpi dell’avversario.

  • La knifaglima, o lotta del coltello, che si basa sull’uso di un coltello come arma per ferire o disarmare l’avversario.

La glima è uno sport riconosciuto e praticato in diversi paesi nordici, soprattutto in Islanda, Norvegia e Svezia. Esistono diverse federazioni e associazioni che lo promuovono e lo organizzano. La Federazione Internazionale di Glíma è l’organismo ufficiale che regola lo sport a livello internazionale. La glima è considerata una delle espressioni più autentiche della cultura e dell’identità nordica.






martedì 20 dicembre 2022

Esistono colpi segreti nel kung fu?

 


Esistono colpi segreti nel kung fu?

Questa è una domanda interessante, ma non ha una risposta semplice. Il kung fu è un termine generico che si riferisce a diverse arti marziali cinesi, che hanno origini, stili, tecniche e tradizioni diverse. Alcune di queste arti marziali possono avere dei colpi segreti, ovvero delle tecniche particolarmente efficaci o pericolose che vengono tramandate solo a pochi discepoli selezionati. Altre arti marziali possono non avere dei colpi segreti, ma basarsi su principi universali e sull’adattamento alle situazioni.

Un esempio di arte marziale che ha dei colpi segreti è lo Shaolin kung fu, che deriva dal Buddismo Chan e dal tempio di Shaolin. In questo stile, esiste una famosa canzone segreta o poesia di una specifica sequenza di colpi. Otto erano i punti permessi che non recavano danni consistenti e otto i “punti proibiti”, cioè quelli vietati per la loro pericolosità di creare danni irreversibili o addirittura la morte. Questa canzone segreta era conosciuta solo dai maestri e dai discepoli più meritevoli, e serviva a insegnare le regole etiche e morali dello Shaolin kung fu.

Un esempio di arte marziale che non ha dei colpi segreti è il Wing Chun, che deriva dal Taoismo e dalla leggenda di una monaca buddista. In questo stile, non esistono tecniche nascoste o misteriose, ma solo principi fondamentali e logici che si applicano a ogni situazione. Il Wing Chun si basa sulla semplicità, l’efficienza, l’economia di movimento e la sensibilità tattile. Il suo obiettivo è quello di neutralizzare l’avversario con il minor sforzo possibile, senza ricorrere alla forza bruta o alla velocità.

Questi sono solo due esempi tra le molte arti marziali cinesi che rientrano nel kung fu. Ognuna di esse ha la sua storia, la sua filosofia e le sue caratteristiche. Alcune possono avere dei colpi segreti, altre no. L’importante è capire che il kung fu non è solo una forma di combattimento, ma anche un’arte, una scienza e una via di crescita personale.








lunedì 19 dicembre 2022

Il ciuffo di peli sulla punta della lancia cinese

 


Il ciuffo di peli sulla punta della lancia cinese è un elemento decorativo e funzionale che ha diverse funzioni. Secondo una fonte, il ciuffo rosso a coda di cavallo fissato sotto la punta della lancia serve a confondere la vista dell’avversario, dando un effetto sfumato al movimento della punta. In questo modo, la lancia sembra più lunga e veloce di quanto non sia in realtà. Il ciuffo può anche servire a nascondere eventuali difetti o danni alla punta della lancia, che potrebbero comprometterne l’efficacia. Inoltre, il ciuffo può avere un valore simbolico, rappresentando il coraggio e la forza del guerriero che impugna la lancia.

Il ciuffo di peli sulla punta della lancia cinese è un elemento comune a molti tipi di lance usate nella storia e nella cultura cinese. Alcuni esempi sono:

  • La Qiang , la lancia cinese per eccellenza, che ha una punta a forma di foglia e un ciuffo rosso sotto la punta. La Qiang è considerata una delle quattro grandi armi della Cina, insieme alla spada, al bastone e al sabre.

  • La Ji , una lancia con una o due lame laterali che formano una croce con la punta. La Ji era usata come arma da fanteria e da cavalleria, e aveva anche un ciuffo rosso sotto la punta.

  • La Ge , una lancia con una larga lama orizzontale che si estende dalla punta. La Ge era usata come arma da taglio e da perforazione, e aveva anch’essa un ciuffo rosso sotto la punta.

Queste sono solo alcune delle lance cinesi che presentano il ciuffo di peli sulla punta. Ce ne sono molte altre che non ho elencato qui.




domenica 18 dicembre 2022

LUCHA DEL GARROTE CANARIO

 


La lucha del garrote canario è un’arte marziale tradizionale delle Isole Canarie, che si basa sull’uso di un bastone di legno come arma e scudo. Si tratta di una forma di combattimento che risale ai tempi degli aborigeni canari, che usavano il bastone per difendersi dai nemici e per gestire il bestiame. La lotta si svolge in un cerchio di sabbia, dove due contendenti si afferrano per i pantaloni e cercano di far cadere a terra l’avversario con varie tecniche. La lotta termina quando uno dei due tocca il suolo con una parte del corpo diversa dalla pianta dei piedi.

La lucha del garrote canario è uno sport regolamentato e praticato in diverse isole, soprattutto a Gran Canaria, Tenerife, La Palma e El Hierro. Esistono due modalità di competizione: la tecnica tradizionale in esibizione, dove si valutano la ricchezza tecnica e il ritmo dei movimenti, e la tecnica tradizionale in combattimento, dove si accetta il contatto fisico. I gruppi di lottatori si chiamano “pilas” e si distinguono per il colore dei fajines (fascie) e delle punte dei bastoni. Il colore nero è riservato ai maestri, ai giudici e agli arbitri.

La lucha del garrote canario è considerata una delle espressioni più autentiche della cultura e dell’identità canaria.



sabato 17 dicembre 2022

Lucha canaria

 


La lucha canaria è un tipo di lotta tradizionale originaria delle Isole Canarie, in Spagna. Si tratta di un’arte marziale che si basa sull’abilità di sfruttare la forza dell’avversario per farlo cadere a terra, senza ferirlo. La lotta si svolge in un cerchio di sabbia chiamato terrero, dove i due contendenti si afferrano per i pantaloni e cercano di sbilanciarsi a vicenda con varie tecniche. La lotta termina quando uno dei due tocca il suolo con una parte del corpo diversa dalla pianta dei piedi.

La lucha canaria ha origini antiche, che risalgono ai tempi degli aborigeni canari, prima della conquista castigliana nel 1402. Ogni isola aveva le sue regole e le sue varianti dello stile. La lotta era praticata in occasioni importanti, come feste, matrimoni o risoluzione di conflitti. Nel corso dei secoli, la lotta si è evoluta e si è diffusa anche in altri paesi, come Cuba e Venezuela, grazie agli emigranti canari.

La lucha canaria ha tre modalità di competizione: il meglio di tre, la lotta corrida e il re della pista. Il meglio di tre consiste in una serie di tre incontri tra due squadre, dove vince chi ottiene due vittorie. La lotta corrida consiste in una serie di incontri tra due squadre, dove ogni volta che un lottatore perde viene sostituito da un altro della stessa squadra, fino a che una delle due squadre rimane senza lottatori. Il re della pista consiste in una serie di incontri tra due squadre, dove ogni volta che un lottatore vince rimane in pista e sfida il prossimo avversario della squadra opposta, fino a che una delle due squadre rimane senza lottatori.

La lucha canaria è uno sport molto popolare e apprezzato nelle Isole Canarie, dove esistono diverse federazioni e associazioni che lo promuovono e lo organizzano. La Federazione di Lucha Canaria è l’organismo ufficiale che regola lo sport a livello nazionale e internazionale. La lucha canaria è considerata uno degli elementi distintivi della cultura e dell’identità canaria.



venerdì 16 dicembre 2022

Shaohao


 

Shaohao è stato un mitico imperatore cinese che visse intorno al 2600 a.C. Secondo alcune tradizioni, era uno dei Cinque Imperatori dell’antica mitologia cinese. La sua storia è ricca di leggende e simbolismi. Ecco alcuni dei punti salienti della sua storia:

  • Shaohao nacque da una dea tessitrice e dal pianeta Venere, che si innamorarono sulla Via Lattea. Il suo prozio, l’Imperatore giallo Huang Di, lo nominò Dio dei Cieli Occidentali

  • Shaohao creò un regno tra le cinque montagne del Paradiso Orientale, abitato da diversi tipi di uccelli. Come governante di questa terra, assunse l’identità di un avvoltoio. Altri uccelli lavoravano sotto di lui, come una fenice, un falco e un piccione. Scelse anche le quattro stagioni per vigilare sugli altri uccelli

  • Shaohao si trasferì ad ovest e affidò il regno degli uccelli a suo figlio Chong. Con un altro figlio, Ru Shou, fece ritorno sulla Montagna di Changliu, dove poté governare sui Cieli Occidentali. Insieme come padre e figlio, erano responsabili del tramonto quotidiano del sole

  • Shaohao introdusse in Cina il liuto a venticinque corde, uno strumento musicale che esprimeva la sua sensibilità artistica

  • Shaohao era il capo del popolo Yi, e spostò la loro capitale a Qufu nello Shandong. Dopo aver governato per ottantaquattro anni, gli succedette suo nipote Zhuanxu. La sua tomba si trova a Qufu, ed è a forma di grande piramide

Questa è solo una breve sintesi della storia di Shaohao.



giovedì 15 dicembre 2022

Lo stile Lau Gar

 


Il Lau Gar è uno degli stili più antichi di kung fu, originario della provincia di Guangxi, nel sud-ovest della Cina. Il nome significa “Pugno della famiglia Lau” e si riferisce al fondatore dello stile, Lau Sam Ngan, detto “Lau dai tre occhi” per la cicatrice sulla fronte che sembrava un terzo occhio. Lau era un cacciatore di tigri che apprese lo stile da un monaco in ritiro presso il tempio di Kuei Ling. Lo stile si diffuse in diverse regioni della Cina e fu portato in Europa da Yau Luk Sau, nipote di Lau Sam Ngan, che si stabilì a Hong Kong e poi in Gran Bretagna. La British Kung Fu Association fu fondata nel 1973 e nominò Yau Luk Sau come capo istruttore dello stile Lau Gar. Lo stile Lau Gar si basa su movimenti veloci, potenti e fluidi, combinando tecniche di mano, gamba, braccio e corpo. Lo stile include anche forme con armi tradizionali come spada, bastone, lancia e ventaglio. Lo stile Lau Gar è considerato uno dei cinque stili ancestrali del kung fu meridionale, insieme a Hung Gar, Choy Gar, Li Gar e Mok Gar.

Lo stile Lau Gar comprende diverse forme, sia a mani nude che con armi, che si basano su movimenti di animali o personaggi storici. Alcune delle forme più note sono:

  • Siu Mui Fa Kuen (Piccolo pugno del fiore di prugno): una forma base che insegna le posizioni, le tecniche di mano e gamba, e il coordinamento.

  • Gau Choi Kuen (Pugno del martello): una forma che sviluppa la potenza e la velocità dei colpi di mano.

  • Lau Gar Kuen (Pugno della famiglia Lau): la forma principale dello stile, che combina le tecniche dei cinque animali (tigre, leopardo, gru, serpente e drago) e dei cinque elementi (legno, fuoco, terra, metallo e acqua).

  • Bak Mei Kuen (Pugno della sopracciglia bianche): una forma avanzata che imita lo stile di Bak Mei, un famoso maestro di kung fu della dinastia Qing.

  • Bot Bo Kuen (Pugno dei passi in avanti): una forma che enfatizza i movimenti lineari e circolari delle gambe e del corpo.

  • Tit Sin Kuen (Pugno del ferro e del filo di seta): una forma che utilizza il principio del ferro e della seta, ovvero la capacità di alternare rigidità e flessibilità nelle tecniche.

  • Fu Hok Seung Ying Kuen (Pugno del tigre e della gru a due forme): una forma che combina le caratteristiche del tigre (forza, aggressività, artigli) e della gru (equilibrio, grazia, becco).

  • Sup Ying Kuen (Pugno delle dieci forme): una forma che incorpora le tecniche dei dieci animali dello stile Hung Gar (tigre, gru, leopardo, serpente, drago, cavallo, scimmia, orso, aquila e gabbiano).

  • Sei Ying Kuen (Pugno delle sei forme): una forma che sintetizza le tecniche dei sei animali dello stile Choy Gar (tigre, leopardo, gru, serpente, drago e fenice).

  • Gwun Fa Kuen (Pugno del bastone fiorito): una forma con il bastone lungo che insegna le tecniche di attacco e difesa con questa arma.

  • Dan Dao Fa Kuen (Pugno della spada a lama singola): una forma con la spada cinese che insegna le tecniche di taglio e parata con questa arma.

  • Seung Dao Fa Kuen (Pugno delle due spade): una forma con due spade cinesi che insegna le tecniche di coordinazione e sincronizzazione con queste armi.

  • Dan Gwun Fa Kuen (Pugno del bastone corto): una forma con il bastone corto che insegna le tecniche di colpo e blocco con questa arma.

  • Seung Gwun Fa Kuen (Pugno dei due bastoni): una forma con due bastoni corti che insegna le tecniche di combinazione e variazione con queste armi.

  • Dan Do Fa Kuen (Pugno della sciabola a lama singola): una forma con la sciabola cinese che insegna le tecniche di fendente e schivata con questa arma.

  • Seung Do Fa Kuen (Pugno delle due sciabole): una forma con due sciabole cinesi che insegna le tecniche di coordinazione e sincronizzazione con queste armi.

  • Cheung Fa Kuen (Pugno della lancia): una forma con la lancia cinese che insegna le tecniche di punta e contrattacco con questa arma.

  • Wu Dip Seung Dao Fa Kuen (Pugno delle due spade a farfalla): una forma con due spade a farfalla che insegna le tecniche di taglio e parata con queste armi.

Queste sono solo alcune delle forme dello stile Lau Gar. Ce ne sono molte altre che non ho elencato qui.



mercoledì 14 dicembre 2022

Abe no Seimei

 


Abe no Seimei è stato un famoso astrologo e mago giapponese che visse durante il periodo Heian (794-1185). Fu un esperto di onmyōdō, una forma di occultismo basata sulla cosmologia cinese e sulla divinazione. Seimei lavorò come onmyōji, ovvero un consigliere spirituale, per la corte imperiale e per vari nobili. Si diceva che avesse poteri soprannaturali, come prevedere il futuro, esorcizzare i demoni, parlare agli animali e trasformare le cose con la magia. La sua vita e le sue imprese sono diventate oggetto di molte leggende e opere letterarie.

Alcuni dei fatti principali sulla storia di Abe no Seimei sono:

  • Nacque nel 921 da Abe no Yasuna, un discendente del poeta Abe no Nakamaro, e da Kuzunoha, una volpe spirituale che si era trasformata in una donna

  • Studiò onmyōdō con i maestri Kamo no Tadayuki e Kamo no Yasunori, che erano gli indovini ufficiali della corte. Dopo la morte di Yasunori, Seimei gli succedette come capo onmyōji

  • Fu al servizio di sei imperatori, da Murakami a Ichijō, e godette di grande prestigio e influenza. Si occupava di vari compiti, come compilare i calendari, scegliere le date auspiche, interpretare i sogni, proteggere il palazzo dagli spiriti maligni e consigliare i sovrani sulle questioni politiche e personali

  • Si diceva che avesse cinque talismani magici che gli conferivano i suoi poteri: una spada, una perla, un ventaglio, un bastone e un sigillo. Questi oggetti sono chiamati “I cinque segreti di Seimei” e sono raffigurati nel suo santuario a Kyōto

  • Morì nel 1005 all’età di 84 anni. La sua tomba si trova nel tempio di Seimei a Kyōto, dove si trova anche un pozzo che si dice sia stato creato da lui con la magia. Il tempio è dedicato al suo spirito e ospita ogni anno un festival in suo onore

Alcuni dei suoi poteri erano:

  • Predire il sesso dei neonati e ritrovare oggetti perduti con la divinazione

  • Divinare il contenuto di una scatola e trasformare quindici mandarini in quindici topi con la magia

  • Divinare la posizione di Shutendoji, il potente oni che verrà ucciso da Minamoto no Yorimitsu

  • Parlare agli animali della foresta grazie al dono di sua madre, una volpe spirituale

  • Creare un pozzo con la magia nel suo santuario a Kyōto



martedì 13 dicembre 2022

La Mensur

 


La Mensur è una pratica duellistica rituale che ha avuto origine nel XIX secolo tra le fraternità studentesche tedesche. La parola "Mensur" deriva dal latino "mensura", che significa misura o proporzione, e fa riferimento alle regole rigide che governano questi duelli.

I duelli di Mensur erano considerati un rito di passaggio per gli studenti universitari appartenenti a determinate fraternità. L'obiettivo principale non era infliggere danni gravi all'avversario, ma dimostrare coraggio, fermezza e disciplina. I partecipanti indossavano particolari maschere protettive chiamate "Schlägerhaube" e impugnavano una spada speciale chiamata "Mensurschläger".

Durante i duelli di Mensur, gli studenti si sfidavano a turno in un combattimento controllato, seguendo rigorose regole di comportamento. Le aree bersaglio principali erano il volto e il collo, che erano esposti perché le maschere proteggevano solo gli occhi e le orecchie. Gli obiettivi erano segnare il maggior numero possibile di colpi sul proprio avversario senza subire troppi danni.

Prima del duello, gli studenti dovevano seguire un periodo di preparazione fisica e mentale noto come "Paukzeit". Durante questo periodo, i partecipanti facevano esercizi di scherma e si sottoponevano a una dieta specifica per migliorare la resistenza e la guarigione delle ferite.

È importante sottolineare che la pratica della Mensur è stata oggetto di dibattito a causa della natura violenta e del rischio di lesioni permanenti. Negli ultimi decenni, molte università tedesche hanno vietato i duelli di Mensur per motivi di sicurezza. Oggi, la Mensur è ancora praticata solo in alcune fraternità selezionate e con regole molto rigorose per minimizzare il rischio di danni fisici.




lunedì 12 dicembre 2022

Ishikawa Goemon

 


Ishikawa Goemon è una figura leggendaria della storia del Giappone. È spesso considerato un eroe popolare e un bandito famoso. La sua storia si intreccia con il periodo Sengoku, un'epoca di conflitti tra i signori della guerra che governavano il paese.

Goemon nacque nel 1558 nella provincia di Echizen, nell'odierna prefettura di Fukui. Non si sa molto sulla sua infanzia o sulla sua famiglia, ma si dice che fosse un abile ladro fin da giovane. Era noto per le sue abilità ninja e la sua destrezza nel maneggiare la spada.

La leggenda più famosa su Goemon riguarda il suo tentativo di rubare l'oro dal castello di Hideyoshi Toyotomi, uno dei più potenti daimyo del periodo Sengoku. Si dice che Goemon sia riuscito ad infiltrarsi nel castello, ma sia stato tradito da un complice che aveva interesse a consegnarlo alle autorità. Goemon venne catturato e condannato a morte insieme al figlio di sei anni.

La punizione riservata a Goemon fu estremamente crudele. Venne sigillato vivo in una grande pentola di ferro bollente, nota come "gomon-buro". La leggenda narra che Goemon abbia cercato di proteggere il figlio immergendolo sotto di sé per salvarlo dalla morte. Si dice anche che abbia pronunciato parole di sfida fino all'ultimo respiro.

L'esecuzione di Goemon fece sì che diventasse un eroe popolare e una figura leggendaria nella cultura giapponese. La sua storia è stata raccontata in numerose opere letterarie, teatrali e cinematografiche. Goemon è diventato un simbolo di ribellione contro l'oppressione dei potenti e un'icona del coraggio e della lealtà.

Nonostante la mancanza di prove storiche concrete sulla vita di Ishikawa Goemon, il suo nome è rimasto impresso nella memoria collettiva del popolo giapponese come un eroe che ha sfidato l'autorità e difeso i più deboli.





domenica 11 dicembre 2022

Scottish Wrestling

 


La Scottish Backhold, nota anche come "Scottish Wrestling" o "Catch-as-Catch-Can Wrestling", è una forma tradizionale di wrestling originaria della Scozia. Questo stile di lotta è stato praticato per secoli nelle Highlands scozzesi e ha radici profonde nella cultura e nella storia del paese.

La Scottish Backhold si distingue per l'uso di un particolare tipo di presa chiamata "backhold". Nella backhold, i lottatori si afferrano reciprocamente per il collo o per le mani e cercano di gettarsi a terra facendo in modo che l'avversario tocchi il terreno con qualsiasi parte del corpo, ad eccezione dei piedi. Le prese alle gambe e alle caviglie non sono consentite nel Scottish Backhold.

Questa forma di wrestling è stata tradizionalmente praticata all'aperto su terreni erbosi, come parte degli Highland Games, che sono eventi sportivi e culturali svolti in Scozia. I tornei di wrestling erano molto popolari durante gli Highland Games, attirando spettatori da tutta la regione.

Nel corso degli anni, la Scottish Backhold ha mantenuto la sua autenticità e la sua tradizione, nonostante l'evoluzione di altri stili di lotta. Tuttavia, è importante notare che nel contesto moderno, il wrestling in stile scozzese può essere influenzato da altre forme di wrestling come la lotta libera.

Anche se la Scottish Backhold potrebbe non essere così diffusa come alcuni degli altri stili di lotta più popolari al giorno d'oggi, continua ad essere praticata in Scozia e in alcune comunità scozzesi all'estero. Gli appassionati e gli atleti dedicati si impegnano a preservare questa tradizione unica e ad assicurare che venga tramandata alle future generazioni.




sabato 10 dicembre 2022

Krabi Krabong

 


La storia del Krabi Krabong è profondamente radicata nella cultura e nelle tradizioni marziali del Regno di Thailandia.

Si pensa che il Krabi Krabong abbia origini antiche, risalenti al periodo del Regno di Ayutthaya (1351-1767), quando il combattimento con armi era una parte essenziale della vita militare. Durante questo periodo, l'arte marziale si sviluppò come una forma di addestramento per i soldati, sia a piedi che a cavallo.

Il Krabi Krabong fu utilizzato in molte battaglie storiche del periodo, compreso il famoso conflitto con i birmani nel XVIII secolo. Gli insegnamenti del Krabi Krabong erano tramandati dai maestri ai loro allievi attraverso un sistema di apprendistato diretto.

Con il passare del tempo, l'arte marziale ha conservato la sua importanza culturale e ha continuato a essere insegnata e praticata. Nel corso dei secoli, alcune modifiche e aggiustamenti sono state apportate alla tecnica originale, ma gli elementi fondamentali dell'arte sono rimasti intatti.

Oggi, il Krabi Krabong viene insegnato in diverse scuole e centri di addestramento in Thailandia e all'estero. L'arte marziale è anche esibita in spettacoli e competizioni durante eventi culturali e festival tradizionali in tutto il paese.

È importante notare che la storia specifica di Krabi Krabong può variare leggermente a seconda delle fonti e delle interpretazioni, ma le radici dell'arte marziale restano profondamente legate alla storia militare e culturale del popolo thailandese.




venerdì 9 dicembre 2022

Storia della Capoeira

 


La storia della capoeira risale al periodo della tratta degli schiavi nel Brasile coloniale, intorno al XVI secolo. Durante quel periodo, milioni di africani furono deportati in Brasile come schiavi per lavorare nelle piantagioni di zucchero.

Gli schiavi africani portarono con sé le loro tradizioni culturali, tra cui danze e pratiche marziali. La capoeira si sviluppò come una forma di resistenza fisica e culturale contro la schiavitù e l'oppressione. Gli schiavi utilizzavano la capoeira come un modo per difendersi dagli aggressori, ma dovevano farlo in modo segreto per evitare punizioni.

Per nascondere la vera natura della capoeira, gli schiavi la presentavano come una forma di danza o gioco. Utilizzando movimenti fluidi e acrobatici, combinati con musica e canti, i praticanti mantenevano viva la tradizione senza destare sospetti dalle autorità coloniali.

Dopo l'abolizione della schiavitù nel 1888, la capoeira iniziò a essere praticata apertamente. Tuttavia, il suo status legale rimase ambiguo per molti anni. Nel 1892, fu emanata una legge che vietava la pratica della capoeira, era vista come una minaccia all'ordine pubblico poiché. I praticanti correvano il rischio di essere arrestati e puniti se sorpresi a praticare capoeira.

Negli anni '30 del XX secolo, tuttavia, grazie agli sforzi di alcuni maestri di capoeira, la pratica iniziò a essere riconosciuta come un'arte marziale legittima. Nel corso del tempo, i maestri hanno contribuito a strutturare l'insegnamento della capoeira, stabilendo stili e metodologie specifiche.

Negli ultimi decenni, la capoeira è diventata sempre più popolare in tutto il mondo. È stata diffusa da insegnanti e praticanti che hanno viaggiato al di fuori del Brasile, con scuole e associazioni che si sono formate in molti paesi diversi.

Oggi, la capoeira viene praticata come forma d'arte marziale, di espressione culturale e di attività fisica. Oltre ai movimenti acrobatici e alla musica, la capoeira enfatizza anche i valori come il rispetto, la disciplina e la connessione interpersonale. La sua storia complessa e il suo significato culturale continuano ad essere celebrati e onorati dai praticanti di tutto il mondo.




giovedì 8 dicembre 2022

Kojo-Ryu Karate – Approfondimento sulla strategia di combattimento

 


Kojo-Ryu Karate è uno stile di karate che combina tecniche di colpo, calci, proiezioni e sottomissioni. La sua strategia di combattimento si basa su diversi principi fondamentali che vengono applicati durante gli incontri.

  1. Movimento: La strategia di combattimento del Kojo-Ryu Karate si concentra sulla mobilità e sulla capacità di muoversi rapidamente. Gli esercitanti vengono addestrati a spostarsi agilmente sul campo di battaglia, utilizzando movimenti fluidi per evitare gli attacchi avversari e posizionarsi in modo vantaggioso.

  2. Controllo della distanza: Il controllo della distanza è un aspetto cruciale nella strategia di combattimento del Kojo-Ryu Karate. I praticanti imparano a valutare e gestire la distanza tra loro e il loro avversario. Sfruttano l'uso di tecniche di allungamento per mantenere una distanza sicura e controllata durante l'incontro, consentendo loro di attaccare o difendersi efficacemente.

  3. Attacco combinato: Una delle caratteristiche distintive del Kojo-Ryu Karate è l'uso di attacchi combinati. I praticanti sono addestrati a eseguire sequenze fluide di tecniche di colpi e calci, colpendo il proprio avversario con una serie di attacchi coordinati. Questo approccio aiuta a sopraffare l'avversario e ad aprire varie opportunità di attacco.

  4. Difesa personale: Il Kojo-Ryu Karate pone un'enfasi particolare sulla difesa personale efficace. I praticanti imparano a difendersi contro una varietà di attacchi, inclusi pugni, calci e prese. Vengono addestrati per riconoscere i punti deboli del corpo umano e utilizzano tecniche di autodifesa mirate per neutralizzare gli attacchi avversari.

  5. Utilizzo degli arti: L'utilizzo dei colpi e dei calci è un elemento essenziale nella strategia di combattimento del Kojo-Ryu Karate. I praticanti apprendono una vasta gamma di tecniche di colpo e calci che possono essere utilizzate per attaccare l'avversario. Queste tecniche vengono eseguite con precisione e potenza, massimizzando l'impatto sugli avversari.

  6. Controllo emotivo: Il controllo emotivo è un aspetto cruciale della strategia di combattimento del Kojo-Ryu Karate. I praticanti sono addestrati a mantenere la calma e la concentrazione durante gli incontri, evitando di farsi influenzare dall'emozione o dalla rabbia. Questo permette loro di prendere decisioni tattiche più razionali e di rispondere in modo appropriato alle situazioni di combattimento.

È importante notare che la strategia di combattimento del Kojo-Ryu Karate può variare leggermente a seconda dell'istruttore o della scuola specifica in cui viene insegnato. Le tattiche individuali possono essere personalizzate in base alle preferenze dell'allenatore o alle esigenze del praticante.



mercoledì 7 dicembre 2022

Naginata: storia e pratica del falcione dei samurai


 La naginata è un'arma tradizionale giapponese che si sviluppò durante il periodo feudale e fu ampiamente utilizzata dai samurai. È una sorta di falcione con una lama affilata montata su un lungo asta. Il nome "naginata" deriva dalla parola giapponese "naga" che significa "lungo" e "nata" che significa "lama".

La storia del naginata risale al IX secolo, quando venne introdotto in Giappone dall'esterno, probabilmente dalla Cina o dalla Corea. Inizialmente, la naginata era utilizzata principalmente dalle donne che difendevano le loro case mentre i loro mariti erano in guerra. Tuttavia, col passare del tempo, anche i samurai maschi iniziarono ad adottarlo come arma preferita.

Durante il periodo Sengoku (XV-XVI secolo), caratterizzato da continui conflitti tra clan e signori della guerra rivali, la naginata divenne particolarmente popolare. Le donne guerriere, conosciute come onna-bugeisha, divennero famose per la loro abilità nell'utilizzo del naginata in battaglia.

La naginata era un'arma versatile che combinava le caratteristiche di una lancia e di un'ascia. La sua lunga asta consente agli utenti di tenere a distanza gli avversari e di attaccare da una posizione relativamente sicura. La lama affilata poteva tagliare con precisione, mentre la parte opposta dell'arma poteva essere usata per respingere gli attacchi ravvicinati.

Nel corso del tempo, l'arte marziale del naginatajutsu si sviluppò come disciplina formale per insegnare l'uso del naginata. Le tecniche di combattimento con la naginata comprendevano colpi taglienti, fendenti, stoccate e movimenti fluidi dell'asta per attaccare e difendersi.

Oggi, il naginata è ancora praticato come disciplina delle arti marziali tradizionali giapponesi. È considerato uno stile elegante ed efficace che richiede forza, agilità e precisione. Anche se non viene più utilizzato in battaglia, la naginata continua ad avere un ruolo importante nella cultura e nella tradizione giapponese.




martedì 6 dicembre 2022

Ch'ang Ch'úan

 


La storia del Ch'ang Ch'úan, o Changquan, risale a diversi secoli fa in Cina. Le origini esatte sono incerte, ma si ritiene che abbia avuto origine durante la dinastia Tang (618-907 d.C.) e si sia sviluppato ulteriormente durante le dinastie successive.

Il Ch'ang Ch'úan ha radici che risalgono al Kung Fu Shaolin, uno stile di arti marziali praticato dai monaci buddisti del Tempio Shaolin. Durante l'evoluzione del Kung Fu Shaolin, diversi stili si sono sviluppati, e il Ch'ang Ch'úan è emerso come uno dei principali stili esterni.

Il termine "Ch'ang Ch'úan" significa letteralmente "pugno lungo" ed è stato dato per riflettere la caratteristica distintiva di questo stile: una vasta gamma di tecniche di attacco e difesa che sfruttano la portata e la potenza delle braccia e delle gambe.

Nel corso dei secoli, il Ch'ang Ch'úan ha subito influenze e adattamenti da parte di vari maestri e scuole, contribuendo alla sua evoluzione e alla creazione di diverse varianti regionali. Alcune delle varianti più note includono lo Huaquan, il Chaquan e lo Hongquan.

Durante il periodo della Repubblica di Cina (1912-1949) e successivamente durante il periodo comunista, il Ch'ang Ch'úan è stato promosso come una forma di esercizio fisico nazionale e una disciplina sportiva. Sono state codificate competizioni e regole per il combattimento sportivo, portando alla diffusione del Ch'ang Ch'úan sia in Cina che all'estero.

Oggi, il Ch'ang Ch'úan è praticato in molte parti del mondo come forma di esercizio fisico, arte marziale e competizione sportiva. Le sue caratteristiche acrobatiche, la sua eleganza e la sua combinazione di movimenti potenti lo rendono uno stile apprezzato da molti praticanti delle arti marziali.



lunedì 5 dicembre 2022

storia del Taiji Quan

 


Il Taiji Quan, noto anche come Tai Chi Chuan, è un'antica arte marziale cinese che ha radici storiche e filosofiche profonde. La sua storia risale a diversi secoli fa, ma le origini esatte sono soggette a dibattito tra gli studiosi.

Secondo la leggenda, il Taiji Quan fu creato da un monaco taoista di nome Zhang Sanfeng durante la dinastia Song (960-1279 d.C.). Si dice che Zhang abbia tratto ispirazione dall'osservazione della natura e degli animali, in particolare dalla lotta tra un uccello e un serpente. Egli sviluppò una serie di movimenti fluidi e circolari che integravano principi di meditazione, respirazione, filosofia taoista e combattimento efficace.

Tuttavia, non ci sono prove concrete per confermare questa leggenda e molti ritengono che il Taiji Quan sia il risultato dell'evoluzione di diverse tradizioni marziali cinesi nel corso dei secoli. Alcuni studiosi sostengono che sia emerso durante la dinastia Ming (1368-1644 d.C.), mentre altri suggeriscono che le sue origini siano ancora più antiche.

Durante il XVII secolo, uno dei momenti cruciali per la diffusione del Taiji Quan si ebbe con Chen Wangting, un membro del clan Chen nella provincia dello Henan. Chen Wangting sviluppò il "Pao Chui" o "Cannon Fist", che rappresenta uno dei primi stili riconosciuti di Taiji Quan. Questo stile si caratterizzava per movimenti esplosivi e veloci, combinati con movimenti lenti e fluidi.

Successivamente, la pratica del Taiji Quan si diffuse in altre città e province della Cina, dando origine a diversi stili e varianti. Ogni stile ha le sue caratteristiche distintive, ma tutti si basano sui principi fondamentali del Taiji Quan, come il rilassamento, l'equilibrio, il controllo del respiro e il movimento armonioso.

Nel corso del tempo, il Taiji Quan è stato ampiamente praticato non solo come arte marziale, ma anche come forma di esercizio fisico, meditazione e disciplina per il benessere mentale e spirituale. Oggi è diffuso in tutto il mondo e apprezzato per i suoi numerosi benefici per la salute, tra cui miglioramento dell'equilibrio, della flessibilità, della forza e della concentrazione.

In conclusione, la storia del Taiji Quan è avvolta nella leggenda e nell'incertezza storica, ma indipendentemente dalle sue origini esatte, è diventato un'arte marziale e una forma di esercizio popolare che continua ad essere praticata e studiata in tutto il mondo.




domenica 4 dicembre 2022

I kata nella Sekiguchi Ryu: struttura e funzione delle forme in una scuola classica


 

La Sekiguchi Ryu è una scuola classica di arti marziali giapponesi che si concentra principalmente sullo studio della katana, la spada tradizionale giapponese. La struttura e la funzione delle forme nella Sekiguchi Ryu sono fondamentali per il suo approccio all'addestramento e alla pratica.

Le forme, conosciute come "kata", sono sequenze predeterminate di movimenti che simulano situazioni di combattimento e contengono i principi fondamentali dell'arte marziale. Esse vengono eseguite in modo prestabilito e seguono uno schema specifico di posizioni, attacchi e difese.

La struttura di una forma nella Sekiguchi Ryu può variare in base al livello di abilità dell'allievo e alla progressione nel sistema graduale di apprendimento. Di solito, le forme iniziali sono relativamente semplici e comprendono movimenti di base come tagli verticali, orizzontali e diagonali, parate e posizioni di base. Man mano che l'allievo progredisce, le forme diventano più complesse e includono combinazioni di attacchi, variazioni di angolazione e movimenti avanzati.

Le forme hanno diverse funzioni all'interno della Sekiguchi Ryu. Alcune delle principali funzioni includono:

  1. Apprendimento dei fondamenti: Le forme offrono un mezzo strutturato per imparare e consolidare i fondamenti dell'arte marziale, come la corretta postura, l'equilibrio, la respirazione e l'esecuzione dei movimenti tecnici.

  2. Sviluppo della coordinazione: Eseguire le forme richiede un'accurata coordinazione tra il movimento del corpo, la posizione della spada e la respirazione. Attraverso la pratica delle forme, gli allievi sviluppano una migliore coordinazione e controllo del proprio corpo.

  3. Applicazione dei principi: Le forme incorporano i principi fondamentali dell'arte marziale, come l'uso corretto della forza, il timing, la distanza e la percezione dell'avversario. Attraverso la pratica delle forme, gli allievi imparano ad applicare questi principi in situazioni di combattimento simulato.

  4. Memorizzazione e preservazione: Le forme sono parte integrante della tradizione e della storia della Sekiguchi Ryu. Attraverso la pratica e la memorizzazione delle forme, si conserva il patrimonio culturale e si trasmettono i segreti dell'arte marziale alle generazioni future.

È importante sottolineare che le forme nella Sekiguchi Ryu non sono solo sequenze meccaniche di movimenti, ma piuttosto uno strumento per lo sviluppo personale, spirituale ed estetico dell'allievo. La pratica delle forme richiede disciplina, concentrazione e dedizione allo studio, oltre a promuovere valori come il rispetto, l'umiltà e la perseveranza.